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carlo
Amministratore
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info su progetti ed eventi
puoi inserire qui
dopo esserti iscritto
le informazioni sui tuoi progetti o eventi da segnalare.
ciao
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gustavo
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seminario di movimento e voce
Seminario di Movimento e Voce dal 15/7/2002 al 26/7/2002
Per un totale di 10 incontri di 3 ore ciascuno Condotto da GUSTAVO FRIGERIO ,da lunedì a venerdì dalle ore 9:30 alle ore 12:30 il laboratorio propone
un lavoro finalizzato ad un'esperienza di ricerca della relazione tra suono e movimento in un'azione performativa. Il laboratorio si rivolge a
danzatori, attori, cantanti, artisti, musicisti, performers, d.j.s, ma anche a chiunque si interessi a questo argomento con o senza esperienza
professionale. Il laboratorio ha anche lo scopo di selezionare un gruppo di collaboratori che affiancheranno Gustavo Frigerio nella sua prossima
produzione LA PARTECIPAZIONE AL LABORATORIO è GRATUITA la prima lezione sarà aperta a tutti e di prova GUSTAVO FRIGERIO è attore e regista di teatro e
di opera. Ha creato numerosi spettacoli dove si fondono diverse discipline. Il suo lavoro è stato presentato in Festivals Internazionali e teatri in
tutta Europa. Ha studiato danza (tecnica Cunnigham e contact improvisation con Steve Paxton e Lisa Nelson), teatro ( Grotowski, Richard Schechner,
Peter Brook), lavoro sulla voce (Tecnica Linklater, Zigmunt Molik) e coscienza del corpo (tai-chi-chuan, yoga e Ideokinesis). Prenotazione per
partecipazione presso la segreteria dello IALS I.A.L.S. via Fracassini 60 00196 Roma tel. 06 3236396 - 06 3611926 fax 06 3236436
domanda entro il 26/7/2002
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Kim
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Candelora Valdapozzo
dal 23 agosto al 1 settembre 2002
Candelora Valdapozzo
Valdapozzo è un vecchio casolare di campagna costruito sulla cima di una collina, tutto intorno vastissimi campi di girasole che in agosto fioriscono.
Valdapozzo è a pochi minuti da Alessandria, in Piemonte, tra Milano, Torino e Genova. Valdapozzo dispone di una grande sala con pavimento in legno e
una parete tutta di vetri che dà sulla valle. Una sala altrettanto grande e fresca al piano inferiore, una sala per la lettura e lo studio, una
cucina, un fienile, e numerose altre stanze dove dormire o riposare nei momenti di pausa. Dalla mattina alla sera, sul retro della cascina,
all’aperto, un banchetto ricco di frutta marmellate pane miele pomodori caffè tè orzo insalate uova o salumi.
Valdapozzo è un seminario teatrale residenziale, nel senso che i partecipanti troveranno ospitalità e colazione per tutte le dieci giornate di lavoro.
Teatrale ma non esclusivamente rivolto ad attori. Dura gli ultimi dieci giorni di agosto e prevede una quota di partecipazione di duecentocinquanta
euro per un massimo di sedici partecipanti.
Valdapozzo nasce in collaborazione Candelora con Simona Barbero e si sviluppa intorno ad un laboratorio teatrale dedicato al tempo sospeso:
Candelora il Tempo sospeso (di Barbara Bonriposi e Antonio Pizzicato)
Apparentemente narrazione, danza e canto sono tre forme distinte della possibilità creativa di un attore: non hanno niente in comune. Tanto è vero che
solitamente vengono intese come tre specializzazioni alle quali, chi vuol fare teatro, può dedicarsi. Esistono infatti narratori, danzatori, cantanti
e tutti – è opinione diffusa – fanno tre lavori diversi.
Eppure, provando a riflettere, quanto è necessario il corpo, per il canto? E quanto una danza si può dire priva di storia? E quanto poco occorre alla
narrazione per diventare canto?
L’ambito di questa nostra ricerca sta nell’individuare il luogo dove narrazione, danza e canto si fondono, coesistono; il luogo dove si confondono e
diventano tre manifestazioni, in continuo movimento, della stessa presenza.
Quel luogo è il luogo del rito.
Per intraprendere questo cammino occorre risalire all’antica matrice rituale del teatro. Al momento in cui il sacerdote e pochi altri iniziati
riuniscono la tribù per inscenare, davanti agli occhi di tutti, il momento della caccia. E per farlo usano parole, suoni e azioni.
Il rito è una cerimonia collettiva nella quale l’attore e il pubblico vivono una esperienza che accade fuori dal tempo; sono coinvolti in un momento
unico e irripetibile che si compie in un tempo sospeso. L’attore ha il compito di creare quel tempo, che oscilla tra il tempo matematico della realtà
e il tempo impalpabile del sogno.
Per farlo ha bisogno di tutto il suo corpo. Corpo che non è più quello dell’agire quotidiano. È corpo che ha scoperto e allenato tutte le sue
possibilità d’azione e di composizione organica dei movimenti, fino alla danza; e tutte le possibilità di produrre suono della sua voce, fino al
canto.
È il corpo esteso.
Occorrono anni. E cura, e dedizione, e un lavoro paziente: per liberare il nostro corpo dai limiti in cui lo abbiamo relegato e allenarlo ad
estendersi oltre la nostra immaginazione. A muoversi in direzioni che non vedevamo, a produrre combinazioni di movimento non ordinarie che
istintivamente non credevamo possibili. Ad ascoltare la nostra voce risuonare nello spazio e produrre ritmi, melodie e volumi inattesi. A vedere noi
stessi sovvertire le leggi fisiche degli orologi e dei metronomi e giocare con il tempo: trattenerlo, accelerarlo, rallentarlo fino quasi a tenerlo
fermo, sospeso.
Oi tecnitai Dionisu : gli attori sono i meccanici del Dio, eccellenti artigiani devoti al Dio dell’ebbrezza. candelora@genie.it - 347.4838252
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mirko
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not only usability
un progetto che sto portando avanti nella mente da qualche tempo, e nella Rete da qualche giorno, aperto alla collaborazione di tutti.
perche' usabilita', fruizione veloce e semplice dei contenuti, della cultura, delle emozioni, non deve essere in contrasto **necessariamente**
con la creativita', l'alterita' del punto di vista, la progettualita' che rompe con gli schemi tradizionali.
oggi e' uno dei conflitti piu' forti nello sviluppo del web
e della cultura di rete
e della cittadinanza digitale di cui spesso carlo ha parlato
non sono sicuro che sia un conflitto sensato
http://www.nousab.org
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re_gina
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AAA.danzatori,attori...cercasi
Il circolo Culturale Tersicore ricerca ballerini,attori e chiunque fosse interessato a frequentare un corso di Teatro danza presso la nostra scuola.
Si ricercano uomini di età non superiore ai 30 anni e pssibilmente residenti tra ferrara,bologna,modena e relative province.
Per informazioni 340 6227618 oppure rispondendo a questo messaggio.
Ciao!
