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Stegul
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Quota: | Io però continuo a essere un po' scettica rigardo alla questione sul copyright...
Quella del copyright è una questione difficilissima se non si esce dalla prospettiva cui siamo abituati (e anche se si esce, resta complessa..). Non
può essere trattata in un forum ma quello che posso ricordare è che
a) Il copyright non è esistito fino al 1790 (Founding Father americani, in Europa ci sono esperienze dei primi brevetti, ma quella è la data di
nascita del Copyright). Quando è nato aveva precisi limiti (14 anni + eventuali 14) e sottostava a precise condizioni: leggete il passo di Jefferson
sulla non proprietà delle idee.. altrimenti è come voler leggere la musica senza conoscere le note
b) Ci sono settori - quello scientifico in primis - che viaggiano da sempre con una sorta di copyleft e guarda caso sono quelli che dal punto di vista
della produzine di innovazione sono i più fertili
c) Nessuna possibile soluzione può concepirsi CETERIS PARIBUS, ovvero lasciando invariate le altre variabili socio-economiche ... qualche idea, mi
rendo conto può sembrare datata ma è un buon punto di partenza, su Economy of ideas di Barlow, liberamente disponibile in Rete
Tutto questo per dire che il modo in cui può essere trattata, vista, considerata, inquadrata la proprietà intellettuale NON necessariamente deve
essere quello che si è avuto negli ultimi 50 anni.. anche perchè qualcosa in questi 50 anni, nell'ambito delle opzioni per distribuire, trasmettere,
scambiare, riprodurre informazione, qualcosa è successo...
Forse, sottolineo forse, qualcosa può - se è più utile, più giusto, più efficiente - essere cambiato.. cambiato, non negato/distrutto/cancellato...
Non riesco a capire qual è il limite tra libertà e sicurezza... Credo di essere poco abituata a pensare in questi termini... |
Se io potessi sapere - se voglio o se mi serve - a che ora domattina prendi l'autobus (timbri il biglietto, vero?), scendi, entri in un negozio e
comperi un regalo per il fidanzato/marito (paghi con CC,o bancomat, immagino), che poi chiami al telefono (usando il cellulare presumo) per decidere
che prendete la macchina e ve ne andate in montagna (autostrada, quindi Viacard o Telepass) e che quando arrivate.. mi fermo qui, per ovvi motivi..
bene se io fossi in grado di sapere tutto questo, in modo sistematico e organico, ti sentiresti particolarmente libera?
Ben inteso faccio tutto questo con tutti solo per sapere se qualcuno ha deciso di far saltare l'autobus che prendi tutti i giorni, quindi
presumibilmente sarai molto più sicura...ma ti sentiresti molto libera?
Ps. Le risposte ricalcano quanto scritto in Popwar, quindi chi l'ha letto le troverà una ripetizione, me ne scuso...ma c'è sicuramente chi non l'ha
letto, è a loro che indirizzo la risposta
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seima
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ho trovato interessante e gravido di implicazioni l' accenno, e l' utilizzo, a una certa... logica della complessità (è all' inizio della seconda
parte del libro, l' accenno a tale metodo).
sono sinceramente curioso di sapere quali altri accorgimenti tecnici, oltre a: il tutto non è identico alla somma delle parti, si devono tenere d'
acconto per utilizzare tale prospettiva per eventuali ricerche. grazie
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carlo
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come è una testa ben fatta?
Quota: | Originariamente scritto da seima
ho trovato interessante e gravido di implicazioni l' accenno, e l' utilizzo, a una certa... logica della complessità (è all' inizio della seconda
parte del libro, l' accenno a tale metodo).
sono sinceramente curioso di sapere quali altri accorgimenti tecnici, oltre a: il tutto non è identico alla somma delle parti, si devono tenere d'
acconto per utilizzare tale prospettiva per eventuali ricerche. grazie |
rilancio con una citazione di Pascal, ripescate in rete, tempo fa, come questi pensieri sulla Teoria della Complessità su cui transito da anni:
"Dunque, poiché tutte le cose sono causate e causanti, aiutate ed adiuvanti, mediate ed immediate, e tutte sono legate da un vincolo naturale e
insensibile che unisce le più lontane e le più disparate, ritengo che sia impossibile conoscere le parti senza conoscere il tutto, così come è
impossibile conoscere il tutto senza conoscere il tutto"
mi spiego
rileggendo un testo di Edgar Morin
"La testa ben fatta" (Cortina, 2000)
che segnalo sempre a tutti i miei studenti (d'ogni ordine e grado, in primo luogo i Capi d'Istituto si, i presidi!)
che ho formato 4 anni fa x conto del MIUR)
E rilancio la sua domanda
che attacca il problema della Complessità alla radice
come è una testa ben fatta?
