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Autore: Oggetto: Il suono del teatro a Lecce
gabriele
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 16:47


????????????????????????????
"a Beethoven e sinatra preferisco l'insalata a vivaldi l'uva passa che mi da più calorie" sostituite i nomi con chi vi pare funziona uguale!
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Sabry
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 16:55


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Originariamente scritto da gabriele
il fatto che la tua comunità si sia rotta le scatole dei miei discorsi non mi tocca minimamente, vedi io non cerco consensi da nessuno.
Se ci tieni tanto al teatro tienitelo pure io non saprei cosa farmene.
Infine la libertà di pensiero esiste quindi rispetta anche quello degli altri, oppure semplicemente ignora i miei discorsi.
Comunque credo ancora fermamente che A MIO AVVISO il teatro è noia:
"a Beethoven e sinatra preferisco l'insalata a vivaldi l'uva passa che mi da più calorie" sostituite i nomi con chi vi pare funziona uguale!


Io dico solo che se esiste un forum, non si possono ignorare interventi ripetitivi e pedanti come quelli di gabriele, questo ti prego di accettarlo!
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Vinicio Antonio Attanasi
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 17:12


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Originariamente scritto da Ivonne Mazzotta
Chiedo scusa per gli errori nello scrivere i nomi ,ma volevo ricordare Arthur Rasc (?)il respiro ritmico e certe evocazioni con sensazioni mistiche che mi ricordano una mostra a Venezia allestita da Peter Grenaway, regista del Ventre dell'Architetto, e il mio preferito "Il ladro il cuoco sua moglie l'amante",chi lo ha visto ricorda quelle stanze cambiare colore come sipari di teatro infinito. Ora anche il segnale del telefono è in musica, sembra come vivere in una sospensione,una attesa becchettiana,una attesa che non vuole nessun evento poi passi pesanti sovrastano la non azione e ora il silenzio.


Scusami tanto Yvonne ma purtroppo non riesco a capire i tuoi interventi sul forum a volte sono sconclusionati altre volte senza senso. Potresti essere più chiara nello scrivere e terminare i concetti nel modo in cui scrivi è quasi impossibile darti una risposta.....o è un modo per avere l'ultima parola su tutti senza che nessuno possa controbati?
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Ivonne Mazzotta
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 17:32


Hanno parlato di Mariangela Gualtieri, Cesare Ronconi, con “Chioma”(e non solo ) della Valdoca, del Teatro delle Briciole, di Artaud, di Leo de Bernardinis, ci sono le vive testimonianze di Luigi Cinque, Tiziano Popoli che hanno raccontato di “lavoro Teatro”, Sofocle la tragedia di Aiace, dei Tarantola Hypertext O’rchestra, abbiamo “rivissuto” il Requiem la sua partitura in drammaturgia,Le Troiane, siamo stati e siamo parte di questo allestimento:si muovono le labbra di persone, ma le parole sono la musica che ascolto nella cuffia,posso andare e venire, essere qui e in un altrove del tempo e dello spazio solo teatralmente possibile, mi spiace che non a tutti questa dimensione abbia aperto le braccia.
Y.
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ossyden
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 17:58
e alla fine di questa esperienza....


Vorrei dire grazie a tutti coloro che hanno saputo darmi un' infarinatura di nuovi orizzonti del teatro visto come un connubio tra musica e arte. Chiara Corvace.
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ossyden
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 18:20
Come????


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Originariamente scritto da Sabry
Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti. Tutti sono in una cabina nascosti; stavolta possono interagire tra loro attraverso i microfoni: si sentirà solo la voce, niente visi, niente nomi. Tutti seduti su poltrone con candele profumate accese e tutto ciò che può rendere meglio l' atmosfera, affinchè si crei una situazione più rilassante, più riflessiva per concentrarsi più in se stessi, scavare nel proprio intimo per scoprirsi... parole forti?No, semplicemente un' idea: la musica aiuta a conoscersi!


