il FORUM di TEATRON.org

Il suono del teatro a Lecce

carlo - 27-2-2003 at 12:55

s'apre qui il forum x il diario di bordo on line su “Il suono del teatro” a Lecce

convegno nazionale
sull’interazione tra teatro e musica
venerdì 28 febbraio 2003
ai cantieri teatrali koreja


Un convegno nazionale sull’interazione tra teatro e
musica promosso dai Cantieri Teatrali Koreja e curato da Carlo Infante si
svolge venerdì 28 febbraio dalle ore 11 alle ore 19 sotto il segno dell’ascolto.

Strutturato in forma di set radiofonico con gli spettatori muniti di cuffie
audio, il convegno che si svolge presso i Cantieri Koreja dalle ore 11
alle ore 19 intervallerà agli incontri e alle conversazioni con i protagonisti,
ascolti di repertori, sonorizzazioni e musiche.
Parole e suoni che si diffonderanno in modulazione di frequenza, sia in
collegamento con Radio Rama che su Internet con soluzioni in streaming audio
che verranno riprese e messe in onda da diverse altre radio (tra cui Radio3
e Radio Svizzera Italiana).

qui trovi lo streaming audio
http://www.teatrokoreja.com

L’ascolto e l’azione sono due proprietà del teatro musicale da Wagner a
Wilson/Tom Waits passando per Brecht/Kurt Weill, sia nella dimensione lirica del “sound poetry” che in quella epica delle canzoni-manifesto.

E’ un gioco
dinamico che attraverso la sinestesia, il principio sulla base del quale
si associano tra loro sfere sensoriali diverse, porta lontano, oltre i canoni
della drammaturgia basata esclusivamente sull’alfabeto. Una giornata di studi e di ascolti tratterà di questi temi, non solo di teatro musicale
ma di come il suono si fa teatro attraverso musiche di scena e colonne
sonore che spesso creano dei “sottotesti” sensoriali ad un teatro che sa
essere campo magnetico di tutti i linguaggi.

Vi partecipano compositori e musicisti come Raiz di Almamegretta, Giovanni
Mancuso, Giovanni Tamborrino, Sud Sound System, Tiziano Popoli, Luigi Cinque,
Luigi Ceccarelli , nonché autori e registi teatrali come Marco Martinelli
(Teatro delle Albe), Giancarlo Cauteruccio (Krypton), Salvatore Tramacere
(Koreja), Michele Sambin (Tam Teatro), Silvio Panini (Koinè); direttori
artistici come Franco Masotti (Ravenna Festival), Gianluigi Trevisi (Time
Zone) e critici musicali e teatrali come Gino Castaldo ed Ernesto Assante
de “La Repubblica” , Francesco Costantini (Gazzetta del Mezzogiorno), Fabrizio
Versienti (Corriere del Mezzogiorno), Walter Porcedda (La Nuova Sardegna),
studiosi come Alessandra Pomarico, Gino Santoro, Gigi Bubbico, Mino Toriano
e Antonio Farì.
S’incontreranno sia musicisti che autori teatrali, nonché quei performer
che incarnano le due espressioni, per sviluppare una ricognizione attraverso
musiche di scena, colonne sonore, composizioni e performance concepite per
la loro autonoma teatralità acustica.

Info:0832.24.20.00
http://www.teatrokoreja.com

in questo link
http://www.teatron.org/pot/oldblog/suonot.html
c'è il testo di una trasmissione radiofonica (la prima di un ciclio di 13) che realizzai nel 1986 su questi temi
è un'introduzione teorica e generale...


Invito!!!!!

Anna Rita Graziano - 27-2-2003 at 18:39

Buona sera a tutti!!!!
Questa è la prima volta che scrivo su questo forum!!
Oggi pomeriggio il Prof. Infante ci ha illustrato il programma del convegno che si terrà domani ai Cantieri Teatrali Koreja e il tema é: "Il Suono del teatro". L'argomento mi sembra molto interessante, invito tutti i miei colleghi dello STAMMS a parteciparvi.
Si parlerà di MUSICA, TEATRO e SUONO, e di come questi tre elementi interagiscono fra loro.
Vi aspetto!
Anna Rita

principio dello stupore

Ivonne Mazzotta - 27-2-2003 at 18:39

Agli amici della "piazza"...in questa
" rete come spazio di socialità", ci "incontriamo in questo luogo "informe" e mi piace immaginare i nostri volti come materie inafferrabili, impalpabili,come le smorfie di un volto da inesprimibili parole che qui paradossalmente hanno memoria....i pensieri entrano in connessione con l'immaginazione di volti forse mai veduti, veramente sento qui contenersi il "principio dello stupore". Mi piace impiegare il tempo nell'ascolto di elementi che sollecitano la mia sinestesia buon viaggio a tutti e a domani
Y.

Tonia - 27-2-2003 at 19:43

non ho capito benissimo cosa succederà al convegno di domani ai cantieri,ma sicuramente non sarà un normale convegno dove lui o loro parlano,e io ascolto con il mio triste quaderno degli appunti.mi sorprenderò ed andrò a casa con un'idea meno negativa del mio corso di studi....(?)
ciao

Sabry - 27-2-2003 at 21:11

Bene!Mi ritrovo questa sera a scrivere su di un nuovo forum!Nuovo, ma anche emozionante visto che sento mi tocca più da vicino!La musica...ah la musica...l' evento di domani mi incuriosisce molto, perchè è particolare, originale nell' ambito del teatro; saremo solo io e la mia musica, chiuderò gli occhi e sognerò, con le cuffie sarà più vero, più solitario, più personale e sicuramente più riflessivo!IO CI SARò!Buonanotte.

che ricordi

giorgio - 28-2-2003 at 10:49

Ieri pomeriggio ho ricordato le notti passate ad ascoltare la radio, un programma che ha segnato la mia adolescenza e quella di molti miei coetanei.Quel programma era "Raisteronotte" e trai diversi speakers che si avvicendavano nelle notti c'era anche Ernesto Assante che interverrà oggi al Koreia.
Oggi godrò ad ascoltare e vedere, una radio (medium caldo) elaborata.
Grazie Carlo!

radioliberapaz

paz - 28-2-2003 at 11:01

Congratulazioni per il convegno "radiofonico" organizzato.
Paz a Lecce ha "creato" una radio on line utilizzando progarmmi open source e sposando un'idea di comunicazione libera, indipendente e sopratutto dal basso. Non possiamo che essere contenti di questa iniziativa e vi invitiamo ad ascoltare radiopaz dal sito http://www.radiopaz.tk.
Alleghiamo il progetto di paz e la sua idea di radio, comunicazione e informazione...
saluti dalla Permanent Autonomy Zone.

Allegato: Progetto2.doc (27kB)
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Il mio teatro dell'immaginazione

ossyden - 28-2-2003 at 11:09

Sulle onde sonore che da una cuffia arrivano al mio orecchio e di qui alla mia mente,nasce il mio teatro dell'immaginazione che,grazie a miti come Peter Gabriel e Frank Zappa,da spazio ai miei pensieri e alle mie emozioni...posso vedere e toccare queste mie emozioni e soprattutto posso trasmetterle agli altri,posso dare loro la parola,lasciando che siano proprio loro a far nascere il mio piccolo teatro dell'ascolto per me stessa e per gli altri.Grazie professor Infante grazie per avermi fatto scoprire questa nuova dimensione dell'ascolto del mio teatro dell'immaginazione.Chiara Corvace.

gabriele - 28-2-2003 at 11:29

?

Sabry - 28-2-2003 at 11:46

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
non credo ci sia bisogno di inserire il teatro in ogni cosa, parlo a titolo personale, visto che per me il teatro corrisponde a noia. so che verrò bandito, ma se devo essere sincero poco importa, ma non riesco a capire a cosa possa servirmi il teatro. vorrei ricordare comunque alcune esperienze musicali o di suoni (e non assolutamente teatrali, per fortuna) di persone come Paolo Conte, spettacolare unione di infiniti jazz o di nessuno oppure il cammino particolarissimo di un genio musicale come Fabrizio De Andrè, i tanghi di Piazzolla fino alla musica di Vinicio Capossela.


Le emozioni, la musica, i sentimenti... tutte cose astratte ma che servono, servono all' anima: ecco a cosa serve il teatro caro Gabriele, sinceramente non ti credo quando scrivi che non sai a cosa ti possa servire, io so che sei uno che legge molto, che sei appassionato di cinema... come è possibile che il teatro, che in qualche modo si accomuna al cinema, alla letteratura e quindi anche alla musica, non significhi nulla per te?

IMPRESSIONI DI GETTO

Sabry - 28-2-2003 at 11:51

La musica mi crea immagini nella mente: "la musica ha una sua potenza evocativa" dice Mino Toriano.
John Cage mi ha ricordato le mie lezioni di pianoforte!Più tardi farò una proposta!

De Paolis Livia - 28-2-2003 at 12:05

Oggi qui ai cantieri si è creata un'atmosfera un pò sospesa,magica....è questo il potere della musica,che riesce a svuotarmi la testa e a farmi "volare",a creare nuove immagini,a liberarmi...
Secondo me è vero che il teatro concentra la sua forza nella sua capacità di stabilire contatti,flussi di energia...ma la musica gli dona un qualcosa di magico e di forte che lo rende ancora più COMUNICATIVO!!!!!

Valentina - 28-2-2003 at 12:13

Fino a ieri, ascoltando generi musicali diversi rispetto a ciò che abbiamo ascoltato oggi, la musica riusciva ad evocare in me solo un certo tipo di immagini ed esperienze.
Dopo quest'incontro la mia mente ha sicuramente spaziato fin dove non era mai arrivata: era tutto un alternarsi di musiche piene di movimenti vorticosi in cui erano coinvolte cose e persone e musiche che mi davano un senso di leggerezza e solitudine.
Troppe emozioni insieme, troppe immagini, ma certamente un' alta concentrazione...il tutto velato da un certo alone magico e fortemente evocativo.

irene e dora - 28-2-2003 at 12:55

Climi ed atmosfere da esplorare in questo esperimento d'incontri non paralleli ma incrociati, ramificati.
Tentativo di scoprire la ricetta della pozione magica creata dalla miscela delle arti.
Elisir di energia sincronizzata in un luogo che esiste se condiviso.
Rete trasparente intessuta di emozioni sospese, in un sottile equilibrio fra stimolo e azione.
Innovazione percettiva che attiva il superamento del limite, del condizionamento ed aiuta la capacità di trascendere ed inventare, attraverso il suono dell'immaginario "globale", una nuova dimensione del linguaggio.
..."cervelli incementati con mattoni di sterilità"... L'arma culturale è l'unica risorsa di difesa per stimolare quell'ambiente, microcosmo soggettivo, che è la percezione.
Musica teatrante, culla dell'anima, interprete di visioni quasi tattili, odore di forze pindariche...


Francesco - 28-2-2003 at 13:25

Ho letto molte note positive circa la mattinata di oggi, ma personalmente non mi sento di condividerle in tutto e per tutto. Forse non sono riuscito ad entrare a dovere nella parte di spettatore radiofonico, tuttavia sinceramenete non sono riuscito a staccarmi dalla realtà dei fatti di essere di fronte a delle persone che parlavano ad un microfono col sottofondo musicale. Non ho sentito niente di diverso rispetto a quello che può accadere in un set radiofonico(premetto che ci sono stato più di qualche volta, quindi non è una nuova emozione), cioè non sono riuscito ad essere ascoltatore di radio, ma solo una persona che è davanti ad un tavolo con delle persone che parlano. Nulla di più e nulla di meno. E' anche per questo che ho preferito uscir fuori, mancava nel mio approccio una cosa fondamentale: credere nella finzione proposta. Non è sempre facile farlo, specie se non sei perfettamente cosciente di ciò che vai a vedere, anzi in questo caso ad ascoltare. Sicuramente chi non la pensa come me resterà scandalizzato, ma non mi importa passare per impopolare: OGGI, PER ME, QUESTA NON E' UNA BELLA ESPERIENZA. Forse in un altro momento, in un'altra circostanza lo sarebbe stata credo. Non oggi.

ASCOLTARE...SENTIRE...PERCEPIRE!

Paola - 28-2-2003 at 13:27

Credo che sentire consenta di acquistare conoscenza del mondo esterno attraverso tutti gli organi di senso. E la musica, spesso, porta a non avere coscienza dell’origine di un sentimento, di una situazione emotiva…
C’è stato un momento in cui l’immersione nell’ascolto era così profonda che le parole di chi stava parlando hanno perso completamente il loro significato…si sono svuotate di senso; hanno modificato il loro valore acquistando musicalità. Sono diventate voce, suono e basta...caldo, fluido…talmente fluido da “scomparire”!

"La musica è il tipo perfetto dell'arte, perchè non può mai svelare il suo ultimo segreto" O. Wilde

Francesco - 28-2-2003 at 13:31

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
non credo ci sia bisogno di inserire il teatro in ogni cosa, parlo a titolo personale, visto che per me il teatro corrisponde a noia. so che verrò bandito, ma se devo essere sincero poco importa, ma non riesco a capire a cosa possa servirmi il teatro. vorrei ricordare comunque alcune esperienze musicali o di suoni (e non assolutamente teatrali, per fortuna) di persone come Paolo Conte, spettacolare unione di infiniti jazz o di nessuno oppure il cammino particolarissimo di un genio musicale come Fabrizio De Andrè, i tanghi di Piazzolla fino alla musica di Vinicio Capossela.


Chiedersi a cosa serve il teatro... è una bella domanda, a cui decisamente non si può dare una risposta. Può servire a tutto oppure a nulla, può trasmettere emozioni positive o negative. Si segue o non si segue il teatro proprio in base alle emozioni che suscita. Ognuno di noi ha emozioni diverse in rapporto col teatro, non credo che ci sia nessuno e nulla da bandire, anche se va controcorrente. In fondo DE GUSTIBUS NON DISPUTANDUM EST .

gabriele - 28-2-2003 at 13:57

?

Ventisettefebbraioduemilatre

by paola - 28-2-2003 at 14:01

Ventisettefebbraioduemilatre
Vibrazioni..le vibrazioni..quel calore che nasce inconsapevole,a volte immediato, a volte dilatato..quest’ultimo forse più caldo, xkè tiepidamente si affaccia a dare un segnale di qualcosa ke nasce e ke cresce, come un bimbo nel ventre ke prende forma col tempo, ke si nutre di te, xkè è te,scoperta di te nuova e in evoluzione, dai dolci sapori,da un espandersi anima e corpo e mente e angoli di te sconosciuti e affascinanti..Rottura dello Sguardo in ciò ke è essenziale xkè invisibile agli okki..sguardo di dentro ke vede il centro del fondo,ke distende e disarma, come comoda,soffice poltrona ke accoglie stanke anime stropicciate..Cross Over di mani e parole,con-tatto,com-passione,
cl-amore..di esistenze,r-esistenze..di pensieri e ricordi,ri-membra,rac-conto,reso-conto..di respiri e sospiri,con-senso,fras-tuono,abban-dono,con-fusione..Ascolto..è quello ke passa l’ascolto,suono soave, carezza morbida, come acqua ke culla, senza tempo, senza fretta corpi ke si esplorano x incontrare anime, riconoscono, completano parti di me-te, in una distanza-vicinanza ke si beffa della lontananza.. xkè è nella Vibrazione, nella Rottura dello Sguardo, nel Cross Over, nell’ Ascolto la presenza dell’essere me-te.

paola@

Martha - 28-2-2003 at 14:34

ascoltare in cuffia è un'esperienza di isolamento;fa pensare ad un piacere non condivisibile, forse più intenso in quanto incomunicabile. Le ragazze che condividevano il mio tavolo si scambiavano bigliettini per commentare le emozioni, poi hanno tolto le cuffie per non perdersi i commenti a caldo degli altri.
Alcuni brani erano così coinvolgenti da far rimettere precipitosamente le cuffie, come quello del cantautore francese, per non perdere neanche un respiro,letteralmente.

ossyden - 28-2-2003 at 15:11

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
non credo ci sia bisogno di inserire il teatro in ogni cosa, parlo a titolo personale, visto che per me il teatro corrisponde a noia. so che verrò bandito, ma se devo essere sincero poco importa, ma non riesco a capire a cosa possa servirmi il teatro. vorrei ricordare comunque alcune esperienze musicali o di suoni (e non assolutamente teatrali, per fortuna) di persone come Paolo Conte, spettacolare unione di infiniti jazz o di nessuno oppure il cammino particolarissimo di un genio musicale come Fabrizio De Andrè, i tanghi di Piazzolla fino alla musica di Vinicio Capossela.


Gabriele un pò tutta la collettività si è rotta dei tuoi discorsi un pò absoleti e controcorrente.Basta!!!Il teatro quanto la musica insegnano, e se una si integra all'altro è tanto meglio ci sono nuovi spazi per nuove prospettive.... Impara a non leggere troppo tra le righe di de Andrè che per quanto un grande artista non è l'unico.

ECCO LA PROPOSTA!

Sabry - 28-2-2003 at 15:24

Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti. Tutti sono in una cabina nascosti; stavolta possono interagire tra loro attraverso i microfoni: si sentirà solo la voce, niente visi, niente nomi. Tutti seduti su poltrone con candele profumate accese e tutto ciò che può rendere meglio l' atmosfera, affinchè si crei una situazione più rilassante, più riflessiva per concentrarsi più in se stessi, scavare nel proprio intimo per scoprirsi... parole forti?No, semplicemente un' idea: la musica aiuta a conoscersi!

Francesco - 28-2-2003 at 15:50

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti. Tutti sono in una cabina nascosti; stavolta possono interagire tra loro attraverso i microfoni: si sentirà solo la voce, niente visi, niente nomi. Tutti seduti su poltrone con candele profumate accese e tutto ciò che può rendere meglio l' atmosfera, affinchè si crei una situazione più rilassante, più riflessiva per concentrarsi più in se stessi, scavare nel proprio intimo per scoprirsi... parole forti?No, semplicemente un' idea: la musica aiuta a conoscersi!


Mi sembra una proposta molto interessante, difficilmente realizzabile se non in maniera alquanto artigianale, ma decisamente positiva. Aggiungerei solo una cosa: ognuno parla dal proprio microfono dicendo ciò che pensa e quando le parole non bastano più inserisce la musica, la SUA musica, quella che continua a parlare di lui e che meglio può far comprendere il suo messaggio. So che qualcuno potrebbe non considerarlo vero, ma secondo me la MUSICA è il linguaggio per eccellenza, quello che tutti possono comprendere a prescindere dal grado di istruzione o di conoscenza in genere.
Dunque:
A QUANDO LA REALIZZAZIONE DI UN INCONTRO DEL GENERE?

(per il prof. Infante: ci fate un pensierino?)

Ivonne Mazzotta - 28-2-2003 at 16:05

Questo set radiofonico mi ha trascinata nella sua dimensione, coinvolgendo la memoria: fluttuando, navigando, in un villaggio globale fatto di spazi senza confini, un brano ti porta nell’Africa Nera, dove ti sembra di percepire l’essenza antropologica del corpo in movimento,o ai piedi di un monte del Tibet (ricordate la tromba?)le voci suggeriscono colori e il Prof. Infante racconta di Sole Giallo… ricordo le corse dei pensieri accanto al Cavaliere Azzurro... Poi la voce di Mino Toriano lancia Frank Zappa mentre attorno aleggiano le presenze di Meierol’d, Appia il suono del corpo, e lì la voce di Infante ricorda dell’animismo post-moderno di Mc Lhuan, e ripercorrendo a ritroso il tempo che in qualche modo è memoria individuale,(gli anni del ’77, Moro, la sinistra) regalandoci il pianoforte di Massimo Terrancini.
Non conosco questa musica trasmessa alle 13:34 ma catapulta ancora piu’ a ritroso,in un tempo della memoria (musica e teatro arti del tempo…) è un lavoro di ensamble del prof Infante (87 ?)questa musica porta una alternanza di sentimenti, di sensazioni, agenti tutti per “somma e non sottrazioni”, poco prima di questo ascolto, dopo il traffico di “parole e suoni,” Arthurh brano n°10 da Piano Solo: “Le temps d’une eclair” che per oggi è stato un compagno di viaggio…
Y.

Viaggio a Venezia...

Ivonne Mazzotta - 28-2-2003 at 16:36

Chiedo scusa per gli errori nello scrivere i nomi ,ma volevo ricordare Arthur Rasc (?)il respiro ritmico e certe evocazioni con sensazioni mistiche che mi ricordano una mostra a Venezia allestita da Peter Grenaway, regista del Ventre dell'Architetto, e il mio preferito "Il ladro il cuoco sua moglie l'amante",chi lo ha visto ricorda quelle stanze cambiare colore come sipari di teatro infinito. Ora anche il segnale del telefono è in musica, sembra come vivere in una sospensione,una attesa becchettiana,una attesa che non vuole nessun evento poi passi pesanti sovrastano la non azione e ora il silenzio.

gabriele - 28-2-2003 at 16:47

????????????????????????????
"a Beethoven e sinatra preferisco l'insalata a vivaldi l'uva passa che mi da più calorie" sostituite i nomi con chi vi pare funziona uguale!

Sabry - 28-2-2003 at 16:55

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
il fatto che la tua comunità si sia rotta le scatole dei miei discorsi non mi tocca minimamente, vedi io non cerco consensi da nessuno.
Se ci tieni tanto al teatro tienitelo pure io non saprei cosa farmene.
Infine la libertà di pensiero esiste quindi rispetta anche quello degli altri, oppure semplicemente ignora i miei discorsi.
Comunque credo ancora fermamente che A MIO AVVISO il teatro è noia:
"a Beethoven e sinatra preferisco l'insalata a vivaldi l'uva passa che mi da più calorie" sostituite i nomi con chi vi pare funziona uguale!


Io dico solo che se esiste un forum, non si possono ignorare interventi ripetitivi e pedanti come quelli di gabriele, questo ti prego di accettarlo!

Vinicio Antonio Attanasi - 28-2-2003 at 17:12

Quota:
Originariamente scritto da Ivonne Mazzotta
Chiedo scusa per gli errori nello scrivere i nomi ,ma volevo ricordare Arthur Rasc (?)il respiro ritmico e certe evocazioni con sensazioni mistiche che mi ricordano una mostra a Venezia allestita da Peter Grenaway, regista del Ventre dell'Architetto, e il mio preferito "Il ladro il cuoco sua moglie l'amante",chi lo ha visto ricorda quelle stanze cambiare colore come sipari di teatro infinito. Ora anche il segnale del telefono è in musica, sembra come vivere in una sospensione,una attesa becchettiana,una attesa che non vuole nessun evento poi passi pesanti sovrastano la non azione e ora il silenzio.


Scusami tanto Yvonne ma purtroppo non riesco a capire i tuoi interventi sul forum a volte sono sconclusionati altre volte senza senso. Potresti essere più chiara nello scrivere e terminare i concetti nel modo in cui scrivi è quasi impossibile darti una risposta.....o è un modo per avere l'ultima parola su tutti senza che nessuno possa controbati?

Ivonne Mazzotta - 28-2-2003 at 17:32

Hanno parlato di Mariangela Gualtieri, Cesare Ronconi, con “Chioma”(e non solo ) della Valdoca, del Teatro delle Briciole, di Artaud, di Leo de Bernardinis, ci sono le vive testimonianze di Luigi Cinque, Tiziano Popoli che hanno raccontato di “lavoro Teatro”, Sofocle la tragedia di Aiace, dei Tarantola Hypertext O’rchestra, abbiamo “rivissuto” il Requiem la sua partitura in drammaturgia,Le Troiane, siamo stati e siamo parte di questo allestimento:si muovono le labbra di persone, ma le parole sono la musica che ascolto nella cuffia,posso andare e venire, essere qui e in un altrove del tempo e dello spazio solo teatralmente possibile, mi spiace che non a tutti questa dimensione abbia aperto le braccia.
Y.

e alla fine di questa esperienza....

ossyden - 28-2-2003 at 17:58

Vorrei dire grazie a tutti coloro che hanno saputo darmi un' infarinatura di nuovi orizzonti del teatro visto come un connubio tra musica e arte. Chiara Corvace.

Come????

ossyden - 28-2-2003 at 18:20

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti. Tutti sono in una cabina nascosti; stavolta possono interagire tra loro attraverso i microfoni: si sentirà solo la voce, niente visi, niente nomi. Tutti seduti su poltrone con candele profumate accese e tutto ciò che può rendere meglio l' atmosfera, affinchè si crei una situazione più rilassante, più riflessiva per concentrarsi più in se stessi, scavare nel proprio intimo per scoprirsi... parole forti?No, semplicemente un' idea: la musica aiuta a conoscersi!


Beh in effetti non è una cattiva idea...sarebbe davvero ineressante...la facciamo???SIIIIIIIIIIIII!!!!!!! Ritrovare se stessi attraverso la musica è un viaggio che ho sempre voluto fare ma tutti mi consideravano una pazza...ora posso farlo...grazie Sabry i tuoi interventi sono sempre intelligenti al contrario di qualche "intellettualoide".Chiara.

Francesco - 28-2-2003 at 18:23

Quota:
Originariamente scritto da ossyden
Vorrei dire grazie a tutti coloro che hanno saputo darmi un' infarinatura di nuovi orizzonti del teatro visto come un connubio tra musica e arte. Chiara Corvace.


Personalmente non sono d'accordo sul considerare il teatro un connubio tra musica ed arte. Il teatro è un'arte non è al di sopra dell'arte. Il connubio semmai è tra musica e teatro, due arti per l'appunto; le due arti più antiche del mondo, giacchè la musica è l'arte del suono e il teatro è l'arte del gesto. Sono le prime cose che le persone imparano, a prescindere dal luogo di provenienza. Dopo tutto sono anche le arti che si esprimono senza mezzi esterni al corpo. Il gusto personale ci porta a considerare una più importante dell'altra, ma in realtà non credo che una possa essere superiore all'altra.
Il connubio teatro-musica poi è un qualcosa di assolutamente non nuovo. Pensiamo alla tragedia Greca che prevedeva il coro, pensiamo ai trovatori nel medioevo, alla stessa Opera per fare solo alcuni esempi più conosciuti, ma se vogliamo anche la Praise Dance del Gospel. Chi può dire fino a che punto sono musica e fino a che punto sono teatro?

ossyden - 28-2-2003 at 18:23

Bisognerebbe amare tutte le arti e bisognerebbe anche capirle prima di amarle e giudicarle.Chiara.

Francesco - 28-2-2003 at 18:28

Quota:
Originariamente scritto da carlo
s'apre qui il forum x il diario di bordo on line su “Il suono del teatro” a Lecce

convegno nazionale
sull’interazione tra teatro e musica
venerdì 28 febbraio 2003
ai cantieri teatrali koreja


Un convegno nazionale sull’interazione tra teatro e
musica promosso dai Cantieri Teatrali Koreja e curato da Carlo Infante si
svolge venerdì 28 febbraio dalle ore 11 alle ore 19 sotto il segno dell’ascolto.

Strutturato in forma di set radiofonico con gli spettatori muniti di cuffie
audio, il convegno che si svolge presso i Cantieri Koreja dalle ore 11
alle ore 19 intervallerà agli incontri e alle conversazioni con i protagonisti,
ascolti di repertori, sonorizzazioni e musiche.
Parole e suoni che si diffonderanno in modulazione di frequenza, sia in
collegamento con Radio Rama che su Internet con soluzioni in streaming audio
che verranno riprese e messe in onda da diverse altre radio (tra cui Radio3
e Radio Svizzera Italiana).

qui trovi lo streaming audio
http://www.teatrokoreja.com

L’ascolto e l’azione sono due proprietà del teatro musicale da Wagner a
Wilson/Tom Waits passando per Brecht/Kurt Weill, sia nella dimensione lirica del “sound poetry” che in quella epica delle canzoni-manifesto.

E’ un gioco
dinamico che attraverso la sinestesia, il principio sulla base del quale
si associano tra loro sfere sensoriali diverse, porta lontano, oltre i canoni
della drammaturgia basata esclusivamente sull’alfabeto. Una giornata di studi e di ascolti tratterà di questi temi, non solo di teatro musicale
ma di come il suono si fa teatro attraverso musiche di scena e colonne
sonore che spesso creano dei “sottotesti” sensoriali ad un teatro che sa
essere campo magnetico di tutti i linguaggi.

Vi partecipano compositori e musicisti come Raiz di Almamegretta, Giovanni
Mancuso, Giovanni Tamborrino, Sud Sound System, Tiziano Popoli, Luigi Cinque,
Luigi Ceccarelli , nonché autori e registi teatrali come Marco Martinelli
(Teatro delle Albe), Giancarlo Cauteruccio (Krypton), Salvatore Tramacere
(Koreja), Michele Sambin (Tam Teatro), Silvio Panini (Koinè); direttori
artistici come Franco Masotti (Ravenna Festival), Gianluigi Trevisi (Time
Zone) e critici musicali e teatrali come Gino Castaldo ed Ernesto Assante
de “La Repubblica” , Francesco Costantini (Gazzetta del Mezzogiorno), Fabrizio
Versienti (Corriere del Mezzogiorno), Walter Porcedda (La Nuova Sardegna),
studiosi come Alessandra Pomarico, Gino Santoro, Gigi Bubbico, Mino Toriano
e Antonio Farì.
S’incontreranno sia musicisti che autori teatrali, nonché quei performer
che incarnano le due espressioni, per sviluppare una ricognizione attraverso
musiche di scena, colonne sonore, composizioni e performance concepite per
la loro autonoma teatralità acustica.

Info:0832.24.20.00
http://www.teatrokoreja.com

in questo link
http://www.teatron.org/pot/oldblog/suonot.html
c'è il testo di una trasmissione radiofonica (la prima di un ciclio di 13) che realizzai nel 1986 su questi temi
è un'introduzione teorica e generale...



Mi permetto una domanda, relativa anche al commento precedente, ma è il suono che si fa teatro, o il teatro che si fa suono?
Fino a che punto si può parlare di teatro musicale e non di musica teatrale? Il concetto di fondo in realtà è lo stesso, cambia solo il nostro punto di partenza.

Francesco - 28-2-2003 at 18:29

Quota:
Originariamente scritto da ossyden
Bisognerebbe amare tutte le arti e bisognerebbe anche capirle prima di amarle e giudicarle.Chiara.


Concordo pienamente con te.

francy_s - 28-2-2003 at 18:30

[E' la prima volta che scrivo in questo forum e mi sembra giusto farlo ora non per fare l'avvocato difensore di Gabriele che non ne ha sicuramente bisogno, ma perchè non mi sembra giusto dire a qualcun atro cosa e quando deve scrivere, Ognuno ha le proprie opinioni, ognuno è libero di esprimerle, ma a quanto pare nel nostro corso sembra che le persone che hanno un'altra idea rispetto a quella della stragrande maggioranza di VOI debbano starsene in silenzio al suo posto!!! A qualcuno potrebbero dare fastidio i tuoi di interventi ma per rispetto per le idee altrui comunque li accetta!!! Vorrei solo aggiungere che questo forum è nato per esprimere opinioni, non per giudicarle!!!

RICAPITOLIAMO!

Sabry - 28-2-2003 at 20:38

A quanto pare la mia proposta è piaciuta un pò a tutti e ne sono contenta.Vorrei solo dire un' ultima cosa: una giornata insieme ci ha messo d' accordo su alcuni punti di vista, mentre su altri... credo che si sia perso l' obiettivo o comunque il senso della nostra discussione qui.
Ricapitoliamo: integrazione partecipata: quale teatro?Bè, a questo punto mi sembra doveroso rispondere un teatro pieno di musica!Ci pensate come si lavorerebbe meglio con i bambini attraverso la musica?Ho avuto personalmente un' esperienza con 40 bambini "da tenere a bada"(scrivo così per rendere l' idea e non perchè lo penso), e posso affermare che è stata una canzone a "incrociarci"!L' attore Pirovano che ci ha incontrato qualche giorno fa ha detto una frase, rivolto ad un bambino presente nel Teatrino, nello stesso tempo forte e preziosa: tu hai bisogno di tante emozioni... cosa ne pensate?

cubA. - 28-2-2003 at 20:57

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Originariamente scritto da ossyden
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Originariamente scritto da Sabry
Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti. Tutti sono in una cabina nascosti; stavolta possono interagire tra loro attraverso i microfoni: si sentirà solo la voce, niente visi, niente nomi. Tutti seduti su poltrone con candele profumate accese e tutto ciò che può rendere meglio l' atmosfera, affinchè si crei una situazione più rilassante, più riflessiva per concentrarsi più in se stessi, scavare nel proprio intimo per scoprirsi... parole forti?No, semplicemente un' idea: la musica aiuta a conoscersi!


Beh in effetti non è una cattiva idea...sarebbe davvero ineressante...la facciamo???SIIIIIIIIIIIII!!!!!!! Ritrovare se stessi attraverso la musica è un viaggio che ho sempre voluto fare ma tutti mi consideravano una pazza...ora posso farlo...grazie Sabry i tuoi interventi sono sempre intelligenti al contrario di qualche "intellettualoide".Chiara.





Ragazzi, a me fa piacere sinceramente che riusciate ad entusiarmarvi in questo modo. Però credo che quello sentito dai Koreja non è che fosse poi l'ultima delle sperimentazioni nel campo musical-teatrale-comunicativo. Credo che serva ben altro per suscitare davvero nuove emozioni e SINCERO stupore. Per esempio negli anni '70 con la psichedelia sono andati ben oltre (stiamo parlando di dinosauri)...sabry propone di commistionare alla musica addirittura le candele profumate e l'isolamento. Wow dico io: e se invece di usare le candele profumate provassimo LSD? Fantastico! immaginate quante sfumature diverse di colori riusciremmo a vedere! immaginate quanto la nostra percezione crescerebbe esponenzialmente pur restando ermeticamente chiusi in se stessi!...a qualcuno che si è entusiasmato oggi credo che ciò potrà sembrare il massimo della provocazione...beh, neanche in questo caso staremmo facendo qualcosa di nuovo...sono cose fatte e rifatte almeno trent'anni fa...pensate quindi quanto tempo fa sia stato fatto l'esperimento di oggi. Insomma, quello che ci tenevo a dire è che lo STAMMS ci dà la disponibilità di strumenti che ci permetterebbero di sperimentare davvero...non perdiamoci quindi tra note stantìe e scorci teatrali che profumano d'aria fritta...credo che dovremmo prendere in mano la situazione.

ambra - 28-2-2003 at 21:14

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Originariamente scritto da ossyden
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Originariamente scritto da gabriele
il fatto che la tua comunità si sia rotta le scatole dei miei discorsi non mi tocca minimamente, vedi io non cerco consensi da nessuno.
Se ci tieni tanto al teatro tienitelo pure io non saprei cosa farmene.
Infine la libertà di pensiero esiste quindi rispetta anche quello degli altri, oppure semplicemente ignora i miei discorsi.
Comunque credo ancora fermamente che A MIO AVVISO il teatro è noia:
"a Beethoven e sinatra preferisco l'insalata a vivaldi l'uva passa che mi da più calorie" sostituite i nomi con chi vi pare funziona uguale!


Ok ignoro i tuoi discorsi che è meglio,non mi piacciono le persone finte intellettuali come te.Comunque pensala come vuoi fai come vuoi tanto il tuo personaggio mascherato non piace a nessuno.



cara ossyden, tu hai la capacità di vedere in tutte le nostre menti? di sapere cosa pensiamo? da oggi in poi, quando parli di questo fantomatico "nessuno" ricordati di scrivere e di pensare che quello è un nessuno meno uno.
hasta siempre!!!

Francesco - 1-3-2003 at 10:09

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Originariamente scritto da Sabry
A quanto pare la mia proposta è piaciuta un pò a tutti e ne sono contenta.Vorrei solo dire un' ultima cosa: una giornata insieme ci ha messo d' accordo su alcuni punti di vista, mentre su altri... credo che si sia perso l' obiettivo o comunque il senso della nostra discussione qui.
Ricapitoliamo: integrazione partecipata: quale teatro?Bè, a questo punto mi sembra doveroso rispondere un teatro pieno di musica!Ci pensate come si lavorerebbe meglio con i bambini attraverso la musica?Ho avuto personalmente un' esperienza con 40 bambini "da tenere a bada"(scrivo così per rendere l' idea e non perchè lo penso), e posso affermare che è stata una canzone a "incrociarci"!L' attore Pirovano che ci ha incontrato qualche giorno fa ha detto una frase, rivolto ad un bambino presente nel Teatrino, nello stesso tempo forte e preziosa: tu hai bisogno di tante emozioni... cosa ne pensate?


Anch'io ho avuto un'esperienza analoga durante l'ultimo veglioncino parrocchiale di A.C.R., eravamo tre edicatori (di cui il più adulto ero io di 20 anni) e dovevamo, come dici tu, "tenere a bada" non so più quanti ragazzi. Inizialmente abbiamo proposto dei giochi a squadre del tipo "Caccia al tesoro", oppure "Animali nella giungla" (un gioco in cui tutti i bambini di ogni squadra dovevano imitare deglia animali che conoscevano, vinceva la squadra con "più animali" fatti bene). Risultato: una decina di ragazzi si erano messi in un angolo perchè non volevano partecipare. Abbiamo allora improvvisato facendo un cerchio, prendendoci tutti per mano, cominciando a girare a ritmo di musica e a turno ogni bambino andava al centro e si muoveva seguendo la musica come meglio credeva. Inizialmente c'era un pò di vergogna soprattutto nei maschietti, poi si sono scatenati anche loro. E' diventato uno dei veglioncini più belli che abbiamo mai fatto, non soltanto per noi, ma anche per gli stessi bambini che ancora ci chiedono quando ne facciamo un altro. Credo che l'aver dato spazio di libera espressione a tutti sia stato la chiave di tale "successo" e che la musica abbia avuto un pò di merito in tutto questo.

Valentina - 1-3-2003 at 11:40

Concordo con Sabrina per il fatto che si è perso un po' di vista l' obiettivo del forum che non è sicuramente quello di stare a giudicare i pensieri degli altri nè tanto meno quello di essere ripetitivi: credo che gli interventi siano più utili se ricchi di proposte, idee e pensieri originali e concreti. Perchè non impegnarci allora?!

rilassati,please

carlo - 1-3-2003 at 17:07

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Originariamente scritto da Vinicio Antonio Attanasi
Scusami tanto Yvonne ma purtroppo non riesco a capire i tuoi interventi sul forum (...)
è quasi impossibile darti una risposta.....o è un modo per avere l'ultima parola su tutti senza che nessuno possa controbati?


ragazzi
ho detto + di una volta (mi riferisco agli studenti dell'università di lecce, principalmente) che il forum è da concepire anche come un quaderno interattivo di appunti
non è necessario quindi essere compiuti nei ragionamenti visto che sono in progress,
aperti agli sviluppi

quindi non mi piace per niente che si sentenzi sulla forma e il contenuto se non per rilanciare la discussione in positivo
chi lo fa in negativo vedrà che
il negativo gli si ritorce contro

rilassati tutti, please

e non dimenticate che questo è un forum aperto
collegato ad un evento pubblico

Attesa becchettiana?!

Sabry - 1-3-2003 at 19:41

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Originariamente scritto da Ivonne Mazzotta
Chiedo scusa per gli errori nello scrivere i nomi ,ma volevo ricordare Arthur Rasc (?)il respiro ritmico e certe evocazioni con sensazioni mistiche che mi ricordano una mostra a Venezia allestita da Peter Grenaway, regista del Ventre dell'Architetto, e il mio preferito "Il ladro il cuoco sua moglie l'amante",chi lo ha visto ricorda quelle stanze cambiare colore come sipari di teatro infinito. Ora anche il segnale del telefono è in musica, sembra come vivere in una sospensione,una attesa becchettiana,una attesa che non vuole nessun evento poi passi pesanti sovrastano la non azione e ora il silenzio.



Cara Yvonne, le tue sono riflessioni alquanto profonde; a tratti ho ritrovato le mie stesse sensazioni in forma "poetica". Solo una cosa per farti riflettere: attesa becchettiana? Attesa che non vuole nessun evento? Non penso proprio, anzi, le attese di ieri erano cariche di aspettative, ogni ospite ci ha arricchite con nuovi e sorprendenti repertori musicali, evocando l' Africa, il traffico di parole, il misticismo...

... STAVO PENSANDO...

Sabry - 1-3-2003 at 20:01

Quota:
Originariamente scritto da cubA.

Ragazzi, a me fa piacere sinceramente che riusciate ad entusiarmarvi in questo modo. Però credo che quello sentito dai Koreja non è che fosse poi l'ultima delle sperimentazioni nel campo musical-teatrale-comunicativo. Credo che serva ben altro per suscitare davvero nuove emozioni e SINCERO stupore. Per esempio negli anni '70 con la psichedelia sono andati ben oltre (stiamo parlando di dinosauri)...sabry propone di commistionare alla musica addirittura le candele profumate e l'isolamento. Wow dico io: e se invece di usare le candele profumate provassimo LSD? Fantastico! immaginate quante sfumature diverse di colori riusciremmo a vedere! immaginate quanto la nostra percezione crescerebbe esponenzialmente pur restando ermeticamente chiusi in se stessi!...a qualcuno che si è entusiasmato oggi credo che ciò potrà sembrare il massimo della provocazione...beh, neanche in questo caso staremmo facendo qualcosa di nuovo...sono cose fatte e rifatte almeno trent'anni fa...pensate quindi quanto tempo fa sia stato fatto l'esperimento di oggi. Insomma, quello che ci tenevo a dire è che lo STAMMS ci dà la disponibilità di strumenti che ci permetterebbero di sperimentare davvero...non perdiamoci quindi tra note stantìe e scorci teatrali che profumano d'aria fritta...credo che dovremmo prendere in mano la situazione.



Cara cubA, la mia proposta non pretendeva nulla di nuovo o originale. Il fatto che simili cose siano state già sperimentate (anche in altri modi), a me non interessa. Ciò che è stato già fatto, non ci riguarda qui, anzi, sarebbe allora opportuno rifarlo per arricchirci delle nostre differenze, come vuole, d' altronde, il nostro progetto di integrazione partecipata. Gli esperimenti che potremmo fare con lo STAMMS, non riguardano il nostro progetto, ma ben altro (che potrebbe essere fatto "tranquillamente" sotto altri punti di vista).
Credo che nessuno si sia perso tra note stantìe come dici. Credo ancora fermamente che ogni parola, ogni nota, ogni suono, ci abbia aiutato a conoscerci meglio, ad"INCROCIARCI" e"a darci un' infarinatura di nuovi orizzonti del teatro" come afferma ossyden. L' esperienza della mia proposta si potrebbe fare, nei limiti delle possibilità economiche, per differenziarci e, nello stesso tempo, per ritrovarci. Magari stavo pensando, con il SINCERO aiuto dei bambini... fate voi...

RIFLESSIONI...

Paola - 2-3-2003 at 14:42

Quando sono tornata a casa dopo la conferenza, mi sentivo in preda ad una sorta di strana “ubriacatura”…non conoscevo molti degli autori nominati e ho pensato che sarebbe stato più utile vedere qualcosa, da collegare a quello che avevamo ascoltato.
Mi sono resa conto di quanto abbia sempre considerato “marginale” la musica rispetto alla scena; se è indiscutibile il potere della musica di potenziare il teatro con la sua capacità di mimesi, di rendere ancora più forte quel processo d’ipnosi che evoca situazioni, emozioni e visioni nello spettatore, il primo senso ad essere colpito è (forse inconsapevolmente) l’occhio.
Quando ho sentito nominare Gyorgy Ligeti, sicuramente uno dei più grandi sperimentalisti del ‘900, non ho potuto fare a meno di collegarlo a “2001: Odissea nello spazio” e all’intensità formidabile che le sue musiche regalano a quel film.
In realtà, è ovvio, ogni dimensione (che sia essa sonora, visiva, ecc.) apporta qualcosa di diverso alla percezione dello spettatore ma mi viene il dubbio che ogni volta che mettiamo una musica al servizio di un’immagine, forse, compiamo una “forzatura”, poiché la musica si adatta inevitabilmente ad evocare qualcosa in relazione all’immagine stessa.

Per immergersi nella dimensione sonora, allora, meglio ascoltare soltanto!

…Poter trovare quello che non stai cercando…sarebbe interessante ripetere l’esperienza…



Paola - 2-3-2003 at 16:23

...A proposito di INCROCI e CONTAMINAZIONI fra teatro, musica e tecnologia, mi è sembrato interessante questo articolo (pubblicato sull'Espresso del 6 marzo 2003).

Se siete curiosi, vi segnalo anche un sito che fornisce maggiori informazioni in proposito:

http://www.mediamente.rai.it/articoli/20020211a.asp




Articolo.jpg - 116kB

rilanciare il progetto: performing media!

carlo - 3-3-2003 at 09:53

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Originariamente scritto da Francesco
Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti.

(...)


Mi sembra una proposta molto interessante, difficilmente realizzabile se non in maniera alquanto artigianale, ma decisamente positiva. Aggiungerei solo una cosa: ognuno parla dal proprio microfono dicendo ciò che pensa e quando le parole non bastano più inserisce la musica, la SUA musica, quella che continua a parlare di lui e che meglio può far comprendere il suo messaggio. So che qualcuno potrebbe non considerarlo vero, ma secondo me la MUSICA è il linguaggio per eccellenza, quello che tutti possono comprendere a prescindere dal grado di istruzione o di conoscenza in genere.
Dunque:
A QUANDO LA REALIZZAZIONE DI UN INCONTRO DEL GENERE?

(per il prof. Infante: ci fate un pensierino?)


mi piace molto questo vostro proiettarvi
sull'evento
con ulteriori progettualità

attua quell'indicazione di cui vi parlai nell'ultima lezione:
"performing media"
ovvero usare i diversi media
(radio, telefono, web...)
per dinamizzare le situazioni
e le coscienze

rilancio la proposta:
scrivete questo progetto
dategli una forma efficace
con dei disegni magari
come se si dovesse convincere uno sponsor... un assessore...
un professore

e me lo portate in esame a giugno
(mi riferisco ai miei studenti di
Scienze e Tecnologie dello Spettacolo dell'Università di Lecce
anche se il forum è aperto a tutti)

un progetto come il
Suono del teatro
al di là dei contenuti che ha messo in pista
tende a far riflettere anche sulla
forma-convegno
da intendere come live-act
evento
teatro...

l'enciclopedia delle arti in mutazione

carlo - 3-3-2003 at 10:09

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Originariamente scritto da Francesco
Mi permetto una domanda, relativa anche al commento precedente, ma è il suono che si fa teatro, o il teatro che si fa suono?
>>>
senza farla troppo complicata

penso che questa misura
riguarda ciascuna esperienza nella sua peculiarità

a partire da quella citazione di Barthes che ha aperto le 7 ore di ricognizione sia teorica che esperienziale che abbiamo intrapreso in quel set

c'è un teatro potenziale in una mantra buddista come nell'hip-hop

è un teatro immaginario, of course

così come nel live-act di Elvis Presley (come ci ha fatto notare Gino Castaldo)
c'è impatto di energia performativa al grado + alto

x altri versi
pensate al teatro di Carmelo Bene come pura phonè
in quanto dimensione acustica radicale della voce
o alle canzoni di Weill reinventate da Raiz
<<<


Fino a che punto si può parlare di teatro musicale e non di musica teatrale? Il concetto di fondo in realtà è lo stesso, cambia solo il nostro punto di partenza.


giusto cambia il punto di vista
e qui non si tratta di erigere i confini di genere

non ne abbiamo bisogno

almeno noi

impariamo a navigare tra linguaggi che si ibridano, si confondono
senza dover riscrivere ogni volta l'enciclopedia delle arti...
in mutazione

tra cose vecchie e future

carlo - 3-3-2003 at 10:27

Quota:
Originariamente scritto da cubA.
Ragazzi, a me fa piacere sinceramente che riusciate ad entusiarmarvi in questo modo. Però credo che quello sentito dai Koreja non è che fosse poi l'ultima delle sperimentazioni nel campo musical-teatrale-comunicativo.

>>>hai ragione

e l'ho detto tante volte (rimandando alla seconda tappa del convegno che si farà a Scandicci, con Kripton il 29 marzo... quando si aprirà sulle esperienze di nuova generazione
xchè non vieni su?
tanto x capire
<<<

Credo che serva ben altro per suscitare davvero nuove emozioni e SINCERO stupore.

>>>
hai di nuovo ragione
dopotutto questa operazione non era concepita x produrre stupore
ma x creare una condizione di attenzione verso diverse esperienze
che da wagner al trip-hop (c'era anche questo... pensa solo agli input di walter su machina amniotica...

ma c'eri?
o no?
magari t'eri arreso prima
<<<

Per esempio negli anni '70 con la psichedelia sono andati ben oltre (stiamo parlando di dinosauri)...sabry propone di commistionare alla musica addirittura le candele profumate e l'isolamento. Wow dico io: e se invece di usare le candele profumate provassimo LSD? Fantastico!

>>>occhio che si perdono neuroni
o ne hai da buttare?
<<<

immaginate quante sfumature diverse di colori riusciremmo a vedere! immaginate quanto la nostra percezione crescerebbe esponenzialmente pur restando ermeticamente chiusi in se stessi!...a qualcuno che si è entusiasmato oggi credo che ciò potrà sembrare il massimo della provocazione...beh, neanche in questo caso staremmo facendo qualcosa di nuovo...sono cose fatte e rifatte almeno trent'anni fa...

>>>
e allora...

vedi che te lo dici da solo

non si rincorre stupore e novità a gratis
dev'esserci del senso
sotto e dentro
ed è un pochino quello che abbiamo scandagliato in tutto quel tempo
tra alti e bassi
tra cose vecchie e cose future
<<<

pensate quindi quanto tempo fa sia stato fatto l'esperimento di oggi. Insomma, quello che ci tenevo a dire è che lo STAMMS ci dà la disponibilità di strumenti che ci permetterebbero di sperimentare davvero...non perdiamoci quindi tra note stantìe e scorci teatrali che profumano d'aria fritta...

>>> è stantìo ciò che non piace...

ma non voglio polemizzare
sono il primo a riconoscere che alcune cose erano vecchie

massimo rispetto per il vecchio

l'importante è connetterlo al nuovo

ma ci vuole umiltà
do you know 'sta parola?
<<<

credo che dovremmo prendere in mano la situazione.


buona idea
datti/datevi da fare
e se ti va parliamone


tracce dalla full immersion

carlo - 3-3-2003 at 11:57

Quota:
Originariamente scritto da paz
Congratulazioni per il convegno "radiofonico" organizzato.
Paz a Lecce ha "creato" una radio on line utilizzando progarmmi open source e sposando un'idea di comunicazione libera, indipendente e sopratutto dal basso. Non possiamo che essere contenti di questa iniziativa e vi invitiamo ad ascoltare radiopaz dal sito http://www.radiopaz.tk.
Alleghiamo il progetto di paz e la sua idea di radio, comunicazione e informazione...
saluti dalla Permanent Autonomy Zone.


cari amici di PAZ
non siamo riusciti a trovare lo spazio x presentare un pò il vostro lavoro on line

mi piacerebbe comunque non perdere il filo

lasciate qualche traccia della vostra full immersion in quella giornata di ascolti!

ossyden - 3-3-2003 at 16:18

Ciao ragazzi il convegno è stato bellissmo sotto ogni profilo...c'è chi mi ha risposto che il teatro non può essere un connubio tra musica suoni e immaginazione...pazienza vedere il teatro vuol dire anche avere più punti di vista da cui guardarlo..io lo vedo anche così,se non la pensate come me sono pronta ad accogliere un qualunque commento che sia costruttivo e non offensivo....Chiara.

ossyden - 3-3-2003 at 16:26

Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Quota:
Originariamente scritto da ossyden
Vorrei dire grazie a tutti coloro che hanno saputo darmi un' infarinatura di nuovi orizzonti del teatro visto come un connubio tra musica e arte. Chiara Corvace.


Personalmente non sono d'accordo sul considerare il teatro un connubio tra musica ed arte. Il teatro è un'arte non è al di sopra dell'arte. Il connubio semmai è tra musica e teatro, due arti per l'appunto; le due arti più antiche del mondo, giacchè la musica è l'arte del suono e il teatro è l'arte del gesto. Sono le prime cose che le persone imparano, a prescindere dal luogo di provenienza. Dopo tutto sono anche le arti che si esprimono senza mezzi esterni al corpo. Il gusto personale ci porta a considerare una più importante dell'altra, ma in realtà non credo che una possa essere superiore all'altra.
Il connubio teatro-musica poi è un qualcosa di assolutamente non nuovo. Pensiamo alla tragedia Greca che prevedeva il coro, pensiamo ai trovatori nel medioevo, alla stessa Opera per fare solo alcuni esempi più conosciuti, ma se vogliamo anche la Praise Dance del Gospel. Chi può dire fino a che punto sono musica e fino a che punto sono teatro?


Ciao Francesco il tuo innato spirito critico colpisce ancora...accetta il mio punto di vista...tutti lo dovrebbero fare e non fare "a botte" in maniera virtuale tramite un simulacro come il pc e la tastiera.Io il teatro lo vedo anche così.MA non essere logorroico per favore nell'esporre i tuoi punti di vista.Cmq grazie almeno tu mi hai detto la tua.Chiara.

Tonia - 3-3-2003 at 19:45

credo che il convegno sia stato molto interessante e attivo,anche se qualcuno sempre all'avanguardia lo può definire di vecchio stampo...non credo che una volta usato il vecchio si debba gettare....
la materia era per me formidabile,sviluppata in un ambiente sugestivissimo e trasformato,tutto sembrava già visto eppure,così nuovo!
si,si deve rifare.


ossyden - 4-3-2003 at 14:57

La musica e il teatro...che fantastico connubio...continuerò a sostenerlo anche se molti non sostengono la mia opinione,ma per fortuna siamo diversi altrimenti non ci sarebbero nemmeno scambi di idee su questo forum.Prima ho scritto che bisognerebbe amare tutte le arti ma bisognerebbe capirle prima di amarle...beh io amo tutte le arti e trovo fantastico come si possa creare questa splendida unione tra di loro(in questo caso suono e teatro)...a dire la verità prima del convegno non ci avevo mai pensato davo per scontato molte cose,ma s'impara,anche attraverso esperienze come quella del convegno(ps.perchè non lo rifacciamo???Magari ci inventiamo un tema di discussione),a non dare per scontato l'arte, di per se, che sia musica teatro o altro.Spero di essere stata comprensibile.Chiara Corvace.

un'eco di un evento

carlo - 5-3-2003 at 10:33

questo forum è nato principalmente x creare un'eco di un evento
di quel convegno in forma di set che di fatto ha sperimentato anche una nuova forma di discussione pubblica con questa metafora inverata del set radio e le cuffie (poche,maledizione...erano attese...) x l'ascolto ultrapersonalizzato

a questo punto i miei studenti dell'università possono continuare a trovarsi nel forum
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=84&page=4
e sarebbe interessante capire chi è interessato a proseguirne l'analisi e lo studio
si può lavorare sulle 7 ore (7!!!) x tirarne fuori delle tesine x il prossimo esame di giugno ( e anche oltre ed altro ancora...)

x tutti gli altri carissimi compagni di forum
scrivetemi se volete (e v'inserisco nella mailing list)
e ritroviamoci quando vi va nei diversi forum che attivo costantemente nei vari angoli del paese
cercate in Rete degli Sguardi ciò che + vi attrae

a presto
è stata una cosa bella

stoccata vincente

cubA. - 5-3-2003 at 11:19

Quota:
Originariamente scritto da carlo
Quota:
Originariamente scritto da cubA.
Ragazzi, a me fa piacere sinceramente che riusciate ad entusiarmarvi in questo modo. Però credo che quello sentito dai Koreja non è che fosse poi l'ultima delle sperimentazioni nel campo musical-teatrale-comunicativo.

>>>hai ragione

e l'ho detto tante volte (rimandando alla seconda tappa del convegno che si farà a Scandicci, con Kripton il 29 marzo... quando si aprirà sulle esperienze di nuova generazione
xchè non vieni su?
tanto x capire
<<<

Credo che serva ben altro per suscitare davvero nuove emozioni e SINCERO stupore.

>>>
hai di nuovo ragione
dopotutto questa operazione non era concepita x produrre stupore
ma x creare una condizione di attenzione verso diverse esperienze
che da wagner al trip-hop (c'era anche questo... pensa solo agli input di walter su machina amniotica...

ma c'eri?
o no?
magari t'eri arreso prima
<<<

Per esempio negli anni '70 con la psichedelia sono andati ben oltre (stiamo parlando di dinosauri)...sabry propone di commistionare alla musica addirittura le candele profumate e l'isolamento. Wow dico io: e se invece di usare le candele profumate provassimo LSD? Fantastico!

>>>occhio che si perdono neuroni
o ne hai da buttare?
<<<

immaginate quante sfumature diverse di colori riusciremmo a vedere! immaginate quanto la nostra percezione crescerebbe esponenzialmente pur restando ermeticamente chiusi in se stessi!...a qualcuno che si è entusiasmato oggi credo che ciò potrà sembrare il massimo della provocazione...beh, neanche in questo caso staremmo facendo qualcosa di nuovo...sono cose fatte e rifatte almeno trent'anni fa...

>>>
e allora...

vedi che te lo dici da solo

non si rincorre stupore e novità a gratis
dev'esserci del senso
sotto e dentro
ed è un pochino quello che abbiamo scandagliato in tutto quel tempo
tra alti e bassi
tra cose vecchie e cose future
<<<

pensate quindi quanto tempo fa sia stato fatto l'esperimento di oggi. Insomma, quello che ci tenevo a dire è che lo STAMMS ci dà la disponibilità di strumenti che ci permetterebbero di sperimentare davvero...non perdiamoci quindi tra note stantìe e scorci teatrali che profumano d'aria fritta...

>>> è stantìo ciò che non piace...

ma non voglio polemizzare
sono il primo a riconoscere che alcune cose erano vecchie

massimo rispetto per il vecchio

l'importante è connetterlo al nuovo

ma ci vuole umiltà
do you know 'sta parola?
<<<

credo che dovremmo prendere in mano la situazione.


buona idea
datti/datevi da fare
e se ti va parliamone




caro carlo,
sono contento di aver colpito il segno...in effetti il mio proposito era quello di provocare in maniera costruttiva e a quanto vedo la mia è stata una felice stoccata vincente...diciamo che sono perfettamente daccordo e in sincrono con te su quanto precedentemente avevo scritto...io credo che si possa sicuramente fare di piu'...ed ho capito che la medesima idea aleggia nei tuoi pensieri...e credo anche che l'uso di questo forum sia stato positivo e servito a più di una cosa...l'unica cosa che mi ha un po' turbato è stato il forse "pilotato" stupore da parte di qualcuno per l'esperimento presso i Koreja...ma queste sono cose che lasciano il tempo che trovano.
detto questo non mi resta che aggiungere: DISPONIBILITà ASSOLUTA.
lascio comunque la mia e-mail cuba@granma.it

QUALCHE IDEA!

