Teatri d'Ascolto 2.0 a Melpignano

ecco il comunicato su
Teatri d'Ascolto 2.0 a Melpignano

Un progetto su cui riflettere x quanto riguarda tirocini e le azioni nel territorio salentino

Un workshop e una performance di Michele Sambin del Tam Teatromusica
http://www.tamteatromusica.it/


Il 18 marzo 2003 a Melpignano, presso il Convento degli Agostiniani, trova luogo una giornata di studio, di ascolti e di teatro con Michele Sambin, uno dei musicisti-performer più importanti dello scenario nazionale.

Alle ore 17 nelle sale del Convento degli Agostiniani si svolgerà un incontro con l'autore che, con l'ausilio di un computer e un videoproiettore, condurrà i partecipanti in una densa ricognizione tra quelle sperimentazioni che nell'arco di trent'anni lo hanno visto protagonista, sul confine tra le arti del video, del teatro e della musica e ora della multimedialità.
Il workshop, curato da Carlo Infante dell'Università di Lecce, vedrà la partecipazione degli studenti dei corsi di "Ipermedia e Teatro" e "Drammaturgia dell’interattività" , di insegnanti e di operatori culturali e s'inserisce, di fatto, nella continuità degli incontri titolati "Teatri d’Ascolto", svolti nel frantoio ipogeo il luglio scorso, per il Melpignano Festival che aveva visto protagonisti Giovanna Marini, Ascanio Celestini e Giovanni Lindo Ferretti. Una connessione importante di questa operazione è, inoltre, con il convegno in forma di set radiofonico "il suono del teatro" svolto nel febbraio 2003 ai Cantieri Teatrali Koreja, evento di rilievo nazionale che vide Sambin tra i protagonisti.

Alle ore 20, nella Sala del Convento, andrà in scena la performance musicale "Più de la vita", un one-man-show in cui Michele Sambin coadiuvato dall'impianto elettronico di un digital delay ci conduce in un mirabile "teatro dell'ascolto" : nella notte della profonda padania, la terra di Ruzante, tra cani che abbaiano disperati e vecchi che brontolano assatanati.

La mattina del 18 marzo, alle ore 11, presso la Cavea del Conservatorio "T. Schipa" di Lecce è previsto inoltre un incontro di Michele Sambin e Carlo Infante con la classe di Jazz di Luigi Bubbico


Per informazioni:
Comune di Melpignano 0836332161

3393669717
carlo@teatron.org






Più de la vita

di e con Michele Sambin
assolo per voce corpo e strumenti
dalla lettera all’Alvarotto di Ruzante

Un sogno, un viaggio animato da visioni, un affresco di immagini generato da parole che sono suoni e che diventano musica che a sua volta evoca paesaggi, di un passato che rimane sempre presente.
Questa è per me, la lettera all’Alvarotto di Ruzante. Un testo con cui mi sento in particolare sintonia, che mi corrisponde.
Ne condivido il senso: un inno alla vita pieno di vitalità, ma attraversato dalla malinconia;
l’atmosfera: che è irreale, più vicina al sogno che alla quotidiana realtà;
la struttura: che procede per immagini, per quadri metaforici più che per narrazione;
il linguaggio: che è arcaico e raffinato allo stesso tempo, come una partitura di parole da suonare.
Più de la vita è la sintesi di un lungo percorso che fa tesoro di trent’anni di esperienze.
Sono partito come artista e lavorando in solitudine sulla relazione immagine-suono ho trovato nella performance il luogo ideale per esprimermi. Poi con un naturale passaggio ho attraversato e sono stato attraversato dal teatro mantenendo fede alla mia originaria ricerca sul rapporto tra teatro e musica condividendola con altri esseri umani a cui ho dato e da cui ho ricevuto esperienza. Ho riscoperto nel passato della mia terra l’autore con cui mi sento in sintonia e a cui mi sento legato da affetto quasi fosse un parente.
In questo intreccio di legami tra arte e vita, tra passato e presente, tra teatro e musica ha origine più de la vita. Sono in scena nuovamente e piacevolmente solo, in autonomia, alla ricerca dell’essenza, della semplicità nella complessità dei segni, per parlare con la mia lingua e con i miei strumenti di noi esseri umani della nostra vita e di come Ruzante ci dice che va vissuta. (Michele Sambin)
posted at 09:32 AM CST on 03/10/04 by digiblog - Category: digitalculture

Comments

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