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giacomo
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teatro e Dante a Torino
Mutamenti e Sortilegi atti d'inferno opera 5 all'Espace di via Mantova 38 a Torino
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nunzio
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serata di teatro
domenica 6 aprile
pressi il ristorante la lampara a terme vigliatore me
"la zagara"
presenta una serata teatrale
con testi di nunzio cocivera
http://www.ilteatrodicocivera.org
ore 18 ingresso libero
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Emanuela_G
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Concorso di Cyber Art
Il progetto Comunitario Cultura 2000 'In-visible Out-skirt' organizza un concorso di cyber art. Il concorso In-visible Out-skirt' è rivolto a giovani,
di età compresa tra i 15 e i 25 anni, residenti in Italia, Finlandia, Romania, Polonia, Ungheria e Spagna. La scadenza è il 15 di Maggio. Al concorso
si può partecipare inviando o un video digitale o una immagine digitale sul tema delle periferie urbane disagiate al sito web http://www.in-outvisible.net dove troverete anche il regolamento completo del concorso. Affrettatevi, la scadenza è vicina.
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holeideescure
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Risposte: 10
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l'articolo sul venerdì di repubblica e altro ancora
qui sotto potete trovare una scannerizzazione dell'articolo comparso sul venerdì di repubblica a proposito di teatron...
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holeideescure
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l'articolo sul venerdì di repubblica e altro ancora
e anche quello comparso su affari e finanza, che parla di teatro(n) e multimedia
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Tambouriner
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Risposte: 154
Registrato il: 20-3-2003
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NARRAZIONE
HOLDENLAB
il portale della narrazione, nasce dalla Scuola Holden di Torino, fondata da Alessandro Baricco per insegnare la produzione di oggetti narrativi.
http://www.holdenlab.it/
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ziobaldone
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SCREENWRITING COLONY
L’EURO-SCREENWRITING COLONY DI LEW HUNTER IN ITALIA
Per la prima volta in Italia il workshop 434 della TFT School di UCLA
Lew Hunter Chairman Emeritus e Professore di sceneggiatura presso UCLA Department of Film and Television terrà la sua colonia Europea di
sceneggiatura a Montemonaco nelle Marche, dal 19 luglio al 2 agosto.
Lew Hunter propone per la prima volta in Italia il leggendario graduate screenwriting workshop 434 di UCLA da cui è stato tratto anche il libro Lew
Hunter's Screenwriting 434
La colonia dura 2 settimane, durante la quale ogni partecipante svilupperà il proprio script strutturandolo secondo le architetture narrative
utilizzate nell’Industria cinematografica di Hollywood.
Secondo Gianluca D’Agostino, coordinatore della colonia in Italia “Ascoltare Lew Hunter che ti spiega come strutturare il tuo script nel mezzo dei
monti Sibillini è già un’esperienza mitologica ma soprattutto la colonia di Montemonaco è un occasione unica per chiunque in Italia desideri imparare
come si scrive a Hollywood”
Le iscrizioni sono aperte da subito e la scadenza per iscriversi è il 26 giugno le sezioni sono Beginners e Advanced, informazioni e iscrizioni: http://www.lewhunter.com.
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Filippo
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articolo su Internet News giugno 2003
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Opus
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Audizione
Stiamo ospitando la Seconda ondata di selezioni per la nuova produzione teatrale della compagnia Opificio Trame. Cerchiamo danzatori- attori e
percussionisti. le audizioni si tengono tutti i martedì a partire dall'8 luglio 2003 alle ore 19. per partecipare basta telefonare e scegliere la
data. tel/fax: 02 2484027.
la ricerca ha carattere di urgenza.
Contatto: Federicapaola
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francescomichi
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workshop su musica e web
ciao a tutti
vi scrivo per segnalarvi un workshop che coordinerò nel mese di settembre
nell'ambito dei corsi di specializzazione sulla musica del novecento
dell'Associazione GAMO, a Firenze.
si tratta di un workshop su musica e web, ma sotto troverete informazioni
più complete
Per iscriversi esiste una form all'indirizzo internet del GAMO (
http://www.gamo.it ) dove sono pubblicate anche tutte le informazioni relative a
prezzi, condizioni, alloggi ecc.
per qualunque informazione più specifica scrivete direttamente a me, anche
se non potrò rispondere subito.
Approfitto dell'occasione per suggerirvi di dare un'occhiata agli altri
corsi che il GAMO organizza.
cari saluti
francesco michi
UN PALCOSCENICO SUL WEB
5-7 settembre 2003
Il workshop si articola tre giornate di lavoro.
Attraverso attività laboratoriali si forniranno le nozioni principali di
alcuni comuni linguaggi di programmazione (actionscript per flash, lingo per
shockwave) che permettono non solo la gestione dei suoni ma anche il loro
abbinamento ad altre forme espressive e comu-nicative Saranno inoltre
illustrate le nozioni di base circa i vari modi di pubblicare su Internet,
le caratteristiche dei sistemi di compressione per la musica sul web, le
normative relative ai diritti di autore per la musica sul web.
Attraverso l’analisi di siti si introdurranno i concetti di interattività e
di ipertesto sonoro, e si esamineranno sia esteticamente che tecnicamente
alcuni criteri e possibilità dell’utilizzo per la produzione musicale di
tecniche, software, criteri e metodologie che si sviluppano nel Web.
Attraverso esercizi sarà inoltre progettata e sperimentata la realizzazione
di piccoli eventi interattivi.
Il workshop è aperto a tutti, ma è necessaria una cultura di base di
informatica e musica.
Il Workshop è coordinato da Francesco Michi. Tutor: Antonio della Marina e
Massimo Ciccolini.
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Tambouriner
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Risposte: 154
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DisCanti/Teatri d'Ascolto
Quota: | Originariamente scritto da carlo
"DisCanti" un chiave di lettura
per Melpignano Festival
tre momenti diversi in cui cantare e narrare la memoria
A Melpignano, il piccolo comune in provincia di Lecce, noto come meta musicale privilegiata dell'estate salentina ( e di conseguenza dell'intera
stagione italiana), il 23, 25 e 26 luglio 2003 si svolge il Melpignano Festival, quest'anno caratterizzato dall'incrocio tra canzone e narrazione
teatrale.
Il 23 luglio apre Giovanna Marini con Francesco De Gregori sull'onda dello strepitoso successo de "Il Fischio del Vapore" che ha spiazzato ogni
preconcetto sulla musica popolare.
Il 25 luglio con la presenza di Ascanio Celestini, il rapsode delle borgate romane, si coglie quella tensione teatrale che sta alla base di un'oralità
che non canta ma racconta, facendo fischiare le orecchie nella vertigine narrata dell'eccidio nazista delle Fosse Ardeatine.
Il 26 luglio è "PerGraziaRicevuta"(PGR) con Lindo Ferretti a rilanciare il tema della memoria narrata e cantata, con quel "dimenticare mai" che vale
come monito a chi vorrebbe rimuovere l'esperienza della Resistenza.
Discanto deriva dal latino medievale "discantum", calco dal greco "diaphonia" che significa discordanza, e il cantarsi contro, ma anche, se proprio
vogliano forzare ( e ci diverte farlo) la parola: cantare contro.
E' importante rendersi conto che ci sono autori che non perdono di vista il proprio tempo e le diverse comunità che ne esprimono la tensione vitale
per il cambiamento in termini di evoluzione sociale, fino a diventarne geniali cantori, sia come cantanti o poeti o cantastorie.
DisCanti è, al di là della rassegna di concerti ed eventi delle tre serate, un'opportunità per fare incontrare i protagonisti di questa straordinaria
esperienza tra musica, teatro e impegno civile con i giovani e gli studenti dell'Università di Lecce, in particolare quelli che nel corso di laurea in
Scienze e Tecnologie dello Spettacolo hanno intrapreso una linea di ricerca su "il suono del teatro" coordinati da Carlo Infante.