Beh in effetti non è una cattiva idea...sarebbe davvero ineressante...la facciamo???SIIIIIIIIIIIII!!!!!!! Ritrovare se stessi attraverso la musica è un viaggio che ho sempre voluto fare ma tutti mi consideravano una pazza...ora posso farlo...grazie Sabry i tuoi interventi sono sempre intelligenti al contrario di qualche "intellettualoide".Chiara.
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Francesco
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 18:23


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Originariamente scritto da ossyden
Vorrei dire grazie a tutti coloro che hanno saputo darmi un' infarinatura di nuovi orizzonti del teatro visto come un connubio tra musica e arte. Chiara Corvace.


Personalmente non sono d'accordo sul considerare il teatro un connubio tra musica ed arte. Il teatro è un'arte non è al di sopra dell'arte. Il connubio semmai è tra musica e teatro, due arti per l'appunto; le due arti più antiche del mondo, giacchè la musica è l'arte del suono e il teatro è l'arte del gesto. Sono le prime cose che le persone imparano, a prescindere dal luogo di provenienza. Dopo tutto sono anche le arti che si esprimono senza mezzi esterni al corpo. Il gusto personale ci porta a considerare una più importante dell'altra, ma in realtà non credo che una possa essere superiore all'altra.
Il connubio teatro-musica poi è un qualcosa di assolutamente non nuovo. Pensiamo alla tragedia Greca che prevedeva il coro, pensiamo ai trovatori nel medioevo, alla stessa Opera per fare solo alcuni esempi più conosciuti, ma se vogliamo anche la Praise Dance del Gospel. Chi può dire fino a che punto sono musica e fino a che punto sono teatro?
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ossyden
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 18:23


Bisognerebbe amare tutte le arti e bisognerebbe anche capirle prima di amarle e giudicarle.Chiara.
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Francesco
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 18:28


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Originariamente scritto da carlo
s'apre qui il forum x il diario di bordo on line su “Il suono del teatro” a Lecce

convegno nazionale
sull’interazione tra teatro e musica
venerdì 28 febbraio 2003
ai cantieri teatrali koreja


Un convegno nazionale sull’interazione tra teatro e
musica promosso dai Cantieri Teatrali Koreja e curato da Carlo Infante si
svolge venerdì 28 febbraio dalle ore 11 alle ore 19 sotto il segno dell’ascolto.

Strutturato in forma di set radiofonico con gli spettatori muniti di cuffie
audio, il convegno che si svolge presso i Cantieri Koreja dalle ore 11
alle ore 19 intervallerà agli incontri e alle conversazioni con i protagonisti,
ascolti di repertori, sonorizzazioni e musiche.
Parole e suoni che si diffonderanno in modulazione di frequenza, sia in
collegamento con Radio Rama che su Internet con soluzioni in streaming audio
che verranno riprese e messe in onda da diverse altre radio (tra cui Radio3
e Radio Svizzera Italiana).

qui trovi lo streaming audio
http://www.teatrokoreja.com

L’ascolto e l’azione sono due proprietà del teatro musicale da Wagner a
Wilson/Tom Waits passando per Brecht/Kurt Weill, sia nella dimensione lirica del “sound poetry” che in quella epica delle canzoni-manifesto.

E’ un gioco
dinamico che attraverso la sinestesia, il principio sulla base del quale
si associano tra loro sfere sensoriali diverse, porta lontano, oltre i canoni
della drammaturgia basata esclusivamente sull’alfabeto. Una giornata di studi e di ascolti tratterà di questi temi, non solo di teatro musicale
ma di come il suono si fa teatro attraverso musiche di scena e colonne
sonore che spesso creano dei “sottotesti” sensoriali ad un teatro che sa
essere campo magnetico di tutti i linguaggi.

