Originariamente scritto da Ivonne Mazzotta
Mi sembra un impresa non impossibile, ma un impresa: qualcuno lamenta le mancate esperienze nell'ambito del teatro, ma prima ancora che del T.
parliamo del Corpo il mezzo più espressivo a nostra disposizione, eppure quanti di noi stando da soli saltano, sentono le punte dei loro piedi, (base
e pilastro del corpo) provano le espressioni del volto, anche le più estreme, si misurano con esso per vedere quanto sia il limite o la possibilità
? Ieri sono stata in un negozio di giocattoli “La città del sole” (metto il nome perché opera una scelta tra i giochi che mi sembra indicativa) perché
abbiamo smesso di giocare, forse perché nessuno più ci regala giochi credendo sia passato il tempo? Sono tornata a casa e mia sorella aveva i compiti
da fare, mi piace darle una mano, ma notavo la pedanteria di una vecchia didattica ancora uguale a se stessa nella forma, nel pomeriggio avevo
visitato il sito sui giochi segnalato in http://www.lamummia.it e sono rimaste nella memoria le immagini, le domande, anche dopo una giornata trascorsa in università con le varie lezioni
(si trattava di risolvere il ritrovamento di una mummia) Perché il problema mi è apparso vasto? Oggi a lezione di Organiz. Az. dello spettacolo, si
parlava del diritto di libertà nei confronti dell'arte, rispetto al diritto assoluto di assistenza che molti purtroppo si aspettano nel T. eccolo
allora scivolare verso il buio... (per sua fortuna in grado di resistere ma con che fatica e a che prezzi!) Ma di che parliamo quando apparentemente
comunichiamo? Intendiamo tutti se non la stessa cosa almeno la più vicina? Scrittura connettiva, edutainment, teatro, ipermedialità? Mi sembra ci
sia tanta pochezza e superficialità, quanti raccolgono gli input del prof Santoro (che pure a riguardo dell'Arte usa un linguaggio abbastanza criptico
come a difendere quel mondo dionisiaco proteggendolo dietro il suo velo di Maia?) Ecco quando dice che le parole dividono squarcia il velo e apre le
porte per non far rimanere le persone sulla "soglia"...ci riprova, vuol credere ancora e invita a leggere per imparare ad approfondire il fare,
Infante inserisce link con lo stesso scopo, ma quanti li navigano cercando le presenze delle quali parla R. Curcio? http://www.teatron.org/agapow/perf/articoli/curcio.htm ( Persino i più adulti ricusano l’invito adducendo impegni con toni sarcastici, ma poi in
realtà e' la qualità del leggere e del linkare che fa la differenza! (Non voglio generalizzare ma che succede?) Nella settimana di laboratori nelle
scuole ho visto la prof. Chiantera difendere quelle ore da un ostruzionismo mal celato di colleghi forse più conservatori?Come se la cosa non
riguardasse la scuola e loro stessi. Un momento, una nuova ventata di ottimismo mi giunge mentre sono intenta a scrivere, viene dal prof. D’Ippolito
mi dice una frase gramsciana "l'ottimismo della volontà il pessimismo della ragione "posso portarle con me e andare avanti, rettifico... ma lascio
quello che ho scritto per una nuova eventuale ricaduta di umore. |