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Autore: Oggetto: Il suono del teatro a Lecce
cip
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[*] Inviato il 10-6-2003 at 16:27
E a proposito di musica campionata


.......Dallo spettacolo:" Dove gli angeli esitano"...
2,2.mov.Silvio Panini:" ....Brano fatto con la battuta di una serie di composizioni che ho CAMPIONATO, e quindi, c'è la battuta, l'accordo finale di alcuni brani di Mozart e di alcune cose di Stravinskij e altri compositori che stanno tra il Romanticismo e gli inizi del Novecento e ho lavorato di montaggio incollando strecciando e coalizzando soltanto l' accordo finale di queste opere..."
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Tambouriner
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[*] Inviato il 10-6-2003 at 19:47
CIALTRONI E PRECISAZIONI


Mino TORRIANO suonodelteatro1,3.mov
[L’elemento della] cialtroneria era accoppiato ad una idea forte di quello che si fa. È stato fatto proprio negli anni ’70, la grande stagione del Teatro di strada. Il Teatro del cialtrone, fatto di poche cose, e che ha portato il suono nelle strade. […] Gli strumenti musicali come personaggi portati per le strade con le bande. […] sentiamo […] sax e […] tromba si allontanano perché va portata giù per concludere lo spettacolo. E questo è un elemento, diciamo, di una cialtroneria unita a un diluismo, però è anche del Teatro di strada.


DILUISMO: lo sfumare (una sorta di dissolvenza sonora in uscita, dal vivo) del volume dei singoli strumenti, uno alla volta.
CIALTRONE: persona trasandata e sciatta nell’abito e nel comportamento.
Ma qui non è riferito al Teatro di Strada come aggettivo negativizzante, ma cialtrone in quanto fatto di poche cose. Ma a pensarci bene, non sono mica così poche: lo strumento musicale, il trucco facciale, il costume, l’artista col suo estro, la sua esperienza, e la capacità d’improvvisare e adattarsi alle situazioni e al pubblico ogni volta diverso. Sotto quest’ottica, quindi, trovo quanto mai poco adatto e sicuramente umiliante identificare il Teatro di strada con Teatro del cialtrone.
Ho avuto la fortuna di lavorare in strada a Lecce, quest’anno al Carnevale di Venezia e a Scilla con persone provenienti da tutto il mondo. E, oltre alla profonda umanità delle persone che lavorano in strada, mi sono sempre meravigliato dello studio e del lavoro che c’è alle spalle. Tutt’altro che cialtrone, quindi. Si chiama “di strada” proprio perché ha uno spazio scenico sempre mutevole e mai sicuro e protetto come può essere il palcoscenico. La strada, appunto.



framme01.jpg - 11kB
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cip
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[*] Inviato il 10-6-2003 at 19:59
Suono come " MEMORIA"


...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...."
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cip
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[*] Inviato il 10-6-2003 at 20:14
..Barba Blu...


...2.4 mov....
Michele Sambin: " ...ci sono esperienze in cui ilteatro nasce dalla musica o al contrario la musica fa nascere il teatro...il mio ideale è che i due elementi nascano sincronicamente e abbiano anche una vita necessariamente interdipendente..."

DALL' OPERINA LIRICA " BARBA BLU": "....il sincronismo avviene in fase di composizione perchè in realtà in Barba Blu l' esecuzione dal vivo non esiste perchè è tutto preregistrato e trattato attraverso il computer...."

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ossyden76
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 09:59


ciao a tutti era veramente molto che non scrivevo qualcosa su questo forum ma non perché non avessi nulla da dire,anzi,sono migliaia i pensieri che ho nella testa,ma semplicemente non sapevo come esprimere il mio "suono del teatro"....non mi piace utilizzare "aforismi" di altri come si usa fare qui (non faccio nome) ma dire che,come ho già detto in altre occasioni,musica e teatro creano il "mio"scenario dell'ascolto.Ricordo ancora quella meraviglioso cross over di modugno,tiracini,castaldo....un sound pulito privo di contaminazioni,privo di ogni "mutazione".....riascoltandolo ancora una volta mi rendo conto di quanto la musica che interviene nel teatro debba essere PULITA fresca(sarebbe un sogno...)....deve creare quel scenario teatrale che deve entrare nelle orecchie arrivare al cervello e colpire le nostre emozioni....perché il teatro é anche emozione....a presto.Chiara Corvace.
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lalla
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 10:04


