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lalla
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Risposte: 20
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"ALESSANDRO NIDI musicista rifesso del teatro a Parma ha sviluppato la sua ricerca personale,traducendo prima modelli di immaginari musicali in
musiche di scena in opere come l'Iliade ed Enrico IV"
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AnDy
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Quota: | Originariamente scritto da lalla
Quota: | Originariamente scritto da AnDy
...NESSUNO USCIRA' PIU' VIVO DAGLI ANNI '80... |
CARO ANDY PERCHè PENSI CHE NESSUNO USCURà VIVO DAGLI ANNI 80,VEDI CHE ORA STIAMO NEL 2003 E SIAMO ANC9ORA VIVI O SBAGLIO.......UN BACIO LALLA
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da Andy e Morgan........ cara lalla statte citta ca tie si sciuta para para! nadda fiata, ncorta cu nu sbagli
candeggio....
baci dall' ACE-GROUP.....QUIDDU arancia, limone e carota.
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lalla
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ESISTE UNA TEATRALITà DENTRO IL SUONO.....................QUALCOSA CHE RILANCIA IL PRINCIPIO ATTIVO DEL TEATRO
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lalla
Member
Risposte: 20
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Quota: | Originariamente scritto da AnDy
Quota: | Originariamente scritto da lalla
Quota: | Originariamente scritto da AnDy
...NESSUNO USCIRA' PIU' VIVO DAGLI ANNI '80... |
CARO ANDY PERCHè PENSI CHE NESSUNO USCURà VIVO DAGLI ANNI 80,VEDI CHE ORA STIAMO NEL 2003 E SIAMO ANC9ORA VIVI O SBAGLIO.......UN BACIO LALLA
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da Andy e Morgan........ cara lalla statte citta ca tie si sciuta para para! nadda fiata, ncorta cu nu sbagli
candeggio....
baci dall' ACE-GROUP.....QUIDDU arancia, limone e carota. [/quoTe
SONO UNA MIRACOLATA E COMUNQUE SEGUIRò IL VOSTRO CONSIGLIO LA PROSSIMA VOLTA SICURAMENTE CAMBIERò CANDEGGIO,ANCHE SE CON QUESTO NON è CHE MI TROVO
MALE....PIù BIANCA DI COSì......BACIOTTONI ALL'ACE GROUP |
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cip
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Risposte: 36
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.....Sinestesia...???!!!
.....mov2,4...
....." ...partendo dall' esperienza di una delle compagnie che risiede a Scandicci e che è stata una delle protagoniste degli anni '80....Kripton è
stato famoso per la SINESTESIA e per il lavoro su diversi media..."
Secondo me importante è l' attenzione rivolta agli "effetti"da ottenere in teatro; il regista provoca delle sollecitazioni sinestesiche, una sorta di
corrispondenza emotiva tra esperienze scaturite da differenti sfere sensoriali che divengono suo scopo, partendo dall' individuazione della
specificità dei mezzi verbali, musiali,motori e grafico pittorici. In questo modo la comunicazione e la creatività vengono potenziate dall' uso
consapevole di più strumenti espressivi ritenuti idonei in determinati contesti.
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Emanuela Cataldini
Newbie
Risposte: 1
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Devo ammettere che non ho mai scritto nel forum, perché preferisco il contatto vivo, la comunicazione diretta con le persone e le cose, in quanto la
comunicazione, secondo me, è fatta di gesti, di espressioni del viso, di toni di voce, che arricchiscono e rendono più pieno e completo il nostro
messaggio.
La partecipazione al convegno ha prodotto in me un’emozione simile a quella ricordata a proposito dei “colpi di teatro del teatro barocco”, in quanto
sono stata portata ad avvertire e a riflettere su problematiche molto antiche, quali il rapporto tra teatro-musica-spazio-tradizione-innovazione, di
cui prima non avevo avuto adeguata percezione e consapevolezza. In particolare ciò che mi ha immediatamente colpita del convegno su “il suono del
teatro” è stato, già di per sé, il titolo: “l’ascolto , in fondo, è come un piccolo teatro”. Francamente non subito colto interamente il senso di tale
affermazione, in parte perché ho sempre pensato al teatro come ad una entità completa ed indipendente e in parte perché ho sempre collegato, in
maniera molto naturale e spontanea, delle immagini alla musica ascoltata, senza però, pensare a queste ultime come ad un “teatro di visione”. Un altro
aspetto che inizialmente mi ha lasciata un po’ “perplessa” è il come si è svolto il convegno, nel senso che, per me, il fascino e l’incanto della
radio consisteva nel fatto che la radio è solo una ”voce” che ti raggiunge un po’ ovunque ed è fondamentale il non vedere chi parla.