Morin sostiene che una tale testa è fatta non dall’accumulo del sapere quanto piuttosto dal poter disporre allo stesso tempo di:
una attitudine generale a porre e a trattare i problemi
ad inviduare i principi organizzatori che permettano di collegare i saperi e di dare loro senso.
La testa ben fatta va dunque al di là del sapere parcellizzato (e quindi al di là delle "discipline") riconnettendo sapere umanistico e sapere
scientifico, mettendo fine alla separazione fra le due culture consentendo così di rispondere alle sfide poste dalla globalità e dalla complessità
della vita quotidiana,
sociale, politica, nazionale e mondiale.
Si tratta cioè di "far convergere (sull’uomo) le scienze naturali, le scienze umane, la cultura umanistica e la filosofia nello studio della
condizione umana.
Allora si potrebbe giungere a una presa di coscienza della comunità di destino propria della nostra condizione planetaria, in cui tutti gli umani sono
messi a confronto con gli stessi problemi vitali e mortali" (vedi pag. 44 del libro suindicato).
Si tratta di apprendere a vivere, di apprendere a trasformare le informazioni in conoscenza e la conoscenza in sapienza.
E apprendere a vivere significa affrontare l’incertezza
E apprendere a vivere è, da ultimo, apprendere a diventare cittadini, e cittadini "glocali": cittadini del proprio villaggio ma anche
contemporaneamente del mondo fattosi villaggio.
ecco tutto questo
( e molto ancora che potrebbe essere messo in campo nel forum)
riguarda la PopWar
ovvero la capacoità di produrre anticorpi
sociali e culturali
contro il bombardamento dei media pervasivi
per neutralizzarli bisogna essere ancora + attivi
anche + neutralizzare l'inerzia della didattiva scolastica che sa pensarsi e sa far pensare
in questa linea di ricerca sulla Complessità c'è la pista x dribblare e reinventare (x quanto possibile) quel mondo della scuola che si sta rompendo
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Stegul
Member
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61159
Quota: | Originariamente scritto da seima
ho trovato interessante e gravido di implicazioni l' accenno, e l' utilizzo, a una certa... logica della complessità (è all' inizio della seconda
parte del libro, l' accenno a tale metodo).
sono sinceramente curioso di sapere quali altri accorgimenti tecnici, oltre a: il tutto non è identico alla somma delle parti, si devono tenere d'
acconto per utilizzare tale prospettiva per eventuali ricerche. grazie |
Difficile rispondere dopo un post davvero denso come quello di Carlo ... ci provo, credo che tu faccia cenno ai sistemi emergenti, capaci di creare
strutture - di ogni tipo biologico, sociale, urbanistico, culturale (presente il concetto di meme?) complesse nonostante la semplicità delle singole
parti... posso in questa sede - se veramente vuoi approfondire la questione - darti il riferimento di un libro: Steven Johnson (gli estremi sono in
bibliografia di Popwar)... quello che scrive è uno squarcio di luce nel buio del determinismo meccanico-razionale ... dal semplicissimo
all'ipercomplesso seguendo un drive per molti aspetti endogeno ... è il paradigma dei sistemi con cui avremoa ache fare nei prossimi x anni... dacci
un'occhiata
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carlo
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solve et coagula
Quota: | Originariamente scritto da Stegul
Quota: | Originariamente scritto da seima
ho trovato interessante e gravido di implicazioni l' accenno, e l' utilizzo, a una certa... logica della complessità (è all' inizio della seconda
parte del libro, l' accenno a tale metodo).