"il suono del teatro"....cos'é?Forse l'unione tra le parole la musica e il silenzio...anche quest'ultimo fa parte del suono del teatro!
il silenzio a volte può esprimere ed emozionare molto più di mille parole e mille note....e allora perché nessuno ne parla???
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ossyden76
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 10:09
per il prof Infante


salve prof vorrei sapere perché risulto junior member nelle ultime pagine mentre nelle prime risulto member...ho mandato più di 10 messaggi!!!!Che succede???
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Francesco
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 11:04
reale e virtuale


Suono del teatro 1,4

La nuova generazione tra Radio televisione internet, videogames, dotate di schermo interattivo così seducente in fondo rischia di perdere il rapporto con i corpi con le sensibilità legate all’interrelazione umana.


è possibile perdersi in un mondo virtuale? secondo me sì, perchè nel virtuale possiamo essere ciò che vogliamo, mentre nel mondo reale non possiamo sfuggire a noi stessi.
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carla
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 11:12
IL SILENZIO


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Originariamente scritto da lalla
"il suono del teatro"....cos'é?Forse l'unione tra le parole la musica e il silenzio...anche quest'ultimo fa parte del suono del teatro!
il silenzio a volte può esprimere ed emozionare molto più di mille parole e mille note....e allora perché nessuno ne parla???



Non c'è dubbio che la dualità suono/silenzio interessi l'intera storia della specie umana, venendo sempre di più alla ribalta anche nel mondo musicale occidentale. Teologi, filosofi e storici si sono occupati di questo tema riconducendo sempre l'attività umana al suono, senza negare che proprio il suono è tale in relazione al silenzio su cui si staglia. Se il suono è la Vita, esso si oppone con forza al silenzio. Ma è anche vero che quest'ultimo è la base su cui esso si stratifica.
Quel bene prezioso che è il silenzio è quindi essenzialmente l'altra faccia della medaglia, non solo nella comunicazione, più in generale rappresenta un elemento indispensabile nella percezione sensoriale. Condizioni storiche e luoghi geografici hanno sempre influito sulla percezione acustica, con le proprie sfumature e caratteristiche ritmiche, sul modo in cui percepiamo i suoni organizzati e i suoi relativi silenzi.
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ciop
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 11:30


s.d.t. 2.3 ...nella continua ricerca del fare spettacolo si ricerca nello spazio teatrale musicale una continua sperimentazione per creare sintesi sonore e recitative. In questo caso in particolare, la ricerca va incontro ad una scelta di musica contemporanea dove in un summit si ritrova un mix di percussioni danesi...Viene usato uno strumento musicale chiamato marumba, sarebbe bello poterlo vedere. Faccio un appello agli appasionati per sapere come è fatto!
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lalla
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 11:30


ho ascoltato con pazienza quasi tutto il cd e ho trovato cose molto interessanti che sinceramente il 28 febbraio giorno del convegno sul suono del teatro non avevo minimamente notato,forse perché ero troppo coinvolta dalla situazione che si era venuta a creare che mi aveva rapita completamente.Tra le cose che mi hanno colpito mi piacerebbe riportare alcune frasi del primo file 003 "rapporto possibile potenziale tra il teatro e la scena cioé,il teatro e la scena dell'ascolo perché qui la musica non entra solo come una colonna sonora come qualcosa che sta sotto e che culla e che diventa anche protagonista,c'é una citazione che avete visto e che campeggia nei programmi in sala,l'ascolto in fondo come un piccolo teatro,di per sé ascoltare poduce può produrre,dipende dalla nostra sensibilità,una dimensione teatrale di teatro d'immaginario e di percezione.............;
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AnDy
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 11:45
arte povera?