In un secondo momento, però, ho percepito il tutto come un “mondo condivisibile”, dove “l’occhio e l’orecchio creano una dinamica attività sinaptica”,
per cui chi assiste è portato, inevitabilmente, ad abbandonare il proprio “punto di vista” per lasciarsi coinvolgere in maniera più dinamica e
globale.
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Sabry
Member
Risposte: 140
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chiarimento
Quota: | Originariamente scritto da Francesco
Quota: | Originariamente scritto da Sabry
Quota: | Originariamente scritto da Tambouriner
Quota: | Originariamente scritto da ciop
Quota: | Originariamente scritto da cip
...Mov 2.4....
Michele Sambin: " .... il supporto del suono del teatro è la memoria dello spettatore cioè il suono del teatro è veramente teatrale quando in qualche
modo si sedimenta nell' immaginario dello spettatore...." | ecc...............
MAMMA QUANT'E' LUNGO QUESTO QUOTE
Volevo solo fare presente una cosa a tutti quanti che forse vi sfugge: il forum è un posto in cui ognuno può scrivere le proprie idee... a volte
capita che ci siano persone che sono rimaste colpite dalle stesse frasi o che abbiano percepito le stesse emozioni durante un ascolto.
So che può seccare un pò che il caricamento della pagina (spero vivamente sia solo per questo) sia rallentato magari dall'espressione di concetti
analoghi, ma non vedo necessità di prendersela... se girate un pò di forum in genere, magari vi accorgete che è spesso così... in fondo non sono tante
le volte in cui si parla di un argomento in maniera simile in due momenti molto distanti nel tempo? Quanto a consultare le precedenti... teniamo anche
conto che molte persone non hanno il computer a casa e che trascrivono in mediateca quanto hanno già scritto su carta (per alcune persone ne sono
testimone), e non è che lì hai sempre tutto questo tempo di stare a leggerti 9-10-11-12 pagine ogni volta. |
benissimo, chiedo scusa a coloro che vanno in mediateca, non ci avevo proprio pensato. comunque, nel mio intervento volevo sollecitare un maggiore
interesse anche per quanto riguarda ciò che hanno scritto gli altri, perchè, in teoria stiamo dibattendo tutti in un forum apposito. non me la sono
presa, anzi sono contenta di tutte queste nuove pagine!
baci a Francesco e a chi è stato colpito, come me, dai sedimenti del nostro immaginario di spettatori!!! |
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Sabry
Member
Risposte: 140
Registrato il: 14-11-2002
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Quota: | Originariamente scritto da carla
Quota: | Originariamente scritto da lalla
"il suono del teatro"....cos'é?Forse l'unione tra le parole la musica e il silenzio...anche quest'ultimo fa parte del suono del teatro!
il silenzio a volte può esprimere ed emozionare molto più di mille parole e mille note....e allora perché nessuno ne parla??? |
Non c'è dubbio che la dualità suono/silenzio interessi l'intera storia della specie umana, venendo sempre di più alla ribalta anche nel mondo musicale
occidentale. Teologi, filosofi e storici si sono occupati di questo tema riconducendo sempre l'attività umana al suono, senza negare che proprio il
suono è tale in relazione al silenzio su cui si staglia. Se il suono è la Vita, esso si oppone con forza al silenzio. Ma è anche vero che quest'ultimo
è la base su cui esso si stratifica.
Quel bene prezioso che è il silenzio è quindi essenzialmente l'altra faccia della medaglia, non solo nella comunicazione, più in generale rappresenta
un elemento indispensabile nella percezione sensoriale. Condizioni storiche e luoghi geografici hanno sempre influito sulla percezione acustica, con
le proprie sfumature e caratteristiche ritmiche, sul modo in cui percepiamo i suoni organizzati e i suoi relativi silenzi.
