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Autore: Oggetto: Performing Media all'Università di Udine-Pordenone
paolopeo
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[*] Inviato il 17-7-2007 at 11:22


http://helios.siggraph.org/s2001/conference/etech/2001_etech.mov
un video su alta tecnologià interattiva datato 2001
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kiara
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[*] Inviato il 17-7-2007 at 14:22
radio tre mondo


Domani mattina (mer 18/7) dalle 10.15 alle 11.15 il prof. Carlo Infante sarà presente (telefonicamente) a radio3 Mondo!
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mofrog
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[*] Inviato il 17-7-2007 at 14:32
reality (show) way of life


nell'ambito di un personale progetto di analisi dell'utilizzo dei nickname, ho realizzato un questionario da somministrare a un campione di studenti delle scuole medie superiori della provincia di pordenone e ad un campione di studenti dei corsi di laurea triennale con sede a pordenone.

la mia intenzione è di cogliere il livello di consapevolezza da parte del campione nell'utilizzo del nickname, il nome "altro" con cui è possibile identificarsi nel corso delle performance on - line, all'interno di chat o altri ambienti virtuali ...

inoltre mi interessa conoscere le modalità di consumo del nickname.

sono convinta che i dati raccolti potranno consentire di comprendere qualcosa in più in merito al gioco di identità e al perchè si gioca con l'identita'

vorrei capire, analizzando il mio campione, per quale motivo l'ansia di diventare protagonisti della rete scompaia di fronte alla possiilita' di mascherare la propria identita'



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day
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[*] Inviato il 17-7-2007 at 14:37
condivisione relazione


Perchè sono a favore della condivisione!!

I miei appunti mescolati alla lettura del libro "Performing media 1.1" e miscelati anche alla partecipazione attiva al forum hanno contribuito alla realizzazione di questo elaborato.
Si accettano consigli e commenti!
Ps. questo scritto aiuta a semplificare la ricerca di alcuni link, non sono presenti però tutti i siti citati all'interno del forum....
D.

Allegato: appuntiday sul design.doc (58kB)
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day
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[*] Inviato il 17-7-2007 at 14:42
link


radio 3 mondo, il link per ascoltarla in diretta...

http://www.radio.rai.it/radio3/ascolta.cfm

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mofrog
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[*] Inviato il 17-7-2007 at 15:30
sul gioco semi - serio dell'identità dentro e fuori dalla rete


Sul gioco semi – serio dell'identità dentro e fuori dalla rete

di Manuela Morana


Durante l'infanzia è consuetudine dilettarsi con giochi che sollecitino la fantasia; di ineguagliabile fascino sono tutti quei giochi per i quali i bambini assumono un'identità altra rispetto alla propria al fine di rivestire un ruolo all'interno di una storia che ha come protagonisti ora robot, ora principesse, ora guerrieri delle tenebre ora animali più o meno antagonisti.

E' un gioco che si perpetua di generazione in generazione, quello della costruzione e dell'esercizio di identità altre rispetto alla originaria, e che tocca tutte le tappe di crescita della vita di un uomo e ne permea l'immaginario fantastico e utopico.

L'identità, intesa come qualificazione di una persona, ma anche di un luogo o di una cosa per cui essa è tale e non altra1, gioca un ruolo cruciale e anzi, imprescindibile nella giostra di rapporti che definiscono le diverse situazioni sociali entro cui si è imbrigliati fin dalla nascita: quale senso potrebbe avere altrimenti il riconoscimento e l'esercizio dell'identità se non per certificare l'appartenenza ad uno spazio o categoria, che sia ora sessuale, ora generazionale, ora familiare, ora di mercato, ora politica,
ecc. ?

L'identità, come opportunamente ricorda Pierre Lévy nel suo “L'intelligenza collettiva”, costituisce un tool, uno strumento che porta con se un mix di desiderio, polpa psichica e quanto altro di intimamente fondante della persona che muta forma a seconda dell'ambiente nel quale ci si colloca o ci si ritrova collocati2.

