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ritabortone
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Provenienza: Lecce
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Damiano, certo che puoi! e anche la tua mamma, se lo gradisce. Certo, devi chiedere a Beatrice se c'è ancora posto! ma io penso che lo si possa
trovare. bentornato al nostro teatro. ciao.
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rosa
Newbie
Risposte: 1
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ricominciamo il confronto
Il silenzio nel forum, per fortuna non è il silenzio nelle attività.I laboratori procedono anzi con intensi rumori, gli stimoli che questa situazione
propone sono tali che l'unico problema è non poterli elaborare tutti.Il tempo per noi della scuola superiore è il più forte nemico,nella distanza da
una esperienza all'altra si perdono umori sensazioni immagini faticosamente create.
In quello che si perde torna la conferma dell'importanza della destrutturazione del tempo e dello spazio aula,che a noi è toccato solo per tre ore
settimanali.
Torna la percezione della necessità di un tempo più lungo per costruire/ricostruire la relazione alunno/ docente/ e tra i docenti, relazioni che
per significare fino in fondo hanno per noi bisogno di molta pratica comune ed esercizio nel tempo.
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lavinia
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Risposte: 1
Registrato il: 14-2-2003
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teatro a scuola
Lecce,18 novembre 2002
Sono già trascorsi due mesi di scuola!!!
Il tempo è passato in fretta; siamo stati benissimo.Abbiamo studiato, ma ci siamo divertiti anche moltissimo.
In questo periodo poi abbiamo iniziato attività...
TEATRO
a me piace molto il teatro
è bello partecipare a queste cose così particolari
ho provato molta felicità nei momenti quando andavamo nel teatro
io vorrei che il teatro lo facessimo tutti i giorni...
Ciao!!!!
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marco
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Risposte: 1
Registrato il: 14-2-2003
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ora racconto come è andata...
Tutto ha avuto inizio con un brainstorming sul gioco dove abbiamo parlato di: giochi antichi e moderni, di stati d'animo e sentimenti, oggetti di
gioco, sport, attività di tempo libero, e soprattutto "luoghi dove giocare".
E' sorto un problema: a scuola si può giocare?
che cosa ne pensano gli alunni, gli insegnanti, ed i dirigenti? e gino che cosa ne pensa? Ciao...
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ando
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Risposte: 2
Registrato il: 11-11-2002
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siamo i bambini del V circolo lavinia, marco e ando
per risolvere il problema, una mattina, divisi in gruppetti, siamo andati alla ricerca nella nostra scuola di un luogo in cui giocare. Il TEATRINO ci
è sembrato proprio adatto. il giorno successivo siamo andati nel teatrino con Antonio e Beatrice, due ospiti molto "speciali".
Con Antonio e Beatrice abbiamo giocato:Antonio comandava il gioco e noi facevamo quello che faceva lui.....
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paolo
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Risposte: 1
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Ormai al quarto giorno...
...con la maestra Giovanna nel teatrino abbiamo fatto "finta" di...rinchiuderci in una scatola, di essere il sole, di essere piccoli piccoli e grandi
grandi e poi abbiamo giocato al gioco di Michael, facendo finta di essere dei bruchi che scendevano i gradini...
Ciao dai bambini del V circolo.
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mariachiara
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Risposte: 1
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Poi, un altro giorno...
...sempre nel teatrino abbiamo immaginato di gonfiare lo spazio intorno e farlo diventare un enorme pallone, che però Michael ha scoppiato...
nello spazio libero abbiamo camminato e saltellato sul "ritmo di una conta".
Con il corpo abbiamo disegnato righe, linee e anche una chiocciola. le stesse forme sono state riprodotte su un fogluio con le parole della conta
.
Ricordiamo ancora tanti disegni, foto, scrittura al forum e l'intervista ad un architetto nonno di Lorenzo V., proprio sui luoghi per giocare.
l' esperienza continua...
