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Autore: Oggetto: II anno_DAMS-Salento: Ipermedia e Teatro_05
alchimista
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[*] Inviato il 25-3-2006 at 16:09


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Originariamente scritto da kranio
gli argomenti del forum sono molteplici ed ognuno interviene con la propria esperienza personale. vorrei quindi parlarvi di un arte che spesso viene sottovalutata ( soprattutto in italia) e che invece proprio con internet e i nuovi mezzi di comunicazione può rivelare le sue potenzialità: sto parlando del FUMETTO e dell' illustrazione in generale. il fumetto ha spesso anticipato molte cose della realta che oggi grazie alla tecnologia sono possibili. nel forum stesso si parla di body art e di innesti artficiali nel corpo umano. artisti come H.R Giger o Tanino Liberatore gia nel 70 e negli anni 80 hanno realizzato lavori affascinanti e allo stesso tempo terrificanti con questo tema. nei fumetti di moebius o di ranxerox di 40 e 30 anni fa possiamo riconescere la societa dei nostri giorni. nel testo performing media c'è un riferimento ai tie-in tra videogiochi e cinema.è interessante vedere come oggi come la contaminazione si sia allargata anche al fumetto (vedi case editrici come la Top cow, o gli stessi polpettoni Marvel a l cinema).Essendo il fumetto un arte di nicchia trova proprio in internet la sua salvazione e il suo futuro.
i due mezzi anno in comune è la liberta di espressione.Come in internet nel fumetto possiamo trovare messaggi e informazioni che ci fanno riflettere sul mondo in cui viviamo e che difficilmente possono essere censurati.il linguaggio stesso dei fumetti è profondo, comprensibile per tutti e allo stesso tempo fatto da persone giovani (dentro e non)e liberi da schemi che la società impone. con internet il fumetto perde la sua dimensione cartacea e si rende disponibile e raggiungibile da tutti. e non solo, con internet e il computer possiamo rivoluzionare il fumetto stesso, dandogli una dimensione interattiva ,aggiungendo ad una tavola una colonna audio, o delle voci recitanti o degli ingrandimenti digitali.Si potrebbe fondere più arti in una. La velocita con cui le immagini viaggiano in rete è impressionante, qualsiasi autore di fumetti potrebbe scavalcare le case editrici e inviarci ogni giorno la sua nuova vignetta, la sua nuova storia, sui nostri computer e sui nostri cellulari,contribuendo così ad una libera circolazione di idee e di arte.



Un lungometraggio in particolare mi ha fatto notare la differenza nell'utilizzo della computer grafica ripetto alla creazione maggiormente conosciuta della disney:"la città incantata" di Hayao Miazaky. La Ghibli Studio ha utilizzato una tecnica digitale non lavorando esclusivamente al computer, a differenza ad esempio di quello che avviene alla Pixar, quindi tutti i disegni, i protagonisti e le ambientazioni sono prima realizzati a mano e poi vengono scannerizzati e tradotti in formato digitale. Soltanto le rifiniture, l'animazione e la scelta dei colori finali vengono generati dal computer. L'obiettivo finale è quello di creare una pellicila facendo una sintesi delle immagini, migliorando la qualità dell'animazione e cercando di armonizzare al meglio i disegni fatti a mano e la grafica generata dal computer; si crea un connubio in questo modo fra tecniche moderne e metodologie tradizionali.Alcune scene invece sono state create totalmente in computer grafica.

Mi è davvero piacito vederlo al cinema. Ho subito fatto il paragone grafico con i vari gli incredibili, Sreck, chicken little, ecc.Voi che ne pensate?




Barbara
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Nerè
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cool.gif Inviato il 25-3-2006 at 16:56
La testa ben fatta...


Salve Prof, credo sia fondamentale rilanciare la natura non lineare della conoscenza, il processo del pensiero olistico... collegare i saperi, andare oltre il sapere parcellizzato.

Edgar Morin sostiene che la conoscenza risulterebbe cieca senza gioco. Nel suo impianto teorico, la dimensione ludica è tutt'uno con la consapevolezza del presente nella vita.