Potremmo pensare alla identità' come un marchio che ora di una forma ora di un'altra, ora di un colore ora di un altro, definisce il ruolo occupato da una persona nello spazio (e quindi nel tempo) e la sua diversa forma di partecipazione fisica e psicologica alla vita collettiva.




Con lo sviluppo e la crescita della rete di connessione planetaria, le dimensioni dello spazio della vita collettiva sono andate aumentando in modo esponenziale: ciò che prima era ad esclusivo uso e consumo nella vita reale, grazie alla meccanica della tecnologia, si è spinto oltre i confini imposti dalla fisica delle cose per rigettarsi nello spazio virtuale delle reti telematiche.

Nello spazio virtuale, quello spazio senza confini e dogane entro cui l'uomo può sperimentare nuove e inedite versioni del se, le formule dei legali sociali della vita reale sono state replicate a diversi livelli e secondo diverse forme.

Giuseppe Granieri ne “La società digitale” conferma che in base alla diversa partecipazione alla vita collettiva della rete si definiscono identità differenti; afferma inoltre, offrendo una chiave di lettura dello stato delle cose ancora più interessante, che lo spazio virtuale che si fa rete sociale o social network, altro non è che lo spazio scelto in base a una valutazione di pertinenza accordata con il proprio se3.

Mi spiego meglio.

Potremmo immaginare il social network come un insieme aperto composto da n sottoreti sociali, ognuna delle quali alimentata da collettività più o meno ampie (ma potenzialmente, per numero, infinite) di entità virtuali cui fanno capo persone reali che dedicano parte del proprio tempo a una categoria di aspettative, o di desideri o di finalità ed obiettivi.

Ciò che Granieri suggerisce è che a svolgere un ruolo cruciale nella costruzione dell'identità in rete è la spinta motivazionale, un vero e proprio fattore “bussola” che se già nella vita reale riveste un peso tutt'altro che esiguo, nella vita virtuale aumenta il proprio potenziale originario.
Nella vita della rete è più facile spostarsi da una comunità all'altra o partecipare a più comunità contemporaneamente. E' possibile declinare la propria identità infinite volte senza alcun limite alle potenzialità dell'essere.

Nella vita della rete il se aumenta la propria mobilità e con essa l'espressione e la valutazione del se stesso subiscono un incremento impensabile per l'ingegneria del legame sociale reale, quello che vive al di fuori della rete telematica, imbrigliata entro i confini fisici della materialità delle cose di cui la nostra quotidianità è permeata.

Ripensando ai giochi di cui si accennava più sopra, è possibile affermare che la
società virtuale consente all'uomo di ritornare bambino e di affidarlo nuovamente
a quelle regole del gioco che non discriminano l'invenzione di identità altre rispetto alla originaria.


Alle forme di abuso e distorsione di queste regole del gioco sarebbe opportuno dedicare un'ulteriore riflessione.

Per ora ci basti, alla luce degli appunti sopra raccolti, gettare un breve sguardo sulle fenomenologia del nickname: carta d'accesso all'esercizio delle nuove o inedite identità di rete.



Appunti sull'uso del nickname

Nella cultura di Internet (la Rete tra le reti), il nickname è uno pseudo – nome, ovvero un nome oppure una sigla o combinazione alfanumerica che definisce l'identità di una persona realmente esistente e agente in rete.

Con riferimento alla topologia della rete, il nickname si potrebbe dedurre che svolga lo stesso ruolo univocamente identificativo dell'indirizzo IP per un qualsiasi computer collegato alla rete delle reti.

Il nickname svolge una funzione di localizzazione identitaria; esso segnala la presenza on – line, e consente di stabilire cosa è stato compiuto e quali itinerari sono stati seguiti dalla persona coperta dal nickname in occasione del suo ultimo accesso alla rete.

Il potere del nickname è simile a quello di una maschera che copre il viso per cancellarne i tratti originari e attribuirne di nuovi.