In quel contesto in un ipogeo, al fresco di un frantoio sotterraneo, trova luogo “teatri d’ascolto”, una piccola rassegna di repertori di audioart,
musiche e registrazioni di oralità, inedite e non, connesse all’esperienza dei protagonisti del festival, ma non solo. Un’occasione per concedersi un
tempo per ascoltare e riflettere sul valore dell’ascolto come teatro di percezione e di comunicazione sensibile.
Gli incontri-teatri d’ascolto si svolgeranno alle ore 19 delle giornate del 23, 25 e 26 luglio 2003. |
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raabe
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Registrato il: 7-10-2003
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proposte didattiche 2003
Il Centro culturale Raabe, al sesto anno di attività (spettacoli, rassegne, mostre d'arte) propone a Roma (Trastevere) il suo programma didattico per
il 2003/04. Nei locali di via Agostino Bertani, ex deposito di patate, ex sede del PCI e negli ultimi anni covo di biscazzieri clandestini i corsi
sono, come sempre, rigorosaamente aperti a tutti. Raabe non è una scuola di teatro e non intende formare attori né preparare nessuno a provini o
audizioni. È un luogo in cui provarsi in una disciplina artistica per una crescita personale e dove confrontarsi alla fine dell'anno con il
pubblico.
I corsi, nell'impostazione, sono espressione delle scelte di politica culturale del gruppo, ostili allo star system e al mondo degli addetti ai
lavori, e pongono invece attenzione ai tempi di crescita delle singole persone e all'armonia del gruppo.
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Per il settore teatrale l'offerta comprende due laboratori di teatro serali condotti dalla regista e autrice Monica Giovinazzi. Inoltre viene
riproposta "La voce narrante" un laboratorio finalizzato alla realizzazione di letture drammatizzate e radiodrammi. Il carnet è completato dal
tradizionale laboratorio di voce "Segni vocali", per sperimentare le proprie potenzialità vocali oltre che dal nuovo corso "Scrivi il tuo monologo"
che prevede che i monologhi vengano messi in scena dagli allievi di teatro.
Per quanto riguarda le altre discipline segnaliamo il corso di danza "afrojazz" e il nuovo corso di danza "Per Signore e Signori che alla danza
pensa(va)no di non essere portati." a cura di Giuseppe Bersani
È giunto invece al terzo anno il tradizionale corso di fumetto per adulti condotto da GUD.
L'offerta per i bambini prevede invece corsi di fumetto, teatrogiocando e musichiamo una fiaba, tutti nel corso del pomeriggio.
INOLTRE:
Prossimamente Raabe proporrà una nuova tipologia di seminario performativo intensivo, condotto da Monica Giovinazzi che si svolgerà una sola volta al
mese a partire dalla terza settimana di novembre (14, 15 e 16) che mirerà all'individuazione e realizzazione di una performance, l'unica possibile nel
contesto dato.
A novembre inizieranno inoltre due cicli di seminari della durata di un mese: il primo di Teatrodanza condotto da Giovanna Summo e l'altro di
scrittura drammaturgica, a cura di Valeria Patera.
Maggiori informazioni dal sito Raabe, http://digilander.libero.it/raabe oppure telefonando allo 065403917, al 3287694555 o semplicemente scrivendo un email a raabe@libero.it
I corsi inizieranno la prossima settimana e si accettano iscrizioni fino alla fine di ottobre.
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Tambouriner
Member
Risposte: 154
Registrato il: 20-3-2003
Provenienza: Uno dei paesi del Salento Brindisino
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FACOLTA' EFFICIENTI & CREATIVITA' STUDENTESCA
L’Accademia di Belle Arti di Macerata ha attivato nell’a.a. 1998-99, i due corsi sperimentali di Teoria e Tecnica della Conservazione dei Beni
Culturali e di Teoria e Tecnica della Comunicazione Visiva Multimediale che stanno concludendo molto positivamente il primo ciclo di sperimentazione,
che hanno ottenuto commesse molto importanti nel settore del restauro e della produzione di video pubblicitari e di documentazione, nonché di notevoli
esperienze sul web design. Inoltre, nel corso di Multimediale è di prossima attivazione una nuova materia come Videomakers.
Prendendo spunto da un popolare manga di Hirohiko Araki dal titolo “Le Bizzarre Avventure di JoJo” è nata l'idea di realizzare un cortometraggio che,
sviluppando una sua storia originale, non legata alle vicende del fumetto, riuscisse a ricreare la magia delle bizzarre tavole di Araki attraverso
immagini reali.
Legati entrambi dalla passione per questo autore due studenti dell'Accademia di Belle Arti di Macerata, hanno deciso di scrivere un soggetto ispirato
al mondo di JoJo e di presentarlo al loro professore di Grafica 3D, Carlo Gioventù, per poter realizzare un cortometraggio che avrebbe unito insieme
riprese reali digitali ad animazioni in Computer Grafica. Il progetto, iniziato a marzo del 2002, si è diviso in due filoni, da una parte hanno
collaborato i dipartimenti di Pittura, Scultura, Decorazione e Restauro, per la creazione degli oggetti di scena, dall'altra, il dipartimento di
Multimediale dove sono ricreati, tramite il computer, personaggi, ambienti ed oggetti virtuali che potessero fondersi con quelli reali.
Il corto realizzato parteciperà a vari concorsi internazionali per studenti. Il nucleo di studenti, a seguito di questa esperienza ha formato
l’Estrostudio per inserirsi nel mondo del lavoro in un secondo momento.
Info, foto della realizzazione tecnica e un trailer da scaricare all’indirizzo:
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babert
Newbie
Risposte: 1
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PERCHE' NESSUNO NE PARLA?
Buongiorno a tutti. Sono un'organizzatrice culturale laureata al DAMS di Bologna in "organizzazione ed economia dello spettacolo".
C'e' un aspetto legato alla produzione di eventi culturali dal vivo che e' allarmante: un'ingerenza politica, purtroppo di bassissimo livello, che si
unisce a deliri di onnipotenza di funzionari e dirigenti, spesso legati al potere politico.
Un mixer letale...gli effetti?
"Direttori artistici" - cosi' a volte si firmano, mentre altro non sono che opachi funzionari pubblici o esponenti di partito – che intervengono
pesantemente sulle scelte culturali, seguendo criteri di scelta assolutamente personali. Nessuno parla,nessuno urla. Perche' sono proprio loro che
domani, negli assessorati alla cultura ed
enti affini, ti faranno l'elemosina - e' uno dei loro compiti - per la nuova stagione o il nuovo progetto.
Inoltre, accade che il questuante sia anche colui che,attraverso una contrattazione individuale, porta voti alle amministrative. Questo cordone
ombelicale genera due anomalie. La prima e' che compagnie consolidate,le quali dopo molti anni di attivita'e di logorante sopravvivenza spesso non
hanno piu'nulla da dire, ne'hanno alcun interesse nel sostenere gli artisti emergenti, sono comunque sempre presenti nelle delibere che assegnano
soldi (quindi, caro spettatore, non ti stupire se vedi porcate, perche' questo puo' rientrare nella
dinamica dei rapporti fra artisti e finanziatori pubblici).
La seconda e'che dirigenti, funzionari ed esponenti politici possono arrogarsi il diritto di scegliere cosa finanziare o "promuovere", perche' secondo
la loro mentalita' la cultura e' politica,
ma in realta`anche propaganda ed una vetrina personale.
Interessante e vera l'affermazione della Guzzanti apparsa su Repubblica: oggi sono i comici che dicono le cose serie. Forse perche' sono
indiscutibilmente bravi,coraggiosi e sono, soprattutto,sufficientemente autonomi. A quale prezzo poi, querele e quant'altro. E i politici che fanno
oltre che "raccontare barzellette"?