Il suo progetto educativo si riassume nella frase di Montaigne: una testa ben fatta è meglio di una testa ben piena. Per Morin è necessario ripartire da uno sguardo d'assieme, puntare sulla curiosità, sul rischio, sulla sagacia di chi insegna e di chi impara.

Per pensare localmente e padroneggiare discipline particolari si deve pensare globalmente, avere la padronanza del contesto generale. Solo un sapere che unisce e che interconnette aiuta a comprendere.

In un'intervista Edgar Morin afferma:
"Gli insegnanti non debbono assomigliare a quei lupi che marcano il loro territorio con l'urina e mordono quelli che lo violano. Ciò che è più terribile per loro è la mancanza di eros che, come dice Platone, è allo stesso tempo desiderio, piacere e amore, desiderio e piacere di trasmettere, amore per la conoscenza amore per gli allievi."
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valery
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[*] Inviato il 25-3-2006 at 17:46
valery


Howard Rheingold

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[*] Inviato il 25-3-2006 at 18:27
valery




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valery
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[*] Inviato il 25-3-2006 at 18:28
valery




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Onerom
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 00:26
Futuro...?


Se il paradiso promesso dalle tecnologie sta nell'essere sempre collegati alla rete, il suo profeta di certo si chiama il Wlan o Wireless Local area Network. La sigla indica una specifica categoria di reti locali in cui i singoli nodi, i computer, non comunicano piu' attraverso cavi ma via etere. Niente più tracce da scavare, fili da depositare, muri da oltrepassare, con le WLAN l'utente sarà libero di connettersi dove e quando vuole.Il motore di questa preannunciata rivoluzione nel mondo delle telecomunicazioni, è stato l'adozione del protocollo 802.11.b lo standard internazionale per le trasmissioni Wireless, detto Wi-Fi cioè il wireless fidelity. Questo standard, reso pubblico nel 1997, è stato elaborato con l'appoggio di un consorzio (il WECA) composto da tutte le industrie leader nel settore… e parliamo di colossi come cui 3Com, Apple, Cisco Systems, Compaq, IBM e Nokia. Con una Wlan per collegarsi ad internet o alla rete aziendale non occorrono più cavi e modem, ma basta accendere il computer e scegliere il posto più comodo per lavorare. La connessione avviene automaticamente tramite una PC card inserita nel laptop o nel palmare e dotata di un'antenna ricetrasmittente. Quest'antenna. dialoga su onde radio ad alta frequenza (2.4 GHz) con un dispositivo di emissione in grado di coprire un'area geografica ben definita grande quanto un ospedale o un aeroporto. Però il problema che si pone ora è quello dell’estenzione degli “Access Point” causata dal costo elevato dell’abbonamento e nella copertura inadeguata.Secondo alcuni studi entro il 2006 vi saranno oltre 90.000 "hot-spot locations" nell'Europa Occidentale suddivisi tra aeroporti, alberghi e bar, dove le persone abilitate godranno del privilegio di essere sempre, costantemente, on line.Le connessioni wireless tra chi lavora a distanza e la rete offrono alle aziende più flessibilità e potenza. La tecnologia wireless si libera dai cavi senza sacrificare la connettività. Annulla i limiti spazio-temporali, per cui l’ufficio o il divertimento possono essere ovunque. I dispositivi si collegano ad altri dispositivi wireless per fornire a chi è sempre in movimento nuovi metodi di lavoro. Wireless significa che le nostre attività sono più razionali e produttivi. Ad esempio i dipendenti di una ditta hanno maggiore libertà di svolgere ciò che sanno fare meglio, senza dover fronteggiare ostacoli tecnologici. Scegliendo prodotti wireless, non si è più incatenati alla scrivania. Una soluzione wireless offre la libertà di lavorare dove si vuole, come si vuole e quando si vuole. Basta cavi.
Le persone possono portare con sé i notebook o i Pocket PC e lavorare, collegarsi alla rete e stampare ovunque sia il teatro dell'azione. Potranno gestire le informazioni più velocemente che in passato, risparmiando tempo. Tutto questo rende le persone più produttive, flessibile e agile.
Per gli utenti, i dispositivi wireless saranno intuitivi da utilizzare, con poche o nessuna differenza rispetto alla rete fissa. Per molti aspetti la rete wireless è più semplice di una rete fissa, con in più il vantaggio della libertà e della flessibilità, l'accesso è possibile da qualsiasi luogo ove esista un punto di accesso wireless: sale conferenze e corridoi.
In passato, uno degli ostacoli maggiori che le società hanno incontrato sulla strada verso le soluzioni wireless è stata la sicurezza; ma oggi, grazie agli avanzamenti nella tecnologia e all'adozione delle misure di sicurezza corrette, questi timori sono superati. Il controllo dell'accesso e l'autenticazione per le reti wireless sono sicuri quanto per le installazioni fisse. Le misure di sicurezza includono anche quelle tipiche dei dispositivi portatili. PIN, codici di verifica, blocchi a tempo e password per gli utenti sono tutti mezzi utilizzati per proteggere le informazioni sensibili presenti sui notebook o su qualsiasi altro dispositivo portatile.