Il nickname è fondamentale per l'utente che intenda partecipare alla vita di contesti esperenziali e di comunicazione virtuali quali i sistemi di chat, i sistemi di istant messagging, i forum di discussione, le newsgroup, le piattaforme di compravendita on – line, i giochi multiutente, i weblog (blog) di varia natura, i vari myspace, ecc.

Registrare il proprio nickname prima di accedere a qualcuno di questi ambienti ha la stessa valenza di interfacciarsi ad uno sportello comunale presso cui svolgere pratiche anagrafiche. L'informazione sulla propria identità richiesta risulta pero' parziale: a volte è sufficiente digitare il proprio “nome di battaglia” per essere
immediatamente catapultati nell'ambiente virtuale nel quale si vuole accedere.

Ancora Granieri, nel suo semplice ma efficace testo di analisi della società digitale, sottolinea come l'osservazione delle esperienze di rete abbia rivelato quanto il
nickname, seppur versatile e di immediata funzionalità (posso accedere alla rete e creare infiniti nickname con cui accedere immediatamente a infiniti spazi virtuali),
ubbidisca a regole di utilizzo che gettano luce su inedite caratteristiche degli ambienti virtuali in cui sono utilizzati.
Granieri suggerisce che la gestione di nickname negli ambienti cosiddetti persistenti è totalmente differente da quella condotta negli ambienti altrimenti detti instabili.

Mi spiego meglio: in ambienti come ad esempio E-BAY, modificare spesso il nickname e quindi il proprio nome non da alcun vantaggio, soprattutto quando ci si propone come venditori: in fondo, ciò che succede nel mercato virtuale di E-BAY rispecchia per certi versi le modalità di compra – vendita della vita reale. Pertanto
risulta molto importante che chi decide di acquistare un oggetto o un servizio virtualmente possa disporre di una garanzia affidabile della bontà della transizione che verrà attuata. Come precedentemente accennato, ad ogni nickname corrisponde univocamente uno storico che in taluni casi può decidere della buona o cattiva fama di un utente on – line e che, come per il caso di E-BAY, può suggerire che l'affare che si sta concludendo non è una bufala.

Nei blog (veri e propri diari on – line) è altrettanto importante che il nickname dell'autore non subisca modifiche nel lungo periodo ma che piuttosto si perpetui nel tempo. Partecipare alla vita di un blog, tematico o personale che sia, implica infatti una disposizione di assoluta fiducia nel suo autore o nei suoi autori, la cui riconoscibilità da parte dell'utente non deve mai risultare compromessa.

Se ci pensiamo bene, e mi riferisco ai blog di natura personale, perderebbe il proprio senso un diario che venisse attribuito ora ad una ora ad un'altra identità...

Ben diversa può essere considerata la situazione proposta invece da ambienti come i forum; definiti instabili, questi ambienti costituiscono un agorà sempre aperto in cui il valore che conta è la visibilità dell'opinione di tutti. Passa quindi in secondo piano l'identità personale (e quindi qualsiasi nickname di riconoscimento) a favore del contenuto informazionale che l'utente del forum veicola.

Il nickname dunque è una faccenda seria!
Attraverso il suo utilizzo gli utenti della rete possono decidere di comparsare in diversi ambienti facendo capo ad identità differenti.

Tuttavia, quando al suo uso si sostituisce o aggiunge l'abuso allora il panorama al quale si assiste può spaventare e gettare un'ombra tutt'altro che rassicurante sulle modalità di gestione dei rapporti sociali.

Proviamo infatti a porci alcune domande sull'utilizzo del nickname e sulle modalità di esercizio della libertà che il suo abuso alimenta.
Mi chiedo quale e quanta influenza eserciti l'utilizzo di nickname nella gestione della privacy di rete, in accordo con un dibattito ormai bollente sul diritto (più o meno riconosciuto?) alla riservatezza del singolo individuo e alla libertà di accesso e utilizzo dello universo telematico.