Vi partecipano compositori e musicisti come Raiz di Almamegretta, Giovanni
Mancuso, Giovanni Tamborrino, Sud Sound System, Tiziano Popoli, Luigi Cinque,
Luigi Ceccarelli , nonché autori e registi teatrali come Marco Martinelli
(Teatro delle Albe), Giancarlo Cauteruccio (Krypton), Salvatore Tramacere
(Koreja), Michele Sambin (Tam Teatro), Silvio Panini (Koinè); direttori
artistici come Franco Masotti (Ravenna Festival), Gianluigi Trevisi (Time
Zone) e critici musicali e teatrali come Gino Castaldo ed Ernesto Assante
de “La Repubblica” , Francesco Costantini (Gazzetta del Mezzogiorno), Fabrizio
Versienti (Corriere del Mezzogiorno), Walter Porcedda (La Nuova Sardegna),
studiosi come Alessandra Pomarico, Gino Santoro, Gigi Bubbico, Mino Toriano
e Antonio Farì.
S’incontreranno sia musicisti che autori teatrali, nonché quei performer
che incarnano le due espressioni, per sviluppare una ricognizione attraverso
musiche di scena, colonne sonore, composizioni e performance concepite per
la loro autonoma teatralità acustica.

Info:0832.24.20.00
http://www.teatrokoreja.com

in questo link
http://www.teatron.org/pot/oldblog/suonot.html
c'è il testo di una trasmissione radiofonica (la prima di un ciclio di 13) che realizzai nel 1986 su questi temi
è un'introduzione teorica e generale...



Mi permetto una domanda, relativa anche al commento precedente, ma è il suono che si fa teatro, o il teatro che si fa suono?
Fino a che punto si può parlare di teatro musicale e non di musica teatrale? Il concetto di fondo in realtà è lo stesso, cambia solo il nostro punto di partenza.
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Francesco
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 18:29


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Originariamente scritto da ossyden
Bisognerebbe amare tutte le arti e bisognerebbe anche capirle prima di amarle e giudicarle.Chiara.


Concordo pienamente con te.
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francy_s
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 18:30


[E' la prima volta che scrivo in questo forum e mi sembra giusto farlo ora non per fare l'avvocato difensore di Gabriele che non ne ha sicuramente bisogno, ma perchè non mi sembra giusto dire a qualcun atro cosa e quando deve scrivere, Ognuno ha le proprie opinioni, ognuno è libero di esprimerle, ma a quanto pare nel nostro corso sembra che le persone che hanno un'altra idea rispetto a quella della stragrande maggioranza di VOI debbano starsene in silenzio al suo posto!!! A qualcuno potrebbero dare fastidio i tuoi di interventi ma per rispetto per le idee altrui comunque li accetta!!! Vorrei solo aggiungere che questo forum è nato per esprimere opinioni, non per giudicarle!!!
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Sabry
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 20:38
RICAPITOLIAMO!


A quanto pare la mia proposta è piaciuta un pò a tutti e ne sono contenta.Vorrei solo dire un' ultima cosa: una giornata insieme ci ha messo d' accordo su alcuni punti di vista, mentre su altri... credo che si sia perso l' obiettivo o comunque il senso della nostra discussione qui.
Ricapitoliamo: integrazione partecipata: quale teatro?Bè, a questo punto mi sembra doveroso rispondere un teatro pieno di musica!Ci pensate come si lavorerebbe meglio con i bambini attraverso la musica?Ho avuto personalmente un' esperienza con 40 bambini "da tenere a bada"(scrivo così per rendere l' idea e non perchè lo penso), e posso affermare che è stata una canzone a "incrociarci"!L' attore Pirovano che ci ha incontrato qualche giorno fa ha detto una frase, rivolto ad un bambino presente nel Teatrino, nello stesso tempo forte e preziosa: tu hai bisogno di tante emozioni... cosa ne pensate?
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cubA.
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 20:57


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Originariamente scritto da ossyden
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Originariamente scritto da Sabry
Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti. Tutti sono in una cabina nascosti; stavolta possono interagire tra loro attraverso i microfoni: si sentirà solo la voce, niente visi, niente nomi. Tutti seduti su poltrone con candele profumate accese e tutto ciò che può rendere meglio l' atmosfera, affinchè si crei una situazione più rilassante, più riflessiva per concentrarsi più in se stessi, scavare nel proprio intimo per scoprirsi... parole forti?No, semplicemente un' idea: la musica aiuta a conoscersi!


