Si
è conclusa a Venezia ma rimane in rete, ora più che mai,
un'esperienza da rilevare come una delle più indicative per l'interazione
tra teatro-scuola-internet.
Si tratta di "Teatr'on", il Diario di Bordo On Line della
Biennale Teatro di Venezia realizzato dai ragazzi delle scuole veneziane
e attivo su www.teatron.org.
Si tratta di un'esperienza che coniuga in una dimensione pedagogica
la capacità di tradurre lo sguardo teatrale in scrittura connettiva
per il web a cui hanno partecipato, gli studenti del Liceo Classico
Marco Polo, del Collegio Navale Morosini, e, da Mestre, del Liceo Scientifico
Giordano Bruno, del Classico Franchetti e dell'Istituto Tecnico Industriale
Zuccante.
Questo laboratorio telematico-teatrale con i ragazzi delle scuole veneziane
è stato curato per la Biennale Teatro da Carlo Infante, con la
collaborazione di Gianguido Palumbo, come tutor, e del webmaster Gianluca
Daga.
Theatron, il luogo dello sguardo
La parola teatro deriva dal greco "theatron" che trova
un suo significato in "luogo dello sguardo". Il teatro
infatti, a differenza di qualsiasi altra espressione artistica, non
esiste se non condiviso. Eppure non è per niente scontato in
una società che attraverso la comunicazione di massa ha svilito
il senso del comunicare. Per questo è necessario rilanciare il
principio attivo che sta alla base dello scambio con lo spettatore cercando
una misura teatrale più autentica, più vitale, più
coinvolgente, perchè non ci si limiti ad un mero esercizio di
poetiche.
Il teatro può essere tante cose diverse ma una è indiscutibile:
è "percezione condivisa" come ci suggerì anni
fa Peter Brook.
E' della qualità di questa condivisione di cui vale la pena trattare.
Esiste quindi, oltre al lavoro dell'attore e dell'autore della scena,
un'elaborazione dello spettatore che si fa a suo modo autore di senso
e di memoria, producendo l'ascolto e la visione di uno spettacolo. In
questa condizione entrano in gioco particolari aspetti psicologici che
vedono interagire in modo sottile le funzioni percettive con quelle
cognitive, in una dinamicità propria del teatro per via di una
sinestesia, la conpresenza delle diverse espressioni, che induce ad
una mobile attenzione multisensoriale.
Nel qui ed ora dell'evento teatrale lo spettatore esprime in questo
una qualità che si potrebbe definire "punto di vita"
dato che si sviluppa nell'arco dello spazio-tempo condiviso, vissuto.
Una qualità che va oltre quel punto di vista esercitato nei confronti
delle arti visive e cinematografiche e che si basa principalmente sull'assunzione
psicologica, almeno per quanto riguarda l'uomo occidentale, della tecnologia
rinascimentale della prospettiva. Il "punto di vita" espresso
nel contesto teatrale è una qualità che paradossalmente
si avvicina molto all'esperienza nella multimedialità interattiva
in cui non si sta solo a guardare ma si agisce, cliccando. Navigando
in internet, ad esempio, si può "agire nella visione"
costruendo percorsi cognitivi personalizzati lungo le molteplici tracce
che i procedimenti ipertestuali concedono. Esperienze che tendono ad
avvicinare sempre più il pensiero all'azione.
Ed è proprio sulla ricerca di un'interazione stretta tra pensiero
teatrale e atto di comunicazione che si svilupperà un laboratorio
con alcuni giovani spettatori delle scuole veneziane, partendo dai "punti
di vita" per evolverli nel confronto e nell'incontro con autori
ed esperti teatrali e poi tradurli in una scrittura creativa per il
web che ricrei la dinamicità del loro sguardo.
La risultante di questo laboratorio, teatrale e telematico al contempo,
troverà forma in un "diario di bordo on line" della
Biennale Teatro che di fatto rappresenterà una memoria di bordo
di un evento fatto di eventi.
I ragazzi delle scuole veneziane faranno parte di una "multitask-force"
che attraverserà la programmazione teatrale, traducendo la loro
percezione in opera di comunicazione, componendo per il web notazioni
e immagini digitali nell'ipermedia telematico.
Il progetto intende porsi quindi come duplice sperimentazione pedagogica
sia per quanto riguarda lo sguardo teatrale sia ciò che concerne
l'educazione on line, ovvero quell'approccio con il nuovo ambiente digitale
in cui è sempre più necessario creare momenti di interrelazione
sociale e culturale. Carlo Infante
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