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Lucy
Junior Member
Risposte: 2
Registrato il: 9-10-2002
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sono una insegnante del V circolo
direttamente coinvolta nel progetto e sono contenta di aver capito "finalmente" come fare ad intervenire, io e particolarmente i miei alunni, al forum
che hanno tante cose da dire e raccontare.
siamo in ritardo con il forum ma abbiamo tante cose che vi racconteranno i nostri ragazzi sul laboratorio di libera espressione del V circolo. a
presto
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ritabortone
Member
Risposte: 14
Registrato il: 8-10-2002
Provenienza: Lecce
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come sono felice di leggere i bambini del V circolo! sono sicura che avete ancora tante cose belle da raccontarci. io ho visto dei vostri lavori che
sono proprio una meraviglia. dai che poi li mettiamo nel sito così li facciamo vedere a tutti!
e poi sono anche contenta di risentire il Deledda. tra poco ci rivediamo tutti insieme, no? Perchè insomma, piano piano dobbiamo cominciare a pensare
alla conclusione del nostro lavoro, no? ragazzi del Deledda, e bambini del Tempesta, e I D del galateo, voi come concludereste tutto il lavoro del
teatro di quest'anno? che idee vi vengono? discutiamole insieme, vi va?
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
Registrato il: 10-3-2002
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la paideia delle reti
è curioso questo diario aperto, no?
non è un buon modo x condividere e rendere + pubblica la propria esperienza?
è la paideia delle reti...
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sara
Junior Member
Risposte: 2
Registrato il: 18-2-2003
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da laura
Sono una bimba della 3E e vorrei concludere il progetto teatro invitando tutti i bambini della mia scuola ed i parenti
che vogliono capire di più sul teatro fatto da noi.
A loro vorrei raccontare un po dei nostri giochi e del nostro progetto e farglieli vedere. mi piacerebbe fosse una grande festa!!!! Ciao.
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sara
Junior Member
Risposte: 2
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le emozioni
A me piacerebbe concludere il progetto invitando tante persone, come ha detto Laura per raccontare "come ci siamo sentite" in tutto il periodo del
progetto teatro.
sono una compagna di Sara, Federica e anche se non mi sono registrata voglio dire qualcosa subito.
Sarebbe bello rappresentare i giochi, le filastrocche a tutti i bambini di questa scuola e invitare a questa festa Beatrice, Filippo, Michaela e
Antonio.
Un bel modo di salutarci alla fine dell'anno scolastico.
Ad Antonio vieni a vedere come sappiamo giocare insieme!!!
E perchè non rappresentare i giochi in una piazzetta del centro storico di questa città? Sono l'insegnante Giuliana ciao
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ritabortone
Member
Risposte: 14
Registrato il: 8-10-2002
Provenienza: Lecce
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ritabortone
anche a me piace l'idea di trovare uno spazio grande dove fare una festa per far raccontare quello che ciascuno di voi ha trovato bello in questa
esperienza. chi sa se ce la facciamo
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ossyden
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Risposte: 19
Registrato il: 19-2-2003
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incredibile dove siamo arrivati
Addirittura l'informatica nel teatro!!!Non che la cosa non mi faccia piacere ma quando ne ho sentito parlare sono rimasta un pò turbata...Sarà colpa
della mia ignoranza!!!!Si ammetto di essere ignorante in alcune cose,ed è per questo che sono pronta a carpire i segreti più nascosti!!!!
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bea
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Risposte: 11
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Si discuteva, qualche giorno fa, tra insegnanti, di "integrazione" di ragazzi disabili nella scuola, del ruolo (e del destino) dell' insegnante di
sostegno. di obiettivi (possibili) da raggiungere, di strategie educative (speciali?)... sembrava che ciascuno avesse la risposta pronta, la ricetta
giusta.
Sono tornata a casa: che cosa mi stava succedendo? perchè quel 'magone'? A 25 anni dall'entata in vigore della L.517 ancora tanta confusione e
(forse) approssimazione!!!
Il giorno dopo, a scuola, ho chiesto "consiglio" ad Antonio. Gli ho chiesto: "Ma tu, dall'insegnante, che cosa vuoi?"
E il "consiglio" è arrivato. Con fatica.