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ti riporto un mio precedente intervento di pagina 8 dove parlavo del SILENZIO:
IL SEGRETO DELLA MUSICA
Carlo: “ ...c’ è questa citazione di Oscar Wilde tra le tante frasi buttate dentro questo diario di bordo che dice _la musica è il tipo perfetto dell’
arte, perché non può mai svelare ( o svelarti, perché no!) il suo ultimo segreto_ in fondo la musica non rivela mai quello che c’ è sotto, lo fa
emergere, interferisce con i nostri stati d’ animo, con le nostre percezioni e i nostri sentimenti, in fin dei conti non svela mai quello che c’ è
sotto”.
Ho trovato in queste parole un certo riferimento alla musica di Debussy, un’ arte fatta di accenni, di misteriose analogie, perché l’ arte non dice
tutto. Come pure il silenzio ( di grande importanza per il grande John Cage, di cui parlavo ieri). Quello di Debussy è un teatro che si avvale della
parola in funzione del silenzio.
_IL SILENZIO E’ GREVE DI SIGNIFICATI_
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Tambouriner
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Risposte: 154
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FRAMMENTI RUBATI!!!
Quota: | Originariamente scritto da Tambouriner
[...] ho voluto solamente riunire tutti gli interventi riferiti allo stesso frammento del SdT. ASSOLUTAMENTE non era mia intenzione rinfacciarti di
"aver rubato" i frammenti del SdT. Lo spirito di questa discussione del Forum è proprio quello di riflettere, portare considerazioni proprie, idee ke
scaturiscono e, xké no, progetti ke 1 si sente di tirar fuori sui frammenti, non solo quelli ke ognuno x proprio conto ha scelto, ma anke su quelli
degli altri. I frammenti sono di tutti, mica solo di ki li ha tirati fuori e messi sul Forum...
Cmq a pensarci bene non sarebbe male stilare a questo punto un elenco dei file ke fino ad ora abbiamo preso in considerazione. Questo
magari x avvantaggiare ki si sta preparando ad altri esami e vorrà lavorare x l'appello di Lug.
Di seguito inserisco un mio intervento di 1 po' di tempo fa ke vi potrebbe aiutare nel districarvi fra i vari file.
Quota: | Originariamente scritto da Tambouriner
[...] I file "Broadcast_003.mov" e "Broadcast_007.mov" sono 2 totali della messa in onda (anzi, vista la numerazione, 2 totali parziali) ulteriormente
spezzati in file di c.ca 10 min. d'ascolto ognuno.
Broadcast_003.mov spezzato in
suonodelteatro1,x.mov (x= da 1 a 6)
Broadcast_007.mov spezzato in
suonodelteatro2,y.mov (y= da 1 a 9)
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Tambouriner
Member
Risposte: 154
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IL PESO DELLA PAROLA
Il Forum è luogo virtuale (non-luogo) di discussione. Si dovrebbero mettere in campo (virtuale) idee,
pensieri, commenti, proposte, progetti, e quant’altro.
Giustissimo! Ki non ha il PC e interviene dalla Mediateca con interventi già pronti ha il tempo limitato!
Ma io penso (e parlo di tutti, me compreso, io ke ne sono stato il pionieere) al tempo passato sui motori di ricerca a cercare
immagini suxcolorate, suxfantasmagorike, suxestese ke in quale modo entrano nel contesto del proprio intervento.
L’ordine del problema cambia. Se sono interessato alla discussione trovo il tempo x leggere tutti o quasi tutti gli interventi. Se
voglio solo “vomitare interventi” tanto x esserci allora il tempo non lo troverò mai…
Il fatto ke x la 3° volta mi sono autocitato affinké tutti si collabori nello stilare un elenco dei file presi in
considerazione nell’ottica di venire incontro a ki vuole lavorare x l’appello di Lug è emblematico!
Mi kiedo, in una discussione virtuale multimediale a tempo differito cosa è importante:
la parola?
Il suono?
l’immagine?
Questo Forum (non-luogo) ha la struttura software adeguata x dare risalto alla parola, al suono, all’immagine o a tutti indistintamente, a seconda
delle mie esigenze?
