GIOVEDI’ 3 OTTOBRE
15,00
Piazzetta Primo Levi
ITINERARI AI LUOGHI EBRAICI DELLA REGIONE
visite guidate a Torino e Mondovì
A Mondovì esisteva probabilmente già nel
XVI secolo un piccolo nucleo di ebrei, che presto divenne punto di riferimento
per gli ebrei sparsi nel circondario, che sappiamo presenti a Carrù, Bene
Vagienna, Dogliani, Vicoforte Fiammenga e Ceva. La comunità ebraica di Mondovì
fu però sempre molto modesta. Oltre a prestare denaro, l'attività prevalente
degli ebrei del luogo fu quella commerciale, in particolare quella legata alla
produzione della seta.
Nel settembre del 1724 fu istituito il
ghetto. La scelta cadde sulla parte alta della località, nella contrada di
Vico. Il ghetto di Mondovì fu però un po' particolare perché l'ampiezza di via
Vico, la strada principale della città vecchia, ne impedì la chiusura con
cancelli.
La Sinagoga è, come tutte le sinagoghe
pre-emancipazione, all’ultimo piano di via Vico 65. Risalente alla fine del
Settecento, è a pianta quadrangolare con al centro una Tevà ottagonale a
baldacchino in legno scolpito, cinta da una balaustra con capitelli corinzi
dorati. Sulla parete ad est c'è l'Aron dorato, sempre Settecentesco, ornato ai
lati da due colonne a tortiglione mentre le ante hanno scolpito il candelabro a
sette bracci. Davanti all'armadio pendono otto lumi ad olio. Cinque lampadari
in cristallo e bronzo dorato illuminano i banchi di preghiera. Quattro finestre
sono l'unica fonte di luce naturale, anche se ben quattordici finte finestre
sono dipinte lungo le pareti della sala. Dal pianerottolo d'ingresso si passa
sul ballatoio, dove è visibile il gocciolatoio che raccoglieva l'acqua piovana
destinata al bagno rituale; dal ballatoio si accede al matroneo, allo stesso
livello della Sinagoga ma separato da due finestrelle.