Mettendo più a fuoco, mi chiedo: come mai un utente decide di disporre di più nickname diversi? Il numero di nickname corrisponde al numero di ambienti virtuali frequentati? E ancora ... il nickname più frequentemente utilizzato tradisce nella sua redazione un dato anagrafico reale della persona (ad esempio il suo nome, cognome o data di nascita, ad esempio) oppure risulta totalmente avulso da qualsiasi riferimento alla reale identità personale?
Quale ambiente virtuale risulta più confortevole in riferimento all'utilizzo di un nickname che garantisce l'anonimato e per quale motivo?

Alcune di questi interrogativi possono apparire retorici.

Tuttavia ritengo necessario, per mera devozione verso le problematiche legate allo stato di maggiore o minore facilità di accesso all'universo telematico e alle modalità di gestione individuale dello spazio telematico, tentare di avvicinarmi al fenomeno del nickname analizzando il suo utilizzo da parte di un gruppo di utenti della rete, per mezzo di un'analisi di tipo qualitativa.























P. Lévy, “L'intelligenza collettiva”, Feltrinelli, Milano 2002

G.Granieri, “La società digitale”, Laterza, Roma – Bari 2006

S. Rodotà, “Intervista su Privacy e Libertà”, a cura di Paolo Conti, Laterza, Roma – Bari 2005









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mofrog
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[*] Inviato il 17-7-2007 at 15:32
questionario nickname


di seguito una bozza del questionario che intendo somministrare al mio campione di analisi


QUESTIONARIO di tipo anonimo destinato alla raccolta di dati per un'analisi dell 'utilizzo del nickname da parte di studenti delle scuole medie secondarie della provincia di pordenone (licei e istituti professionali) e studenti dei corsi di laurea triennale (sede di pordenone)

Campione:

Fasce d'età:



Domande

1.con quale frequenza ti connetti a Internet?
a. 1 / giorno
b. più volte /giorno
c. 1 / settimana
d. 1 / 15 gg
e. 1 / mese
f. mai

2.da dove ti connetti?
a. casa
b. scuola/università
c. lavoro
d. area wifi / altro

3.quali operazioni svolgi con più frequenza quando ti connetti?

a. chat/i.m./skype
b. e-mail
c. download
d. my space
e. “serendipity”
f. blog
h. giochi multiutente

4.di quanti indirizzi e-mail disponi?

a. uno
b. più di uno
c. nessuno

5.quanti nickname hai?

a. uno
b. più di uno
c. nessuno

6.per quali ambienti usi più frequentemente nickname?

a. chat/i.m./skype
b. e-mail
c. download
d. my space
e. “serendipity”
f. blog
h. giochi multiutente
i. e-bay

7.ogni quanto tempo modifichi il tuo nickname?

a. 1 / settimana
b. 1 / mese
c. 1 / sei mesi
d. 1 / anno
e. mai
f. dipende
(spiegare)

8.se si, perche' lo modifichi?

9.il nickname da te più usato presenta qualche dato che rinvia alla tua identità anagrafica?

a. si (quale?
b. no
conosci la reale identità di persone coperte da nickname e con cui condividi la partecipazione ad ambienti virtuali?
a. si (di quanti?)
b. no

10.perchè alcune persone non rivelano la propria identità e si nascondono dietro ai nickname?
(spiegare)

11.ti piace nascondere la tua identità dietro ad un nickname? Giustifica la tua risposta.

12. Associ al tuo nickname un immagine? Se si, descrivila o definiscila
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paolopeo
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[*] Inviato il 18-7-2007 at 08:45


Ascoltando radio3mondo,ho sentito la citazione del sito trevigiano zooppa,in passato lo avevo già visitato fatelo anche voi. Da la possibilità a tutti di fare pubblicità a livello nazionale!Si propone uno spot per un brand proposto e se il tuo vince hai la possibilità di andare in onda sulla Rai.

http://www.zooppa.com/
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day
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[*] Inviato il 18-7-2007 at 09:25
in diretta