Il significato profondo di questo problema è nella parola “allegato”.
La risposta, putroppo, sono costretto ad ammettere, è alquanto NEGATIVA…
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Francesco
Member
Risposte: 42
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A proposito di ricerca del silenzio perduto
Gli interventi sul silenzio, sul valore del silenzio, mi hanno fatto venire in mente una pagina di storia della musica che mi ha molto colpito e che
riguarda un autore della seconda scuola di Vienna: Webern. Allievo di Schomberg, questi fu il primo, nell'ambito di quella scuola, a scrivere con una
notevole "concisione". I suoi lavori, le sue opere, sono caratterizzate da frammenti di note immersi nel silenzio più puro; ed è proprio nel silenzio
che essi acquistano grande valore... il silenzio si carica dell'attesa del suono che si rivela come un'epifania... una rivelazione talora inquietante,
ma in ogni caso fondamentale.
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giorgio
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Esame del Prof. Infante
Il prof. Intante comunica che l'esame di "Informatica multimediale" comincerà alle ore 15,30 nella stanza del prof. Santoro presso il Principe
Umberto
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marikomori
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Risposte: 14
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scusate l'intrusione e il ' fuori luogo' ma sono a venezia x l'inaugurazione della biennale, volevo solo ricordarvi che Damian Hirst è sempre Damian
Hirst..... non c'è musica che regga.... bravo anche orozco(?) ( non mi ricordo mai come si scrive) e soprattutto WARHOL (sempre grande)... caldo,
caldo, caldo. ma mi diverto troppo... e poi mi piace 'LA DITTATURA DEL PUBBLICO' (il titolo di quest'anno) buon lavoro lavoro di bonami. il pof.
infante cosa ne pensa? vi informo al più presto delle altre cose interessanti ke vedrò (spero) STRANO..... PARTECIPO X LA PRIMA VOLTA AL FORUM MENTRE
SONO A VENEZIA E SOPRATTUTTO QUANDO MOLTI DI COLORO CHE HANNO GIA FATTO L'ESAME NN C SARANNO PIù. ultima cosa, proprio x dire la mia la presenza di
gianlugi trevisi è stata del tutto inutile (come al solito) anke se fortunatamento non l'ho incontrato. baci da mariko....
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Tambouriner
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Risposte: 154
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Konnichiwa
Mariko Mori
Salutami la Biennale ke mi ha visto come guest star con i Manigold nel concerto finale del Carnevale 03
BACI
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marikomori
Member
Risposte: 14
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e ki sono i manigold? e ke c'entra il carnevale?
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Tambouriner
Member
Risposte: 154
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kiara79
Junior Member
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IL SUONO DEL TEATRO
E' stato proprio in occasione del convegno sull'interazione tra musica e scena, svoltosi lo scorso 28 febbraio presso i Cantieri Teatrali Koreja di
Lecce, che sono giunta in contatto con una sorta di nuovo "mondo", così diverso - purtroppo - da quello generalmente contemplato dall'ambiente
universitario e scolastico in genere....fino ad ora!
Per esser più precisa, piuttosto che di nuovo mondo, potrei meglio dire nuovo "modo" di entrare in contatto con le informazioni da acquisire.
"Rivoluzionaria": è così che definirei questa magnifica esperienza che mi ha portato in contatto con una forma di insegnamento/apprendimento
attraverso la semplice e naturale attitudine umana dell'"ascoltare".
Da "tradizionale" studentessa, sono da sempre abituata ad acquisire il sapere attraverso la lettura dei libri di testo....l'unico suono/rumore che ho
collegato fino ad ora all'apprendimento prettamente scolastico è al più la "voce del docente"!
Ora invece il filo conduttore lungo il quale le informazioni scorrono, acquistando più immediatezza e acquisibilità, diventa il suono, che per il sol
fatto di essere tale, è in grado di mettere in moto un'infinità di input di ricettività del mio "essere".
Di fatto, il suono risveglia memorie, pensieri, associazioni, immagini, significati e anche valori che riescono, inter-agendo sinergicamente a fissare
concetti, informazioni e quant'altro nella memoria del corpo e non solo, quindi, in quella della mente.