sono sinceramente curioso di sapere quali altri accorgimenti tecnici, oltre a: il tutto non è identico alla somma delle parti, si devono tenere d'
acconto per utilizzare tale prospettiva per eventuali ricerche. grazie |
Difficile rispondere dopo un post davvero denso come quello di Carlo ... ci provo, credo che tu faccia cenno ai sistemi emergenti, capaci di creare
strutture - di ogni tipo biologico, sociale, urbanistico, culturale (presente il concetto di meme?) complesse nonostante la semplicità delle singole
parti... posso in questa sede - se veramente vuoi approfondire la questione - darti il riferimento di un libro: Steven Johnson (gli estremi sono in
bibliografia di Popwar)... quello che scrive è uno squarcio di luce nel buio del determinismo meccanico-razionale ... dal semplicissimo
all'ipercomplesso seguendo un drive per molti aspetti endogeno ... è il paradigma dei sistemi con cui avremoa ache fare nei prossimi x anni... dacci
un'occhiata |
hai ragione
era forse troppo denso
ma ce l'avevo in canna:
proprio questa notte (x il libro su Performing Media) stavo scrivendo di queste cose
ma alla fine ho cercato di "solvere"
sciogliere i nodi...
ma solo x coagulare nuova discussione
c'è da trovare ancora il ritmo del confronto on line
e poi
tu tra le righe lanci la parola
MEME
una delle + calde
non sarebbe male lanciare google con quella parola e vedere l'effetto che fa...
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michelemusic
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approfondimenti
Ciao a tutti.Sono Michele.Sono al secondo anno dello stamms.Finalmente trovo 10 minuti per scrivere qualcosa.Nell'ultima lezione di "Ipermedia e
teatro" sono intervenuto dicendo di essere interessato al suono del teatro.Ora prof Infante le chiedo degli approfondimenti e dei chiarimenti.Sono
molto interessato.
Ciao
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carlo
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salto di forum
Quota: | Originariamente scritto da michelemusic
Ciao a tutti.Sono Michele.Sono al secondo anno dello stamms.Finalmente trovo 10 minuti per scrivere qualcosa.Nell'ultima lezione di "Ipermedia e
teatro" sono intervenuto dicendo di essere interessato al suono del teatro.Ora prof Infante le chiedo degli approfondimenti e dei chiarimenti.Sono
molto interessato.
Ciao |
hai fatto capolino in un forum centrato su un argomento preciso
la PopWar
il titolo d'un libro (che ti consiglio di leggere e che ho segnalato in bibliografia)
rilancia il tuo intervento nel forum del corso di Lecce
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=216
ci troviamo lì
se leggi il libro
torna qui e partecipa alla discussione
ci contiamo
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Senzafine
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ancora sul copyright
“E’ vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge
italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita
e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi
comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura.”
Questa è la prima frase che si può leggere sui volumi editi dalla Laterza. E io mi sento un po' presa in giro dopo aver speso 65 euro per un libro su
cui devo studiare (diritto all'istruzione...). Sono io che fotocopiando danneggio la cultura o chi mantiene i prezzi dei libri alle stelle??? E poi
realmente le mie fotocopie danneggiano l'autore, o più che altro danneggiano la casa editrice???
In ogni caso sono contenta che le mie fotocopie minaccino la sopravvivenza di questo modo di trasmettere la conoscenza, visto che rende la conoscenza
non accessibile a tutti.
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Stegul
Member
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Quota: | < io mi sento un po' presa in giro dopo aver speso 65 euro per un libro su cui devo studiare (diritto all'istruzione...). Sono io che fotocopiando
danneggio la cultura o chi mantiene i prezzi dei libri alle stelle??? E poi realmente le mie fotocopie danneggiano l'autore, o più che altro
danneggiano la casa editrice???
In ogni caso sono contenta che le mie fotocopie minaccino la sopravvivenza di questo modo di trasmettere la conoscenza, visto che rende la conoscenza
non accessibile a tutti.
