LUNEDì 30
Il prisma dei diversi sguardi soggettivi
Dopo un primo incontro all'Espace, prima dell'inaugurazione, parte questo
diario di bordo on line, il nostro gioco degli sguardi in rete che trova
nel forum
il luogo in cui raccogliere gli interventi che qui seguono. Nel forum
si riesce ad attivare anche una modalità di dialogo in cui ci si confronta
e attarverso cui si affina il tiro: "L'ideale è coniugare a questo evento
pubblico con la chiave dell'esperienza privata che può portare in superfice
gli aspetti più intensi della propria partecipazione ad una manifestazione.
Non servono cronache anche se ogni tanto occorrono informazioni che diano
un quadro di riferimento. E' bensì attraente il gioco dei diversi sguardi
soggettivi che, come un prisma, riflettono Arcastella in tanti modi diversi"
08:48 PM
i grandi vecchi
Mi guardo intorno: l'età media supera i sessant'anni. Molte facce che
hanno visto molto. Sguardi che s'incrociano contenti di fare di questa
occasione d'incontro un evento. Un fatto in cui la memoria si coniuga
con la contemporaneità di un pensiero culturale che ha dato molto a tutta
la nostra cultura. Una presenza, sodale e partecipata, di numerose persone
di età avanzata, testimoni della vita della comunità ebraica a torino,
rendendo evidente come Arcastella attinga a radici profonde. Al centro
dell'attenzione della giornata d'inaugurazione c'è la presenza, fisica
ed evocata, di alcuni di quei "grandi vecchi" a cui questa comunità deve
molto. C'è Emanuele Luzzati con una sua mostra che traccia le linee immaginarie
delle tradizioni ebraiche. E ci sono, evocati come numi tutelari di questa
giornata d'inaugurazione, altri due straordinari "grandi vecchi", Vittorio
Foa e Rita Levi Montalcini, Due "nomi luminosi" dell'ebraismo torinese.
(luca)
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09:34 PM
La stessa grazia dei libri d'infanzia
Trovarsi faccia a faccia con Luzzati mi ha riportato a pagine e pagine
(tutte coloratissime) della mia infanzia.Passeggiando per la mostra
ho ritrovato tra i disegni e i collage dei colori, dei volti, degli
animali e soprattutto delle sensazioni che mi portavo dentro da quando
ero bambina. E questi stessi colori e tratti oggi mi hanno raccontato
qualcosa di nuovo; la vita ebraica è narrata con la stessa grazia
che caratterizzava i miei libri d'infanzia. Durante la presentazione
della mostra è stato detto che Luzzati è innanzitutto un pittore.
La sua risposta è stata: un pittore non ha bisogno di sapere dove
va a finire la sua opera. Io ho bisogno di sapere dove vado, ho bisogno
di limiti. Trovarsi davanti ad un artista che reclama il suo essere
un "artigiano dell'immagine" fa riflettere, il resto scaturisce dalle
immagini che, come ci ha ricordato Luzzati stesso, vanno viste più
che presentate o commentate. (chiara) |
l'incanto delle illustrazioni di
Emanuele Luzzati
(foto Angelo Morelli) |
05:56 PM
la patina d'antichità
prima giornata... cultura ebraica è prodotti/espressioni di artisti
ebrei o ci dev'essere una specifictà di contenuti, di religione? Luzzati
è pittore ebreo... e Modigliani? Le foto e le sculture sono ebree?
... su tutto una patina di antichità come se non ci fosse presente,
solo un passato più o meno lontano... anche i colori... marrone ocra
giallo, bianco e nero... cosa stanno facendo i giovani ebrei, dove
sono? forse meno identificabili, meno connotati a casa ascoltano,
giocano, navigano... qui musica bellissima e un po' triste (walt) |
09:35 PM
il reale trasognato
Quelli che seguono sono frammenti ricavati dagli interventi degli
autori a cui sono contrapposti gli echi che hanno prodotto al mio
interno
LUZZATI - 30/09/02
Il reale non bisogna trasformarlo ma trasognarlo ... rabbino ...
idolatria... Altro...fede...arte ...figurine dell'Agada'...un pittore
ARTE = RELIGIONE = SOGNO?
(luisa)
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...anche gli adulti si incantano
(foto Angelo Morelli) |
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08:28 AM
FEDE=ARTE
lunedì 30 settembre, ultimo giorno del mese ma primo giorno di full
immersion in una cultura a me, giovane studentessa non ebrea, per
lo più sconosciuta.Mi colpisce il contrasto tra il fatto che la curatrice
artistica non sia ebrea e che sia un tattile e corposo filo conduttore
religioso ad avviluppare l'atmosfera. Luzzati, divertito e delicato,
illustra i momenti pregnanti della Fede con colori uniformi che sembrano
reccontare un passato spasmodicamente conservato e mai del tutto trascorso
ma ancora e per sempre aleggiante. Scopro che arte e Fede hanno la
stessa radice etimologica e, da buona occidentale abituata a una compenetrazione
continua e inestricabile di una nell'altra, inevitabilmente mi stupisco..Buffet
d'inaugurazione:il cibo stesso parla della meticolosità con cui si
conservano e rammentano, continuamente, i precetti secondo cui rapportarsi
verso il mondo, verso Dio o verso se stessi, il che sembra un unico
processo. (morgana) |
Luzzati all'inaugurazione di Arcastella
(foto Angelo Morelli) |
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