Paola - 5-3-2003 at 22:45

Sono d’accordo con Sabrina, Chiara, Tonia e con tutti quelli a cui piacerebbe ripetere l’esperienza…7 ore di “immersione” nell’ascolto sono state davvero un'occasione unica…
PER QUANTO MI RIGUARDA, non si è trattato di “entusiasmarsi per poco” o di “pilotato stupore” (semmai solo ingenua ignoranza!) ma di aver avuto la possibilità di osservare il teatro da una prospettiva differente, di avere scoperto suggestioni ed emozioni a me "nuove".
Una delle condizioni essenziali, per ripetere l'esperienza, dovrebbe essere la cuffia per tutti affinchè l'ascolto “individuale” possa essere "CONDIVISO". Sembra un paradosso, ma credo sia necessario che il tipo di approccio sia il medesimo per ognuno.
Inoltre mi piacerebbe molto se fosse possibile avere a disposizione del materiale da consultare DURANTE l'ascolto, sia esso “cartaceo” (quindi libri, giornali, foto, ecc.) o tecnologico magari con video e didascalie o semplicemente notizie biografiche e informazioni di varia natura: sia preparati che magari da ricercare su internet.
L’idea, forse, è un po’ egoistica ma penso che, come me, ci siano persone interessate a documentarsi. Potrebbe essere un valido supporto!
E ancora mi piacerebbe se dei gruppi (qualcuno già c'era!) si esibirssero spiegando tecniche e percorsi di lavoro, e magari il loro rapporto con il teatro (insomma una testimonianza di teatro/musica dal loro punto di vista!)
Che ne dite?

ahahahahahahahah

gabriele - 7-3-2003 at 14:01

?

le scritture ombelicali

carlo - 7-3-2003 at 17:49

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
ossy qualcosa vedi punto primo io non sono un intellettuale ne tanto meno uso le tue maschere (non saprei che farmene) sai io faccio parte della fascia dell'ignoranti e ne vado fiero, io non vedo arte nei vostri interessi e non mi interessa come tu esprimi idee io esprimo le mie e non mi riguarda minimantente se le approvi o no ti ripeto non cerco approvazioni da te o da altri, sia ben chiaro. il fatto che io esprima idee non offendendo nessuno mi sembra chiaro ma evidentemente qualcuno non ha capito.
Se non riesci a capire quello che dico beh allora non fa niente per me puoi essere il nulla o tutto come posso esserlo io. Mi meraviglia che persone dalla sapienza e relativa sensibilità altissima non capiscono un principio fondamentale RISPETTA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO, se non hai rispetto per le idee differenti dalle tue cosa devo pensare?
io rispetto la tua passione ma per fortuna non la condivido mi spiace, ma la RISPETTO. quindi evita di giudicare i miei interventi limitati a rispondere se vuoi se no fa finta di niente, nessuno di noi è il giudice di qualcuno, nessuno di noi è dio, nessuno di noi è superiore!



ricordo ( a te e agli altri)
che questo forum è concepito come spazio pubblico ( e non privato) di confronto

detto questo andiamo oltre

ci si sposta sul forum del corso universitario
e da lì si lavorerà x gli esami
con sensibilità nuova
certo
...spero

ma un ultima cosa:
scrivere in libertà
non significa sbragare nel soggettivismo estremo

e questo riguarda tutti quelli che hanno travisato la mia sollecitazione ad esprimere uno sguardo soggettivo in scritture ( a ancora peggio polemiche) ombelicali

in questo forum su Il suono del Teatro
ci si troverà solo x rilanciare questo progetto (magari anche con le tesine x l'esame e oltre...)
il desiderio di rifarlo c'è


Incontro

Sabry - 23-3-2003 at 13:21

per tutti i ragazzi che fanno parte di questo progetto ci incontriamo domani mattina 24 marzo alle 10:00 al bar dell' ateneo con i cd da masterizzare(di 7 ore) per decidere sul da farsi! Chi non può venire avvisi qualcuno, la mia e-mail la trovate sul mio profilo.

gabriele - 23-3-2003 at 17:41

?

Non male!!!!

ossyden - 24-3-2003 at 15:42

Ottima idea Gabriele!Mi piacerebbe far sperimentare la nostra esperienza anche ad altre persone che sono al di furoi del teatro universitario e condividere idee pensieri e riflessioni su qst forum.Chiara.

una radio nel web !?

carlo - 25-3-2003 at 10:31

Quota:
Originariamente scritto da ossyden
Ottima idea Gabriele!
>>> si
ed è un'idea fattibile
proprio a lecce vi sono i ragazzi di radiopaz che si possono coinvolgere
<<<

Mi piacerebbe far sperimentare la nostra esperienza anche ad altre persone che sono al di furoi del teatro universitario e condividere idee pensieri e riflessioni su qst forum.Chiara.


ok iniziate a far girare la proposta
al prossimo mio passaggio
forse 10-11 aprile
si valuta operativamente

il gruppo de Il suono del teatro potrebbe
"editare" x la radio web
i frammenti del convegno...

ciop - 26-3-2003 at 11:47

cip e ciop...prossimamente su questi schermi...

Valentina - 26-3-2003 at 13:41

Mi piace l' idea di una radio sul Web: ma l 'obiettivo sarà selezionare e ascoltare la musica che ci piace o intervenire e dialogare tra di noi?o forse entrambi?

OK!

Sabry - 26-3-2003 at 17:21

una radio??? ma come possiamo fare? intendete una radio che si possa ascoltare 24 ore su 24? a me piacerebbe attivare questa radio, ma solo in determinati momenti della giornata: sarebbe bello per esempio alzarsi la mattina e collegarsi ad internet per ascoltare ciò che gli altri ci propongono e, contemporaneamente, proporre la propria musica. Oppure fare la stessa cosa di sera, magari dopo una giornata di impegni, rilassarsi e acoltare la nostra radio-web!

Richiesta indicazioni

Francesco - 31-3-2003 at 08:41

Quota:
ok iniziate a far girare la proposta
al prossimo mio passaggio
forse 10-11 aprile
si valuta operativamente

il gruppo de Il suono del teatro potrebbe
"editare" x la radio web
i frammenti del convegno...


Beh, anche secondo me l'idea è buona. Se non ricordo male esistono degli strumenti (programmi) che permettono la trasmissione di dati audio video tramite la rete internet praticamente in ogni momento (credo che siano degli applet java). Lei professore mi può dare indicazioni piu' precise? Qualche programma da utilizzare? giacchè, avendo il programma, il resto dell'attrezzatura utile è facilmente reperibile.

A proposito del cd

Francesco - 31-3-2003 at 08:44

A proposito del cd, al momento la copia del professore la ho io. Chi ne avesse bisogno può chiederla a me. Tenete comunque conto che c'è bisogno del programma Quicktime per poter ascoltare i vari interventi. Se qualcuno non sa dove reperirlo, la mia mail è skasy82@hotmail.com, vi manderò indicazioni in proposito.

verrei il 29 aprile

carlo - 31-3-2003 at 09:11

Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Beh, anche secondo me l'idea è buona. Se non ricordo male esistono degli strumenti (programmi) che permettono la trasmissione di dati audio video tramite la rete internet praticamente in ogni momento (credo che siano degli applet java).

>>> la questione è un pò + complicata

e mi fa pensare che sarebbe interessante formare un piccolo gruppo
che in prospettiva dal prossimo anno possa dedicarsi a questi aspetti
garantendo anche una funzione tutoriale all'interno del gruppo

con il mio webmaster Ciccolini si potrebbe avviare una sperimentazione e anche aprire ad una rete di contatti sul campo (RadioPaz ad esempio)
<<<


Lei professore mi può dare indicazioni piu' precise? Qualche programma da utilizzare? giacchè, avendo il programma, il resto dell'attrezzatura utile è facilmente reperibile.


alla luce di queste considerazioni sto valutando l'ipotesi di scendere il 29 aprile
fare il 30 e proporvi anche una missione...

nel frattempo faremi sapere in che modo procedete sulla registrazione de Il suono del Teatro
dicevo: dividetevi i diversi momenti del convegno
e fatemi delle proposte

pensate all'esame in questa prospettiva
anche

ciop - 31-3-2003 at 09:21

salve! questo è il mio primo intervento e non so ancora 'cosa' scrivere...in realtà non sono ancora entrata nel vivo del forum e penso che comunque mi riesca difficile comunicare virtualmente. Di solito avrei bisogno di guardare o sentire la persona con la quale parlo, o meglio, lo preferisco rispetto ad un freddo monitor! Ovviamente sto sottolineando questo limite di approccio ad internet ma non voglio di certo sminuirne l'importanza che comunque riconosco visto il progresso che ha portato nella comunicazione.

lalla - 31-3-2003 at 09:47

Quota:
Originariamente scritto da ciop
salve! questo è il mio primo intervento e non so ancora 'cosa' scrivere...in realtà non sono ancora entrata nel vivo del forum e penso che comunque mi riesca difficile comunicare virtualmente. Di solito avrei bisogno di guardare o sentire la persona con la quale parlo, o meglio, lo preferisco rispetto ad un freddo monitor! Ovviamente sto sottolineando questo limite di approccio ad internet ma non voglio di certo sminuirne l'importanza che comunque riconosco visto il progresso che ha portato nella comunicazione.

Ciao Ciop anche per me è la prima volta che scrivo in questo forum,sono d'accordo con te quando dici che per comunicare hai bisogno di un contatto fisico e non virtuale.Nonostante questo mio "limite" penso che,proprio perchè l'argomento è stimolante, proverò ad avvicinarmici e a cercare di superarlo

silvia

cip - 31-3-2003 at 09:54

ciao! E' la prima volta che intervengo al forum... ho assistito alle ultime lezioni e mi sono inserita nel gruppo che riguarda 'la musica nel teatro'. L'argomento è interessante, anche perchè la musica, che sia nel teatro o non, è la "COLONNA SONORA" di alcuni momenti importanti della nostra vita. Spero di entrare presto nel vivo del forum di portare avanti con il mio gruppo questo discorso, con idee NUOVE e ORIGINALI, magari. A presto...

messaggio per carlo

Morgan - 31-3-2003 at 10:06

salve a tutti sono gianni per gli amici morgan, volevo chiedere gentilmente di essere inserito in uno dei gruppi che sono stati stabiliti. Da quello che mi è stato riferito uno dei gruppi riguarda il suono nel teatro, possibilmente mi piacerebbe far parte di questo.Nell' attesa di una vostra risposta vi mando cordiali saluti e vi ringrazio anticipatamente.

i testi d'approfondimento

carlo - 31-3-2003 at 10:28

Quota:
Originariamente scritto da Morgan
salve a tutti sono gianni per gli amici morgan, volevo chiedere gentilmente di essere inserito in uno dei gruppi che sono stati stabiliti. Da quello che mi è stato riferito uno dei gruppi riguarda il suono nel teatro, possibilmente mi piacerebbe far parte di questo.Nell' attesa di una vostra risposta vi mando cordiali saluti e vi ringrazio anticipatamente.


ok

propongo a sabry che tiene le fila del gruppo su Il suono del Teatro

di fare il punto degli iscritti

qui mel forum ci spono dei link con testi d'approfondimento nel frattempo studiateveli


Sabry - 31-3-2003 at 14:31

Benissimo, ecco gli iscritti:

ALBANESE DANIELE
ATTANASI VINICIO
BARBARELLO EMANUELA
CAIAFFA LORENZA
CALANDRINO MATILDE
CASALI ELENA
CASTO SILVIA
CATALDINI EMANUELA
CORVACE CHIARA
DE VINCENTIS TONIA
DI PIERRO GIGI
FIORE SABRINA
GRAZIOLI PAOLA
GRAZIUSO ALESSANDRA
HILPERT MAGDALENA
LUPERTI DORA
MALERBA GABRIELE
MARGHERITI VALERIA
MAZZOTTA FRANCESCO
MAZZOTTA YVONNE
PAGLIARA IRENE
PALMISANO FRANCESCA
PEPE PAOLA
PEZZUTO MICHELE
PISPICO VALENTINA
SARACINO LAURA
SCARCELLA GIANNI
STASI CARLA
siamo in 28.

gabriele - 1-4-2003 at 11:01


gabriele - 1-4-2003 at 11:03

?

Paola - 1-4-2003 at 12:37

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
salve TUTTI COLORO INTERESSATI A COSTRUIRE UNA RADIO SUL WEB MI DEVONO RISPONDERE DANDOMI IL LORO OK! SALVE


...Si, Gabriele, l'idea mi stuzzica!!! Solo un chiarimento: potresti spiegarmi meglio in che cosa consiste il progetto? Per qualsiasi cosa (in cui posso essere utile), io ci sono!!!

irene e dora - 1-4-2003 at 18:31



IL-SUONO-DEL-TEATRO1.jpg - 127kB

Radio Studentesca

gabmal - 1-4-2003 at 21:53

Ciao Gabriele,
ank'io sarei molto interessato a questo tipo di progetto. Parlami un po di quello ke vuoi fare, se hai già in mente qualcosa, ok? Apetto tue notizie.
ciao.
gabmal

Sabry - 2-4-2003 at 15:09

a quanto pare tutti abbiamo bisogno di chiarimenti...sorgono alcuni dubbi: chi saranno gli speakers?si potrà proporre musica o solo ascoltarla?quando?fatevi vivi tutti e scrivete cosa ne pensate, siamo in 26 e abbiamo risposto a gabriele solo in pochi ancora... insomma ragazzi stiamo parlando di una radio, ci pensate?

Francesco - 3-4-2003 at 07:23

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
salve TUTTI COLORO INTERESSATI A COSTRUIRE UNA RADIO SUL WEB MI DEVONO RISPONDERE DANDOMI IL LORO OK! SALVE


Anch'io ci sto e, come tutti, vorrei saperne di più giacchè pare che la cosa sia più complicata di quanto sembri!

Quicktime

Francesco - 3-4-2003 at 07:33

Vi mando il link di Quicktime, così potete aprire i file presenti sul cd del professore.

http://www.apple.com/quicktime/download

risposta a Gabry

Anna Rita Graziano - 3-4-2003 at 09:04

Ciao a tutti sono Anna Rita! Vorrei dare la mia disponibilità a Gabry e dirgli che mi sembra un'idea molto interessante. Solo che dovremmo cercare di incontrarci per discutere e concludere al più presto. Insomma ragazzi diamoci una mossa, ATTIVIAMOCI!!!!!!!!!!
Baci

wow

carlo - 3-4-2003 at 09:32

Quota:
Originariamente scritto da irene e dora

gran bella cosa ragazze
è un piccolo diario di bordo
puntuale ed evocativo

grazie da parte di tutti

gabriele - 3-4-2003 at 11:13


Valentina - 3-4-2003 at 15:07

Gabriele, come tutti gli altri, anche io vorrei avere dei chiarimenti perchè mi piacerebbe parteciparvi. Spero quindi che ci sia presto un incontro con tutti coloro che vogliono partecipare per capire concretamente cosa bisogna realizzare.

Paola - 4-4-2003 at 14:49

Gabrieleeeeeee!...dove sei?
Stiamo arrivando in tanti...ci dai dei chiarimenti, please?...l'idea è piaciuta un pò a tutti, ma abbiamo bisogno di te per "concretizzare"!!!


silvia

cip - 4-4-2003 at 17:31

...Ma che idea carina e stimolante...ma Gabriele?Che fine ha fatto?Daiiiii....Fatti trovare che siamo molto presi dalla tua proposta.....

Sabry - 5-4-2003 at 21:08

ah Gabriè, ma dove sei andato a finire proprio ora? una curiosità: ma perchè proprio il nome radio zero? comunque credo che sia meglio per tutti fare il nostro incontro ( con la speranza che vengano tutti!) proprio ad Arnesano visto che la prossima settimana alloggeremo lì!

Radio zero

francy_s - 6-4-2003 at 13:48

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
salve TUTTI COLORO INTERESSATI A COSTRUIRE UNA RADIO SUL WEB MI DEVONO RISPONDERE DANDOMI IL LORO OK! SALVE


credo che possa interessare anche a me, anche se vorrei anch'io capire cosa intendi trattare in questa radio. Vorresti fare qualcosa tipo PAZ??? comunque sai bene che se dovesse servirci un aiuto da loro per qualunque cosa non ci sarebbero problemi. Se c'è bisogno di contattarli fammelo sapere perchè li vedo ogni giorno.

silvia

cip - 6-4-2003 at 14:16

.......Ciao ragazzi,mi rivolgo in particolare a chi é inserito nel gruppo di lavoro che riguarda "il suono nel teatro",vi piacerebbe fare un incontro con un addetto alla scelta dei suoni?????Avrei la possibilità di contattare qualcuno.....

Sabry - 7-4-2003 at 21:07

Quota:
Originariamente scritto da cip
.......Ciao ragazzi,mi rivolgo in particolare a chi é inserito nel gruppo di lavoro che riguarda "il suono nel teatro",vi piacerebbe fare un incontro con un addetto alla scelta dei suoni?????Avrei la possibilità di contattare qualcuno.....


scusami tanto silvia ma proprio non riesco a capire cosa intendi per "addetto alla scelta dei suoni", non dovremmo essere noi i protagonisti e quindi scegliere i nostri "suoni"?

Paola - 8-4-2003 at 13:45

Quota:
Originariamente scritto da cip
.......Ciao ragazzi,mi rivolgo in particolare a chi é inserito nel gruppo di lavoro che riguarda "il suono nel teatro",vi piacerebbe fare un incontro con un addetto alla scelta dei suoni?????Avrei la possibilità di contattare qualcuno.....


Ok, anche se come Sabrina, non so di cosa si tratti con precisione e in che senso parli di "addetto alla scelta dei suoni" mi piacerebbe molto incontrare qualche "addetto ai lavori" proprio per avere la possibilità di accostarmi all'universo sonoro e capirne di più!
Dai, organizza qualcosa e facci sapere presto!
(Mi raccomando, non sparire anche tu!)

esame

francy_s - 9-4-2003 at 13:06

Salve professore,ho scritto qualche volta sul forum
>con il nickname Francy_s, solo che non ho avuto la
>possibilità di seguire le sue ultime lezioni per
>motivi di lavoro e non mi sono potuta inserire nei
>gruppi di lavoro. Vorrei sapere se è possibile
>organizzarsi in qualche modo perchè difficilmente
>potrò partecipare ad eventuali incontri degli altri
>gruppi di lavoro, però ci terrei molto a muovermi in
>qualche progetto tipo il suono del teatro anch'io.
>Insieme a me ci sarebbero anche due altre persone
>nella stessa situazione ed essendo compaesani potremmo
>riuscire a vederci almeno la sera per fare qualcosa.
>Anche loro hanno già partecipato al forum(Ambra e
>cubA).
>Attendo sue notizie e la ringrazio per il momento.
>Francesca>

scusate il lungo silenzio

Martha - 9-4-2003 at 20:48

cause indipendenti dalla mia volontà mi hanno tenuto lontana dal forum.Spero di poter partecipare assiduamente.

individua le sequenze del convegno

carlo - 9-4-2003 at 21:51

Quota:
Originariamente scritto da francy_s
Salve professore,ho scritto qualche volta sul forum
>con il nickname Francy_s, solo che non ho avuto la
>possibilità di seguire le sue ultime lezioni per
>motivi di lavoro e non mi sono potuta inserire nei
>gruppi di lavoro. Vorrei sapere se è possibile
>organizzarsi in qualche modo perchè difficilmente
>potrò partecipare ad eventuali incontri degli altri
>gruppi di lavoro, però ci terrei molto a muovermi in
>qualche progetto tipo il suono del teatro anch'io.
>Insieme a me ci sarebbero anche due altre persone
>nella stessa situazione ed essendo compaesani potremmo
>riuscire a vederci almeno la sera per fare qualcosa.
>Anche loro hanno già partecipato al forum(Ambra e
>cubA).
>Attendo sue notizie e la ringrazio per il momento.
>Francesca>


l'indicazione è questa
ed è buona x tutti

sabry che segue il forum costantemente ha una copia del cd in cui ci sono le tante ore del convegno in forma di set radio
e può metterlo a disposizione xkè se me facciano copie

ciò che m'interessa che ciascuno (anche x gruppi) possa individuare alcuni passaggi di quell'evento elaborando uan propria riflessione
sbobinando anche alcune sequenze (non estese)
esprimendo cioè un proprio "sguardo" sul fenomeno d'interazione tra scena e suono

Martha - 10-4-2003 at 20:45


Il suono del teatro:perchè ascoltarlo in cuffia?La qualità del suono migliora ma l'esperienza collettiva diventa individuale.
Immaginate l'uso delle cuffie in un concerto rock.........
Magari ascolterò volentieri in cuffia il cd, corredando i diversi interventi con i commenti " a caldo" annotati sul momento con quelli successivi.

il suono non suonato

carlo - 10-4-2003 at 22:37

Quota:
Originariamente scritto da Martha

Il suono del teatro:perchè ascoltarlo in cuffia?La qualità del suono migliora ma l'esperienza collettiva diventa individuale.
Immaginate l'uso delle cuffie in un concerto rock.........
Magari ascolterò volentieri in cuffia il cd, corredando i diversi interventi con i commenti " a caldo" annotati sul momento con quelli successivi.


hai ragione
dopotutto il suono ha bisogno di spazio

ma l'uso delle cuffie in quel progetto aveva una valenza diversa...
dare attenzione ad un suono non suonato dal vivo

silvia

cip - 11-4-2003 at 10:52

..ciao ragazzi, non sono sparita....ma ho avuto problemi!!!!!!Vi faccio sapere tutto il prima possibile.....ok?????

cuffie ad infrarosso per ascolti individualizzati

Martha - 11-4-2003 at 20:46

Il suono del teatro mi ha ricordato un museo spagnolo in cui le cuffie trasmettevano, quando ci si avvicinava ad una vetrina , non solo le informazioni ma anche i suoni del tempo . Ciò permetteva ad ogni visitatore di organizzarsi una visita su misura, magari tornando più volte davanti a quelle che piacciono di più evitando quelle che sembrano meno interessanti .Sarebbe possibile uno spettacolo "disarticolato" in cui le musiche nascano da diversi posti e raccontano storie diverse a seconda del percorso?

performing media

carlo - 11-4-2003 at 21:25

Quota:
Originariamente scritto da Martha
Il suono del teatro mi ha ricordato un museo spagnolo in cui le cuffie trasmettevano, quando ci si avvicinava ad una vetrina , non solo le informazioni ma anche i suoni del tempo . Ciò permetteva ad ogni visitatore di organizzarsi una visita su misura, magari tornando più volte davanti a quelle che piacciono di più evitando quelle che sembrano meno interessanti .Sarebbe possibile uno spettacolo "disarticolato" in cui le musiche nascano da diversi posti e raccontano storie diverse a seconda del percorso?


benissimo
ottimo esempio

una bella indicazione x il lavoro da fare il prossimo anno
è quello di individuare le diverse modalità d'interazione tra media ( ed altre varie soluzioni tecnologiche, come questa delle cuffie ad infrarosso...) ed eventi culturali

mi piace definire quest'area d'interesse
"performing media"

ne sentirete parlare...
ci sto scrivendo un libro...

Sabry - 14-4-2003 at 16:26

Quota:
Originariamente scritto da carlo
l'indicazione è questa
ed è buona x tutti

sabry che segue il forum costantemente ha una copia del cd in cui ci sono le tante ore del convegno in forma di set radio
e può metterlo a disposizione xkè se me facciano copie

ciò che m'interessa che ciascuno (anche x gruppi) possa individuare alcuni passaggi di quell'evento elaborando uan propria riflessione
sbobinando anche alcune sequenze (non estese)
esprimendo cioè un proprio "sguardo" sul fenomeno d'interazione tra scena e suono



magari quando tra qualche giorno avrò il mio caro computer potremo, tramite forum, assegnarci i vari passaggi del convegno e dividerci in gruppo o singolarmente a seconda delle proprie esigenze!

Sabry - 14-4-2003 at 16:33

Quota:
Originariamente scritto da Martha

Il suono del teatro:perchè ascoltarlo in cuffia?La qualità del suono migliora ma l'esperienza collettiva diventa individuale.
Immaginate l'uso delle cuffie in un concerto rock.........
Magari ascolterò volentieri in cuffia il cd, corredando i diversi interventi con i commenti " a caldo" annotati sul momento con quelli successivi.


penso che lo scopo del convegno è stato proprio quello di farci "isolare" dal contesto in cui eravamo... magari, sarebbe stato ancora meglio (e scusate se sono troppo ripetitiva) ascoltare ognuno in una propria cabina, evitando alcune distrazioni che si possono presentare nel corso delle 7 ore.

Per il prof

Francesco - 16-4-2003 at 09:29

Salve professore, mi chiedevo se esistono delle registrazioni un pò più "decenti" del convegno... ci sono delle voci che sono pessime in audio e si comprendono con un pò di difficoltà, in particolare quella del sig.Bubbico.

... seleziona

carlo - 16-4-2003 at 23:33

Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Salve professore, mi chiedevo se esistono delle registrazioni un pò più "decenti" del convegno... ci sono delle voci che sono pessime in audio e si comprendono con un pò di difficoltà, in particolare quella del sig.Bubbico.


purtroppo c'è solo quella
... un bel problema...
seleziona...

x il prof. infante

gabriele - 17-4-2003 at 14:32

?

metti nel forum una scaletta della tesina VALE X TUTTI

carlo - 18-4-2003 at 14:27

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
riguardo il "suono del teatro", sto facendo una tesina su alcuni personaggi che non sono stati trattati nella giornata ai koreja e che a mio avviso potrebbero benissimamente rientrare, essi sono:
-paolo conte
-fabrizio de andrè
-rino gaetano
-vinicio capossela
- e se riesco ad inserirlo anche syd barrett
il lavoro consiste nel reperire notizie biografiche, artistiche, testi, musiche (selezionando accuratamente alcuni brani significativi per ogni autore).
Gradirei sapere se la mia ricerca può essere utile oltre che per arricchire la mia conoscenza anche ai fini del suo esame.
gabriele

può essere interessante ma devi trovare un aggancio esplicito ad alcuni passaggi del convegno
delle affermazioni ad esempio...
butta giù una scaletta qui nel forum
facendo SFOGLIA... un attachment insomma

Julia - 23-4-2003 at 18:09

Salve a tutti, sono Paola e non ho mai scritto prima nel forum perché non amo questo tipo di comunicazione!!!! Ma devo ammettere che, leggendo alcuni messaggi, sono stata attratta dall’entusiasmo che trasmettono.
Mi piacerebbe far parte del progetto il “suono del teatro” e approfondire l’argomento con gli altri.
Se fosse possibile vorrei inserirmi in uno dei gruppi di lavoro!!!! Il motivo è che tutto ciò che è arte mi affascina, ma, soprattutto,adoro la musica che arriva dritta nel mio cuore sempre in modo differente ma pur sempre in maniera straordinariamente soffice e piacevole!!!!
Come riesce la musica a cogliere la nostra attenzione, a toccare i nostri animi e le nostre menti, a scatenare un universo di sentimenti?????
Sarebbe bello se qualcuno desse a tal proposito una propria opinione…..



ci vediamo il 2 maggio

carlo - 25-4-2003 at 08:42

Quota:
Originariamente scritto da Julia
Salve a tutti, sono Paola e non ho mai scritto prima nel forum perché non amo questo tipo di comunicazione!!!! Ma devo ammettere che, leggendo alcuni messaggi, sono stata attratta dall’entusiasmo che trasmettono.
Mi piacerebbe far parte del progetto il “suono del teatro” e approfondire l’argomento con gli altri.
Se fosse possibile vorrei inserirmi in uno dei gruppi di lavoro!!!! Il motivo è che tutto ciò che è arte mi affascina, ma, soprattutto,adoro la musica che arriva dritta nel mio cuore sempre in modo differente ma pur sempre in maniera straordinariamente soffice e piacevole!!!!
Come riesce la musica a cogliere la nostra attenzione, a toccare i nostri animi e le nostre menti, a scatenare un universo di sentimenti?????
Sarebbe bello se qualcuno desse a tal proposito una propria opinione…..




per il gruppo su "il suono del teatro"
senti sabry che si era posta come coordinatice

in ogni caso il 2 e il 3 maggio sono a Lecce a vs disposizione
tutte le info qui
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=84&page=5


Martha - 26-4-2003 at 19:01

Mi affascina la tecnica del " ritmo biauricolare" realizzata dalla'elettronica e dall'informatica. Si tratta di differenze di frequenze percepite dal cervello che viene stimolato ad entrare in risonanza con tale ritmo. Viene usato per indurre rilassamento e favorire il benessere e la creatività. In teatro sarebbe utile?Che ne pensate?


Sabry - 27-4-2003 at 13:10

Quota:
Originariamente scritto da Martha
Mi affascina la tecnica del " ritmo biauricolare" realizzata dalla'elettronica e dall'informatica. Si tratta di differenze di frequenze percepite dal cervello che viene stimolato ad entrare in risonanza con tale ritmo. Viene usato per indurre rilassamento e favorire il benessere e la creatività. In teatro sarebbe utile?Che ne pensate?


Credo che la tecnica di cui parli sia di grande aiuto in teatro, non tanto per il suono del teatro, quanto più per favorire gli attori. Leggendo "Diario di un attore" di Antonio Battistella che ci ha consigliato il prof. D' Ippolito, mi sono resa conto che gli attori vanno incontro a lunghi viaggi, a cambiamenti climatici e a sforzi fisici particolari, sia durante le numerosissime prove, sia durante lo spettacolo vero e proprio.

P:S: Paola é stata inserita nel gruppo a pagina 3.

silvia

cip - 27-4-2003 at 14:21

Ciiiiiiiiiiaaaaoooo......vi ricordate quando tempo fa vi ho parlato di un incontro con un "addetto alla scelta dei suoni"???Ecco...mi riferivo ad un ragazzo che, per passione, si occupa di cercare suoni per diversi spettacoli, (spesso e soprattutto per la compagnia teatrale di Presicce). Attualmente sta lavorando per uno spettacolo che riguarda " L' acqua" e di conseguenza la ricerca è orientata su suoni e rumori che la rievocano. Mi diceva poi, che oltre a basarsi su suoni già esistenti, ne crea nuovi attraverso campionatori...Cmq se il discorso vi interessa e volete saperne di più, posso contattarlo..........

tesine nel forum

carlo - 27-4-2003 at 15:30

Quota:
Originariamente scritto da cip
Ciiiiiiiiiiaaaaoooo......vi ricordate quando tempo fa vi ho parlato di un incontro con un "addetto alla scelta dei suoni"???Ecco...mi riferivo ad un ragazzo che, per passione, si occupa di cercare suoni per diversi spettacoli, (spesso e soprattutto per la compagnia teatrale di Presicce). Attualmente sta lavorando per uno spettacolo che riguarda " L' acqua" e di conseguenza la ricerca è orientata su suoni e rumori che la rievocano. Mi diceva poi, che oltre a basarsi su suoni già esistenti, ne crea nuovi attraverso campionatori...Cmq se il discorso vi interessa e volete saperne di più, posso contattarlo..........


perchè non tratti del suo lavoro in una "tesina"?

magari con dei link alla sua esperienza teatrale...
metti qualche nota sul forum
vediamo se è interessante...

ciop - 27-4-2003 at 18:11

stiamo cercando di organizzare una conferenza o meglio un incontro dibattito per parlare della guerra-pace in corso in Iraq. Ci saranno docenti e artisti che relazioneranno magari insieme -come si spera- a studenti! Vi farò sapere i dettagli al più presto.
Ciop

ciop - 27-4-2003 at 18:14

stiamo cercando di organizzare una conferenza o meglio un incontro dibattito per parlare della guerra-pace in corso in Iraq. Ci saranno docenti e artisti che relazioneranno magari insieme -come si spera- a studenti! Vi farò sapere i dettagli al più presto.
Ciop

lalla - 1-5-2003 at 18:43

Quota:
Originariamente scritto da ciop
stiamo cercando di organizzare una conferenza o meglio un incontro dibattito per parlare della guerra-pace in corso in Iraq. Ci saranno docenti e artisti che relazioneranno magari insieme -come si spera- a studenti! Vi farò sapere i dettagli al più presto.
Ciop

lalla - 1-5-2003 at 18:47

Quota:
Originariamente scritto da ciop
stiamo cercando di organizzare una conferenza o meglio un incontro dibattito per parlare della guerra-pace in corso in Iraq. Ci saranno docenti e artisti che relazioneranno magari insieme -come si spera- a studenti! Vi farò sapere i dettagli al più presto.
Ciop


ciao ciop ho letto la tua idea e mi sembra una cosa fantastica,mi potresti spiegare meglio di cosa si tratta e di chi interverrà all'incontro dibattito?grazie ciao

Sabry - 3-5-2003 at 11:51

VORREI SPEZZARE UNA LANCIA A FAVORE DELLA MUSICA NEL GIOCO, LA MUSICA HA UN VALORE IMPORTANTE NEI GIOCHI, MOLTI NEANCHE SE NE ACCORGONO, MA COS' è CHE FA SORRIDERE I BAMBINI QUANDO VINCONO O LI FA "ARRABBIARE" QUANDO PERDONO? é UN CONCETTO DELICATO E DIFFICILE DA SPIEGARE, MA IO CREDO CHE SIA MOLTO PIù QUEL SUONO ACUTO, MAGARI AD INTERMITTENZA, CON SCRITTO "VITTORIA!", CHE Dà PIACERE AI BAMBINI, PIUTTOSTO CHE IL FATTO STESSO DI AVER VINTO. CREDO CHE SIA OVVIO, OLTRETUTTO, CHE MUSICANDO UNA QUALSIASI COSA (POESIE, REGOLE O ADDIRITTURA LE TANTO ODIATE TABELLINE!), I BAMBINI APPRENDONO MOLTO PIù VELOCEMENTE E DIVERTENDOSI. LO POSSO ASSICURARE VISTO CHE FACCIO DOPOSCUOLA DA 3 ANNI!

Tambouriner - 4-5-2003 at 14:30



Allegato: suonodelteatro1,2.pdf (93kB)
Questo file è stato scaricato 549 volte


Tambouriner - 4-5-2003 at 14:38



Allegato: Peter Gabriel.mp3 (275kB)
Questo file è stato scaricato 479 volte


Tambouriner - 4-5-2003 at 14:42



Allegato: Olger Zukay.mp3 (516kB)
Questo file è stato scaricato 445 volte


chicche sonore

carlo - 4-5-2003 at 16:51

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner


benissimo!

un consiglio lavora con wordprocessor (i Pdf pesano troppo e non servono in questo contesto)
magari salvali in .rtf (pesano di meno)

x le citazioni musicali
grazie!

ma ricordati che pesano
e il motore/forum fa fatica

l'ideale sarebbe che ti potessi fare un tuo web in cui disseminare chicche sonore...

gabriele - 5-5-2003 at 11:16

?

TANTO PER INIZIARE

Sabry - 6-5-2003 at 16:09

Una domanda tanto per dare inizio ad una sicuramente rinnovata immersione nel convegno: "Il suono del teatro" è il titolo, ma... perchè non "La musica del teatro"? Non sarebbe forse più corretto?
Forse perchè la parola musica ci dà un' idea fin troppo generale, mentre quando si pensa al teatro, la parola suono, ci dà già l' idea di un particolare, ci fa pensare da subito ad un' esperienza teatrale con un suono speciale che ci ha colpito singolarmente?

Il suono, le pennellate. La musica, i quadri.

Tambouriner - 6-5-2003 at 17:40

Performance: uno spettacolo inserito nella realtà sociale e politica fino all’interazione con gli spettatori; Richard Schechner “Ritual, Play, Performance” (1970).
Se la performance (spettacolo) ha un valore di fluidità e unicità contano le pennellate del momento, componenti stesse della performance, e non il quadro, congelamento, di un momento già stato.
Il divenire di un momento. La pennellata. L’azione scenica. Il suono.


snap059247.jpg - 29kB

Breccia Sonora

Tambouriner - 6-5-2003 at 18:10

Tristezza...
e poi 1 rosa rossa!
M'hai kiamato...
Nel suono della tua voce... la tua sorpresa!
Dove 6 adesso...

Vorrei essere suono e far breccia, un attimo, nei tuoi pensieri.

... poi ci ripenso e TI FACCIO 1 SQUILLO!!!

Tambouriner - 6-5-2003 at 19:07



Allegato: Planeadora.mid (4kB)
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seguite la traccia

carlo - 7-5-2003 at 18:10

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Una domanda tanto per dare inizio ad una sicuramente rinnovata immersione nel convegno: "Il suono del teatro" è il titolo, ma... perchè non "La musica del teatro"? Non sarebbe forse più corretto?
Forse perchè la parola musica ci dà un' idea fin troppo generale, mentre quando si pensa al teatro, la parola suono, ci dà già l' idea di un particolare, ci fa pensare da subito ad un' esperienza teatrale con un suono speciale che ci ha colpito singolarmente?


uso il titolo il suono del teatro
perchè concerne molti + aspetti dell'interazione possibile
tra dimensione sonora e scena
anche oltre la musica codificata

seguite la traccia non divagate

anche xkè c'è l'idea di fare una pubblicazione su quell'evento
e gli interventi è+ intelligenti potrebbero trovare collocazione...

ossyden76 - 8-5-2003 at 15:58

E' da un bel pò che non scrivo sul forum scusate so che sis ente la mia mancanza..scherzi apparte...sono molto curiosa di sapere se ci son sviluppi dell'idea proposta da Gabriele quanto riguarda la radio.Attendo con ansia vosre notizie.Grazie.Ps CONCRETIZZIAMO.

Trascrizioni e Frammenti Sonori

Tambouriner - 9-5-2003 at 20:46

Salve a tutti!
Vi ricordo ke a pag. 5 potete scaricare la trascrizione del file suonodelteatro1,2.mov con relativi frammenti sonori. Sono disponibile per eventuali conversioni di formato e miglioramento resa sonora. Sapete tutti come contattarmi. Ma fatemi saxe anke ki è interessato a fare altre trascrizioni.
Saluti a tutti

NNbuho.jpg - 3kB

Il CD de "Il suono del teatro"

Tambouriner - 13-5-2003 at 19:10

La trasmissione sembra sia stata registrata su supporto digitale tipo DAT (spero per C. INFANTE, altrimenti sarà impossibile recuperare qualcosa per una eventuale pubblicazione multimediale, sempre che siano ancora disponibili i nastri sorgenti)
con banda max per quei supporti: 44 o 48 kHz (la gamma è satura, tipica registrazione dei supporti digitali).
Poi è stato scalata la frequenza nell'eventuale passaggio e compressione da .wav a .mov con la conseguenza di avere dei picchi che "sparano" e una timbricità metallica per voci e suoni.
Non si possono fare miracoli putroppo, se non abbassare il volume generale o con una sezione di equaliziazione attenuare le frequenze ke "sparano".
I file "Broadcast_003.mov" e "Broadcast_007.mov" sono 2 totali della messa in onda (anzi, vista la numerazione 2 totali parziali) ulteriormente spezzati in file di c.ca 10 min. d'ascolto ognuno.
Broadcast_003.mov spezzato in
suonodelteatro1,x.mov (x= da 1 a 6)
Broadcast_007.mov spezzato in
suonodelteatro2,y.mov (y= da 1 a 9)
Trovate il file "suonodelteatro1,2.mov" già trascritto e da cui sono stati tratti 2 frammenti sonori alla pag. 5. Sto lavorando (fra 1 esame e l'altro, endovena di frequenze varie dei prof.ri ritardatari, spostamenti vari e Legge di Murphy permettendo) alla trascrizione e eventuale estrazione frammenti sonori sul file "suonodelteatro1,3.mov".

SHATEVE BBONI E MANTENETEVE FORTI!

Bladerunner-03.jpg - 32kB

Sabry - 14-5-2003 at 18:52

sono contenta che qualcuno che ne capisce di più si renda disponibile come Livio.
Purtroppo questo è un periodo pieno di esami, lezioni continue e afa e non riuscirò a fare un buon lavoro con il cd se non prima del 19. Perciò chiedo scusa per il ritardo,rimando tutto il 20/21 perchè spero di fare un lavoro più completo. Tanto per anticipare:coglierò quella musica con quel suo alone di indeterminazione che lascia all'immaginazione e al sentimento dell'ascoltatore la possibilità-la libertà- di definirsi, di continuare a risuonare.
A presto

Il suono del silenzio

Tambouriner - 14-5-2003 at 20:07

Non odo che il suono del silenzio.
Il TUO silenzio...
Stiletto affilato.
Penetra fin nel profondo.
E mai smette.
Perché non ci sei?

Allegato: Faraualla.mp3 (187kB)
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Il suono le trascrizioni e le idee

Tambouriner - 19-5-2003 at 18:41

Salve ragazzi!
Stamane mi sono state kieste delucidazioni per leggere il formato della trascrizione del file "suonodelteatro1,2.mov" contenuto nel CD del ns amato Prof. (CAPITANO! MIO CAPITANO!!!). Il formato del file è .pdf leggibile con Acrobat Reader versione dalla 3 in poi. Comunque vi allego di nuovo la trascrizione in 1 formato + accessibile, cioè quello di Word. Sxo di farvi cosa gradita!
Rinnovo la mia disponibilità:
- x ki avesse bisogno di 1 copia del CD;
- x ki abbia bisogno di conversioni di formato dei file audio (es. da .mov a .mp3 o .wav o qualsiasi altro formato PC o anke MAC);
- x ki avesse bisogno di miglioramenti dell'udibilità dei file audio (ma ricordatevi ke nn sono il mago Silvan cmq!!!).
Sto lavorando (ovviamente perdendo PREZIOSI DECIBEL DEL MIO UDITO KE NESSUNO MAI MI RESTITUIRA'!!!) alla trascrizione del file "suonodelteatro1,3". Ki volesse coadiuvarmi può lavorare sugli altri o contattarmi su questo forum o farsi coordinare dalla ns MITICA SABRY (1 BACIO!).
A PRESTO A RISENTIRCI

N.B. Le trascrizioni servono, oltre ke a buttarci 1 okkiata, anke a tirarci fuori delle idee...
MEDITIAMO GENTE, MEDITIAMO...!!!

Allegato: suonodelteatro1,2.doc (28kB)
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Valentina - 20-5-2003 at 16:38

Prof. mi scusi se mi discosto dagli ultimi argomenti trattati ma vorrei ritornare per un attimo all' idea di fare una radio sul Web. Ho letto, infatti, proprio giorni fa, che all' Università di Siena è stato attivato un corso di laurea in Radiofonia con l' ulteriore attivazione di una radio che trasmette tutti i giorni dalle 8 alle 18. Inoltre, indipendentemente dal corso, si imparano diversi mestieri legati alla radio; ci sono infatti montatori audio, dj, tecnici della messa in onda e gente che fa funzionare i vari software multitraccia.
Se la proposta è ancora valida, l' anno prossimo magari si potrebbe attivare una radio su Internet dopo però aver avuto un minimo di nozioni e conoscenze sull' argomento?

web_radio:l'avevo ventilato...vedremo

carlo - 20-5-2003 at 16:52

Quota:
Originariamente scritto da Valentina
Prof. mi scusi se mi discosto dagli ultimi argomenti trattati ma vorrei ritornare per un attimo all' idea di fare una radio sul Web. Ho letto, infatti, proprio giorni fa, che all' Università di Siena è stato attivato un corso di laurea in Radiofonia con l' ulteriore attivazione di una radio che trasmette tutti i giorni dalle 8 alle 18. Inoltre, indipendentemente dal corso, si imparano diversi mestieri legati alla radio; ci sono infatti montatori audio, dj, tecnici della messa in onda e gente che fa funzionare i vari software multitraccia.
Se la proposta è ancora valida, l' anno prossimo magari si potrebbe attivare una radio su Internet dopo però aver avuto un minimo di nozioni e conoscenze sull' argomento?

piacerebbe anche a me
tant'è che lo avevo ventilato...
lancio la proposta

e vedremo

Ventiliamo!

Tambouriner - 20-5-2003 at 19:29

Caro Capitano!!!
Continui a ventilare, che con 'sto caldo ci vuole proprio!!! ;-)

Valentina ha puntualizzato un aspetto fondamentale che vorrei non si disperdesse nell'oblio oceanico della rete...
"Le conoscenze sull'argomento" sono fondamentali! Che senso avrebbe avuto sennò aver kiamato la ns beneamata facoltà STAMMS, acronimo di Scienze e Tecnologie ecc.?
Certo Java e ASP sono di casa a Ingegneria Informatica. Ma x dipingere uno mica prende la Laurea in Chimica!
Eppure la formazione ke mi viene proposta, anzi IMPOSTA, è quella che mi porterà a essere un benemerito tuttologo che mai avrà a ke fare col "sax fare" tanto "ventilato" invece agli inizi di questi 2 anni accademici.
Quante lacune!!!
Volevate un DAMS diverso dagli altri? Come mai non vedo ETNOCOREOLOGIA assieme a ETNOMUSICOLOGIA? Cavolo! Possibile ke ci ricordiamo di essere nel Salento solo nei giorni della Notte della Taranta (ke tra l'altro è l'evento ke peggio ci rappresenta nel mondo oramai, visto ke va sul satellite)?
Volevate un DAMS più completo?
Ke mi dite di STORIA DEL CIBO?
E dove sta LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA?
Ke confusione!!!
Ci voleva così tanto a distribuire quelle (pokissime!!!) materie "pratike" del "sax fare" nel Triennio e, nel Biennio per raggiungere la Laurea, inserire tutte la materie d'approfondimento teorico?

STAMMS. Università dell'indefinito. Facoltà delle delusioni!!!

Stiamo
Tutti
Aspettando un
Modo
Migliore per
Sfuggire a... (fate voi!)

Scusate! Ma mi sto esercitando per il mio nuovo sfavillante mestiere di CRITICO!


illust02.jpg - 54kB

sono arrivata anch'io finalmente!

Sabry - 22-5-2003 at 16:44

E dopo la dura fatica delle lezioni e degli esami finalmente ci sono. Prima di tutto vorrei sapere come si fa,operazione dopo operazione,ad allegare un file audio di pochi secondi su questo forum. Poi volevo porre l'attenzione sulle parole di Michele Sambin nel broadcast_003 tempo 01:40:40. Egli dice: "il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore,cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell'immaginario dello spettatore".
Cosa ne pensate? Secondo me è importantissimo,perchè è una cosa da tener presente ogni qual volta si vede un'azione scenica accompagnata dalla musica. Molti musicisti preferivano avere solo la musica in scena,perchè deve essere la protagonista. Io penso che la musica possa diventare la protagonista anche in un'azione scenica con gli attori che recitano. L'importante non è guardare se sulla scena è presente un musicista o un attore, ma è "essere catturati" dalla musica,da un suono speciale che ci colpisce e che sentiamo risuonare ancora nella nostra mente.

GLI ARMONICI DELL'ANIMA

Tambouriner - 22-5-2003 at 19:08

ALLEGARE UN FILE AUDIO
Scegli il file da allegare, clicca su SFOGLIA e parte l'attach. I file immagine vengono visualizzati. Per ulteriori dettagli leggi le istruzioni sparse nel Forum che il Prof. ha dato agli altri.
LO SPETTATORE COME SUPPORTO DI MEMORIZZAZIONE
Il concetto di performance rende immediatamente evidente la differenza fra il modo tradizionale di intendere il teatro e il nuovo corso della sperimentazione teatrale inaugurato negli anni Sessanta. La stessa nozione di drammaturgia ne risulta modificata: essa non include più soltanto le azioni previste dal testo scritto, ma tutti gli eventi del momento teatrale: quindi, oltre alla recitazione degli attori, il gioco delle luci, le musiche, la presenza degli spettatori. Sono infatti tutti questi elementi simultanei, concertati nel montaggio, a creare lo spettacolo, ovvero la performance. (dall'approfondimento che ho allegato nella sezione Performing Media)
Se si intende spettacolo come performance, allora la musica non accompagna ma è parte integrante dell'azione scenica e occupa lo spazio scenico sonoro.
Nel Giugno del 2000 abbiamo portato all'Università del Teatro Eurasiano a Scilla il nostro "Specchi Segreti", tra gli spettatori E. Barba e G. Varley, regia di Mino Castrignanò. Una "transizione teatrale" come la definiva Mino stesso. Il nostro lavoro era improntato secondo le linee guida dell'Antropologia Teatrale. In quel caso, le musiche e gli interventi sonori, erano tanto protagonisti quanto le mie azioni sceniche e quelle delle mie compagne nello spazio scenico. Parti integranti di un tutto.
I supporti di memorizzazione audiovideo magnetottici possono solo "congelare" un punto di vista. Ma uno spettatore è un supporto di memorizzazione privilegiato. Conserva in sé anche, e soprattutto, l'emozione suscitata, quella che io chiamo "gli armonici" risultanti dall'esperienza di un singolo momento vissuto intensamente.
O come dice il Prof. IL PUNTO DI VITA!

Il suono dei corpi

Sabry - 23-5-2003 at 10:56

volevo sapere come si fa ad allegare solo una parte del file audio, perchè se clicco su allegato, mi allega tutte le 4 ore!
comunque, ritornando al discorso che facevo ieri, volevo citare Ildebrando Pizzetti, un compositore italiano della "generazione dell' Ottanta" nato nel 1880, che dice:"per dramma musicale io intendo... quel dramma nel quale alla musica sia data la possibilità di rilevare continuamente la misteriosa profondità dell' azione, oltre i limiti che la parola non può e non potrà mai varcare". Pizzetti dichiarò di temere l' invadenza della parola, che non dovrebbe spiegare tutto, ma dovrebbe solo suggerire, lasciando alla musica la funzione di scandagliare le profondità dell' irrazionale.

ma se la parola non deve spiegare tutto per dar spazio alla musica, cosa devono spiegare i corpi degli attori? Con ciò introdurrei un altro discorso ampiamente dibattuto nel convegno con la citazione di Romeo Castellucci:"i corpi sono musica, il rapporto esiste anche quando non ci sono suoni. Io, molte volte, ho sperimentato proprio questa dimensione di sottovuoto, di azioni nel silenzio, per acutizzare la percezione e far emergere ciò che di solito releghiamo in piani secondari dell' attenzione. Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori diventano la colonna sonora."
E' strano ed è contraddittorio, ma qui sorge un problema:in particolari azioni di suggestiva profondità si può cogliere, se pur inconsciamente, questa speciale colonna sonora, ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?

ALLEGARE FRAMMENTI SONORI

Tambouriner - 23-5-2003 at 11:51

Ok scusami tesoro! Avevo capito male.
Fondamentalmente è come avere un file di testo da cui estrarre un periodo. Con un Word Processor (Programma di Elaborazione Testi) scegli il testo, effettui un "Copia & Incolla" in un nuovo file, salvi e il gioco è fatto.
Ma con i file audio ci vuole qualke operazione in +!
Prima di tutto devi avere un programma di manipolazione audio (tipo WAVELAB o SOUND FORGE), che, di solito, lavora su file in formato onda (cioé lavori sulla rappresentazione del file audio su due assi cartesiani dove x=tempo y=frequenza; il formato è .WAV). Quindi occorre una prima conversione di formato da .MOV a .WAV. Una volta individuato il pezzo effettui un "Copia & Incolla". Se poi vuoi "sistemarlo" un po', operi degli aggiustamenti con la sezione Equalizzazione del programma e, eventualmente, inserisci una dissolvenza all'inizio e alla fine del pezzo. Dopodiché conviene comprimerlo (considera che gli attach di oltre 100 Kbyte sono già troppo pesanti per questo Forum!). Puoi scegliere i formati di QuickTime .MOV Windows Media Player 9 .WMP o il collaudatissimo .MP3.

per livio

Sabry - 23-5-2003 at 15:17

grazie mille!

Polifonia dei Media Espressivi

Tambouriner - 23-5-2003 at 15:47

COLONNA SONORA esprime un concetto prettamente cinematografico. In particolare, assieme alla COLONNA DIALOGHI, e alla eventuale COLONNA RUMORI AMBIENTE, serve a rendere il senso sonoro alla pellicola. A me dà quel senso di “accompagnamento” che francamente mi sta stretto. Non rende invece quello che è il suono in campo teatrale.
In Antropologia Teatrale Eugenio BARBA parla di TESTO e SOTTOTESTO. In parole povere quello che esprimi con la parola (TESTO) e quello che esprimi con il corpo (SOTTOTESTO). Ma anche il suono o la musica è espressione. Ampliando il concetto di TESTO e SOTTOTESTO possiamo parlare di POLIFONIA ESPRESSIVA.
Il corpo, la parola e il suono si possono esprimere al contempo seguendo linee espressive che non sono all'unisono (nel senso che non dicono tutti e tre la medesima cosa), proprio come se fossero tre linee melodiche all'interno di una polifonia di tipo contrappuntistico.
In quest'ottica mi sembra riduttivo soffermarsi forzatamente su una singola linea espressiva, rischiando così di perdere la risultante di tutte le altre.
Dare libertà espressiva ad ogni MEDIUM ESPRESSIVO (PAROLA, CORPO, SUONO). ARMONIA e ACCORDO. Quanto fascino esprimono queste parole…
Gli estremismi troppo spesso degenerano in totalitarismi.
Cogliere l'intera polifonia e, se possibile, anche tutti gli armonici risultanti, è più appagante spiritualmente...

Trascrizione "suonodelteatro1,3.mov"

Tambouriner - 24-5-2003 at 07:59

Ed ecco, dopo varie vicissitudini, sforzi e xdite di svariati decibel del mio udito, una trascrizione del file “suonodelteatro1,3”, circa 20 min d’ascolto. La trascrizione riporta, x quanto possibile, a parte qualke parola risultata incomprensibile, la forma del dialogo radiofonico. Ho aggiunto una suddivisione in argomenti che serve a spezzare tutta la trascrizione ed a individuare meglio le diverse tematiche affrontate. Di seguito allego anche dei frammenti sonori che, ovviamente, servono solo a dare un’idea e a contestualizzare meglio ciò di cui si parla.
Il file in questione riguarda, dopo la presentazione di Carlo INFANTE, l’ottimo ed interessantissimo intervento di Mino TORRIANO.

Allegato: suonodelteatro1,3.doc (33kB)
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Tambouriner - 24-5-2003 at 08:03



Allegato: Gamelan.mp3 (96kB)
Questo file è stato scaricato 424 volte


Tambouriner - 24-5-2003 at 08:06



Allegato: Frank ZAPPA.mp3 (68kB)
Questo file è stato scaricato 432 volte


Tambouriner - 24-5-2003 at 08:08



Allegato: Teatro infantile.mp3 (56kB)
Questo file è stato scaricato 430 volte


Tambouriner - 24-5-2003 at 08:10



Allegato: Feste & Tequila.mp3 (118kB)
Questo file è stato scaricato 449 volte


TOTALITARISMI???

Sabry - 24-5-2003 at 11:13

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
COLONNA SONORA esprime un concetto prettamente cinematografico. In particolare, assieme alla COLONNA DIALOGHI, e alla eventuale COLONNA RUMORI AMBIENTE, serve a rendere il senso sonoro alla pellicola. A me dà quel senso di “accompagnamento” che francamente mi sta stretto. Non rende invece quello che è il suono in campo teatrale.
In Antropologia Teatrale Eugenio BARBA parla di TESTO e SOTTOTESTO. In parole povere quello che esprimi con la parola (TESTO) e quello che esprimi con il corpo (SOTTOTESTO). Ma anche il suono o la musica è espressione. Ampliando il concetto di TESTO e SOTTOTESTO possiamo parlare di POLIFONIA ESPRESSIVA.
Il corpo, la parola e il suono si possono esprimere al contempo seguendo linee espressive che non sono all'unisono (nel senso che non dicono tutti e tre la medesima cosa), proprio come se fossero tre linee melodiche all'interno di una polifonia di tipo contrappuntistico.
In quest'ottica mi sembra riduttivo soffermarsi forzatamente su una singola linea espressiva, rischiando così di perdere la risultante di tutte le altre.
Dare libertà espressiva ad ogni MEDIUM ESPRESSIVO (PAROLA, CORPO, SUONO). ARMONIA e ACCORDO. Quanto fascino esprimono queste parole…
Gli estremismi troppo spesso degenerano in totalitarismi.
Cogliere l'intera polifonia e, se possibile, anche tutti gli armonici risultanti, è più appagante spiritualmente...


vedi, io non avevo intenzione di escludere la polifonia del suono teatrale. Sto lavorando sul cd cogliendo gli spunti che mi interessano maggiormente citando grandi compositori per poi ragionarci su. Probabilmente Castellucci, parlando di colonna sonora, pur usando un termine che tu definisci inadatto, intendeva comunque la tua stessa polifonia espressiva (anche perchè queste parole sono state pronunciate nel corso di una discussione, senza quella giusta concentrazione che si ha quando si scrive).
Sono d' accordo con te quando parli di diverse linee espressive che non sono all' unisono, ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?
Non sono d' accordo con te, invece, quando dici che gli estremismi degenerano in totalitarismi: sia che tu intendessi ciò in modo realistico, sia che lo intendessi metaforicamente, la tua affermazione è, a dir poco, esagerata! I totalitarismi ci sono stati e per fortuna di estremisti ce ne sono davvero pochi rispetto ai primi del novecento; come puoi definire una semplice soffermazione... un estremismo? e poi, ancora, un totalitarismo?

altri input

carlo - 24-5-2003 at 12:06

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
COLONNA SONORA esprime un concetto prettamente cinematografico. In particolare, assieme alla COLONNA DIALOGHI, e alla eventuale COLONNA RUMORI AMBIENTE, serve a rendere il senso sonoro alla pellicola. A me dà quel senso di “accompagnamento” che francamente mi sta stretto. Non rende invece quello che è il suono in campo teatrale.
In Antropologia Teatrale Eugenio BARBA parla di TESTO e SOTTOTESTO. In parole povere quello che esprimi con la parola (TESTO) e quello che esprimi con il corpo (SOTTOTESTO). Ma anche il suono o la musica è espressione. Ampliando il concetto di TESTO e SOTTOTESTO possiamo parlare di POLIFONIA ESPRESSIVA.