E quando il suono diventa musica....da brava ballerina, per me è davvero stata creata la condizione ideale affinchè tutto possa fluire ritmicamente
verso la mia comprensione e acquisizione.
E' come se i concetti, i discorsi e le teorie "da dover studiare", accompagnte anche solo da una sottile e quasi impercettibile sorta di colonna
sonora, diventassero delle "storie", delle favole, dei racconti che l'ascoltatore, attraverso la libera e naturale azione dell'associazione di
pensiero, colora e ridisegna a proprio modo seguendo il proprio "sentire"; in questo modo, quell'insieme di parole diventa personale, diventa in un
certo senso "proprio" dell'ascoltatore....e a quel punto....chi può riuscire a portarci fuori dalla memoria una storia che è diventata parte di noi,
perchè da noi è stata vissuta attraverso i sensi e le percezioni?
L'ascoltare provoca l'immaginare e quindi il creare, ovvero il "suono" conduce all'"azione": è questo il fulcro del convegno, l'interazione tra musica
e scena, dove per musica intendo l'insieme di suoni e per scena un'infinità di possibilità, tra cui la più immediata è lo scenario creato nella mente
dall'immaginazione.
Se consideriamo invece scenari "materiali" e tangibili il gioco è fatto: siamo giunti al teatro!
Molti, infatti, sono gli interventi che ho ascoltato attraverso le cuffie audio in convegno, che testimoniano questa esperienza interattiva tra suono
e teatro: musicisti, autori di teatro e "tutt'e due assieme" (!) hanno "raccontato" le proprie produzioni, i propri ritmi di lavoro, i propri
obiettivi e le proprie soddisfazioni che da queste esperienze hanno raccolto.
Tutti entusiasti di aver contribuito a crere e a diffondere quella "scena d'ascolto" che tanto riesce a coinvolgere lo spettatore/ascoltatore, che,
stimolato al'attivazione della propria disponibilità, è fnalmente "capace" di concentrarsi sull'ascolto e sulla partecipazione.
Termini come "scena d'ascolto" e "partecipazione" fanno sì pensare appieno al concetto di condivisione tra persone e tutto ciò è straordinariamente
vero, anche nell'ambito di una sorta di set radiofonico, dove tutti i partecipanti hanno in testa una cuffia, e quindi apparentemente posti in un
condizione di isolamento, che gli si manifesta anche solo semplicemente nell'impossibilità di dialogare tra loro.
Credo che la magia stesse tutta in ciò che scorreva proprio da quelle cuffie: il suono che racconta di musica e teatro insieme, che fa sentire tutti
noi presenti in quella sala come abitanti dello stesso spazio, "collegati" attraverso i sensi, le percezioni, gli sguardi e l'Ascolto, poichè tutti
noi condividevamo un evento capace di stimolare corpo e mente allo stesso tempo.
E ancora, nel corso del convegno, è straordinario ascoltare repertori, canzoni-manifesto, musiche di scena e colonne sonore che così facilmente ci
portano ad immaginare scenari possibili, spettacolari, popolati magari di memorie personali o forse opportunità future o ancora semplici sogni che
vorremmo si realizzassero!
In questo senso, quindi, è facile capire quanto sia fondamentale la musica, in rapporto al mondo e agli scenari del teatro, dal momento che è insito
nel suono stesso il concetto di teatro, nella sua accezione di esperienza diretta, così come di evocazione immaginaria.
Tutto questo mi è stato ancor più chiaro grazie alla lettura del Vostro libro "Imparare Giocando" (...ahimè, purtroppo questo non potevo ascoltarlo!),
in relazione ai concetti di "dimensione creativa e partecipativa", "punto di vita" e "multisensorialità".
In teatro, lo spettatore è attivo grazie all'azione simultanea di input visivi e sonori, sinestesie di linguaggi, musica e rumori, e questa condizione
di "partecipazione" trae fondamento nel principio del "mettersi in gioco" e del rendersi disponibili; lo spettatore teatrale è capace, quindi, di
cambiare il proprio punto di vista per stabilire il proprio "punto di vita", inteso come l'affermazione della propria capacità di interagire coi mondi
teatrali con cui entra in contatto coi propri sensi.
