MERCOLEDI’ 2 OTTOBRE

10.30

Archivio di Stato

Sala Conferenze

TRA ATENE E GERUSALEMME

Franz Rosenzweig. Ebreo e… Conferenza di Gianfranco Bonola

a cura di Ugo Volli

 

 

Franz Rosenzweig (Kassel 1886 - Francoforte 1929) è ritenuto uno dei più notevoli pensatori ebrei del Novecento. Giunto sulla soglia della conversione al cristianesimo nel 1913, comprese di dover rimanere ebreo e iniziò un originale percorso speculativo che, dagli studi hegeliani con F. Meinecke (Hegel e lo Stato, 1912) lo condusse a una grande sintesi: La stella della redenzione (1921), concepita per gran parte sui campi di battaglia della prima guerra mondiale. In seguito rinunciò alla carriera accademica per dirigere il Freies jüdisches Lehrhaus, un istituto superiore di formazione ebraica, da lui creato nell´intento di rinsaldare, sull´esempio di Hermann Cohen, i contenuti essenziali della cultura ebraica nella componente liberale, allora maggioritaria, dell’ebraismo tedesco, minacciata dall’assimilazione.

Consapevole di essere partecipe di due mondi culturali in forte tensione: quello ebraico (di recente rivivificato dal sionismo) e quello tedesco (insistentemente tentato da un antisemitismo aggressivo), collaborò con M. Buber a una nuova traduzione tedesca della Bibbia, che si proponeva di rispettare scrupolosamente la sensibilità religiosa ebraica e la diversità cultuale. Per la sua morte prematura, in seguito a una sfibrante malattia, tale impresa rimase interrotta e fu terminata,decenni dopo, da Buber solo.

Ebreo e tedesco, uomo di fede e spirito speculativo, filosofo ed educatore, intellettuale impegnato nello sforzo di trasferire oltre il confine del tempo e del mutamento culturale i testi più antichi e originari della rivelazione ebraica, F. Rosenzweig seppe inoltre elaborare un modello e una proposta di rapporto integrato e non conflittuale tra l’ebraismo e il cristianesimo che, se venissero accettati e condivisi, potrebbero condurre a una “pax religiosa perpetua” tra queste forme di fede.