Originariamente scritto da lumacain
In merito a quanto emerso nell'ultima parte del dibattito, quando ormai il tempo a nostra disposizione era praticamente terminato, cioè che l'economia
spinge verso la crescita ma non verso lo sviluppo, qual'è il ruolo che gli accademici possono e dovrebbero avere per permettere quella trasformazione
della filosofia economica che tutti voi, docenti e non, avete auspicato?
<<<
è necessario che si attivi un piano di stretta interazione tra il pensiero-azione sociale
e quelo econimico alla luce del nuovo scenario digitale
e tocca a tutti
non solo agli intellettuali
<<<
In passato, e faccio riferimento in particolar modo all'italia, l'intellettuale (inteso come colui che aveva gli strumenti per cogliere i grandi
cambiamenti in atto nella società) dal dopoguerra in poi si è rifugiato nel mondo accademico, e ha lasciato ad altri, spesso meno competenti, il ruolo
di costruire attivamente la nuova società limitandosi ad essere una voce critica esterna e snob nei confronti dell'universo che criticava.(es.gestione
della tv pubblica)
Adesso le cose sono cambiate? il ruolo degli accademici può essere più concreto e determinante ai fini della svolta auspicata?
|