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Originariamente scritto da paolopeo
Ascoltando radio3mondo,ho sentito la citazione del sito trevigiano zooppa,in passato lo avevo già visitato fatelo anche voi. Da la possibilità a tutti di fare pubblicità a livello nazionale!Si propone uno spot per un brand proposto e se il tuo vince hai la possibilità di andare in onda sulla Rai.

http://www.zooppa.com/


Sono rimasta affascinata anch'io dalla citazione di questo sito che ha sede a Treviso..
Durante la diretta su Radio 3 Mondo c'eravamo anche noi perchè riuscivamo ad essere completamenti immersi in questo nuovo modo di vedere il Web!
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carlo
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[*] Inviato il 20-7-2007 at 08:34
post-esame


ottimo
sia la coda dell'incontro con il rettore
che il vs feedback alla trasmissione radio

ho registrato i voti su EsamiOnLine
(su sindy lo faccio + tardi...sono connesso con il mob...)

manuela
citi granieri,etc
ma il mio libro lo hai letto?
e non lo citi?
granieri è arrivato molti anni dopo...

io ho mantenuto la promessa
ora sta a te

e poi questo forum è cosa vostra
usatelio anche in futuro
se vi va
e così si rimane in contatto

se vedete Cristina la valenciana
ditegli che attendo i suoi interventi nel forum

E' URGENTE




buona fortuna a tutti
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day
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[*] Inviato il 20-7-2007 at 13:14
;)


grazie per la registrazione del voto, sono un pò sbadata x quanto riguarda l'utilizzo di sindy! mmmm...

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kiara
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[*] Inviato il 26-7-2007 at 08:32


per quanto riguarda la mia ricerca sulle applicazoni multimediali nei musei:

un esempio un pò datato... (alle soglie del 2000!)
http://www.mi.infn.it/~phys2000/

e uno attuale: http://www.museumonthego.com

Museum on the Go è stato fondato nel 2006 ed è il primo portale nel mondo che consente di scaricare archivi digitali di musei (immagini, audio e video) e servizi su telefoni e apparati mobili.
Il portale è visitabile via internet collegandosi a http://www.museumonthego.com o direttamente sul proprio telefono
cellulare all’indirizzo wap: http://motg.mobi.
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day
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[*] Inviato il 30-7-2007 at 08:37


chiara il sito

http://www.museumonthego.com/

è estremamente affascinante, sarà perchè c'è una parte dedicata a schiele, il mio artista preferito, sarà perchè offre download digitali...

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kiara
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[*] Inviato il 31-7-2007 at 13:27
altri musei


l'altro giorno mi sono fatta un giretto a torviscosa, dove c'è un museo sulla storia del paese (nato negli anni '20 a seguito della creazione di una grande fabbrica sostenuta da Mussolini) molto molto multimediale (però talmente pieno di schermi che gli audio dell'uno e del'altro si mescolavano!). Se non volete farci un giro c'è sempre il sito:
http://www.museocid.it

un altro museo con un sito graficamente meraviglioso: http://www.palazzograssi.it
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mofrog
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[*] Inviato il 3-8-2007 at 08:41
bibliografia, bibliografia canaglia!


salve prof!

l'assenza del suo testo nella mia bibliografia deve essere dovuto a un lapsus!!!

pardon!!!

io saro' nel salento ad agosto.
Do una sbirciata alle infos sul taranta blog ... che' magari trovo uno spazio?

Prima di somministrare il mio questionario sui nickname al mio campione, vorrei poter discutere con lei le domande ...

se sara' possibile!

Grazie e a presto!

manu.
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mofrog
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[*] Inviato il 3-8-2007 at 08:47
sopra le nostre teste, cioe' a linz


ciao a tutti, vi copio qui sotto breve comuinicato relativo alla new edition di ars electronica (ci sn stata e, almeno una volta, merita una visita per il forum e per le performance live!)

putroppo il periodo di inizio settembre, quello in cui si svolge il festival, cozza con il nostro fantastico calendario esami (per chi ancora come me ne ha qualcuno da smaltire)

ma vabe' ... sempre meglio sapere quel che succede nel mondo ...

vi auguro tanta birra e brat wurstel

ciao

ma.