I pensieri e le parole sembrava che facessero fatica ad uscire. Ogni tanto Antonio si alzava di scatto dalla sedia, si distendeva sul tavolo, rideva,
tornava a sedersi e poi a rialzarsi, a dare un calcio alla sedia, a correre per la stanza, e di nuovo a sedersi...
Dall'insegnante io voglio...
che mi vuole bene, che mi pensa quando sto ammalato
che fa la brava ( ma lei è già brava)
che non gridi
che non mi sgridi. Neanche i miei compagni
che non metta le note
che mi metta buono o distinto invece di sufficiente che a me non piace
che mi promuove alla fine dell'anno
che la professoressa mi insegna a parlare in inglese, come i miei compagni
che mi insegni a crescere un po', perché Cristian e la Lucrezia non pensano che io sia grande e possa crescere di più. A me questo mi da fastidio
che non mi prenda in giro come fa Maicol che dice che sono brutto
Voglio che mi apprezzi di più. Secondo me la Lori non mi apprezza, perché a volte mi prende in giro, a volte no.
Voglio che la professoressa non mi dica: "Mo' ti mando fuori dalla classe, in corridoio, se parli in continuazione"
che mi insegni a scrivere, un po'. Per crescere
che abbia fiducia in me
che non faccia domande sceme
Voglio che la professoressa diventa una professoressa VERA non una professoressa di SOSTEGNO. Una professoressa diventa vera quando AVRA' CAPITO.
Le professoresse a volte danno i compiti troppo difficili. Alla fine i ragazzi sono troppo stanchi.
I professori dovrebbero fare cose nuove, non sempre gli stessi compiti. Perché poi i ragazzi si scocciano. Io li capisco. Non è detto che loro non
sappiano.
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gino santoro
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Risposte: 22
Registrato il: 10-10-2002
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Per Marco
Caro Marco,
Mi hai chiesto se a scuola si può giocare. Ti rispondo: se la scuola è un luogo dove non si può giocare, allora non è una scuola. La distinzione fra
giocare e fare scuola è uno crimini più vergognosi che gl'imbecilli e gli ignoranti hanno perpetrato (e continuano a perpetrare, purtroppo) nei
confronti dei bambini e dei giovani.
Per problemi di spazio sono obbligato a sintetizzare, ma sono sicuro che questo è un bel tema per riflettere. Mi limito perciò a suggerire alcuni
spunti. Intanto non sarebbe male se tutti gl'insegnanti leggessero con attenzione il testo di Vygotskij, Immaginazione e creatività nell'età
infantile.
In secondo luogo non dobbiamo dimenticare che il gioco è quell'insieme di attività che si svolge attraverso regole definite. Le "regole del gioco",
appunto. Ogni processo di conoscenza si sviluppa fra il noto e l'ignoto, il previsto e l'imprevisto, il reale e l'immaginario. Il gioco 'vero' è
un'altalena fra queste zone: prendiamo frammenti di mondo 'reale' e li trasportiamo, per farli 'fiorire', verso l'immaginario. Cogliamo semi
d'immaginario e li piantiamo, per far sbocciare le piantine della conoscenza nel terreno del reale. La scuola è (o dovrebbe essere) il luogo
privilegiato per salire su quest'altalena. Che cosa c'è di più divertente di questo serissimo gioco?
Ora tu mi dirai: non ci sono i giochi pericolosi? Si, sono quelli che restringono lo spazio tra la morte e la vita. Ti segnalo il più brutto, secondo
me: il gioco di Ares, la guerra. E' un gioco terribile che puoi trovare descritto in opere di tutti i tempi e di tutte le latitudini. Più difficile,
complicato e perciò più affascinante il contro gioco: guerra alla guerra. Il primo si svolge nei quartier generali, sui campi di battaglia, nei
laboratori dove si progettano e costruiscono armi sempre più sofisticate e devastanti. Il secondo si svolge negli uffici, nelle piazze, nelle scuole
dove si possono progettare e sottoscrivere documenti, accordi, diplomi. E' il gioco della diplomazia, appunto. Viviamo tempi in cui dovremmo
impegnarci in tanti in questo contro gioco. Prorio in tanti. Ciao Gino
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