carlo - 19-4-2005 at 21:08
Perché questa potenzialità dei nuovi media in ambiente educativo possa essere compresa sono sufficienti tre parole, anche se potranno sembrare
scontate per alcuni, credo siano utili comunque per individuare con determinazione, e sintesi,
i principi attivi del nuovo ambiente che definiamo “rete”.
Eccole: interattività, ipermedialità, connettività.
L’interattività riguarda principalmente il corpo in azione nell’ambiente digitale attraverso l’uso di interfacce.
L’interfaccia è ciò che ci permette di svolgere quelle azioni: è sia lo strumento per intervenire in questo ambiente con estensioni fisiche ( come il
mouse) sia la soglia da attraversare per entrare in relazione percettiva e cognitiva con lo schermo del computer.
Questa ultima è l’ interfaccia grafica, che può essere individuata in tante forme ma due sostanziali: simbolica (quando è composta principalmente di
parole e icone da decodificare nelle loro funzioni ) e immersiva (quando ricrea un ambiente, possibilmente tridimensionale, in cui si è invitati ad
“entrare” ).
Altra parola chiave è ipermedialità, intesa come articolazione dell’ipertesto con più media, quella che sottende le forme non lineari del linguaggio e
che sostiene il principio associativo sul quale si basa la nostra memoria.
Costruire artefatti cognitivi è il compito di chi esercita il linguaggio utilizzando le diverse tecnologie a disposizione, dal libro al cinema e ora
al multimedia e alla telematica.
Nell’ambito informatico, con i software ipermediali, il linguaggio trova finalmente la sua forma più espansa, simile alla complessità psichica della
mente sollecitata continuamente da libere associazioni e rimandi analogici, integrando la dimensione alfabetica con quella audiovisiva.
In questo senso, l'ipermedia si apre alla mutazione delle sensibilità che in un futuro sempre più tecnologico riscoprono il valore originario della
comunicazione totale e sinestesica.
La sinestesia infatti, intesa come compresenza di più linguaggi e di conseguenza di più approcci percettivi, libera le potenzialità del discorso, lo
apre alla dinamicità dello sguardo e del senso.
Altra, fondamentale, parola chiave è connettività, il valore che determina la condivisione nell’interrelazione comunicativa.
Il principio basilare su cui si sviluppa la nostra intelligenza è quello, interno, della connettività neuronale attraverso le sinapsi del nostro
cervello. Il fatto che la rete telematica possa essere concepita come un isomorfismo della mente ci sostiene nella considerazione di un'emergente
intelligenza connettiva.