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Mmm, sei pronta per entrare nel NetAttivismo duro e puro .:-P
Una sola precisazione/raccomandazione: in tutta questa storia del copyright bisogna tenere a mente che un qualche meccanismo di remunerazione (non
necessariamente - ma probabilmente anche - economica) per l'autore deve scaturire... non sarà la vendita di un'opera scritta, bensì (secondo la
visione dell'Economy of ideas di Barlow) un ciclo di conferenze, lezioni ad hoc, etc etc
Questo richiederà ovviamente un bel 'rigiro' del meccanismo di trasmissione della conoscenza .. qualcosa sta muovendosi soprattutto nell'ambito
musicale, dove i nuovi spazi e le nuove frontiere sono più facilmente e immediatamente intuibili (si veda M.U.D.D.A. da pochi giorni lanciato da
Gabriel e Eno)... per i settori altri rispetto alla musica la possibile nuova configurazione non è così evidente
Ricordiamoci che un salto decisivo le società umane lo hanno fatto con il passaggio da nomadi a stanziali (ovviamente ora si cerca di tornare nomadi,
cfr. I nuovi nomadi http://www.libuk.com/catalogo/categorie/scheda_libro.asp?id=139 ) e lo hanno fatto perchè la stanzialità consentì di cominciare a produrre in
accumulo (se sei nomade puoi produrre/raccogliere solo ciò che ti puoi portare appresso) e parte di ciò che veniva accumulato veniva usato per
'mantenere' una parte della società che non produceva ma pensava, studiava, creava, etc...(immagino qualche pensiero che vi passa per la testa in
questo momento...attenzione non confondiamo la funzione della classe intellettuale con il modo in cui ultimamente la classe intellettuale ha inteso la
sua funzione - qui e altrove)... tutto sommato è il meccanismo del mecenatismo dei prìncipi rinascimentali: pago, mantengo, supporto
l'artista/scienziato/pensatore perchè mi/ci renda disponibile il suo sapere/ingegno... Ma come forse cominciate ad intuire, il tutto presuppone che
nella scala dei valori sociali il riconoscimento di essere produttore di ingegno, arte, conoscenza sia di per sé gratificante e venga riconosciuto
dalla società stessa (che per l’appunto magari – ma non necessariamente - lo paga per questo) e che l'eventuale 'sacrificio economico' del non
controllare la distribuzione del proprio sapere non venga vissuta come un'occasione mancata… ma attualmente quest’impostazione è vigente solo nel
mondo virtuale – cfr. "Jesus Christ Cyberstar": http://www.jcconline.it, i 4 precetti digitali - è nella Rete che sei giudicato per quello che sei e non per quello che hai, è nella Rete che la
leadership ti viene riconosciuta su base strettamente meritocratica, per quello che sai e dai, è nella Rete che si dà sapendo che sicuramente si
riceve – nel file-sharing scaricare senza mettere a disposizione materiale per gli altri da scaricare porta alla marginalizzazione…
Guardatevi in giro nel mondo non virtuale, vi sembra che queste condizioni esistano?
Saluti
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mc
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entrati, da tempo nell'era dell'accesso, per dirla con rifkin, usciti dall'era del possesso (con ciò condivido il ragionamento di stefano su un certo
ritorno ad un certo nomadismo, se ho capito bene) mi chiedo quanto n effetti sia cosa concreta pnsare di muoversi attraverso canali che superano la
logica dellla proprietà intellettuale-copyright. cioè sono uno di quelli che potranno, forse, un giorno, vivere, anche di ciò che scrivono...ora come
ci si può muovere concretamente per azionare le macchine alternative di cui si è detto, per non "morir di fame"???
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Stegul
Member
Risposte: 15
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Quota: |
mi chiedo quanto n effetti sia cosa concreta pnsare di muoversi attraverso canali che superano la logica dellla proprietà intellettuale-copyright.
>
Oh, raga... sta cosa del copywrite non va proprio giù...
cioè sono uno di quelli che potranno, forse, un giorno, vivere, anche di ciò che scrivono...>
Io sono uno di quelli che OGGI vivono anche di ciò che scrivono...
ora come ci si può muovere concretamente per azionare le macchine alternative di cui si è detto, per non "morir di fame"??? >
Già adesso sperimento abbastanza la situazione tale per cui - GRAZIE A CIO' CHE HO SCRITTO - mi capita di essere chiamato a fare qualcosa che può
andare dalla moderazione di un dibattito, a presenze in aula come docente o come relatore a qualche seminario... e per queste cose si è pagati... ora
credo che la domanda di mc sia COME POSSIAMO FAR DIVENTARE TUTTO QUESTO LA REGOLA E NON L'ECCEZIONE? Non lo so! - sennò già lo starei facendo)
...scherzi a parte il percorso non sarà facile... una cosa è certa: se quella futura sarà davvero l'economia della conoscenza chi ha conoscenza come
asset non muore di fame ... il paradosso è che la conoscenza per dare il massimo del valore aggunto deve circolare il più possibile - e tanto più è
'free' (libera e gratuita) - tanto più circola velocemente ma avendo creato valore aggiunto circolando.. beh vuol dire che c'è del valore da
distribuire...ora se questo valore assume la forma di salario, stipendio, fee, bonus, prebende, elemosina ... NON LO SO, ma si crea valore... e
questo per chi ha da mettere conoscenza in circolo è un gran bel segno
Spero di avervi confuso definitivamente le idee. Ad maiora |
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Stegul
Member
Risposte: 15
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Confusi?