Beh in effetti non è una cattiva idea...sarebbe davvero ineressante...la facciamo???SIIIIIIIIIIIII!!!!!!! Ritrovare se stessi attraverso la musica è un viaggio che ho sempre voluto fare ma tutti mi consideravano una pazza...ora posso farlo...grazie Sabry i tuoi interventi sono sempre intelligenti al contrario di qualche "intellettualoide".Chiara.





Ragazzi, a me fa piacere sinceramente che riusciate ad entusiarmarvi in questo modo. Però credo che quello sentito dai Koreja non è che fosse poi l'ultima delle sperimentazioni nel campo musical-teatrale-comunicativo. Credo che serva ben altro per suscitare davvero nuove emozioni e SINCERO stupore. Per esempio negli anni '70 con la psichedelia sono andati ben oltre (stiamo parlando di dinosauri)...sabry propone di commistionare alla musica addirittura le candele profumate e l'isolamento. Wow dico io: e se invece di usare le candele profumate provassimo LSD? Fantastico! immaginate quante sfumature diverse di colori riusciremmo a vedere! immaginate quanto la nostra percezione crescerebbe esponenzialmente pur restando ermeticamente chiusi in se stessi!...a qualcuno che si è entusiasmato oggi credo che ciò potrà sembrare il massimo della provocazione...beh, neanche in questo caso staremmo facendo qualcosa di nuovo...sono cose fatte e rifatte almeno trent'anni fa...pensate quindi quanto tempo fa sia stato fatto l'esperimento di oggi. Insomma, quello che ci tenevo a dire è che lo STAMMS ci dà la disponibilità di strumenti che ci permetterebbero di sperimentare davvero...non perdiamoci quindi tra note stantìe e scorci teatrali che profumano d'aria fritta...credo che dovremmo prendere in mano la situazione.
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ambra
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[*] Inviato il 28-2-2003 at 21:14


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Originariamente scritto da ossyden
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Originariamente scritto da gabriele
il fatto che la tua comunità si sia rotta le scatole dei miei discorsi non mi tocca minimamente, vedi io non cerco consensi da nessuno.
Se ci tieni tanto al teatro tienitelo pure io non saprei cosa farmene.
Infine la libertà di pensiero esiste quindi rispetta anche quello degli altri, oppure semplicemente ignora i miei discorsi.
Comunque credo ancora fermamente che A MIO AVVISO il teatro è noia:
"a Beethoven e sinatra preferisco l'insalata a vivaldi l'uva passa che mi da più calorie" sostituite i nomi con chi vi pare funziona uguale!


Ok ignoro i tuoi discorsi che è meglio,non mi piacciono le persone finte intellettuali come te.Comunque pensala come vuoi fai come vuoi tanto il tuo personaggio mascherato non piace a nessuno.



cara ossyden, tu hai la capacità di vedere in tutte le nostre menti? di sapere cosa pensiamo? da oggi in poi, quando parli di questo fantomatico "nessuno" ricordati di scrivere e di pensare che quello è un nessuno meno uno.
hasta siempre!!!
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Francesco
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thumbup.gif Inviato il 1-3-2003 at 10:09


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Originariamente scritto da Sabry
A quanto pare la mia proposta è piaciuta un pò a tutti e ne sono contenta.Vorrei solo dire un' ultima cosa: una giornata insieme ci ha messo d' accordo su alcuni punti di vista, mentre su altri... credo che si sia perso l' obiettivo o comunque il senso della nostra discussione qui.
Ricapitoliamo: integrazione partecipata: quale teatro?Bè, a questo punto mi sembra doveroso rispondere un teatro pieno di musica!Ci pensate come si lavorerebbe meglio con i bambini attraverso la musica?Ho avuto personalmente un' esperienza con 40 bambini "da tenere a bada"(scrivo così per rendere l' idea e non perchè lo penso), e posso affermare che è stata una canzone a "incrociarci"!L' attore Pirovano che ci ha incontrato qualche giorno fa ha detto una frase, rivolto ad un bambino presente nel Teatrino, nello stesso tempo forte e preziosa: tu hai bisogno di tante emozioni... cosa ne pensate?