<<< finalmente
si entra nel vivo della questione
grazie
serve a tutti ( a quelli che frequentano il forum e che di fatto rappresenta il corpus d'esame...)

tamb
il cincetto cardine è sinestesia
e riguarda popio gli aspetti che rilevi
benissimo

<<<
Il corpo, la parola e il suono si possono esprimere al contempo seguendo linee espressive che non sono all'unisono (nel senso che non dicono tutti e tre la medesima cosa), proprio come se fossero tre linee melodiche all'interno di una polifonia di tipo contrappuntistico.
In quest'ottica mi sembra riduttivo soffermarsi forzatamente su una singola linea espressiva, rischiando così di perdere la risultante di tutte le altre.
Dare libertà espressiva ad ogni MEDIUM ESPRESSIVO (PAROLA, CORPO, SUONO). ARMONIA e ACCORDO. Quanto fascino esprimono queste parole…
Gli estremismi troppo spesso degenerano in totalitarismi.
Cogliere l'intera polifonia e, se possibile, anche tutti gli armonici risultanti, è più appagante spiritualmente...


<<< ok d'accordo
ma vorrei parlarti/parlarvi della Cardiff
http://www.castellodirivoli.it/ita/homepage/Mostre/Frame/pagine/Det...

c'è teatro in quei suoi ambienti artistici
<<<

vedi, io non avevo intenzione di escludere la polifonia del suono teatrale. Sto lavorando sul cd cogliendo gli spunti che mi interessano maggiormente citando grandi compositori per poi ragionarci su. Probabilmente Castellucci, parlando di colonna sonora, pur usando un termine che tu definisci inadatto, intendeva comunque la tua stessa polifonia espressiva (anche perchè queste parole sono state pronunciate nel corso di una discussione, senza quella giusta concentrazione che si ha quando si scrive).
Sono d' accordo con te quando parli di diverse linee espressive che non sono all' unisono, ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?
Non sono d' accordo con te, invece, quando dici che gli estremismi degenerano in totalitarismi: sia che tu intendessi ciò in modo realistico, sia che lo intendessi metaforicamente, la tua affermazione è, a dir poco, esagerata! I totalitarismi ci sono stati e per fortuna di estremisti ce ne sono davvero pochi rispetto ai primi del novecento; come puoi definire una semplice soffermazione... un estremismo? e poi, ancora, un totalitarismo?

Il Punto di Vita di R. CASTELLUCCI, di Sabry, di Tambouriner, di Carlo

Tambouriner - 24-5-2003 at 18:54

RICAPITOLIAMO:
R o m e o C A S T E L L U C C I: "i corpi sono musica, il rapporto esiste anche quando non ci sono suoni. Io, molte volte, ho sperimentato proprio questa dimensione di sottovuoto, di azioni nel silenzio, per acutizzare la percezione e far emergere ciò che di solito releghiamo in piani secondari dell' attenzione. Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori diventano la colonna sonora."
S a b r y: “E' strano ed è contraddittorio, ma qui sorge un problema:in particolari azioni di suggestiva profondità si può cogliere, se pur inconsciamente, questa speciale colonna sonora, ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?”
T a m b o u r i n e r: “COLONNA SONORA […] A me dà quel senso di “accompagnamento” che francamente mi sta stretto. Non rende invece quello che è il suono in campo teatrale.
In Antropologia Teatrale Eugenio BARBA parla di TESTO (quello che esprimi con la parola) e SOTTOTESTO (quello che esprimi con il corpo). Ma anche il suono o la musica è espressione. Ampliando il concetto […] possiamo parlare di POLIFONIA ESPRESSIVA. Il corpo, la parola e il suono si possono esprimere al contempo seguendo linee espressive che non sono all'unisono (nel senso che non dicono tutti e tre la medesima cosa), proprio come se fossero tre linee melodiche all'interno di una polifonia di tipo contrappuntistico.
C a r l o: “tamb il concetto cardine è sinestesia e riguarda proprio gli aspetti che rilevi benissimo”
S a b r y: “Probabilmente Castellucci, parlando di colonna sonora, pur usando un termine che tu definisci inadatto, intendeva comunque la tua stessa polifonia espressiva (anche perchè queste parole sono state pronunciate nel corso di una discussione, senza quella giusta concentrazione che si ha quando si scrive).”

Il nesso esistente fra antropologia e teatro fu evidenziato per la prima volta dal critico, teorico e regista teatrale Richard Schechner, che allargò la riflessione teatrale coinvolgendovi altre realtà di tipo performativo come il gioco, il rito e lo sport, per giungere infine alla concezione della performance (uno spettacolo inserito nella realtà sociale e politica fino all’interazione con gli spettatori) in Ritual, Play, Performance (1970). Diversamente dal testo drammatico scritto, che può essere letto e divulgato indipendentemente dallo spettacolo, la performance non si può trasmettere né riprodurre. La registrazione, infatti, non può cogliere la simultaneità delle azioni che accadono nel corso dello spettacolo e comunque il punto di vista della macchina è unico, e dunque può corrispondere tutt'al più a quello di un solo spettatore. Performance text (tessuto dello spettacolo), invece, è tutto quello che succede durante lo spettacolo, compreso lo sguardo e le emozioni simultanee di tutti gli spettatori. (fonte Encarta 2003, testo completo nel mio approfondimento sui Performing Media o Media Performativi)

Alla luce di tutta questa premessa, ritengo ke CASTELLUCCI ben sappia il significato di colonna sonora, inteso come qualcosa che “accompagna”. “Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori” sono colonna sonora proprio xké non fanno parte dello spettacolo (performance), ma ne sono una “risultante involontaria”, quindi rientrano nel tessuto dello spettacolo (performance text). Proprio come se fossero degli “armonici” risultanti dal gesto degli attori. E proprio come tu ti kiedi: “ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?”. Già è difficile cogliere gli armonici di un singolo suono, figuriamoci mentre risuona una musica. Ma se grazie al Teatro si riescono ad aprire nuovi canali di percezione, o punti di vita, allora, credo, che pian piano si riusciranno a scorgere questi armonici (colonna sonora involontaria) proprio come riesce a fare CASTELLUCCI.

S a b r y: “volevo citare Ildebrando Pizzetti, […] nato nel 1880, che dice:"per dramma musicale io intendo... quel dramma nel quale alla musica sia data la possibilità di rilevare continuamente la misteriosa profondità dell' azione, oltre i limiti che la parola non può e non potrà mai varcare". Pizzetti dichiarò di temere l' invadenza della parola, che non dovrebbe spiegare tutto, ma dovrebbe solo suggerire, lasciando alla musica la funzione di scandagliare le profondità dell' irrazionale.
ma se la parola non deve spiegare tutto per dar spazio alla musica, cosa devono spiegare i corpi degli attori?”
Per me Pizzetti è un estremista della Musica! Lo spartito sta al musicista come il testo drammatico scritto sta all’attore. Allora il musicista/attore può essere un ESECUTORE dello spartito/testo drammatico scritto oppure essere un INTERPRETE cioè aggiungere il proprio punto di vita e varcare la soglia del foglio scritto. Un buon attore di parola che sia un buon interprete, rende giustizia della musicalità della parola, non spiegandola tutta, ma suggerendola dando innesco allo scandagliamento della profondità dell’irrazionale. Essere un buon interprete della parola è difficilissimo. Io ammiro Cesar BRIE che riesce ad arrivare a questi livelli anche con lingue che non gli appartengono, memorabile è la sua Iliade. Lo stesso discorso vale per la musica e per il gesto.
Quante volte ho assistito a “letture” di poesia accompagnate da una musica (qualsiasi) come se la poesia fosse noiosa. Noiosa è una pessima lettura! Tragica è la musica che copre una pessima lettura. Ma se una poesia è “interpretata” e si interseca una interpretazione musicale otteniamo una polifonia/sinestesia espressiva. Quindi Pizzetti è un estremista, ma solo xké vittima del suo secolo. Se avesse visto coi miei okki e vissuto nel mio secolo sicuramente avrebbe avuto atri canali di percezione/punti di vita.

S a b r y: “come puoi definire una semplice soffermazione... un estremismo?”
Mi piace molto il tuo neologismo “soffermazione”. Penso ke lo userò ank’io!!!

S a b r y:” ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?”
Gli “input” devono essere lanciati per produrre degli “output”. E’ questo lo spirito del Prof. Infante. Se all’interno del Forum vuoi “fare come il ns prof. Infante” è una tua libera scelta. La mia libera scelta è portare il mio punto di vita ke certamente non è come il tuo o quello del prof. Infante (ke stimo e considero mio CAPITANO nell’oceano della Rete).
Pensa, i ns punti di vita, se coincidono, restano un solo punto, se diversi, possono formare una linea! SINESTETICA!

oltre,spero

carlo - 24-5-2003 at 21:07

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
RICAPITOLIAMO:
R o m e o C A S T E L L U C C I: "i corpi sono musica, il rapporto esiste anche quando non ci sono suoni. Io, molte volte, ho sperimentato proprio questa dimensione di sottovuoto, di azioni nel silenzio, per acutizzare la percezione e far emergere ciò che di solito releghiamo in piani secondari dell' attenzione. Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori diventano la colonna sonora."
S a b r y: “E' strano ed è contraddittorio, ma qui sorge un problema:in particolari azioni di suggestiva profondità si può cogliere, se pur inconsciamente, questa speciale colonna sonora, ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?”
T a m b o u r i n e r: “COLONNA SONORA […] A me dà quel senso di “accompagnamento” che francamente mi sta stretto. Non rende invece quello che è il suono in campo teatrale.
In Antropologia Teatrale Eugenio BARBA parla di TESTO (quello che esprimi con la parola) e SOTTOTESTO (quello che esprimi con il corpo). Ma anche il suono o la musica è espressione. Ampliando il concetto […] possiamo parlare di POLIFONIA ESPRESSIVA. Il corpo, la parola e il suono si possono esprimere al contempo seguendo linee espressive che non sono all'unisono (nel senso che non dicono tutti e tre la medesima cosa), proprio come se fossero tre linee melodiche all'interno di una polifonia di tipo contrappuntistico.
C a r l o: “tamb il concetto cardine è sinestesia e riguarda proprio gli aspetti che rilevi benissimo”
S a b r y: “Probabilmente Castellucci, parlando di colonna sonora, pur usando un termine che tu definisci inadatto, intendeva comunque la tua stessa polifonia espressiva (anche perchè queste parole sono state pronunciate nel corso di una discussione, senza quella giusta concentrazione che si ha quando si scrive).”

Il nesso esistente fra antropologia e teatro fu evidenziato per la prima volta dal critico, teorico e regista teatrale Richard Schechner, che allargò la riflessione teatrale coinvolgendovi altre realtà di tipo performativo come il gioco, il rito e lo sport, per giungere infine alla concezione della performance (uno spettacolo inserito nella realtà sociale e politica fino all’interazione con gli spettatori) in Ritual, Play, Performance (1970). Diversamente dal testo drammatico scritto, che può essere letto e divulgato indipendentemente dallo spettacolo, la performance non si può trasmettere né riprodurre. La registrazione, infatti, non può cogliere la simultaneità delle azioni che accadono nel corso dello spettacolo e comunque il punto di vista della macchina è unico, e dunque può corrispondere tutt'al più a quello di un solo spettatore. Performance text (tessuto dello spettacolo), invece, è tutto quello che succede durante lo spettacolo, compreso lo sguardo e le emozioni simultanee di tutti gli spettatori. (fonte Encarta 2003, testo completo nel mio approfondimento sui Performing Media o Media Performativi)

Alla luce di tutta questa premessa, ritengo ke CASTELLUCCI ben sappia il significato di colonna sonora, inteso come qualcosa che “accompagna”. “Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori” sono colonna sonora proprio xké non fanno parte dello spettacolo (performance), ma ne sono una “risultante involontaria”, quindi rientrano nel tessuto dello spettacolo (performance text). Proprio come se fossero degli “armonici” risultanti dal gesto degli attori. E proprio come tu ti kiedi: “ma nei momenti in cui risuona la musica come si possono cogliere i suoni dei corpi?”. Già è difficile cogliere gli armonici di un singolo suono, figuriamoci mentre risuona una musica. Ma se grazie al Teatro si riescono ad aprire nuovi canali di percezione, o punti di vita, allora, credo, che pian piano si riusciranno a scorgere questi armonici (colonna sonora involontaria) proprio come riesce a fare CASTELLUCCI.

S a b r y: “volevo citare Ildebrando Pizzetti, […] nato nel 1880, che dice:"per dramma musicale io intendo... quel dramma nel quale alla musica sia data la possibilità di rilevare continuamente la misteriosa profondità dell' azione, oltre i limiti che la parola non può e non potrà mai varcare". Pizzetti dichiarò di temere l' invadenza della parola, che non dovrebbe spiegare tutto, ma dovrebbe solo suggerire, lasciando alla musica la funzione di scandagliare le profondità dell' irrazionale.
ma se la parola non deve spiegare tutto per dar spazio alla musica, cosa devono spiegare i corpi degli attori?”
Per me Pizzetti è un estremista della Musica! Lo spartito sta al musicista come il testo drammatico scritto sta all’attore. Allora il musicista/attore può essere un ESECUTORE dello spartito/testo drammatico scritto oppure essere un INTERPRETE cioè aggiungere il proprio punto di vita e varcare la soglia del foglio scritto. Un buon attore di parola che sia un buon interprete, rende giustizia della musicalità della parola, non spiegandola tutta, ma suggerendola dando innesco allo scandagliamento della profondità dell’irrazionale. Essere un buon interprete della parola è difficilissimo. Io ammiro Cesar BRIE che riesce ad arrivare a questi livelli anche con lingue che non gli appartengono, memorabile è la sua Iliade. Lo stesso discorso vale per la musica e per il gesto.
Quante volte ho assistito a “letture” di poesia accompagnate da una musica (qualsiasi) come se la poesia fosse noiosa. Noiosa è una pessima lettura! Tragica è la musica che copre una pessima lettura. Ma se una poesia è “interpretata” e si interseca una interpretazione musicale otteniamo una polifonia/sinestesia espressiva. Quindi Pizzetti è un estremista, ma solo xké vittima del suo secolo. Se avesse visto coi miei okki e vissuto nel mio secolo sicuramente avrebbe avuto atri canali di percezione/punti di vita.

S a b r y: “come puoi definire una semplice soffermazione... un estremismo?”
Mi piace molto il tuo neologismo “soffermazione”. Penso ke lo userò ank’io!!!

S a b r y:” ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?”
Gli “input” devono essere lanciati per produrre degli “output”. E’ questo lo spirito del Prof. Infante. Se all’interno del Forum vuoi “fare come il ns prof. Infante” è una tua libera scelta. La mia libera scelta è portare il mio punto di vita ke certamente non è come il tuo o quello del prof. Infante (ke stimo e considero mio CAPITANO nell’oceano della Rete).
Pensa, i ns punti di vita, se coincidono, restano un solo punto, se diversi, possono formare una linea! SINESTETICA!


<<< ci vuole del tempo
davanti agli schermi prestati dagli amici mentre sono in viaggio
e tamb rilancia sempre

bene benissimo

ma non ce la faccio
ora

sulla posizione di Romeo C (quello di Soc.Raffaello Sanzio) c'è da dire un bel pò
li ho visti crescere
proprio sulla questione teatro/suono

presentai a Roma nell'84 la loro prima oratoria su base sonora!!!

comunque

si riprernderà questo discorso
il 13 in sede d'esame

e poi oltre
spero

Janet CARDIFF

Tambouriner - 25-5-2003 at 08:38

Per non disxderla nei miei logorroici interventi su questo Forum, ripesco l'ultima indicazione del Prof.:
Quota:
Originariamente scritto da carlo
<<< ok d'accordo
ma vorrei parlarti/parlarvi della Cardiff
c'è teatro in quei suoi ambienti artistici
<<<

Ma, causa un errore di battitura, all'indirizzo indicato compare pagina bianca con relativo messaggio d'errore.

Questo è l'indirizzo URL giusto:

http://www.castellodirivoli.it/ita/homepage/Mostre/Frame/pagine/Det...

Si apre la pagina con la scheda.

Se siete interessati a vedere qualke immagine tenete a mente queste dritte:
cliccate sul seguente URL

http://www.castellodirivoli.it

Compare la home page del Museo in una nuova finestra. Cliccate su "Entra". Altra finestra. Attendete. Sulla dx in alto compaiono tutte le voci componenti l'indice. Fra queste cliccate su "Le Mostre". Compare in basso a dx l'indice delle mostre. Cliccate su "Janet Cardiff".
BUONA LETTURA!

Sabry - 25-5-2003 at 15:18

Bè, c' è poco e contemporaneamente tanto da dire sulla Cardiff: potrei coniare un nuovo termine? A me viene in mente di definirla una "SINESTETA", tanti particolari delle varie sfere sensoriali per percepire sempre il nuovo. Credo che, con le sue rigorose creazioni, si percepisca continuamente qualcosa di mai visto, di mai sentito ecc...
Credo che lei faccia più teatro quando "la nostra esperienza è sospesa tra reale ed immaginario" trasportandoci nella nostra dimensione interiore, in una sorta di rapporto profondo, come non abbiamo mai fatto, con le nostre sensazioni più intime e personali.

Sabry - 25-5-2003 at 15:28

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
S a b r y:” ma non credi che sia giusto lanciare degli input (come fa il nostro prof. Infante), all' interno del forum, per meglio dibattere i punti focali del convegno?”
Gli “input” devono essere lanciati per produrre degli “output”. E’ questo lo spirito del Prof. Infante. Se all’interno del Forum vuoi “fare come il ns prof. Infante” è una tua libera scelta. La mia libera scelta è portare il mio punto di vita ke certamente non è come il tuo o quello del prof. Infante (ke stimo e considero mio CAPITANO nell’oceano della Rete).
Pensa, i ns punti di vita, se coincidono, restano un solo punto, se diversi, possono formare una linea! SINESTETICA!


Onde evitare piccoli incidenti di percorso e incomprensioni: con tutto il rispetto per te e il prof., io non voglio fare COME il prof., ma semplicemente come lavoro io, detto in parole povere, COME MI DICE LA TESTA!!!
Io ti facevo solo una domanda, non ho mai pensato di doverti portare sul mio ragionamento. Anch' io, come ho più volte affermato sul forum del progetto per un' integrazione partecipata, sostengo la diversità come una grande ricchezza per tutti!

Sensibilità

Tambouriner - 25-5-2003 at 18:00

A Sabry
che con la sua profonda sensibilità riesce ad arricchire con toni di insospettati colori questo Forum, tali da suscitare la mia curiosità e ad accendere il mio animo.

Tambouriner

Allegato: Santiago.mp3 (211kB)
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Sabry - 26-5-2003 at 11:35

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
A Sabry
che con la sua profonda sensibilità riesce ad arricchire con toni di insospettati colori questo Forum, tali da suscitare la mia curiosità e ad accendere il mio animo.

Tambouriner


grazie per questa forma di dedica, questa voce così fresca e sensibile alla musica mi rispecchia tanto!

cage-c1.jpg - 8kB

ESOTERIK SATIE

Tambouriner - 26-5-2003 at 19:39

Da consumarsi preferibilmente entro e non oltre Giovedì 29 Maggio 2003
ore 21,30


Allegato: Invenzione a 2 voci.doc (26kB)
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arual - 26-5-2003 at 21:04

Questa è la prima volta che scrivo in questo forum,ma prima di farlo ho letto alcune vostre considerazioni riguardo il convegno tenutosi alcuni mesi fa.Devo dire che quello che ho letto è stato molto interessante ma soprattutto stimolante!Mi è piaciuta molto l'idea di Sabry e se fosse possibile realizzarla sarebbe qualcosa di originale che attirerebbe molti ragazzi........visto che qualcosa del genere qui nel sud MANCA!!!
Per quanto riguarda il convegno, ho seguito ben poco, tuttavia ho notato che l'atmosfera non favoriva la concentrazione. Spero di avere in futuro occasioni più convolgenti.

new entry

Polly - 26-5-2003 at 21:24

ciao a tutti, mi piace questa idea del forum! prima di tutto perchè posso conoscere meglio tutti voi che fino a questo momento conoscevo solo per nome o di vista e poi perchè possiamo discutere di tutto (o quasi) ciò che ci lega in quest'avventura, qual'è lo STAMMS! riguardo al convegno:"il suono nel teatro", ho da dire che vi ho partecipato, inizialmente con molto entusiasmo, tuttavia quando i vari partecipanti (critici musicisti, teorici...) si sono cimentati in discussioni riguardanti la storia della musica del teatro, ho avuto non poche difficoltà nel seguirli, visto la mia esigua preparazione in merito!ma la musica, sublime arte, ha saputo poi risanare il tutto, trascinandomi, con la sua infinita capacità di arrivare lì dove pochi altri linguaggi artistici sanno fare, nella dimensione che più mi piace:l'IMMAGINAZIONE.

la soglia d'attenzione

carlo - 27-5-2003 at 16:58

Quota:
Originariamente scritto da arual
Questa è la prima volta che scrivo in questo forum,ma prima di farlo ho letto alcune vostre considerazioni riguardo il convegno tenutosi alcuni mesi fa.Devo dire che quello che ho letto è stato molto interessante ma soprattutto stimolante!Mi è piaciuta molto l'idea di Sabry e se fosse possibile realizzarla sarebbe qualcosa di originale che attirerebbe molti ragazzi........visto che qualcosa del genere qui nel sud MANCA!!!
Per quanto riguarda il convegno, ho seguito ben poco, tuttavia ho notato che l'atmosfera non favoriva la concentrazione. Spero di avere in futuro occasioni più convolgenti.


ciascuno ha la propria soglia d'attenzione
e di coinvolgimento

che dire

ora
mi rivolgo a tutti

x l'esame avete individuato le fasi del convegno che vi hanno interessato
i protagonisti che vi hanno incuriosito di + ?




Sabry - 28-5-2003 at 12:13

Quota:
Originariamente scritto da carlo

ora
mi rivolgo a tutti

x l'esame avete individuato le fasi del convegno che vi hanno interessato
i protagonisti che vi hanno incuriosito di + ?

Fatto! Volevo sapere se durante l' esame saranno direttamente individuate tracce del nostro forum o se dovremo venire muniti di cd per individuare quei punti ascoltandoli al momento. Grazie.

N A R R A Z I O N E

Tambouriner - 28-5-2003 at 14:56

HOLDEN LAB
Alessandro BARICCO

http://www.holdenlab.it/

Lo stridio delle rondini fuori

Tambouriner - 28-5-2003 at 17:48

R o m e o C A S T E L L U C C I: " […] Io, molte volte, ho sperimentato […] questa dimensione di sottovuoto, di azioni nel silenzio, per acutizzare la percezione e far emergere ciò che di solito releghiamo in piani secondari dell'attenzione. Gli scricchiolìi, i rumori delle ossa e della pelle degli attori diventano la colonna sonora."
Sono stato ad un funerale. Dopo la funzione religiosa, la liturgia del “dare la mano”, le condoglianze, ai parenti stretti. Il portale della Chiesa Madre spalancato. Dal lato opposto il feretro color legno, laccato, interamente coxto da boccioli di garofano, di un rosso intenso. Ai quattro angoli del feretro 4 Vigili Urbani in alta uniforme. Un altro vigile ai piedi dello stendardo con lo stemma del paese sul lato DX dell’Altare. Sulle panche nella navata dello stesso lato la fascia tricolore portata di traverso dal Sindaco.
Una fiumana di gente dall’ingresso della Chiesa fino al feretro a “dare la mano” ai parenti schierati di fronte l’Altare.
Attendevo il mio turno. A un tratto, un istante solamente, inconsciamente, ho kiuso gli okki. M’è venuto istintivo. Per quel solo attimo. Stare ad ascoltare. Quelle azioni. Ritualizzate. Nel silenzio dello spazio scenico per la morte. Solo il rumore delle azioni - le parole di condoglianze, sussurrate, non risuonano nell’aria - . Lo stridio delle rondini fuori rompeva quella dimensione di sottovuoto.
Ho pensato… in quel momento… gli armonici di tanti punti di vita facevano da colonna sonora al silenzio della xdita eterna…

Allegato: (174kB)
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Scusate se divago un po'...

Valentina - 29-5-2003 at 13:52

Salve prof., a causa dei tanti esami e dei
compiti che ogni prof. ci assegna, non ho potuto ancora scrivere qualcosa riguardante il convegno, ma ho già iniziato ad ascoltare il cd. Presto annoterò le mie riflessioni, ma intanto, leggendo i vari interventi, mi è venuta subito in mente l' immagine di un possibile "spettacolo teatrale" in cui il protagonista è il suono. In particolare ho immaginato l' entrata di un attore per volta (ma anche di più attori insieme), ognuno dei quali assume una posizione o un atteggiamento in base a ciò che gli esprime una musica o un suono che incombe pesantemente sulla scena. Probabilmente ho avuto questo pensiero perchè credo che ogni musica (e ogni suono) sia a stretto contatto con il corpo, lo stimoli e lo induca ad avere una reazione, anche di indifferenza.

Riflessioni sul suono del teatro

fleur - 29-5-2003 at 17:38


Il suono del teatro

fleur - 29-5-2003 at 17:46

Quanti suoni saporiti nel "non luogo" del teatro e quante sinuose voci che plasmano i miei pensieri.Suono come essenza che segna palcoscenici immaginari dove poter essere, anche solo per un istante,interprete delle proprie sensazioni. Io sono tutto ciò che il suono mi suggerisce di essere.Sono Coltrane,Callas,Bach,Chopin.Sono tutto questo dentro di me e tutto ciò che è fuori...è silenzio...è contorno.Grazie al suono sono "espressione" e questa,diventa dolce sinonimo di teatro.

Sui frammenti sonori memorizzati sul CD SdT

Tambouriner - 29-5-2003 at 17:57

Quota:
Originariamente scritto da carlo
x l'esame avete individuato le fasi del convegno che vi hanno interessato
i protagonisti che vi hanno incuriosito di + ?

“[…] un’idea, secondo me, molto forte […] è quella del gesto sonoro. È quello che ci porta a rimanere incantati vedendo uno strumentista suonare. […] Senza un gesto sonoro non c’è la musica. C’è solo il silenzio. E questo è uno spazio della percezione fisica del suono. Come nel Teatro di Grotowski o di Barba. Una dimensione che si apprezza quando si è in pochi a contatto diretto con l’elemento fisico del suono non amplificato.”
Sono queste le parole di Mino TORRIANO nel suo intervento all’interno del Suono del Teatro (file “suonodelteatro1,3.mov”). Quando ero intento nella trascrizione del file, ricordo ke mi ha colpito molto, così come mi colpisce ancora. Perché mi fa subito pensare alle parole di PierAngelo COLUCCI, ottimo interprete sulle percussioni mediorientali e tamburi a cornice che abbiamo nella provincia di Brindisi. Purtroppo, per problemi di salute, ultimamente ha perso parte della sua arte manuale.
Eravamo, quasi un anno fa, in contrada Cavallerizze presso Cisternino (BR), da Mario SALVI, ke aveva organizzato uno stage di Raffaele INSERRA sulla Tammurriata. Pierangelo era ospite. Andai da lui per avere consigli riguardo a due tammorre costruite da Raffaele. Ero indeciso su quale comprare. Feci sentire a PierAngelo come suonavano. Ma lui mi fermò. Non nascondere il movimento della mano che suona la tammorra, il pubblico, o ki ti ascolta, mi disse, ha il DIRITTO di vederti suonare, oltre ke di sentirti.
Mi sembra ke sia un naturale proseguimento di quanto asserito dal TORRIANO.
2 linee provenienti da lontano. Tangenti nel punto del gesto sonoro.
UNO DEGLI INSEGNAMENTI PIÙ BELLI KE HO RICEVUTO SUL TAMBURO A CORNICE.

Allegato: Li Strittuli.mp3 (107kB)
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chiarimenti

arual - 30-5-2003 at 20:24

volevo specificare che la mia non voleva essere una critica distruttiva, fatta semplicemente per il gusto di fare polemica, bensì volevo far notare qualche limite tecnico nell'organizzazione del convegno, ossia la mancanza di cuffie che potessero permettere una maggiore comprensione.
per quanto riguarda i punti più interessanti del convegno sto riflettendo su qualche punto.

portare gli interventi stampati tratti dal forum

carlo - 31-5-2003 at 00:49

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Originariamente scritto da Sabry
Fatto! Volevo sapere se durante l' esame saranno direttamente individuate tracce del nostro forum o se dovremo venire muniti di cd per individuare quei punti ascoltandoli al momento. Grazie.


<<<
inserisci nel forum le sequenze individuate

solo dei frammenti del discorso sbobinato

chi farà questo lavoro sarà valutato al meglio...

Punto di Vita Vedico

Tambouriner - 31-5-2003 at 06:45




A Lecce il suono del Sitar e del Canto Vedico di Krishna Das insignito del riconoscimento di artista per la pace per la sua attività artistica e per il suo impegno nella raccolta di fondi per gli aiuti umanitari alle popolazioni del terzo mondo.




Allegato: Krishna Das.doc (32kB)
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"INQUIETUDINE"

Sabry - 31-5-2003 at 15:47

"Bruciano i bastioni,
abbondano i bagliori, le bombe, boom.
Una bambina balbetta,
rimembra la bella bandiera, bom,
abbandona la brutta bestia
e bacia la sua bambola, boom.

Dov' è l' essere umano?

Irrompono tuoni, lampi,
presto ci immergeremo nelle tenebre, track.
Sogni infranti dai fragori,
segni di miracoli stroncati, track.
Scampato un pericolo
di esseri impavidi, track.

Dov' è l' essere umano?

Addio vivida luce
di dolci carezze, don.
Sembianze di arditi soldati
devastano l' umano ardore, don.
Scagliati del dolore i dardi,
decadono nel dedalo della morte, don.

Dov' è l' essere umano?

Sfioro i fragori della notte,
quel fuoco di ceneri, fffff ( soffio).
Fulgori immani sfuggono
la fuliggine infernale, fffff.
Nell' aria: sorridete cieli,
ora aleggiano gli spiriti dei fratelli persi, ffff

L' essere umano c' è".

Questa poesia vi trasmette un pò di quelle sensazioni che possiamo trovare nella musica? Credo che, proprio perchè è ricca di continue allitterazioni, consonanze e assonanze, dà quell' idea di misto parola-suono, propria del teatro, di cui si parlava anche durante il convegno. A voi l' ardua sentenza!

per il prof.

cip - 1-6-2003 at 14:26

......Salve prof.......quello che le voglio chiedere non ha a che fare con l'argomento che si sta portando avanti nel forum.... cmq.....
Durante l'ultima lezione è stato accennato il discorso Melpignano e sono stati fatti nomi come quelli di GIOVANNA MARINI.
Si è concretizzato qualcosa? o è rimasta solo un'idea?
Devo ammettere che ho avuto il piacere di scoprire Giovanna Marini solo da poco, e che l'idea di vederla di persona mi entusisma molto. L'ultima volta che l'ho vista è stato al concerto del 1° MAGGIO, dove quest'anno l'attenzione si è rivolta in particolar modo alla guerra, oltre che alla musica naturalmente.....
Vorrei concludere che l'emozione che mi ha trasmesso quando ha cantato "BELLA CIAO", è stata fortissima, forse perchè lei, data l'età, la guerra l'ha vissuta da vicino e le parole man mano che le uscivano dalla bocca si CONCRETIZZAVANO.
GRAZIE.... ASPETTO NOTIZIE!!!!!

UN CONSIGLIO X CIP!

Tambouriner - 1-6-2003 at 21:58

Ciao cip,
se controlli sul sito di Giovanna MARINI

http://www.giovannamarini.it

alla sezione "eventi" trovi i concerti programmati per l'Estate 2003 e, Melpignano a parte, troverai 2 gradite sorprese.
SALUTI!

marini.jpg - 14kB

per tambouriner

cip - 2-6-2003 at 12:32

...Ciao Tambouriner, sei stato troppo, troppo gentile a mandarmi la foto di Giovanna Marini!!!!!Sai anche a me piacerebbe mettere sul forum alcune foto che abbiamo fatto durante la conferenza con Nabil,il cantante dei Radio Dervish...ma non sono brava come te!!!!Magari mi dai una mano così, anche chi non era presente alla conferenza potrà farsi un' idea di come si è svolta.....Grazie ancora....

JOHN CAGE

Sabry - 2-6-2003 at 16:03

Gigi bubbico: “ John Cage … ci invita ad un ascolto in cui dobbiamo spostare la nostra attenzione sulla capacità di allontanarci da certi codici, da certe strutture …”…… “ al di là di ogni tempo e ogni linguaggio, quando la musica ha questa capacità di farci trascendere, CATTURA …”
Cage, infatti, non ammetteva limiti alla musica perché per lui non c’ erano limiti ai suoni e alla maniera in cui i suoni sono prodotti. Non bastavano i metodi tradizionali di strutturazione della composizione né gli strumenti tradizionali. I suoni, spesso a un volume terrificante e acutissimi, provenivano da angoli e distanze differenti. Il pubblico, seduto al centro, era bombardato da ogni lato da eventi. Un attore si alzava all’ improvviso fra il pubblico a declamare; altri declamavano dalle scale a pioli collocate ai lati. Mentre sul soffitto e sulle pareti si proiettavano dei film, Merce Cunningham girava intorno allo spazio esterno danzando.
Cage voleva farci credere che la sua musica era gioco senza scopo.


cage13.jpg - 61kB

Mia cara cip...

Tambouriner - 2-6-2003 at 20:24

Quota:
Originariamente scritto da cip
...Ciao Tambouriner, sei stato troppo, troppo gentile [...]!!!!!Sai anche a me piacerebbe mettere sul forum alcune foto [...]...ma non sono brava come te!!!!Magari mi dai una mano [...].....Grazie ancora....




Molto volentieri! Visto che un paio di foto con Nabil, alla fine della conferenza, vi ho dato 1 mano io a farle, con la vs videocamera!
Giovanna MARINI è + importante, forse, x quello ke ha fatto in campo etnomusicologico, cose riprese poi dal quartetto, piuttosto ke x le sue uscite con DE GREGORI!



cip con le foto, prima sabry con i file audio. Io sono sempre disponibile x tutti, ma...
SE L'UNIVERSITA' NON CI INSEGNA A SAX USARE IL COMPUTER, A MANIPOLARE FILE DI TESTO, AUDIO E IMMAGINI, KE CAVOLO NE FA DEI SOLDI KE MI/CI SUKKIA OGNI ANNO?!?
ALLA FACCIA DEL DIRITTO ALLO STUDIO!!!

Immagine.jpg - 14kB

seminario x melpignano festival

carlo - 2-6-2003 at 22:57

Quota:
Originariamente scritto da cip
......Salve prof.......quello che le voglio chiedere non ha a che fare con l'argomento che si sta portando avanti nel forum.... cmq.....

<< <<<

Durante l'ultima lezione è stato accennato il discorso Melpignano e sono stati fatti nomi come quelli di GIOVANNA MARINI.
Si è concretizzato qualcosa? o è rimasta solo un'idea?
<<<
il 23 luglio giovanna sarà a melpignano
e il 24 combino un incontro con ascanio celestinmi e lindo ferretti
preparatevi !!!
<<<

Devo ammettere che ho avuto il piacere di scoprire Giovanna Marini solo da poco, e che l'idea di vederla di persona mi entusisma molto. L'ultima volta che l'ho vista è stato al concerto del 1° MAGGIO, dove quest'anno l'attenzione si è rivolta in particolar modo alla guerra, oltre che alla musica naturalmente.....
Vorrei concludere che l'emozione che mi ha trasmesso quando ha cantato "BELLA CIAO", è stata fortissima, forse perchè lei, data l'età, la guerra l'ha vissuta da vicino e le parole man mano che le uscivano dalla bocca si CONCRETIZZAVANO.
GRAZIE.... ASPETTO NOTIZIE!!!!!

IL SEGRETO DELLA MUSICA

Sabry - 3-6-2003 at 15:23

Carlo: “ ...c’ è questa citazione di Oscar Wilde tra le tante frasi buttate dentro questo diario di bordo che dice _la musica è il tipo perfetto dell’ arte, perché non può mai svelare ( o svelarti, perché no!) il suo ultimo segreto_ in fondo la musica non rivela mai quello che c’ è sotto, lo fa emergere, interferisce con i nostri stati d’ animo, con le nostre percezioni e i nostri sentimenti, in fin dei conti non svela mai quello che c’ è sotto”.

Ho trovato in queste parole un certo riferimento alla musica di Debussy, un’ arte fatta di accenni, di misteriose analogie, perché l’ arte non dice tutto. Come pure il silenzio ( di grande importanza per il grande John Cage, di cui parlavo ieri). Quello di Debussy è un teatro che si avvale della parola in funzione del silenzio.
_IL SILENZIO E’ GREVE DI SIGNIFICATI_


ricerca.jpg - 6kB

ciop - 4-6-2003 at 09:30


ciop - 4-6-2003 at 09:46

Come molti di voi sanno, è stata organizzata recentemente una conferenza sulla relazione esistente tra musica e guerra, con l'inervento di artisti e docenti in campo musicale. Intervengo in ritardo a causa e chiamiamola causa di lavoro che mi ha portata all'estero; vorrei però puntualizzare giusto qualcosa...l'entusiasmo nell'organizzare un evento a volte mi fa smarrire il pensiero che forse ad altre persone argomenti simili non possano interessare. Molti di voi lo sapevano e io insieme a Francesco abbiamo giustamente inserito come organizzazione il corso dello Stamms e non le singole persone operative. Dico questo perchè non c'era nessuno di voi o quasi... giusto il gruppo di pochi che hanno collaborato e dato il proprio sostegno morale. Accetto critiche e pensieri purchè sinceri riguardo la questione perchè sinceramente il riscontro o l'interesse alquanto scarso della cosa mi ha deluso un pò!

appello per carlo!

ciop - 4-6-2003 at 10:09

Carissimo professore, nella conferenza di cui ho fatto cenno, abbiamo avuto l'onore della presenza di un artista, di una persona fuori dal normale per cultura professionalità e carisma: Nabil dei Radiodervish, il cantante di questo gruppo che emoziona con un genere particolare quale è la musica araba colta. L'esperienza è stata unica perchè lui essendo palestinese ci ha raccontato la sua esperienza di vita e umana e delle difficoltà affrontate e superate grazie all'amore forte per l'arte, per la musica e per la libertà. Ci raccontava che ascoltando la "radio" a Beirut, l'immaginazione lo trasportava nel mondo e pensava a come potesse essere un paese libero senza guerra e privo di sofferenze ma dove si potesse ascoltare la musica e vivere nella pace per poter essere felici...potrei continuare a scrivere altro ma per il momento arrivo al dunque. Parlando con Nabil abbiamo pensato di organizzare un incontro nel quale potranno essere proiettate le immagini di un video riguardo un viaggio fatto dal gruppo a Beirut. Avrei però bisogno di un supporto per capire se questo potesse interessare gli studenti e magari per chi non ha avuto l'occasione di partecipare alla conferenza di poter rivivere le emozioni che questa bella persona è capace di trasmettere parlando della sua musica.

ciop - 4-6-2003 at 10:15

farò il possibile per procurarmi un file audio e inserire una parte di un brano estratto dall'ultimo album dei Radiodervish. Comunque per chi può essere interessato si può assistere al loro concerto il 16 giugno ad Alessano. Un gruppo di studenti si sono già organizzati, per chiunque si voglia unire mi faccia sapere. CIOP-TIZIANA

ORGANIZZIAMOCI!!!

Tambouriner - 4-6-2003 at 10:40

Ragazzi!!! È il caso ke ci diamo tutti 1 regolata! Ciò ke non riguarda strettamente


“Il suono del teatro” a Lecce
convegno nazionale
sull’interazione tra teatro e musica
venerdì 28 febbraio 2003
ai cantieri teatrali koreja


sarebbe bene ke confluisse nella discussione


il FORUM di TEATRON.org » la RETE degli SGUARDI » Corso di Informatica Multimediale. Teoria e tecniche del teatro in ambiente digitale, a Lecce


visto ke non è + utilizzata, e si presta, quindi, egregiamente! Questo al fine di
non disperdere gli interventi relativi al SdT
fatti di frammenti audio o trascritti più interessanti scelti dell’evento, dei protagonisti ke hanno suscitato curiosità, delle proposte, delle riflessioni, e delle rielaborazioni.
Confido quindi nel senso del rispetto e della sensibilità di tutti.
GRAZIE X L’ATTENZIONE!

"In margine Al Caos"

marì - 4-6-2003 at 10:54

UDITE!UDITE!
notizia in anteprima per tutti i frequentatori del forum!
MERCOLEDI' 25 giugno presso lo "Studio Canali" in via Rutilia 11 a Milano, si terrà l'inaugurazione di
"In Margine Al Caos" Opere Scelte di Mario Canali.
Il progetto, frutto del lavoro condotto durante la prima fase di stage, è la storicizzazione dell'esperienza condotta da Mario Canali lungo tutta la sua carriera artistica fino ai giorni nostri.

Vi invitiamo a frequentare il forum per avere maggiori informazioni sull'evento!

Sabry - 4-6-2003 at 14:16

Quota:
Originariamente scritto da ciop
Come molti di voi sanno, è stata organizzata recentemente una conferenza sulla relazione esistente tra musica e guerra, con l'inervento di artisti e docenti in campo musicale. Intervengo in ritardo a causa e chiamiamola causa di lavoro che mi ha portata all'estero; vorrei però puntualizzare giusto qualcosa...l'entusiasmo nell'organizzare un evento a volte mi fa smarrire il pensiero che forse ad altre persone argomenti simili non possano interessare. Molti di voi lo sapevano e io insieme a Francesco abbiamo giustamente inserito come organizzazione il corso dello Stamms e non le singole persone operative. Dico questo perchè non c'era nessuno di voi o quasi... giusto il gruppo di pochi che hanno collaborato e dato il proprio sostegno morale. Accetto critiche e pensieri purchè sinceri riguardo la questione perchè sinceramente il riscontro o l'interesse alquanto scarso della cosa mi ha deluso un pò!


devo essere sincera??? devi sapere che la causa della mia personale assenza e penso dell' assenza di molti altri è stata la lezione contemporanea di musica per film, ecco tutto

SE NON C' é MUSICA NON SI Dà TEATRO

Sabry - 4-6-2003 at 14:19

Giancarlo Cauteruccio: “ … sempre, in tutti i nostri spettacoli, anche le battute sono musica, cioè la mia, la nostra concezione è che se le parole sono pronunciate, dette nell’ anima sono suoni, quindi già l’ attore è un musicista.
Sentivo prima Luigi che giustamente diceva la distinzione cantante- attrice, ma alla radice non c’ è distinzione, un teatro veramente è musica, è musica come architettura emotiva del tempo, dello scorrere del tempo, senò il teatro non esiste, se il teatro è una piatta conversazione non è nulla…”
Carlo Infante: “ infatti è proprio di questo che si tratta, in fondo poi di energia, esiste proprio un tempo che la scena scandisce e la musica è integrata in questo processo”
Giancarlo Cauteruccio: “ la musica è davvero un’ emozione unica e possibile a teatro, se non c’ è musica non si dà teatro, in senso profondo”


nottepallafulmine.jpg - 20kB

per tambouriner

cip - 5-6-2003 at 10:41

...Ciao,volevo ancora ringraziarti per la disponibilità...!!!!!!!Poi ad essere sincera non ho capito bene la richiesta del tuo ultimo mes.!!!!!!Mi fai capire bene cosa intendi?????

cip - 5-6-2003 at 10:43


Valentina - 5-6-2003 at 13:26

Sono qui anche io per iniziare a scrivere alcune mie considerazioni sulla giornata trascorsa ai cantieri teatrali Koreja.
Tra le tante partecipazioni avvenute durante il convegno, mi è piaciuto l' intervento di Giovanni Mancuso (si trova in ilsuonodelteatro1,6 intorno agli 11minuti), che per alcuni punti si ricollega al mio ultimo intervento, riguardo alla difficoltà del rapporto voce-orchestra. Infatti Giovanni M. afferma che l' attore in scena intona i rumori provenienti dall' orchestra ed è costretto ad assumere determinate espressioni del viso, quindi vengono fuori delle maschere. Ciò porta ad un' aderenza perfetta tra suono e recitazione.
Credo quindi che l' attore debba muovere continuamente il suo corpo secondo un ritmo preciso e una meccanica cosciente in uno spazio calcolato. Sta tutto perciò nella percezione di questo ritmo che risuona in tutto l' organismo, anima e corpo e, come sostiene più avanti Carlo Infante, nel "rispetto dei parametri della musica, cioè timbro, durata, intensità".

uomo2.jpg - 6kB

CARMELO BENE

Sabry - 5-6-2003 at 15:50

Carlo Infante: “ … la parola che non è solo cantata , ma recitata, ma dentro questo recitare la parola c’ è un fortissimo impatto di energia sonora ”
Luigi Ceccarelli: “ … l’ indistinguibilità dei due momenti ( recitare e cantare)… Gli annio ’80 hanno segnato l’ irrompere del Manfred di Schumann, o meglio , del Manfred di Schumann che è un’ altra cosa dopo la versione di Carmelo Bene… ( dopo l’ ascolto) … Carmelo Bene rende un grande servizio a Byron, ma soprattutto rende un grande servizio a Schumann. La musica di Schumann è vera musica, è ottima musica, ma dopo la versione di Carmelo Bene diventa un capolavoro, perché vi porta quel valore aggiunto”

Carmelo Bene è, per me, un grande virtuoso della voce per raffinatezza e varietà di toni e di ritmi; un attore “ anomalo e folgorante”, forse il più rappresentativo dell’ intera avanguardia teatrale. “ Una recitazione fortemente deformata, che propone una partitura sonora non realistica, fatta di grida, urli, acuti, sussurri, spezzature ecc…; un’ incoercibile vocazione all’ esibizionismo e allo scandalo”


rosa accesa.jpg - 17kB

PAROLASUONO

Tambouriner - 5-6-2003 at 17:02

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Questa poesia ["INQUIETUDINE"] vi trasmette un pò di quelle sensazioni che possiamo trovare nella musica? Credo che, proprio perchè è ricca di continue allitterazioni, consonanze e assonanze, dà quell' idea di misto parola-suono, propria del teatro, di cui si parlava anche durante il convegno. A voi l' ardua sentenza!

In una delle sedute di Training su temi proposti, il cui risultato finale, dopo 1 montaggio, sarebbe confluito in 1 xformance, mi fu chiesto di scrivere un qualcosa ke avesse a ke fare con 1 “invocazione al contrario”. In quel xiodo avevo in mente dei versi, scritti da una mia ex, nei quali si riferiva agli uomini come creature dagli okki di cerbiatto ke consumavano i loro pasti (le donne). Volevo xò sviluppare dei versi costituiti da parole ke si prestassero alla onomatopeicizzazione della pronuncia, e cioè “dare quell'idea di misto parola-suono”. Un’evocazione sonora della metafora scritta. Nacque così questo


SACRIFICALE

INVOCHIAMO! Perduti fra le sabbie del tempo.
SUPPLICHIAMO! Nel mezzo del percorso di questa illusione.
Alziamo gli occhi al cielo. SALVEZZA!
Stelle.
Punte di spillo nel mantello della notte.
Stanno a guardare.

Incombe il pasto per noi.
AZZANNA! Arroventa il dolore…
SBRANA! Squarcia la carne…
SCORRE! E il sangue colora…

Alyebise, la riva è vicina.
Alyebise, disposti al compromesso.
Alyebise, per slegarci NOI TI assecondiamo.
Alyebise.



Pussy2.jpg - 23kB

A proposito di inquietudini..

Sabry - 6-6-2003 at 15:19

Carlo Infante:” Entriamo dentro una sorta di drammaticità dell’ ascolto, le grida femminili, questa dimensione angosciosa, ecco, l’ ascolto introiettato in questo tipo di circostanza produce veramente delle inquietutidini. C’ era un modo di dire: la paura fa teatro; cioè l’ elemento dell’ adrenalina, dell’ inquietudine, dello spostamento progressivo della percezione produce una teatralità. Ecco questo Requiem che ha composto questa sorta di elaborazione drastica con Luigi Ceccarelli; uno degli elementi straordinari, forti, è il suo lavoro sulla drasticità. Va detto che Luigi ha coraggio! Ha la capacità di non misurarsi semplicemente sul contesto modale del suono, ma sulla soluzione drastica del suono, che produce una sorta di aggressione ( la rottura dello sguardo, la rottura degli schemi)."

facce.jpg - 13kB

Sabry - 6-6-2003 at 15:29

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

SACRIFICALE

INVOCHIAMO! Perduti fra le sabbie del tempo.
SUPPLICHIAMO! Nel mezzo del percorso di questa illusione.
Alziamo gli occhi al cielo. SALVEZZA!
Stelle.
Punte di spillo nel mantello della notte.
Stanno a guardare.

Incombe il pasto per noi.
AZZANNA! Arroventa il dolore…
SBRANA! Squarcia la carne…
SCORRE! E il sangue colora…

Alyebise, la riva è vicina.
Alyebise, disposti al compromesso.
Alyebise, per slegarci NOI TI assecondiamo.
Alyebise.
[/color]
[/font]


Bella, molto bella, ferse è un pò troppo triste come visione del mondo, ma se vogliamo parlare di suono... credo che dia un ' idea di ciò che intendevo.
la parte centrale è la più ricca di figure di suono che contemporaneamente rendono la vaga idea e la "mettono in scena"...(Incombe il pasto per noi.
AZZANNA! Arroventa il dolore…
SBRANA! Squarcia la carne…
SCORRE! E il sangue colora…)

Valentina - 6-6-2003 at 17:01

In il suonodelteatro1,6 intorno ai 23 minuti il prof. discute del lavoro sul codice musicale che interferisce e determina il codice del teatro e poi pone due domande: "Quale codice si afferma prima? E' la scena che espande la potenzialità evocativa del suono oppure il suono si mette a disposizione del codice teatrale?" Fabrizio Versienti asserisce che non ci dovrebbe essere nessuna prevaricazione ma solo un rapporto paritario, entrambi i codici devono entrare in una stessa dimensione temporale-ritmica in modo che al pubblico non arrivino due generi diversi che stanno in conflitto ma una sola percezione insieme. Ciò vuol dire, continua Fabrizio V., che ad esempio musica e danza devono essere unite, ma senza sincrono, quindi non vanno in maniera parallela, ognuna ha il suo ritmo, l' unica cosa che le lega è la velocità.
Credo anch' io che sia importante avere in scena un 'unione tra musica e danza (o recitazione) in maniera che il pubblico abbia la sensazione di vedere una sola grande arte, ma allo stesso tempo ritengo che in alcuni momenti inevitabilmente una delle due prevalga sull' altra e, di conseguenza, anche lo spettatore sarà portato a puntare l' attenzione su quella predominante.

corpo.jpg - 11kB

AnDy - 7-6-2003 at 09:26

Andy

Morgan - 7-6-2003 at 09:41

morgan

SILENZIO

Morgan - 7-6-2003 at 09:46

SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS!!!!!!!!!!
ZITTI ZITTI CHE IL SILENZIO è D'ORO E ALLORA ZITTI ZITTI CHE IL SILENZIO è D'ORO SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSILENZIO!!!

RISPOSTA A MORGAN

AnDy - 7-6-2003 at 10:07

E allora zitti zitti,
non discutere, non riflettere
ma sentire col cuore, buttarsi a capofitto
e allora zitti zitti,
dritti verso il centro
non fuori ma dentro,
non rumore ma silenzio.








volto vietnamita.jpg - 30kB

RISPOSTA A ANDY

Morgan - 7-6-2003 at 10:28

Non gridare ma ascoltare
non forzare ma lasciarsi andare
non imparare ma dimenticare
il silenzio e' lo spazio per poter pensare.


monaco.jpg - 40kB

RISPOSTA A MORGAN

AnDy - 7-6-2003 at 11:11

E allora zitti zitti che il silenzio e' d'oro
ed anche quando siamo tanti, stiamo zitti in coro
c'e' tanto chiasso intorno che non si calma mai
parole su parole su parole parole fra noi


CORO.jpg - 48kB

RISPOSTA A ANDY

Morgan - 7-6-2003 at 11:24

ma se si parla perche' si ha la lingua in bocca e' meglio
muti come pesci, e' meglio acqua in bocca
percio' se un bel piacere non fu mai scritto
restiamo zitti noi e lasciam parlare i fatti.


PESCE ROSSO 1.jpg - 43kB

RISPOSTA A MORGAN

AnDy - 7-6-2003 at 11:34

S'ode a destra uno squillo di tromba
da sinistra gli risponde uno sbadiglio
troppe voci fanno male e la testa rimbomba
e di quello che succede non si sente piu' nulla.


TESTA ACUSTICA.jpg - 55kB

ORGANIZZIAMOCI 2!!!

Tambouriner - 7-6-2003 at 11:38

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Ragazzi!!! È il caso ke ci diamo tutti 1 regolata! Ciò ke non riguarda strettamente


“Il suono del teatro” a Lecce
convegno nazionale
sull’interazione tra teatro e musica
venerdì 28 febbraio 2003
ai cantieri teatrali koreja


sarebbe bene ke confluisse nella discussione


il FORUM di TEATRON.org » la RETE degli SGUARDI » Corso di Informatica Multimediale. Teoria e tecniche del teatro in ambiente digitale, a Lecce


visto ke non è + utilizzata, e si presta, quindi, egregiamente! Questo al fine di
non disperdere gli interventi relativi al SdT
fatti di frammenti audio o trascritti più interessanti scelti dell’evento, dei protagonisti ke hanno suscitato curiosità, delle proposte, delle riflessioni, e delle rielaborazioni.
Confido quindi nel senso del rispetto e della sensibilità di tutti.
GRAZIE X L’ATTENZIONE!

... E QUINDI GRAZIE X LA VS SENSIBILITA' E SENSO DEL RISPETTO...

RISPOSTA A ANDY

Morgan - 7-6-2003 at 12:04

Il silenzio, il ricominciare,
il bianco ed il nero, il silenzio e' lo zero
ma fra tutte queste grida
e richiami della foresta
il silenzio e' quiete dopo la tempesta.


0.jpg - 21kB

RISPOSTA A MORGAN

AnDy - 7-6-2003 at 12:25

La crisi, la crisi, la crisi, la crisi
parole parole che sono rumore
parole parole che sono rumore, rumore...


ARTICOLI.jpg - 88kB

Morgan - 7-6-2003 at 13:33



computer silenzio blu.jpg - 23kB

Tambouriner - 7-6-2003 at 15:01




Dietro al frastuono del TUO silenzio!
Sotto lo zapping cromatico di pixel!
Celi il nulla senza misura di tempo!
Impara il valore del vero SILENZIO…
ASCOLTA!



A un certo punto, un incidente!

Tambouriner - 7-6-2003 at 15:07

Carlo INFANTE suonodelteatro1,2.mov
Quando uno sta nella dimensione dell’ascolto profondo può provare un’emozione paragonabile a quella dei “colpi di teatro” del Teatro Barocco quando a un certo punto “cadevano” dal soffitto degli angeli e spesso si sfracellavano anche sul palcoscenico. Nel Teatro Barocco del ‘600 spesso non c’erano […] gli sceno-tecnici che riuscivano a garantire… Spesso cadevano le impalcature […] Il “colpo di teatro” era: a un certo punto, un incidente!

Mano.jpg - 11kB

LA MUSICA TRADOTTA IN GESTI

Sabry - 7-6-2003 at 16:09

Alessandra Pomarico: “ Mi ha colpito principalmente come il regista americano ( parla di Peter Sellars) sappia visualizzare la partitura musicale in una partitura coreografica, in una polifonia di gesti, con cui spinge in suoi interpreti, i suoi cantanti, a visualizzare e interpretare la musica. E’ uno dei pochi registi di teatro che forse mette in scena la musica e non solo il libretto anche quando tocca dei grandi classici. Conosce perfettamente la partitura orchestrale e segue tanto i cantanti quanto i musicisti; ed è proprio questa percezione colta e raffinata del significato del suono che gli consente poi, dal punto di vista dell’ allestimento, di staccarsi e di interpretare l’ atmosfera dello spartito… Sellars riproduce o visualizza quello che avviene nella partitura anche sulla scena. ”

cage14a.jpg - 3kB

piccola osservazione

Sabry - 7-6-2003 at 16:21

Quota:
Originariamente scritto da AnDy
E allora zitti zitti che il silenzio e' d'oro
ed anche quando siamo tanti, stiamo zitti in coro
c'e' tanto chiasso intorno che non si calma mai
parole su parole su parole parole fra noi


la canzone che hanno citato o meglio, scritto per intero, Morgan e Andy ( vi ho sgamati!!!), è " Zitti zitti" degli Aeroplani Italiani, che hanno partecipato a Sanremo 1992 ( ve lo ricordate? fu quel Sanremo in cui le canzoni più "in" divennero " Non amarmi" e " Brutta" ) nelle nuove proposte: nuova, originale ed efficiente nel suo significato, ma come canzone... lascia un pò a desiderare!

Dimensionalità innata

Tambouriner - 7-6-2003 at 17:12

Carlo INFANTE suonodelteatro1,2.mov
DEMENZIALE! Veramente un sistema DEMENZIALE! Comunque. Fa parte, forse, della dimensionalità innata dell’uomo, vallo a sapere!

Bart.jpg - 22kB

AnDy - 7-6-2003 at 17:22

ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss ssssssssssssssssss-dietrolaparolal'ImmAgInE-dietrol'immagineilsUOnO-ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss!

shhh! jpg.jpg - 36kB

ASCOLTARE

Tambouriner - 7-6-2003 at 21:32

Carlo INFANTE suonodelteatro1,2.mov
[…] parleremo […] del rapporto potenziale che intercorre tra il teatro e la scena dell’ascolto. Qui la musica non è intesa come colonna sonora, come qualcosa che […] diventa anche protagonista. […] Di per sé ascoltare produce, può produrre, dipende dalla vostra sensibilità, una dimensione teatrale; di teatro dell’immaginario, di teatro di percezione si tratta.

unicorn.jpg - 8kB

Il Suono del Teatro avvolge

Tambouriner - 8-6-2003 at 05:56

Mino TORRIANO suonodelteatro1,3.mov
Il teatro dei musicisti credo sia essenzialmente un teatro di visione così come lo è stato per molti uomini di teatro visionari. […] Però il suono del teatro non è soltanto un suono ascetico, un vagare della mente concentrata. Può essere anche un suono del corpo. Un suono che avvolge tutto il corpo, che porta un po’ alla deriva, però che lo tiene ancorato grazie al ritmo. Questa è la terapia della Pizzica Tarantata. Solo che la Pizzica Tarantata è una esperienza individuale. Il Suono del Teatro è una esperienza collettiva. […] Il Suono del Teatro avvolge. […]

Infanticidio2.jpg - 68kB

Valentina - 8-6-2003 at 10:18

Walter Porcedda: "il suono è il sentimento del tempo, ne determina sia lo stato organico biologico [...]nella sua ritmicità, che quello immaginario, metafisico [...] nella sua dialtazione evocativa...un tempo da vivere sulla scena..."

candele.jpg - 76kB

Valentina - 8-6-2003 at 10:21

Michele Sambin: "...Il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore, cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore..."

ghiaccio.jpg - 94kB

Frank ZAPPA: gli strumenti musicali come personaggi

Tambouriner - 8-6-2003 at 11:27

Mino TORRIANO suonodelteatro1,3.mov
Ma non è soltanto [… l’]ambito della musica colta che ha trasformato poi il rapporto tra Musica e Teatro. C’è stato anche il Rock, le culture giovanili, che sono a questo avvicinate. E soprattutto, secondo me, una dimensione orchestrale. […] Anche qui c’è un padre riconosciuto, ed è Frank ZAPPA. La grande invenzione di ZAPPA è stata quella di recuperare l’orchestra come nel Teatro gli strumenti musicali. E questo ce lo ha detto attraverso le copertine degli album, in cui si raccontano delle storie. […] I personaggi erano interpretati dagli strumenti musicali. Allora questo […] dell’orchestra, è una grande invenzione di ZAPPA. Ma d’altronde Frank ZAPPA, che io riconosco come un genio assoluto della musica, non soltanto nell’ambito Rock, ha portato sulla scena il Teatro, anche come dialoghi. Il linguaggio soprattutto nei concerti dal vivo in cui insieme alle canzoni e alla musica… D’altronde un concerto Rock è un altro Teatro che [tra parentesi] ha una cultura. Portato attraverso, appunto, questo spettacolo dal vivo dialogato con alcuni dei suoi protagonisti. In dialoghi che hanno un carattere esclusivamente spettacolare e teatrale, dove la musica poi finisce col dettare i ritmi. In questo caso, […] ZAPPA, fa una specie di Faust ironico, dialogando con il Diavolo.