Ars Electronica 2007
GOODBYE PRIVACY
5. - 11. September 2007
Linz, Austria

-----------------------------------------------------------------
Please find the german version at the end of this email.
-----------------------------------------------------------------

Dear friends of Ars Electronica!

A new culture of everyday life is now upon us, bracketed by the angst-inducing
scenarios of seamless surveillance and the zest we bring to staging our public
personas via digital media. One in which everything seems to be public and
nothing’s private anymore. Panopticon or consummate individual freedom of
expression? At symposia, exhibitions, performances and interventions, the 2007
Ars Electronica Festival will delve into what the public and private spheres
have come to mean and the interrelationship that now exists between them. And
while this is happening, the issues and themes under scrutiny, the discourse
venues and even the framework of the Festival itself will blend into a fleeting
illusion as it becomes impossible to differentiate between virtual and real
spaces and avatars come to life. For almost a week, all of Linz will morph into
Second City.

For program details, go to http://www.aec.at/privacy

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Marcodagostini
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[*] Inviato il 3-8-2007 at 10:14


Bello!
Credo che però come dici tu ci siano ancora esami...e tutti, se non sbaglio, ne abbiamo da smaltire...

Intanto con questo post vorrei aggiungermi ai ringraziamenti a Carlo per il corso.

Anche a me piacerebbe che questo forum continuasse a mantenersi vivo (io lo userei anche per comunicazioni universitarie tra noi)!!


A presto!
marco
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Marcodagostini
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[*] Inviato il 3-8-2007 at 10:17
Notte della Taranta


http://www.lanottedellataranta.net/


Marco
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cristinajuancarrion
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[*] Inviato il 9-8-2007 at 08:42


ciao prof.
sono tanto in ritardo...scusa...ma adesso mi falta poco per scrivere gli interventi che tu mi hai detto!!
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cristinajuancarrion
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[*] Inviato il 9-8-2007 at 08:51


ho visto tutti i video di teatro e dopo ho pensato a quello che scrivi :La parola teatro deriva dal greco "theatron" che trova un suo significato in "luogo dello sguardo".
Il teatro infatti, a differenza di qualsiasi altra espressione artistica, non esiste se non condiviso.
Eppure non è per niente scontato in una società che attraverso la comunicazione di massa ha svilito il senso del comunicare. Per questo è necessario rilanciare il principio attivo che sta alla base dello scambio con lo spettatore cercando una misura teatrale più autentica, più vitale, più coinvolgente, perchè non ci si limiti ad un mero esercizio di poetiche.
Il teatro può essere tante cose diverse ma una è indiscutibile: è "percezione condivisa" come ci suggerì anni fa Peter Brook.
E' della qualità di questa condivisione di cui vale la pena trattare.
Esiste quindi, oltre al lavoro dell'attore e dell'autore della scena, un'elaborazione dello spettatore che si fa a suo modo autore di senso e di memoria, producendo l'ascolto e la visione di uno spettacolo.
In questa condizione entrano in gioco particolari aspetti psicologici che vedono interagire in modo sottile le funzioni percettive con quelle cognitive, in una dinamicità propria del teatro per via di una sinestesia, la compresenza delle diverse espressioni, che induce ad una mobile attenzione multisensoriale.
Nel qui ed ora dell'evento teatrale lo spettatore esprime in questo una qualità che si potrebbe definire "punto di vita" dato che si sviluppa nell'arco dello spazio-tempo condiviso, vissuto. Una qualità che va oltre quel punto di vista esercitato nei confronti delle arti visive e cinematografiche e che si basa principalmente sull'assunzione psicologica, almeno per quanto riguarda l'uomo occidentale, della tecnologia rinascimentale della prospettiva. Il "punto di vita" espresso nel contesto teatrale è una qualità che paradossalmente si avvicina molto all'esperienza nella multimedialità interattiva in cui non si sta solo a guardare ma si agisce, cliccando.
Navigando in Internet, ad esempio, si può agire nella visione costruendo percorsi cognitivi personalizzati lungo le molteplici tracce che i procedimenti ipertestuali concedono. Esperienze che tendono ad avvicinare sempre più il pensiero all'azione.
E’ in questo senso che la qualità di questa percezione condivisa che può essere definita arte dello spettatore può rappresentare una straordinaria palestra di partecipazione dinamica alla cosa pubblica on line, creando le condizioni per un’evoluta forma di cittadinanza attiva all’interno della Società dell’Informazione.