Anch'io ho avuto un'esperienza analoga durante l'ultimo veglioncino parrocchiale di A.C.R., eravamo tre edicatori (di cui il più adulto ero io di 20 anni) e dovevamo, come dici tu, "tenere a bada" non so più quanti ragazzi. Inizialmente abbiamo proposto dei giochi a squadre del tipo "Caccia al tesoro", oppure "Animali nella giungla" (un gioco in cui tutti i bambini di ogni squadra dovevano imitare deglia animali che conoscevano, vinceva la squadra con "più animali" fatti bene). Risultato: una decina di ragazzi si erano messi in un angolo perchè non volevano partecipare. Abbiamo allora improvvisato facendo un cerchio, prendendoci tutti per mano, cominciando a girare a ritmo di musica e a turno ogni bambino andava al centro e si muoveva seguendo la musica come meglio credeva. Inizialmente c'era un pò di vergogna soprattutto nei maschietti, poi si sono scatenati anche loro. E' diventato uno dei veglioncini più belli che abbiamo mai fatto, non soltanto per noi, ma anche per gli stessi bambini che ancora ci chiedono quando ne facciamo un altro. Credo che l'aver dato spazio di libera espressione a tutti sia stato la chiave di tale "successo" e che la musica abbia avuto un pò di merito in tutto questo.
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Valentina
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[*] Inviato il 1-3-2003 at 11:40


Concordo con Sabrina per il fatto che si è perso un po' di vista l' obiettivo del forum che non è sicuramente quello di stare a giudicare i pensieri degli altri nè tanto meno quello di essere ripetitivi: credo che gli interventi siano più utili se ricchi di proposte, idee e pensieri originali e concreti. Perchè non impegnarci allora?!
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carlo
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[*] Inviato il 1-3-2003 at 17:07
rilassati,please


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Originariamente scritto da Vinicio Antonio Attanasi
Scusami tanto Yvonne ma purtroppo non riesco a capire i tuoi interventi sul forum (...)
è quasi impossibile darti una risposta.....o è un modo per avere l'ultima parola su tutti senza che nessuno possa controbati?


ragazzi
ho detto + di una volta (mi riferisco agli studenti dell'università di lecce, principalmente) che il forum è da concepire anche come un quaderno interattivo di appunti
non è necessario quindi essere compiuti nei ragionamenti visto che sono in progress,
aperti agli sviluppi

quindi non mi piace per niente che si sentenzi sulla forma e il contenuto se non per rilanciare la discussione in positivo
chi lo fa in negativo vedrà che
il negativo gli si ritorce contro

rilassati tutti, please

e non dimenticate che questo è un forum aperto
collegato ad un evento pubblico
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Sabry
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[*] Inviato il 1-3-2003 at 19:41
Attesa becchettiana?!


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Originariamente scritto da Ivonne Mazzotta
Chiedo scusa per gli errori nello scrivere i nomi ,ma volevo ricordare Arthur Rasc (?)il respiro ritmico e certe evocazioni con sensazioni mistiche che mi ricordano una mostra a Venezia allestita da Peter Grenaway, regista del Ventre dell'Architetto, e il mio preferito "Il ladro il cuoco sua moglie l'amante",chi lo ha visto ricorda quelle stanze cambiare colore come sipari di teatro infinito. Ora anche il segnale del telefono è in musica, sembra come vivere in una sospensione,una attesa becchettiana,una attesa che non vuole nessun evento poi passi pesanti sovrastano la non azione e ora il silenzio.