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Originariamente scritto da ciop
s.d.t. 2.3 ...nella continua ricerca del fare spettacolo si ricerca nello spazio teatrale musicale una continua sperimentazione per creare sintesi sonore e recitative. In questo caso in particolare, la ricerca va incontro ad una scelta di musica contemporanea dove in un summit si ritrova un mix di percussioni danesi...Viene usato uno strumento musicale chiamato marumba, sarebbe bello poterlo vedere. Faccio un appello agli appasionati per sapere come è fatto!


nel 2.3, in relazione al tuo discorso sulla sperimentazione contemporanea, si ricollega la gabbia in metallo: l'uso dei materiali di scarto riportati in vita e resi realmente dei veri e propri strumenti musicali. Affascinante ma purtroppo non chiaro il modo con cui questo strumento venga reso elettronico, sintetico.
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ciop
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 11:59
troppo forte!


s.d.t. 2.3
...avevo anch'io notato questa parte del cd. Era troppo particolare per passare inosservata. E' straordinario pensare che dalla ricerca del materiale di scarto si possa costruire uno strumento musicale e in più c'è una ricerca nell'evoluzione del suono che produce questo semplice oggetto unito ad effetti elettronici: il risultato è sorprendente!
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AnDy
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shocked.gif Inviato il 11-6-2003 at 12:14
la multimedialità ed il pianeta internet


Nel forum sono entrato da poco: purtroppo! mi sarebbe piaciuto farne parte dal principio ma a causa dei numerosi esami e degli impegni lavorativi non ci sono riuscito.
L'idea è stata geniale e adesso come adesso facendone parte, mi rendo conto quanto la multimedialità ed il pianeta internet stanno entrando a far parte della vita di ognuno di noi modificandone le abitudini, gli interessi, il modo di pensare e lo stesso modo di essere.
Credo sia ancora un pianeta inesplorato, forse non ne conosciamo le potenzialità.
Cosa succederà in futuro?
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lalla
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 12:52


dal primo file 003 "tecnologie e teatro",da sempre l'uomo si complica la vita inventando delle tecnologie dalla clava in poi...il primo problema di una donna e di un uomo,si parla dei primi albori era come mangiare ed essere mangiati...da quando l'uomo ha inventato la clava e quindi le armi,vi é un problema che scontiamo ancora oggi,noi infatti siamo in un momento di guerra e ci poniamo realmente il problema delle armi,forse questo fa parte della dimensione dell'uomo... questo estratto fa parte del primo file.
Secondo me questo estratto é molto importante,perché permette di fare delle considerzioni sui rapporti che si instaurano fra la musica,il teatro e la guerra .A questo proposito mi piacerebbe raccontare un'intervista che abbiamo fatto assieme ad altri compagni d'università ad un cantante che forse conoscete Nabil dei Radiodervish che é di origine palestinese,lui ci ha raccontato della sua esperienza sulla guerra vissuta in prima persona e come l'abbia cambiato anche dal punto di vista musicale....
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AnDy
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 13:12


morgan...sssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss ssssssssssssssssssssssssssss
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Morgan
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cool.gif Inviato il 11-6-2003 at 13:21


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Originariamente scritto da lalla
ho ascoltato con pazienza quasi tutto il cd e ho trovato cose molto interessanti che sinceramente il 28 febbraio giorno del convegno sul suono del teatro non avevo minimamente notato,forse perché ero troppo coinvolta dalla situazione che si era venuta a creare che mi aveva rapita completamente.Tra le cose che mi hanno colpito mi piacerebbe riportare alcune frasi del primo file 003 "rapporto possibile potenziale tra il teatro e la scena cioé,il teatro e la scena dell'ascolo perché qui la musica non entra solo come una colonna sonora come qualcosa che sta sotto e che culla e che diventa anche protagonista,c'é una citazione che avete visto e che campeggia nei programmi in sala,l'ascolto in fondo come un piccolo teatro,di per sé ascoltare poduce può produrre,dipende dalla nostra sensibilità,una dimensione teatrale di teatro d'immaginario e di percezione.............;




io sono come sono per cui suono come sono e mi sento attratto da tutto ciò che é performance, tutto ciò che é immagine legata ad un suono che può essere sia electronico o sintetico che acustico, e questa dimensione specifica mi proietta inevitabilmente nel teatro. L'interagire tra scena, scena teatrale e scena sonora mi mette in relazione con il mondo!
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AnDy
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shocked.gif Inviato il 11-6-2003 at 13:24