Se sono di centro sinistra - specie che conosco bene perche'ho lavorato con loro - hanno l'unico obiettivo di non perdere lo scanno. Specialmente
adesso che il centro destra "sta occupando
militarmente tutti i posti di potere culturale" (parole di Capitta), e non solo. Per questo mi chiedo,in questo panorama desolante, che senso
puo'avere citare, mi riferisco ancora una volta all'articolo di Capitta, gli "eccellenti" funzionari dell'Ente Teatrale Italiano. Infatti, quest'Ente,
nato in epoca fascista -Legge 365
19/3/42- con lo scopo di "promuovere l'incremento delle attivita' teatrali di pubblico spettacolo nel quadro delle direttive fissate dal Ministero
della Cultura Popolare", oggi Ministero dei Beni e delle
Attivita' Culturali, potrebbe essere addirittura smantellato senza gravi ripercussioni all'interno del sistema teatrale italiano. In
quanto Ente preposto "alla valorizzazione e diffusione della cultura e delle attivita' teatrali e di danza",svolge la sua funzione grazie ai
teatri che gestisce(a Roma il Valle e il Quirino,a Firenze La Pergola, a Bologna il Duse) e attraverso una politica di semplici, banalissimi, scambi
di spettacoli. Nessun rischio nello scegliere una
programmazione piuttosto che un'altra, perche', a differenza delle compagnie e dei loro direttori artistici, l'Ente e'pubblico, quindi il riscontro di
pubblico e di critica o gli incassi non sono
variabili importanti. Inoltre, la modalita' delle assunzioni da parte del potere politico configura l'ETI sostanzialmente come un organismo di
controllo politico sulle attivita'culturali. Parrebbe meglio che le sue ingenti risorse, destinate in gran parte a garantire lo stipendio dei suoi
numerosi dipendenti e attinte dal sempre piu'esiguo Fondo
Unico dello Spettacolo, fossero ridistribuite, e i suoi teatri assegnati direttamente a compagnie bisognose di spazi in cui poter lavorare. Non mi
stupisce, dunque, l'efficientismo zelante
dell'attuale direttore generale, il quale, probabilmente non avendo pieno controllo di funzionari nominati da politici della parte avversa,"i suoi
affari li vuole gestire in prima persona, arrivando a telefonare direttamente alle compagnie per contrattare il loro ingresso
nei cartelloni dei teatri gestiti dall'Ente".
Nessuna meraviglia, quindi, nel constatare che di fronte ai "golpe piu' scandalosi", come quello di far gestire la Biennale Teatro di Venezia all'ETI,
non solo gli artisti, ma anche gli intellettuali non protestino con forza. Di motivi per non innescare conflitti con il potere politico di turno ne
hanno tanti.
> > > >>Vi ringrazio per la cortese attenzione
> > > barbara bertin
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eVad
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Risposte: 7
Registrato il: 14-5-2004
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invito ad un nuovo (?) percorso.
salve carlo. salve gente.
difficile scrivere dopo le amare verità barbara bertin, che ho avuto modo di conoscere tramite la sua pazzesca tesi (in senso positivo, dato che è
anche la base della bibliografia della mia tesi) sul tst.
in realtà le sue parole sono un motivo in più per spingere la ricerca, lasciando morire le meschinità ignoranti dei burocrati italici.
questa sera ho avuto qualche minuto, così mi sono letto, qua è là, il segno "ancora caldo" (si può dire per il digitale? forse. forse, dopo aver visto
il video dello studio azzuro, sì) del passaggio di diversi utenti tra i vari forum. che dire? (due min. dopo) non so', ci devo riflettere... intanto
sono qui.
le scrivo per proporle un'altra prospettiva: io la chiamere auditiva. in qualche modo si ricollega al forum aperto nel 2002 in occassione di quella
due giorni di studi inerente la musica in teatro, o giù di lì.
alcune delle cose che ci siamo detti in questi due giorni tra l'uni e l'orsa non mi convincono; ma già da un paio d'anni, tento di seguire un percorso
di ricerca sulle performance tecnologiche capace di superare taluni di quelli che io ritengo ostacoli concettuali e/o pratici. per fare questo ho
dovuto virare decisamente verso il buio, scegliendo, come territorio di azione, l'audio.
le allego un doc dove ho tentato di convogliare una serie di riflessioni a proposito di questo lavoro.
la prossima settimana le inviero qualcosa che viene prima di questo doc, dal punto di vista delle mie sperimentazioni, e che potrà ascoltare.
per ora grazie.
a presto.
Allegato: appunti audiodrome.doc (31kB)
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Eliana Manca
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Risposte: 25
Registrato il: 27-6-2004
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RICEVIMENTO
Professore, riformulo qui la domanda e mi scusi se non è il thread adatto ma non lo trovo: a quando ha fissato il suo orario di ricevimento per lo
STAMMS?
E quando iniziano le sue lezioni quest'anno?
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Tambouriner
Member
Risposte: 154
Registrato il: 20-3-2003
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Quando la creatività muore...
Quota: | Originariamente scritto da Tambouriner
FACOLTA' EFFICIENTI & CREATIVITA' STUDENTESCA
L’Accademia di Belle Arti di Macerata ha attivato nell’a.a. 1998-99, i due corsi sperimentali di Teoria e Tecnica della Conservazione dei Beni
Culturali e di Teoria e Tecnica della Comunicazione Visiva Multimediale che stanno concludendo molto positivamente il primo ciclo di sperimentazione,
che hanno ottenuto commesse molto importanti nel settore del restauro e della produzione di video pubblicitari e di documentazione, nonché di notevoli
esperienze sul web design. Inoltre, nel corso di Multimediale è di prossima attivazione una nuova materia come Videomakers.
Prendendo spunto da un popolare manga di Hirohiko Araki dal titolo “Le Bizzarre Avventure di JoJo” è nata l'idea di realizzare un cortometraggio che,
sviluppando una sua storia originale, non legata alle vicende del fumetto, riuscisse a ricreare la magia delle bizzarre tavole di Araki attraverso
immagini reali.
Legati entrambi dalla passione per questo autore due studenti dell'Accademia di Belle Arti di Macerata, hanno deciso di scrivere un soggetto ispirato
al mondo di JoJo e di presentarlo al loro professore di Grafica 3D, Carlo Gioventù, per poter realizzare un cortometraggio che avrebbe unito insieme
riprese reali digitali ad animazioni in Computer Grafica. Il progetto, iniziato a marzo del 2002, si è diviso in due filoni, da una parte hanno
collaborato i dipartimenti di Pittura, Scultura, Decorazione e Restauro, per la creazione degli oggetti di scena, dall'altra, il dipartimento di
Multimediale dove sono ricreati, tramite il computer, personaggi, ambienti ed oggetti virtuali che potessero fondersi con quelli reali.
Il corto realizzato parteciperà a vari concorsi internazionali per studenti. Il nucleo di studenti, a seguito di questa esperienza ha formato
l’Estrostudio per inserirsi nel mondo del lavoro in un secondo momento.
Info, foto della realizzazione tecnica e un trailer da scaricare all’indirizzo:
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"Purtoppo il sito web dell'EstroStudio risulta offline da molti mesi a questa parte, ma JojoXserie vi mette comunque a disposizione il
teaser di Gravity Vision con la speranza di avere presto notizie della versione completa."
