Originariamente scritto da stefania zampiga
anche se un po' in ritardo, invio qualche riflessione su ubung
Il video degli adulti, nei primi momenti, non mi aveva colpito troppo perché sembrava stilizzato e un po' stereotipo, ma, ripensandoci, quel segmento
aveva la funzione di creare familiarità e di introdurre al gioco tra video e teatro.
I volti in bianco e nero sembravano troppo espressionistici. Poi, del video, ho trovato interessanti gli sviluppi assurdi: le lamentazioni poetiche
della moglie, l'errare visionario impacciato del poeta, i riferimenti alla vita quotidiana spicciola della negoziante ecc; ha trasmesso una sua
originalità teatrale.
>>>la peculiraità di quel video è infatti nella condizione straniante di quella squallida commedia umana di quelle coppie che si frequentano, fanno
festa, si ubriacano e sbragano miseramente
Dunque il video ha recuperato interesse, anche perché lo sdoppiamento ne ha ingrandito le possibilità e i punti di vista.
I ragazzi e le ragazze sono comunque il centro dell'interesse : non scimmiottano gli adulti, sulla scena sono distinti e separati, anche se non li
criticano esplicitamente, come in altri spettacoli succede in modo abbastanza convenzionale. Tuttavia acconsentono di giocare il gioco degli adulti
con estrema professionalità, comunicando di comprenderlo piuttosto bene, di avere gamme espressive del tutto adeguate, di conoscere il gioco della
costruzione sociale, di poter insegnare semplicemente con la testimonianza della immedesimazione e decostruzione , eseguita attraverso entrare e
uscire nei panni movimenti parole di altri a scena aperta.
>>>quel loro paradossale doppiaggio del video esalta la piccineria degli adulti
con i ragazzi "cool" che giocano freddamente con quella sorte senza senso
Sarebbe interessante capire come hanno lavorato, quale è il percorso che li ha portati in scena.
Il bello di osservare questi ragazzi è stato nel loro presentarsi oltre gli stereotipi di autoreferenzialità, di gamma di competenze ridotte in
rapporto agli adulti, di incapacità a entrare in contesti definiti come adulti con le dovute proporzioni, oppure di prendere distanza dal mondo
'maturo' come fanno i 'giovani arrabbiati'; caratteristiche che purtroppo spesso vengono appiccicate loro nei lavori del cosiddetto teatro italiano
'giovani'.
>>>sarebbe veramente interessante far tornare in Italia questo spettacolo e parlare proprio di questo:
come hanno lavorato con i ragazzi, pratica che Victoria da tempo porta avanti con intelligenza "pedagogica"
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