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Originariamente scritto da lalla
dal primo file 003 "tecnologie e teatro",da sempre l'uomo si complica la vita inventando delle tecnologie dalla clava in poi...il primo problema di una donna e di un uomo,si parla dei primi albori era come mangiare ed essere mangiati...da quando l'uomo ha inventato la clava e quindi le armi,vi é un problema che scontiamo ancora oggi,noi infatti siamo in un momento di guerra e ci poniamo realmente il problema delle armi,forse questo fa parte della dimensione dell'uomo... questo estratto fa parte del primo file.
Secondo me questo estratto é molto importante,perché permette di fare delle considerzioni sui rapporti che si instaurano fra la musica,il teatro e la guerra .A questo proposito mi piacerebbe raccontare un'intervista che abbiamo fatto assieme ad altri compagni d'università ad un cantante che forse conoscete Nabil dei Radiodervish che é di origine palestinese,lui ci ha raccontato della sua esperienza sulla guerra vissuta in prima persona e come l'abbia cambiato anche dal punto di vista musicale....



A proposito dell'intervista a Nabil.........
nabil è un portavoce della sua terra; la sua grandezza stà nell'aver vissuto la guerra in prima persona, appunto, l'esperienza fatta in una nazione che non è la sua e soprattutto completamente diverza.
la sua musica ha + sfaccettature come la sua voce: melodie occidentali, melodie orientali. Fantastico.
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Morgan
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cool.gif Inviato il 11-6-2003 at 13:34


Si parla di suono e si parla di teatro e allora:

ECCO I MIEI GIOIELLI

FERRETTI LINDO GIOVANNI voce


MASSIMO ZAMBONI chitarre


DANILO FATUR artista del
popolo

ANNARELLA GIUDICI benemerita
soubrette

C C C P
atto unico di confusione umana fedele alla linea!
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lalla
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 14:04


"gli anni 80 sono i nostri anni,credo si fondamentale....rendersi conto che per affrontare il futuro abbbiamo bisogno del passato e il passato non é quello della cultura sedimentata,quella delle biblioteche,della cultura e degli estetismi,é la cultura delle trasformazioni,quindi il processo trasformativo non é qualcosa che nasce all'improvviso ci sono decenni di trasformazioni in corso che permettono ad una civiltà,ad un sistema,ad una generazione o a più di farsi gli anticorpi,bisogna predisporsi,bisogna affrontare i cmbiamenti predisponendo il proprio corpo e la propria mente,il divenire sociale all'urto del cambiamento
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cip
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 14:16
Michele Sambin


....2.4 mov....
......Carlo Infante: \" ...abbiamo ascoltato lavori di musicisti che si sono affiancati e integrati alla dimensione della scena, Michele Sambin del teatro musica di Parma, incarna tutte e 2 queste entità, il musicista è performer allo stesso tempo nonchè regista e autore teatrale.......Michele Sambin arriva a quest\' esperienza, legata al teatro musica, da anni in cui ha sperimentato veramente in anticipo sui tempi addirittura LE ARTI ELETTRONICHE legate al video. Parliamo dei primi anni \'70 e questa cosa secondo me è interessante, è importante da rilevare come oggi ci occupiamo di digitale, multimedialita\'e c\'è tutta un\' area di prionieri che ha comunque sperumentato questi linguaggi. Io insisto su questi aspetti perchè, secondo me, è importante creare dei ponti, perchè sembra che il digitale, multimediale ci cada addosso come una strana grandine, mentre infondo c\'è una sorta di evoluzione dei linguaggi, c\'è una consapevolezza che è cresciuta in quest\' ultima decina di anni ed è giusto rivendicarla proprio come beground culturale. Ecco Michele Sambin è espressione di questo beground culturale che ha anticipato e sperimentato i nuovi linguaggi dell\' elettronica...\"
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cip
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smile.gif Inviato il 11-6-2003 at 14:35
Un salutone