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Tambouriner
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Berimbàu e coltelli per il giorno più lungo
Sabato 25 Giugno, S. Pancrazio Sal. (BR)
"Berimbàu e coltelli per il giorno più lungo", in p.zza Umberto I, ore 21, apre l'ESTATE SANPANCRAZIESE. L'evento spettacolare inizia con il concerto
degli Athànaton, seguito dalla performance ritualizzata degli esperti di Pizzica Scherma (stile non-gitano, brindisino e leccese). Nella seconda parte
dell'evento, i maestri di Capoeira provenienti da Londra, Lisbona, San Paolo in Brasile, Roma, Bari, Matera e Lecce, assieme al prof. Kel Malicia, in
una performance ritualizzata di Capoeira e danze tipiche brasiliane.
Il primo Sabato successivo al Solstizio d'Estate (il giorno più lungo dell'anno), è l'occasione per aprire l'Estate Sanpancraziese con un evento
spettacolare incentrato sui rituali coreutico-marziali appartenenti alla tradizione del Brasile e della Terra d'Otranto (BR, LE, TA). La Scherma di
Terra d'Otranto, come la Capoeira, se pur nate in contesti etno-antropologici differenti quanto lontani, anche geograficamente, hanno affinità
funzionali e rituali. L'impossibilità di dirimere le questioni con lo scontro diretto in pubblico assieme alla ritualizzazione volta ad evitare lo
spargimento di sangue reale, il legame stretto col mondo della malavita, il complesso rituale di simbologie gestuali comunicative, ne costituiscono
alcuni di questi caratteri di affinità. Al contempo, una linea di tendenza che le differenzia strutturalemente, sono l'uso prevalente degli arti
inferiori per la Capoeira e l'uso prevalente degli arti superiori per la Scherma.
Negli ultimi decenni la Capoeira in Brasile ha conosciuto un'ampia diffusione: le academias si sono moltiplicate, i praticanti sono sempre più
numerosi, viene insegnata anche nelle scuole ed è parte integrante della cultura brasiliana. La diffusione avviene anche fuori dal Brasile, all'inizio
soprattutto negli Stati Uniti e nell'Europa del Nord (Germania, Paesi Bassi ecc.), poi anche in altri paesi occidentali, tra cui l'Italia. Sono stati
fatti numerosi tentativi, in Brasile a anche a livello internazionale, per cercare di dare un'organizzazione unitaria all'attuale realtà della
Capoeira. Ma è l'essenza stessa della capoeira, fatta di creatività, fantasia e improvvisazione, a renderla insofferente alle norme, alle
prescrizioni, alle regole codificate. Ancora oggi perciò ogni gruppo agisce ed opera secondo norme e criteri propri ed ogni incontro tra gruppi
diversi, anche se può generare qualche incomprensione, si trasforma in un'occasione di arricchimento reciproco (1).
Purtroppo la Scherma (come la sua cugina riggitana, pur se diversa nello stile, presente ancora oggi nella Calabria meridionale) non gode di quella
diffusione ed affermazione della Capoeira.
Davvero poche sono le pubblicazioni di ricercatori-studiosi nell'ambito dell'Etnocoreologia e della Antropologia della Danza Etnica con ricerche e
studi a carattere etico (cioè esterno alla cultura che studia) come Pino Gala e di raccoglitori di materiale sul campo con ricerche e studi a
carattere emico (cioè interno alla cultura che studia): Cristina Ria-Giorgio Di Lecce, Fabio Tolledi, Luigi Chiriatti (anche con Annabella Miscuglio),
Luigi Tarantino, Massimiliano Morabito che purtroppo solo accenna alla presenza della Scherma nella zona tra Villa Castelli (BR) e Martina Franca (TA)
"accompagnata da una lenta quadriglia suonata generalmente all'organetto. Alcune accentuazioni ritmiche strumentali darebbero il via all'affondo del
colpo con le dita" (Morabito 2004: 8).
La denominazione emica di "Scherma" è strettamente interna ai danzatori di esperienza. Gli enti territoriali, i mezzi di comunicazione e la gente
comune delle tre provincie di Terra d'Otranto la conoscono col termine improprio di "Danza delle Spade" con carattere esclusivamente gitano. Una
leggerezza d'approfondimento, purtroppo, funzionale alla spinta dell'indotto turistico "Salento", che come il ri-morso di demartiniana memoria, inizia
a farsi sentire a cadenza annuale con l'approssimarsi dell'Estate...
La Danza delle Spade è una danza d'armi, cioè danzata con la spada, caratterizzata dall'uso di costumi e divise colorate ed è eseguita da vere e
proprie squadre di cinque o sei persone che si fronteggiano e hanno una coreografia stabilita: i danzatori fanno dei passi prefissati, battono le
spade ritmicamente nei tempi e nel momento previsti dalla danza, con movimenti che seguono cadenze prefissate. La Danza delle Spade è una
RAPPRESENTAZIONE STILIZZATA DEL DUELLO (Tarantino 2001: 13, 122). Di una certa notorietà è la danza delle spade di Giaglione (TO).
La Scherma è un ballo di combattimento in coppia maschile. Sebbene sia fondata su passi e figure che ritornano con frequenza, non ha uno schema
prefissato: si svolge attraverso una serie di figure non in sequenza. I gesti e i movimenti sono tutti improvvisati ed imprevisti e richiamano lo
scontro vero e proprio. Neppure lo stesso danzatore sa con certezza il movimento che farà l'attimo successivo, perché tutto dipende da quello
dell'avversario. La Scherma RIPROPONE LO SCONTRO REALE (Tarantino 2001: 13). Valga, nel caso ce ne fosse bisogno, quanto Antonio "Uccio" Aloisi di
Cutrofiano (LE), cantore e suonatore di tamburo, esperto di scherma, abbia da dire a proposito "[...] Ca moi a chiamane 'la danza delle spade'... la
danza de li cujuni ca suntu... addhu cazzu stae..." (Aloisi 2004: 82).
Una preziosa quanto autorevole e lucida testimonianza sulla Scherma carceraria è di Antonio Gramsci che nel 1928, in una lettera dal carcere alla
cognata Tania, scriveva: "Vengono organizzati dei trattenimenti di occasione in mio onore. [...] Pugliesi, Calabresi e Siciliani svolgono un'accademia
di scherma col coltello secondo le regole dei quattro stati della malavita meridionale (Siciliano, Calabrese, Pugliese, Napoletano). [...]
I Pugliesi sono i maestri di tutti: accoltellatori insuperabili, con una tecnica piena di segreti e micidialissima, sviluppata secondo e per superare
tutte le altre tecniche.[...]
Scena veramente grandiosa ed indimenticabile, per tutto, per gli attori e per gli spettatori: tutto un mondo sotterraneo, complicatissimo, con una
vita propria di sentimenti, di punti di vista, di punto d'onore, con gerarchie ferree e formidabili, si rivelava per me." (Gramsci 1965: 62)
L'impostazione dell'evento è strutturato in modo da dare equo risalto alla performance musicale degli Athànaton con amplificazione su palco, ed alle
performance musicali e coreutiche di Scherma e Capoeira "a terra" in acustico, con creazione rispettivamente della "ronda" e della "roda", lo spazio
scenico segnato dal circolo di persone nel quale prendono forma due danze marziali. Le performance in acustico "a terra" tendono a non "dissacrare" il
rito riproposto in piazza.
I maestri di Capoeira provenienti da Londra, Lisbona e San Paolo in Brasile, assieme a quelli che operano a Roma, Bari, Matera e Lecce sono coinvolti
anche in uno stage per principianti e avanzati che si tiene il Sabato 25 e Domenica 26 Giugno fra Monteroni (LE) e Porto Cesareo (LE) a cura del prof.