Il teatro invita a rapportarsi ad esso tramite la percezionme sensoriale, oltre che cognitiva, assecondando quindi il logico svilupparsi della
naturale potenza dell'uomo che è la multisensorialità: ed è qui che entra in gioco ancora una volta l'importanza dell'interazione tra musica e teatro,
dal momento che è il suono che scatena attraverso l'ascolto la percezione soggettiva e la "nuova sensibilità" dello spettatore, creando dei
"sottotesti" sensoriali tutti personali che tanto magistralmente accompagnano la magia del gioco della rappresntazione teatrale.
Teatro e musica, quindi, dal momento che "l'ascolto è in fondo come un piccolo teatro".
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marikomori
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Risposte: 14
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oscar wilde ne ha scritte tante........... io lo adoro, ma ha detto la stessa cosa della della pittura della scultura e di molto altro credo........
credo? potri dire lo stesso io della pittura del video ecc. ............. mai svelano. sono dei punti di domanda....sono musicalità.... m ronzano
nella testa e mi fanno pensare..... l'importante ((((( x me))))) è che nn c sia silenzio..................... vuoto
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Tambouriner
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Risposte: 154
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1 QUESTIONE DI SENSIBILITA' E RISPETTO
Non dico di non allegare immagini più o meno attinenti all'intervento di ognuno ma penso ke sia una questione di sensibilità e rispetto
altrui quanto meno ridimensionarle prima di inserirle nel forum.
Quest'ultima, poteva benissimo essere ridimensionata del 60%.
RENDIAMOCI CONTO KE QUESTO E' UN FORUM ED E' STATO PROGETTATO X POTERVI INSERIRE DISCUSSIONI QUINDI TESTO
SCRITTO.
Il fatto di inserirvi continuamente immagini a larghezza spropositata lo rende sempre + lento. Ve ne accorgete tutti quando il vs PC ci mette 1 vita x
visualizzare 1 pagina o dovete premere + volte il tasto "aggiorna" del vs browser quando vi compare pagina bianca.
X IL BENE DEL FORUM IMPARIAMO A INSERIRE IMMAGINI MENO ESTESE.
Grazie.
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marikomori
Member
Risposte: 14
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scusatemi. ne sono pienamente cosciente.ho sbagliato a scegliere l'immagine. me ne sono reso conto dopo. in realtà è più grande del lavoro originale.
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marikomori
Member
Risposte: 14
Registrato il: 13-6-2003
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mi piacerebbe parlare di un artista molto bravo (secondo me).... CARSTEN NICOLAI, giovane artista (tedesco).... ARTISTA TRADIZIONALE... nessuna
tentazione postmoderna incrina la sua vena creativa, vero figlio del bauhaus e postimi.... non che NICOLAI sia un epigono fuori epoca, anzi, è
sicuramente figlio del nostro tempo in grado di padroneggiare con sicurezza le tecnologie elettroniche e qualsiasi interfaccia, sia grafica che
musicale: per lui il medium è solo il mezzo per raggiungere un determinato risultato artistico.
CARSTEN NICOLAI crea installazioni di enorme purezza espressiva, caratterizzate da forme essenziali, dove ilrapporto vuoto-pieno e la rifrazione della
luce(spesso veicolata dal liquido) sono contrappuntati dall'apporto sonoro. CARSTEN NICOLAI non è un musicista, o meglio, non è solamente un
musicista; è piuttosto un artista globale che cura ogni aspetto di un opera in cui tutto, o quasi, esce dalle sue mani: dagli oggetti, ai quadri, ai
programmi, con l'unica esclusione delle apparecchiature, che paiono però scelte con un certo gusto di feticismo modernista.
La musica di CARSTEN NICOLAI si sviluppa con rigore scientifico e da un nucleo di suoni campionati produce una struttura complessa, quasi frattale,
variata da improvvisi imput di disturbo. a Genova (pinksummer giugno 2000) ad esempio ha presentato una performance sonora e visiva di coinvolgente
semplicità, per quaranta minuti di emozione pura in cui ha elaborato in diretta , dietro la consolle, suoni e immagini, "inchiodando" un foltissimo ed
eterogeneo pubblico a una parete dove scorrevano a cascate immagini di pura luce geometrica, accompagnate da suoni insieme seriali e assoluti.