Cara Yvonne, le tue sono riflessioni alquanto profonde; a tratti ho ritrovato le mie stesse sensazioni in forma "poetica". Solo una cosa per farti riflettere: attesa becchettiana? Attesa che non vuole nessun evento? Non penso proprio, anzi, le attese di ieri erano cariche di aspettative, ogni ospite ci ha arricchite con nuovi e sorprendenti repertori musicali, evocando l' Africa, il traffico di parole, il misticismo...
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Sabry
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[*] Inviato il 1-3-2003 at 20:01
... STAVO PENSANDO...


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Originariamente scritto da cubA.

Ragazzi, a me fa piacere sinceramente che riusciate ad entusiarmarvi in questo modo. Però credo che quello sentito dai Koreja non è che fosse poi l'ultima delle sperimentazioni nel campo musical-teatrale-comunicativo. Credo che serva ben altro per suscitare davvero nuove emozioni e SINCERO stupore. Per esempio negli anni '70 con la psichedelia sono andati ben oltre (stiamo parlando di dinosauri)...sabry propone di commistionare alla musica addirittura le candele profumate e l'isolamento. Wow dico io: e se invece di usare le candele profumate provassimo LSD? Fantastico! immaginate quante sfumature diverse di colori riusciremmo a vedere! immaginate quanto la nostra percezione crescerebbe esponenzialmente pur restando ermeticamente chiusi in se stessi!...a qualcuno che si è entusiasmato oggi credo che ciò potrà sembrare il massimo della provocazione...beh, neanche in questo caso staremmo facendo qualcosa di nuovo...sono cose fatte e rifatte almeno trent'anni fa...pensate quindi quanto tempo fa sia stato fatto l'esperimento di oggi. Insomma, quello che ci tenevo a dire è che lo STAMMS ci dà la disponibilità di strumenti che ci permetterebbero di sperimentare davvero...non perdiamoci quindi tra note stantìe e scorci teatrali che profumano d'aria fritta...credo che dovremmo prendere in mano la situazione.



Cara cubA, la mia proposta non pretendeva nulla di nuovo o originale. Il fatto che simili cose siano state già sperimentate (anche in altri modi), a me non interessa. Ciò che è stato già fatto, non ci riguarda qui, anzi, sarebbe allora opportuno rifarlo per arricchirci delle nostre differenze, come vuole, d' altronde, il nostro progetto di integrazione partecipata. Gli esperimenti che potremmo fare con lo STAMMS, non riguardano il nostro progetto, ma ben altro (che potrebbe essere fatto "tranquillamente" sotto altri punti di vista).
Credo che nessuno si sia perso tra note stantìe come dici. Credo ancora fermamente che ogni parola, ogni nota, ogni suono, ci abbia aiutato a conoscerci meglio, ad"INCROCIARCI" e"a darci un' infarinatura di nuovi orizzonti del teatro" come afferma ossyden. L' esperienza della mia proposta si potrebbe fare, nei limiti delle possibilità economiche, per differenziarci e, nello stesso tempo, per ritrovarci. Magari stavo pensando, con il SINCERO aiuto dei bambini... fate voi...
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Paola
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[*] Inviato il 2-3-2003 at 14:42
RIFLESSIONI...


Quando sono tornata a casa dopo la conferenza, mi sentivo in preda ad una sorta di strana “ubriacatura”…non conoscevo molti degli autori nominati e ho pensato che sarebbe stato più utile vedere qualcosa, da collegare a quello che avevamo ascoltato.
Mi sono resa conto di quanto abbia sempre considerato “marginale” la musica rispetto alla scena; se è indiscutibile il potere della musica di potenziare il teatro con la sua capacità di mimesi, di rendere ancora più forte quel processo d’ipnosi che evoca situazioni, emozioni e visioni nello spettatore, il primo senso ad essere colpito è (forse inconsapevolmente) l’occhio.
Quando ho sentito nominare Gyorgy Ligeti, sicuramente uno dei più grandi sperimentalisti del ‘900, non ho potuto fare a meno di collegarlo a “2001: Odissea nello spazio” e all’intensità formidabile che le sue musiche regalano a quel film.
In realtà, è ovvio, ogni dimensione (che sia essa sonora, visiva, ecc.) apporta qualcosa di diverso alla percezione dello spettatore ma mi viene il dubbio che ogni volta che mettiamo una musica al servizio di un’immagine, forse, compiamo una “forzatura”, poiché la musica si adatta inevitabilmente ad evocare qualcosa in relazione all’immagine stessa.