Per approfondimenti clicca l'indirizzo di seguito per andare sul sito ufficiale di Frank ZAPPA:

http://www.zappa.com

Allegato: Frank ZAPPA.mp3 (68kB)
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A SUON DI ROCK'N ROLL!!!

Sabry - 8-6-2003 at 13:48

Francesco Costantini: “ Il rock’ n roll, prima ancora del rock, ha avuto un’ anima fortemente teatrale. La tradizione della canzone napoletana classica poggia su un artificio teatrale, tutte le canzoni hanno un’ anima, sono teatralizzabili e fortemente immaginifiche al punto da essere quasi delle piccole sceneggiature.”

Sono pienamente d’ accordo, purtroppo non ho mai potuto vedere un concerto dal vivo di Elvis, ma ho una sua cassetta vecchissima che apparteneva a mio padre e, ascoltandola per la prima volta, non ho potuto fare a meno di pensare: “ Questo sì che è vero rock! ” Una musica fortemente evocativa, che ti rapisce, una voce profonda che ti fa innamorare… ma è inutile parlare, descrivere questi alti momenti che ti catturano da dentro, è impossibile rendere l’ idea. Non ci credete? Provate ad ascoltare LOVE ME TENDER e fatemi sapere!

cage11a.jpg - 4kB

Morgan - 8-6-2003 at 13:54

I'm the baby
La mia via di comunicazione è il silenzio
l'unico modo che ora conosco è il pianto
I'm the baby
non ho le forze ma vi piego alle mie esigenze
e faccio quello che a voi non viene concesso
ogni cosa che accade mi piace
di discriminare non sono capace
vivo nella più totale utilità di sbagliare
vedo gli alberi camminare
e la luce del sole
che si può mangiare
e le posate che si sposano
e i discorsi che si rifiutano di farsi ascoltare
dalle orecchie sbagliate
I'm the baby
faccio quello che a voi non viene concesso.

baby.jpg - 39kB

LA FORZA MICIDIALE DELLA MUSICA

Sabry - 8-6-2003 at 13:55



Salvatore Tramacere: “… Secondo me la grandezza della musica è la capacità di essere immediata… che arriva con una forza micidiale.”

ande_parinatoca.jpg - 37kB

Il Futuro: una questione di anticorpi

Tambouriner - 8-6-2003 at 15:56

Carlo INFANTE suonodelteatro1,2.mov
Io penso che sia fondamentale in questa fase di radicale passaggio, di riconfigurazione dei linguaggi e dei sistemi che riguardano la cultura, lo spettacolo e la comunicazione, rendersi conto di una cosa: per affrontare il futuro abbiamo bisogno di passato. E il passato non è quello della cultura sedimentata, quello umanista, quello delle biblioteche, quello della cultura e degli estetismi. [Il passato] è la cultura delle trasformazioni. Quindi il processo trasformativo è qualcosa che non nasce all’improvviso. Non è che cade come un incidente o come un meteorite. Ci sono decenni di trasformazioni in corso che permettono ad una civiltà, ad un sistema, ad una generazione, a più generazioni di farsi gli anticorpi. Bisogna predisporsi. Affrontare i cambiamenti predisponendo il proprio corpo, la propria mente, il divenire sociale all’urto del cambiamento.



P.S. VOLUTAMENTE NON ALLEGO NESSUN TIPO DI FILE AUDIO O IMMAGINE, POICHÉ QUEST'ULTIMA PARTE DELLA DISCUSSIONE È TROPPO CARICA DI ALLEGATI E LA PAGINA DI VISUALIZZAZIONE RELATIVA IMPIEGA TROPPO TEMPO A CARICARSI. MAGARI NELLA PROSSIMA VERSIONE DEL SOFTWARE DI QUESTO FORUM LE COSE CAMBIERANNO. NEL FRATTEMPO TAMPONO IO… PER IL BENE COMUNE…




una gran confusione....

cip - 9-6-2003 at 11:16

Aiiiiiutoooo....Io non ho partecipato all' incontro che si è tenuto ai cantieri teatrali Koreja, e di conseguenza, l' approccio con il cd non è stato dei migliori!!!!Devo ammettere che ascoltando i primi frammenti ho sentito solo una gra confusione di suoni,rumori,voci....Poi,però, andando avanti,dalla traccia 2.1 fino alla fine sono riuscita ad asoltarlo con piacere ed interesse.....

...i protagonisti degli anni '80

cip - 9-6-2003 at 13:00

...Anche se i primi brani 1.2- 1.3 non sono tanto chiari, trattano argomenti a mio parere significativi. Ad esempio:" Radio 3, la radio intellettuale, l' unica più seria che trasmetteva solo musica classica" e poi ancora " il viaggio nel MEZZOGIORNO per incontrare i musicisti che producevavano musica nel Salento". Ma l' argomento su cui vorrei soffermarmi e sviluppare è: L' introduzione della musica elettronica nel teatro!

nessuno

gabriele - 9-6-2003 at 13:07

Il suono che incantevole sogno, il suono genera visioni e non teatri, ma onestamente io il suono del teatro non lo sento, anzi a mio avviso la maggior parte del teatro è muto come doverebbero esserlo tra l'altro molte persone (compreso me).
La musica è musica il teatro, graze a dio teatro, il teatro non libera, a mio giudizio crea presunzione ed arroganza, la musia genera suoni e parole.
Sono stanco di sentire noiosi gorgheggi circa chissà cosa che poi ha fatto e rivoluzioni e tante altre fesserie...ribadisco "a beethove e sinatra preferisco l'insalta a vivaldi l'uva passa che mi da più calorie" ed aggiungo:
Bandiera bianca

Mr. Tamburino non ho voglia di scherzare
rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare
siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro.
Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare
quei programmi demenziali con tribune elettorali
e avete voglia di mettervi profumi e deodoranti
siete come sabbie mobili tirate giù uh uh.
C'è chi si mette degli occhiali da sole
per avere più carisma e sintomatico mistero
uh com'è difficile restare padre quando i figli crescono e le mamme imbiancano.
Quante squallide figure che attraversano il paese
com'è misera la vita negli abusi di potere.

Sul ponte sventola bandiera bianca
sul ponte sventola bandiera bianca
sul ponte sventola bandiera bianca
sul ponte sventola bandiera bianca.

A Beethoven e Sinatra preferisco l' insalata
a Vivaldi l' uva passa che mi dà più calorie
uh! com'è difficile restare calmi e indifferenti
mentre tutti intorno fanno rumore
in quest'epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell'orrore.
Ho sentito degli spari in una via del centro
quante stupide galline che si azzuffano per niente
minima immoralia
minima immoralia
e sommersi soprattutto da immondizie musicali.

Sul ponte ecc.

minima immoralia...
The end
my only friend this is the end

Valentina - 9-6-2003 at 14:13

Alessandra Pomarico a proposito di Peter Sellars: "...quello che mi ha principalmente colpito è come il regista americano sappia visualizzare una partitura musicale in una partitura coreografica, in una polifonia di gesti con cui spinge i sui interpreti, i suoi cantanti a visualizzare e interpretare la musica [...] La messa in scena di Sellars sembra conciliare queste due diverse combinazioni di opposti modelli di cui lui parla: da un lato gli attori provocati a vivere i sentimenti sulla scena anche piuttosto ironistica, dall' altro i gesti artificiali e antinaturalistici che rendono le sue delle vere e proprie coreografie di gesti...gesti che lui associa a tutto quello che succede nell' orchestra e che succede tra i musicisti...."

cerchi.gif - 25kB

AnDy - 9-6-2003 at 18:19

Per quel che mi riguarda del teatro non me ne fotte un c.... ; ad esso preferisco il cinema, credo sia più completo (immagine-parola-suono) ma soprattutto il suono si sposa meglio con il movimento che non è solo quello pantomimico; la sequenza delle immagini, il movimento della macchina, elementi che danno ritmo completato dalla stessa musica.
Sinceramente in passato mi è capitato di assistere a nuove forme di teatro contemporaneo dove la musica (suoni e rumori macchinosi) accompagnava dei movimenti, una mimica facciale e gestuale, ma privo della parola. Credo che, in quel caso, i suoni erano la parola stessa è più che teatro sembrava una danza primitiva con musica contemporanea e suoni elettronici. La parola e la musica sono in contrasto nel momento in cui dicono la stesa cosa. Ed è proprio per questo che il mio interesse nei confronti del teatro e soprattutto della musica nel teatro (escluso il caso in cui essa venga usata per rappresentare un momento reale, facente parte della stessa scena) è, direi al quanto scarso.

l'elettronica

AnDy - 9-6-2003 at 18:39

Quota:
Originariamente scritto da cip
...Anche se i primi brani 1.2- 1.3 non sono tanto chiari, trattano argomenti a mio parere significativi. Ad esempio:" Radio 3, la radio intellettuale, l' unica più seria che trasmetteva solo musica classica" e poi ancora " il viaggio nel MEZZOGIORNO per incontrare i musicisti che producevavano musica nel Salento". Ma l' argomento su cui vorrei soffermarmi e sviluppare è: L' introduzione della musica elettronica nel teatro!



Nel precedente sms ho fatto un riferimento alla suono elettronico nel teatro. Esistono molte forme di teatro contemporaneo dove la musica elettronica viene utilizza, è credimi si sposa molto bene. Però devi renderti conto che in quel caso si tratta di forme sperimentali, dove la stessa parola, come ho già detto, viene sostituita dalla musica o suoni, dai gesti e dalla mimica. Si assiste ad uno spettacolo al quale non si è solitamente abituati, interessante, ma non è più teatro.

OKKIO! RAGAZZI!!!

Tambouriner - 9-6-2003 at 19:10

Quota:
Originariamente scritto da cip
...Anche se i primi brani 1.2- 1.3 non sono tanto chiari, trattano argomenti a mio parere significativi. Ad esempio:" Radio 3, la radio intellettuale, l' unica più seria che trasmetteva solo musica classica" e poi ancora " il viaggio nel MEZZOGIORNO per incontrare i musicisti che producevavano musica nel Salento". Ma l' argomento su cui vorrei soffermarmi e sviluppare è: L' introduzione della musica elettronica nel teatro!

SE INVECE DI RIEMPIRE QUESTA DISCUSSIONE DI FRAMMENTI DI VS DISCUSSIONI FUORI CONTESTO E DI UNA VALANGA DI IMMAGINI DI DIMENSIONI IN PIXEL SPROPOSITATE X QUESTO "ESILE" FORUM VI FOSTE PRESI LA BRIGA DI LEGGERE QUALKE INTERVENTO+INDIETRO VI SARESTE ACCORTI KE HO GIA' PROVVEDUTO A TRASCRIVERE INTERAMENTE suonodelteatro1,2.mov e suonodelteatro1,3.mov E KE MI RENDEVO DISPONIBILE A MIGLIORARNE L'AUDIO X EVENTUALI ALTRE TRASCRIZIONI (NON TOTALI COME INFANTE STESSO CI HA CONSIGLIATO)...

La tecnologia della clava

Tambouriner - 9-6-2003 at 19:22

Carlo INFANTE suonodelteatro1,2.mov
Da sempre l’uomo si complica la vita inventando delle tecnologie. Dalla clava in poi. Da quando l’uomo si inventò la clava ha contemplato il fatto che qualcun’altro potesse dargliela addosso. Nel senso che, senza clava, l’uomo, doveva, in qualche modo, risolvere il suo primo problema. […] Almeno agli albori, parliamo di qualche milione d’anni fa. Era mangiare o essere mangiati. Armarsi: trovare una tecnologia adatta ad affrontare, a rispondere a questo problema, era decisivo. Da quando s’è inventata la clava, quindi, si sono inventate le armi… È un problema che scontiamo tutt’oggi.


Vorrei una tecnologia che mi fornisse una casa dove devo solo abitare.
Vorrei una tecnologia che non facesse attendere nel dolore e nella rassegnazione in sala d’attesa la notte in Pronto Soccorso aspettando che un imbecille di turno faccia tutto sommato il suo dovere.
Vorrei una tecnologia che facesse vivere dignitosamente, senza umilianti sofferenze fino al momento della morte.
Vorrei una tecnologia per tutti, e non per pochi e gli altri muoiono senz’acqua.
Vorrei una tecnologia che non facesse piantare il PC ogni volta che mi serve.
Vorrei una tecnologia che non mi facesse perdere giornate intere a consegnare ricevute di versamento o piani di studio.
Vorrei una tecnologia che facesse respirare pulito ogni essere vivente.
Vorrei una tecnologia che mi facesse viaggiare a conoscere ogni essere vivente.
Vorrei una tecnologia… non uno strumento per lucrare alle spalle altrui, uccidere un mio simile, avvelenare la mia vita…



color_robot_and_rotwang.jpg - 16kB

per tambouriner

cip - 9-6-2003 at 19:56

....Credo che sarebbe stato troppo banale soffermarmi solo sui tuoi frammenti, per questo ho preferito armarmi di pazienza e ascoltare tutto il Cd.....Poi volevo dirti che ho seguito costantemente il Forum anche se spesso ho preferito non intervenire con le solite frasi fatte.E poi...ancora,credo che ognuno sia libero di fare gli interventi che ritiene opportuni e allagare qualsiasi immagine visto che il forum non impone limiti!!!!!!!!

Per Sabry

cip - 9-6-2003 at 20:18

.....Ciao Sabry, sapresti dirmi gentilmente se all' esame, oltre a quello che ha indicato il Prof., bisogna portare una "tesina finale"? Grazie....

CIP FOREVER!!!

Tambouriner - 10-6-2003 at 06:20

Quota:
Originariamente scritto da cip
....Credo che sarebbe stato troppo banale soffermarmi solo sui tuoi frammenti, per questo ho preferito armarmi di pazienza e ascoltare tutto il Cd.....Poi volevo dirti che ho seguito costantemente il Forum anche se spesso ho preferito non intervenire con le solite frasi fatte.E poi...ancora,credo che ognuno sia libero di fare gli interventi che ritiene opportuni e allagare qualsiasi immagine visto che il forum non impone limiti!!!!!!!!

Cara cip,
ATTENTA A NON SCIVOLARE SULLE BUCCE DI BANALITA' DEI MIEI FRAMMENTI!!!
Tanto per la cronaca, anke io mi sono armato di pazienza. Considera ke per sbobinare i 2 file, fra pulizia audio digitale, ascolto e "sbobinamento" c'ho messo 3 settimane. E pensa ke SdT1,2 è di soli 10 min. mentre SdT1,3 solo 20 min.
Quando parli di frammenti intendi solo gli "estratti" che inserisco nei miei interventi da, oramai, 2 mesi. Le trascrizioni complete con gli "sbobinamenti" l'ho inseriti come allegati sempre su questa discussione. Strano... avresti dovuto accorgertene visto che "hai seguito costantemente il Forum"...
Purtroppo il Forum impone dei limiti "fisici". Fai caso a come rallenta la visualizzazione della pagina quando deve caricare immagini molto estese in termini di pixel. Pensa a quanto dovresti aspettare se solo ogni intervento fosse accompagnato da una immagine di 640 x 480 anke se in formato .JPG.
Comunque mi interessa molto la tua proposta d'intervento riguardo "L' introduzione della musica elettronica nel teatro!".
A RISENTIRCI PRESTO!
BACI
Tambouriner

Attenzione Tambouriner

cip - 10-6-2003 at 09:32

........Per solite frasi fatte non intendo assolutamente i tuoi frammenti....mi riferivo al forum in generale!!!!!Anzi apprezzo molto il lavoro che hai fatto, e se non mi sono accorta di qualcosa è perchè,come ti ho già detto, con il computer non ho tanta confidenza!!!!!Ieri però, con il tuo intervento mi sono sentita attaccata, e volevo farti capire che l' impegno, nonostante le difficoltà che ho incontrato, C'E'....!!!!!!BACI CIP

Sabry - 10-6-2003 at 10:19

Quota:
Originariamente scritto da cip
.....Ciao Sabry, sapresti dirmi gentilmente se all' esame, oltre a quello che ha indicato il Prof., bisogna portare una "tesina finale"? Grazie....


cara cip il prof. ci ha lasciato libertà, l' unica cosa più importante era cmq inserire dei frammenti del cd per poter discuterne insieme o, magari, inserire le frasi più interessanti con alcune nostre considerazioni o desideri o proposte. Anche le tesine vanno bene, ma sempre inserite nel contesto del convegno; io non ne sto facendo, ma credo che la tesina ideale sarebbe lo sviluppo di un argomento o di un discorso in particolare. Con questo non voglio assolutamente condizionarti, era solo un esempio!
Se ho sbagliato in qualcosa, chiedo gentilmente al prof. di corregermi, grazie!ciao cip!

ciop - 10-6-2003 at 10:59


ciop - 10-6-2003 at 11:14

Vorrei apportare dei flash che ho appuntato su un foglio mentre ero intenta all'ascolto del cd, in modo da individuare alcune parti tra le più interessanti o stimolanti...
s.d.t. 2'3 - da Alessandro Nidi del teatro delle briciole: "Il suono é il sentimento del tempo, ne determina sia lo stato organico e biologico che quello immaginaro metafisico di pura evocazione..." sono le note di una copertina di un disco dal titolo TEMPO RUBATO che si può ritenere importante per capire dove va la ricerca sonora e dall'altra quella scarza del teatro! L'ammissione di questa 'scarsezza' da parte di una persona che vive nel teatro mi ha lasciata un attimino perplessa!!!

mescolanze

ciop - 10-6-2003 at 11:26


s.d.t. 2.3/...interessante é l'esperienza della compagnia CAROVANA che usa il suono come se fosse un metronomo del lavoro che si svolge in teatro; questa é la caratteristica più forte, che li contaddistingue e rappresenta un segno forte che da respiro al sentimento nel fare teatro. Partono d un'ispirawione musicale prettamente popolare ma ad esempio in un loro lavoro dal titolo MESCOLANZE si ha l'apporto culturale e artistico di vari professionisti tra cui attori, danzatori che provengono da varie parti del bacino mediterraneo: dal Magreb, dalla Francia. Inoltre tutto ciò é stato pensato come se fosse un set radiofonico!!! Idea carina e originale...

per Tamburriner

ciop - 10-6-2003 at 11:30

... attendo notizie riguardo l'inserimento del brano di musica araba colta di cui avevamo già parlato! Sarebbe carino anche inserire altro materiale di cui dispongo come ad esempio l'intervista o varie foto.

mescolanze insolite

ciop - 10-6-2003 at 11:38

...un'altro tipo di fusione musicale che ho ascoltato é stata quella tra la musica tradizionale, penso di tipo sarda visto la provenienza di A. Nidi, con un'altra di tipo brasiliana. Molto strano il risultato perché da l'idea di un tipo di musica tribale ma con un tempo piuttosto lento, che non mi trasmette per niente l'energia che invece mi aspettavo da un incontro di questi due generi; da ammettere che é alquanto insolito e comunque non mi é piaciuto!

carla - 10-6-2003 at 13:02

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Mino TORRIANO suonodelteatro1,3.mov
Il teatro dei musicisti credo sia essenzialmente un teatro di visione così come lo è stato per molti uomini di teatro visionari. […] Però il suono del teatro non è soltanto un suono ascetico, un vagare della mente concentrata. Può essere anche un suono del corpo. Un suono che avvolge tutto il corpo, che porta un po’ alla deriva, però che lo tiene ancorato grazie al ritmo. Questa è la terapia della Pizzica Tarantata. Solo che la Pizzica Tarantata è una esperienza individuale. Il Suono del Teatro è una esperienza collettiva. […] Il Suono del Teatro avvolge. […]

CIOP! CIOP!

Tambouriner - 10-6-2003 at 13:04

Quota:
Originariamente scritto da ciop
... attendo notizie riguardo l'inserimento del brano di musica araba colta di cui avevamo già parlato! Sarebbe carino anche inserire altro materiale di cui dispongo come ad esempio l'intervista o varie foto.

Ti avevo già risposto appena ricevuto il tuo SMS. Ovviamente non in questa discussione. Vai a controllare nella discussione "Corso di Informatica Multimediale. Teoria e tecniche del teatro in ambiente digitale, a Lecce"
BACI

CIP! CIP!

Tambouriner - 10-6-2003 at 13:08

Quota:
Originariamente scritto da cip
........Per solite frasi fatte non intendo assolutamente i tuoi frammenti....mi riferivo al forum in generale!!!!!Anzi apprezzo molto il lavoro che hai fatto, e se non mi sono accorta di qualcosa è perchè,come ti ho già detto, con il computer non ho tanta confidenza!!!!!Ieri però, con il tuo intervento mi sono sentita attaccata, e volevo farti capire che l' impegno, nonostante le difficoltà che ho incontrato, C'E'....!!!!!!BACI CIP

Purtroppo devi saxe ke alla mia versione "virtuale" piace molto provocare (nei limiti del tollerabile), MAI ATTACCARE Xò!!! Dal vivo sono molto + pacato e tranquillo.
BACI

CARLA! CARLA!

Tambouriner - 10-6-2003 at 13:14

Un caloroso bentornato a carla ke ringrazio x avermi citato. Forse volevi aggiungere qualcosa al frammento ke ho riportato, ma hai, inavvertitamente, premuto "Rispondi" prima del tempo. Non preoccuparti! Aggiungilo dopo!
BACI
Tambouriner

carla - 10-6-2003 at 13:50

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Mino TORRIANO suonodelteatro1,3.mov
Il teatro dei musicisti credo sia essenzialmente un teatro di visione così come lo è stato per molti uomini di teatro visionari. […] Però il suono del teatro non è soltanto un suono ascetico, un vagare della mente concentrata. Può essere anche un suono del corpo. Un suono che avvolge tutto il corpo, che porta un po’ alla deriva, però che lo tiene ancorato grazie al ritmo. Questa è la terapia della Pizzica Tarantata. Solo che la Pizzica Tarantata è una esperienza individuale. Il Suono del Teatro è una esperienza collettiva. […] Il Suono del Teatro avvolge. […]



Donne.Biografie travagliate,frustrate nel privato, angosciate dalla miseria, ammalate nell'inconscio, reiette dalla Storia. Sono soprattutto le donne le attrici inconsapevoli del teatro della disperazioe che da millenni viene messo in scena sul palcoscenico della nostra terra...Calendarizzato il rito e etichettato come malattia, una volta all'anno tocca a loro e bisogna stare a sentirle, bisogna allestire le scene e l'orchestrina necessarie a far si che tutto avvenga...Esaltazione nervosa, carnevaletto,drammatizzazione,disordine psichico,agitazione psicomotoria. In mille modi è stata chiamata la danza estenuante, tanti nomi hanno avuto quelli spasmi, quelle mimiche, quei tremori. Restano loro, le pazze scazzicate femmine bianco vestite che si lamentano,deliranti e allucinate, ispirate e visionarie con i loro piedi scalsi e pizzicati che calpestano la società e la terra natia...
La malattia sembra andare alla ricerca attraverso il corpo di nuove parole che sono gesti del corpo pieni di stupore, modi d' essere con un linguaggio naturale, psicocorporeo,comunicante quel sentire in uno stato di sofferenza che di per sè è trasformazione della realtà e, nello stesso tempo, è canale sensibilmente ricettivo le cifre dei sentimenti.
L'unico sollievo a questa incessante sofferenza è la musica dell'orchestrina, quella pizzica tarantata che da sempre guarisce il "male" delle tarantate e della società salentina...
Tutto questo secondo me è teatro..E' rappresentazione di un popolo attraverso la sofferenza e la musica che porta in un mondo "altro", in una vita "altra...

carla - 10-6-2003 at 13:56

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Un caloroso bentornato a carla ke ringrazio x avermi citato. Forse volevi aggiungere qualcosa al frammento ke ho riportato, ma hai, inavvertitamente, premuto "Rispondi" prima del tempo. Non preoccuparti! Aggiungilo dopo!
BACI
Tambouriner



Hai visto Livio? Grazie a te ho finalmente imparato come si fà a scrivere sul forum..Così anche io potrò dire la mia...Grazie ancora!!Ciau a tutti!!

per Sabry

cip - 10-6-2003 at 15:31

...Grazie....sei stata gentilissima...BACI

Musica elettronica nel teatro

cip - 10-6-2003 at 16:03

..Mov 2.2 Carlo Infante:"...Lavoro molto su questa estetica del CAMPIONAMENTO, questq nuova attitudine che potremmo definire suonare i suoni oltre che essere direttamente esecutoridi musica,direttamente suonando gli strumenti, ma suonare suoni campionando e rimettendo in pista la capacità d' ascolto che alcuni musicisti possiedono, e questa è vera e propria cultura nel senso forte del termine. Esiste proprio una sorta di grande immaginario fatto di citazioni affettive che possono essere rimodulate, riorganizzate all' interno di nuove partiture.....L' ELETTRONICA comporta un' incidenza Stravinskijana.....un elemento proprio di colpo teatrale,giocato come una clava potenziale all' interno dello spettacolo......"
Da una piccola ricerca che ho fattoho riscontrato che, negli ultimi anni il teatro ha cercato sempre di più di avvicinarsi al cinema, o meglio ha cercato di ottenere la verosimilità del cinema.E come il cinema si serve per ottenere ciò di computer e di apparecchiature elettroniche,così anche il teatro, che negli ultimi decenni ha portato in scena tematiche sociali,politiche, reali, ha sfruttato tali mezzi e il regista ha proposto le proprie opere servendosi di essi(quindi più verosimile); cercando così di trasferire le proprie emozioni e contenuti attraverso la sollecitazione di differenti sfere sensoriali degli spettatori, curando ogni particolare scenico divenendo l' esperto di tutto.
.....Carlo Infante, 2,4 mov.:" ..il musicista è performer allo stesso tempo nonchè REGISTA e autore teatrale...."

carla - 10-6-2003 at 16:10

M. TORRIANO: "
Un punto forte dei musicisti e della loro considerazione nell’orizzonte teatrale è stata l’idea del suono che precede la musica. "


" Tutte le volte che la genesi del mondo è descritta con sufficiente precisione, un elemento acustico interviene nel momento decisivo dell'azione. Nell'istante in cui un dio manifesta la volontà di dare vita a se stesso o a un altro dio, di far apparire il cielo e la terra oppure l'uomo, egli emette un suono."
(Italo Calvino, Palomar)

E a proposito di musica campionata

cip - 10-6-2003 at 16:27

.......Dallo spettacolo:" Dove gli angeli esitano"...
2,2.mov.Silvio Panini:" ....Brano fatto con la battuta di una serie di composizioni che ho CAMPIONATO, e quindi, c'è la battuta, l'accordo finale di alcuni brani di Mozart e di alcune cose di Stravinskij e altri compositori che stanno tra il Romanticismo e gli inizi del Novecento e ho lavorato di montaggio incollando strecciando e coalizzando soltanto l' accordo finale di queste opere..."

CIALTRONI E PRECISAZIONI

Tambouriner - 10-6-2003 at 19:47

Mino TORRIANO suonodelteatro1,3.mov
[L’elemento della] cialtroneria era accoppiato ad una idea forte di quello che si fa. È stato fatto proprio negli anni ’70, la grande stagione del Teatro di strada. Il Teatro del cialtrone, fatto di poche cose, e che ha portato il suono nelle strade. […] Gli strumenti musicali come personaggi portati per le strade con le bande. […] sentiamo […] sax e […] tromba si allontanano perché va portata giù per concludere lo spettacolo. E questo è un elemento, diciamo, di una cialtroneria unita a un diluismo, però è anche del Teatro di strada.


DILUISMO: lo sfumare (una sorta di dissolvenza sonora in uscita, dal vivo) del volume dei singoli strumenti, uno alla volta.
CIALTRONE: persona trasandata e sciatta nell’abito e nel comportamento.
Ma qui non è riferito al Teatro di Strada come aggettivo negativizzante, ma cialtrone in quanto fatto di poche cose. Ma a pensarci bene, non sono mica così poche: lo strumento musicale, il trucco facciale, il costume, l’artista col suo estro, la sua esperienza, e la capacità d’improvvisare e adattarsi alle situazioni e al pubblico ogni volta diverso. Sotto quest’ottica, quindi, trovo quanto mai poco adatto e sicuramente umiliante identificare il Teatro di strada con Teatro del cialtrone.
Ho avuto la fortuna di lavorare in strada a Lecce, quest’anno al Carnevale di Venezia e a Scilla con persone provenienti da tutto il mondo. E, oltre alla profonda umanità delle persone che lavorano in strada, mi sono sempre meravigliato dello studio e del lavoro che c’è alle spalle. Tutt’altro che cialtrone, quindi. Si chiama “di strada” proprio perché ha uno spazio scenico sempre mutevole e mai sicuro e protetto come può essere il palcoscenico. La strada, appunto.



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Suono come " MEMORIA"

cip - 10-6-2003 at 19:59

...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...."

..Barba Blu...

cip - 10-6-2003 at 20:14

...2.4 mov....
Michele Sambin: " ...ci sono esperienze in cui ilteatro nasce dalla musica o al contrario la musica fa nascere il teatro...il mio ideale è che i due elementi nascano sincronicamente e abbiano anche una vita necessariamente interdipendente..."

DALL' OPERINA LIRICA " BARBA BLU": "....il sincronismo avviene in fase di composizione perchè in realtà in Barba Blu l' esecuzione dal vivo non esiste perchè è tutto preregistrato e trattato attraverso il computer...."


ossyden76 - 11-6-2003 at 09:59

ciao a tutti era veramente molto che non scrivevo qualcosa su questo forum ma non perché non avessi nulla da dire,anzi,sono migliaia i pensieri che ho nella testa,ma semplicemente non sapevo come esprimere il mio "suono del teatro"....non mi piace utilizzare "aforismi" di altri come si usa fare qui (non faccio nome) ma dire che,come ho già detto in altre occasioni,musica e teatro creano il "mio"scenario dell'ascolto.Ricordo ancora quella meraviglioso cross over di modugno,tiracini,castaldo....un sound pulito privo di contaminazioni,privo di ogni "mutazione".....riascoltandolo ancora una volta mi rendo conto di quanto la musica che interviene nel teatro debba essere PULITA fresca(sarebbe un sogno...)....deve creare quel scenario teatrale che deve entrare nelle orecchie arrivare al cervello e colpire le nostre emozioni....perché il teatro é anche emozione....a presto.Chiara Corvace.

lalla - 11-6-2003 at 10:04

"il suono del teatro"....cos'é?Forse l'unione tra le parole la musica e il silenzio...anche quest'ultimo fa parte del suono del teatro!
il silenzio a volte può esprimere ed emozionare molto più di mille parole e mille note....e allora perché nessuno ne parla???

per il prof Infante

ossyden76 - 11-6-2003 at 10:09

salve prof vorrei sapere perché risulto junior member nelle ultime pagine mentre nelle prime risulto member...ho mandato più di 10 messaggi!!!!Che succede???

reale e virtuale

Francesco - 11-6-2003 at 11:04

Suono del teatro 1,4

La nuova generazione tra Radio televisione internet, videogames, dotate di schermo interattivo così seducente in fondo rischia di perdere il rapporto con i corpi con le sensibilità legate all’interrelazione umana.


è possibile perdersi in un mondo virtuale? secondo me sì, perchè nel virtuale possiamo essere ciò che vogliamo, mentre nel mondo reale non possiamo sfuggire a noi stessi.

IL SILENZIO

carla - 11-6-2003 at 11:12

Quota:
Originariamente scritto da lalla
"il suono del teatro"....cos'é?Forse l'unione tra le parole la musica e il silenzio...anche quest'ultimo fa parte del suono del teatro!
il silenzio a volte può esprimere ed emozionare molto più di mille parole e mille note....e allora perché nessuno ne parla???



Non c'è dubbio che la dualità suono/silenzio interessi l'intera storia della specie umana, venendo sempre di più alla ribalta anche nel mondo musicale occidentale. Teologi, filosofi e storici si sono occupati di questo tema riconducendo sempre l'attività umana al suono, senza negare che proprio il suono è tale in relazione al silenzio su cui si staglia. Se il suono è la Vita, esso si oppone con forza al silenzio. Ma è anche vero che quest'ultimo è la base su cui esso si stratifica.
Quel bene prezioso che è il silenzio è quindi essenzialmente l'altra faccia della medaglia, non solo nella comunicazione, più in generale rappresenta un elemento indispensabile nella percezione sensoriale. Condizioni storiche e luoghi geografici hanno sempre influito sulla percezione acustica, con le proprie sfumature e caratteristiche ritmiche, sul modo in cui percepiamo i suoni organizzati e i suoi relativi silenzi.

ciop - 11-6-2003 at 11:30

s.d.t. 2.3 ...nella continua ricerca del fare spettacolo si ricerca nello spazio teatrale musicale una continua sperimentazione per creare sintesi sonore e recitative. In questo caso in particolare, la ricerca va incontro ad una scelta di musica contemporanea dove in un summit si ritrova un mix di percussioni danesi...Viene usato uno strumento musicale chiamato marumba, sarebbe bello poterlo vedere. Faccio un appello agli appasionati per sapere come è fatto!

lalla - 11-6-2003 at 11:30

ho ascoltato con pazienza quasi tutto il cd e ho trovato cose molto interessanti che sinceramente il 28 febbraio giorno del convegno sul suono del teatro non avevo minimamente notato,forse perché ero troppo coinvolta dalla situazione che si era venuta a creare che mi aveva rapita completamente.Tra le cose che mi hanno colpito mi piacerebbe riportare alcune frasi del primo file 003 "rapporto possibile potenziale tra il teatro e la scena cioé,il teatro e la scena dell'ascolo perché qui la musica non entra solo come una colonna sonora come qualcosa che sta sotto e che culla e che diventa anche protagonista,c'é una citazione che avete visto e che campeggia nei programmi in sala,l'ascolto in fondo come un piccolo teatro,di per sé ascoltare poduce può produrre,dipende dalla nostra sensibilità,una dimensione teatrale di teatro d'immaginario e di percezione.............;

arte povera?

AnDy - 11-6-2003 at 11:45

Quota:
Originariamente scritto da ciop
s.d.t. 2.3 ...nella continua ricerca del fare spettacolo si ricerca nello spazio teatrale musicale una continua sperimentazione per creare sintesi sonore e recitative. In questo caso in particolare, la ricerca va incontro ad una scelta di musica contemporanea dove in un summit si ritrova un mix di percussioni danesi...Viene usato uno strumento musicale chiamato marumba, sarebbe bello poterlo vedere. Faccio un appello agli appasionati per sapere come è fatto!


nel 2.3, in relazione al tuo discorso sulla sperimentazione contemporanea, si ricollega la gabbia in metallo: l'uso dei materiali di scarto riportati in vita e resi realmente dei veri e propri strumenti musicali. Affascinante ma purtroppo non chiaro il modo con cui questo strumento venga reso elettronico, sintetico.

troppo forte!

ciop - 11-6-2003 at 11:59

s.d.t. 2.3
...avevo anch'io notato questa parte del cd. Era troppo particolare per passare inosservata. E' straordinario pensare che dalla ricerca del materiale di scarto si possa costruire uno strumento musicale e in più c'è una ricerca nell'evoluzione del suono che produce questo semplice oggetto unito ad effetti elettronici: il risultato è sorprendente!

la multimedialità ed il pianeta internet

AnDy - 11-6-2003 at 12:14

Nel forum sono entrato da poco: purtroppo! mi sarebbe piaciuto farne parte dal principio ma a causa dei numerosi esami e degli impegni lavorativi non ci sono riuscito.
L'idea è stata geniale e adesso come adesso facendone parte, mi rendo conto quanto la multimedialità ed il pianeta internet stanno entrando a far parte della vita di ognuno di noi modificandone le abitudini, gli interessi, il modo di pensare e lo stesso modo di essere.
Credo sia ancora un pianeta inesplorato, forse non ne conosciamo le potenzialità.
Cosa succederà in futuro?

lalla - 11-6-2003 at 12:52

dal primo file 003 "tecnologie e teatro",da sempre l'uomo si complica la vita inventando delle tecnologie dalla clava in poi...il primo problema di una donna e di un uomo,si parla dei primi albori era come mangiare ed essere mangiati...da quando l'uomo ha inventato la clava e quindi le armi,vi é un problema che scontiamo ancora oggi,noi infatti siamo in un momento di guerra e ci poniamo realmente il problema delle armi,forse questo fa parte della dimensione dell'uomo... questo estratto fa parte del primo file.
Secondo me questo estratto é molto importante,perché permette di fare delle considerzioni sui rapporti che si instaurano fra la musica,il teatro e la guerra .A questo proposito mi piacerebbe raccontare un'intervista che abbiamo fatto assieme ad altri compagni d'università ad un cantante che forse conoscete Nabil dei Radiodervish che é di origine palestinese,lui ci ha raccontato della sua esperienza sulla guerra vissuta in prima persona e come l'abbia cambiato anche dal punto di vista musicale....

AnDy - 11-6-2003 at 13:12

morgan...sssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss ssssssssssssssssssssssssssss

Morgan - 11-6-2003 at 13:21

Quota:
Originariamente scritto da lalla
ho ascoltato con pazienza quasi tutto il cd e ho trovato cose molto interessanti che sinceramente il 28 febbraio giorno del convegno sul suono del teatro non avevo minimamente notato,forse perché ero troppo coinvolta dalla situazione che si era venuta a creare che mi aveva rapita completamente.Tra le cose che mi hanno colpito mi piacerebbe riportare alcune frasi del primo file 003 "rapporto possibile potenziale tra il teatro e la scena cioé,il teatro e la scena dell'ascolo perché qui la musica non entra solo come una colonna sonora come qualcosa che sta sotto e che culla e che diventa anche protagonista,c'é una citazione che avete visto e che campeggia nei programmi in sala,l'ascolto in fondo come un piccolo teatro,di per sé ascoltare poduce può produrre,dipende dalla nostra sensibilità,una dimensione teatrale di teatro d'immaginario e di percezione.............;




io sono come sono per cui suono come sono e mi sento attratto da tutto ciò che é performance, tutto ciò che é immagine legata ad un suono che può essere sia electronico o sintetico che acustico, e questa dimensione specifica mi proietta inevitabilmente nel teatro. L'interagire tra scena, scena teatrale e scena sonora mi mette in relazione con il mondo!

AnDy - 11-6-2003 at 13:24

Quota:
Originariamente scritto da lalla
dal primo file 003 "tecnologie e teatro",da sempre l'uomo si complica la vita inventando delle tecnologie dalla clava in poi...il primo problema di una donna e di un uomo,si parla dei primi albori era come mangiare ed essere mangiati...da quando l'uomo ha inventato la clava e quindi le armi,vi é un problema che scontiamo ancora oggi,noi infatti siamo in un momento di guerra e ci poniamo realmente il problema delle armi,forse questo fa parte della dimensione dell'uomo... questo estratto fa parte del primo file.
Secondo me questo estratto é molto importante,perché permette di fare delle considerzioni sui rapporti che si instaurano fra la musica,il teatro e la guerra .A questo proposito mi piacerebbe raccontare un'intervista che abbiamo fatto assieme ad altri compagni d'università ad un cantante che forse conoscete Nabil dei Radiodervish che é di origine palestinese,lui ci ha raccontato della sua esperienza sulla guerra vissuta in prima persona e come l'abbia cambiato anche dal punto di vista musicale....



A proposito dell'intervista a Nabil.........
nabil è un portavoce della sua terra; la sua grandezza stà nell'aver vissuto la guerra in prima persona, appunto, l'esperienza fatta in una nazione che non è la sua e soprattutto completamente diverza.
la sua musica ha + sfaccettature come la sua voce: melodie occidentali, melodie orientali. Fantastico.

Morgan - 11-6-2003 at 13:34

Si parla di suono e si parla di teatro e allora:

ECCO I MIEI GIOIELLI

FERRETTI LINDO GIOVANNI voce


MASSIMO ZAMBONI chitarre


DANILO FATUR artista del
popolo

ANNARELLA GIUDICI benemerita
soubrette

C C C P
atto unico di confusione umana fedele alla linea!

lalla - 11-6-2003 at 14:04

"gli anni 80 sono i nostri anni,credo si fondamentale....rendersi conto che per affrontare il futuro abbbiamo bisogno del passato e il passato non é quello della cultura sedimentata,quella delle biblioteche,della cultura e degli estetismi,é la cultura delle trasformazioni,quindi il processo trasformativo non é qualcosa che nasce all'improvviso ci sono decenni di trasformazioni in corso che permettono ad una civiltà,ad un sistema,ad una generazione o a più di farsi gli anticorpi,bisogna predisporsi,bisogna affrontare i cmbiamenti predisponendo il proprio corpo e la propria mente,il divenire sociale all'urto del cambiamento

Michele Sambin

cip - 11-6-2003 at 14:16

....2.4 mov....
......Carlo Infante: \" ...abbiamo ascoltato lavori di musicisti che si sono affiancati e integrati alla dimensione della scena, Michele Sambin del teatro musica di Parma, incarna tutte e 2 queste entità, il musicista è performer allo stesso tempo nonchè regista e autore teatrale.......Michele Sambin arriva a quest\' esperienza, legata al teatro musica, da anni in cui ha sperimentato veramente in anticipo sui tempi addirittura LE ARTI ELETTRONICHE legate al video. Parliamo dei primi anni \'70 e questa cosa secondo me è interessante, è importante da rilevare come oggi ci occupiamo di digitale, multimedialita\'e c\'è tutta un\' area di prionieri che ha comunque sperumentato questi linguaggi. Io insisto su questi aspetti perchè, secondo me, è importante creare dei ponti, perchè sembra che il digitale, multimediale ci cada addosso come una strana grandine, mentre infondo c\'è una sorta di evoluzione dei linguaggi, c\'è una consapevolezza che è cresciuta in quest\' ultima decina di anni ed è giusto rivendicarla proprio come beground culturale. Ecco Michele Sambin è espressione di questo beground culturale che ha anticipato e sperimentato i nuovi linguaggi dell\' elettronica...\"

Un salutone

cip - 11-6-2003 at 14:35

......... Ciao Lalla, Tizi, Morgan e Andy......

l'opera senza canto

Francesco - 11-6-2003 at 15:27

Suono del teatro 1,6
Giovanni Tamborrino: "Il percorso dell'opera senza canto è assolutamente legato alla tradizione, perché con l’evoluzione della musica timbrica, il rapporto voce orchestra diventa veramente difficile perché, se si continua a cantare delle melodie con una voce impostata, il rapporto col suono diventa difficilissimo, perché la musica per lo più melodica e appunto timbrica nel primo novecento, dopo il Canto Parlato anche Schomberg ha cercato di fare questo con il Pierrot Lunaire. Quest’opera senza canto, in realtà è proprio come l’opera lirica, cioè l'attore non fa altro che intonare i rumori provenienti dall'orchestra, dal gruppo o dall'ensemble, e, intonando i rumori, è costretto ad assumere determinate espessioni del viso e quindi vengono fuori delle maschere e poi c'è una adereza perfetta tra suono e recitazione. Dal punto di vista drammaturgico è molto più potente questo tipo di rapporto, che non due situazioni dove uno canta e la musica fa timbro: non funziona più! Se la musica fa timbro, l’attore deve trovare le relazioni con la musica e l’esperienza più riuscita credo sia stata il Riccardo III con Claudio Morganti, è un attore estremamente musicale, quasi un musicista e la sua potente drammaturgia è entrata in una relazione incredibile con il suono".


ciop - 11-6-2003 at 15:27

Quota:
Originariamente scritto da AnDy
Nel forum sono entrato da poco: purtroppo! mi sarebbe piaciuto farne parte dal principio ma a causa dei numerosi esami e degli impegni lavorativi non ci sono riuscito.
L'idea è stata geniale e adesso come adesso facendone parte, mi rendo conto quanto la multimedialità ed il pianeta internet stanno entrando a far parte della vita di ognuno di noi modificandone le abitudini, gli interessi, il modo di pensare e lo stesso modo di essere.
Credo sia ancora un pianeta inesplorato, forse non ne conosciamo le potenzialità.
Cosa succederà in futuro?



...a tal proposito c'é un discorso del prof. Infante riguardo l'iportanza della multimedialità e la tecnologia informatica esattamente nel punto 2.4.

...si parla dell'evoluzione del linguaggio che é avvenuto proprio grazie al multimediale e di cole questa consapevolezza, della sua importanza, che é cresciuta negli ultimi 10 anni. Una sorta di rivendicazione del back-ground culturale.
Certo all'inizio del corso pensando al multimediale nel teatro mi ha dato un pò di perplessità perché non immaginavo in che forma potesse rientrare in queato contesto.
Il teatro per me é un insieme di fattori che catturano l'attenzione dello spettatore proprio perché coinvolgono contemporaneamente tutti i cinque sensi, tutti assieme per un esplosione di emozioni...

...ascoltare immaginare

ciop - 11-6-2003 at 15:42

s.d.t. 2.4
Salvin parla della sua scelta verso l'approfondimento per il suono nel teatro...ha scelto il teatro musicale per il fine di mettere assieme musica e immagini. Nell'ascolto dei vari brani proposti nel cd mi é capitato comunque di immaginare luoghi e paesaggi anomali, diversi, forse perché anomala e diversa é la musica teatrale: ho avuto la sensazione di essere trasportata virtualmente proprio nei luoghi immaginati e ci sono vari esempi che potrei proporre a riguardo.
Salvin parla, racconta la sua musica, che sottolinea appunto che manca delle immagini e invita proprio gli ascoltatori a cercarle...Una in particolare, dove si ascolta un pezzo con il sax, mi ha fatto pensare allo stile di Paolo Conte, immaginando poi i vicoli di New York all'imbrunire in una giornata di pioggia...anche un pò, tipo l'atmosfera ricreata nel film Casablanca.

AnDy - 11-6-2003 at 15:47

ciao silvia

lalla - 11-6-2003 at 15:55

" IL NERO... NEL CUORE...CONDUCO ALL'AMORE"....la voce un pò stridula emette dei suoni che sembrano innaturali,la frase sola può bastare a dare un certo ritmo,ritmo che viene scandito ancora dalla musica di sottofondo....un'unione fantastica

AnDy - 11-6-2003 at 15:57

Quota:
Originariamente scritto da ciop
s.d.t. 2.4
Salvin parla della sua scelta verso l'approfondimento per il suono nel teatro...ha scelto il teatro musicale per il fine di mettere assieme musica e immagini. Nell'ascolto dei vari brani proposti nel cd mi é capitato comunque di immaginare luoghi e paesaggi anomali, diversi, forse perché anomala e diversa é la musica teatrale: ho avuto la sensazione di essere trasportata virtualmente proprio nei luoghi immaginati e ci sono vari esempi che potrei proporre a riguardo.
Salvin parla, racconta la sua musica, che sottolinea appunto che manca delle immagini e invita proprio gli ascoltatori a cercarle...Una in particolare, dove si ascolta un pezzo con il sax, mi ha fatto pensare allo stile di Paolo Conte, immaginando poi i vicoli di New York all'imbrunire in una giornata di pioggia...anche un pò, tipo l'atmosfera ricreata nel film Casablanca.


Ho ascoltato anch'io il 2.4 ed il pezzo con il sax mi ha fatto viaggiare nella Napoli degli anni '50, il porto, i pescatori che sistemano le reti, i vicoli stretti, il caldo, il mare. Veramente un bel viaggio.
Come ho già ribadito in un SmS, il suono é l'immagine.

AnDy - 11-6-2003 at 16:03

Quota:
Originariamente scritto da lalla
" IL NERO... NEL CUORE...CONDUCO ALL'AMORE"....la voce un pò stridula emette dei suoni che sembrano innaturali,la frase sola può bastare a dare un certo ritmo,ritmo che viene scandito ancora dalla musica di sottofondo....un'unione fantastica





NERO NEL CUORE....CONDUCO L'AMORE....

Lalla, se ti ha colpito quella frase ti consiglio di ascoltare i CCCP o se hai la possibilità di procurarti la VHS "TEMPI MODERNI" degli stessi; potrai sentire o vedere ANNARELLA componente teatrale del gruppo, un carisma eccezzionale, una forza estrema da farti rimanere a bocca aperta.

AnDy - 11-6-2003 at 16:05

Text
S.D.T. 1,1...+ CHE SUONI DEL TEATRO IO DIREI SUONI DAL MONDO (world)

...teatro della memoria

ciop - 11-6-2003 at 16:06

s.d.t. 2.4
Michele Salbin del Tam Teatro parla del suono del teatro così..."il supporto del suono del teatro é la memoria dello spettatore. Il suono é teatrale quando si sedimenta nell'immaginario dello spettatore".
Immagino che comunque quando si é in grado di comunicare qualcosa di particolare, con un contenuto forte, rimanga bene o male impresso nella gente, ma probabilmente la cosa più importante é "come" si trasmette..."non é 'cosa' ma é 'come' ma é una questione di stile, non é di molti né pochi, ma solo di alcuni, non é una conquista non é una necessità. Non é per missione, ma nemmeno per gioco, non é 'ché t'importa' non é 'tanto é uguale', non é invecchiare cambiando canale..."
...per andare alla ricerca di un giusto significato, per trasmetterre alla gente qualcosa di vero che che si possiede dentro, con un entusiasmo che quando é innato riesce a trasmettere tanto e chi lavora con la musica e il teatro insieme ha a disposizione un binomio esplosivo di emozioni e combinazioni da poter estrapolare da se stessi.

AnDy - 11-6-2003 at 16:21

s.d.t. 2.5 Ceccarelli.....AbobinAbolA
Gioco di parole ricostruite con nastri analoici a rovescio (filtri, modulatori). L'avvento dell'elettronica tra '70-'80.
Tutto questo mi fa venire in mente i KRAFTWERK, i maestri dell'elettronica anni '70, credo tra i primi a costruire dei pezzi completamente elettronici. Vi cnsiglio di ascoltarli.

Date un'occhiata

Francesco - 11-6-2003 at 16:25

Musica - Teatro

Suono del teatro 2,9

Nella cultura araba “la poetica non esiste senza la musica” …
nella “cultura nera si danza e si balla insieme”…

Matrix, siamo tutti discendenti degli Africani (Infante)

Ultimamente ho visto alcuni video di cori Gospel americani...
Il Gospel è una cultura che nasce dalla fusione di quella nera con il Cristianesimo... e i risultati sono musicali, ma anche teatrali nella Praise Dance. Peccato che, nel nostro modernizzarci, abbiamo perso tanta gestualità...


Dancer3.jpg - 32kB

AnDy - 11-6-2003 at 16:29

Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Musica - Teatro

Suono del teatro 2,9

Nella cultura araba “la poetica non esiste senza la musica” …
nella “cultura nera si danza e si balla insieme”…

Matrix, siamo tutti discendenti degli Africani (Infante)

Ultimamente ho visto alcuni video di cori Gospel americani...
Il Gospel è una cultura che nasce dalla fusione di quella nera con il Cristianesimo... e i risultati sono musicali, ma anche teatrali nella Praise Dance. Peccato che, nel nostro modernizzarci, abbiamo perso tanta gestualità...


"AFRICA, AFRICA... ecco perché, gli italiani hanno la pelle scura... Annibale Annibale, grande generale nero..."

ALMAMEGRETTA (ANIMAMIGRANTE)
gruppo musicale napoletano


...viaggiare con il suono

ciop - 11-6-2003 at 16:30

s.d.t. 2.4

da Salbin:...C'é una 'messa in musica' di un testo di Muzzante, incomprensibile ma sonoricamente molto bello; c'é una compresenza di testo e musica che mi fa pensare ad uno scenario asiatico, degli immensi paesaggi naturali, dei fiori di pesco e delle canne, di bambù, di monasteri sperduti e di buddisti in meditazione.
Questi suoni danno veramente modo di immaginare un mondo lontano e da delle emozioni che non credevo di provare attraverso questo supporto 'tecnologico'.

AnDy - 11-6-2003 at 16:35

s.d.t. 2,5 Luigi" ...fare teatro solo con i suoni...sostituire il suono alle scene..."

...una coincidenza

ciop - 11-6-2003 at 16:45

Quota:
Originariamente scritto da cip
...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...."


Ciao cip! Anche a me aveva colpito in particolar modo questa frase e senza farla apposta l'abbiamo entrambe citata sul forum.
Inoltre proprio ieri all'esame di labratorio teatrale abbiamo discusso col prof. Francesco riguardo l'importanza della memoria che secondo il suo parere primeggiava di importanza nei confronti dei gesti...tutto ciò da una discussione riguardo il libro "il corpo" di Galimberti. Mi sa che nel teatro tutto é collegato e tutto ritorna!

...aiuto

ciop - 11-6-2003 at 16:50

s.d.t. del silenzio
ore 18:59 - mediateca dell'Ateneo universitario
...ci avvisano che la mediateca sta per chiudere! C'é baccano e confusione ed Andrea mi sussurra che tra poco ci chiudono dentro... pensavo al suono del silenzio in questo teatro multimediale!

Morgan - 11-6-2003 at 17:16

Quota:
Originariamente scritto da AnDy
Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Musica - Teatro

Suono del teatro 2,9

Nella cultura araba “la poetica non esiste senza la musica” …
nella “cultura nera si danza e si balla insieme”…

Matrix, siamo tutti discendenti degli Africani (Infante)

Ultimamente ho visto alcuni video di cori Gospel americani...
Il Gospel è una cultura che nasce dalla fusione di quella nera con il Cristianesimo... e i risultati sono musicali, ma anche teatrali nella Praise Dance. Peccato che, nel nostro modernizzarci, abbiamo perso tanta gestualità...


"AFRICA, AFRICA... ecco perché, gli italiani hanno la pelle scura... Annibale Annibale, grande generale nero..."

ALMAMEGRETTA (ANIMAMIGRANTE)
gruppo musicale napoletano


...ecco perchè gli italiani hanno i capelli scuri, un pò del sangue di annibale gli è rimasto ancora nelle vene e nessuno può dirti stai dicendo una mensogna se conosci la tua storia sai da dove viene il colore del sangue che ti scorre nelle vene... ... AFRIKA AFRIKA AFRIKA........!

carla - 11-6-2003 at 17:32

Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Musica - Teatro

Suono del teatro 2,9

Nella cultura araba “la poetica non esiste senza la musica” …
nella “cultura nera si danza e si balla insieme”…




La mentalità delle popolazioni “incontaminate” dal mondo moderno considera come tutt'uno l'attività dell'uomo e della natura; non concepisce un'estetica separata dalla vita, dal lavoro, dal gesto ,dal linguaggio e dal sentimento magico-religioso; riconosce le analogie e le influenze tra ritmi biologici e ritmi cosmici. Il giorno e la notte, le stagioni, le fasi lunari sono cicli ritmici che il “primitivo” associa ai ritmi umani, celebrandoli tutti insieme nei suoi culti, e organizzando ritmicamente le formule stesse della preghiera, dell'esorcismo, della danza rituale.

Morgan - 11-6-2003 at 17:32

Quota:
Originariamente scritto da ciop
s.d.t. 2.4

da Salbin:...C'é una 'messa in musica' di un testo di Muzzante, incomprensibile ma sonoricamente molto bello; c'é una compresenza di testo e musica che mi fa pensare ad uno scenario asiatico, degli immensi paesaggi naturali, dei fiori di pesco e delle canne, di bambù, di monasteri sperduti e di buddisti in meditazione.
Questi suoni danno veramente modo di immaginare un mondo lontano e da delle emozioni che non credevo di provare attraverso questo supporto 'tecnologico'.



Ciao ciop è vero ho ascoltato anch'io quel verso e ti assicuro che se provi ad ascoltarlo un'altra volta magari fumandoti i fiori di pesco vedrai che inizierai a recitare un mantra e a costruire un mandala per poi disfarlo...!

1 CONSIGLIO X CIOP!

Tambouriner - 11-6-2003 at 17:35

Se vuoi ke l’immagine ke alleghi al tuo intervento venga visualizzata devi dare un’estensione in caratteri minuscoli al nome del file immagine.

Es.
TIZIANA2.jpg
Invece di
TIZIANA2.JPG
BACI

P.S. NON MI HAI FATTO SAXE RIGUARDO I RADIODERVISH!!! :-(

Morgan - 11-6-2003 at 17:37

Quota:
Originariamente scritto da carla
Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Musica - Teatro

Suono del teatro 2,9

Nella cultura araba “la poetica non esiste senza la musica” …
nella “cultura nera si danza e si balla insieme”…




La mentalità delle popolazioni “incontaminate” dal mondo moderno considera come tutt'uno l'attività dell'uomo e della natura; non concepisce un'estetica separata dalla vita, dal lavoro, dal gesto ,dal linguaggio e dal sentimento magico-religioso; riconosce le analogie e le influenze tra ritmi biologici e ritmi cosmici. Il giorno e la notte, le stagioni, le fasi lunari sono cicli ritmici che il “primitivo” associa ai ritmi umani, celebrandoli tutti insieme nei suoi culti, e organizzando ritmicamente le formule stesse della preghiera, dell'esorcismo, della danza rituale.




...L'EGITTO PRIMA DELLE SABBIE...

RITORNO AL FUTURO!