Kel Malicia e del gruppo Lembranca Negra di Lecce.
Progettazione, Coordinamento e Direzione Artistica: Livio Greco
Info:
333.2909285
sciroccoetramontana@yahoo.it
www.capoeiralecce.it
www.athanaton.it
NOTE
1 informazioni a cura del prof. Kel Malicia e del gruppo Lembranca Negra di Lecce
RIFERIMENTI BIBLIO/DISCO/WEBO/GRAFICI
TESTI
- Aloisi "Uccio" Antonio
2004 I colori della terra, Lecce, Edizioni Aramirè (a cura di Roberto Raheli, Vincenzo Santoro, Sergio Torsello con introduzione di Alessandro
Portelli).
- Gramsci Antonio
1965 Lettere dal carcere, Torino, Einaudi.
- Miscuglio Annabella, Luigi Chiriatti
2004 Osso Sottosso Sopraosso, Calimera (LE), Kurumuny-libri/11
- Tarantino Luigi
2001 La notte dei tamburi e dei coltelli, Nardò (LE), BESA Editrice (postfazione di Nicola Savarese).
COMPACT DISC (con musiche tradizionali originali)
- Gala Giuseppe Michele
2003 (a cura di), Pizzica taranta. Musiche e balli tradizionali del Salento, collana "Ethnica", TA023, Firenze, Edizioni Taranta. CD e libretto.
- Morabito Masimiliano
2004 (a cura di), Tomma Tommë. Musiche e balli dalla Murgia dei trulli, collana "Ethnica", TA024, Firenze, Edizioni Taranta. CD e libretto.
MATERIALE IN RETE (collegamenti attivi a Giugno 2005)
- Capoeira's African Origin by Bakari R. Akil II (Global Black News) and Runoko Rashidi
http://www.cwo.com/~lucumi/capoeira.html
- Danza delle spade: rito di lotta contro i Saraceni? di Massimo Centini.
http://old.lapadania.com/2000/gennaio/18/18012000p12a1.htm
- Giaglione - Danza degli Spadonari
http://rupestre.net/archiv/tpop2.htm
- La Pizzica Pizzica di Giuseppe Michele Gala.
http://www.taranta.it/pizzica.html
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Ofelia
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LABORATORIO365-laboratorio teatrale residenziale
LABORATORIO365
(residenziale)
Laboratorio teatrale sulla relazione in scena.
Guidato da Barbara Bonriposi e Riccardo Tordoni.
NON FATE FINTA DI RIUSCIRE A STARE IN PIEDI
Comporre senso e presenza, generare vita, raggiungere la consapevolezza, creare lo spazio, congiungere il rigore degli elementi e il flusso della
vita, cercare un punto di incontro tra azione e parola: il combattimento rituale.
I laboratori si terranno a Gubbio (PG):
dal 22 al 31 Luglio
dal 22 al 31 Agosto
il costo è di 450euro per ognuno, alloggio compreso.
I posti sono 11 e le iscrizioni si chiuderanno a
raggiungimento del numero di partecipanti previsto.
per tutte le informazioni che desiderate
potete chiamare al 340/2423046 (Anna)
oppure scrivere una mail a: teatrolaboratorio365@yahoo.it
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interno 5
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XIi Festival Internazionale Dell'Attore
L’Associazione Culturale“INTERNO 5”presenta
“XII FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’ATTORE”Ideato e fondato da Paolo Coccheri
NAPOLISettembre/Ottobre 2005
SONO APERTE LE ISCRIZIONIAI SEGUENTI STAGE E LABORATORI PER ATTORI E DANZATORI:
Laboratorio su “Il Gesto psicologico di Michail Cechov”diretto da:JERZY STUHR Rettore dell’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica di Cracovia. Regista
e attore di rilievo internazionale. Dal 1975 intraprende, senza lasciare il teatro, la via del cinema come attore lavorando con Agnieszka Holland,
Wajda, Krzysztof Zanussi e Krzysztof Kieslowski (“Film Bianco”, “Il Decalogo Dieci”). Esordisce nel 1994 come regista con “L’elenco delle adultere”.
Il suo secondo film, “Storie d’amore” (1997), vince a Venezia il premio Fipresci e nel 1998 il Nastro d’Argento. Nel 1999 si ripresenta a Venezia con
un nuovo film, “Sette giorni nella vita di un uomo”, interpretato magistralmente dallo stesso Stuhr. Famoso in Italia per il suo impegno nel cinema ma
anche per le sue prove teatrali, quali “Ceneri alle ceneri” di Pinter, “I reverendi” di Slawomir Mrozek, “L’Amleto”. Oltre ad essere dunque un
eccellente regista ed attore teatrale, sempre misurato ed incisivo, Jerzy Stuhr è da sempre anche un apprezzato insegnante. Un maestro che interpreta
in modo molto personale la lezione di Stanislavskij, applicandola innanzitutto a se stesso, al fine di essere il più autentico possibile, levando dal
lavoro dell’attore tutto ciò che è superfluo, inutilmente esibito. E questa apparente semplicità concorre a fare “grandi” tutte le sue regie e le sue
interpretazioni, sia al teatro che al cinema.IL LABORATORIO: Il laboratorio prevede un numero massimo di 15 partecipanti e una durata di 4/5 ore al
giorno per 8 giorni.E’ rivolto ad attori, attori-danzatori e mimi che siano in possesso delle nozioni fondamentali sul metodo Stanislavskij e
incentrato sulla tecnica del “Gesto Psicologico” di Michail Cechov che risulta essere un punto di incontro tra il metodo Stanislavskij e le esperienze
di Grotowski : Stanislavskij, infatti, alla fine della sua vita arriva al "metodo delle azioni fisiche", poi ripreso e sviluppato da Jerzy Grotowski.