Per immergersi nella dimensione sonora, allora, meglio ascoltare soltanto!

…Poter trovare quello che non stai cercando…sarebbe interessante ripetere l’esperienza…


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Paola
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[*] Inviato il 2-3-2003 at 16:23


...A proposito di INCROCI e CONTAMINAZIONI fra teatro, musica e tecnologia, mi è sembrato interessante questo articolo (pubblicato sull'Espresso del 6 marzo 2003).

Se siete curiosi, vi segnalo anche un sito che fornisce maggiori informazioni in proposito:

http://www.mediamente.rai.it/articoli/20020211a.asp




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carlo
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[*] Inviato il 3-3-2003 at 09:53
rilanciare il progetto: performing media!


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Originariamente scritto da Francesco
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Originariamente scritto da Sabry
Propongo un' altra giornata così, ma con alcuni cambiamenti.

(...)


Mi sembra una proposta molto interessante, difficilmente realizzabile se non in maniera alquanto artigianale, ma decisamente positiva. Aggiungerei solo una cosa: ognuno parla dal proprio microfono dicendo ciò che pensa e quando le parole non bastano più inserisce la musica, la SUA musica, quella che continua a parlare di lui e che meglio può far comprendere il suo messaggio. So che qualcuno potrebbe non considerarlo vero, ma secondo me la MUSICA è il linguaggio per eccellenza, quello che tutti possono comprendere a prescindere dal grado di istruzione o di conoscenza in genere.
Dunque:
A QUANDO LA REALIZZAZIONE DI UN INCONTRO DEL GENERE?

(per il prof. Infante: ci fate un pensierino?)


mi piace molto questo vostro proiettarvi
sull'evento
con ulteriori progettualità

attua quell'indicazione di cui vi parlai nell'ultima lezione:
"performing media"
ovvero usare i diversi media
(radio, telefono, web...)
per dinamizzare le situazioni
e le coscienze

rilancio la proposta:
scrivete questo progetto
dategli una forma efficace
con dei disegni magari
come se si dovesse convincere uno sponsor... un assessore...
un professore

e me lo portate in esame a giugno
(mi riferisco ai miei studenti di
Scienze e Tecnologie dello Spettacolo dell'Università di Lecce
anche se il forum è aperto a tutti)

un progetto come il
Suono del teatro
al di là dei contenuti che ha messo in pista
tende a far riflettere anche sulla
forma-convegno
da intendere come live-act
evento
teatro...
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carlo
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[*] Inviato il 3-3-2003 at 10:09
l'enciclopedia delle arti in mutazione


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Originariamente scritto da Francesco
Mi permetto una domanda, relativa anche al commento precedente, ma è il suono che si fa teatro, o il teatro che si fa suono?
>>>
senza farla troppo complicata

penso che questa misura
riguarda ciascuna esperienza nella sua peculiarità

a partire da quella citazione di Barthes che ha aperto le 7 ore di ricognizione sia teorica che esperienziale che abbiamo intrapreso in quel set

c'è un teatro potenziale in una mantra buddista come nell'hip-hop

è un teatro immaginario, of course

così come nel live-act di Elvis Presley (come ci ha fatto notare Gino Castaldo)
c'è impatto di energia performativa al grado + alto

x altri versi
pensate al teatro di Carmelo Bene come pura phonè
in quanto dimensione acustica radicale della voce
o alle canzoni di Weill reinventate da Raiz
<<<


Fino a che punto si può parlare di teatro musicale e non di musica teatrale? Il concetto di fondo in realtà è lo stesso, cambia solo il nostro punto di partenza.