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kranio
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 02:53
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ad alchimista

Un lungometraggio in particolare mi ha fatto notare la differenza nell'utilizzo della computer grafica ripetto alla creazione maggiormente conosciuta della disney:"la città incantata" di Hayao Miazaky. La Ghibli Studio ha utilizzato una tecnica digitale non lavorando esclusivamente al computer, a differenza ad esempio di quello che avviene alla Pixar, quindi tutti i disegni, i protagonisti e le ambientazioni sono prima realizzati a mano e poi vengono scannerizzati e tradotti in formato digitale. Soltanto le rifiniture, l'animazione e la scelta dei colori finali vengono generati dal computer. L'obiettivo finale è quello di creare una pellicila facendo una sintesi delle immagini, migliorando la qualità dell'animazione e cercando di armonizzare al meglio i disegni fatti a mano e la grafica generata dal computer; si crea un connubio in questo modo fra tecniche moderne e metodologie tradizionali.Alcune scene invece sono state create totalmente in computer grafica.

Mi è davvero piacito vederlo al cinema. Ho subito fatto il paragone grafico con i vari gli incredibili, Sreck, chicken little, ecc.Voi che ne pensate?


se ti interessa questo genere di film ti consiglio ghost in the shell II .lungometraggio giapponese (disponibile con sottotitoli in italiano) è stato girato utilizzando sfondi digitali che si intrecciano ottimamente con personaggi disegnati
PS. in francia c'e stata ultimamente una mostra con tavole originali di Myazaki e moebius

Allegato: 2004_ghost_in_the_shell_2_innocence_wallpaper_001forum.psf (33kB)
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kranio
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 03:00


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Originariamente scritto da Nerè
Salve Prof, credo sia fondamentale rilanciare la natura non lineare della conoscenza, il processo del pensiero olistico... collegare i saperi, andare oltre il sapere parcellizzato.

Edgar Morin sostiene che la conoscenza risulterebbe cieca senza gioco. Nel suo impianto teorico, la dimensione ludica è tutt'uno con la consapevolezza del presente nella vita.

Il suo progetto educativo si riassume nella frase di Montaigne: una testa ben fatta è meglio di una testa ben piena. Per Morin è necessario ripartire da uno sguardo d'assieme, puntare sulla curiosità, sul rischio, sulla sagacia di chi insegna e di chi impara.

Per pensare localmente e padroneggiare discipline particolari si deve pensare globalmente, avere la padronanza del contesto generale. Solo un sapere che unisce e che interconnette aiuta a comprendere.