A quanto pare la mia ultima risposta ha davvero confuso tutti ... al punto che nessuno ha più "osato" scrivere qualcosa..:-) ... Lascio un altro post
per segnalare la dura negoziazione che è in corso circa una norma pro-sicurezza e ammazza privacy come quella in discussione al Senato (decreto 60
mesi di storage dei dati di comunicazione) ... il provvedimento era stato emanato il 24 dicembre come decreto legge (più che i requisiti d'urgenza
c'erano i requisiti di 'tutti pensano ad altro e quindi non notano') e prevedeva fra le altre cose:
- 60 mesi storage dati sulle comunicazioni telefoniche e e-mail
- tracking della navigazione Internet
Cui è seguito Urlo del Garante ma soprattutto mobilitazione di QuintoStato con raccolta in pochi giorni di ottomila firme. Il tutto ha fatto pressione
sulla commissione Giustizia che ha abbassato a 48 mesi il periodo in questione e eliminato il tracking Internet... poi al Senato si è cercato di
reintrodurre alcuni di questi elementi con emendamenti (peraltro trasversali alle parti politiche) e allora si sta ri-facendo pressione , etc...
Questa è la negoziazione continua di cui parlavo a Torino nel ns incontro (chiaro che ci si deve un attimo sbattere), unica possibilità per
comprendere appieno cosa viene richiesto di sacrififcare come privacy e cosa si "ottiene" in termini di sicurezza (al riguardo due menzioni: secondo
fonti investigative che non ho motivo di non considerare affidabili, parte della ricostruzione del gruppo delle Nuove BR - Lioce et alia - è stata
resa possibile dall'utilizzo anche di conversazioni telefoniche che datano qualche anno e un paio di settimane fa una bieca telecamera di sorveglianza
in un distrubutore è quella che ha consentito di risolvere - seppur senza evitare l'epilogo drammatico - il caso della undicenne americana rapita).
In altre parole c'è una giusta via di mezzo (peraltro questa può essere percepita diversamente da individuo a individuo) fra i due estremi... trovarla
è un processo dinamico e continuo nel quale bisogna impegnarsi ... o altrimenti si sta zitti e si accetta senza strepiti ciò che viene .
Un saluto
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Andrea Zummo
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Confusi? Forse...
Ho l'impressione che, al di là dei contenuti degli ultimi messaggi che ho interpretato e capito con fatica, ci sia qualcosa di più nella confusione
(presunta o fisiologica). Del decreto cui facevi riferimento non avevo, ovviamente (e lo dico di proposito), sentito parlare; anche volendo negoziare,
io continuo ad avere l'impressione che non basti un semplice interesse evanescente nella questione. Occorre invece affondarci le mani di brutto, e non
prendersi bene ogni tanto. Ora, io penso che questo non sia molto realizzabile (soprattutto se parliamo di una coscientizzazione a base più
ampia)...
Non esiste la mediazione ideale?
Mi rendo conto che pongo domande e non propongo soluzioni, ma forse non è solo mia la percezione di una battaglia lontana, combattuta da una
pseudo-èlite (speriamo anche nei nostri interessi...) di filo-cyber-internnettiani (questo termine è assurdo, ma concedetemelo), per cose che
afferriamo vagamente...
Un saluto
Andrea Zummo (Centro Studi Acmos)
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Stegul
Member
Risposte: 15
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Quota: | Originariamente scritto da Andrea Zummo
Ho l'impressione che, al di là dei contenuti degli ultimi messaggi che ho interpretato e capito con fatica, ci sia qualcosa di più nella confusione
(presunta o fisiologica). .... io continuo ad avere l'impressione che non basti un semplice interesse evanescente nella questione. Occorre invece
affondarci le mani di brutto, e non prendersi bene ogni tanto. Ora, io penso che questo non sia molto realizzabile...