A coloro che saranno selezionati verrà sottoposta una selezione di monologhi shakespeariani a cura del docente(10 per parti maschili, 10 per parti
femminili) sui quali si lavorerà in base al metodo su indicato.Il lavora sarà articolato secondo le seguenti fasi attuative fondamentali:· Analisi del
testo e creazione del sottotesto· Creazione di sequenze emotive-gestuali· Trasposizione del gesto psicologico nel testo· Perfezionamento
dell’interpretazione del monologo assegnato· Dimostrazione di lavoro aperta al pubblico
“L’officina di REM & CAP”diretto da:CLAUDIO REMONDI E RICCARDO CAPOROSSIFondatori e direttori artistici del teatro Club di Roma. Sono due tra i più
significativi rappresentanti dell’avanguardia artistica che, a partire dalla metà degli anni sessanta, ha espresso in Italia la più raffinata e
complessa forma di teatro d’attore. Rappresentano, nel panorama del teatro d’avanguardia, un’esperienza unica ed eccezionale; il loro modo di fare
teatro si esprime attraverso la messa in scena di macchine inutili, che servono ad esprimere in modo straordinariamente pregnante l’angoscia dell’uomo
nella nostra società, un’angoscia non priva di spunti di comicità - come del resto vuole il “grottesco” da loro frequentato in stile mirabile,
prosciugato e asciutto - che mostrano tutto il ridicolo che c’è nella sofferenza.L’attività di Remondi e Caporossi viaggia da diversi anni su un
doppio binario: da una parte le proposte di spettacolo e il confronto con il pubblico; dall’altra la verifica di quei risultati, fatti esperienza, ma
non ancora metodo, nel confronto con le persone partecipanti ai numerosi “laboratori” effettuati.“Sacco”, il primo spettacolo (1973), è stato
rappresentato per più di vent’anni sia in Italia che all’estero. Ora, curandone la regia e l’allestimento, Remondi & Caporossi trasmettono e affidano
lo spettacolo a due giovani attori: Armando Sanna e Pasquale Scalzi.“Me & Me” li vede, invece, ancora protagonisti della scena attraverso la
rappresentazione di una individualità sdoppiata in due persone opposte e complementari.IL LABORATORIO: Condotto da Claudio Remondi e Riccardo
Caporossi, il laboratorio, della durata di 7 giorni, è rivolto a studenti, allievi attori e attori professionisti ed è finalizzato ad uno spettacolo
conclusivo in presenza di pubblico.Un’ipotesi di laboratorio che parte davvero da zero, un’idea da cui prendere le mosse, lo spettacolo si fa
aggregato di concatenazioni, d’immagini, di dinamiche interne che vanno costruendosi giorno per giorno attorno al nucleo centrale di una poetica
coerente ma aperta al mutamento e in cui le caratteristiche stesse degli attori sono poste al servizio di quell’idea, ciascuno per la parte che gli
compete, valorizzate al massimo grado. Il copione non è una traccia o una “scaletta” cui richiamarsi nel procedere dell’elaborazione, ma davvero una
partitura finale, un diario di lavoro a posteriori che registra ciò che è stato, non ciò che sarà …Il loro itinerario di scrittura scenica, nei
laboratori che caratterizzano la loro storia, è davvero ad una dimensione d’interscambio collettivo, saldamente guidato dai due artisti-leader, ma
costantemente rimodellato sulle proposte, sulle invenzioni, sulle peculiarità del gruppo coinvolto.Si riporta un frammento di un breve saggio di
Renato Palazzi: “…occorre subito aggiungere che sono probabilmente in pochi, nell’ambito del teatro italiano, ad avere la percezione di un lavoro
assoluto e radicale di laboratorio come Rem & Cap”.
Stage di teatro danza diretto da:NELLY QUETTENata in Francia. Esperta di danze tradizionali europee. Partecipa alla creazione dell’Atelier di
Danza Popolare a Firenze nel 1978 e tiene da allora corsi di danza in tutta Europa. Nel 1981 inizia una collaborazione con Carlo Boso, insegnante e
regista di Commedia dell’Arte, curando gestualità e danze di numerose sue produzioni (“Il Falso Magnifico”, “La Pazzia di Isabella”, “Re Cervo” e
molti altri). Collabora con Carlo Cecchi al Teatro Niccolini di Firenze nella “direzione dell’attore” (1987/1990). Docente di “Dinamica
dell’Espressione” alla Scuola Di Teatro “Avogaria” di Venezia, di “Danze popolari e di corte” presso il “Laboratorio Internazionale della Commedia
dell’Arte”, diretto da Adriano Iurissevich e presso l’ “Accademie des arts du spectacle” de Montreuil.IL LABORATORIO:E’ rivolto ad attori interessati
alla gestualità e a danzatori disposti ad abbandonare l’estetica del gesto per esplorarne solo l’espressività.Estrarre la “verità” dalla realtà sarà
il perno di questo laboratorio: si affronteranno tecniche di “magnificazione” della presenza e dell’azione dell’attore-danzatore. L’arte è la ricerca
della verità, della propria verità; il lavoro è la ricerca del sé. In genere si tende a lasciarsi incatenare dalle sovrastrutture; l’obiettivo del
laboratorio è invece quello di andare all’osso, nella parte più interna di se stessi.Il corso sarà articolato nei seguenti passaggi
lavorativi:§ Esplorazione del ruolo del baricentro del corpo umano (punto di equilibrio - perno del gesto -fonte della presenza);§ Esplorazione dello
spazio: distinzione e amplificazione fra proiezione e ricezione al fine di creare lo spazio-individuale e lo spazio interpersonale della
ritualità;§ Esplorazione e utilizzo della dinamica e dello spazio dentro suoni e musiche, parole e testi per un allenamento all’immaginazione viva e
dinamica;§ Creazione di sequenze di teatro-danza a partire da testi musicali, poetici e mitici, permettendo all’attore-danzatore di trovare la sua
“verità” e cioè l’equilibrio tra l’essere e l’apparire.
Laboratorio intensivo sul teatro di Franco Scaldati diretto da:FRANCO SCALDATIScrittore, attore e regista
palermitano, Scaldati e la sua città sono un tutt’uno: impossibile parlare di uno senza l’altra. Una simbiosi, un corpo unico. La lingua dialettale
viene da lui utilizzata come lingua straniera. Uno degli esponenti europei del Teatro di Poesia, si afferma alla fine degli anni ’70 con il testo “Il
pozzo dei pazzi”. Non si è mai fermato su se stesso, sviluppando, nell’ultimo decennio della sua lunga attività, una fase nuova della sua ricerca
teatrale nella quale la drammaturgia coincide con gli spazi nuovi, da lui esplorati e vissuti con il suo ensemble di giovani attori. Il Giardino
dell’Albergheria di Palermo è sede naturale del suo ultimo teatro, quello che lui stesso definisce d’Incantamenti. “Pupa Regina opere di fango”,
scritta nel febbraio 2003, è un’opera che evoca le atmosfere sommerse del Giardino dell’Albergheria. Il suo è un teatro di voci, un teatro che sembra
addirittura superare il Teatro di Poesia.Pur essendo una delle figure più rilevanti nella scena italiana della seconda metà del ‘900 è, di contro,
anche lo scrittore più appartato. Nonostante la ricchezza, la sua produzione per il teatro (e non solo) è in buona parte inedita, sebbene si tratti di
un’opera di notevole valore artistico che egli ha prodotto dagli anni Settanta a oggi. Scaldati ha svolto un’attività degna di rilievo, aprendo teatri
indipendenti (Teatro & C., Re di Coppe, Il Piccolo Teatro), ospitando compagnie di punta nella ricerca (Cecchi, Corsetti, Martone, Leo), animando la
vita teatrale di Palermo in anni in cui le istituzioni non erano così illuminate come oggi. Ha rappresentato per molti giovani che poi si sono
dedicati al teatro, alla letteratura, all’arte, un percorso artistico esemplare.IL LABORATORIO:Il laboratorio prevede la partecipazione di
dieci-quindici allievi e si concluderà con uno stage al quale prenderanno parte, in qualità di allievi attori, tutti i partecipanti al laboratorio.Gli
allievi avranno modo di confrontarsi sia con la lettura in “lingua siciliana” che con le varie fasi della realizzazione di uno spettacolo, da un
lavoro sulla voce e sulle sonorità ad un lavoro specifico sul corpo e sui movimenti, da uno studio sui testi scaldatiani ad un percorso di corretta
relazione con la scena. Il lavoro di Scaldati, così come avviene nei laboratori all’Albergheria di Palermo, tende a valorizzare il più possibile le
persone che si confrontano con il suo mondo poetico e teatrale, le energie e i valori umani che esse mettono in campo e, di conseguenza, il grande
valore delle relazioni che si riescono ad instaurare.Il programma prevede incontri giornalieri della durata minima di 3 ore per un massimo di 4
ore.Gli incontri verteranno sulla conoscenza della lingua e dei testi e sull’uso della voce e delle tecniche di recitazione proprie del teatro di
Scaldati e saranno guidati dallo stesso autore insieme ad un suo stretto collaboratore ed assistente alla messa in scena.