Tambouriner - 11-6-2003 at 17:53

Quota:
Originariamente scritto da ciop
Quota:
Originariamente scritto da cip
...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...."


Ciao cip! Anche a me aveva colpito in particolar modo questa frase e senza farla apposta l'abbiamo entrambe citata sul forum.
Inoltre proprio ieri all'esame di labratorio teatrale abbiamo discusso col prof. Francesco riguardo l'importanza della memoria che secondo il suo parere primeggiava di importanza nei confronti dei gesti...tutto ciò da una discussione riguardo il libro "il corpo" di Galimberti. Mi sa che nel teatro tutto é collegato e tutto ritorna!


Tutto vero! Ma leggete anke cosa avevamo scritto io e sabry il 22 Maggio scorso.


Quota:
Originariamente scritto da Sabry
[...] volevo porre l'attenzione sulle parole di Michele Sambin nel broadcast_003 tempo 01:40:40. Egli dice: "il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore,cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell'immaginario dello spettatore".
Cosa ne pensate? Secondo me è importantissimo,perchè è una cosa da tener presente ogni qual volta si vede un'azione scenica accompagnata dalla musica. Molti musicisti preferivano avere solo la musica in scena,perchè deve essere la protagonista. Io penso che la musica possa diventare la protagonista anche in un'azione scenica con gli attori che recitano. L'importante non è guardare se sulla scena è presente un musicista o un attore, ma è "essere catturati" dalla musica,da un suono speciale che ci colpisce e che sentiamo risuonare ancora nella nostra mente.


Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

LO SPETTATORE COME SUPPORTO DI MEMORIZZAZIONE
[...]I supporti di memorizzazione audiovideo magnetottici possono solo "congelare" un punto di vista. Ma uno spettatore è un supporto di memorizzazione privilegiato. Conserva in sé anche, e soprattutto, l'emozione suscitata, quella che io chiamo "gli armonici" risultanti dall'esperienza di un singolo momento vissuto intensamente.
O come dice il Prof. IL PUNTO DI VITA!

occhio alla netiquette

carlo - 11-6-2003 at 18:24

Quota:
Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

(...)
Ma uno spettatore è un supporto di memorizzazione privilegiato. Conserva in sé anche, e soprattutto, l'emozione suscitata, quella che io chiamo "gli armonici" risultanti dall'esperienza di un singolo momento vissuto intensamente.
O come dice il Prof. IL PUNTO DI VITA!


eccellente tamb
sei sincronico e riflessivo
ottimo
ancora

ma, stavo pensando, cerchiamo di evitare l'uso di caratteri particolari (anche xchè chi non lo si usare si sente spiazzato)
lo sai poi che secondo la cosiddetta netiquette
usare lo stampatello on line è come gridare?

comunque grazie il tuo apporto nel forum ha dato energia
ci servirà x rilanciarlo il prossimo anno

ci vediamo il 13 mattina all'esame, alle ore 11

SPRONIAMO ALL'USO DEL CODICE HTML

Tambouriner - 11-6-2003 at 19:08

Quota:
Originariamente scritto da carlo
[...] cerchiamo di evitare l'uso di caratteri particolari (anche xchè chi non lo si usare si sente spiazzato)
lo sai poi che secondo la cosiddetta netiquette
usare lo stampatello on line è come gridare?

comunque grazie il tuo apporto nel forum ha dato energia
ci servirà x rilanciarlo il prossimo anno

ci vediamo il 13 mattina all'esame, alle ore 11

Certo ke lo so!!!Provengo da una esperienza biennale di chattista a livello da chatdipendente. Fortunatamente ho kiuso!!!
Provocare è la passione della mio alter-ego virtuale. Non vorrei essere presuntuoso! Ma ci faccia caso: da quel mio okkio allegato all'inizio adesso si inseriscono GIF animate poi si andrà verso le piccole animazioni in Flash. E vedrà ke non passerà molto ke anke gli altri sapranno come utilizzare il proprio Avatar e il codice HTML. Fino a rendersi conto delle limitazioni fisiologike di questo Forum. Magari ne rikiederanno uno diverso e + potente. E magari avranno anke la voglia di progettarselo e costruirselo. Allora si ke avremo fatto INFORMATICA MULTIMEDIALE!


MA DOVE SI TERRA' L'ESAME? CI CONFERMA LA SEDE "PRINCIPE UMBERTO"?!?


lalla - 11-6-2003 at 19:28

Quota:
Originariamente scritto da AnDy
Quota:
Originariamente scritto da lalla
" IL NERO... NEL CUORE...CONDUCO ALL'AMORE"....la voce un pò stridula emette dei suoni che sembrano innaturali,la frase sola può bastare a dare un certo ritmo,ritmo che viene scandito ancora dalla musica di sottofondo....un'unione fantastica





NERO NEL CUORE....CONDUCO L'AMORE....

Lalla, se ti ha colpito quella frase ti consiglio di ascoltare i CCCP o se hai la possibilità di procurarti la VHS "TEMPI MODERNI" degli stessi; potrai sentire o vedere ANNARELLA componente teatrale del gruppo, un carisma eccezzionale, una forza estrema da farti rimanere a bocca aperta.


GRazie per il consiglio andy,a me piacciono tanto i CCCP,purtroppo è un pò difficile che trovi il materiale...magari se hai qualcosa tu?ok baci

lalla - 11-6-2003 at 19:50

Quota:
Originariamente scritto da AnDy
s.d.t. 2.5 Ceccarelli.....AbobinAbolA
Gioco di parole ricostruite con nastri analoici a rovescio (filtri, modulatori). L'avvento dell'elettronica tra '70-'80.
Tutto questo mi fa venire in mente i KRAFTWERK, i maestri dell'elettronica anni '70, credo tra i primi a costruire dei pezzi completamente elettronici. Vi cnsiglio di ascoltarli.


ciao Andy abbiamo ascoltato lo stesso estratto,anch'io sono stata colpita dal racconto che faceva Luigi Ceccarelli su questo spettacolo"ABOMINABOL A" realizzato nel 1980 circa dal teatro Altro.Ceccarelli che è un musicista ha composto una vera e proprio partitura per questo spettacolo,lui giocava sull'uso della parola A,ha cercato di combinare la parola A in varie lingue come lo spagnolo,l'inglese,il tedesco,ecc mediante l'uso di filtri,modulatori,il lavoro che fece CEccarelli in quegli anni era una spinta ulteriore nella ricerca della multimedialità:

per Tambouriner

cip - 11-6-2003 at 20:05

.....Ciao Tambouriner...scusa se te lo dico, ma secondo me confondi cip con ciop....potresti controllare...é vero, la frase è già stata citata, e spero con questo di non aver tolto niente a nessuno!!!!Poi, comunque, io sto
portando avanti tutto un mio discorso!!!Comunque,davvero, puoi controllare se ti sei confuso??????Grazie,BACI

lalla - 11-6-2003 at 20:09

2,5"...NEL 1979 non si parlava ancora di digitale,la musica elettronica si faceva in uno studio analogico...proprio in questo periodo vi e' il tentativo DI FARE TEATRO SOLO CON IL SUONO".............si ascoltano due brani .................con il primo si cerca di raccontare una storia solo con il supporto dei suoni,sostituendo il suono alla scena,la musica aiuta la narrazione".
Io però mi chiedo come si può pretendere che dei suoni sostituiscano una storia o una narrazione,il suono può certamente aiutare ma non sostituire,sarà anche un mio limite ma a me sembra impossibile!MORGAN TU CHE NE PENSI?

Musica untesa come il "brusio del corpo"

cip - 11-6-2003 at 20:27

...2.4 mov...
........" partendo dall' esperienza di Kripton vogliamo impogare in tutte quelle esperienze delle generazioni nate tra gli anni '80 e soprattutto negli anni '90 che partono dal teatro ma che rompono i muri, i continenti predefiniti, rifiutano evidentemente l' idea di COLONNA SONORA alla musica e invece la considerano una dei motivi compositivi dell' opera teatrale...MUSICA INTESA IN SENSO MOLTO LARGO, CHE PUò ESSERE SUONO O SEMPLICEMENTE IL BRUSIO DEL CORPO CHE CREA AZIONI SULLA SCENA, e questo è un continente che è stato molto praticato, appunto, dagli anni '80 ed è esploso nei gruppi dell' ultima generazione......."

...aiutooo..

cip - 11-6-2003 at 20:31

...Terminerò domani perchè il mio " caro " computer mi sta dando problemi...CCCCIIIIIAAAAAOOOOO

13.06 alle 11 al p.umberto

carlo - 11-6-2003 at 21:56

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Quota:
Originariamente scritto da carlo
[...] cerchiamo di evitare l'uso di caratteri particolari (anche xchè chi non lo si usare si sente spiazzato)
lo sai poi che secondo la cosiddetta netiquette
usare lo stampatello on line è come gridare?

comunque grazie il tuo apporto nel forum ha dato energia
ci servirà x rilanciarlo il prossimo anno

ci vediamo il 13 mattina all'esame, alle ore 11

Certo ke lo so!!!Provengo da una esperienza biennale di chattista a livello da chatdipendente. Fortunatamente ho kiuso!!!
Provocare è la passione della mio alter-ego virtuale. Non vorrei essere presuntuoso! Ma ci faccia caso: da quel mio okkio allegato all'inizio adesso si inseriscono GIF animate poi si andrà verso le piccole animazioni in Flash. E vedrà ke non passerà molto ke anke gli altri sapranno come utilizzare il proprio Avatar e il codice HTML. Fino a rendersi conto delle limitazioni fisiologike di questo Forum. Magari ne rikiederanno uno diverso e + potente. E magari avranno anke la voglia di progettarselo e costruirselo. Allora si ke avremo fatto INFORMATICA MULTIMEDIALE!


MA DOVE SI TERRA' L'ESAME? CI CONFERMA LA SEDE "PRINCIPE UMBERTO"?!?



si

Walt Disney nel Salento

Tambouriner - 12-6-2003 at 05:14

Quota:
Originariamente scritto da cip
.....Ciao Tambouriner...scusa se te lo dico, ma secondo me confondi cip con ciop....potresti controllare...é vero, la frase è già stata citata, e spero con questo di non aver tolto niente a nessuno!!!!Poi, comunque, io sto
portando avanti tutto un mio discorso!!!Comunque,davvero, puoi controllare se ti sei confuso??????Grazie,BACI

Mia cara cip,
ho voluto solamente riunire tutti gli interventi riferiti allo stesso frammento del SdT. ASSOLUTAMENTE non era mia intenzione rinfacciarti di "aver rubato" i frammenti del SdT. Lo spirito di questa discussione del Forum è proprio quello di riflettere, portare considerazioni proprie, idee ke scaturiscono e, xké no, progetti ke 1 si sente di tirar fuori sui frammenti, non solo quelli ke ognuno x proprio conto ha scelto, ma anke su quelli degli altri. I frammenti sono di tutti, mica solo di ki li ha tirati fuori e messi sul Forum...
Cmq a pensarci bene non sarebbe male stilare a questo punto un elenco dei file ke fino ad ora abbiamo preso in considerazione. Questo magari x avvantaggiare ki si sta preparando ad altri esami e vorrà lavorare x l'appello di Lug.
Di seguito inserisco un mio intervento di 1 po' di tempo fa ke vi potrebbe aiutare nel districarvi fra i vari file.
BACI
P.S. CREDO DI CONOSCERE LA DIFFERENZA FRA CIP E CIOP COSI' COME QUELLA FRA PIPPO PLUTO E PAPERINO!!! SKERZI A PARTE LEGGO SEMPRE I PROFILI (QUASI TUTTI VUOTI!) KE OGNUNO COMPILA! E SO KE CIOP-TIZIANA DI PORTO CESAREO NON E' CIP DI FELLINE (ANKE SE TI CONFESSO KE ANCORA NON HO CAPITO KI 6... :-(
Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

[...] I file "Broadcast_003.mov" e "Broadcast_007.mov" sono 2 totali della messa in onda (anzi, vista la numerazione, 2 totali parziali) ulteriormente spezzati in file di c.ca 10 min. d'ascolto ognuno.
Broadcast_003.mov spezzato in
suonodelteatro1,x.mov (x= da 1 a 6)
Broadcast_007.mov spezzato in
suonodelteatro2,y.mov (y= da 1 a 9)


Teatro di percezione: ascoltare

Tambouriner - 12-6-2003 at 05:43

Carlo INFANTE suonodelteatro1,2.mov
[…] parleremo […] del rapporto potenziale che intercorre tra il teatro e la scena dell’ascolto. Qui la musica non è intesa come colonna sonora, come qualcosa [...] che culla, ma che diventa anche protagonista. […] Di per sé ascoltare produce, può produrre, dipende dalla vostra sensibilità, una dimensione teatrale; di teatro dell’immaginario, di teatro di percezione si tratta.

STORIE D'EMOZIONI

Tambouriner - 12-6-2003 at 06:09

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Originariamente scritto da lalla
2,5"...NEL 1979 non si parlava ancora di digitale,la musica elettronica si faceva in uno studio analogico...proprio in questo periodo vi e' il tentativo DI FARE TEATRO SOLO CON IL SUONO".............si ascoltano due brani .................con il primo si cerca di raccontare una storia solo con il supporto dei suoni,sostituendo il suono alla scena,la musica aiuta la narrazione".
Io però mi chiedo come si può pretendere che dei suoni sostituiscano una storia o una narrazione,il suono può certamente aiutare ma non sostituire,sarà anche un mio limite ma a me sembra impossibile!MORGAN TU CHE NE PENSI?

In Africa esistono dei cantastorie ke girano con 1 specie di xilofono se non mi sbaglio a scala pentatonica (in sostanza un risuonatore di legno con dei pezzi di metallo o canna ke servono come "tasti"). La loro particolarità è ke iniziano una storia e la continuano con lo strumento. Non conosco bene il funzionamento, ma, sicuramente, associano, nell'introduzione, dei suoni ai xsonaggi e forse anke a quello ke fanno i xsonaggi e poi continuano la storia solo con questi suoni componendo così una "melodia narrativa". I bambini, sembra, riescono a seguire l'andamento della narrazione e xsino a coglierne le sfumature divertenti poiké si mettono pure a ridere (fonte prof. Riccardo GIAGNI durante 1 lezione di Etnomusicologia di quest'anno).
Comunque considera questo: 1 canzone è sempre 1 storia. Narrata con la musica e con il testo cantato sulla musica. Ma anke una musica da sola racconta una storia. Forse non tutti riescono a coglierne le sfumature. Ma tutti riescono a coglierne le emozioni ke suscita. Allora anke questa è una storia. Una storia d'emozioni...

Allegato: Dry your Tears.mp3 (188kB)
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Morgan - 12-6-2003 at 08:15

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Originariamente scritto da lalla
2,5"...NEL 1979 non si parlava ancora di digitale,la musica elettronica si faceva in uno studio analogico...proprio in questo periodo vi e' il tentativo DI FARE TEATRO SOLO CON IL SUONO".............si ascoltano due brani .................con il primo si cerca di raccontare una storia solo con il supporto dei suoni,sostituendo il suono alla scena,la musica aiuta la narrazione".
Io però mi chiedo come si può pretendere che dei suoni sostituiscano una storia o una narrazione,il suono può certamente aiutare ma non sostituire,sarà anche un mio limite ma a me sembra impossibile!MORGAN TU CHE NE PENSI?



risposta a lalla:

Il concepire il suono come un'esplorazione continua dell'ignoto, totalmente disponibile per ogni genere di esperimento, è fonte essenziale per stimolare il rinnovamento del linguaggio plastico. Vedi "il suono giallo di kandisky" ti può aiutare! baci morgan!

La giovinezza di INFANTE

Tambouriner - 12-6-2003 at 08:25

Carlo INFANTE suonodelteatro1,2.mov
Esiste una dimensione specifica del suono in quanto teatro. Già Kandisky in qualche modo l’aveva intuito, non so chi di voi ha presente il “suono giallo” di Kandisky: era forse uno degli esempi di teatro musicale più bello, a cui personalmente sono molto legato. Forse è stata un elemento di partenza per la mia sensibilità di critico teatrale di allora quando già negli anni ’70 iniziai a occuparmi di teatro e per me il teatro era molto legato alla dimensione sonora. Il teatro della mia generazione. Il teatro della post-avanguardia il teatro di ricerca di quegli anni.



APPROFONDIMENTI:

http://www.mostra.artv.it/kandinsky.htm

http://www.varesegallery.com/visita/kandinskij.htm

http://www.accademiacarrara.bergamo.it/iniziat/cnmm/intfagon.htm

http://users.unimi.it/~gpiana/dm3/dm3bikmb.htm

Francesco - 12-6-2003 at 08:44

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Originariamente scritto da lalla
Io però mi chiedo come si può pretendere che dei suoni sostituiscano una storia o una narrazione,il suono può certamente aiutare ma non sostituire,sarà anche un mio limite ma a me sembra impossibile!


Beh Laura, hai mai ascoltato la fiaba musicale di Pierino e il Lupo? è un esempio di come una musica può sostituire una narrazione, o meglio, una narrazione per parole.
Hai mai pensato inoltre come, ascoltando una canzone in lingua straniera (magari giapponese), della quale non puoi capire assolutamente nulla del significato dei termini, essa comunque ci trasmetta un messaggio chiaro?
Se ti va ascolta questo pezzettino di una canzone giapponese [ se hai mai visto maison ikkoku (cara dolce kioko in italiano), dovresti già conoscerlo] e dimmi che ne pensi... a me è successo, prima di conoscerne la traduzione, di riuscire a capire cosa essa voleva comunicare...


Allegato: suki sa.mp3 (268kB)
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il suono del teatro

matilde calandrino - 12-6-2003 at 08:54


per lalla

cip - 12-6-2003 at 09:08

......Ciao Lalla,tesoro, anch' io la penso come il nostro genio....A me capita la stessa cosa con le canzoni, o con qualche musica "particolare"...é ovvio,però, che contribuisce molto la fatasia!!!!!BACIIII

FORZA MATILDE!!!

Tambouriner - 12-6-2003 at 09:10

VAI MATY!!!
NON FERMARTI...
CONTINUA!!!

smile.gif - 271B

Francesco - 12-6-2003 at 09:21

Quota:
Originariamente scritto da cip
......Ciao Lalla,tesoro, anch' io la penso come il nostro genio....A me capita la stessa cosa con le canzoni, o con qualche musica "particolare"...é ovvio,però, che contribuisce molto la fatasia!!!!!BACIIII



Silvia sei sempre un tesoro!!!

Momento di riflessione:
la musica crea immagini nella nostra mente, il teatro crea immagini nel mondo... entrambe le arti creano immagini! In genere la mente tenta di fugire dal mondo il quale, a sua volta, non è mai come ogni singola mente lo immagina. Nel connubio teatro-musica, la mente invece resta nel mondo e questo corrisponde a quanto la mente elabora.
Detta così sembrerebbe un'esperienza suprema!
Voi cosa ne pensate?

FRANCESCO 6 SEMPRE 1 TESORO!!!

Tambouriner - 12-6-2003 at 10:27

Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Quota:
Originariamente scritto da cip
......Ciao Lalla,tesoro, anch' io la penso come il nostro genio....A me capita la stessa cosa con le canzoni, o con qualche musica "particolare"...é ovvio,però, che contribuisce molto la fatasia!!!!!BACIIII



Silvia sei sempre un tesoro!!!

Momento di riflessione:
la musica crea immagini nella nostra mente, il teatro crea immagini nel mondo... entrambe le arti creano immagini! In genere la mente tenta di fugire dal mondo il quale, a sua volta, non è mai come ogni singola mente lo immagina. Nel connubio teatro-musica, la mente invece resta nel mondo e questo corrisponde a quanto la mente elabora.
Detta così sembrerebbe un'esperienza suprema!
Voi cosa ne pensate?

Anke quello ke, ipoteticamente, mi fumo crea immagini quando la mente tenta di fuggire dal mondo ke, purtroppo, non è mai come ogni singola mente lo immagina.
Nel connubio teatro-musica la mente segue le emozioni ma non elabora altrimenti sarebbe alla stessa stregua di 1 PC ke s'impalla sempre e basta!!!
Io penso ke, detta così, dovreste farmi saxe quello ke vi fumate così mi faccio ank'io questa esperienza suprema...

biggrin.gif - 245B

..in generale...

cip - 12-6-2003 at 11:38

..per fortuna che in questo Forum partecipa gente meno presuntuosa e che non è pronta, solo, a puntare il dito contro gli interventi degli altri.....Grazie Francesco per averci ONORATO della tua presenza in questo forum...chi ti conosce sa!!!!!

ANIMAMIGRANTE

Morgan - 12-6-2003 at 12:42

Quota:
Originariamente scritto da carlo

ciascuno ha la propria soglia d'attenzione
e di coinvolgimento

che dire

ora
mi rivolgo a tutti

x l'esame avete individuato le fasi del convegno che vi hanno interessato
i protagonisti che vi hanno incuriosito di + ?





S.D.T. 2.9... mi fa enormemente piacere in questo punto ascoltare la voce di Rino Della Volpe un nome che forse detto cosi' non avrà lo stesso effetto nonchè significato di RAIZ. Vocalist storico di una delle formazioni musicali a mio avviso "+ internazionali" del panorama sia partenopeo, che italiano. Sono pienamente d' accordo con lui in quanto condivido perfettamente la sua visione legata a alla teatralizzazione del suono, che per quanto mi riguarda ha origine nei primi 80 esattamente nel periodo del post-punk e delle avanguardie associate alla new wave e all'elettronica. Negli ultimi dieci anni a partire dai novanta abbiamo assistito ad una scena che tutt'ora è in atto, che è quella del "Bristolsound". In questa cittadina Britannica ha avuto inizio il "triphop"; Già il termine stesso incita al viaggio, sia reale che mentale. L'essenza stessa del ritmo (4/4) capacità originaria di comunicazione affidata al pulsare metronomico di una macchina che esaspera, dilata e distorce frammenti di quotidianità, spezzoni "in tempo reale" di rumori e atmosfere crepuscolari generati dalle strade delle nostre metropoli.

relazione post-convegno

matilde calandrino - 12-6-2003 at 13:17



Allegato: Il Suono del Teatro- relazione.doc (28kB)
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MATISSE LUMIèRE

AnDy - 12-6-2003 at 13:27

Quota:
Originariamente scritto da Morgan
Quota:
Originariamente scritto da carlo

ciascuno ha la propria soglia d'attenzione
e di coinvolgimento

che dire

ora
mi rivolgo a tutti

x l'esame avete individuato le fasi del convegno che vi hanno interessato
i protagonisti che vi hanno incuriosito di + ?





S.D.T. 2.9... mi fa enormemente piacere in questo punto ascoltare la voce di Rino Della Volpe un nome che forse detto cosi' non avrà lo stesso effetto nonchè significato di RAIZ. Vocalist storico di una delle formazioni musicali a mio avviso "+ internazionali" del panorama sia partenopeo, che italiano. Sono pienamente d' accordo con lui in quanto condivido perfettamente la sua visione legata a alla teatralizzazione del suono, che per quanto mi riguarda ha origine nei primi 80 esattamente nel periodo del post-punk e delle avanguardie associate alla new wave e all'elettronica. Negli ultimi dieci anni a partire dai novanta abbiamo assistito ad una scena che tutt'ora è in atto, che è quella del "Bristolsound". In questa cittadina Britannica ha avuto inizio il "triphop"; Già il termine stesso incita al viaggio, sia reale che mentale. L'essenza stessa del ritmo (4/4) capacità originaria di comunicazione affidata al pulsare metronomico di una macchina che esaspera, dilata e distorce frammenti di quotidianità, spezzoni "in tempo reale" di rumori e atmosfere crepuscolari generati dalle strade delle nostre metropoli.



Sò perfettamente a cosa ti riferisci: BELGRADO avanguardie etniche; l' idea di uno spettacolo itinerante nata nel 1998 dall'incontro di sette ragazzi provenienti ogni uno da esperienze ed influenze sonore diverse, ma ciò che funge da unico comun denominatore e che gli accomuna è la contaminazione. Esplorare la terra di nessuno, il confine che unisce nel momento stesso in cui separa. Forse ciò è determinato sicuramente dalla disponibilità al dialogo con chi è diverso, figlia della terra dalla quale provengono: il Salento. Da sempre terra di passaggio, spirito di tolleranza, nato dal contatto con altri popoli.
Proprio per questo la loro musica parla di viaggi interiori intrapresi da uomini e donne appartenenti a spazi, culture e mondi differenti, dove i caldi suoni del dub mediterraneo incrociano alla perfezione un elettropop trasversale, mentre spuntano qua e là vari frammenti etnici.
In questo viaggio durato due anni - come tutti i progetti che si rispettano hanno un inizio ed una fine - dove RAIZ e molti altri sono stati guida esemplare per maturare ed ampliare il concetto di interazione tra suono ed immagine.

foto matisse jpg.jpg - 47kB

matilde calandrino - 12-6-2003 at 13:28



Allegato: Il Suono del Teatro- relazione.doc (28kB)
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SUONIMMAGINE

Morgan - 12-6-2003 at 14:44

Quota:
Quota:



Sò perfettamente a cosa ti riferisci: BELGRADO avanguardie etniche; l' idea di uno spettacolo itinerante nata nel 1998 dall'incontro di sette ragazzi provenienti ogni uno da esperienze ed influenze sonore diverse, ma ciò che funge da unico comun denominatore e che gli accomuna è la contaminazione. Esplorare la terra di nessuno, il confine che unisce nel momento stesso in cui separa. Forse ciò è determinato sicuramente dalla disponibilità al dialogo con chi è diverso, figlia della terra dalla quale provengono: il Salento. Da sempre terra di passaggio, spirito di tolleranza, nato dal contatto con altri popoli.
Proprio per questo la loro musica parla di viaggi interiori intrapresi da uomini e donne appartenenti a spazi, culture e mondi differenti, dove i caldi suoni del dub mediterraneo incrociano alla perfezione un elettropop trasversale, mentre spuntano qua e là vari frammenti etnici.
In questo viaggio durato due anni - come tutti i progetti che si rispettano hanno un inizio ed una fine - dove RAIZ e molti altri sono stati guida esemplare per maturare ed ampliare il concetto di interazione tra suono ed immagine.



...e si Andy, chiaramente attraverso le varie formazioni che ci hanno unfluenzato MASSIVE ATTACK, PORTISHEAD,TRICKY, BJORK, LAMB, ALMAMEGRTTA, ASIAN DUB FONDATION ecc.. alludevo alla nostra. I MATISSE LUMIERE. Progetto nato con l` intento di andare ben oltre i canoni della classica band musicale, cercando di far lievitare in chi ci ascoltava delle immagini virtuali distese su un tessuto sonoro. La prova lampante fu lo spettacolo - Belgrado avanguardie etniche - si trattava di una istantanea sul mondo dei Balcani visto dal di qua dell adriatico.Dove la musica del gruppo diveniva immagine con delle performance teatrali di un artista salentino, ma emigrato a Londra, Fabrizio Manco, il quale era in grado di stregare il pubblico lasciandolo allibito improvvisando rituali di danza butu giapponese.

shirine.jpg - 40kB

Teatro

ossyden76 - 12-6-2003 at 15:08

"La musica é come una colonna sonora che sta sotto a qualcosa che culla"...."ascoltare produce una dimensione specifica del suono come teatro".....

insieme al suono l'immagine!

ciop - 12-6-2003 at 15:08

mescolanze insolite

...un'altro tipo di fusione musicale che ho ascoltato é stata quella tra la musica tradizionale, penso di tipo sarda visto la provenienza di A. Nidi, con un'altra di tipo brasiliana. Molto strano il risultato perché da l'idea di un tipo di musica tribale ma con un tempo piuttosto lento, che non mi trasmette per niente l'energia che invece mi aspettavo da un incontro di questi due generi; da ammettere che é alquanto insolito e comunque non mi é piaciuto!


TIZIANA.jpg - 148kB

ciop - 12-6-2003 at 15:18

2.3... musiche dal mondo...

TIZIANA2.jpg - 226kB

carla - 12-6-2003 at 15:54

Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Quota:
Originariamente scritto da cip
......Ciao Lalla,tesoro, anch' io la penso come il nostro genio....A me capita la stessa cosa con le canzoni, o con qualche musica "particolare"...é ovvio,però, che contribuisce molto la fatasia!!!!!BACIIII



Silvia sei sempre un tesoro!!!

Momento di riflessione:
la musica crea immagini nella nostra mente, il teatro crea immagini nel mondo... entrambe le arti creano immagini! In genere la mente tenta di fugire dal mondo il quale, a sua volta, non è mai come ogni singola mente lo immagina. Nel connubio teatro-musica, la mente invece resta nel mondo e questo corrisponde a quanto la mente elabora.
Detta così sembrerebbe un'esperienza suprema!
Voi cosa ne pensate?


Secondo me la musica non è nello spazio visivo, ma la corrode, lo investe, lo sposta, e quegli ascoltatori troppo composti, che assumono l'aria di giudici e scambiano parole e sorrisi, senza accorgersi che sotto loro il terreno si scuote, sono, poco dopo, come un equipaggio sballottato dalla tempesta..
Il suono possiede una sua spazialità differente da quella visiva e tattile, come dimostra molta musica sia contemporanea che tradizionale. Possiamo evitare di guardare un'immagine, toccare un oggetto, ma è difficile non ascoltare un suono, rifuggirlo, se non allontanandosene o privandoci dell'udito.

MENOMALE CHE CI SEI

Sabry - 12-6-2003 at 16:00

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Quota:
Originariamente scritto da ciop
Quota:
Originariamente scritto da cip
...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...."


Ciao cip! Anche a me aveva colpito in particolar modo questa frase e senza farla apposta l'abbiamo entrambe citata sul forum.
Inoltre proprio ieri all'esame di labratorio teatrale abbiamo discusso col prof. Francesco riguardo l'importanza della memoria che secondo il suo parere primeggiava di importanza nei confronti dei gesti...tutto ciò da una discussione riguardo il libro "il corpo" di Galimberti. Mi sa che nel teatro tutto é collegato e tutto ritorna!


Tutto vero! Ma leggete anke cosa avevamo scritto io e sabry il 22 Maggio scorso.


Quota:
Originariamente scritto da Sabry
[...] volevo porre l'attenzione sulle parole di Michele Sambin nel broadcast_003 tempo 01:40:40. Egli dice: "il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore,cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell'immaginario dello spettatore".
Cosa ne pensate? Secondo me è importantissimo,perchè è una cosa da tener presente ogni qual volta si vede un'azione scenica accompagnata dalla musica. Molti musicisti preferivano avere solo la musica in scena,perchè deve essere la protagonista. Io penso che la musica possa diventare la protagonista anche in un'azione scenica con gli attori che recitano. L'importante non è guardare se sulla scena è presente un musicista o un attore, ma è "essere catturati" dalla musica,da un suono speciale che ci colpisce e che sentiamo risuonare ancora nella nostra mente.


Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

LO SPETTATORE COME SUPPORTO DI MEMORIZZAZIONE
[...]I supporti di memorizzazione audiovideo magnetottici possono solo "congelare" un punto di vista. Ma uno spettatore è un supporto di memorizzazione privilegiato. Conserva in sé anche, e soprattutto, l'emozione suscitata, quella che io chiamo "gli armonici" risultanti dall'esperienza di un singolo momento vissuto intensamente.
O come dice il Prof. IL PUNTO DI VITA!


MENOMALE CHE CI SEI TU CHE LO RICORDI
VISTO CHE SE LO DICO
IO MI PRENDEREBBERO PER UNA
PRESUNTUOSA,
CREDO CHE SIA IMPORTANTE
PER TUTTI LEGGERSI
LE PRIME PAGINE FINO ALLA 8
CIRCA DI QUESTO FORUM,
COSI' EVITEREMMO LE CONTINUE
RIPETIZIONI CHE SI
RIVERSANO TUTTE
NELLE INNUMEREVOLI
PAGINE DI QUESTO FORUM!

carla - 12-6-2003 at 16:02

Quota:
Originariamente scritto da Francesco
Quota:
Originariamente scritto da cip
......Ciao Lalla,tesoro, anch' io la penso come il nostro genio....A me capita la stessa cosa con le canzoni, o con qualche musica "particolare"...é ovvio,però, che contribuisce molto la fatasia!!!!!BACIIII





Silvia sei sempre un tesoro!!!

Momento di riflessione:
la musica crea immagini nella nostra mente, il teatro crea immagini nel mondo... entrambe le arti creano immagini! In genere la mente tenta di fugire dal mondo il quale, a sua volta, non è mai come ogni singola mente lo immagina. Nel connubio teatro-musica, la mente invece resta nel mondo e questo corrisponde a quanto la mente elabora.
Detta così sembrerebbe un'esperienza suprema!
Voi cosa ne pensate?


Secondo me la musica non è nello spazio visivo, ma lo corrode, lo investe, lo sposta, e quegli ascoltatori troppo composti, che assumono l'aria di giudici e scambiano parole e sorrisi, senza accorgersi che sotto loro il terreno si scuote, sono, poco dopo, come un equipaggio sballottato dalla tempesta..
Il suono possiede una sua spazialità differente da quella visiva e tattile, come dimostra molta musica sia contemporanea che tradizionale. Possiamo evitare di guardare un'immagine, toccare un oggetto, ma è difficile non ascoltare un suono, rifuggirlo, se non allontanandosene o privandoci dell'udito.



TANTO PER NON ESSERE CONCRETI

Sabry - 12-6-2003 at 16:18

Vorrei essere più concreta, ma la musica e tutto ciò che le alita attorno, infondono frammenti di poesia e rappresentano aspirazioni eterne… Ferruccio Busoni nel 1916 diceva: “ Il regno della musica è quello in cui gli spazi infiniti e i pianeti vivono nei cuori; esso è la vita stessa, poiché luce, suono, moto, energia sono identici, e ognuna di queste cose per sé e tutte riunite sono la vita”

In queste parole io ho visto quest’ immagine e voi? Stavo pensando, visto che ci piace tanto inserire immagini nel forum, perché non collaboriamo insieme su un qualcosa in particolare per capire anche i nostri pensieri? Magari possiamo iniziare con queste belle parole… vi chiedo: potete mettere l’ immagine che vi viene in mente leggendo ciò che pensava Busoni, spiegando in poche righe il perché della vostra scelta?


luna_canada2.jpg - 24kB

UNA DOMANDA

Sabry - 12-6-2003 at 16:20

Vorrei farvi una domanda. Si sa che il teatro è stato “ usato” da sempre sotto i più vari aspetti per esprimere condizioni differenti; ebbene, posso sapere chi di voi preferisce il teatro tradizionale o “ illusionistico”, tipicamente romantico, che mira a far dimenticare di essere una finzione? E chi di voi preferisce il teatro alla maniera di Brecht, cioè un teatro che vuole insegnare a pensare e a criticare dichiarando ogni momento la propria artificiosità? A questo scopo, infatti, va indirizzata una recitazione in cui l’ attore non appaia identificarsi con il personaggio e con quello che dice e la funzione estraniante della MUSICA è quella di dichiarare, mediante interferenze continue con l’ azione, l’ innaturalezza di quanto avviene sulla scena.
Quest' immagine vi pare naturale?

Allegato: (56kB)
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IN-TENSIONE

Sabry - 12-6-2003 at 16:23



… La musica, nel teatro più che nel cinema, ci deve far sentire inappagati, IN-TENSIONE, affinchè ognuno possa trovare gli giusti stimoli, nuovi e singolari, per desiderare ANCORA E SEMPRE di ASCOLTARE, incessantemente…

dimenticavo

Sabry - 12-6-2003 at 16:25

domanda per il prof. Infante: per domani dobbiamo stampare solo i nostri interventi del forum per un ‘ integrazione partecipata o anche quelli relativi al suono del teatro?

carla - 12-6-2003 at 16:26

Quota:
Originariamente scritto da carla
Secondo me la musica non è nello spazio visivo, ma lo corrode, lo investe, lo sposta, e quegli ascoltatori troppo composti, che assumono l'aria di giudici e scambiano parole e sorrisi, senza accorgersi che sotto loro il terreno si scuote, sono, poco dopo, come un equipaggio sballottato dalla tempesta..
Il suono possiede una sua spazialità differente da quella visiva e tattile, come dimostra molta musica sia contemporanea che tradizionale. Possiamo evitare di guardare un'immagine, toccare un oggetto, ma è difficile non ascoltare un suono, rifuggirlo, se non allontanandosene o privandoci dell'udito.





M. Ponty (fenomenologo) afferma che la percezione naturale, che egli chiama sinestetica, si effettua con il nostro corpo tutto insieme e sbocca in un mondo intersensoriale.
Nella percezione naturale non è possibile limitare l'esperienza ad un solo registro sensoriale, perché essa si riversa spontaneamente verso tutti gli altri. Nelle sue stesse parole: "La percezione sinestesica è la regola e, se non ce ne accorgiamo, è perché il sapere scientifico rimuove l'esperienza, perché abbiamo disimparato a vedere, udire, e in generale, a sentire, per dedurre dalla nostra organizzazione corporea e dal mondo quale la concepisce il fisico ciò che dobbiamo vedere, udire, sentire".
Un "disimparare" che ci porta alla bonifica della Vita operata dal sociale.
In certe culture primitive non esiste una parola o un temine corrispondente a quello che noi, forti dell'espressività di una cultura "evoluta", indichiamo con "musica".


LIVIO COME TE NON C'E' NESSUNO!!!!

Francesco - 12-6-2003 at 16:40

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

Anke quello ke, ipoteticamente, mi fumo crea immagini quando la mente tenta di fuggire dal mondo ke, purtroppo, non è mai come ogni singola mente lo immagina.
Nel connubio teatro-musica la mente segue le emozioni ma non elabora altrimenti sarebbe alla stessa stregua di 1 PC ke s'impalla sempre e basta!!!
Io penso ke, detta così, dovreste farmi saxe quello ke vi fumate così mi faccio ank'io questa esperienza suprema...


Innanzi tutto fai molta attenzione a quello che una persona scrive... era mia intenzione esclusivamente stimolare una riflessione su una possibilità, non una VERITA' ASSOLUTA, della quale nemmeno io sono certo! Inoltre io non ho parlato di elaborazione di emozioni, ma di elaborazione del mondo e credimi: se tu ti costruisci un mondo in testa diverso dalla realtà, non stai seguendo le emozioni... stai elaborando nel senso primordiale della parola! Da vocabolario ELABORAZIONE: procedimento con cui si vagliano ed ordinano molteplici elementi in vista della formazione di un'opera complessa.
Infine sei proprio convinto di non esserti fumato tu prima di leggere?

Francesco - 12-6-2003 at 16:53

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Quota:
Originariamente scritto da ciop
Quota:
Originariamente scritto da cip
...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...."


Ciao cip! Anche a me aveva colpito in particolar modo questa frase e senza farla apposta l'abbiamo entrambe citata sul forum.
Inoltre proprio ieri all'esame di labratorio teatrale abbiamo discusso col prof. Francesco riguardo l'importanza della memoria che secondo il suo parere primeggiava di importanza nei confronti dei gesti...tutto ciò da una discussione riguardo il libro "il corpo" di Galimberti. Mi sa che nel teatro tutto é collegato e tutto ritorna!


Tutto vero! Ma leggete anke cosa avevamo scritto io e sabry il 22 Maggio scorso.


Quota:
Originariamente scritto da Sabry
[...] volevo porre l'attenzione sulle parole di Michele Sambin nel broadcast_003 tempo 01:40:40. Egli dice: "il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore,cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell'immaginario dello spettatore".
Cosa ne pensate? Secondo me è importantissimo,perchè è una cosa da tener presente ogni qual volta si vede un'azione scenica accompagnata dalla musica. Molti musicisti preferivano avere solo la musica in scena,perchè deve essere la protagonista. Io penso che la musica possa diventare la protagonista anche in un'azione scenica con gli attori che recitano. L'importante non è guardare se sulla scena è presente un musicista o un attore, ma è "essere catturati" dalla musica,da un suono speciale che ci colpisce e che sentiamo risuonare ancora nella nostra mente.


Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

LO SPETTATORE COME SUPPORTO DI MEMORIZZAZIONE
[...]I supporti di memorizzazione audiovideo magnetottici possono solo "congelare" un punto di vista. Ma uno spettatore è un supporto di memorizzazione privilegiato. Conserva in sé anche, e soprattutto, l'emozione suscitata, quella che io chiamo "gli armonici" risultanti dall'esperienza di un singolo momento vissuto intensamente.
O come dice il Prof. IL PUNTO DI VITA!


MENOMALE CHE CI SEI TU CHE LO RICORDI
VISTO CHE SE LO DICO
IO MI PRENDEREBBERO PER UNA
PRESUNTUOSA,
CREDO CHE SIA IMPORTANTE
PER TUTTI LEGGERSI
LE PRIME PAGINE FINO ALLA 8
CIRCA DI QUESTO FORUM,
COSI' EVITEREMMO LE CONTINUE
RIPETIZIONI CHE SI
RIVERSANO TUTTE
NELLE INNUMEREVOLI
PAGINE DI QUESTO FORUM!


MAMMA QUANT'E' LUNGO QUESTO QUOTE

Volevo solo fare presente una cosa a tutti quanti che forse vi sfugge: il forum è un posto in cui ognuno può scrivere le proprie idee... a volte capita che ci siano persone che sono rimaste colpite dalle stesse frasi o che abbiano percepito le stesse emozioni durante un ascolto.
So che può seccare un pò che il caricamento della pagina (spero vivamente sia solo per questo) sia rallentato magari dall'espressione di concetti analoghi, ma non vedo necessità di prendersela... se girate un pò di forum in genere, magari vi accorgete che è spesso così... in fondo non sono tante le volte in cui si parla di un argomento in maniera simile in due momenti molto distanti nel tempo? Quanto a consultare le precedenti... teniamo anche conto che molte persone non hanno il computer a casa e che trascrivono in mediateca quanto hanno già scritto su carta (per alcune persone ne sono testimone), e non è che lì hai sempre tutto questo tempo di stare a leggerti 9-10-11-12 pagine ogni volta.

AnDy - 12-6-2003 at 17:41

Addentrandomi nel discorso riguardante il s.d.t. 1,3 e riallacciandomi alla discussione con Morgan sul s.d.t. 2,9, dove RAIZ parla della teatralizzazione del suono (Massive Attack…), credo sia indispensabile ripercorrere le tappe fondamentali che hanno portato a quella completezza suono-immagine che ritroviamo nei gruppi odierni già citati; partendo dal Punk, che è spesso sintesi rozza e approssimativa (“…CHIEDI A 77 SE NON SAI COME SI FA..”), con furia iconoclasta ha (più o meno) azzerato tutto, rimettendo in discussione l’ approccio sociale, culturale e artistico della musica rock.
La new wave è un movimento culturale e musicale estremamente sfaccettato, ricchissimo di spunti, di indicazioni, di tendenze diventa approccio stilistico cosciente e motivato: il recupero, l’analisi e l’assemblaggio dei più disparati generi musicali (dal progressive al garage, dal rock’n’roll al soul, dalla psichedelia al rhythm and blues, dall’hard al funky) rielaborati in una sintesi che è cosa nuova rispetto al passato per gusto, sensibilità e prospettiva storica.

Morgan - 12-6-2003 at 18:03

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Originariamente scritto da AnDy
Addentrandomi nel discorso riguardante il s.d.t. 1,3 e riallacciandomi alla discussione con Morgan sul s.d.t. 2,9, dove RAIZ parla della teatralizzazione del suono (Massive Attack…), credo sia indispensabile ripercorrere le tappe fondamentali che hanno portato a quella completezza suono-immagine che ritroviamo nei gruppi odierni già citati; partendo dal Punk, che è spesso sintesi rozza e approssimativa (“…CHIEDI A 77 SE NON SAI COME SI FA..”), con furia iconoclasta ha (più o meno) azzerato tutto, rimettendo in discussione l’ approccio sociale, culturale e artistico della musica rock.
La new wave è un movimento culturale e musicale estremamente sfaccettato, ricchissimo di spunti, di indicazioni, di tendenze diventa approccio stilistico cosciente e motivato: il recupero, l’analisi e l’assemblaggio dei più disparati generi musicali (dal progressive al garage, dal rock’n’roll al soul, dalla psichedelia al rhythm and blues, dall’hard al funky) rielaborati in una sintesi che è cosa nuova rispetto al passato per gusto, sensibilità e prospettiva storica.



Sì, prima di definire una sorta di cronologia e di inquadrare la new wave in un periodo che va, all’incirca, dal 1977 al 1984, vorrei aggiungere che uno degli insegnamenti fondamentali del punk è che non è necessario essere virtuosi di uno strumento per poterlo suonare.
Se associamo a questo lo sviluppo tecnologico dirompente di questo periodo (con il perfezionamento dei sintetizzatori, la nascita delle batterie elettroniche – famosa quella dei Sisters of Mercy a cui verrà dato addirittura un nome, Doctor Avalanche – e dei primi campionatori), viene facile capire come anche l’elettronica wave (e il suo approccio ad essa) sia figlia del punk. Ma i genitori sono anche altri: all’inizio degli anni ’70, in Germania, ideale laboratorio sperimentale, nasce la cosiddetta ‘kosmische musik’, musica elettronica sperimentale, eterea ed ossessiva allo stesso tempo, che ha tra i suoi più luminosi rappresentanti i Tangerine Dream, i Faust, i Can di Holger Czukay (più tardi collaboratore di David Sylvian) e i Cluster (più tardi al lavoro con Brian Eno).
Inoltre, sempre in Germania, nascono i Kraftwerk i quali, partiti da sonorità avanguardistiche, arrivano ad un approccio quasi pop verso l’elettronica, proponendosi (con “Autobahn” del ’74 e poi con i dischi successivi) come ideali padri del connubio elettronica d’avanguardia-elettronica pop.
Fondamentali sono anche gli studi sul suono di Brian Eno nei suoi album con i Roxy Music e nei suoi album da solista (comprese le divagazioni ambient), così come è seminale (oltre che di grandissimo valore artistico) la ‘trilogia berlinese’ di David Bowie (che, non a caso, vede come stretto collaboratore proprio Eno).




Senza titolo-1.jpg - 32kB

AnDy - 12-6-2003 at 18:14

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Originariamente scritto da Morgan
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Originariamente scritto da AnDy
Addentrandomi nel discorso riguardante il s.d.t. 1,3 e riallacciandomi alla discussione con Morgan sul s.d.t. 2,9, dove RAIZ parla della teatralizzazione del suono (Massive Attack…), credo sia indispensabile ripercorrere le tappe fondamentali che hanno portato a quella completezza suono-immagine che ritroviamo nei gruppi odierni già citati; partendo dal Punk, che è spesso sintesi rozza e approssimativa (“…CHIEDI A 77 SE NON SAI COME SI FA..”), con furia iconoclasta ha (più o meno) azzerato tutto, rimettendo in discussione l’ approccio sociale, culturale e artistico della musica rock.
La new wave è un movimento culturale e musicale estremamente sfaccettato, ricchissimo di spunti, di indicazioni, di tendenze diventa approccio stilistico cosciente e motivato: il recupero, l’analisi e l’assemblaggio dei più disparati generi musicali (dal progressive al garage, dal rock’n’roll al soul, dalla psichedelia al rhythm and blues, dall’hard al funky) rielaborati in una sintesi che è cosa nuova rispetto al passato per gusto, sensibilità e prospettiva storica.



Sì, prima di definire una sorta di cronologia e di inquadrare la new wave in un periodo che va, all’incirca, dal 1977 al 1984, vorrei aggiungere che uno degli insegnamenti fondamentali del punk è che non è necessario essere virtuosi di uno strumento per poterlo suonare.
Se associamo a questo lo sviluppo tecnologico dirompente di questo periodo (con il perfezionamento dei sintetizzatori, la nascita delle batterie elettroniche – famosa quella dei Sisters of Mercy a cui verrà dato addirittura un nome, Doctor Avalanche – e dei primi campionatori), viene facile capire come anche l’elettronica wave (e il suo approccio ad essa) sia figlia del punk. Ma i genitori sono anche altri: all’inizio degli anni ’70, in Germania, ideale laboratorio sperimentale, nasce la cosiddetta ‘kosmische musik’, musica elettronica sperimentale, eterea ed ossessiva allo stesso tempo, che ha tra i suoi più luminosi rappresentanti i Tangerine Dream, i Faust, i Can di Holger Czukay (più tardi collaboratore di David Sylvian) e i Cluster (più tardi al lavoro con Brian Eno).
Inoltre, sempre in Germania, nascono i Kraftwerk i quali, partiti da sonorità avanguardistiche, arrivano ad un approccio quasi pop verso l’elettronica, proponendosi (con “Autobahn” del ’74 e poi con i dischi successivi) come ideali padri del connubio elettronica d’avanguardia-elettronica pop.
Fondamentali sono anche gli studi sul suono di Brian Eno nei suoi album con i Roxy Music e nei suoi album da solista (comprese le divagazioni ambient), così come è seminale (oltre che di grandissimo valore artistico) la ‘trilogia berlinese’ di David Bowie (che, non a caso, vede come stretto collaboratore proprio Eno).





Visto che hai citato la Germania ed in particolare Berlino, direi che sia il caso di ricordare gli Einsturzende Neubauten dove l’approccio è fondamentalmente rumorista; pura sperimentazione nella quale il post-punk e l’elettronica d’avanguardia si fondono al meglio. Per quanto riguarda i Kraftwerk credo siano i maestri della sintesi e vorrei ricordare altri album come Radio “Activity” e “Transeuropeexpress” i quali sono sicuramente determinanti nell’evoluzione del suono sperimentale.
In quest’ottica, prosecutori del sound elettronico, in Inghilterra ci sono due formazioni capaci di una superba evoluzione artistica nel corso degli anni e di una notevole influenza sui suoni che verranno. I New Order (ex-Joy Division) e i Depeche Mode.
Questi ultimi partiti con due banali album del tecno-pop più scontato e incline alla dance, successivamente mettono in mostra arrangiamenti e strutture armoniche più complesse, accanto ad istanze più electro. Il loro percorso prosegue imboccando la strada dell’elettronica dura e sperimentale, una sorta di tecno-punk in cui un implacabile rumorismo totalmente campionato viene efficacemente piegato alle esigenze di un sound comunque reso fruibile da inserti più pop.






depeche mode.jpg - 27kB

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lalla - 12-6-2003 at 18:16

DAL"L'isola di Alcina" è uno spettacolo che è arrivato come un grande sogno, 3 anni fa...rispetto al dibattito sul teatro e sulla musica potremmo dire che "L'isola di Alcina"...sia proprio un'esempio di teatro musicale

Francesco - 12-6-2003 at 18:18

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Vorrei essere più concreta, ma la musica e tutto ciò che le alita attorno, infondono frammenti di poesia e rappresentano aspirazioni eterne… Ferruccio Busoni nel 1916 diceva: “ Il regno della musica è quello in cui gli spazi infiniti e i pianeti vivono nei cuori; esso è la vita stessa, poiché luce, suono, moto, energia sono identici, e ognuna di queste cose per sé e tutte riunite sono la vita”

In queste parole io ho visto quest’ immagine e voi? Stavo pensando, visto che ci piace tanto inserire immagini nel forum, perché non collaboriamo insieme su un qualcosa in particolare per capire anche i nostri pensieri? Magari possiamo iniziare con queste belle parole… vi chiedo: potete mettere l’ immagine che vi viene in mente leggendo ciò che pensava Busoni, spiegando in poche righe il perché della vostra scelta?


Io non ho trovato propriamente l'immagine che avevo in mente, ma questa era quella che ci si avvicinava maggiormente: un mondo fantastico in cui sono stravolte tutte le leggi fisiche, in cui la luce di un sole non offusca quella delle stelle, un pianeta può essere vicino ad un altro senza conflitti di campi gravitazionali. Nel regno della musica non ci sono leggi, ma le passioni che essa suscita nei cuori di chi ascolta... è come vita che nasce ovunque, anche dove appare impossibile... è come un sogno che fin tanto lo vivi è vero...

fantastic-2.jpg - 17kB

FRANK ZAPPA

lalla - 12-6-2003 at 18:21

2,8 FRANK ZAPPA"l'ASCOLTO ENTRA DENTRO,SAPER ASCOLTARE SIGNIFICA SAPER ENTRARE IN UN'OPERA IMMAGINARIA CHE CI SCUOTE "

Leggete, si tratta degli esami

Francesco - 12-6-2003 at 18:28

COMUNICAZIONE PER TUTTI!!!!!!!!!!

Nel pomeriggio di oggi, dopo la lezione di Grasso, abbiamo saputo che non è possibile svolgere gli esami, perchè l'attività didattica è sospesa per la presenza di Prodi all'ECOTEKNE che terrà una conferenza. Ci si vedrà però cmq domani alle 11.00 per stabilire se fare gli esami nel pomeriggio oppure il giorno dopo, altrimenti dovremo rimandare tutto a luglio. Sfrutto ulteriormente il forum per dire che la lezione di domani di Grasso non si farà.

chiedo cmq scusa per aver trasmesso un msg che non riguardava il forum.

lalla - 12-6-2003 at 18:36

2,5......la distinzione tra cantante e attrice,ma alla radice non c'è distinzione,il teatro è veramente musica,musica come architettura relativa dello scorrere del tempo....altrimenti il teatro non esisterebbe,sarebbe solo una piatta conversazione,quindi sarebbe nulla.....

LO STRUMENTO CHE RIVOLUZIONò IL SUONO

AnDy - 12-6-2003 at 18:38

ROBERT ALBERT MOOG:
il padre del sintetizzatore analogico, l'uomo che ha concepito il controllo di voltaggio, da questo, tutta una serie di progressive scoperte che nella metà degli anni '60 culminarono con la nascita del sintetizzatore modulare.

moog.jpg - 31kB

mi dite qualcosa di domani

lalla - 12-6-2003 at 18:43

mi può spiegare qualcuno cosa devo fare con gli otto minuti?ma devo stampare i miei interventi?un bacio grande

new wave italiana

Morgan - 12-6-2003 at 18:50

Per continuare il punto s.d.t. 1,3 con l'intervista a Forcedda, volevo aggiungere che c'è stata una scene new wave anche in Italia. All'ombra della solita "minestra" (Baglioni, Venditti...), agiva una sottotraccia musicale che orbitava nei meandri del linguaggio teatrale.
Per chi come me cresciuto in quegli anni non può non ricordare i fraseggi, allora sperimentali della scena fiorentina, legata ai Diaframma di Federico Fiumani, i Moda di Andrea Chimenti, i Litfiba di Piero Pelù e soci, i Neon, i siciliani Luca Madonia e Mario Venuti dei Denovo, Garbo, i Gaz Nevada, i CCCP fedeli alla linea, vero spartiacque tra linguaggio sonoro e linguaggio teatrale, per finire con le sperimentazioni di progetti quali: l'Egitto prima delle sabbie, Fetus, ecc..., legati a Franco Battiato.

cccp (ecco i miei gioielli).jpg - 29kB

alle 11!

carlo - 12-6-2003 at 18:53

gli esami li facciamo il pomeriggio

ma vediamoci comunque domani 13.06 alle 11

AnDy - 12-6-2003 at 18:59

...NESSUNO USCIRA' PIU' VIVO DAGLI ANNI '80...

evoluzione.jpg - 35kB

NASCITA MUSICA ELETTRONICA

lalla - 12-6-2003 at 19:10

Ho sentito parlare molto della musica elettronica,ma non conoscendone bene tutto ho deciso di fare una piccola ricerca e ho deciso di trascriverla sul forum,magari potrà essere utili anche a qualcun'altro:< Per la produzione di musica elettronica uno Studio o laboratorio è fornito di apparecchiature tecniche di tre tipi,che riguardano cioè:
-la produzione del suono(generatori di audio-frequenze.di rumori,ecc):
-la registrazione(magnetofoni) la riproduzione(altoparlanti) del suono;
-la trasformazione del suono(filtri,modulatori di frequenze e di ampiezza,variatori di frequenza edi tempo).
Questo insieme di apparecchiature fu disponibile a partire dagli anni successivi al 1950. Posteriormente a quest'epoca si realizzarono prima le esperienze di musica concreta(Pierre Schaeffer e Pierre Henry a Parigi),poi le ricerche di musica elettronica avviate (dal 1953) nello studio di Colonia da Erbert Eimert con karlheinz Stockhausen,cui seguì la costituzione(1954) dello studio di Fonologia Musicale della Radiotelevisione Italiana,per merito di Bruno Maderna e Luciano Berio.Oggi uno dei meglio attrezzati studi elettronici è quello di Friburgo.
La musicaelettronica non si limitò a sostituire le apparecchiature elettroacustiche ai tradizionali strumenti musiicali. Essa al contrario,si inserì nelle esperienze musicali delle avanguardie post-weberniane ampliando l' aquisizione delle possibilitàù fonetiche e approfondendo i già avanzati processi compositivi e costruttivi.
Fra i compositori che diedero un decisivo apporto allo sviluppo del linguaggio elettronico ricordiamo,oltre ai citati Stockhausen,Maderna e Berio,Luigi Nono e Herri Pousseur.

Morgan - 12-6-2003 at 19:12

Invece credo di no caro Andy. Io stesso sono riuscito ad attraversare questa fase trovando nuova linfa vitale in altre forme di suono, altre forme di linguaggio e soprattutto altre forme di vita.
Alimentato dal geniale Peter Gabriel ad esempio, fautore di un percorso camaleontico capace di arrivare oggi a far suonare gli scimpanzè e le scimmie nel suo ultimo lavoro UP.

lalla - 12-6-2003 at 19:19

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Originariamente scritto da AnDy
...NESSUNO USCIRA' PIU' VIVO DAGLI ANNI '80...

CARO ANDY PERCHè PENSI CHE NESSUNO USCURà VIVO DAGLI ANNI 80,VEDI CHE ORA STIAMO NEL 2003 E SIAMO ANC9ORA VIVI O SBAGLIO.......UN BACIO LALLA

WORLD MUSIC

AnDy - 12-6-2003 at 19:20

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Originariamente scritto da Morgan
Invece credo di no caro Andy. Io stesso sono riuscito ad attraversare questa fase trovando nuova linfa vitale in altre forme di suono, altre forme di linguaggio e soprattutto altre forme di vita.
Alimentato dal geniale Peter Gabriel ad esempio, fautore di un percorso camaleontico capace di arrivare oggi a far suonare gli scimpanzè e le scimmie nel suo ultimo lavoro UP.


IL GRANDE PETER GABRIEL! Capace di contaminarsi con altri suoni dal mondo creando addirittura un'etichetta (REAL WORLD) che si occupa di World Music dove spiccano collaborazioni importanti provenienti da culture diverse, due su tutti Nusrat Fateh ali khan e Deep forest, entrambi da lui prodotti.