Non esiste la mediazione ideale?
....forse non è solo mia la percezione di una battaglia lontana, combattuta da una pseudo-èlite (speriamo anche nei nostri interessi...) di
filo-cyber-internnettiani (questo termine è assurdo, ma concedetemelo), per cose che afferriamo vagamente...
Un saluto
Andrea Zummo (Centro Studi Acmos) |
Allora vediamo di metterla giù "dura"... le battaglie delegate alle pseudo-elite si possono sempre condurre.. se poi le pseudo-elite cominciano a
farsi gli interessi più propri che di tutti (e i deleganti non sono nemmeno in grado di accorgersene) poi vediamo di non lamentarci... d'altronde è
ESATTAMENTE il meccanismo della rappresentanza politica insito nella democrazia liberale - cui peraltro credo molto, anche perchè non ho ancora visto
di meglio in giro - ma pensare di essere cives il giorno del voto e poi "alè ognuno a farsi le cose sue che tanto ci pensano loro", è limitante,
frustrante, penalizzante ma soprattutto malsano per il sistema stesso, che poi si prende le sue brave deviazioni... di cui non stiamo nemmeno a
parlare, vero?
Informarsi, comprendere e dotarsi degli strumenti di valutazione - e fare tutto questo in modo continuo e costante, vista l'evoluzione rapida delle
cose - è PESANTISSIMO (lo dico per esperienza diretta... il poco che so non è certo scienza infusa) ma la domanda - secca, brutale e fastidiosa, ma
inevitabile - è: nella cosiddetta e tanto decantata Società/Economia dell'informazione e/o della conoscenza, si vuole, se non proprio essere alla
guida, almeno fare il passeggero davanti (che vede dove si sta andando) o ci si rassegna a diventare uno di quelli, ammassati laddietro, che vengono
trascinati dove altri vogliono
Ammetto - e combatto come posso - il digital divide "oggettivo" (quello determinato dalla mancanza effettiva di accesso agli strumenti e ai
contenuti). Molto meno quello "soggettivo" (mi chiamo fuori perchè ho di meglio da fare/non ci credo/me ne frego/si fa troppa fatica, etc etc)
Non pretende di essere un post simpatico... quindi prendetelo per quello che è : una wake up call...
Saluti
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Andrea Zummo
Junior Member
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Incasso qualsiasi colpo, del resto le mie erano provocazioni... ma ne butto un'altra nel piatto: se fosse la delegazione elitaria a crearsi quest'aura
di esclusione e percezione deviata? Anch'io credo nelle forme di rappresentanza, ma se non si creano i presupposti per un dialogo tra rappresentanti e
rappresentati ognuno proseguirà per la sua strada, più o meno consapevole della funzione (e dell'importanza) dell'altro. Io avverto questo
scollamento, magari mi sbaglio...
ciao
Andrea Zummo
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carlo
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il cuore oltre l'ostacolo
Quota: | Originariamente scritto da Andrea Zummo
Incasso qualsiasi colpo, del resto le mie erano provocazioni... ma ne butto un'altra nel piatto: se fosse la delegazione elitaria a crearsi quest'aura
di esclusione e percezione deviata? Anch'io credo nelle forme di rappresentanza, ma se non si creano i presupposti per un dialogo tra rappresentanti e
rappresentati ognuno proseguirà per la sua strada, più o meno consapevole della funzione (e dell'importanza) dell'altro. Io avverto questo
scollamento, magari mi sbaglio...