giusto cambia il punto di vista
e qui non si tratta di erigere i confini di genere

non ne abbiamo bisogno

almeno noi

impariamo a navigare tra linguaggi che si ibridano, si confondono
senza dover riscrivere ogni volta l'enciclopedia delle arti...
in mutazione
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carlo
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[*] Inviato il 3-3-2003 at 10:27
tra cose vecchie e future


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Originariamente scritto da cubA.
Ragazzi, a me fa piacere sinceramente che riusciate ad entusiarmarvi in questo modo. Però credo che quello sentito dai Koreja non è che fosse poi l'ultima delle sperimentazioni nel campo musical-teatrale-comunicativo.

>>>hai ragione

e l'ho detto tante volte (rimandando alla seconda tappa del convegno che si farà a Scandicci, con Kripton il 29 marzo... quando si aprirà sulle esperienze di nuova generazione
xchè non vieni su?
tanto x capire
<<<

Credo che serva ben altro per suscitare davvero nuove emozioni e SINCERO stupore.

>>>
hai di nuovo ragione
dopotutto questa operazione non era concepita x produrre stupore
ma x creare una condizione di attenzione verso diverse esperienze
che da wagner al trip-hop (c'era anche questo... pensa solo agli input di walter su machina amniotica...

ma c'eri?
o no?
magari t'eri arreso prima
<<<

Per esempio negli anni '70 con la psichedelia sono andati ben oltre (stiamo parlando di dinosauri)...sabry propone di commistionare alla musica addirittura le candele profumate e l'isolamento. Wow dico io: e se invece di usare le candele profumate provassimo LSD? Fantastico!

>>>occhio che si perdono neuroni
o ne hai da buttare?
<<<

immaginate quante sfumature diverse di colori riusciremmo a vedere! immaginate quanto la nostra percezione crescerebbe esponenzialmente pur restando ermeticamente chiusi in se stessi!...a qualcuno che si è entusiasmato oggi credo che ciò potrà sembrare il massimo della provocazione...beh, neanche in questo caso staremmo facendo qualcosa di nuovo...sono cose fatte e rifatte almeno trent'anni fa...

>>>
e allora...

vedi che te lo dici da solo

non si rincorre stupore e novità a gratis
dev'esserci del senso
sotto e dentro
ed è un pochino quello che abbiamo scandagliato in tutto quel tempo
tra alti e bassi
tra cose vecchie e cose future
<<<

pensate quindi quanto tempo fa sia stato fatto l'esperimento di oggi. Insomma, quello che ci tenevo a dire è che lo STAMMS ci dà la disponibilità di strumenti che ci permetterebbero di sperimentare davvero...non perdiamoci quindi tra note stantìe e scorci teatrali che profumano d'aria fritta...

>>> è stantìo ciò che non piace...

ma non voglio polemizzare
sono il primo a riconoscere che alcune cose erano vecchie

massimo rispetto per il vecchio

l'importante è connetterlo al nuovo

ma ci vuole umiltà
do you know 'sta parola?
<<<

credo che dovremmo prendere in mano la situazione.


buona idea
datti/datevi da fare
e se ti va parliamone

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carlo
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[*] Inviato il 3-3-2003 at 11:57
tracce dalla full immersion


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Originariamente scritto da paz
Congratulazioni per il convegno "radiofonico" organizzato.
Paz a Lecce ha "creato" una radio on line utilizzando progarmmi open source e sposando un'idea di comunicazione libera, indipendente e sopratutto dal basso. Non possiamo che essere contenti di questa iniziativa e vi invitiamo ad ascoltare radiopaz dal sito http://www.radiopaz.tk.
Alleghiamo il progetto di paz e la sua idea di radio, comunicazione e informazione...
saluti dalla Permanent Autonomy Zone.


cari amici di PAZ
non siamo riusciti a trovare lo spazio x presentare un pò il vostro lavoro on line

mi piacerebbe comunque non perdere il filo

lasciate qualche traccia della vostra full immersion in quella giornata di ascolti!
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