In un'intervista Edgar Morin afferma:
"Gli insegnanti non debbono assomigliare a quei lupi che marcano il loro territorio con l'urina e mordono quelli che lo violano. Ciò che è più terribile per loro è la mancanza di eros che, come dice Platone, è allo stesso tempo desiderio, piacere e amore, desiderio e piacere di trasmettere, amore per la conoscenza amore per gli allievi."


Molto interessante quello che dici,il sapere si acculmula anche grazie ad una serie di esperienza diverse. probabilmente la somma delle varie esperienze porta ognuno a migliorare in qualsiasi campo
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valery
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 10:01
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La leggenda di Moore..
formuletta che circola sulle tecnologie digitali, come in altri contesti. Questa è l'affemazione di Gordon Moore: "la velocità dei processori raddoppia ogni 18mesi". Ci invita a riflettere su come l'avanzamento tecnologico possa creare una doppia velocità...quella di chi la subisce, rimanendo annichilito dalla veemenza di un' offerta di tecnologie. "Vengono immessi sul mercato computer sempre più veloci" ( software, sistemi operativi e memorie nell hard disk).
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kranio
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 10:32


Sappiamo come la rete è uno spazio libero e accessibile a tutti.Ma parlando del resto dei mezzi di comunicazione oggi possiamo affermare lo stesso?LO stiamo vivendo sulla nostra pelle(non solo in italia) potenti compagnie gestori di giornali,TV, reti telefoniche che programmano ciò che dobbiamo sapere, ciò che sarebbe giusto conoscere e approfondire, trasfmormandoci in dei cloni di cloni. L'unica arma per difenderci è internet, ma ci mai hanno insegnato a farne un buon uso?
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 10:33
valery


Conoscere attraverso la simulazione

Si impara nel processo stesso del gioco, la conoscenza si articola così attraverso la simulazione virtuale. Un gioco che farebbe cambiare l'idea a molti di quelli che ancora snobbano con sufficenza i videogames!!!!
"SimCity". Si tratta di uno dei più raffinati giochi di simulazione che, progettato da will wright nel 1998, mette a disposizione le opportunità che costruire una città, attuando pianificazioni urbanistiche e strategie pubbliche di convivenza civile!!! "Giocare è il processo per scoprire come funziona il modello di simulazione" sostiene l'autore di SimCity.I giochi di simulazione vanno considerati dei "tool", degli strumenti che ci fanno riflettere, sperimentando, su quanto la società reale sia condotta come un gioco di simulazone fatto male!!!!!!!!!.........fantastico!!!!!


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Onerom
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 11:39
Il re Vichingo nel 2006