REAL WORLD.jpg - 36kB

lalla - 12-6-2003 at 19:26

"ALESSANDRO NIDI musicista rifesso del teatro a Parma ha sviluppato la sua ricerca personale,traducendo prima modelli di immaginari musicali in musiche di scena in opere come l'Iliade ed Enrico IV"

AnDy - 12-6-2003 at 19:29

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Originariamente scritto da lalla
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Originariamente scritto da AnDy
...NESSUNO USCIRA' PIU' VIVO DAGLI ANNI '80...

CARO ANDY PERCHè PENSI CHE NESSUNO USCURà VIVO DAGLI ANNI 80,VEDI CHE ORA STIAMO NEL 2003 E SIAMO ANC9ORA VIVI O SBAGLIO.......UN BACIO LALLA



da Andy e Morgan........ cara lalla statte citta ca tie si sciuta para para! nadda fiata, ncorta cu nu sbagli candeggio....
baci dall' ACE-GROUP.....QUIDDU arancia, limone e carota.

Elephant viola.jpg - 46kB

lalla - 12-6-2003 at 19:32

ESISTE UNA TEATRALITà DENTRO IL SUONO.....................QUALCOSA CHE RILANCIA IL PRINCIPIO ATTIVO DEL TEATRO

lalla - 12-6-2003 at 19:40

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Originariamente scritto da AnDy
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Originariamente scritto da lalla
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Originariamente scritto da AnDy
...NESSUNO USCIRA' PIU' VIVO DAGLI ANNI '80...

CARO ANDY PERCHè PENSI CHE NESSUNO USCURà VIVO DAGLI ANNI 80,VEDI CHE ORA STIAMO NEL 2003 E SIAMO ANC9ORA VIVI O SBAGLIO.......UN BACIO LALLA



da Andy e Morgan........ cara lalla statte citta ca tie si sciuta para para! nadda fiata, ncorta cu nu sbagli candeggio....
baci dall' ACE-GROUP.....QUIDDU arancia, limone e carota. [/quoTe
SONO UNA MIRACOLATA E COMUNQUE SEGUIRò IL VOSTRO CONSIGLIO LA PROSSIMA VOLTA SICURAMENTE CAMBIERò CANDEGGIO,ANCHE SE CON QUESTO NON è CHE MI TROVO MALE....PIù BIANCA DI COSì......BACIOTTONI ALL'ACE GROUP

.....Sinestesia...???!!!

cip - 12-6-2003 at 19:56

.....mov2,4...
....." ...partendo dall' esperienza di una delle compagnie che risiede a Scandicci e che è stata una delle protagoniste degli anni '80....Kripton è stato famoso per la SINESTESIA e per il lavoro su diversi media..."

Secondo me importante è l' attenzione rivolta agli "effetti"da ottenere in teatro; il regista provoca delle sollecitazioni sinestesiche, una sorta di corrispondenza emotiva tra esperienze scaturite da differenti sfere sensoriali che divengono suo scopo, partendo dall' individuazione della specificità dei mezzi verbali, musiali,motori e grafico pittorici. In questo modo la comunicazione e la creatività vengono potenziate dall' uso consapevole di più strumenti espressivi ritenuti idonei in determinati contesti.

Emanuela Cataldini - 12-6-2003 at 20:15

Devo ammettere che non ho mai scritto nel forum, perché preferisco il contatto vivo, la comunicazione diretta con le persone e le cose, in quanto la comunicazione, secondo me, è fatta di gesti, di espressioni del viso, di toni di voce, che arricchiscono e rendono più pieno e completo il nostro messaggio.
La partecipazione al convegno ha prodotto in me un’emozione simile a quella ricordata a proposito dei “colpi di teatro del teatro barocco”, in quanto sono stata portata ad avvertire e a riflettere su problematiche molto antiche, quali il rapporto tra teatro-musica-spazio-tradizione-innovazione, di cui prima non avevo avuto adeguata percezione e consapevolezza. In particolare ciò che mi ha immediatamente colpita del convegno su “il suono del teatro” è stato, già di per sé, il titolo: “l’ascolto , in fondo, è come un piccolo teatro”. Francamente non subito colto interamente il senso di tale affermazione, in parte perché ho sempre pensato al teatro come ad una entità completa ed indipendente e in parte perché ho sempre collegato, in maniera molto naturale e spontanea, delle immagini alla musica ascoltata, senza però, pensare a queste ultime come ad un “teatro di visione”. Un altro aspetto che inizialmente mi ha lasciata un po’ “perplessa” è il come si è svolto il convegno, nel senso che, per me, il fascino e l’incanto della radio consisteva nel fatto che la radio è solo una ”voce” che ti raggiunge un po’ ovunque ed è fondamentale il non vedere chi parla.
In un secondo momento, però, ho percepito il tutto come un “mondo condivisibile”, dove “l’occhio e l’orecchio creano una dinamica attività sinaptica”, per cui chi assiste è portato, inevitabilmente, ad abbandonare il proprio “punto di vista” per lasciarsi coinvolgere in maniera più dinamica e globale.

chiarimento

Sabry - 12-6-2003 at 21:30

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Originariamente scritto da Francesco
Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Quota:
Originariamente scritto da ciop
Quota:
Originariamente scritto da cip
...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...."
ecc...............

MAMMA QUANT'E' LUNGO QUESTO QUOTE

Volevo solo fare presente una cosa a tutti quanti che forse vi sfugge: il forum è un posto in cui ognuno può scrivere le proprie idee... a volte capita che ci siano persone che sono rimaste colpite dalle stesse frasi o che abbiano percepito le stesse emozioni durante un ascolto.
So che può seccare un pò che il caricamento della pagina (spero vivamente sia solo per questo) sia rallentato magari dall'espressione di concetti analoghi, ma non vedo necessità di prendersela... se girate un pò di forum in genere, magari vi accorgete che è spesso così... in fondo non sono tante le volte in cui si parla di un argomento in maniera simile in due momenti molto distanti nel tempo? Quanto a consultare le precedenti... teniamo anche conto che molte persone non hanno il computer a casa e che trascrivono in mediateca quanto hanno già scritto su carta (per alcune persone ne sono testimone), e non è che lì hai sempre tutto questo tempo di stare a leggerti 9-10-11-12 pagine ogni volta.


benissimo, chiedo scusa a coloro che vanno in mediateca, non ci avevo proprio pensato. comunque, nel mio intervento volevo sollecitare un maggiore interesse anche per quanto riguarda ciò che hanno scritto gli altri, perchè, in teoria stiamo dibattendo tutti in un forum apposito. non me la sono presa, anzi sono contenta di tutte queste nuove pagine!
baci a Francesco e a chi è stato colpito, come me, dai sedimenti del nostro immaginario di spettatori!!!

Sabry - 12-6-2003 at 21:38

Quota:
Originariamente scritto da carla
Quota:
Originariamente scritto da lalla
"il suono del teatro"....cos'é?Forse l'unione tra le parole la musica e il silenzio...anche quest'ultimo fa parte del suono del teatro!
il silenzio a volte può esprimere ed emozionare molto più di mille parole e mille note....e allora perché nessuno ne parla???



Non c'è dubbio che la dualità suono/silenzio interessi l'intera storia della specie umana, venendo sempre di più alla ribalta anche nel mondo musicale occidentale. Teologi, filosofi e storici si sono occupati di questo tema riconducendo sempre l'attività umana al suono, senza negare che proprio il suono è tale in relazione al silenzio su cui si staglia. Se il suono è la Vita, esso si oppone con forza al silenzio. Ma è anche vero che quest'ultimo è la base su cui esso si stratifica.
Quel bene prezioso che è il silenzio è quindi essenzialmente l'altra faccia della medaglia, non solo nella comunicazione, più in generale rappresenta un elemento indispensabile nella percezione sensoriale. Condizioni storiche e luoghi geografici hanno sempre influito sulla percezione acustica, con le proprie sfumature e caratteristiche ritmiche, sul modo in cui percepiamo i suoni organizzati e i suoi relativi silenzi.


ti riporto un mio precedente intervento di pagina 8 dove parlavo del SILENZIO:

IL SEGRETO DELLA MUSICA

Carlo: “ ...c’ è questa citazione di Oscar Wilde tra le tante frasi buttate dentro questo diario di bordo che dice _la musica è il tipo perfetto dell’ arte, perché non può mai svelare ( o svelarti, perché no!) il suo ultimo segreto_ in fondo la musica non rivela mai quello che c’ è sotto, lo fa emergere, interferisce con i nostri stati d’ animo, con le nostre percezioni e i nostri sentimenti, in fin dei conti non svela mai quello che c’ è sotto”.

Ho trovato in queste parole un certo riferimento alla musica di Debussy, un’ arte fatta di accenni, di misteriose analogie, perché l’ arte non dice tutto. Come pure il silenzio ( di grande importanza per il grande John Cage, di cui parlavo ieri). Quello di Debussy è un teatro che si avvale della parola in funzione del silenzio.
_IL SILENZIO E’ GREVE DI SIGNIFICATI_



ricerca.jpg - 6kB

FRAMMENTI RUBATI!!!

Tambouriner - 13-6-2003 at 06:24

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
[...] ho voluto solamente riunire tutti gli interventi riferiti allo stesso frammento del SdT. ASSOLUTAMENTE non era mia intenzione rinfacciarti di "aver rubato" i frammenti del SdT. Lo spirito di questa discussione del Forum è proprio quello di riflettere, portare considerazioni proprie, idee ke scaturiscono e, xké no, progetti ke 1 si sente di tirar fuori sui frammenti, non solo quelli ke ognuno x proprio conto ha scelto, ma anke su quelli degli altri. I frammenti sono di tutti, mica solo di ki li ha tirati fuori e messi sul Forum...
Cmq a pensarci bene non sarebbe male stilare a questo punto un elenco dei file ke fino ad ora abbiamo preso in considerazione. Questo magari x avvantaggiare ki si sta preparando ad altri esami e vorrà lavorare x l'appello di Lug.
Di seguito inserisco un mio intervento di 1 po' di tempo fa ke vi potrebbe aiutare nel districarvi fra i vari file.

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

[...] I file "Broadcast_003.mov" e "Broadcast_007.mov" sono 2 totali della messa in onda (anzi, vista la numerazione, 2 totali parziali) ulteriormente spezzati in file di c.ca 10 min. d'ascolto ognuno.
Broadcast_003.mov spezzato in
suonodelteatro1,x.mov (x= da 1 a 6)
Broadcast_007.mov spezzato in
suonodelteatro2,y.mov (y= da 1 a 9)


IL PESO DELLA PAROLA

Tambouriner - 13-6-2003 at 06:55

Il Forum è luogo virtuale (non-luogo) di discussione. Si dovrebbero mettere in campo (virtuale) idee, pensieri, commenti, proposte, progetti, e quant’altro.
Giustissimo! Ki non ha il PC e interviene dalla Mediateca con interventi già pronti ha il tempo limitato!
Ma io penso (e parlo di tutti, me compreso, io ke ne sono stato il pionieere) al tempo passato sui motori di ricerca a cercare immagini suxcolorate, suxfantasmagorike, suxestese ke in quale modo entrano nel contesto del proprio intervento.
L’ordine del problema cambia. Se sono interessato alla discussione trovo il tempo x leggere tutti o quasi tutti gli interventi. Se voglio solo “vomitare interventi” tanto x esserci allora il tempo non lo troverò mai…
Il fatto ke x la 3° volta mi sono autocitato affinké tutti si collabori nello stilare un elenco dei file presi in considerazione nell’ottica di venire incontro a ki vuole lavorare x l’appello di Lug è emblematico!

Mi kiedo, in una discussione virtuale multimediale a tempo differito cosa è importante:
la parola?
Il suono?
l’immagine?
Questo Forum (non-luogo) ha la struttura software adeguata x dare risalto alla parola, al suono, all’immagine o a tutti indistintamente, a seconda delle mie esigenze?
Il significato profondo di questo problema è nella parola “allegato”.
La risposta, putroppo, sono costretto ad ammettere, è alquanto NEGATIVA…

A proposito di ricerca del silenzio perduto

Francesco - 13-6-2003 at 08:44

Gli interventi sul silenzio, sul valore del silenzio, mi hanno fatto venire in mente una pagina di storia della musica che mi ha molto colpito e che riguarda un autore della seconda scuola di Vienna: Webern. Allievo di Schomberg, questi fu il primo, nell'ambito di quella scuola, a scrivere con una notevole "concisione". I suoi lavori, le sue opere, sono caratterizzate da frammenti di note immersi nel silenzio più puro; ed è proprio nel silenzio che essi acquistano grande valore... il silenzio si carica dell'attesa del suono che si rivela come un'epifania... una rivelazione talora inquietante, ma in ogni caso fondamentale.

Esame del Prof. Infante

giorgio - 13-6-2003 at 10:44

Il prof. Intante comunica che l'esame di "Informatica multimediale" comincerà alle ore 15,30 nella stanza del prof. Santoro presso il Principe Umberto

marikomori - 13-6-2003 at 17:40

scusate l'intrusione e il ' fuori luogo' ma sono a venezia x l'inaugurazione della biennale, volevo solo ricordarvi che Damian Hirst è sempre Damian Hirst..... non c'è musica che regga.... bravo anche orozco(?) ( non mi ricordo mai come si scrive) e soprattutto WARHOL (sempre grande)... caldo, caldo, caldo. ma mi diverto troppo... e poi mi piace 'LA DITTATURA DEL PUBBLICO' (il titolo di quest'anno) buon lavoro lavoro di bonami. il pof. infante cosa ne pensa? vi informo al più presto delle altre cose interessanti ke vedrò (spero) STRANO..... PARTECIPO X LA PRIMA VOLTA AL FORUM MENTRE SONO A VENEZIA E SOPRATTUTTO QUANDO MOLTI DI COLORO CHE HANNO GIA FATTO L'ESAME NN C SARANNO PIù. ultima cosa, proprio x dire la mia la presenza di gianlugi trevisi è stata del tutto inutile (come al solito) anke se fortunatamento non l'ho incontrato. baci da mariko....

Tambouriner - 13-6-2003 at 17:50

Konnichiwa
Mariko Mori

Salutami la Biennale ke mi ha visto come guest star con i Manigold nel concerto finale del Carnevale 03

BACI

marikomori - 13-6-2003 at 17:59

e ki sono i manigold? e ke c'entra il carnevale?

Tambouriner - 13-6-2003 at 19:09

...

IL SUONO DEL TEATRO

kiara79 - 14-6-2003 at 11:39

E' stato proprio in occasione del convegno sull'interazione tra musica e scena, svoltosi lo scorso 28 febbraio presso i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, che sono giunta in contatto con una sorta di nuovo "mondo", così diverso - purtroppo - da quello generalmente contemplato dall'ambiente universitario e scolastico in genere....fino ad ora!
Per esser più precisa, piuttosto che di nuovo mondo, potrei meglio dire nuovo "modo" di entrare in contatto con le informazioni da acquisire.
"Rivoluzionaria": è così che definirei questa magnifica esperienza che mi ha portato in contatto con una forma di insegnamento/apprendimento attraverso la semplice e naturale attitudine umana dell'"ascoltare".
Da "tradizionale" studentessa, sono da sempre abituata ad acquisire il sapere attraverso la lettura dei libri di testo....l'unico suono/rumore che ho collegato fino ad ora all'apprendimento prettamente scolastico è al più la "voce del docente"!
Ora invece il filo conduttore lungo il quale le informazioni scorrono, acquistando più immediatezza e acquisibilità, diventa il suono, che per il sol fatto di essere tale, è in grado di mettere in moto un'infinità di input di ricettività del mio "essere".
Di fatto, il suono risveglia memorie, pensieri, associazioni, immagini, significati e anche valori che riescono, inter-agendo sinergicamente a fissare concetti, informazioni e quant'altro nella memoria del corpo e non solo, quindi, in quella della mente.
E quando il suono diventa musica....da brava ballerina, per me è davvero stata creata la condizione ideale affinchè tutto possa fluire ritmicamente verso la mia comprensione e acquisizione.
E' come se i concetti, i discorsi e le teorie "da dover studiare", accompagnte anche solo da una sottile e quasi impercettibile sorta di colonna sonora, diventassero delle "storie", delle favole, dei racconti che l'ascoltatore, attraverso la libera e naturale azione dell'associazione di pensiero, colora e ridisegna a proprio modo seguendo il proprio "sentire"; in questo modo, quell'insieme di parole diventa personale, diventa in un certo senso "proprio" dell'ascoltatore....e a quel punto....chi può riuscire a portarci fuori dalla memoria una storia che è diventata parte di noi, perchè da noi è stata vissuta attraverso i sensi e le percezioni?
L'ascoltare provoca l'immaginare e quindi il creare, ovvero il "suono" conduce all'"azione": è questo il fulcro del convegno, l'interazione tra musica e scena, dove per musica intendo l'insieme di suoni e per scena un'infinità di possibilità, tra cui la più immediata è lo scenario creato nella mente dall'immaginazione.
Se consideriamo invece scenari "materiali" e tangibili il gioco è fatto: siamo giunti al teatro!
Molti, infatti, sono gli interventi che ho ascoltato attraverso le cuffie audio in convegno, che testimoniano questa esperienza interattiva tra suono e teatro: musicisti, autori di teatro e "tutt'e due assieme" (!) hanno "raccontato" le proprie produzioni, i propri ritmi di lavoro, i propri obiettivi e le proprie soddisfazioni che da queste esperienze hanno raccolto.
Tutti entusiasti di aver contribuito a crere e a diffondere quella "scena d'ascolto" che tanto riesce a coinvolgere lo spettatore/ascoltatore, che, stimolato al'attivazione della propria disponibilità, è fnalmente "capace" di concentrarsi sull'ascolto e sulla partecipazione.
Termini come "scena d'ascolto" e "partecipazione" fanno sì pensare appieno al concetto di condivisione tra persone e tutto ciò è straordinariamente vero, anche nell'ambito di una sorta di set radiofonico, dove tutti i partecipanti hanno in testa una cuffia, e quindi apparentemente posti in un condizione di isolamento, che gli si manifesta anche solo semplicemente nell'impossibilità di dialogare tra loro.
Credo che la magia stesse tutta in ciò che scorreva proprio da quelle cuffie: il suono che racconta di musica e teatro insieme, che fa sentire tutti noi presenti in quella sala come abitanti dello stesso spazio, "collegati" attraverso i sensi, le percezioni, gli sguardi e l'Ascolto, poichè tutti noi condividevamo un evento capace di stimolare corpo e mente allo stesso tempo.
E ancora, nel corso del convegno, è straordinario ascoltare repertori, canzoni-manifesto, musiche di scena e colonne sonore che così facilmente ci portano ad immaginare scenari possibili, spettacolari, popolati magari di memorie personali o forse opportunità future o ancora semplici sogni che vorremmo si realizzassero!
In questo senso, quindi, è facile capire quanto sia fondamentale la musica, in rapporto al mondo e agli scenari del teatro, dal momento che è insito nel suono stesso il concetto di teatro, nella sua accezione di esperienza diretta, così come di evocazione immaginaria.
Tutto questo mi è stato ancor più chiaro grazie alla lettura del Vostro libro "Imparare Giocando" (...ahimè, purtroppo questo non potevo ascoltarlo!), in relazione ai concetti di "dimensione creativa e partecipativa", "punto di vita" e "multisensorialità".
In teatro, lo spettatore è attivo grazie all'azione simultanea di input visivi e sonori, sinestesie di linguaggi, musica e rumori, e questa condizione di "partecipazione" trae fondamento nel principio del "mettersi in gioco" e del rendersi disponibili; lo spettatore teatrale è capace, quindi, di cambiare il proprio punto di vista per stabilire il proprio "punto di vita", inteso come l'affermazione della propria capacità di interagire coi mondi teatrali con cui entra in contatto coi propri sensi.
Il teatro invita a rapportarsi ad esso tramite la percezionme sensoriale, oltre che cognitiva, assecondando quindi il logico svilupparsi della naturale potenza dell'uomo che è la multisensorialità: ed è qui che entra in gioco ancora una volta l'importanza dell'interazione tra musica e teatro, dal momento che è il suono che scatena attraverso l'ascolto la percezione soggettiva e la "nuova sensibilità" dello spettatore, creando dei "sottotesti" sensoriali tutti personali che tanto magistralmente accompagnano la magia del gioco della rappresntazione teatrale.
Teatro e musica, quindi, dal momento che "l'ascolto è in fondo come un piccolo teatro".

marikomori - 14-6-2003 at 21:38

oscar wilde ne ha scritte tante........... io lo adoro, ma ha detto la stessa cosa della della pittura della scultura e di molto altro credo........ credo? potri dire lo stesso io della pittura del video ecc. ............. mai svelano. sono dei punti di domanda....sono musicalità.... m ronzano nella testa e mi fanno pensare..... l'importante ((((( x me))))) è che nn c sia silenzio..................... vuoto

1 QUESTIONE DI SENSIBILITA' E RISPETTO

Tambouriner - 15-6-2003 at 05:47

Non dico di non allegare immagini più o meno attinenti all'intervento di ognuno ma penso ke sia una questione di sensibilità e rispetto altrui quanto meno ridimensionarle prima di inserirle nel forum.
Quest'ultima, poteva benissimo essere ridimensionata del 60%.

RENDIAMOCI CONTO KE QUESTO E' UN FORUM ED E' STATO PROGETTATO X POTERVI INSERIRE DISCUSSIONI QUINDI TESTO SCRITTO.
Il fatto di inserirvi continuamente immagini a larghezza spropositata lo rende sempre + lento. Ve ne accorgete tutti quando il vs PC ci mette 1 vita x visualizzare 1 pagina o dovete premere + volte il tasto "aggiorna" del vs browser quando vi compare pagina bianca.
X IL BENE DEL FORUM IMPARIAMO A INSERIRE IMMAGINI MENO ESTESE.

Grazie.

marikomori - 15-6-2003 at 13:01

scusatemi. ne sono pienamente cosciente.ho sbagliato a scegliere l'immagine. me ne sono reso conto dopo. in realtà è più grande del lavoro originale.

marikomori - 17-6-2003 at 13:15

mi piacerebbe parlare di un artista molto bravo (secondo me).... CARSTEN NICOLAI, giovane artista (tedesco).... ARTISTA TRADIZIONALE... nessuna tentazione postmoderna incrina la sua vena creativa, vero figlio del bauhaus e postimi.... non che NICOLAI sia un epigono fuori epoca, anzi, è sicuramente figlio del nostro tempo in grado di padroneggiare con sicurezza le tecnologie elettroniche e qualsiasi interfaccia, sia grafica che musicale: per lui il medium è solo il mezzo per raggiungere un determinato risultato artistico.
CARSTEN NICOLAI crea installazioni di enorme purezza espressiva, caratterizzate da forme essenziali, dove ilrapporto vuoto-pieno e la rifrazione della luce(spesso veicolata dal liquido) sono contrappuntati dall'apporto sonoro. CARSTEN NICOLAI non è un musicista, o meglio, non è solamente un musicista; è piuttosto un artista globale che cura ogni aspetto di un opera in cui tutto, o quasi, esce dalle sue mani: dagli oggetti, ai quadri, ai programmi, con l'unica esclusione delle apparecchiature, che paiono però scelte con un certo gusto di feticismo modernista.
La musica di CARSTEN NICOLAI si sviluppa con rigore scientifico e da un nucleo di suoni campionati produce una struttura complessa, quasi frattale, variata da improvvisi imput di disturbo. a Genova (pinksummer giugno 2000) ad esempio ha presentato una performance sonora e visiva di coinvolgente semplicità, per quaranta minuti di emozione pura in cui ha elaborato in diretta , dietro la consolle, suoni e immagini, "inchiodando" un foltissimo ed eterogeneo pubblico a una parete dove scorrevano a cascate immagini di pura luce geometrica, accompagnate da suoni insieme seriali e assoluti.
Una performance particolarmente coinvolgente, capace di "toccare" egualmente appasionati di musica d'avanguardia e giovani modaioli del tutto digiuni di arte programmata , e che conferma la capacità di NICOLAI di essere artista vero e completo, attuale e contemporaneamente fuori dal tempo e dalle mode(panasonic), "classico" nell'accezione storica di winkelmmann e insieme trascinato dal fuoco sacro dell'opera d'arte totale di wagneriana memoria.
Mi sarebbe piaciuto allegare immagini ma dopo la mia "performance" dell'immagine (currin-mia) non lo farò... se vi interessa basta dirlo. alla prossima baci.

toglila e rimettila dopo averla allegerita

carlo - 17-6-2003 at 14:55

Quota:
Originariamente scritto da marikomori
scusatemi. ne sono pienamente cosciente.ho sbagliato a scegliere l'immagine. me ne sono reso conto dopo. in realtà è più grande del lavoro originale.


ciò che devi fare
ora è
1. toglierla
2. se proprio ci tieni, lavoraci x alleggerirla (chiedi aiuto a qualcuno se non sai)
3. rimettila su

a proposito è un invito che vale x tutti quelli che mettono cose troppo pesanti!!!

il forum s'apre con difficolta con le connessioni internet senza larga banda

marikomori - 17-6-2003 at 21:12

so benissimo come si rimpicciolisce un immagine... anche se mi meravigliio che sia stato proprio io a toglierla..... da solo... scusatemi ancora.

Grazie!

Tambouriner - 18-6-2003 at 11:12

Grazie ancora x la tua sensibilità e il tuo altruismo di cui ci hai fatto partecipi con questo tuo gesto!
Aspettiamo xò di nuovo il tuo intervento con l'immagine ridimensionata.
ALLA PROX!!!

Martha - 30-6-2003 at 11:26

Qualcuno aveva previsto la sparizione del “cartaceo” con l’ introduzione massiccia dell’ informatica invece paradossalmente , la quantità di carta stampata è aumentata .Secondo P. Levy ( L’ intelligenza collettiva ) questo attaccamento alla scrittura , alla stabilità , è legata allo spazio antropologico del territorio collegata temporalmente al neolitico .Siamo (sono) così indietro ?Per fortuna Levy ammette che gli spazi antropologici coesistano e non si soppiantano l’un l’altro .Di fatto trovo molto utili i miei appunti scritti in fretta durante le conferenze e gli “ eventi ” che hanno costituito la parte essenziale del corso di “informatica multimediale” .Ho incontrato qualche difficoltà nel trovare i miei appunti sul forum e non solo a causa del funzionamento “ intermittente del mio computer ” .Gli appunti sono una specie di “ soliloquio ” di “ monologo interiore ” :come esprimere agli altri in frasi brevi le proprie impressioni ?A voce è facile :domanda e risposta immediata , mimica e linguaggi non verbali che però siamo abituati a decodificare immediatamente ci consentono subito di stabilire una sintonia con l’ interlocutore .Sapere se capisce il significato , se trova la nostra opinione interessante , se il linguaggio usato è comprensibile .Di solito adeguiamo la conversazione alla controparte .Ci sintonizziamo sulla sua capacità linguistica o cognitiva premunita .E’ difficile scrivere in un forum in cui si conosce approssimativamente il gruppo ma manca l’interazione diretta .E’ come recitare davanti alla macchina da presa invece che davanti al pubblico : manca il contatto , la concentrazione è difficile , non c’è il riscontro diretto .Forse non siamo abituati all’ “ ascolto ” .Leggendo gli interventi del forum “ il suono del teatro ” vedo una certa dispersione dei temi , ognuno parla per sé , segue un filo logico personale…E’ normale questo ma poi ci si becca le critiche di chi non capisce di cosa si tratta .Capita di scantonare dal tema , seguire un pensiero “ laterale ” , chiudersi in un monologo .Forse questo è il senso dell’ “ intelligenza collettiva ” .Il caos di pensieri incoerenti che turbina nella mente mentre si cerca di concentrarsi su un problema è un’esperienza comune .Il flusso del pensiero non è lineare , procede per volti (quantici?) , illuminazioni , intuizioni , apparenti ripetizioni .Forse sembra strano vederlo scritto sul monitor o stampato , forse anche i pensieri individuali hanno quest’aspetto se si potessero leggere sulla fronte , come in uno schermo televisivo .In questo senso riporto una serie di annotazioni , tra le tante registrate sul mio blocco di appunti durante “ il suono del teatro ” .Non sono riuscita a metterle in rete , forse troverò il modo col consiglio di un esperto .
“ Il suono del teatro ”
Gran parte degli interventi erano incentrati sulla ricerca attivissima degli anni ottanta .La contaminazione tra stili e generi diversissimi , tra musica “occidentale” ed etnica , spesso orientale , era tipica del periodo , come la ricerca delle origini non da tramandare ma da riconfigurare per affrontare il futuro .Teatro e musica , inizialmente uniti , si separano .La musica diventa complementare al teatro , predomina la parola .La ricerca musicale riscopre il Gamelah giavanese , suoni puri con vibrazioni dall’effetto ipnotico .Nasce la musica minimalista , ripetitiva (Philip Glass) .Riscoperta del teatro di strada , il suono non amplificato che si sposta con gli esecutori , l’effetto dello spazio risonante , come di una banda che si allontana . Si giunge al paradosso della musica del silenzio (J. Cage) .Nell’intervento di Gigi Bubbico si sovrapponevano i cori invisibili di Stockhousen con imitazione della natura tramite il bellissimo Lux Aeterna di Lieti musica di un intellettualismo elevato , legato indissolubilmente nell’immaginario collettivo a “ 2001 Odissea Nello Spazio “ .Risalto del silenzio ed apparente disordine in “ Etude “ di J. Cage che mi riporta alla mente l corografie casuali realizzate in collaborazione con M. Cunningam .I ballerini conoscvano i passi , ma non le dirzioni e l’ordine di esecuzione che venivano di volta in volta dettati dal lancio di dadi secondo una logica combinatoria .Una tcnica “ molare “ , “ entropica “ secondo la definizione di Levy .I movimenti sono intercambiabili , così le direzioni , la coreografia è affidata al caso .Procedimento matematico eppure irrazionale .La sperimentazione procede anche sulla registrazione di brani sovrapposti cime il barbone che canta lungo un fiume coreografato da Magui Marini .Nell’intervento di Fabrizio Versienti , critico musicale , si parlava della nuova musica teatrale : Frank Zappa con Yellow Shark .Il teatro musicale è più evoluto in Europa che in America .Giovanni Tamborrino parlava della ricerca di un sistema di drammatizzazione sonora : Opera senza canto .Il rapporto voce-orchestra è difficile in Pierrot Lunaire : ottima la resa coreografica di Pierrot che oscilla sul traliccio in equilibrio improbabile .La danza si collega alla ricerca musicale , dell’Euritmica di Dalcroze al lavoro di Virgilio Sieni .In Sieni il gesto è astratto , con ritmi diversi e contrastanti anche se la musica utilizzata può essere di Bach .Al contrario Carol Harmitage collega tecniche diverse : musica punk e danza classica in tutù , magari con l’uso delle punte non in senso di aerea elevazione , ma di aggressiva presa di possesso dello spazio .Il ritmo in teatro è interno : è dato dal respiro dell’attore sul quale il pubblico finisce per sintonizzarsi come nel bellissimo brano del cantautore francese .Altre esperienze erano proposte da Tiziano Popoli con musica campionata : ad esempio “ Battesimo Con L’Acqua “ in cui una voce vera cantava su musica sintetica oppure un collage sonoro che trasformava in musica nuova pezzi di altre musiche .Si tratta di riclaggio o arte ready-made ?Si può fare anche in danza , unendo pezzi di varie coreografie ?Forse c’è chi l’ha già fatto senza nemmeno accorgersene .
“ La scena e il suo suono “ era una trasmissione del 1988 che proponeva musica alternativa .Il suono era visto come un metronomo del lavoro teatrale , dalle tradizioni popolari sarde al rap .Spero che questi miei appunti possano servire ad ampliare la discussione . A presto !

Considerazioni

Lory Caiaffa & Anto Lala - 30-6-2003 at 15:50

Ciao a tutti!!
Siamo Anto e Lory!
(Lory) Ho ascoltato il cd sul teatro del suono in cui si fa riferimento alla musica undergronud, la prima sensazione che ho avuto è stata quella di un suono forte, per così dire "un suono duro, martellante e frastornante" tanto che ad occhi chiusi immagino una situazione teatrale che può essere uqello del trasporto collettivo pieno di carica ed entusiasmo nel fare le cose.
(Anto)
Anch'io ho ascoltato lo stesso cd e nello stesso file di Lory ho soffermato la mia attenzione ascoltando il dibattito fra il prof. Infante e il ragazzo dei Coreya. Non sono d'accordo quando quest'ultimo afferma che la schizzofrenia dev'essere frenata o che di tutta l'arte nell'esporsi si debba fare attenzione, perchè, non tutta alla fine,e necessiariamente, non si può definire tale.
Personalmente trovo interessante invece che della fusione dei personaggi nel teatro lo scontro, come ad esempio, i dj nello scenario delle discoteche, è molto innovativo.
Nulla credo sia lasciato al caso, anche senza una metodologia, tanto sottolineata fondamentale dal ragazzo dei Coreya.
Nel caso dei dj infatti nessuno dei due "protagonisti" segue una metrica prestabilita, anzi si lascia trasportare dalla creatività e dal proprio schema libero che di volta in volta, che per momento in momento scrive il copione!
Credo che questo tipo di teatro del suono sia molto efficace anche nei confronti dello spettatore che penso sicuramente accrescerà la propria partecipazione e porterà l'adrenalina a mille!
Lory e Anto

Julia - 30-6-2003 at 22:36

Ci sono dei momenti in cui perdo l’entusiasmo di raggiungere il mio sogno più caro, cioè quello di diventare una musicista!
Emozioni contrastanti e complesse, difficili da interpretare si confondono in me a causa dei numerosi ostacoli che una studentessa e una ragazza di ventun’anni può incontrare.
Per fortuna non ho mai completamente abbandonato la musica che, come diceva il grande Beethoven, può arricchire ampiamente la nostra esperienza fungendo da anello di congiunzione fra “la vita spirituale e quella dei sensi”.
Uso il forum in questo momento per un velo di sconforto che è calato sulla mia vita. Vorrei però anche dire ciò che penso sul suono del teatro: la musica insieme al teatro può evocare immagini che possono essere comprese solo considerando le due arti contemporaneamente, cioè grazie alla trasparenza della musica si può cogliere il mistero nascosto dietro l’azione.

questo forum è lento xchè troppo carico

teatron - 1-7-2003 at 08:08

con l'ADSL fatica a caricare le pagine

pensate con una connessione normale!

sarebbe bello se lo si alleggerisse un pò

ci sarebbe da togliere le immagini più pesanti
ma dovrà farlo solo chi le ha caricate

è un'indicazione ecologica!

non vorrei migrare da questo forum xchè è quello che serve agli esami

quindi evitate, da questo momento (prima era giusto... era rodaggio)
di fare interventi troppo liberi

la sessione d'esame
sarà il 15 luglio alle ore 9,30
presso la sede di Arnesano

portate stampati i vostri interventi nel forum!


Mitica Tori Amos

Lory Caiaffa & Anto Lala - 2-7-2003 at 14:39

Visto che si parla anche di gruppi musicali e di pianoforte, aggiungo un mio pensiero dedicandolo alla cantante e pianista Tori Amos... che in un certo senso accumuna le due cose...

Trovate una sua canzone, una cover dei nirvana, riprodotta da lei in versione melodica.
La canzone è "Smell like teen spirits"

tori amos.jpg - 7kB

UNA QUESTIONE DI SENSIBILITA'

Tambouriner - 2-7-2003 at 18:06

Ragazze!

Sul doppione del vs intervento cercate il tasto "edit" in alto a destra e cliccateci sopra. Vi compare 1 skermata ke vi dà la possibilità di modificare il vs intervento.

Cercate la casella sulla sinistra di "! Elimina questo messaggio !" in fondo alla pagina cliccateci dentro x far comparire il segno di spunta poi premete il tasto "Modifica il messaggio".

In questo modo eliminerete il doppione del vs intervento e il Forum farà un "pokino" meno fatica a caricarsi.

GRAZIE

COSA???

Sabry - 3-7-2003 at 10:52

una volta che clicco su edit per eliminare le immagini che ho inserito, cosa devo fare visto che non mi dà, a fine pagina, l' allegato???

filmato

gianluca garrapa - 3-7-2003 at 12:43

un video che spero possa essere visto....

Allegato: filmato.ppt (74kB)
Questo file è stato scaricato 621 volte


ALLEGATI DEL CAVOLO!

Tambouriner - 3-7-2003 at 21:23

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
una volta che clicco su edit per eliminare le immagini che ho inserito, cosa devo fare visto che non mi dà, a fine pagina, l' allegato???

Putroppo, tesoro, non mi risulta ke si possa eliminare solo l'allegato e quindi occorre eliminare tutto il messaggio.
Cmq le tue foto sono proprio quelle ke danno meno fastidio di tutte (xké non sono troppo grandi)!
ALLA PROX!

edizione de Il suono del teatro

carlo - 3-7-2003 at 21:40

ragazzi s'apre un cantiere
koreja vuole pubblicare un libro sul convegno
sarebbe bello inserire un pò delle riflessioni tratte dal forum

a chi gli va di lavorare sulla selezione?

il 15.07 sono a lecce x gli esami
c'incontriamo lì?

a proposito dovrebbero essere al teatrino e no ad arnesano

mi fate sapere chi se la sente?

CATTEDRALI NEL DESERTO

Tambouriner - 4-7-2003 at 07:34

Ma come?
Trattiamo di tematike multimediali se non addirittura ixmediali, e poi alla fine si pubblica su carta?!? Con testo lineare! E magari senza nemmeno 1 immaginetta di tanto in tanto?
Secondo me Koreja non ha capito niente!
Troppo facile: “Pubblikiamo 1 libro!”. E forse anke troppo economico! Agli studenti ke oxano sulla selezione sarà riconosciuto almeno 1 gettone, anke simbolico, di rimborso? E non venite a rispondermi “Vale come Credito Formativo”: è 1 sfruttamento bello e buono!
Ma non era NOSTRO (dello STAMMS) il progetto di farne 1 CD? Possibile ke solamente Koreja si faccia propositore di iniziative?
A patto ke si recuxi il Master originale con l’audio decente dell’intera giornata, si può tirarne fuori:

- 1 CD interattivo;
- 1 Sito WEB tutto dedicato al Suono del Teatro;
- 1 Conferenza Spettacolo Ixmediale da far girare in tutti i DAMS d’Italia;
- Idee x 1 spettacolo interattivo;
- Altro ancora.

Ma se le idee non partono dallo STAMMS x uscire fuori e questo spazio virtuale servirà solo x vomitarci dentro infinite citazioni del CD SdT allora lo STAMMS rimarrà sempre 1 utopia e non 1 esperienza formativa, miraggio nel deserto del Salento nel quale ci sono solo 2 Cattedrali: Koreja e Melpignano…

ragioniamo

carlo - 4-7-2003 at 12:37

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Ma come?
Trattiamo di tematike multimediali se non addirittura ixmediali, e poi alla fine si pubblica su carta?!? Con testo lineare! E magari senza nemmeno 1 immaginetta di tanto in tanto?
Secondo me Koreja non ha capito niente!
Troppo facile: “Pubblikiamo 1 libro!”. E forse anke troppo economico! Agli studenti ke oxano sulla selezione sarà riconosciuto almeno 1 gettone, anke simbolico, di rimborso? E non venite a rispondermi “Vale come Credito Formativo”: è 1 sfruttamento bello e buono!
Ma non era NOSTRO (dello STAMMS) il progetto di farne 1 CD? Possibile ke solamente Koreja si faccia propositore di iniziative?
A patto ke si recuxi il Master originale con l’audio decente dell’intera giornata, si può tirarne fuori:

- 1 CD interattivo;
- 1 Sito WEB tutto dedicato al Suono del Teatro;
- 1 Conferenza Spettacolo Ixmediale da far girare in tutti i DAMS d’Italia;
- Idee x 1 spettacolo interattivo;
- Altro ancora.

Ma se le idee non partono dallo STAMMS x uscire fuori e questo spazio virtuale servirà solo x vomitarci dentro infinite citazioni del CD SdT allora lo STAMMS rimarrà sempre 1 utopia e non 1 esperienza formativa, miraggio nel deserto del Salento nel quale ci sono solo 2 Cattedrali: Koreja e Melpignano…


<<
ragioniamo

è comunque un'opportunità
quella di un libro... vediamo in che forma...

<<<

marikomori - 4-7-2003 at 15:38

io sono disponibile...... x L' UTOPIA.

AAA...

Sabry - 4-7-2003 at 22:24

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Ma come?
Trattiamo di tematike multimediali se non addirittura ixmediali, e poi alla fine si pubblica su carta?!? Con testo lineare! E magari senza nemmeno 1 immaginetta di tanto in tanto?
Secondo me Koreja non ha capito niente!
Troppo facile: “Pubblikiamo 1 libro!”. E forse anke troppo economico! Agli studenti ke oxano sulla selezione sarà riconosciuto almeno 1 gettone, anke simbolico, di rimborso? E non venite a rispondermi “Vale come Credito Formativo”: è 1 sfruttamento bello e buono!
Ma non era NOSTRO (dello STAMMS) il progetto di farne 1 CD? Possibile ke solamente Koreja si faccia propositore di iniziative?
A patto ke si recuxi il Master originale con l’audio decente dell’intera giornata, si può tirarne fuori:

- 1 CD interattivo;
- 1 Sito WEB tutto dedicato al Suono del Teatro;
- 1 Conferenza Spettacolo Ixmediale da far girare in tutti i DAMS d’Italia;
- Idee x 1 spettacolo interattivo;
- Altro ancora.

Ma se le idee non partono dallo STAMMS x uscire fuori e questo spazio virtuale servirà solo x vomitarci dentro infinite citazioni del CD SdT allora lo STAMMS rimarrà sempre 1 utopia e non 1 esperienza formativa, miraggio nel deserto del Salento nel quale ci sono solo 2 Cattedrali: Koreja e Melpignano…


Grazie per le tue sempre immediate risposte ai miei problemi.
certo che sembri molto determinato nelle tue idee e decisioni, cmq io sono disponibile nello scegliere frammenti del forum, perchè come dice Livio l' iniziativa deve partire dallo STAMMS: qui l' iniziativa c' è già stata, anche se ti ricordo che ci siamo fatti valere facendo delle proposte molto più belle ( rivalutiamo questo termine) ed ambiziose rispetto all' idea di un libro, come una radio sul web e un secondo convegno più particolareggiato. Non essere così pessimista, anche tra noi esiste la creatività, è solo che siamo ancora un pò troppo giovani e con così poca esperienza che non riusciamo a spingerci oltre un certo limite. Non sottovalutiamoci!
IO CI SONO, ma sulla base di quali criteri dovrò selezionare? Devo prendere maggiormente le parti riguardanti il convegno in senso stretto o posso anche inserire i flash delle varie tematiche trattate, a prescindere dal convegno? Fatemi sapere!

P. S. la battuta di marikomori non mi è piaciuta affatto, anzi credo che ciò stia a dimostrare proprio quanto detto da Livio: NON CI ATTIVIAMO

ho detto: ragioniamo

carlo - 4-7-2003 at 23:14

Quota:

(...)
cmq io sono disponibile nello scegliere frammenti del forum, perchè come dice Livio l' iniziativa deve partire dallo STAMMS:

<<< stop
un'informazione che non avete
koreja ha trovato risorse x pubblicare il libro da conservatorio e accademia di belle arti
a questo punto
ho detto: io in quanto curatore del convegno ( lo STAMMS non aveva un ruolo centrale) voglio concepire l'operazione in mopdo tale in cui entrino gli sguardi degli studenti espressi nel forum...
<<<


qui l' iniziativa c' è già stata, anche se ti ricordo che ci siamo fatti valere facendo delle proposte molto più belle ( rivalutiamo questo termine) ed ambiziose rispetto all' idea di un libro, come una radio sul web e un secondo convegno più particolareggiato. Non essere così pessimista, anche tra noi esiste la creatività, è solo che siamo ancora un pò troppo giovani e con così poca esperienza che non riusciamo a spingerci oltre un certo limite. Non sottovalutiamoci!

<<< qui si tratta di confrontarci sul campo
a partire dall'evento di melpignano il 23.07
<<<


IO CI SONO, ma sulla base di quali criteri dovrò selezionare? Devo prendere maggiormente le parti riguardanti il convegno in senso stretto o posso anche inserire i flash delle varie tematiche trattate, a prescindere dal convegno? Fatemi sapere!

<<< è opportuno individuare le sequenze del convegno e a partire da quelle stabilire degli insert

a vrò poco tempo x elaborare,
dal 15 al 18.07 circa

il 15 agli esami vi va d'incontrarmi?
mi rivolgo a chi è dipsonibile a ragionare sul progetto
in positivo
<<<


P. S. la battuta di marikomori non mi è piaciuta affatto, anzi credo che ciò stia a dimostrare proprio quanto detto da Livio: NON CI ATTIVIAMO


<<<
stop al panico

marikomori - 5-7-2003 at 12:53

Quota:
Originariamente scritto da carlo
Quota:

(...)
cmq io sono disponibile nello scegliere frammenti del forum, perchè come dice Livio l' iniziativa deve partire dallo STAMMS:
io lavoro solo x L'UTOPIA. nn era una battuta. dico seriamente, e comunque è sempre l'unica motivazione valida.
<<< stop
un'informazione che non avete
koreja ha trovato risorse x pubblicare il libro da conservatorio e accademia di belle arti
a questo punto
ho detto: io in quanto curatore del convegno ( lo STAMMS non aveva un ruolo centrale) voglio concepire l'operazione in mopdo tale in cui entrino gli sguardi degli studenti espressi nel forum...
<<<


qui l' iniziativa c' è già stata, anche se ti ricordo che ci siamo fatti valere facendo delle proposte molto più belle ( rivalutiamo questo termine) ed ambiziose rispetto all' idea di un libro, come una radio sul web e un secondo convegno più particolareggiato. Non essere così pessimista, anche tra noi esiste la creatività, è solo che siamo ancora un pò troppo giovani e con così poca esperienza che non riusciamo a spingerci oltre un certo limite. Non sottovalutiamoci!

<<< qui si tratta di confrontarci sul campo
a partire dall'evento di melpignano il 23.07
<<<


IO CI SONO, ma sulla base di quali criteri dovrò selezionare? Devo prendere maggiormente le parti riguardanti il convegno in senso stretto o posso anche inserire i flash delle varie tematiche trattate, a prescindere dal convegno? Fatemi sapere!

<<< è opportuno individuare le sequenze del convegno e a partire da quelle stabilire degli insert

a vrò poco tempo x elaborare,
dal 15 al 18.07 circa

il 15 agli esami vi va d'incontrarmi?
mi rivolgo a chi è dipsonibile a ragionare sul progetto
in positivo
<<<


P. S. la battuta di marikomori non mi è piaciuta affatto, anzi credo che ciò stia a dimostrare proprio quanto detto da Livio: NON CI ATTIVIAMO


<<<
stop al panico

marikomori - 5-7-2003 at 13:00

non era una battuta, io lavoro solo x L'UTOPIA, che è poi l'unica vera motivazione plausibile del tutto. non partecipo al forum x fare battute, ma x proporre, e so cosa vuol dire.

Sabry - 5-7-2003 at 15:34

Quota:
Originariamente scritto da marikomori
non era una battuta, io lavoro solo x L'UTOPIA, che è poi l'unica vera motivazione plausibile del tutto. non partecipo al forum x fare battute, ma x proporre, e so cosa vuol dire. [/quote

e cosa hai proposto?

marikomori - 5-7-2003 at 15:41

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Quota:
Originariamente scritto da marikomori
non era una battuta, io lavoro solo x L'UTOPIA, che è poi l'unica vera motivazione plausibile del tutto. non partecipo al forum x fare battute, ma x proporre, e so cosa vuol dire. [/quote

e cosa hai proposto?


ho solo dato la mia disponibilità.... era quello che si richiedeva. o no? la mia disponibilità è già 1 proposta xkè è una forza in più, 1 mente in più.... se poi non si può dire ciò ke si pensa è 1 altro discorso.

marikomori - 5-7-2003 at 15:52

mia cara sbry nn credo tu abbia poi proposto molto, oltre a lamentarti nn ho letto molte tue proposte. spero di conoscerti a ke si possa collaborare insieme, almeno ti spiego cosa vuol dire UTOPIA x 1 artista.

ALTERNATIVE!!!

Tambouriner - 5-7-2003 at 17:56





...
io dico solo 1 cosa
...



andiamo tutti in bicicletta!



Lory Caiaffa & Anto Lala - 5-7-2003 at 20:05

Messaggio per Tambouriner!!!

La sensibilità alle richeste degli utenti è stata esaudita.. nessuna copia in più!! :-)

Giacchè... ho una foto da inserire, ma non come allegato sulla sinistra come l'hai tu.
ma non è su internet bensi sul mio computer.. ora c'è un modo per inserirla? o dev'essere per forza una URL?
attento tua grazia risposta!
Anto

SIAMO TUTTI NELLA STESSA BARCA

Tambouriner - 5-7-2003 at 23:26

URL o Uniform Resource Locator: Metodo di identificazione dei documenti e dei siti Internet, utilizzato nel World Wide Web (WWW). Un URL non è altro che l'"indirizzo" di una pagina Internet, vale a dire la stringa di caratteri che identifica il tipo di documento, il computer sul quale risiede, le directory e le subdirectory nelle quali è contenuto e, infine, il nome del documento stesso.

Avatar: questa parola sanscrita significa "discesa"; le sue radici sono: ava, "giù" e tri "passare". Nelle Scritture indù, avatara indica la discesa della Divinità nella carne dell'uomo. Un avatar è un essere prescelto da Dio per apportare superiore benedizione al mondo. Un avatar non è soggetto all'economia universale; il suo puro corpo, visibile quale immagine di luce, è libero da ogni debito verso la natura.

In Chat e nei Forum un Avatar altro non è ke 1 immagine ke scegliamo per rappresentarci. Quella sulla SX di ogni mio intervento è 1 Avatar e non 1 allegato.

Questo è 1 Forum cioè 1 luogo virtuale di incontro e discussione dove è importante la parola (scritta). Tutto il resto è secondario, anke xké non è stato progettato diversamente! Gli allegati, quindi, dovrebbero essere l’eccezione e non la regola! Se si continua ad allegare indiscriminatamente penso proprio ke questo Forum collasserà…!!!
Non leggete solo l'ultima pagina di visualizzazione messaggi. Andate a rivedere le pagine precedenti in questa discussione (Il suono del teatro a Lecce) e in "Corso di Informatica Multimediale. Teoria e tecniche del teatro in ambiente digitale, a Lecce" nelle quali + volte è stato spiegato come fare x allegare un file al messaggio.
Per la dimensione dei file consiglio di non eccedere i 100Kbyte.
Per i file immagine (meglio se in formato .JPG) come estensione non superate quella di Tori Amos (200x200 pixel). Vi possono essere utili i programmi di elaborazione immagini (Corel Draw, PhotoShop, Paint Shop PRO) per ridimensionare le immagini.

1 grazie di cuore da parte mia per il vs contributo all'ecologia di questo Forum! Ma continuate in questa direzione!

BACI
Tambouriner

Sabry - 7-7-2003 at 18:57

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner




...
io dico solo 1 cosa
...



andiamo tutti in bicicletta!




dove?...

a Melpignano!!!

Sabry - 7-7-2003 at 19:07

Quota:
Originariamente scritto da marikomori
mia cara sbry nn credo tu abbia poi proposto molto, oltre a lamentarti//
eppure non sono una che si lamenta... anzi//
nn ho letto molte tue proposte.//
bè, credo che lei debba leggere il forum dall' inizio//
spero di conoscerti a ke si possa collaborare insieme,//
leggendo il forum mi conoscerà meglio; spero di collaborare anch' io con lei, anche se ancora non ho capito se è un uomo o una donna; cmq se è una donna stia attenta a Livio...!!!!!!!!!!!!!!!!!!// almeno ti spiego cosa vuol dire UTOPIA x 1 artista.//
se solo lei si definisce artista e dice di sapere cosa vuol dire utopia allora... non mi pronuncio, non vorrei rovinarle la definizione...

cmq si lavorerà insieme

Sabry - 7-7-2003 at 19:19

Quota:
Originariamente scritto da marikomori
Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Quota:
Originariamente scritto da marikomori
non era una battuta, io lavoro solo x L'UTOPIA, che è poi l'unica vera motivazione plausibile del tutto. non partecipo al forum x fare battute, ma x proporre, e so cosa vuol dire. [/quote

e cosa hai proposto?


ho solo dato la mia disponibilità.... era quello che si richiedeva. o no? la mia disponibilità è già 1 proposta xkè è una forza in più, 1 mente in più.... se poi non si può dire ciò ke si pensa è 1 altro discorso.


tutti possono dire ciò che pensano, piena libertà, forse è lei che vuole farmi tacere visto che sono stata io a pensare e quindi a scrivere cosa pensavo della sua affermazione sull' utopia; cmq io volevo solo sapere in cosa consiste la sua proposta.

definizione di PROPOSTA dal vocabolario della lingua italiana Zingarelli:
atto del proporre, suggerire qualcosa che si ritiene utile e giusto, ciò che viene presentato alla considerazione e alla decisione altrui.

Sabry - 8-7-2003 at 11:14

Quota:
Originariamente scritto da carlo
Quota:

(...)
cmq io sono disponibile nello scegliere frammenti del forum, perchè come dice Livio l' iniziativa deve partire dallo STAMMS:

<<< stop
un'informazione che non avete
koreja ha trovato risorse x pubblicare il libro da conservatorio e accademia di belle arti
a questo punto
ho detto: io in quanto curatore del convegno ( lo STAMMS non aveva un ruolo centrale) voglio concepire l'operazione in mopdo tale in cui entrino gli sguardi degli studenti espressi nel forum...
<<<


qui l' iniziativa c' è già stata, anche se ti ricordo che ci siamo fatti valere facendo delle proposte molto più belle ( rivalutiamo questo termine) ed ambiziose rispetto all' idea di un libro, come una radio sul web e un secondo convegno più particolareggiato. Non essere così pessimista, anche tra noi esiste la creatività, è solo che siamo ancora un pò troppo giovani e con così poca esperienza che non riusciamo a spingerci oltre un certo limite. Non sottovalutiamoci!

<<< qui si tratta di confrontarci sul campo
a partire dall'evento di melpignano il 23.07
<<<


IO CI SONO, ma sulla base di quali criteri dovrò selezionare? Devo prendere maggiormente le parti riguardanti il convegno in senso stretto o posso anche inserire i flash delle varie tematiche trattate, a prescindere dal convegno? Fatemi sapere!

<<< è opportuno individuare le sequenze del convegno e a partire da quelle stabilire degli insert

a vrò poco tempo x elaborare,
dal 15 al 18.07 circa

il 15 agli esami vi va d'incontrarmi?
mi rivolgo a chi è dipsonibile a ragionare sul progetto
in positivo
<<<


OK, individuerò il meglio e mi farò viva il 15, anche se credo di non poter partecipare attivamente al Melpignano festival, perchè sto lavorando... vedremo!

il suono del teatro

virus - 8-7-2003 at 15:19

è la prima volta che scrivo in questo forum, però posso affermare con certezza di essere rimasto soddisfatto del bellissimo esperimento radiofonico a koreja. La musica da me ascoltata è stata come un vortice che poroveniente dalla cuffia si diffondeva in me con un senso di leggerezza, credo sia questo il potere della musica, impeto e leggerezza, magia e ritmo il tutto nascosto nella mente ma pronto a venir fuori se opportunamente sollecitato. La musica evoca il sentimento, il suono chiama l'emozione, e mentre il sentimento toglie strada alle parole le mescola in un mondo senza tempo con spazi infiniti dove nulla è ciò che sembra essere e ciò che è niente, può diventare arte: il teatro

al 15

carlo - 8-7-2003 at 21:14

Quota:


il 15 agli esami vi va d'incontrarmi?
mi rivolgo a chi è dipsonibile a ragionare sul progetto
in positivo
<<<


OK, individuerò il meglio e mi farò viva il 15, anche se credo di non poter partecipare attivamente al Melpignano festival, perchè sto lavorando... vedremo!


benissimo ci vediamo il 15.07
al teatrino
dalle ore 9,30 sono lì

ciao

Cosa resterà????

ossyden - 9-7-2003 at 10:25

"Cosa resterà di questi anni 80,afferrati e già scivolati via..." Prendo spunto dalla canzone di Raf scritta alla fine degli anni 80 quando già la musica iniziava a contaminarsi di "digitalizzazioni".Siamo arrivati al 2003 ed ora è praticamente tutto "digitalizzato"non c'è più quella musica che ascoltavo da bambina,fatta di strumenti suonati da persone dove l'emozione di ogni singolo suono riportava alla mente scenari in cui la musica prendeva forma e vita...Ovviamente questa è la mia impressione ora,riascoltando tale musica.
Oggi quegli scenari non ci sono più nella mia mente,tranne quando,al convegno,ho riascoltato le meravigliose opere di Zappa...

mmhh.....

Lory Caiaffa & Anto Lala - 9-7-2003 at 15:40

Ragazzi non so cosa ne pensate voi.. ma io trovo che peter Grabriel sia fantastico.. non so come definire il suo tipo di musica.. e credo che non sia nemmeno così tanto facile come realizzarla.... credo che ad ogni singolo suono della sua musica, ci sia dietrouna storia e un inbridazione di molte culture..
Anto
io (lory) ascoltando la musica dello stesso, ho la percezione di ascoltare una mescolanza tra genere orientale e occidentale.

IL DIGITALE & L'ACUSTICO

Tambouriner - 9-7-2003 at 20:24

Quota:
Originariamente scritto da ossyden
[...] Siamo arrivati al 2003 ed ora è praticamente tutto "digitalizzato"non c'è più quella musica che ascoltavo da bambina,fatta di strumenti suonati da persone dove l'emozione di ogni singolo suono riportava alla mente scenari in cui la musica prendeva forma e vita...Ovviamente questa è la mia impressione ora,riascoltando tale musica.
Oggi quegli scenari non ci sono più nella mia mente,tranne quando,al convegno,ho riascoltato le meravigliose opere di Zappa...