Una performance particolarmente coinvolgente, capace di "toccare" egualmente appasionati di musica d'avanguardia e giovani modaioli del tutto digiuni
di arte programmata , e che conferma la capacità di NICOLAI di essere artista vero e completo, attuale e contemporaneamente fuori dal tempo e dalle
mode(panasonic), "classico" nell'accezione storica di winkelmmann e insieme trascinato dal fuoco sacro dell'opera d'arte totale di wagneriana
memoria.
Mi sarebbe piaciuto allegare immagini ma dopo la mia "performance" dell'immagine (currin-mia) non lo farò... se vi interessa basta dirlo. alla
prossima baci.
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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toglila e rimettila dopo averla allegerita
Quota: | Originariamente scritto da marikomori
scusatemi. ne sono pienamente cosciente.ho sbagliato a scegliere l'immagine. me ne sono reso conto dopo. in realtà è più grande del lavoro originale.
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ciò che devi fare
ora è
1. toglierla
2. se proprio ci tieni, lavoraci x alleggerirla (chiedi aiuto a qualcuno se non sai)
3. rimettila su
a proposito è un invito che vale x tutti quelli che mettono cose troppo pesanti!!!
il forum s'apre con difficolta con le connessioni internet senza larga banda
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marikomori
Member
Risposte: 14
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so benissimo come si rimpicciolisce un immagine... anche se mi meravigliio che sia stato proprio io a toglierla..... da solo... scusatemi ancora.
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Tambouriner
Member
Risposte: 154
Registrato il: 20-3-2003
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Grazie!
Grazie ancora x la tua sensibilità e il tuo altruismo di cui ci hai fatto partecipi con questo tuo gesto!
Aspettiamo xò di nuovo il tuo intervento con l'immagine ridimensionata.
ALLA PROX!!!
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Martha
Member
Risposte: 10
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Qualcuno aveva previsto la sparizione del “cartaceo” con l’ introduzione massiccia dell’ informatica invece paradossalmente , la quantità di carta
stampata è aumentata .Secondo P. Levy ( L’ intelligenza collettiva ) questo attaccamento alla scrittura , alla stabilità , è legata allo spazio
antropologico del territorio collegata temporalmente al neolitico .Siamo (sono) così indietro ?Per fortuna Levy ammette che gli spazi antropologici
coesistano e non si soppiantano l’un l’altro .Di fatto trovo molto utili i miei appunti scritti in fretta durante le conferenze e gli “ eventi ” che
hanno costituito la parte essenziale del corso di “informatica multimediale” .Ho incontrato qualche difficoltà nel trovare i miei appunti sul forum e
non solo a causa del funzionamento “ intermittente del mio computer ” .Gli appunti sono una specie di “ soliloquio ” di “ monologo interiore ” :come
esprimere agli altri in frasi brevi le proprie impressioni ?A voce è facile :domanda e risposta immediata , mimica e linguaggi non verbali che però
siamo abituati a decodificare immediatamente ci consentono subito di stabilire una sintonia con l’ interlocutore .Sapere se capisce il significato ,
se trova la nostra opinione interessante , se il linguaggio usato è comprensibile .Di solito adeguiamo la conversazione alla controparte .Ci
sintonizziamo sulla sua capacità linguistica o cognitiva premunita .E’ difficile scrivere in un forum in cui si conosce approssimativamente il gruppo
ma manca l’interazione diretta .E’ come recitare davanti alla macchina da presa invece che davanti al pubblico : manca il contatto , la concentrazione
è difficile , non c’è il riscontro diretto .Forse non siamo abituati all’ “ ascolto ” .Leggendo gli interventi del forum “ il suono del teatro ” vedo
una certa dispersione dei temi , ognuno parla per sé , segue un filo logico personale…E’ normale questo ma poi ci si becca le critiche di chi non
capisce di cosa si tratta .Capita di scantonare dal tema , seguire un pensiero “ laterale ” , chiudersi in un monologo .Forse questo è il senso dell’
“ intelligenza collettiva ” .Il caos di pensieri incoerenti che turbina nella mente mentre si cerca di concentrarsi su un problema è un’esperienza
comune .Il flusso del pensiero non è lineare , procede per volti (quantici?) , illuminazioni , intuizioni , apparenti ripetizioni .Forse sembra strano
vederlo scritto sul monitor o stampato , forse anche i pensieri individuali hanno quest’aspetto se si potessero leggere sulla fronte , come in uno
schermo televisivo .In questo senso riporto una serie di annotazioni , tra le tante registrate sul mio blocco di appunti durante “ il suono del teatro
” .Non sono riuscita a metterle in rete , forse troverò il modo col consiglio di un esperto .