penso che e' importante, e tu lo hai detto nel corso, la partecipazione/cittadinanza ativa nella rete.
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carlo
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[*] Inviato il 9-8-2007 at 09:01
base x l'esame


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Originariamente scritto da cristinajuancarrion
ho visto tutti i video di teatro e dopo ho pensato a quello che scrivi :La parola teatro deriva dal greco "theatron" che trova un suo significato in "luogo dello sguardo"..


ok
focalizza altri punti
entra nel merito con dei link (sia quelli che trovi nel forum del libro sia altri che individui nella tua ricerca)

questo farà da base all'esame che verbalizzerò il 27.09
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cristinajuancarrion
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[*] Inviato il 9-8-2007 at 09:01


queste le tre parole chiave....per una riflessione...

interfaccia

spazio pubblico

interazione

un esempio molto di stimolo la cosa che hai fatto..europedia...chissa' se la porti qui in Valencia!!!
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cristinajuancarrion
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[*] Inviato il 9-8-2007 at 09:04


Adesso ho guardato anche altri tuoi forum.
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cristinajuancarrion
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[*] Inviato il 9-8-2007 at 09:14



molto interessante....

http://www.istoreto.it/museo_lab.htm
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kiara
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[*] Inviato il 3-9-2007 at 16:30
il mistero del palmare


sono stata testimone di un evento... paranormale (mettiamola così, dai!)...
il mistero del palmare scomparso....

Vi racconto cosa è successo e magari qualcuno di voi sa risolverlo!
Sabato sono andata a fare un giretto in quel di Torino, con lo scopo principale di vedere il museo del cinema. Da varie fonti
e soprattutto dal sito del museo ( http://www.museonazionaledelcinema.org/it/pag.php?catid=88 ), nonchè da un libro scritto dalla project manager del cui sopra (S. Monaci, Il futuro nel museo) ho saputo che ai visitatori viene fornito un palmare wireless che dà delle informazioni testuali e audiovisuali (museo del cinema, dopotutto, no?) in riferimento alla zona in cui ci si trova al momento e pure dei collegamenti con la città di Torino. Ebbene, curiosa di provare questa nuova tecnologia, non vedevo l'ora di averlo in mano, ma... e qui ci sta il ma...una volta all'interno nessun palmare in vista... Ho chiesto a due inservienti e cosa mi hanno risposto? "Sei la prima che ci nomina il palmare, mai visto, mai sentito parlare di questa cosa, mai sentita nominare neppure questa Monaci, sei sicura sia lo stesso museo?" La situazione era assurda: o io o loro stavamo impazzendo... In questo famoso libro per quasi un capitolo viene descritto nei particolari il palmare, la sperimentazione positiva sui visitatori e il progetto di un utilizzo stabile.. alcuni ex visitatori mi hanno parlato di una specie di palmare che hanno usato e nel sito c'e scritto testualmente "Grazie ai palmari iPaq in dotazione al Museo, l'utente può accedere a contenuti testuali, immagini, audio e video in grado di espandere la sua visita all'interno di alcune Chapelles dell'Aula del Tempio..", senza date di ultimo aggiornamento. Ora, dato che sono andata quasi apposta fin là, qualcuno mi può dare la conferma che la pazza in quel caso non ero io?!?
A parte tutto il museo è bellissimo, molto scenografico e ricco di reperti del cinema. Forse chi è già dell'ambiente non impara granchè, ma consiglio comunque di andarlo a vedere se vi capita di passare da quelle parti!
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