Proprio ieri ho visto l’approfondimento di Quark sull’improvvisazione Jazz. Uno dei musicisti ke ha fatto 1 dimostrazione insieme a Piero ANGELA al pianoforte (!) diceva ke nel Jazz non si usano quasi più contrabbasso e pianoforte sostituiti, rispettivamente, da basso elettrico e tastiera elettronica. Questo solo x 1 semplice comodità nel trasporto! Oppure ripenso a José Hangel Hevia (ve lo ricordate qualke anno fa? Ke fine ha fatto?) ke ha inventato e brevettato una cornamusa elettronica. Ma penso anke a Gianni PERILLI (avete presente la sigla di Linea BLU su RAI 1?) ke ha fatto con la ciaramella tutto il possibile e oltre, portandola nel JAZZ.
Forse l’esplosione della Musica Etnica o World Music (ke comunque designa una certa musica etnica già “contaminata”) è nata proprio dalla saturazione parossistica del suono elettronico. Ci si era talmente abituati alle sonorità elettronike ke quelle “tradizionali” sembravano nuove. Vallo a saxe…
Alla fine è solo questione di sensibilità musicale dell’artista e dell’ascoltatore. Oggi c’è posto x tutti. Anke x quelli ke, con la scusa della CONTAMINAZIONE, nascondono un mancato approfondimento delle sonorità a musicalità cui dicono di attingere…
Come dice Carlo INFANTE in SdT1,2:
DEMENZIALE! Veramente un sistema DEMENZIALE!

BACI a Una simpatica intellettuale che non nasconde mai quello che ha dentro

ossyden - 10-7-2003 at 09:00

Grazie per la simpatica intellettuale....Io dico sempre quello che penso perché non farlo,tanto le opinioni negative piovono su di me sulla mia voglia di essere incontaminata come la musica anni 80 che io ritengo sia la migliore in assoluto...
La mia percezione della musica come teatro dell'ascolto rimane sempre intoccabile dalle nuove influenze,parlo sempre di quella contaminazione che l'uomo ha "creato" "grazie" all'evoluzione tecnologica;comunque grazie per avermi risposto.


virus - 10-7-2003 at 15:38

La musica è una fiera dell'imprevisto dove il suono è una gestualità del teatro astratta, l'intensità di un suono prodotto può essere paragonata all'espressività ed al coinvolgimento di un gesto teatrale. Si parla quindi di gesto sonoro quasi a rafforzare questo binomio inscindibile, secondo me, teatro/musica.

gabriele - 10-7-2003 at 15:42

SIAM TRE PICCOLI PORCELLIN
SIAMO TRE MAIALIN
MAI NESSUN CI DIVIDERà
PONZI
PONZI


DAL PROFONDO

Sabry - 10-7-2003 at 16:18

Quota:
Originariamente scritto da ossyden
"Cosa resterà di questi anni 80,afferrati e già scivolati via..." Prendo spunto dalla canzone di Raf scritta alla fine degli anni 80 quando già la musica iniziava a contaminarsi di "digitalizzazioni".Siamo arrivati al 2003 ed ora è praticamente tutto "digitalizzato"non c'è più quella musica che ascoltavo da bambina,fatta di strumenti suonati da persone dove l'emozione di ogni singolo suono riportava alla mente scenari in cui la musica prendeva forma e vita...Ovviamente questa è la mia impressione ora,riascoltando tale musica.
Oggi quegli scenari non ci sono più nella mia mente,tranne quando,al convegno,ho riascoltato le meravigliose opere di Zappa...


è vero, un insieme di emozioni io le provo solo ascoltando Carmen Consoli con la chitarra; Pino Daniele e Fiorella Mannoia in tour; Michele Zarrillo con il suo bel pianoforte e tanti altri, e poi che bello ascoltare, con un accompagnamento strumentale lieve e dolce, la voce vera ed emozionata di una brava cantante che non esce dalla bocca, ma dall' anima... dal profondo!

TI SVELI?!?

Tambouriner - 10-7-2003 at 19:05

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
che bello scrivere tanto per... ogni riferimento è puramente casuale

Lascia xdere i porcellini, tesoro!
Lasciami qualke tuo tag sul suono, sul teatro, sul suono del teatro, sul teatro del suono o su quello ke vuoi tu...

PROFILI VACUI...

Tambouriner - 10-7-2003 at 19:10

Quota:
Originariamente scritto da ossyden
Grazie per la simpatica intellettuale....Io dico sempre quello che penso perché non farlo,tanto le opinioni negative piovono su di me [...]comunque grazie per avermi risposto.

Possibile ke nessuno si ricorda mai quello ke scrive nel proprio profilo?

Il colore dei suoni.

ossyden - 11-7-2003 at 09:30

Avete mai pensato che ogni suono abbia un colore?Io sono un pò fissata su questa cosa.Ogni qual volta che ascolto un qualunque suono,prodotto da musica o da altro(battito di mani,una cosa che cade,quando digitiamo dalla nostre tasiere "cybernetiche")penso che questo riportato all'interno del mio immaginario possa avere un colore.Non sono matta.Pensate un pò al battito delle mani che colore può avere???Per me per esempio può essere blu perchè questo colore mi riporta a sensazioni positive.
Chi mi conosce sa che ho proposto questa domanda più volte sui colori ma l'idea mi piace troppo....
Ciao a tutti!!!!!!

IDEA DI SUONO DEL TEATRO SECONDO UNA SIMPATICA INTELLETTUALE.

ossyden - 11-7-2003 at 09:48

Ciao a tutti. Vorrei esporre in brevi e coincise parole la mia idea di suono del teatro.
Allora come ho sempre ribadito,il suono e il teatro sono due cose che possono perfettamente amalgamarsi l'un l'altro.
Un giorno sono andata a teatro ma non per vedere uno spettacolo ma perchè volevo guardarne ogni particolare,per capire cosa potesse rievocare alla mente.In quel momento il teatro era vuoto e ho pensato al silenzio,come Lalla ha detto in uno dei suoi interventi.Ho ascoltato il suo silenzio,quel silenzio fatto di parole non dette,e gesti che non c'erano.
Nella mia mente allora si è creato il mio suono del teatro.Io ero lì sul quel palco a riempire col suono della mia voce quel silenzio che ancor prima coronava il mio pensiero.Il suono della propria voce,nessuno mai ha pensato di riempire il teatro di sè??Ma non solo i miei gesti,la mia mimoritmica che esprimeva il mio ego, e tutto ciò accompagnato da i suoni meravigliosi di tamburi,violini,pianoforti...
Sarà bizzarra come idea ma io ci ho pensato davvero a lungo prima di scrivere tutto questo....Questo è il mio suono del teatro...bizzarro ripeto ma sincero.

Lory Caiaffa & Anto Lala - 11-7-2003 at 09:53

Troviamo le voci corali un pò grottesche, le associamo al mistero divino. vengono proposte anche per dare forti emozioni specie nello spettatore che sentendole fa un processo di retrospezione nella mente che crediamo si dissocia dalle immagini visibili in teatro per concetrarsi su se stesso nel ricercare il proprio essere.

ossyden - 11-7-2003 at 10:01

Quota:
Originariamente scritto da gabriele
SIAM TRE PICCOLI PORCELLIN
SIAMO TRE MAIALIN
MAI NESSUN CI DIVIDERà
PONZI
PONZI


mah certe volte rimango veramente scioccata dai tuoi interventi del tutto inappropiati

ossyden - 11-7-2003 at 13:26

Quota:
Originariamente scritto da Lory Caiaffa & Anto Lala
Troviamo le voci corali un pò grottesche, le associamo al mistero divino. vengono proposte anche per dare forti emozioni specie nello spettatore che sentendole fa un processo di retrospezione nella mente che crediamo si dissocia dalle immagini visibili in teatro per concetrarsi su se stesso nel ricercare il proprio essere.

La ricerca del teatro dell'immaginazione parte anche da noi stessi per poi trasmettere agli altri quelle emozioni che solo ke persone + sensibili riescono a percepire creando a loro volta un'altro teatro trasmettibile agli altri e così via...

lo so....

ossyden - 11-7-2003 at 13:46

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Quota:
Originariamente scritto da ossyden
Grazie per la simpatica intellettuale....Io dico sempre quello che penso perché non farlo,tanto le opinioni negative piovono su di me [...]comunque grazie per avermi risposto.

Possibile ke nessuno si ricorda mai quello ke scrive nel proprio profilo?

vedi che ricordo quello che ho scritto LIVIO!!!!!

ossyden - 11-7-2003 at 14:26

Estratto del convegno 28 febbraio 2003 presso i teatri KOREJA.
MINO TORRIANO DOCENTE DI BELLE ARTI
"Il suono che precede la musica è un'idea più forte di quello che può sembrare...considerando che negli anni 50 nelle avanguardie accademiche il suono diventava un elemento fisico...elementi fondamentali sonorità pure,vibrazioni,oscillazioni,ed ELEMENTI VOCALI che si rifacevano al raga indiano...cio ha ispirato il minimalismo"...ecco cosa volevo dire io quando parlavo di vocalità...

ossyden - 11-7-2003 at 14:37

Quota:
Originariamente scritto da Sabry
Quota:
Originariamente scritto da ossyden
"Cosa resterà di questi anni 80,afferrati e già scivolati via..." Prendo spunto dalla canzone di Raf scritta alla fine degli anni 80 quando già la musica iniziava a contaminarsi di "digitalizzazioni".Siamo arrivati al 2003 ed ora è praticamente tutto "digitalizzato"non c'è più quella musica che ascoltavo da bambina,fatta di strumenti suonati da persone dove l'emozione di ogni singolo suono riportava alla mente scenari in cui la musica prendeva forma e vita...Ovviamente questa è la mia impressione ora,riascoltando tale musica.
Oggi quegli scenari non ci sono più nella mia mente,tranne quando,al convegno,ho riascoltato le meravigliose opere di Zappa...


è vero, un insieme di emozioni io le provo solo ascoltando Carmen Consoli con la chitarra; Pino Daniele e Fiorella Mannoia in tour; Michele Zarrillo con il suo bel pianoforte e tanti altri, e poi che bello ascoltare, con un accompagnamento strumentale lieve e dolce, la voce vera ed emozionata di una brava cantante che non esce dalla bocca, ma dall' anima... dal profondo!

Si è vero sia Pino Daniele che Carmen Consoli mi danno delle emozioni fortissime (il primo Pino Daniele "Napul è)ma non riesco a non pensare alla meravigliosità delle sonorità anni 80 (I like Chopin chi non la ricorda???)...cmq penso che oggi gli artisti degni di questo sostantivo siano da ricercare in Battiato che nelle sue meravigliose opere riesce a dare il meglio di sè in tutte le forme e le espressioni sonoro-vocali.

IL RITORNO DEL SUONO GIALLO

Tambouriner - 11-7-2003 at 18:36

Quota:
Originariamente scritto da ossyden
Avete mai pensato che ogni suono abbia un colore?Io sono un pò fissata su questa cosa.Ogni qual volta che ascolto un qualunque suono,prodotto da musica o da altro(battito di mani,una cosa che cade,quando digitiamo dalla nostre tasiere "cybernetiche")penso che questo riportato all'interno del mio immaginario possa avere un colore.Non sono matta.Pensate un pò al battito delle mani che colore può avere???Per me per esempio può essere blu perchè questo colore mi riporta a sensazioni positive.
Chi mi conosce sa che ho proposto questa domanda più volte sui colori ma l'idea mi piace troppo....
Ciao a tutti!!!!!!


Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Carlo INFANTE suonodelteatro1,2.mov
Esiste una dimensione specifica del suono in quanto teatro. Già Kandisky in qualche modo l’aveva intuito, non so chi di voi ha presente il “suono giallo” di Kandisky: era forse uno degli esempi di teatro musicale più bello, a cui personalmente sono molto legato. Forse è stata un elemento di partenza per la mia sensibilità di critico teatrale di allora quando già negli anni ’70 iniziai a occuparmi di teatro e per me il teatro era molto legato alla dimensione sonora. Il teatro della mia generazione. Il teatro della post-avanguardia il teatro di ricerca di quegli anni.



APPROFONDIMENTI:

http://www.mostra.artv.it/kandinsky.htm

http://www.varesegallery.com/visita/kandinskij.htm

http://www.accademiacarrara.bergamo.it/iniziat/cnmm/intfagon.htm

http://users.unimi.it/~gpiana/dm3/dm3bikmb.htm

SVELATI...

Svelami... - 11-7-2003 at 21:14

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
che bello scrivere tanto per... ogni riferimento è puramente casuale

Lascia xdere i porcellini, tesoro!
Lasciami qualke tuo tag sul suono, sul teatro, sul suono del teatro, sul teatro del suono o su quello ke vuoi tu...


perchè dovrei svelarmi? e perchè mi chiami tesoro? comunque ti consiglio di svelarti, perchè in questo forum c' è più gente anonima che si iscrive col proprio nome piuttosto che me!
ogni riferimento è puramente casuale.
hai presente quando i corpi di due innamorati si trovano perfettamente in armonia con la natura che li ama e con i loro sensi? posso sembrare un pò troppo out, ma credo che l' armonia delle loro sensazioni, dei loro desideri, dei loro istinti che li porta a fare l' amore, in qualche modo, possa congiungersi con l' equilibrio delle note, del tempo, delle chiavi e delle alterazioni che invadono una partitura musicale. è incredibile quanto sia "matematica" la musica e quanto, al contempo, sia segreta, avvolta da un certo alone di mistero... tutta da svelare! è questo il vero fascino del suono del teatro: vuole essere scoperto; ...l' attrazione dell' anima ( come diceva Sabry).

Vivere nell’attesa dell’attimo

Tambouriner - 12-7-2003 at 08:21

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
perchè dovrei svelarmi? e perchè mi chiami tesoro? comunque ti consiglio di svelarti, perchè in questo forum c' è più gente anonima che si iscrive col proprio nome piuttosto che me!
ogni riferimento è puramente casuale.
hai presente quando i corpi di due innamorati si trovano perfettamente in armonia con la natura che li ama e con i loro sensi? posso sembrare un pò troppo out, ma credo che l' armonia delle loro sensazioni, dei loro desideri, dei loro istinti che li porta a fare l' amore, in qualche modo, possa congiungersi con l' equilibrio delle note, del tempo, delle chiavi e delle alterazioni che invadono una partitura musicale. è incredibile quanto sia "matematica" la musica e quanto, al contempo, sia segreta, avvolta da un certo alone di mistero... tutta da svelare! è questo il vero fascino del suono del teatro: vuole essere scoperto; ...l' attrazione dell' anima ( come diceva Sabry).

Svelarmi?!?
Se vuoi svelarmi da sola allora leggi tutti i miei interventi nella discussione de “Il suono del teatro a Lecce” e in “Corso di Informatica Multimediale. Teoria e tecniche del teatro in ambiente digitale, a Lecce” e non solo fra gli ultimi vomitati nel Forum tanto x esserci…
Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
ogni riferimento è puramente casuale.

Se hai bisogno d’altro kiedi a sabry ke è 1 po’ la mia biografa ufficiale o vai a leggere il mio intervento dell’8-6-2003 Il Suono del Teatro avvolge.

Vorrei essere melisma leggermente variando su di te nota… come un colibrì quando s’avvicina a un fiore per tastarne il nettare…

Vorrei essere melodia su di te melodia nel contrappunto della vita. Per vivere parallelamente nel desiderio di incontrarci – anche un solo attimo – e poi lasciarci e vivere nuovamente nell’attesa di quell’attimo…

Vorrei essere suono per poterti avvolgere con tutte le vibrazioni del mio desiderio…

SVELATI...

Svelami... - 12-7-2003 at 13:08

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
Svelarmi?!?
Se vuoi svelarmi da sola allora leggi tutti i miei interventi nella discussione de “Il suono del teatro a Lecce” e in “Corso di Informatica Multimediale. Teoria e tecniche del teatro in ambiente digitale, a Lecce” e non solo fra gli ultimi vomitati nel Forum tanto x esserci…

**già fatto, conosco bene tutti e due i forum, ho avuto tanto tempo per leggerti e riflettere su tutti gli interventi di tutti!**

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
ogni riferimento è puramente casuale.

Se hai bisogno d’altro kiedi a sabry ke è 1 po’ la mia biografa ufficiale o vai a leggere il mio intervento dell’8-6-2003 Il Suono del Teatro avvolge.

**per quale motivo Sabry è la tua biografia ufficiale? vi conoscete bene?**

Vorrei essere melisma leggermente variando su di te nota… come un colibrì quando s’avvicina a un fiore per tastarne il nettare…

Vorrei essere melodia su di te melodia nel contrappunto della vita. Per vivere parallelamente nel desiderio di incontrarci – anche un solo attimo – e poi lasciarci e vivere nuovamente nell’attesa di quell’attimo…

Vorrei essere suono per poterti avvolgere con tutte le vibrazioni del mio desiderio…


**lo sai, credo che la poesia aiuti gli uomini a conoscersi e a conoscere se stessi, ... la poesia detta le parole alla musica...,
e con questo non voglio dire che la musica sia subordinata, anzi, musica e poesia camminano parallelamente verso un sentiero dolce e piano, fin dentro ad una culla che avvolge lieve un piccolo che dorme soave ed innocente.
non vorrei svelarti, ti ho chiesto espressamente di svelarti, e in qualche modo lo stai facendo, con le tue citazioni e le tue poesie. a proposito: le vibrazioni del desiderio... in queste tue parole ho trovato un pò le mie e, a pensarci bene, ho riflettuto sull' armonia dei corpi di cui parlavo ieri e mi è venuto alla mente di paragonare quell' armonia al calore, sì, il calore di due corpi che, istintivamente, si attraggono come due calamite e ritrovano insieme quella pace che tanto cercavano. calore su calore l' armonia è una sola- nota su nota l' armonia è unica, ancora sonante nella mia mente... **

Svelami... - 12-7-2003 at 13:20

Quota:
Originariamente scritto da carlo

<<< qui si tratta di confrontarci sul campo
a partire dall'evento di melpignano il 23.07
<<<


a quanto ho capito faremo degli incontri con gli artisti prima delle loro esibizioni, vorrei confrontarmi con loro e con gli altri del forum, DE Gregori è uno dei cantautori che sta facendo la storia italiana e Ascanio Celestini è un artista giovane, emergente che sta riscuotendo molto successo, bravo e in gamba... ma una sola domanda: potremmo avere alcuni biglietti per noi o comunque avere degli sconti? grazie

CAPELLI

Tambouriner - 12-7-2003 at 19:01

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
[...] DE Gregori è uno dei cantautori che sta facendo la storia italiana [...]

Ah si?!? Sta facendo l'esame di Storia Italiana?
C'è + storia in 1 capello di Giovanna MARINI ke in tutto De Gregori!
Se non fosse x la Giovanna MARINI non verrei e in ogni caso non pagherei x vedere la Giovanna MARINI figuriamoci x De Gregori!!!

Maggiori info si trovano in:

il FORUM di TEATRON.org » INFO e NEWS » DisCanti/Teatri d'Ascolto

il FORUM di TEATRON.org » la RETE degli SGUARDI » info su progetti ed eventi

e nella sezione del sito del Comune di Melpignano dedicato a Melpignano Festival (click-ate direttamente qui sotto x andarci!)

http://www.comune.melpignano.le.it/MelFest.html

Armonia & Passione

Tambouriner - 12-7-2003 at 19:59

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
[…] quando i corpi di due innamorati si trovano perfettamente in armonia con la natura che li ama e con i loro sensi […] credo che l' armonia delle loro sensazioni, dei loro desideri, dei loro istinti che li porta a fare l' amore […] possa congiungersi con l' equilibrio delle note, del tempo, delle chiavi e delle alterazioni che invadono una partitura musicale. […]

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner
[...] il mio intervento dell’8-6-2003 Il Suono del Teatro avvolge.

Vorrei essere melisma leggermente variando su di te nota… come un colibrì quando s’avvicina a un fiore per tastarne il nettare…

Vorrei essere melodia su di te melodia nel contrappunto della vita. Per vivere parallelamente nel desiderio di incontrarci – anche un solo attimo – e poi lasciarci e vivere nuovamente nell’attesa di quell’attimo…

Vorrei essere suono per poterti avvolgere con tutte le vibrazioni del mio desiderio…

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
[…] le vibrazioni del desiderio... in queste tue parole ho trovato un pò le mie […] e mi è venuto […] di paragonare quell' armonia al calore, sì, il calore di due corpi che, istintivamente, si attraggono come due calamite e ritrovano insieme quella pace che tanto cercavano. calore su calore l' armonia è una sola- nota su nota l' armonia è unica, ancora sonante nella mia mente...


Chi sei tu?
Armonia!
Essenza…
Intangibile e percepibile…
Di due identità sonore presenza nel tempo …

S’intreccia il calore di un corpo…
con il calore di un altro corpo…
non si distinguono…
nel fuoco che s’accende…
Chi sei tu?
Passione!

Chi siete?
Noi siamo uno! Noi veniamo da due!
Percezioni…
Ancora sonanti nella mia mente…

E LA DONNA CANNONE?

Svelami... - 13-7-2003 at 12:01

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Originariamente scritto da Tambouriner
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Originariamente scritto da Svelami...
[...] DE Gregori è uno dei cantautori che sta facendo la storia italiana [...]

Ah si?!? Sta facendo l'esame di Storia Italiana?
C'è + storia in 1 capello di Giovanna MARINI ke in tutto De Gregori!
Se non fosse x la Giovanna MARINI non verrei e in ogni caso non pagherei x vedere la Giovanna MARINI figuriamoci x De Gregori!!!

Maggiori info si trovano in:

il FORUM di TEATRON.org » INFO e NEWS » DisCanti/Teatri d'Ascolto

il FORUM di TEATRON.org » la RETE degli SGUARDI » info su progetti ed eventi

e nella sezione del sito del Comune di Melpignano dedicato a Melpignano Festival (click-ate direttamente qui sotto x andarci!)

http://www.comune.melpignano.le.it/MelFest.html


mi dispiace di questo, perchè a me piace da morire De Gregori, c' è poesia nelle sue canzoni, c' è verità e c' è la realtà di tutti i giorni... non mi dire che " La donna cannone " non ti dice nulla!
purtroppo non conosco G. Marini e spero di scoprire presto chi è e cosa ha fatto, per questo vorrei andare a Melpignano, sono molto curiosa!

Sito Ufficiale Giovanna MARINI

Tambouriner - 13-7-2003 at 12:13

... avevo già dato questo link, ma visto ke proprio non le leggete le pagine precedenti...

http://www.giovannamarini.it

CARPE DIEM

Svelami... - 13-7-2003 at 12:16

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Originariamente scritto da Tambouriner
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Originariamente scritto da Svelami...
[…] quando i corpi di due innamorati si trovano perfettamente in armonia con la natura che li ama e con i loro sensi […] credo che l' armonia delle loro sensazioni, dei loro desideri, dei loro istinti che li porta a fare l' amore […] possa congiungersi con l' equilibrio delle note, del tempo, delle chiavi e delle alterazioni che invadono una partitura musicale. […]

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Originariamente scritto da Tambouriner
[...] il mio intervento dell’8-6-2003 Il Suono del Teatro avvolge.

Vorrei essere melisma leggermente variando su di te nota… come un colibrì quando s’avvicina a un fiore per tastarne il nettare…

Vorrei essere melodia su di te melodia nel contrappunto della vita. Per vivere parallelamente nel desiderio di incontrarci – anche un solo attimo – e poi lasciarci e vivere nuovamente nell’attesa di quell’attimo…

Vorrei essere suono per poterti avvolgere con tutte le vibrazioni del mio desiderio…

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Originariamente scritto da Svelami...
[…] le vibrazioni del desiderio... in queste tue parole ho trovato un pò le mie […] e mi è venuto […] di paragonare quell' armonia al calore, sì, il calore di due corpi che, istintivamente, si attraggono come due calamite e ritrovano insieme quella pace che tanto cercavano. calore su calore l' armonia è una sola- nota su nota l' armonia è unica, ancora sonante nella mia mente...


Chi sei tu?
Armonia!
Essenza…
Intangibile e percepibile…
Di due identità sonore presenza nel tempo …

S’intreccia il calore di un corpo…
con il calore di un altro corpo…
non si distinguono…
nel fuoco che s’accende…
Chi sei tu?
Passione!

Chi siete?
Noi siamo uno! Noi veniamo da due!
Percezioni…
Ancora sonanti nella mia mente…


io sono il nettare di quel fiore,
che si lascia ammorbidire tra le polveri di una farfalla,
io sono l' attesa, il tempo che fugge, che lascia in sospeso, in equilibrio precario,
io sono quell' attimo, lieve, leggero, che si posa piano e che ci lascia assaporare la dimensione unica del nostro viaggio sconosciuto... eterno...
CARPE DIEM SEMPRE

Svelami... - 13-7-2003 at 12:22

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Originariamente scritto da Tambouriner
... avevo già dato questo link, ma visto ke proprio non le leggete le pagine precedenti...

http://www.giovannamarini.it


HAI RAGIONE PERDONAMI, ANCHE SE CI SONO GIà ANDATA, MA HO TROVATO POCO, IO VORREI CAPIRE COSA HA FATTO CON LA NOSTRA MUSICA POPOLARE

fleur - 13-7-2003 at 12:51

Hai ragione, virus. L'esperienza del set radiofonico ai Koreja è stata un evento totalmente nuovo per me e credo anche per tutti gli altri. Indossando quelle cuffie ho avuto la sensazione di essere "altrove", in quell'"altrove" che spesso cerco nei miei giorni ma che raramente trovo. La musica cullava dolcemente la mia mente ed era come se fossi immersa in un bagno di calde riflessioni. Ascoltavo le voci che prendevano forma, dando un senso alle mie tante domande ed è stato allora che ho capito che il teatro è qualcosa di più di una semplice recita. Bisogna essere pronti a mettere in gioco i propri pensieri, a mettersi in gioco attraverso questi scambi che fanno conoscere ciò che è il pensiero altrui, arricchendo la propria anima con colori di altre vite e di altre esperienze. Grazie mille, per tutto questo.

La Chiriacò & La Simpatichina

Tambouriner - 13-7-2003 at 15:55

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Originariamente scritto da Svelami...
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Originariamente scritto da Tambouriner
[...]

http://www.giovannamarini.it


HAI RAGIONE PERDONAMI, ANCHE SE CI SONO GIà ANDATA, MA HO TROVATO POCO, IO VORREI CAPIRE COSA HA FATTO CON LA NOSTRA MUSICA POPOLARE


Sul finire degli anni '60 Giovanna MARINI, impostazione lirica, ke si era preso la briga di andare ad imparare dalle mondine - Giovanna Daffini - i loro canti e i loro modi, scende nel Salento x fare la stessa cosa con Mariuccia Chiriacò di Sternatia; poi si incontra con Rina DURANTE ke le presenta la Simpatichina ("Pizzicarella" è sua!).
Negli anni '90 scrive un piccolo pezzo riguardante questo episodio nel Salento ke Luigi KIRIATTI inserirà nel libro con CD allegato "OpillopillopìOpillopillopà" Edizioni Aramirè (ormai quasi introvabile).
X maggiori dettagli kiedi a Giovanna MARINI o, meglio ancora, alla nostra Rina DURANTE!

L'attimo di una carezza

Tambouriner - 13-7-2003 at 16:03

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Originariamente scritto da Tambouriner
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Originariamente scritto da Svelami...
[…] quando i corpi di due innamorati si trovano perfettamente in armonia con la natura che li ama e con i loro sensi […] credo che l' armonia delle loro sensazioni, dei loro desideri, dei loro istinti che li porta a fare l' amore […] possa congiungersi con l' equilibrio delle note, del tempo, delle chiavi e delle alterazioni che invadono una partitura musicale. […]

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Originariamente scritto da Tambouriner
[...] il mio intervento dell’8-6-2003 Il Suono del Teatro avvolge.

Vorrei essere melisma leggermente variando su di te nota… come un colibrì quando s’avvicina a un fiore per tastarne il nettare…

Vorrei essere melodia su di te melodia nel contrappunto della vita. Per vivere parallelamente nel desiderio di incontrarci – anche un solo attimo – e poi lasciarci e vivere nuovamente nell’attesa di quell’attimo…

Vorrei essere suono per poterti avvolgere con tutte le vibrazioni del mio desiderio…

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Originariamente scritto da Svelami...
[…] le vibrazioni del desiderio... in queste tue parole ho trovato un pò le mie […] e mi è venuto […] di paragonare quell' armonia al calore, sì, il calore di due corpi che, istintivamente, si attraggono come due calamite e ritrovano insieme quella pace che tanto cercavano. calore su calore l' armonia è una sola- nota su nota l' armonia è unica, ancora sonante nella mia mente...


Chi sei tu?
Armonia!
Essenza…
Intangibile e percepibile…
Di due identità sonore presenza nel tempo …

S’intreccia il calore di un corpo…
con il calore di un altro corpo…
non si distinguono…
nel fuoco che s’accende…
Chi sei tu?
Passione!

Chi siete?
Noi siamo uno! Noi veniamo da due!
Percezioni…
Ancora sonanti nella mia mente…


io sono il nettare di quel fiore,
che si lascia ammorbidire tra le polveri di una farfalla,
io sono l' attesa, il tempo che fugge, che lascia in sospeso, in equilibrio precario,
io sono quell' attimo, lieve, leggero, che si posa piano e che ci lascia assaporare la dimensione unica del nostro viaggio sconosciuto... eterno...
CARPE DIEM SEMPRE




… essere quella farfalla…
… per una carezza …
…col soffio d'un battito d’ali…

Vivere un solo attimo nella febbricitante attesa di te…
E morire in una carezza…




cubA. - 13-7-2003 at 19:55


mi dispiace di questo, perchè a me piace da morire De Gregori, c' è poesia nelle sue canzoni, c' è verità e c' è la realtà di tutti i giorni... non mi dire che " La donna cannone " non ti dice nulla!


vorrei allacciarmi a questo messaggio per rispondere a chi afferma che il suono del teatro (e teatro del suono) si è fermato o quanto meno viene meglio espresso dalle composizioni più "analogiche" (diciamo così) di artisti come De Gregori o la Consoli, Zarrillo (mammamia!)...io credo che bisogna tener conto del progresso, che come è come un treno e non può essere fermato...posso anche essere daccordo su De Gregori...tanti suoi pezzi sono sicuramente suggestivi e contribuiscono alla causa del teatro del suono, dell'immaginazione e dell'evocazione...però dobbiamo anche aggiungere che ha fatto il suo tempo...la Consoli sarà pure brava, ma mi sembra che abbia già fatto la Joplin o -- dei cranberries quello che lei propone ora...questo per dire che bisogna tenere conto della "digitalizzazione",l quella specie di diavolo che anche su questo forum qualcuno ha criticato...io credo che il suono del teatro si sta evolvendo e a questo ha contribuito al 100% l'uso del digitale...se non ci fosse stato l'avvento delle nuove tecniche di registrazione e di riproduzione audio, il suono del teatro sarebbe morto...pensiamo per esempio all'uso dei loops nella musica e cioè alla riproduzione ciclica di frammenti audio...teniamo presenti alcune nuove realtà come i Daft Punk con "around the world" e il videoclip relativo: riproduzione in loops audio-visiva

ambra - 13-7-2003 at 20:35

Quota:
Originariamente scritto da ossyden
"Cosa resterà di questi anni 80,afferrati e già scivolati via..." Prendo spunto dalla canzone di Raf scritta alla fine degli anni 80 quando già la musica iniziava a contaminarsi di "digitalizzazioni".Siamo arrivati al 2003 ed ora è praticamente tutto "digitalizzato"non c'è più quella musica che ascoltavo da bambina,fatta di strumenti suonati da persone dove l'emozione di ogni singolo suono riportava alla mente scenari in cui la musica prendeva forma e vita...Ovviamente questa è la mia impressione ora,riascoltando tale musica.
Oggi quegli scenari non ci sono più nella mia mente,tranne quando,al convegno,ho riascoltato le meravigliose opere di Zappa...


vorrei precisare che la musica degli anni '80 da te definita non "digitalizzata" era in effetti satura di suoni e strumenti di nuova generazione. quella stessa tecnica che negli ultimissimi tempi stà tornando in voga nella musica (ma anche nel costume). ricordi "I Like chopin" facendo una tua stessa citazione? beh, senti un po' i suoni della batteria di quel pezzo; non sono per niente suoni di una batteria naturale, bensì cassa, rullante e charleston digitali. questo credo che conferma che anche il digitale riporta alla mente scenari dove la musica prende forma e vita. riallacciandomi al messaggio precedente di cubA. vorrei dire che sono daccordo sul fatto che la digitalizzazione della musica sta contribuendo in maniera notevole all'evoluzione del suono del teatro. le nuove tecniche musicali ci stanno facendo conoscere nuove ambientazioni sonore che qualche anno fa erano impensabili. sicuramente beethoven è stato un grande se pensiamo alle sue sinfonie più famose, ma non credo che sarebbe mai riuscito a scatenarci dentro quello che ai nostri giorni possono fare artisti come i chemical brothers o fait boy slim.

francy_s - 13-7-2003 at 22:26

se si parla di suono evocativo secondo me non si può non citare un gruppo come i radiohead. purtroppo ho visto che nessuno ne ha parlato. io consiglio a chi voglia farlo di ascoltare o meglio ancora di guardare una registrazione di un loro live. la voce di tom york ha il potere di fluttuare sulla musica suscitando davvero forti emozioni. è un po' quello che riusciva ai pink floyd qualche anno fa, stavolta però arricchito di nuove sonorità. il palco diventa una specie di teatro di luci e suoni dove il gruppo più che recitare sembra "vivere". lo spettatore e ascoltatore non riesce davvero a non sentirsi parte integrante del concerto; non riesce a sfuggire alla musica che gli proietta addosso una specie di simbiotica appartenenza. insomma, coinvolgimento emotivo totale.

Andiamoa vedere Escamot cn sorprese di e con Sergio Bini in arte Bustric. Giocando con tanti diversi

Titti - 14-7-2003 at 09:05

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Originariamente scritto da carlo
s'apre qui il forum x il diario di bordo on line su “Il suono del teatro” a Lecce

convegno nazionale
sull’interazione tra teatro e musica
venerdì 28 febbraio 2003
ai cantieri teatrali koreja


Un convegno nazionale sull’interazione tra teatro e
musica promosso dai Cantieri Teatrali Koreja e curato da Carlo Infante si
svolge venerdì 28 febbraio dalle ore 11 alle ore 19 sotto il segno dell’ascolto.

Strutturato in forma di set radiofonico con gli spettatori muniti di cuffie
audio, il convegno che si svolge presso i Cantieri Koreja dalle ore 11
alle ore 19 intervallerà agli incontri e alle conversazioni con i protagonisti,
ascolti di repertori, sonorizzazioni e musiche.
Parole e suoni che si diffonderanno in modulazione di frequenza, sia in
collegamento con Radio Rama che su Internet con soluzioni in streaming audio
che verranno riprese e messe in onda da diverse altre radio (tra cui Radio3
e Radio Svizzera Italiana).

qui trovi lo streaming audio
http://www.teatrokoreja.com

L’ascolto e l’azione sono due proprietà del teatro musicale da Wagner a
Wilson/Tom Waits passando per Brecht/Kurt Weill, sia nella dimensione lirica del “sound poetry” che in quella epica delle canzoni-manifesto.

E’ un gioco
dinamico che attraverso la sinestesia, il principio sulla base del quale
si associano tra loro sfere sensoriali diverse, porta lontano, oltre i canoni
della drammaturgia basata esclusivamente sull’alfabeto. Una giornata di studi e di ascolti tratterà di questi temi, non solo di teatro musicale
ma di come il suono si fa teatro attraverso musiche di scena e colonne
sonore che spesso creano dei “sottotesti” sensoriali ad un teatro che sa
essere campo magnetico di tutti i linguaggi.

Vi partecipano compositori e musicisti come Raiz di Almamegretta, Giovanni
Mancuso, Giovanni Tamborrino, Sud Sound System, Tiziano Popoli, Luigi Cinque,
Luigi Ceccarelli , nonché autori e registi teatrali come Marco Martinelli
(Teatro delle Albe), Giancarlo Cauteruccio (Krypton), Salvatore Tramacere
(Koreja), Michele Sambin (Tam Teatro), Silvio Panini (Koinè); direttori
artistici come Franco Masotti (Ravenna Festival), Gianluigi Trevisi (Time
Zone) e critici musicali e teatrali come Gino Castaldo ed Ernesto Assante
de “La Repubblica” , Francesco Costantini (Gazzetta del Mezzogiorno), Fabrizio
Versienti (Corriere del Mezzogiorno), Walter Porcedda (La Nuova Sardegna),
studiosi come Alessandra Pomarico, Gino Santoro, Gigi Bubbico, Mino Toriano
e Antonio Farì.
S’incontreranno sia musicisti che autori teatrali, nonché quei performer
che incarnano le due espressioni, per sviluppare una ricognizione attraverso
musiche di scena, colonne sonore, composizioni e performance concepite per
la loro autonoma teatralità acustica.

Info:0832.24.20.00
http://www.teatrokoreja.com

in questo link
http://www.teatron.org/pot/oldblog/suonot.html
c'è il testo di una trasmissione radiofonica (la prima di un ciclio di 13) che realizzai nel 1986 su questi temi
è un'introduzione teorica e generale...


cubA. - 14-7-2003 at 09:06

continuando il discorso intrapreso da francy_s sui radiohead, con la quale stiamo facendo un lavoro di gruppo insieme anche ad ambra. vorrei sottolineare l'uso del digitale nei concerti del gruppo inglese. in particolare uno dei due chitarristi della band, ad un certo punto diventa un vero e proprio tecnico del suono ed usando un looper, campiona in tempo reale frammenti di voce del cantante, tom york. i campioni sono poi filtrati tramite effetti tipo envelope, pitch e cut-off e riprodotti come controcanto della voce originale. lo scenario sonoro che ne consegue è davvero molto efficace e suggestivo. ma il teatro del suono si sviluppa nei radiohead non solo con l'uso dell'elettronica ma anche grazie al ripescaggio di strumenti inusuali. straordinari per esempio sono alcuni tappeti sonori generati dall'uso di più clavicordi che creano un effetto corale molto mistico.

Andiamoa vedere Escamot cn sorprese di e con Sergio Bini in arte Bustric. Giocando con tanti diversi

Titti - 14-7-2003 at 09:13

Quota:

Andiamoa vedere Escamot cn sorprese di e con Sergio Bini in arte Bustric. Giocando con tanti diversi elementi di abilità, Bustric porta il pubblico nel mondo dell'immaginario e dell'assurdo. Nn è solo prestigiatore è anche clown, mimo , fantasia, artista di varietà e music-hall. E' attore in senso pieno ed è poeta della meraviglia in scena. Sarà a Cerrate il 31 Luglio alle ore 21.




ambra - 14-7-2003 at 11:20

ascoltando nel nostro lavoro di gruppo il blocco 1.2 del suono del teatro, ci siamo imbattutti nella discussione sulla contaminazione negli anni '80. si parlava di peter gabriel e della sua world music. penso che i progetti di quegli anni di peter gabriel e company siano stati i pilastri sui quali sono nati poi nei nostri giorni tanti altri progetti di contaminazione molto validi. parliamo per esempio degli asian dub foundation, formazione britannica che riunisce diverse culture. ritmiche jungle e drum'n'bass su chitarre di chiara ispirazione arabo-asiatica dilatate da reverberi e delay sparati a mille. ma anche raggamuffin di origine jamaicana e giri di basso dub. la musica in questi anni si è contaminata in tale modo che un solo gruppo spesso riesce a ricreare diversi scenari audio-mentali contemporaneamente.

fleur - 14-7-2003 at 12:35

" Un oceano di silenzio scorre lento,senza centro nè principio...Cosa avrei visto del mondo senza questa luce che illumina i miei pensieri neri.
Quanta pace trova l'anima dentro, scorre lento...il tempo di altre leggi, di un'altra dimensione e scendo dentro...un oceano di silenzio sempre in calma".Quando si parla di influenze sonore, non si può tralasciare un grande "interprete" come Franco Battiato. Nei suoi testi, il suono, il teatro e la poesia, diventano un'unica voce che, silenziosamente, parla al nostro inconscio. Per me, il suono del teatro è proprio un oceano di silenzio che scorre lento,senza tempo nè principio...una luce che illumina i miei pensieri neri.

NON PERDETEVI IL SITO DI LIVIO!

Sabry - 14-7-2003 at 13:13

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Originariamente scritto da Tambouriner
Vendo
MOTOROLA 8700
come nuovo mai usato!
prezzo stracciato!!!


LO COMPRO!!!

cos' è questa storia che io conoscerei la tua biografia ufficiale? domani facciamo i conti! cmq se ti serve una collaboratrice per il tuo nuovo sito, io ci sono, ti propongo già il titolo:
il nostro tamburello... non finirà mai di svelarsi!!!

chi volesse visitarlo:
http://www.liviofffanclub.it !!!

TEATRO MUSICA

Titti - 14-7-2003 at 14:26

ciao a tutti, entro in ritardo su questo forum per impegni di lavoro.....dopo aver ascoltato il cd sul suono del teatro, mi sono soffermata su Michele Sambin e sul TAM, è molto interessante ascoltare questa esibizione di sax priva di immagine. Ci esorta ascoltando il suo pezzo ad immaginarlo nudo sul palco mentre suona. Qui la musica diventa strumento d'immaginazione. Per lui il teatro musicale parte prima del teatro e cerca di mettere insieme suono e immagine.

Sambin

gia81 - 14-7-2003 at 14:36

Ciao a tutti, arrivo anch'io in ritardo....ma un lavoro un pò particolare mi tiene impeganto....magari accennerò qualcosa dopo....
trovo interessante quello che ha scritto Titti, in quanto anche il secondo lavoro di Sambin ha un suo fascino particolare....la messa in musica di un'opera di Ruzzante, che ha una lingua incomprensibile ma interessantissima dal punto di vista sonoro, in quanto vi è comprsenza di testo e musica, questi suoni forti uniti a queste frasi "sconnesse", potrebbero apparire come "immagini" macabre, riti religiosi, strane spiritualità.

Titti - 14-7-2003 at 14:48

A volte però dalla musica nasce il teatro o dal teatro può nascere la musica, ideale per Sambin è che questi due elementi nascano sincronicamente e abbiano vita interdipendente. In un altro dei suoi pezzi "Barbablù", il sincronismo teatro-musica avvine solo in fase di composizione. Si tratta di un'operina lirica che non è mai stata realizzata dal vivo ma registrata e "trattata" con il computer.

gia81 - 14-7-2003 at 15:07

A questo punto mi sembra doveroso parlare del Tam(Teatromusica).
Formazione fondata nel 1980 da Sambin, Dupont, Allegro, è una compagnia di produzione e progetto che si esprime nell'area della ricerca e sperimentazione sui linguaggi. Da sempre attua una sinergia tra linguaggi visivi e musicali e si concretizza in produzioni teatrali rivolte sia all'area dell'infanzia che del teatro per adulti. Produzioni sia internazionali che nazionali e progetti innovativi ciome quello del Teatro Carcere, con spettacolo e video ed un omaggio a Bertolt Brecht.

cubA. - 14-7-2003 at 15:08

ascoltando ancora nel nostro lavoro di gruppo il blocco 1.2, abbiamo trovato un passaggio in cui si osannano (+ o - giustamente) gli anni '80 della contaminazione e della sperimentazione, mentre viene definito di transizione il periodo musicale attuale. io credo che ciò non è del tutto corretto in quanto penso che il periodo di transizione ci sia già stato negli anni novanta. tra l'altro trovo anche dei parallelismi tra la scena punk inglese della fine anni '70 e quella di seattle nei primi anni '90. credo che il movimento punk benchè molto forte emotivamente, sia stato un momento di transizione che è andato a sfociare nella new wave degli anni '80 che è sicuramente da ritenere il movimento più importante dell'epoca. la fine dei '70 coincideva con la rabbia giovanile del '77 e con gli avvenimenti della primavera francese e in inghilterra esplodeva il fenomeno punk con i sex pistols tra i suoi maggiori esponenti. guarda caso nei primi anni '90 incominciava a seatle il movimento no-global e nella stessa città esplodevano i nirvana capostipiti del grunge. anche in questo caso tanta rabbia giovanile. e anche in questo caso come nel punk i musicisti non erano poi dei jazzisti. ma la loro musica benchè non composta e riprodotta egregiamente ha lasciato un segno indelebile perchè molto densa emotivamente. come il punk durò pochissimo sfociando nella new wave, anche il grunge è finito nel giro di pochissimi anni. è stata questa secondo me la fase di transizione che ci ha traghettato verso l'elettronica contemporanea con tutte le sue sfaccettature.

ambra - 14-7-2003 at 15:35

continuando la discussione sul tema proposto da cubA. vorrei dire che anch'io non ritengo di transizione il periodo attuale. tante sono le realtà musicali che ben rappresentano il suono del teatro. anche la scena italiana ha trovato in questa direzione dei forti esponenti. parlo per esempio dei bluvertigo, anche se in questo caso si dovrebbe aprire una parentesi a parte, tenendo conto dei loro parallelismi con artisti come battiato o bowie. loro hanno pubblicato tre album, una specie di trilogia che si è conclusa con "zero" che io considero davvero un capolavoro. soprattutto in alcune tracce come "zero" o "sovrappensiero". qui davvero la musica si esalta e il teatro della nostra immaginazione ci si spalanca davanti. dal nulla poi sono esplosi nel '97 i subsonica che diciamo hanno inventato un genere in Italia. parlo comunque del loro primo disco omonimo. molto intensi sono brani come "preso blu" o "giungla nord". sono bravissimi nel proiettarti nella loro dimensione, nel farti vedere quello che loro vedono, nel farti capire quello che loro hanno capito. ed hanno aperto la strada verso l'uso di determinate tecniche tipo manipolazioni al computer ed uso di campionatori che a distanza di sei anni più o meno tutti sembrano orientarsi.

gia81 - 14-7-2003 at 15:57

E' interessante vedere, come l'intera giornata sul suono del teatro abbia spaziato fra sonorità ed epoche diverse....infatti si è passati, da musiche etniche, orientali(come suoni tibetani, cinesi, pakistani e cotaminazioni varie) alla musica di sperimentazione e a quella elettronica che si concentra in particolar modo negli anno 80'....è rilevante la figura di Peter Gabriel(di cui si parla anche nel cd) che sperimenta, contamina le sue produzioni con influenze tecniche, musiche "estranee".
Del resto la musica elettronica negli anni 80 prende largo spazio anche in Italia e coinvolge artisti che fin all'ora si erano occupati di repertori completamente diversi; io ad esempio riporto un lavoro di Patty Pravo(artista che stimo e ammiro particolarmente e per la quale lavorerò quest'estate nella sua tournèe estiva....questo infatti è il motivo di cui accennavo prima che non mi ha permesso di intervenire prima su questo forum....continui spostamenti a roma.....ed ora finlamente si parte il 20 da Napoli per quest'avventura)di pura influenza elettronica del 1979. L'album in questione si chiama MUNICH ALBUM e viene registrato completamente in Germania con l'introduzione di un nuovo sistema di registrazione digitale e l'uso di computer e tastiere....quindi suoni forti, in parvenza "robotici" che in quell'epoca risuonano sicuramente innovativi. Perfino la grafica dell'album risulta diversa, quasi voler sottolineare l'elettronica dell'intero lavoro...un immagine che va oltre il reale....colori forti, shock, che rappresentano a pieno i suoni diversi dell'iinovazione.

munichalbum.jpg - 44kB

E IL RISPETTO?

Svelami... - 14-7-2003 at 16:12

Quota:
Originariamente scritto da cubA.

mi dispiace di questo, perchè a me piace da morire De Gregori, c' è poesia nelle sue canzoni, c' è verità e c' è la realtà di tutti i giorni... non mi dire che " La donna cannone " non ti dice nulla!


vorrei allacciarmi a questo messaggio per rispondere a chi afferma che il suono del teatro (e teatro del suono) si è fermato o quanto meno viene meglio espresso dalle composizioni più "analogiche" (diciamo così) di artisti come De Gregori o la Consoli, Zarrillo (mammamia!)...io credo che bisogna tener conto del progresso, che come è come un treno e non può essere fermato...posso anche essere daccordo su De Gregori...tanti suoi pezzi sono sicuramente suggestivi e contribuiscono alla causa del teatro del suono, dell'immaginazione e dell'evocazione...però dobbiamo anche aggiungere che ha fatto il suo tempo...la Consoli sarà pure brava, ma mi sembra che abbia già fatto la Joplin o -- dei cranberries quello che lei propone ora...questo per dire che bisogna tenere conto della "digitalizzazione",l quella specie di diavolo che anche su questo forum qualcuno ha criticato...io credo che il suono del teatro si sta evolvendo e a questo ha contribuito al 100% l'uso del digitale...se non ci fosse stato l'avvento delle nuove tecniche di registrazione e di riproduzione audio, il suono del teatro sarebbe morto...pensiamo per esempio all'uso dei loops nella musica e cioè alla riproduzione ciclica di frammenti audio...teniamo presenti alcune nuove realtà come i Daft Punk con "around the world" e il videoclip relativo: riproduzione in loops audio-visiva


Tanto per cominciare nessun mammamia, per piacere, ed enorme rispetto ad artisti che si sono fatti da sé, con le proprie parole e il proprio cuore e non certo con le nuove tecniche e altro.

Poi non mi piace il fatto che tu dica: “ ha fatto il suo tempo”; il passato è degno di rispetto più del presente, perché è solo grazie al passato che noi “ ci siamo evoluti” e siamo qui a discutere insieme.

Poi teniamo presenti anche le nuove realtà, giustissimo, ma tenendo conto sempre che gli artisti di oggi sono nati anche grazie al blu dipinto di blu, alla pappa col pomodoro della Pavone, alle belle senz’ anima del signor Cocciante e alla maglietta fina di Baglioni.
Gli artisti di ieri sono il nostro bagaglio culturale a cui anche tu fai o farai riferimento, anche se cerchi di metterli da parte.
Foscolo ( e scusa i riferimenti che per te ormai saranno preistorici) diceva che nessuno mai verrà dimenticato, anche se muore, perché ci sarà sempre la propria poesia eternatrice, la propria storia che vivrà nel cuore dei propri cari.
Perfavore… Non facciamo morire le emozioni del cuore di tanta gente…

gia81 - 14-7-2003 at 16:14

Concordo a pieno sulle tante realtà attuali, purtroppo però bisogna sottolineare anche un altro aspetto del panorama musicale attuale....la potenza della radio diffonde gruppi o giovani solisti che "canticchiano" pezzi ritmati che fanno da colonna sonora ad un unica stagione e poi dopo scompaiono nel nulla, ovviamente senza lasciar una minima traccia del loro passaggio. Purtroppo credo molti facciano riferimento a questi fenomeni passegggeri....almeno la massa si basa su questi "fenomeni" senza creare una vera "cultura" musicale....sono pienamente d'accordo con Ambra su Bluvertigo(trovo che ZERO sia uno dei dischi più belli) e Subsonica....nuove sonorità e sicuramente voci importanti che caratterizzano ogni brano....aggiungerei anche un altro gruppo che ritengo di ootimo livello nella nuova generazuione musicale, i La Crus....trovo che la voce del cantante riesca a rendere ogni pezzo unico nel suo genere, questo è molto evidente nella reinterpretazione di pezzi famosi di artisti come Patty Pravo, Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Franco Battiato nel loro penultimo album.

BEETHOVEN?

Svelami... - 14-7-2003 at 16:19

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Originariamente scritto da ambra
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Originariamente scritto da ossyden
"Cosa resterà di questi anni 80,afferrati e già scivolati via..." Prendo spunto dalla canzone di Raf scritta alla fine degli anni 80 quando già la musica iniziava a contaminarsi di "digitalizzazioni".Siamo arrivati al 2003 ed ora è praticamente tutto "digitalizzato"non c'è più quella musica che ascoltavo da bambina,fatta di strumenti suonati da persone dove l'emozione di ogni singolo suono riportava alla mente scenari in cui la musica prendeva forma e vita...Ovviamente questa è la mia impressione ora,riascoltando tale musica.
Oggi quegli scenari non ci sono più nella mia mente,tranne quando,al convegno,ho riascoltato le meravigliose opere di Zappa...


vorrei precisare che la musica degli anni '80 da te definita non "digitalizzata" era in effetti satura di suoni e strumenti di nuova generazione. quella stessa tecnica che negli ultimissimi tempi stà tornando in voga nella musica (ma anche nel costume). ricordi "I Like chopin" facendo una tua stessa citazione? beh, senti un po' i suoni della batteria di quel pezzo; non sono per niente suoni di una batteria naturale, bensì cassa, rullante e charleston digitali. questo credo che conferma che anche il digitale riporta alla mente scenari dove la musica prende forma e vita. riallacciandomi al messaggio precedente di cubA. vorrei dire che sono daccordo sul fatto che la digitalizzazione della musica sta contribuendo in maniera notevole all'evoluzione del suono del teatro. le nuove tecniche musicali ci stanno facendo conoscere nuove ambientazioni sonore che qualche anno fa erano impensabili. sicuramente beethoven è stato un grande se pensiamo alle sue sinfonie più famose, ma non credo che sarebbe mai riuscito a scatenarci dentro quello che ai nostri giorni possono fare artisti come i chemical brothers o fait boy slim.


Beethoven non si pensa, Beethoven è. E poi quello che ti scatenano dentro gli artisti che citi, possono non scatenare nulla in altre persone e possono non essere nulla in confronto ad un mostro della musica dell' ottocento,
RICORDATELO SIEMPRE!

Titti - 14-7-2003 at 16:49

Musica popolare, etnica, brasiliana, elettronica, di contaminazione, tutto è suono del teatro, il progresso digitale accompagna di conseguenza anche il suono teatrale ma accanto a questo progresso troviamo anche nuovi esperimenti di "creazioni" di effetti musicali; ad esmpio è rilevante l'esperimento fatto dal percussionista danese con la costruzuione di una gabbia in metallo fatta con materiale di scarto. Esperimento interessante e innovativo ascolato nel punto 2.3.

Titti - 14-7-2003 at 16:52

Parto del presupposto che in un forum ognuno abbia idee diverse dall'altro, sopratutto se si parla di musica, il panorama è così vasto ed è giusto che ogni artista abbia per ognuno di noi un significato diverso....è giusto anche dire che il passato con i suoi cantanti o musicisti o compositori ha lascaito forti influenze che non possono essere messe da parte nè tanto meno dimenticate. Comunque trovo che il suono del teatro sia stato influenzato da tutto questo, da ogni genere musicale, dai suoni etnici, a quelli elettronici, di contaminazione, sperimentali....nel corso dei secoli le sonorità sono sate tante ma credo che abbiano avuto sempre un filo conduttore mantentuto nel tempo, che le ha modificate in parte con tutte le forme innovative.

francy_s - 14-7-2003 at 17:01

sfogliando le prime pagine di questo forum ho trovato il messaggio di qualcuno che proponeva di doppiare l'esperienza d'ascolta fatta presso i koreja con un'altra in cui la musica fosse anche accompagnata da profumi ed essenze. 3 anni fa un esperimento del genere è stato fatto anche se in una frma un po' più grande. jovanotti nel suo tour invernale nei palasport si è portato dietro un'attrezzatura che rilasciava nell'ambiente profumi ed essenze scelte ad hoc sui brani eseguiti. il tutto per rievocare nella mente dell'ascoltatore quei luoghi e quelle culture che avevano ispirato l'autore delle canzoni. chi ha potuto vedere, ascoltare ed "annusare" il concerto dice che l'esperienza è davvero suggestiva e singolare; che permette insomma di percepire la musica in una forma più ampia.

gia81 - 14-7-2003 at 17:11

Trovo giusto quel che dici Titti, infatti parto dal presupposto che ognuno abbia gusti differenti e sia libero di poterli esprimere....l'ambiente musicale è infinito e i gusti personali non potrebbero non esserlo. Del resto il suono del teatro è vasto varia, dipende molto anche dal tipo di spettacolo con cui viene fuso....ogni suono ha valore proprio e potrebbe descrivere perfettamente le immagini....dalla lirica, alla musica sacra, passando dall'elettronica, alla sperimentale e perchè no le sonorità orientali, etniche......credo diventi tutto magia.
Inlotre vorrei aggiungere una cosa, anche nel panorama italiano, come in quello mondiale le sperimentazioni musicali ci sono state e continuano ad esserci, basti pensare ad artisti così detti "raffinati" che si rifanno a dei repertori più selezionati che utilizzano sonorità diverse....Antonella Ruggero ad esepio nell'ultimo lavoro si è accostata ai cant sacri riproducendoli con la sua voce, Battiato ha spaziato dall'elettronica, alla campionatura per utilizzare anche la chason francese e poi Patty Pravo che un pò d'anni fa sperimentò con un album orientale fatto di pezzi campionati, elettronici, cantati però in slang, o in cinese, giapponese......questi solo per fare degli esempi ma ce ne sarebbero tanti altri.

Forse il desiderio Da una scintilla

Tambouriner - 14-7-2003 at 17:13

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Originariamente scritto da Svelami...

io sono il nettare di quel fiore,
che si lascia ammorbidire tra le polveri di una farfalla,
io sono l' attesa, il tempo che fugge, che lascia in sospeso, in equilibrio precario,
io sono quell' attimo, lieve, leggero, che si posa piano e che ci lascia assaporare la dimensione unica del nostro viaggio sconosciuto... eterno...
CARPE DIEM SEMPRE

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Originariamente scritto da Tambouriner



… essere quella farfalla…
… per una carezza …
…col soffio d'un battito d’ali…

Vivere un solo attimo nella febbricitante attesa di te…
E morire in una carezza…




Quota:
Originariamente scritto da Svelami...

non attendere quell' attimo, perchè chissà se ci sarà,
non soffiare, perchè le ali potrebbero perdere la loro polvere preziosa,
non morire, perchè la vita è il volo di una farfalla che in quell' attimo batte le ali,
accarezzami,
infondimi le vibrazioni dei tuoi desideri
e falli tuoi, miei, nostri... perchè
il naufragar ci sia dolce in questo mare... di sensazioni...




Un attimo è una vita
Frammento di luce nel buio della notte d’una stella cadente
Un onda s’infrange s’uno scoglio
Un giglio di mare
Un muretto a secco immerso nel liquido aereo delle eritre cicalée
Un bimbo ti guarda e ride
Il brivido d’una carezza all’improvviso
Un’emozione forte che s’essenzia in una lacrima
Labbra ti sfiorano…

Forse il desiderio
Da una scintilla
S’accende
S’alimenta
S’infiamma
Brucia
Brucia
Brucia
Fin’alla soluzione di continuità…

… e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo… come lacrime… nella pioggia…



rispetto contro rispetto

cubA. - 14-7-2003 at 17:17

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Tanto per cominciare nessun mammamia, per piacere, ed enorme rispetto ad artisti che si sono fatti da sé, con le proprie parole e il proprio cuore e non certo con le nuove tecniche e altro.

Poi non mi piace il fatto che tu dica: “ ha fatto il suo tempo”; il passato è degno di rispetto più del presente, perché è solo grazie al passato che noi “ ci siamo evoluti” e siamo qui a discutere insieme.