......... Ciao Lalla, Tizi, Morgan e Andy......
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Francesco
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shocked.gif Inviato il 11-6-2003 at 15:27
l'opera senza canto


Suono del teatro 1,6
Giovanni Tamborrino: "Il percorso dell'opera senza canto è assolutamente legato alla tradizione, perché con l’evoluzione della musica timbrica, il rapporto voce orchestra diventa veramente difficile perché, se si continua a cantare delle melodie con una voce impostata, il rapporto col suono diventa difficilissimo, perché la musica per lo più melodica e appunto timbrica nel primo novecento, dopo il Canto Parlato anche Schomberg ha cercato di fare questo con il Pierrot Lunaire. Quest’opera senza canto, in realtà è proprio come l’opera lirica, cioè l'attore non fa altro che intonare i rumori provenienti dall'orchestra, dal gruppo o dall'ensemble, e, intonando i rumori, è costretto ad assumere determinate espessioni del viso e quindi vengono fuori delle maschere e poi c'è una adereza perfetta tra suono e recitazione. Dal punto di vista drammaturgico è molto più potente questo tipo di rapporto, che non due situazioni dove uno canta e la musica fa timbro: non funziona più! Se la musica fa timbro, l’attore deve trovare le relazioni con la musica e l’esperienza più riuscita credo sia stata il Riccardo III con Claudio Morganti, è un attore estremamente musicale, quasi un musicista e la sua potente drammaturgia è entrata in una relazione incredibile con il suono".

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ciop
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 15:27


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L'idea è stata geniale e adesso come adesso facendone parte, mi rendo conto quanto la multimedialità ed il pianeta internet stanno entrando a far parte della vita di ognuno di noi modificandone le abitudini, gli interessi, il modo di pensare e lo stesso modo di essere.
Credo sia ancora un pianeta inesplorato, forse non ne conosciamo le potenzialità.
Cosa succederà in futuro?



...a tal proposito c'é un discorso del prof. Infante riguardo l'iportanza della multimedialità e la tecnologia informatica esattamente nel punto 2.4.

...si parla dell'evoluzione del linguaggio che é avvenuto proprio grazie al multimediale e di cole questa consapevolezza, della sua importanza, che é cresciuta negli ultimi 10 anni. Una sorta di rivendicazione del back-ground culturale.
Certo all'inizio del corso pensando al multimediale nel teatro mi ha dato un pò di perplessità perché non immaginavo in che forma potesse rientrare in queato contesto.
Il teatro per me é un insieme di fattori che catturano l'attenzione dello spettatore proprio perché coinvolgono contemporaneamente tutti i cinque sensi, tutti assieme per un esplosione di emozioni...
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ciop
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[*] Inviato il 11-6-2003 at 15:42
...ascoltare immaginare


s.d.t. 2.4
Salvin parla della sua scelta verso l'approfondimento per il suono nel teatro...ha scelto il teatro musicale per il fine di mettere assieme musica e immagini. Nell'ascolto dei vari brani proposti nel cd mi é capitato comunque di immaginare luoghi e paesaggi anomali, diversi, forse perché anomala e diversa é la musica teatrale: ho avuto la sensazione di essere trasportata virtualmente proprio nei luoghi immaginati e ci sono vari esempi che potrei proporre a riguardo.
Salvin parla, racconta la sua musica, che sottolinea appunto che manca delle immagini e invita proprio gli ascoltatori a cercarle...Una in particolare, dove si ascolta un pezzo con il sax, mi ha fatto pensare allo stile di Paolo Conte, immaginando poi i vicoli di New York all'imbrunire in una giornata di pioggia...anche un pò, tipo l'atmosfera ricreata nel film Casablanca.
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