Un altro termine che è entrato a far parte del nostro vocabolario tecnologico e di cui sappiamo poco, è il termine Bluetooth ( lo ammetto, anch’io non sapevo molto prima di leggere performing media). Bluetooth è uno dei tanti nomi che si rincorrono di questi tempi fra pubblicità, nuovi media e riviste dedicate alle nuove tecnologie, nasce con uno scopo assai semplice: eliminare, per sempre, i fili e i cavi per casa. Non è il capriccio di qualche massaia appassionata di robotica, o di "case tecnologiche". Si tratta, invece, di una vera rivoluzione applicabile certamente all'interno delle quattro mura domestiche, ma anche in ufficio e in un'infinità di altri luoghi, destinata a diventare la via di accesso ad una nuova generazione di apparecchi. Il nome è un omaggio ad Harald Bluetooth, un re Vichingo vissuto in Danimarca nel X secolo che unificò i regni di Danimarca e Norvegia. Ma ora il Bluetooth è una tecnologia che permette agli strumenti elettronici, indipendentemente dalla marca a cui appartengono, di comunicare tra loro senza essere collegati tramite cavi. Il dialogo è assicurato dalle loro periferiche. Non sarà quindi più necessario un cavo per collegare una telecamera digitale con il computer, né con la stampante, e sarà inoltre possibile, per esempio, collegare il forno a microonde al frigorifero e via via tutti gli elettrodomestici e gadget tecnologici, che in questo modo potranno comunicare fra di loro. Le prime applicazioni fondamentali di Bluetooth, già presenti sul mercato, sono gli auricolari per telefono senza fili, ma, da qui a breve, vedremo tastiere per palmari e altoparlanti stereo in grado di trasmettere musica a distanza. In poche parole il nostro odierno sistema di "home theatre", con i suoi mille cavi, non susciterà più, domani, le ire di mogli o fidanzate, impegnate nelle pulizie sollevando cavi o inciampando in fili chilometrici. E' facile, quindi, evincere che la tecnologia Bluetooth avrà un peso consistente sulla vita di tutti i giorni, perché terminerà il lavoro cominciato dai telefonini 10 anni fa, dando vita ad una società veramente mobile. Si pensi, infatti al collegamento tra il cellulare e l'esterno: potrà accadere tra poco tempo, che nel corso di un viaggio in autostrada si starà molto più tranquilli, certi di trovare, dietro ogni cartellone e segnale stradale, un apparecchio in grado di dare informazioni sul traffico, sul tempo, su possibili itinerari e anche sulla velocità della nostra vettura! Passiamo ai dati squisitamente tecnici. Se la tecnologia Bluetooth avrà successo, tutte le case e gli uffici saranno costituiti da piccoli network senza fili, chiamati "Piconets" di cui faranno parte da un minimo di 2 fino ad un massimo di 8 periferiche. Una di queste periferiche si chiama "master", mentre le altre sono dette "slaves". I collegamenti sono realizzati attraverso un ricetrasmettitore radiofonico inserito all'interno di ogni dispositivo dotato di tecnologia Bluetooth. Il trasmettitore utilizza una frequenza di 2,4 GHz e la velocità di comunicazione si avvicina ad 1 Mb/s. A ben guardare, oggi già esiste un sistema che permette di far dialogare le periferiche senza cavi. E' la comunicazione a raggi infrarossi (l'IrDA). A prima vista IrDA e Bluetooth sembrano essere la stessa cosa. In realtà esiste una differenza sostanziale: l'IrDA richiede la presenza dei 2 apparati (ricevente e tramittente), sulla stessa linea d'azione, ovvero vicini tra loro; Bluetooth, invece, che si basa su trasmissioni radio, non ha il problema della linea d'azione per cui i 2 apparati possono essere collocati anche in posizioni diverse e lungo linee di propagazione diverse, vale a dire anche in stanze distanti tra loro. Bluetooth, quindi, può essere utilizzato per distanze di gran lunga maggiori rispetto a quelle necessarie a far comunicare 2 apparati IrDa. Esistono quattro componenti fondamentali che permettono il corretto funzionamento degli apparecchi Bluetooth: l'unità radio, l'unità di base, il driver, e il softtware. L'unità radio è l'attore principale delle comunicazioni senza fili tra i vari apparecchi Bluetooth; l'unità di base è un hardware composto da memoria flash e un processore che dialoga con unità radio e calcolatore centrale, al fine di fornire tutti i requisiti necessari al corretto funzionamento dello scambio di dati; il driver, ovvero il PC, consente al quarto componente, il software, di svolgere il compito di fornire l'interfaccia all'utente finale. Questi "attori", nel corso della loro giornata, sono sempre in modalità di attesa (standby) e, ad intervalli regolari e molto ravvicinati, effettuano una scansione del territorio per cercare altri apparecchi Bleutooth. Qualora siano rintracciati apparecchi dotati della tecnologia in questione, però, non è detto che il collegamento sia immediato e automatico. Occorre, infatti, che entrambi gli utenti dei due apparecchi pronti al dialogo siano disposti ad entrare in comunicazione tra loro.

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Onerom
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 11:45




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kranio
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 14:03


Fresco di stampa, segnalo questo libro, sul teatro e i new media ma con un fuoco molto più ampio.