“ Il suono del teatro ”
Gran parte degli interventi erano incentrati sulla ricerca attivissima degli anni ottanta .La contaminazione tra stili e generi diversissimi , tra
musica “occidentale” ed etnica , spesso orientale , era tipica del periodo , come la ricerca delle origini non da tramandare ma da riconfigurare per
affrontare il futuro .Teatro e musica , inizialmente uniti , si separano .La musica diventa complementare al teatro , predomina la parola .La ricerca
musicale riscopre il Gamelah giavanese , suoni puri con vibrazioni dall’effetto ipnotico .Nasce la musica minimalista , ripetitiva (Philip Glass)
.Riscoperta del teatro di strada , il suono non amplificato che si sposta con gli esecutori , l’effetto dello spazio risonante , come di una banda che
si allontana . Si giunge al paradosso della musica del silenzio (J. Cage) .Nell’intervento di Gigi Bubbico si sovrapponevano i cori invisibili di
Stockhousen con imitazione della natura tramite il bellissimo Lux Aeterna di Lieti musica di un intellettualismo elevato , legato indissolubilmente
nell’immaginario collettivo a “ 2001 Odissea Nello Spazio “ .Risalto del silenzio ed apparente disordine in “ Etude “ di J. Cage che mi riporta alla
mente l corografie casuali realizzate in collaborazione con M. Cunningam .I ballerini conoscvano i passi , ma non le dirzioni e l’ordine di esecuzione
che venivano di volta in volta dettati dal lancio di dadi secondo una logica combinatoria .Una tcnica “ molare “ , “ entropica “ secondo la
definizione di Levy .I movimenti sono intercambiabili , così le direzioni , la coreografia è affidata al caso .Procedimento matematico eppure
irrazionale .La sperimentazione procede anche sulla registrazione di brani sovrapposti cime il barbone che canta lungo un fiume coreografato da Magui
Marini .Nell’intervento di Fabrizio Versienti , critico musicale , si parlava della nuova musica teatrale : Frank Zappa con Yellow Shark .Il teatro
musicale è più evoluto in Europa che in America .Giovanni Tamborrino parlava della ricerca di un sistema di drammatizzazione sonora : Opera senza
canto .Il rapporto voce-orchestra è difficile in Pierrot Lunaire : ottima la resa coreografica di Pierrot che oscilla sul traliccio in equilibrio
improbabile .La danza si collega alla ricerca musicale , dell’Euritmica di Dalcroze al lavoro di Virgilio Sieni .In Sieni il gesto è astratto , con
ritmi diversi e contrastanti anche se la musica utilizzata può essere di Bach .Al contrario Carol Harmitage collega tecniche diverse : musica punk e
danza classica in tutù , magari con l’uso delle punte non in senso di aerea elevazione , ma di aggressiva presa di possesso dello spazio .Il ritmo in
teatro è interno : è dato dal respiro dell’attore sul quale il pubblico finisce per sintonizzarsi come nel bellissimo brano del cantautore francese
.Altre esperienze erano proposte da Tiziano Popoli con musica campionata : ad esempio “ Battesimo Con L’Acqua “ in cui una voce vera cantava su musica
sintetica oppure un collage sonoro che trasformava in musica nuova pezzi di altre musiche .Si tratta di riclaggio o arte ready-made ?Si può fare anche
in danza , unendo pezzi di varie coreografie ?Forse c’è chi l’ha già fatto senza nemmeno accorgersene .
“ La scena e il suo suono “ era una trasmissione del 1988 che proponeva musica alternativa .Il suono era visto come un metronomo del lavoro teatrale ,
dalle tradizioni popolari sarde al rap .Spero che questi miei appunti possano servire ad ampliare la discussione . A presto !
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