Poi teniamo presenti anche le nuove realtà, giustissimo, ma tenendo conto sempre che gli artisti di oggi sono nati anche grazie al blu dipinto di blu, alla pappa col pomodoro della Pavone, alle belle senz’ anima del signor Cocciante e alla maglietta fina di Baglioni.
Gli artisti di ieri sono il nostro bagaglio culturale a cui anche tu fai o farai riferimento, anche se cerchi di metterli da parte.
Foscolo ( e scusa i riferimenti che per te ormai saranno preistorici) diceva che nessuno mai verrà dimenticato, anche se muore, perché ci sarà sempre la propria poesia eternatrice, la propria storia che vivrà nel cuore dei propri cari.
Perfavore… Non facciamo morire le emozioni del cuore di tanta gente…


il rispetto prima di tutto. giusto. ma il mio non è un attacco. è una mia considerazione: de gregori e compagnia bella sono stati bravissimi, ma il loro tempo è passato...perchè il progresso va avanti, perchè nuove leve si sono affacciate sul panorama artistico...e queste nuove leve hanno fatto del nuovo, spesso proprio con l'uso del digitale che ha aperto nuovi scenari. quello che de gregori non ha potuto fare perchè al suo tempo determinate macchine ed atrezzature non c'erano. quello che voglio dire io è che bisogna guardare al nuovo. nel blocco 2.9 del suono del teatro si parla che il teatro era arrivato al capolinea se non fosse arrivata quella che comunemente ora si chiama elettronica a fornire "aria nuova". è questo il discorso. e poi hai ragione quando dici che non bisogna dimenticare...che c'è bisogno di memoria storica...che dobbiamo avere un bagaglio culturale...proprio per questo non bisogna dimenticare "esperimenti" come la pappa col pomodoro proprio per non ripeterli!
p.s.: sono daccordo sulla potenza evocativa di de gregori, ma su zarrillo devo ripeterti ancora mammamia!. lo preferivo quando suonava come musicista in uno dei gruppi d'avanguardia del progressive italiano, il rovescio della medaglia...te lo ricordi? (memoria storica...bagaglio culturale)

comunque no problem, ognuno ha le proprie idee...ed è giusto così. max rispetto.

Titti - 14-7-2003 at 17:43

Il suono è sentimento del tempo, la proprietà evocativa un tempo da vivere sulla scena.

ambra - 14-7-2003 at 17:45

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Beethoven non si pensa, Beethoven è. E poi quello che ti scatenano dentro gli artisti che citi, possono non scatenare nulla in altre persone e possono non essere nulla in confronto ad un mostro della musica dell' ottocento,
RICORDATELO SIEMPRE!


vorrei farti una domanda: hai mai ascoltato beethoven suonare?...qualcuno ti ha potuto raccontare di aver visto beethoven suonare? credo di no. ora, sicuramente le opere che ci ha lasciato sono dei capolavori. ma chi ci dice che riusciva a suonarle in maniera così evocativa? esempio: mogol scriveva canzoni che sicuramente hanno lasciato il segno nella storia della musica italiana...perchè non le ha mai cantate e lo ha fatto fare a battisti? perchè evidentemente non era capace a dargli quel qualcosa in più che il buon lucio poteva. ora, tu sicuramente conoscerai a memoria la pastorale del nostro buon ludwig...ma gliel'hai mai sentita eseguire a lui???...buon motivo quindi per non esprimere frettolosi giudizi.
cmq, lasciando stare queste disquisizioni...volevo dirti che sono daccordo sul fatto del potere evocativo della musica di beethoven ma devo ripetermi dicendo che è un compositore del passato, teniamone conto, ma bisogna guardare avanti. le sue opere erano innovative allora, nell'800. ora sarebbero aria fritta. bisogna tener conto delle opere e degli autori in base al loro periodo storico. esempio: una ferrari del 1930 è sicuramente bellissima da guardare...ma è un pezzo da museo...sicuramente una ferrari del 2003 può farti provare emozioni diverse perchè la tecnologia e il progresso ci ha permesso di costruire una macchina che viaggia al doppio della velocità di quella del 1930. dobbiamo tener conto della tecnologia.
SALUDOS COMPANERA!SALUDOS COMPANERA!

gia81 - 14-7-2003 at 18:04

Trovo essenziale ricordare un passaggio del punto 2.8 che si sofferma sul principio attivo del teatro, sulle proprie citazioni affettive....ognuno porta dentro le cose di cui è malato, ciò che realmente sente, vive....è bello pensare che le orecchie non hanno palpebre e devono ascoltare per forza, a menochè non si intervenga con qualcosa di esterno.
L'ascolto è in fondo come un piccolo teatro, secondo Zappa.....e il suno arriva direttamente dentro, nel profondo e ci permette di immaginare, di spaziare di andare oltre ogni limte....questo per me è molto importante. musica come mezzo di libertà, di espressione, di visione.

riflessioni sul suono del teatro a Lecce

fleur - 14-7-2003 at 18:08

Ascoltando il cd su "il suono del teatro", ho rivissuto con gioia quella giornata del 28febbraio trascorsa insieme ai Cantieri Koreja.D'improvviso ho avvertito la necessità di rivisitare quell'ambiente e ho cercato di riportare al presente tutte le sensazioni provate quel giorno.Eravamo là,attorno ad un tavolo con quell'ansia che appartiene più ai bambini che a noi,pronti per questa nuova esperienza del suono del teatro. Mi chiedevo a cosa potessi andare incontro, cosa potesse significare questa frase che dava i natali a quella giornata. "L'ascolto, in fondo, è come un piccolo teatro",era tutto nascosto qui, bastava solo abbandonare per poche ore quei contorni rumorosi del mio quotidiano, per capire quel misterioso rapporto che intercorre tra il teatro e la scena dell'ascolto. La musica doveva essere intesa, non solo come colonna sonora, ma come un qualcosa che cresce dentro e fuori di noi e che diventa protagonista. Ero seduta tra tanti volti, con le mie cuffie, e assaporavo le esperienze altrui e mi sentivo parte di queste e avevo voglia anch'io di raccontarmi, di raccontare ciò che per me in quel momento e da quel momento, sarebbe diventato il suono del teatro. Le voci scorrevano dolcemente, cullate e contaminate da musiche di generi diversi, ma con un unico e simile fine: VESTIRCI di cambiamenti, predisponendo il proprio corpo e la propria mente ad un tappeto di sonorità "vecchie e nuove" per tracciare, insieme, il giusto percorso che ci avrebbe portato a capire l'importanza dello scambio di idee e di esperienze. "L'ambiente, come racconta lei nel suo libro, diventa così il teatro delle pure sensorialità..." Ho amato ogni tipo di suono ascoltato attraverso quelle cuffie e la ringrazio di cuore per questa indimenticabile opportunità che ci ha offerto e che non scorderò.

il suono del teatro

Polly return - 14-7-2003 at 18:08

Ciao a tutti, la prima volta (l'unica fino ad oggi) che ho scritto sul forum ho detto che era un'idea molto interessante, perchè poteva permettere di conoscerci e confrontarci sul tema che ci è stato proposto. Questo però si è rivelato molto difficile per me, che sfortunatamente non posseggo ancora, il mezzo di comunicazione attuale più potente che ci sia. Nel definirlo in questo modo non credo di esagerare, perchè è proprio in questi casi che ci si sente come un'isola in mezzo al mare, priva di contatti e con non poche difficoltà nel cercarseli. colgo infatti l'occasione per ringraziare quanti si sono resi disponibili a rendermi partecipe di questo forum, nel quale a causa del problema sudetto, non mi è stato possibile avere una partecipazione attiva. Desidero comunque anch 'io poer dire la mia, cosi sono qui!

Titti - 14-7-2003 at 18:18

Gli anni 80' sono anni di passaggio, di riconfigurazione dei linguaggi e dei sistemi della cultura dello spettacolo, anche quelli della comunicazione.
Abbiamo bisogno di passato per affrontare il futuro, passato non è quello delle biblioteche, umanista, ma è la cultura delle trasformazioni, il processo trasformativo che non nasce all'improvviso. Ci sono decenni di trasformazioni in corso che permettono ad una civiltà, a più generazioni di farsi gli anticorpi, bisogna affrontare i cambiamenti predisponendo il corpo, la mente, il divenire sociale all'urto del cambiamento. Bisogna considerare le esperienze passate (positive o negative) come bagaglio culturale per poi migliorare sempre più e sperimentare nuovi generi che le nuove tecnologie digitali ci permettono di creare.

gia81 - 14-7-2003 at 18:30

Credo che l'argomento suono del teatro sia vastissimo e questo l'abbiamo visto anche durante la giornata ai koreja, forse le argomentazioni sarebbero state molte di più, magari infinite.....partendo dal presupposto che l'esperiemnto è riuscito molto bene, magari sarebbe interessante rifarlo fra qualche anno per cercare di capire se nuove figure, innovazioni sono intervenute e in che maniera sul teatro.....il teatro sicuramente ha trovato molta "ricchezza" nella musica, perchè la sua immediatezza permette di trasmettere molte cose, la sua capacità di "dare" è infinita!
E allora la contemporaneità deve passare dal vecchio, come dicevo prima in un intervento è importante utilizzare il passato, le cose "vecchie" per lavorarci sopra, per sperimentatre, per creare il nuovo.....è ovvio che poi su tutto questo intervengono infiniti fattori, come diceva Raiss nel punto finale del cd(2.9) le mode, le influenze generazionali spesso (o forse sempre) influiscono sulla musica....fino a poco tempo fa ineffetti nessuno avrebbe mai pensato che una musica indiana si sarebbe potuta ascolate in radio come una vera hit.....ora con Panjabii è successo proprio questo...sonorità indiane su basi commercaili.

il suono del teatro

Arual s - 14-7-2003 at 18:34

Salve a tutti,premetto che nel mio primo intervento ho scritto che mancava poca concentrazione,dovuta al fatto che non vi era un sufficante numero di cuffie che mi permettessero di isolarmi e quindi avere un maggiore coinvolgimento, ma al dilà di questo,vorrei dire che il convegno è stato interessante.
i è piaciuto molto, il fatto che, per ripercorere la "strada nel suono del teatro", sia stato fatto atraverso le musiche, ogni musica un momento che ha caratterizzato la storia, e non solo, ma anche l'intervento di storici e musicisti che raccontavano le proprie esperienze.L'alternarsi delle parole con le musiche,o le parole accompagnate dalla musica in sottofondo,ha contribuito a rendere il convegno meno "scontato",e per"scontato",intendo uno di quei convegni in cui l'ascoltatore rischia di addormentarsi,perchè sente solo parlare per ore ed ore.Non solo,la musica ha costituito un"rafforzativo"per le esperienze che si raccontavano,in quanto mi hanno portata a fantasticare crecando di capire come potesse essere il mondo in quel dato momento della storia.

Tambouriner - 14-7-2003 at 18:52



Sono tornate Polly e Arual!!!



L' ONDA CRISTALLINA DELL' EBREZZA

Svelami... - 14-7-2003 at 18:55

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Originariamente scritto da Tambouriner
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Originariamente scritto da Svelami...

io sono il nettare di quel fiore,
che si lascia ammorbidire tra le polveri di una farfalla,
io sono l' attesa, il tempo che fugge, che lascia in sospeso, in equilibrio precario,
io sono quell' attimo, lieve, leggero, che si posa piano e che ci lascia assaporare la dimensione unica del nostro viaggio sconosciuto... eterno...
CARPE DIEM SEMPRE

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Originariamente scritto da Tambouriner



… essere quella farfalla…
… per una carezza …
…col soffio d'un battito d’ali…

Vivere un solo attimo nella febbricitante attesa di te…
E morire in una carezza…




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Originariamente scritto da Svelami...

non attendere quell' attimo, perchè chissà se ci sarà,
non soffiare, perchè le ali potrebbero perdere la loro polvere preziosa,
non morire, perchè la vita è il volo di una farfalla che in quell' attimo batte le ali,
accarezzami,
infondimi le vibrazioni dei tuoi desideri
e falli tuoi, miei, nostri... perchè
il naufragar ci sia dolce in questo mare... di sensazioni...




Un attimo è una vita
Frammento di luce nel buio della notte d’una stella cadente
Un onda s’infrange s’uno scoglio
Un giglio di mare
Un muretto a secco immerso nel liquido aereo delle eritre cicalée
Un bimbo ti guarda e ride
Il brivido d’una carezza all’improvviso
Un’emozione forte che s’essenzia in una lacrima
Labbra ti sfiorano…

Forse il desiderio
Da una scintilla
S’accende
S’alimenta
S’infiamma
Brucia
Brucia
Brucia
Fin’alla soluzione di continuità…

… e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo… come lacrime… nella pioggia…




un' emozione forte
sfiorarsi,
una scintilla
infiammarsi nell' onda cristallina dell' ebrezza.
dolcezze terrene, fuggevoli
che presto passeranno,
quasi una folgore fobica che piomba a bruciarne l' incanto.
trasciniamoci...
lasciamoci andare
tra la magia del momento,
tutto nostro,
solo per noi...


esoerienza individuale

Polly return - 14-7-2003 at 18:57

Nel convegno" il suono del teatro" tenutosi lo scorso 28 Febbraio, c'èro anch'io! l'esperienza è stata, devo dire, unica perchè non mi era mai capitato di partecipare ad un convegno organizzato in forma di set-radiofonico. Ciò permetteva, per mezzo delle cuffie un ascolto "intimo", quasi come se la musica e le parole penetrassero nella mente e da lì a tutto il corpo. La musica, in special modo, posta tra un intervento e l'altro, come sottofondo, ti portava nei luoghi dell'immaginazione, li dove ognuno di noi custodisce, a seconda della propria sensibilità, tutto il suo "essere" . Ecco perchè il suono del teatro sia, per quel minimo di esperienza che ho, un'esperienza prima di tutto individuale, (scusate la ripetizione) in quanto ognuno di noi ha una sensibilità diversa dall'altro e quindi percepisce il suono sulla base delle proprie reminiscenze.

francy_s - 14-7-2003 at 19:17

si parla di anni '80. anni '80 come periodo che ha davvero influenzato la storia musicale fino ai nostri giorni. non ho trovato alcuna citazione su un gruppo fondamentale per il post-punk inglese. parlo dei cure di robert smith. lui veniva fuori dal punk di souxie and the bangees nei quali aveva militato come chitarrista. sempre da questo gruppo si è portato dietro l'uso del trucco che indubbiamente dà molta teatralità alla dimensione cure. in pezzi come "lullaby", "close to me" e "a forest" viene fuori tutta l'anima creativa di robert smith fatta di escursioni vocali tra voci a volte sospirate e a volte incisive. io trovo che i cure abbiano dato davvero molto, spaziando tra new wave e dark. anche dal punto di vista dei suoni smith ha saputo regalarci nuove sensazioni...non a caso benchè tecnicamente non eccelso sulla chitarra, è stato considerato per più di un anno miglior chitarrista rock. questo perchè ha sperimentato nuovi suoni e nuove tecniche sullo strumento...proprio quel "nuovo" che in quel tempo apriva nuovi orizzonti creativi ed immaginari. penso proprio che un gruppo come i cure non possano essere dimenticati.

cultura della trasformaziome

Arual s - 14-7-2003 at 19:25

Nel trascrivere i file mi ha attirato l'intervento in cui si parlava "dell'uomo e la clava". Sin dalla preistoria l'uomo ha intuito che per sopravvivere e difendersi aveva bisogno di strumenti, naque cosi la clava, uno srtumento che con il passare degli anni atraversando diverse generazioni è stato accolto e concepito come un arma. Di certo questo passaggio non è stato certo qualcosa di immediato, ma ci sono stati decenni di trasformazione. Questo ci vuol far capire essenzialmente due cose, emerse anchedurante il convegno: primo, perchè la tecnologia si sviluppi deve essere accolta dall'individuo, cioè deve dare la propria disponibilità ad accogliere il mutamento. E sarà proprio la relazione che l'individuo stabilirà con questi mutamenti da cui dipenderà la complessità dell' avanzamento tecnologico, Anche se questo può portare a risvolti negativi, come dalla cla alle armi. Secondo perchè la tecnologia si sviluppi bisogna guardare al passato. Se l'uomo nella preistoria non avesse in ventato la clava, ritornando all' esempio dell'intervento, concependolo come uno strumento per cacciare e per difendersi forse oggi le armi non esisterebbero. E un pò come accade per il banbino quando si mette in gioco: egli da la propria disponibilità a stare con gli altri e scoprire qualcosa. Il mutamento, in questo caso del carattere non sarà immediato, ma cambierà di anno in annno in base all' esperienza che farà. Crescendo aggirà nel mondo in base a ciò che ha aquisito da piccolo. Nel mondo in cui viviamo oggi è necessario quanto importante seguire i mutamenti, altrimenti si rischia di essere "tagliati fuori", cioè esclusi dalla società.






soggettività dell'immaginario.

cubA. - 14-7-2003 at 19:32

quest'inverno con il mio gruppo (granma) abbiamo portato un giro uno spettacolo che è davvero molto in relazione con il suono del teatro: abbiamo prodotto un video estrapolando immagini alla rinfusa di qua e di là dal decoder digitale...immagini di tv straniere come al jazeera o abu dhabi, televendite, documentari, telegiornali, videoclips, ecc. ecc. davvero materiale alla rinfusa, senza alcun collegamento o nesso logico. abbiamo realizzato con un videoregistratore e più televisori, un sistema che permetteva allo spettatore di guardare queste immagini (che andavano durante tutto il concerto) mentre noi suonavamo. incredibile, ma tanti venivano a complimentarsi per la scelta delle immagini su questo o quel pezzo...immagini che coincidevano con parole o suoni, o pause...incredibile davvero, perchè tutto questo è stato casuale, non deciso a tavolino. credo insomma che l'evocatività di immagini e suoni sia davvero soggettiva. individui diversi danno diversi significati.

Affrancarmi...

Tambouriner - 14-7-2003 at 19:42

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...


un' emozione forte
sfiorarsi,
una scintilla
infiammarsi nell' onda cristallina dell' ebrezza.
dolcezze terrene, fuggevoli
che presto passeranno,
quasi una folgore fobica che piomba a bruciarne l' incanto.
trasciniamoci...
lasciamoci andare
tra la magia del momento,
tutto nostro,
solo per noi...








Insieme bruciare
intrecciando il calore dei nostri corpi
Tastare il tuo nettare
quando ti senti donna…
e morire di te
Affrancarmi sul tuo seno
Inondarlo col mio sentirmi uomo…
Naufragarci…
E lasciarmi cullare dal battito del tuo cuore…




Polly return - 14-7-2003 at 19:43

Il convegno verteva,abbiamo detto,sul rapporto tra SUONO e TEATRO,il suono come produttore di teatralita',il suono come scena teatrale,il suono come protagonista."ASCOLTARE DI PER SE' produce un piccolo teatro"!Il concetto di sguardo nel teatro è molto importante!Il teatro in fondo siamo noi spettatori,che con lo sguardo assorbiamo quello che è piu' vicino alla nostra sensibilita'.Lo stesso accade con il suono,che da solo puo' creare degli effetti di teatralita' maggiore, che il vedere agire degli attori sulla scena;si,perchè lì in qualche modo,il regista è intervenuto con la sua sensibilita' a creare quella scena,la musica,il suono,da soli possono evocare la scena dettata dai nostri impulsi,dalle nostre esperienze,è lì che noi diventiamo registi del nostro teatro.

francy_s - 14-7-2003 at 19:50

credo che molti siano daccordo oramai su questo forum che la tecnologia, il digitale è ciò che ha apportato del nuovo al suono del teatro. è cio che non ha fatto mrire il suono del teatro ed ci ha permesso di percepire nuove sensazioni nuove emozioni. vorrei fare un esempio: fait boy slim nel suo ultimo disco ha usato un campione di jim morrison per un suo pezzo. "bird of pray" era il pezzo di morrison...come al solito, vocione caldo e molto evocativo che ascoltandolo nella versione originale ti trasporta in quelle lande ipnotiche che chi ha ascoltato i doors credo conosca bene. nella versione di fait boy slim, queste sensazioni vengono addiritura amplificate...ritmiche serrate e suoni acidi fanno "rendere" ancora di più il campione che prende via via sempre più consistenza e ti spinge dove prima non arrivava.

suono del teatro

francesca palmisano - 14-7-2003 at 19:53

Questa è la prima volta che partecipo al forum(ma è da tre giorni che ci provo senza riuscirci);finalmente la mia casa ha aperto le porte alla tecnologia un pò più "avanzata".Però,come si dice,"CHI T'AMA RIDE MEGLIO".Non nascondo una certa ansia nel parteciparvi;la stessa ansia che nasce quando ci si imbatte in qualcosa di ignoto e allettante.L'esperienza del convegno"IL SUONO DEL TEATRO"è stata abbastanza singolare per me,che non avevo mai partecipato ad un evento del genere.Dalla sola lettura del titolo di tale convegno ho trovato una certa difficoltà nel cogliere il nesso tra la musica e il teatro.Ma poi,con le cuffie sulle orecchie,ho provato a chiudere gli occhi e mi è sembrato di essere in uno spazio e in un tempo reinventati,diversi da quelli in cui mi trovavo realmente.Mentre leggevo il libro"IMPARARE GIOCANDO"del prof.Infante,mi convincevo sempre più che i sistemi educativi,a partire già dalle scuole elementari,debbano servirsi di nuovi metodi e di strumenti ipermediali che sviluppino la capacità di relazionare e di interagire in modo del tutto nuovo e che si ritengano importanti ai fini dell'apprendimento.Perchè,a mio parere,un'informazione,un pensiero mirano un obiettivo e lo centrano quanto più gli strumenti di cui essi si servono stimolano l'interesse ed esigono un coinvolgimento attivo di quasi tutti i sensi.Se questo fosse accaduto ai miei tempi,ora non avrei incontrato difficoltà nello scrivere queste mie riflessioni.

Tambouriner - 14-7-2003 at 19:58



Forza Lizzano!!!


ambra - 14-7-2003 at 20:06

nel blocco 2.9 si parla dei massive attack come un gruppo fondamentale per la scena musicale odierna. sono pienamente daccordo...vorrei dire che io considero i casino royale i nostri massive attack. il gruppo milanese pubblicava in pieno periodo di transizione, cioè nel 1993 "dainamaita" un disco molto elettronico davvero esplosivo (dainamaita appunto). e pensare che appena 2 anni prima avevano inciso un album completamente ska! appena uscì l'album fu da molti incompreso. questo perchè i casino sono stati sempre un passo più avanti rispetto a tutti gli altri. 2 anni dopo pubblicano "sempre più vicino"...davvero molto bello e molto evocativi alcuni loro passaggi fra suoni londinesi e indiani...oltre alle grandi capacità interpretative di aliosha, uno dei due cantanti. il lavoro dopo, "crx" è qualcosa di forse fin troppo innovativo...sinceramente non l'ho capito neanch'io...ma come ho detto prima i casino sono stati sempre un passo avanti...magari tra qualche anno lo capiremo.

forum

Arual s - 14-7-2003 at 20:07

Riguardo il forum, è stata una bella esperienza, anche se non l'ho potuta condividere a pieno. E stato bello vedere cosa gli altri hanno scritto, è un pò come "origliare", anche se in questo caso ciò che si pensa non si vuole trasmetterlo ad un unica persona , magari la più fidata, ma si vuol farla sapere al mondo intero. Il fatto stesso di poter comunicare in tempo reale è qualcosa che tende a trascinarti dentro quel nuovo spazio-tempo: quello digitale. Ciò che ci circonda per un attimo è come se non ci fosse più, sei sola con il tuo computer e gli altri, si viene a creare un circolo che termina solo quando si vuole ritornare nel proprio ambiente: quello reale. Io invio il messaggio, il computer recependolo lo trasmette, l'altro ricevendolo risponde, a questo punto i ruoli si invertono. E' un pò come scrivere una lettera, unico incoveniente: il tempo. Forse questa è una spiegazione un pò elementare, ma come dicevo prima, senza passato non esiste il futuro.

anni 80

Polly return - 14-7-2003 at 20:22

Nel convegno, è stata trattata soprattutto un particolare periodo storico della musica, gli anni 80, sui quali sono stata colta inpreparata. Gli ospiti-protagonisti parlavano della loro esperienza e del ruolo della musica in quella fase del teatro della post-avanguardia, il teatro di ricerca di quegli anni, la contaminazione sonora. Completamente ignorante di ciò di cui si parlava, sono stata spiazzata, distolta . La trascrizione di Tambouriner mi ha aiutato a capire meglio la realtà musicale di quegli anni. Il teatro in quegli anni ha avuto, infatti, un ruolo importante, era la stagione più felice del teatro italiano, dice Walter Porcedda! Il teatro fu una soluzione ai problemi di quella generazione piena di rabbia, che si rendeva sociale, ed è prorpio in questo periodo, infatti, che nascono molte compagnie.

il tibro

Polly return - 14-7-2003 at 20:43

Un intervento all'interno del convegno, che mi ha molto interessato è stato quello di G. Tamborrino che ha parlato dll'evoluzione della musica timbrica e delle tante qualità di timbri dentro cui egli ha lavorato utilizzando diversi materiali. Lui dice che vi è una ricerca del timbro che deve risultare aderente al testo, ad es. Nel Riccardo III, alla fine c'è un rumore di catene che lui ha voluto riprodurre. Nel teatro è importante la raccolta di oggetti appropriati per produrre determinati suoni, lui parlava infatti di ceramica, legno, di un ritorno alle case semplici, un lavoro in piccolo, in modo da non usare l'orchestra in maniera disordinata. L'aderenza sonora, dice Tamborrino è importante. Egli evidenziava anche il fatto di non riuscire a trovare cantanti che studiano il rumore, il mestiere del rumorista sembra essere scomparso. Alla domanda del professore Infante se è la musica che si mette a disposizione del teatro o il teatro che sfrutta la musica per evocare qualcosa, Tamborrino ha risposto che c'è sempre stato un rapporto paritario tra suono e teatro, nella sua esperienza. Entrambi devono creare una forza sola.

gia81 - 15-7-2003 at 00:09

A proposito dei Massive Attack trovo siano sublimi nelle loro composizioni, resterei ore ed ore ad ascoltarli e credo sia importante sottolineare ciò che nel punto 2.9 ha detto Raiss e cioè che anche la loro musica appare contaminata, rifacendosi a delle sonorità anni 60' di musica italiana.....a noi appare una musica così lontana, proveniente da chissà quale "dimensione" e invece facilmente riconducibile a languide atmosfere anni 60'...chi l'avrebbe mai detto?....è ovvio, la musica è sperimentazione, ricerca, contaminazione e chi più del teatro può asseconadare situazioni simili....soprattutto per quanto riguarda il teatro d'innovazione, sperimentale credo non possa esistere senza il connubio con la musica.....perchè il suono è il vero strumento dell'anima che ci permette di vedere la realtà sotto svariati punti di vista......

gia81 - 15-7-2003 at 00:19

Rifacendomi agli anni 80' credo sia chiarissimo l'aspetto politico collegato alla musica, molti gli episodi di band emergenti in quel periodo che si oppongono e dimostrano le loro forme di ribellione a ciò che accade in Italia (e non solo). La musica il vero modo di libera espressione che permette a chiunque di sentirsi vivo, di ritrovare sè stesso e di mostrare ciò che realmente si pensa....quindi la politica collegata alla musica, un passo realmente importante della nostra storia italiana, che se si pensa oggi pare sparito; in fondo anche la stessa canzone popolare (anche quella di Giovanna marini, che sarà a Melpignano con De Gregori....del qulae si è discusso molto in questi giorni) rappresenta una forma di protesta, la "voce" forte e vive delle classi più deboli che non hanno altri mezzi per potersi fare ascoltare.
Gli esempi da poter fare sarebbero infiniti, basti pensare alle canzoni di Guccini, molte delle quali a sfondo politico....e personalmente trovo ques'utilizzo della musica come mezzo di parola fondamentale, come ho già detto la musica è libertà, libera espressione e quindi non potrebbe svolgere funzione migliore!

LA MUSICA DENTRO ME NON MUORE MAI!

Sabry - 16-7-2003 at 13:20

credo che tu prima ancora di svelarti sia già morta!!! non te la prendere, ma svelati... vogliamo sapere chi sei!

io non muoio, anzi vorrei sapere che novità ci sono riguardo il libro con i Koreja, grazie.

A CHI E' SENSIBILE

Svelami... - 18-7-2003 at 15:33

Due spiriti si cercano…

si sfiorano…

lambiscono i loro animi

nei momenti intensi del tempo fugace…

solo caduche apparenze,

effimere contro la realtà mutevole.

Intenso il loro percepirsi

tra l ’ abisso dei loro segreti

intimi,

arcani.

Piano assaporano le loro labili vibrazioni,

si nutrono dei palpiti e dei fremiti che la sensibilità sola può

avvertire,

si penetrano fino a diventare un tutt’ uno…

libra la tua anima ancora,

un’ altra volta,

fino a quando i due spiriti

consumeranno l’ ultima lacrima

nata per fendere i loro cuori stanchi…

DisCanti/Teatri d'Ascolto

Tambouriner - 22-7-2003 at 05:50

Quota:
Originariamente scritto da carlo

"DisCanti" un chiave di lettura
per Melpignano Festival
tre momenti diversi in cui cantare e narrare la memoria

A Melpignano, il piccolo comune in provincia di Lecce, noto come meta musicale privilegiata dell'estate salentina ( e di conseguenza dell'intera stagione italiana), il 23, 25 e 26 luglio 2003 si svolge il Melpignano Festival, quest'anno caratterizzato dall'incrocio tra canzone e narrazione teatrale.

Il 23 luglio apre Giovanna Marini con Francesco De Gregori sull'onda dello strepitoso successo de "Il Fischio del Vapore" che ha spiazzato ogni preconcetto sulla musica popolare.

Il 25 luglio con la presenza di Ascanio Celestini, il rapsode delle borgate romane, si coglie quella tensione teatrale che sta alla base di un'oralità che non canta ma racconta, facendo fischiare le orecchie nella vertigine narrata dell'eccidio nazista delle Fosse Ardeatine.

Il 26 luglio è "PerGraziaRicevuta"(PGR) con Lindo Ferretti a rilanciare il tema della memoria narrata e cantata, con quel "dimenticare mai" che vale come monito a chi vorrebbe rimuovere l'esperienza della Resistenza.

Discanto deriva dal latino medievale "discantum", calco dal greco "diaphonia" che significa discordanza, e il cantarsi contro, ma anche, se proprio vogliano forzare ( e ci diverte farlo) la parola: cantare contro.

E' importante rendersi conto che ci sono autori che non perdono di vista il proprio tempo e le diverse comunità che ne esprimono la tensione vitale per il cambiamento in termini di evoluzione sociale, fino a diventarne geniali cantori, sia come cantanti o poeti o cantastorie.


DisCanti è, al di là della rassegna di concerti ed eventi delle tre serate, un'opportunità per fare incontrare i protagonisti di questa straordinaria esperienza tra musica, teatro e impegno civile con i giovani e gli studenti dell'Università di Lecce, in particolare quelli che nel corso di laurea in Scienze e Tecnologie dello Spettacolo hanno intrapreso una linea di ricerca su "il suono del teatro" coordinati da Carlo Infante.

In quel contesto in un ipogeo, al fresco di un frantoio sotterraneo, trova luogo “teatri d’ascolto”, una piccola rassegna di repertori di audioart, musiche e registrazioni di oralità, inedite e non, connesse all’esperienza dei protagonisti del festival, ma non solo. Un’occasione per concedersi un tempo per ascoltare e riflettere sul valore dell’ascolto come teatro di percezione e di comunicazione sensibile.

Gli incontri-teatri d’ascolto si svolgeranno alle ore 19 delle giornate del 23, 25 e 26 luglio 2003.



http://www.comune.melpignano.le.it/MelFest.html

Carlo INFANTE si sta muovendo per avere un certo numero di biglietti per i concerti.

Appuntamento Mercoledì 23 Luglio ore 19 al frantoio ipogeo di Melpignano.

fleur - 7-8-2003 at 17:36

"teatri d'ascolto"...Vorrei "rubare",se possibile, una pagina di questo straordinario diario di bordo che custodisce i nostri pensieri, per parlarvi di un meraviglioso sogno che il 30 luglio ha cullato il mio cuore. Non so chi di voi abbia avuto l'opportunità di essere, come me, immersa in quell'atmosfera che ha reso unica e ancor più bella Otranto.Parlo di ciò che quella sera, Battiato, ci ha regalato in uno scenario che sembrava non appartenere alla nostra realtà.Qualcuno di voi c'era, lo so...i nostri sguardi si sono incontrati ed hanno condiviso tutto ciò che si poteva condividere. Quando quei suoni sono diventati il mio "vestito più bello", ho avuto la sensazione di aver finalmente capito la parola chiave che apre le porte del "suono del teatro", ovunque questo si manifesti. Non servono spazi reali, non servono grandi palcoscenici o grandi cose...c'è solo bisogno di noi e delle nostre pure sensazioni. Quella sera avrei tanto voluto,come dice una bella frase(riferita all'autore di un libro) che, Battiato, fosse il mio migliore amico per farmi raccontare bene, dopo il concerto, quello che è nascosto dentro i suoi testi e nelle sue interpretazioni che, vi assicuro, lasciano senza parole!Alcuni amici dello STAMMS erano "con me" e sono stata felice che il nostro cuore battesse nella stessa direzione...con percorsi emozionali diversi.Grazie ancora e a presto.Fleur

Julia - 3-9-2003 at 16:55

Non ho personalmente assistito al convegno del 28 febbraio sull’interazione tra teatro e musica per motivi di studio ma, grazie alle numerose testimonianze riportate sul forum e al supporto multimediale fornitoci dal prof. Carlo Infante, ho potuto anch’io sentirmi parte di quell’esperienza.
I suoni, i rumori, le testimonianze dei protagonisti passavano attraverso le cuffie degli spettatori di questo convegno strutturato in forma di set radiofonico, per scrutare l’immaginario di ciascuno sfruttando la percezione sensoriale, sinestetica.
La percezione sinestetica si attua con tutto il nostro corpo e sfocia in un mondo che va al di là dei sensi.
Non è casuale la scelta del titolo “IL SUONO DEL TEATRO” che indica il rapporto che intercorre tra il teatro e la scena d’ascolto.
1.2 mov: “La musica qui non è intesa come colonna sonora, come qualcosa che s’assetta e che culla, ma che diventa protagonista.
‘L’ascolto, in fondo, è come un piccolo teatro’: ascoltare di per sé produce e può produrre, secondo la sensibilità di ognuno, una dimensione teatrale; un teatro della percezione, dell’immaginario”.
2.8 mov: Frank Zappa: “l’ascolto entra dentro! Saper ascoltare significa sapere entrare in un’opera immaginaria che ci scuote”.
Come i compositori e i musicisti per comunicare agli altri sentimenti ed idee si servono del suono, i pittori si servono del colore, i poeti della parola…Da brava musicista posso affermare che per far vivere un pezzo di musica è necessario che l’esecutore conosca lo spirito e le colorazioni giuste di quel brano, che entri in quel brano per poterlo interpretare tenendo in considerazione la propria abilità, la propria esperienza e il proprio stato d’animo.
Un’esecuzione diventa, dunque, assolutamente irripetibile, al di là del congelamento di essa grazie alle tecniche moderne.
La PERFORMANCE sarà unica e irripetibile perché dipenderà non solo da chi esegue ma anche da chi ascolta e quindi dalla percezione dello spettatore di fronte alla performance.
Durante il convegno la mente e il corpo dello spettatore erano insieme stimolati dall’ascolto poiché ascoltare provoca l’immaginare e quindi il creare.
Il bambino sviluppa con il gioco la sua percezione sensoriale e la sua creatività interagendo con la società.
“Il gioco è il luogo ideale della simulazione e della libera sensorialità”.
Lo spettatore di fronte alla performance mette in gioco se stesso, il proprio punto di vista, la propria percezione sensoriale e la propria capacità immaginativa interagendo con il mondo teatrale.
Mettersi in gioco è come “rompere la nostra quotidianità, per spostarsi su un altro piano, per cambiare punto di vista, per cercare”. Il mondo teatrale è il più adatto per mettersi in gioco e stabilire il «punto di vita» poiché sguardo e azione agiscono insieme.
Il regista russo Stanislavskij diceva che il teatro nasce con le parole come se.
La formula del «se magico», così la chiamava, si riferiva agli attori, ma si adatta con altrettanta verità al pubblico: la comunicazione inizia nel momento in cui noi accettiamo gli avvenimenti che si svolgono sul palcoscenico come se fossero reali.
La comunicazione teatrale è quindi un doppio processo mentale che induce il pubblico a fondere insieme la vita immaginaria e quella comune, legata alla realtà.
La nostra Società dell’Informazione è quella dei continui cambiamenti.
Le moderne conquiste ci rendono consapevoli di essere eredi di tutta la storia precedente: ci rivelano la ricca varietà della vita e la grande diversità delle società umane, ricordandoci però contemporaneamente che l’umanità è una sola; ci fanno capire che il passato di ogni uomo riassume tutto il passato umano e che il presente di ogni uomo contribuirà al futuro dell’intero genere umano.
Il futuro è quello digitale!
E’ necessario “entrare nel gioco della comunicazione, per giocarlo, per non essere giocati”; “giocare con la percezione, guardando, ascoltando, toccando”.
Grazie alla comunicazione in rete e ai nuovi supporti multimediali odierni mi è stato possibile conoscere, entrare nel “suono del teatro” anche se, come ho già spigato nel forum scrivendo per la prima volta, non trovo piacevole il rapporto con il computer.
Devo ammettere, però, che è un’esperienza molto interessante, un metodo per poter rendere pubblica, velocemente, un’informazione. Il multimediale non è così solipsistico e solitario, ma condiviso, interpersonale.
Il mondo sarà sempre governato dagli uomini o sarà il mondo stesso e l’avanzo tecnologico a prendere il sopravvento su di esso?
Speriamo di non diventare schiavi delle macchine, di continuare a “esplorare la mente, accendere la percezione…”, di vivere nei luoghi dettati dalla fantasia, in spazi e tempi non definiti.
Ciò continuerà ad essere qualora si comprenderà che “la tecnologia digitale non comporta solo macchine e nuovi oggetti misteriosi, ma un potenziamento dello scambio elettrico tra uomini e mondo”. “La multimedialità e ancor più la telematica si stanno rivelando non solo dei buoni strumenti, ma ambienti in cui interagire, inventando nuove forme di comunicazione”.
Non è solo la parola l’unico mezzo per esprimere idee, teorie.
Nella comunicazione multimediale la testualità interagisce con le immagini e i suoni creando così una vera collaborazione tra educazione e gioco: l’edutainment!
Il convegno del 28 febbraio, come ho già detto inizialmente, è stato strutturato in forma di set radiofonico. La scelta, a mio parere, è stata decisiva per la riuscita del convegno stesso.
Da un punto di vista tecnico, la radio è limitata alla trasmissione dei suoni, ma quando pensiamo alla radio come mezzo di diffusione, il termine “limite” sembra non esistere affatto.
La materia prima delle trasmissioni radiofoniche è il suono astratto che conferisce alla radio il suo potere eccezionale di mezzo universale di comunicazione.
Il vocabolario della radio è composto da tre diversi tipi di materiale: parola, effetti sonori (musica compresa) e silenzio. La parola può informare e comunicare idee senza l’aiuto di effetti sonori.
Gli effetti sonori possono essere musica, o suoni naturali ed elettronici, i quali servono a dar vita a scene reali o immaginarie. Ma i suoni da soli riescono a fornire una sufficiente ‘informazione’ all’ascoltatore? Non sempre se non sono accompagnati dalla parola. La risposta che voglio dare io in questo contesto è un’altra: basta saper ascoltare, secondo la sensibilità di ognuno, perché l’ascolto stimola l’immaginario; corpo e mente viaggiano insieme in un mondo che non è in un tempo e in uno spazio definito ma si trova al di là di ciò che i nostri sensi possono percepire!
Anche il silenzio diventa importante nelle trasmissioni: le pause danno ritmo ed equilibrio all’insieme; fanno riflettere.
Nell’1,5.mov John Cage ci propone una composizione di vari episodi in cui ha voluto mettere in risalto IL SILENZIO.
Pause e suoni si alternano, mentre, manca completamente il verbo. Quindi, l’attenzione dell’ascoltatore si sposta sui suoni e sulla riflessione di essi durante la stasi che rende intensa l’attesa del suono che “ci sveli o ci parli” di qualcosa. Questo qualcosa si trova sempre nella nostra mente e nel nostro cuore.

Le date degli esami

carlo - 5-9-2003 at 11:30

Quota:
Originariamente scritto da Julia
Non ho personalmente assistito al convegno del 28 febbraio
(...)


sono intervenuto io
cancellando il doppio intervento

e ora le date degli appelli invernali

il primo è a dicembre ... pensavo
ma forse anche prima...
è
insomma
in data da definire


il secondo il 17 febbraio
alle ore 9,30

quest'anno mi concentro sul II semestre

ma seguite il forum!!!
le date verranno confermate anche qui


Julia - 5-9-2003 at 19:35

In ognuno di noi la musica, il tetro, l’arte tutta produce emozioni diverse, scatena vibrazioni che conducono il pensiero in ambienti fantastici che solo noi stessi comprendiamo e conosciamo.
Non si può dare una definizione complessiva dell’arte, possiamo però capire l’importanza che essa assume nella nostra vita se ci sforziamo di immaginare un mondo che ne sia privo: non più canto, musica, danza, lavori teatrali, racconti o opere, non più scultura, architettura…Ogni artista può esprimere nella massima libertà la propria personalità, la propria visione, mettendo in pratica la propria abilità.
Durante il convegno ai Cantieri Koreja studiosi, musicisti, autori e registi teatrali, e così via… sono intervenuti raccontando le proprie esperienze accompagnati dalla musica che è stato l’elemento fondamentale. Ascoltando il cd ho faticato molto, in alcuni punti, per distinguere con precisione le voci molto confuse dei protagonisti. Nonostante ciò, mi è sembrato di vivere in un mondo lontano dal mio; in un mondo in cui, finalmente, ciò che mi piace è più importante di ciò che si dice.
Voglio dire che la musica diventava parte di me e conduceva la mia mente fuori dalla realtà, in posti che non conoscevo. Penso che la stessa cosa sia accaduta a molti dei presenti date le numerose riflessioni positive dei tanti iscritti nel forum, dei miei compagni in rete.
1.3 mov. Mino Torriano, docente all’Accademia di Belle Arti, apre la finestra del convegno “Il suono del teatro”, partendo dall’idea che i musicisti hanno avuto del teatro, cioè l’idea di teatro dei musicisti…Vorrei a questo punto ricordare ciò che ho già scritto una volta nel forum riguardo al suono del teatro: la musica insieme al teatro può evocare immagini che possono essere comprese solo considerando le due arti contemporaneamente, cioè grazie alla trasparenza della musica si può cogliere il mistero nascosto dietro l’azione.
E’ difficile pensare alle due arti separatamente: di fatto, ogni volta che eseguirò un brano al pianoforte sarà, per me, inevitabile associare immagini visive!
Ascoltando il cd del s.d.t. non potevo, dunque, non essere colpita dalle bellissime note del pianoforte di Massimo Terracini nel 1.5 mov.
Si tratta di un elemento di integrazione musicale di una canzone di Alessandra Vanzi che procede, melodicamente parlando, in modo lineare, semplice, tuttavia profondamente emotivo.
Le parti armoniche e melodiche sembrano inseguirsi e rafforzare il significato delle parole della voce che magicamente si diffonde: “solo degli umani ho riconosciuto la dignità
nella debolezza del difetto, nella sua persistenza
si crea l’ironismo”.
Il fascino di questo momento è, secondo me, assolutamente indiscutibile, così come la dolcezza della musica strumentale che percuote il mio animo, arriva dritta dentro il mio cuore, illumina la mia mente.
Nell’1,5 mov. 12’40’’ Una musica, dice Gigi Bubbico, di sollievo! “Si tratta di una musica fluttuante, altamente irrazionale, una musica che si conduce in maniera dolcissima”.
La bellezza di questo pezzo mi ha molto coinvolta. Mi torna in mente la musica classica delle sonatine mozartiane sia per la ricchezza delle sensazioni che suscita, che per lo scorrere fluttuante delle note.
Segue, poi, il bellissimo concerto in Mi + di Arturo Fondovalle in cui, ad un certo punto, fra i violini irrompono le trombe. Si tratta di un linguaggio musicale molto ben edificato.
Dello stesso musicista è, poi, la canzone seguente, un bellissimo brano rilassante! “Al di là di ogni tempo e di ogni linguaggio, la musica ha la capacità di farci trascendere”. Qual è, in fondo, la sostanziale differenza tra questa musica e quella bachiana? Le emozioni, i sentimenti provati possono essere sempre, in ogni caso, piacevoli, anche se differenti!



...QUEL MOSTRARSI LENTO...

Svelami... - 11-9-2003 at 17:05

sono pienamente d' accordo con Jiulia...
LA MUSICA SVELA...
ecco forse il senso del mio pseudonimo: il richiamo... la curiosità... il fascino del mistero che mai si scopre in tutto e per tutto... quel mostrarsi lento... il segreto che senti a poco a poco, che ti avvolge, che ti tocca e poi ti abbraccia nel suo intenso divenire... sono queste le emozioni che provo ogni volta che ascolto vere note, reali, in diretta.

molte volte, quando si ascolta con attenzione, si aspetta che chissà quale suono o urlo o silenzio ti porti via ad immaginare, ma il segreto sta proprio nel non attendersi nulla, ma nel lasciarsi semplicemente trasportare... da quel manifestarsi lieve... basta premere play e chiudere gli occhi!

Solo tu...

Tambouriner - 11-9-2003 at 21:10

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...
[...] sono queste le emozioni che provo ogni volta che ascolto vere note, reali, in diretta.

[...] basta premere play e chiudere gli occhi!


Tesoro!!!
6 1 po' contraddittoria, mi pare...
Secondo me dovresti smetterla di abbandonarti a queste facilonerie generaliste sulla musica ke potevano, forse, andare bene x gli interventi iniziali (del resto lo hanno fatto tutti, me compreso!).
Dacci un saggio della tua profonda sensibilità e notevole arguzia nell'ascolto del CD SdT o, meglio, se eri presente all'avvenimento da Koreja, lascia su questa discussione 1 tua traccia...
Facci sognare come solo tu sai fare...

BACI TUO TAMBOURINER

Svelami... - 13-9-2003 at 20:14

Quota:
Originariamente scritto da Tambouriner

Tesoro!!!
6 1 po' contraddittoria, mi pare...
Secondo me dovresti smetterla di abbandonarti a queste facilonerie generaliste sulla musica ke potevano, forse, andare bene x gli interventi iniziali (del resto lo hanno fatto tutti, me compreso!).
Dacci un saggio della tua profonda sensibilità e notevole arguzia nell'ascolto del CD SdT o, meglio, se eri presente all'avvenimento da Koreja, lascia su questa discussione 1 tua traccia...
Facci sognare come solo tu sai fare...

BACI TUO TAMBOURINER


Io non sono il tesoro di nessuno.
Non ho bisogno di interventi sollecitanti da parte di altri per poter dire la mia, c’ è bisogno semmai di spunti stimolanti, argomenti da proporre affinchè io prenda parte alla discussione.
E’ inutile parlare di saggi con paroloni da dizionario, ciò che mi dà la musica io la esprimo col cuore. Credo che le parole abbiano un ruolo secondario, in quanto fanno da filtro alle emozioni, perciò non diranno mai tutto quello che uno vuole esprimere,ne suggeriranno solo una piccola parte; Wilde diceva che i grandi poeti scrivono la poesia che non osano concretare, io vivo la poesia-l’ emozione che non so scrivere.
Per questo cercherò di esprimermi liberamente come ho fatto e intendo fare da sempre, senza badare al fatto che il mio “ scrivere libero” venga giudicato una faciloneria generalista.

Ecco alcuni spunti-frammento:

Sempre più mi pare di capire che ciò che dà valore o piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di “ sentire”.

Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne.

Durante lo studio sul cd del convegno e quindi durante il convegno, mi sarebbe piaciuto ascoltare, con più ampi riferimenti, la musica che ha rivoluzionato la nostra società, quella che ha segnato una qualche forma di rottura col passato per prendere il sopravvento e “ cambiare”. Sto parlando degli anni dei Beatles, dei Pink Floyd, di Bob Dylan, di Guccini, di De Gregori, di Mogol, di Battisti, di Elvis Presley ( che per fortuna è stato citato anche con l’ ascolto di una sua canzone). La storia di questa musica è andata procedendo in maniera talmente rapida, da rendere nel giro di qualche anno, se non addirittura di una sola stagione, superata e “ vecchia” tutta la produzione precedente. Si è dato spazio anche alla Disco music di oggi, perché non si è dedicato anche una parte alla beat generation, ai fenomeni che ha determinato e all’ ascolto delle canzoni in assoluto di quegli anni? Forse, in questo modo, molte più persone si sarebbero sentite più coinvolte, sia chi ha vissuto in prima persona, sia chi ha conosciuto più tardi. Dico così, perché sono certa che nessuno poteva conoscere tutti i brani e tutti i compositori-autori-musicisti-cantanti che sono stati mensionati durante le 7 ore del convegno. Ecco perché ci si sente maggiormente partecipi se si conosce o si ha avuto esperienza.
Credo che le canzoni del Sessantotto abbiano un certo rilievo, se si considera la loro componente fortemente teatrale ( nel convegno Francesco Costantini parla di immaginificità del suono e di teatralità insita nel suono stesso); chi cantava si imponeva e scatenava intorno alla propria figura forme di fanatismo sfrenato. I lavori effettuati sul suono ottenendo sofisticati effetti speciali, i contenuti vicini al mondo dei giovani, le parole “ importanti”, le personali interpretazioni, le riflessioni profonde e le domande amare della vita: tutto ciò è teatro, perché non dedicargli uno spazio particolare, proprio durante un convegno che si intitola il suono del teatro?
“ … Quante volte un uomo dovrà litigar sapendo che è inutile odiar?
E poi quante persone dovranno morir perché siano troppe a morir?
Risposta non c’ è o forse chi lo sa? Caduta nel vento sarà.”

( “ Blowin’ in the wind” Bob Dylan, traduzione di Mogol)

BACI A CHI SA AMARE

idee di rilancio x il suono del teatro 2.0

carlo - 14-9-2003 at 09:47

Quota:
Originariamente scritto da Svelami...Io non sono il tesoro di nessuno.
Non ho bisogno di interventi sollecitanti da parte di altri per poter dire la mia, c’ è bisogno semmai di spunti stimolanti, argomenti da proporre affinchè io prenda parte alla discussione.


<<< ok
hai ragione
ma stiamo attenti a non viziare questo forum
(che tra l'altro dopo una stagione gloriosa è diventato troppo carico di dati, gira a fatica, e a volte fa cilecca... come poco fa... ho perso un mio lungo intervento!!!)
stiamo attenti a non fare dialogo stretto e polemico o insidioso o ambiguo o...
<<<



E’ inutile parlare di saggi con paroloni da dizionario, ciò che mi dà la musica io la esprimo col cuore. Credo che le parole abbiano un ruolo secondario, in quanto fanno da filtro alle emozioni, perciò non diranno mai tutto quello che uno vuole esprimere,ne suggeriranno solo una piccola parte;(...)

<<< ma lo sai
nel forum on line si va solo con la scrittura
che può comunque essere vicina alla sfera emozionale
come s'è dimostrato ampiamento in questa esperienza CONNETTIVA
in ogni caso straordinaria
<<<

(...), mi sarebbe piaciuto ascoltare, con più ampi riferimenti, la musica che ha rivoluzionato la nostra società, quella che ha segnato una qualche forma di rottura col passato per prendere il sopravvento e “ cambiare”. Sto parlando degli anni dei Beatles, dei Pink Floyd, di Bob Dylan, di Guccini, di De Gregori, di Mogol, di Battisti, di Elvis Presley ( che per fortuna è stato citato anche con l’ ascolto di una sua canzone).

<<< l'avevo contemplato ma in fondo ho scelto di aprire una finestra su esperienze + particolari
+ nascoste
ma + importanti x cogliere alcuine sfumature del rapporto suono/teatro
ho chiamato alcuni miei compagni di strada, certo
ma che considero figure cardine di questo campo di ricerca

a proposito Sambin e il Tam TeatroMusica
torneranno
intendo fare con loro anche un workshop
(dal 16 al 20 marzo)
Michele ha fatto un lavoro su Ruzante e digital-delay veramente intenso

ne riparleremo
<<<
(...)
Forse, in questo modo, molte più persone si sarebbero sentite più coinvolte, sia chi ha vissuto in prima persona, sia chi ha conosciuto più tardi. Dico così, perché sono certa che nessuno poteva conoscere tutti i brani e tutti i compositori-autori-musicisti-cantanti che sono stati mensionati durante le 7 ore del convegno. (...)
chi cantava si imponeva e scatenava intorno alla propria figura forme di fanatismo sfrenato. I lavori effettuati sul suono ottenendo sofisticati effetti speciali, i contenuti vicini al mondo dei giovani, le parole “ importanti”, le personali interpretazioni, le riflessioni profonde e le domande amare della vita: tutto ciò è teatro, perché non dedicargli uno spazio particolare, proprio durante un convegno che si intitola il suono del teatro?


<< questo aspetto x me era secondario
proprio xchè maggioritario
anche se mi rtendo conto
è fondamentale
mettere in collegamento
la dimensione della sperimentazione con quella più POP
me lo riconoscerete spero

ma questo percorso lo porteremo ancora avanti
m'aspetto da voi anche delle proposte

io sono altrove lo sapete

ma posso aiutarvi a creare rete di relazioni...

pensateci su

attendo idee di rilancio
x il suono del teatro 2.0
ciao

gabriele - 16-9-2003 at 15:34


.......... - 16-9-2003 at 16:01

altro che ridere, stavano ansiosi i più fragili di loro eccoli ditro un'apertura situata al centro delle loro bocche uniche prese d'aria. Il barbuto è seduto e blatera con la sua finzione parla di libertà ai suoi discepoli, ma non conosce nemmeno il suo vero nome, allora come fare a crederli? si defila da solo nei meandri di posti insulsi dove tutti si fingono fratelli e figli di madri e padri differenti ma pur sempre fratelli e sorelle. L'uscita è dietro l'angolo forse ci arriverò presto e li posso stare senza ascoltare il vostro vociare, non vi consco e già vi odio simbolo della mia insopportabile stanchezza.....

Sabry - 16-9-2003 at 19:18

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Originariamente scritto da ..........
altro che ridere, stavano ansiosi i più fragili di loro eccoli ditro un'apertura situata al centro delle loro bocche uniche prese d'aria. Il barbuto è seduto e blatera con la sua finzione parla di libertà ai suoi discepoli, ma non conosce nemmeno il suo vero nome, allora come fare a crederli? si defila da solo nei meandri di posti insulsi dove tutti si fingono fratelli e figli di madri e padri differenti ma pur sempre fratelli e sorelle. L'uscita è dietro l'angolo forse ci arriverò presto e li posso stare senza ascoltare il vostro vociare, non vi consco e già vi odio simbolo della mia insopportabile stanchezza.....


perchè parlare di finzione quando il primo che non si rivela sei tu?
perchè parlare di figli e fratelli quando il primo che non crede in questo sei tu?
perchè parlare di " vero nome"?
TU LO CONOSCI IL TUO?

l'esame!

carlo - 22-9-2003 at 23:19


è stato fissato per l'8 ottobre (ore 10, teatrino)

nei giorni prima ci sarà il "campo"
di ricerca tra archeologia,teatro e ipermedia a Roca




gabriele - 23-9-2003 at 07:12

VOGLIO INFORMARE CHE CON MOLTA PROBABILITà NON SCRIVERò MAI PIù SUL FORUM.
A MIO GIUDIZIO STA DIVENTANDO NOIOSO

marikomori - 23-9-2003 at 14:27

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Originariamente scritto da ..........

perchè parlare di finzione quando il primo che non si rivela sei tu?
perchè parlare di figli e fratelli quando il primo che non crede in questo sei tu?
perchè parlare di " vero nome"?
TU LO CONOSCI IL TUO?


Fai solo discorsi ridicoli da sbellicarsi dalle risate, io il mio nome lo so e se non voglio rivelarlo è proprio perchè non mi interessa conoscervi, forse voglio solo dar fastidio ahahahahahahah

Bravo. la sabry poi con quel talento innato x l'inutilità, mi fa tenerezza. Forse dovremmo consigliarle una chat x cuori solitari, un forum x amazzoni incallite,un liceo magistrale,,,,, pensa di aver trovato la strada x la POESIA. strano!!!!! L'informativa di gabriele poi, capita proprio a FAGIUOLO!! NN SCRIVI PIù?
PECCATO!!!! ci mancherà la ventata di retorica anni 60 che pensavo nn fosse più di moda.

ok, si chiude

carlo - 23-9-2003 at 21:47

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Originariamente scritto da marikomori
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Originariamente scritto da ..........

perchè parlare di finzione quando il primo che non si rivela sei tu?
perchè parlare di figli e fratelli quando il primo che non crede in questo sei tu?
perchè parlare di " vero nome"?
TU LO CONOSCI IL TUO?


Fai solo discorsi ridicoli da sbellicarsi dalle risate, io il mio nome lo so e se non voglio rivelarlo è proprio perchè non mi interessa conoscervi, forse voglio solo dar fastidio ahahahahahahah

Bravo. la sabry poi con quel talento innato x l'inutilità, mi fa tenerezza. Forse dovremmo consigliarle una chat x cuori solitari, un forum x amazzoni incallite,un liceo magistrale,,,,, pensa di aver trovato la strada x la POESIA. strano!!!!! L'informativa di gabriele poi, capita proprio a FAGIUOLO!! NN SCRIVI PIù?
PECCATO!!!! ci mancherà la ventata di retorica anni 60 che pensavo nn fosse più di moda.


vi aspettavo al varco
nichilisti scarsi dell'ultima ora

questo forum è basato su un'esperienza di comunicazione innervata ad una nuova didattica

non c'è spazio x chi vuole fare il gioco facile e cinico

quindi si chiude

varrà ancora come piattaforma x i materiali d'esame

ma quando mai avete concepito nella vostra esperienza formativa un'opportunità simile?

c'è chi la capito e chi no

ora con il nuovo anno si riprende
e su rilanceranno nuove piattaforme
forum e non solo

e
dimenticavo
ci si mette un attimo a cancellare le idiozie...
come ho appena fatto


la nuova didattica procede e si rilancia
contemplando tutto lo spirito critico di tutti

chi pensa alla parola censura
non capisce,
niente.