Corso informativo teorico-pratico sul “metodo mimico” di Orazio Costa diretto da:ALESSANDRA NICCOLINIDanzatrice, ricercatrice
coreografica e coreografa mimica. Docente di danza classica e danze storiche. Regista collaboratrice in diversi spettacoli di Luigi Maria Musati.
Assistente ai movimenti danzati dello spettacolo “Peer Gynt” di Luca Ronconi. Esperta del “metodo mimico” di Orazio Costa, di cui è stata assistente.
Alessandra Niccolini incontra il Metodo Mimico nei primi anni ottanta quando ha già all’attivo numerosi anni di studio e d’insegnamento della
danza.Inizia il percorso di studio del Metodo Mimico al Centro Avviamento all’ Espressione di FirenzeL’incontro con il Maestro proseguirà sempre più
intensificandosi, sia come allieva, nei numerosi corsi tenuti da Costa, sia con incontri personali finalizzati ad una riflessione sul rapporto tra il
Metodo Mimico e la danza e con l’avvio del percorso di docente di Metodo Mimico a Firenze.Nel 1985 Costa propone alla Niccolini di occuparsi
dell’insegnamento della danza con il Metodo Mimico alla Scuola d’Espressione e Interpretazione Scenica di Bari e per tre anni tra la Niccolini e il
Maestro nasce un intenso scambio di riflessioni sia teorico che pratico intorno alla didattica mimica.Alessandra Niccolini sperimenta a Bari una
didattica per la danza che prenderà il nome di Danza Mimica e proseguirà la ricerca anche a Firenze costituendo un gruppo di sperimentazione, inoltre
il Metodo Mimico diventerà l’esperienza professionale fondante il suo insegnamento.Ritornata a Firenze collaborerà come assistente del Maestro e come
docente di Metodo Mimico sia a Firenze che diffondendolo in numerose altre realtà a cui veniva invitata.Nel 1993 è assistente di Orazio Costa nel
corso di specializzazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e inizia la sua attività di docente di Metodo Mimico in Accademia.Durante il
periodo di insegnamento in Accademia sviluppa una didattica mirata sempre di più alla formazione dell’attore e diffonde il Metodo Mimico anche
all’estero in occasione delle Tournee promosse dall’Accademia in collaborazione con Accademie, Università e Teatri internazionali.Alessandra Niccolini
rimarrà discepola del Maestro fino all’ultimo giorno della sua vita quando si troverà al suo fianco nel letto dell’ospedale, ricevendo fino alla fine
ancora suggerimenti e sollecitazioni dal Maestro per l’insegnamento del Metodo Mimico.Attualmente è docente di fondamenti del metodo mimico di Orazio
Costa all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e sta cercando, insieme a giovani allievi interessati allo studio del Metodo
Mimico di creare a Firenze un gruppo di studio e di ricerca per l’approfondimento del metodo. CENNI STORICI SUL METODO MIMICO:Il Metodo Mimico è
stato ideato dal Maestro Orazio Costa, uno dei maggiori esponenti del Teatro del ‘900 in qualità di teorico, regista e pedagogo teatrale.Per quanto
concerne l’attività di regista si può trovare ampia documentazione nell’Enciclopedia dello Spettacolo e, per quanto riguarda la sua attività teorico
pedagogica si può trovare nei saggi di Maricla Boggio editi dalla Bulzoni Editore, nel 2001 Il Corpo Creativo e nel 2004 Mistero e Teatro; oltre la
Tesi di Laurea di Gian Giacomo Colli Una Pedagogia dell’Attore, pubblicata sempre dalla Bulzoni nella II Edizione riveduta e accresciuta del 1996.
La sua teoria pedagogica inizia a prendere luce già nel 1937 in occasione dell’incontro con Jacques Copeau e dal 1944, quando inizia il suo
insegnamento all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, fino all’ultimo giorno della sua vita, continuerà ad elaborare sperimentare e
diffondere la sua proposta. La proposta pedagogica costiana prende forma in una prassi metodologica che solo verso il 1950 prenderà il nome di Metodo
Mimico anche ufficialmente.IL METODO MIMICO:Quando si parla d’atto mimico conviene inizialmente rivolgere l'attenzione a tutte quelle azioni fisiche
quotidiane che scaturiscono dall’interazione con gli oggetti.“LA MIMICA NON È IMITAZIONE”, ma soggettivazione, un atto cioè in cui il soggetto svolge
un ruolo fondamentale.Le qualità percepite dell'oggetto da parte dell'uomo non sono le qualità oggettive dell'oggetto, ma le qualità soggettivamente
percepite dal soggetto in base alle intenzioni o aspettative d’ogni particolare circostanza in cui il soggetto si trova e che determinano selezioni
diverse ogni volta.Per Costa “fare analogie” è il cuore dell'arte. Quando un bambino corre con le braccia aperte e il naso all'insù, di fatto,
"recita" ovvero "ri-cita" il suo aereo o il suo uccello, solo per un'insopprimibile istinto mimico che lo spinge a conoscere il mondo con invenzione
ed espressività.Anche l’immedesimazione promossa dalla fruizione nel suo aspetto più semplice, prima d’ogni altra implicazione più complessa, è già,
di fatto, un’interpretazione Proprio per il principio analogico che muove ogni nostra percezione.Non c’è arte che si possa fare senza muovere il
nostro corpo e non c’è fruizione che non muova azione interna e che, se viene esternata, può diventare una produzione d’arte a sua volta. “L’albero,
mimato e rivissuto, la nuvola, il fiore, l’animale, la luna;l’acqua, la roccia, il mare il vento(anche se invisibile) diventano esperienze interiori
concrete.Tanto che non solo possono manifestarsi in atti e forme, quasi danze,individuando i ritmi propri di ogni oggetto, ma possono produrre
modificazioni dell’apparato respiratorio e fonatorio(che assume del tutto spontaneamente, in parallelo, le forme assunte esternamente dagli arti) che
diventa capace di emettere suoni strettamente analoghi , o meglio, riferibili, alle forme esteriormente assunte”.L’atto mimico quindi, se propriamente
eseguito, consente di produrre suoni e parole che sono analogiche (riferibili, come dice Orazio Costa) all’oggetto mimato. Da qui la necessità di
“risvegliare l’istinto mimico”; tale risveglio lo si attua con un periodo di ricerca e di mimazione degli oggetti naturali.LO STAGE:Lo stage prevede
un numero massimo di 15 partecipanti, avrà la durata di una settimana e sarà articolato in lezioni di 4 ore al giorno.E’ rivolto ad attori, danzatori
ed allievi attori sufficienemente informati sul tipo di studio.Gli incontri si svolgeranno con un intervento teorico introduttivo e proseguiranno con
la sollecitazione dell’istinto mimico attraverso un percorso sui 4 elementi della natura: terra, aria, acqua, fuoco.L’approccio con la poesia può
essere inserito negli ultimi giorni anche in base alla risposta degli allievi che, nel caso fosse non sufficiente, non potrebbero concretamente
intuire il tipo di linguaggio; in tal caso il discorso informativo tra Metodo Mimico e poesia verrà esposto solo in via teorica.Nel caso di persone
con patologie fisiche in atto che potrebbero incorrere in maggiori difficoltà nell’eseguire con il corpo delle improvvisazioni, possono partecipare al
corso come osservatori.
PER INFORMAZIONI: 3280956258 - 3402633527 3498773881 - 3289484540
internocinque@libero.it http://www.festivaldellattore.it
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