ciao
Andrea Zummo |
occhio
c'è il rischia della partita di tennis
o del duello a sciabola
fate voi
scegliete le armi
è indicativa questa contraddizione
stefano m'ha scritto una lettera che sarebbe bello rilanciare anche nel forum (faccio spesso confusione tra privato e pubblico...politico)
ma non lo farò se stefano non lo concede
è bella xkè dice la verità
c'è uno scollamento tra una
(solo una)
componente della nostra generazione
(gli ultraquartantenni)
e una maggioranza
(in cui non rientrano, per fortuna, i ragazzi di acmos e gli altri che sono intervenuti in questo forum)
dei giovani
che tendono ad entrare x acquiescenza
nel futuro digitale
x acquiescenza
o peggio
x incoscienza
ma il punto è un altro
ho l'impressione che la discussione qui si sia arenata sulla questione delle forme del linguaggio e non sulla sostanza delle cose: il coraggio
culturale della previsione
credo che ci sia bisogno di un reset
ovvero un
Uscire per poi rientrare nella discussione
propongo
per i ragazzi di torino
che il 2.03
alla Biblioteca Pavese alle 18,30
ci si incontri per ristabilire un punto
e magari ricaricare il dibattito su un tema parallelo ma convergente
La Creatività Digitale
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=209
(non vi spaventate se una strana voce di un bionico cantastorie alpino v'accoglie...)
e poi magari si torna a sollecitare stefano
che si sente scorato dal dibattito
il tuo intervento
andrea
è + che pertinente
ma anche io percepisco una bassa tensione culturale su questi temi
su tanti altri temi
avrai imparato quanto sia necessario
lanciare il cuore oltre l'ostacolo
entrare in pista
ancor prima di sapere dove andare a parare
prima di capire
si deve comprendere
prendere con se
per condividere con altri
un percorso
e di questo che si tratta
parliamone
in questi giorni sto ultimando il mio libro
Performing Media
la nuova spettacolarità dei media interattivi
magari poptrò metterne in discussione dei passaggi
ma ci linkeremo in un forum parallelo
x quanto riguarda questo su PopWar
spero rimanga sempre attivo
anche se x un po' non ci si transiterà molto
un po' di quiete
sta x nascere il figlio (/a?) di stefano e arianna
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Stegul
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Risposte: 15
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Quota: | Originariamente scritto da Andrea Zummo
se fosse la delegazione elitaria a crearsi quest'aura di esclusione e percezione deviata? Andrea Zummo |
Ora è la provocazione per la provocazione... non seguo più
Dasvidania
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Stegul
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Risposte: 15
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Quota: | Originariamente scritto da carlo
stefano m'ha scritto una lettera che sarebbe bello rilanciare anche nel forum (faccio spesso confusione tra privato e pubblico...politico)
ma non lo farò se stefano non lo concede
è bella xkè dice la verità
un po' di quiete
sta x nascere il figlio (/a?) di stefano e arianna |
Lettera: concesso, se può esser utile
BimbA: sì, credo che quiete ne servirà in quantità industriale (ma non ho il tasto 'pause' per il cervello.. quindi come si dice "I'll be
around"...)
Ciao
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Andrea Zummo
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Tempo!
Va bene, basta provocazioni, concediamoci una pausa di riflessione... ho cercato soltanto di smuovere la cenere... ma è tempo di pensare ad altro.
I miei più vivi auguri e le migliori felicitazioni per la nascitura.
A presto
Andrea
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carlo
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Quota: | Originariamente scritto da Andrea Zummo
Va bene, basta provocazioni, concediamoci una pausa di riflessione... ho cercato soltanto di smuovere la cenere... ma è tempo di pensare ad altro.
I miei più vivi auguri e le migliori felicitazioni per la nascitura.
A presto
Andrea |
andrea
invito tutti a concentraci sugli appuntamenti su La creatività Digitale il 2.03
alla Biblioteca Pavese
si veda qui
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=209
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Stegul
Member
Risposte: 15
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Quota: | Originariamente scritto da Andrea Zummo
le migliori felicitazioni per la nascitura.
Andrea |
Che nel frattempo non è più nascitura bensì "nata". Ciao a tutti anche da Morgana
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carlo
Amministratore
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wow!
Quota: | Originariamente scritto da Stegul
Quota: | Originariamente scritto da Andrea Zummo
le migliori felicitazioni per la nascitura.
Andrea |
Che nel frattempo non è più nascitura bensì "nata". Ciao a tutti anche da Morgana |
morgana
benvenuta su questo pianeta
buona fortuna
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mc
Junior Member
Risposte: 3
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auguri
auguri
auguri
benvenuta ...
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carlo
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link a videointerviste
intervista sulla Cecenia in guerra
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=1913
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carlo
Amministratore
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stanca di guerra. un clip bellissimo:durissimo
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Downloads&d_op=viewdownload...
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