E' una tecnica che permette di scegliere in una sequenza video un colore da "bucare" (key-out) rendendolo trasparente e di sostituirlo con una altra immagine fissa o con un'altra sequenza di immagini. Ad esempio si può riprendere una persona che legge seduta in una panchina con dietro un pannello di colore verde o blu, in regia si "buca" il colore, lo si rende trasparente e si possono mandare in sovrapposizione sequenze di qualsiasi materiale video.
Viene anche comunemente usato durante i telegiornali per trasmettere alle spalle del conduttore le immagini di un servizio, simulando così l'effetto di un grosso monitor, in realtà è un semplice quadrato verde.
L'aspetto più difficile di questa tecnica è la realizzazione della giusta temperatura-colore per lo sfondo verde o blu, per evitare di ottenere degli spiacevoli aloni bianchi attorno alle persone o agli oggetti.
L'affinamento di questo tipo di tecnica ha portato alla realizzazione dei cosi detti "Virtual set" dove personaggi fisici interagiscono in ambienti virtuali con personaggi fantastici.
Tutto ciò è alla base dei film con effetti speciali come "Chi ha incastrato Roger Rabbit", "Forrest Gump" di Robert Zemekis ed il piu' recente "Titanic"di James Cameron.


Chromakey come:

Evocazione scenica
Attraverso questa tecnica è possibile creare un'atmosfera che richiama il passato; l'ambiente diventa memoria e ricordo di un avvenimento storico. Nella danza Butoh, il chromakey permette di esprimere la tragicità dell'olocausto giapponese, la sofferenza dei corpi e la sospensione del tempo.

Altri spazi
Il chromakey crea altri spazi in cui agire come ad esempio in "Tango glaciale" di Falso Movimento. Gli attori danzano in uno spazio visivamente irreale, muovendosi però come se fossero in uno spazio reale.

Interazione con altre dimensioni
Questa tecnica crea sia delle altre dimensioni in cui agire, sia dimensioni in cui gli attori possono interagire. Come in "Suicidi e omicidi acrobatici" in cui un attore "spara" e colpisce una ballerina che si trova su un altro spazio creato dal chromakey. Lo studio sull'interazione porta verso il virtuale.

Doppio inganno

"Romolo und Remo" L'inganno è svelato nel momento in cui le mani dei due attori, posti su due piani diversi, si toccano sporcandosi di fango.
"Steps" di Zbigniew Rybczynski. L'inganno è svelato nel momento in cui il sangue del popolo in rivolta sporca i turisti che entrano nella scena finale della Corazzata Potiomkin.

Utilizzo di computers come Silicon Graphics, Quantel e altri, per elaborare la scena digitalmente, per creare nuove realtà e darne un nuovo sentimento. La post-produzione interviene dove il nastro magnetico e la pellicola non arrivano e completa la scena, allargando l'immaginario.