Maia BORELLI, Nicola SAVARESE
Te@tri nella rete
Arti e tecniche dello spettacolo nell'era dei nuovi media
Roma, Carocci, 2004
pp. 312
Euro 20.00
Cod ISBN 88-430-2921-5

Dal sito di Carocci:

http://www.carocci.it/

"Te@tri nella rete è una ricerca sulle esperienze in atto di cyberteatro ma anche un'immagine per condensare alcune domande sugli insoliti rapporti tra nuovi media e teatro. Perchè un´arte come il teatro, così immediata (senza intermediari fra attore e spettatore) ed esclusiva (tradizionalmente destinata ad un pubblico limitato), sembra cedere anch'essa alle lusinghe globali dei media e di internet? E quali generi teatrali o quali ambiti del teatro - creazione, messinscena, gestione, studio - trarranno effettivi vantaggi dalla rivoluzione digitale e da internet? Teatro e internet viaggiano su strade completamente diverse, luogo di spettacoli e di passioni il primo, strumento per lo più di comunicazione il secondo. Attraverso i nuovi media, il teatro si inoltra in un terzo, ibrido territorio dove prevalgono gioco, creatività, sorprese, illusioni. Un universo tecnologico proiettato nei mondi virtuali e della fantascienza ma che affonda le proprie radici nel teatro più antico. Così il libro scopre che la tecnologia si è affacciata sulla scena fin dagli esordi, con quel deus ex machina dei greci, che appariva dall'alto a risolvere le storie come un supereroe o un avatar dei videogiochi d'oggi."
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 15:19
body art


Marina Abramovic, protagonista indiscussa da più di trent'anni della scena artistica internazionale, è a Napoli con una mostra personale, inaugurata con una performance appositamente concepita. L'artista serba esordì a Belgrado negli anni Settanta. Sin dall'inizio il suo corpo è stato il soggetto, l'oggetto e lo strumento di un lavoro indirizzato verso tematiche sociali attuali. La ricerca del confronto con lo scorrere del tempo e con la morte, vista come momento fondamentale di trasformazione spirituale ed emozionale, sono stati tra i punti fermi delle sue coinvolgenti performance. Spesso, in questa ricerca, la Abramovic ha utilizzato lo scheletro come simbolo universalmente riconosciuto, realizzando opere e azioni che rappresentano un momento capace di evocare i riti riguardanti il rapporto tra la vita e la morte diffusi in ogni tempo e in ogni cultura.
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 15:33
valery


VIDEOGIOCHI? STUDENTI MOTIVATI

Questa l'opinione di un terzo degli insegnanti scolastici d'Inghilterra e Galles, che usano alcuni videogiochi come strumento didattico. Electronic Arts si frega le mani e istruisce gli studenti.
Londra - I ricercatori del NESTA Futurelab, in collaborazione con Electronic Arts, hanno reso noti i primi risultati di uno studio sull'uso dei videogiochi come strumento di supporto alla didattica scolastica tradizionale. Il 59% dei 1000 insegnanti coinvolti è favorevole all'uso di software ludici sui banchi di scuola, mentre un terzo dei partecipanti è addirittura entusiasta delle proprietà motivazionali di certi giochi.
Secondo il rapporto sulla prima fase della ricerca Teaching with Games, pubblicato da BBC, la maggioranza degli insegnanti britannici usa da tempo videogiochi e software interattivi, spesso impiegati come supporto per lezioni tradizionali. Molti docenti sembrano addirittura avere idee ben precise sugli effetti benefici legati all'uso dei giochi digitali: il 91% pensa che i videogiochi possano sviluppare abilità motorie e cognitive, mentre il 60% crede che abbiano una qualche influenza sulla formazione culturale ed intellettuale degli studenti.
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 15:45
valery


Prospettive future del wi-fi

Wi-fi è usato da anni in tutto il mondo per portare connettività veloce nelle zone isolate e nei piccoli centri. In America si è sperimentata anche un'integrazione con la telefonia mobile dove il wi-fi dovrebbe sostituire le vecchie antenne GSM/GPRS/UMTS, con una nuova rete in grado di dare le velocità sperate e i servizi di videotelefonia, laddove l'UMTS si è rivelato un fallimento, che ha messo in luce l'esigenza di non intervenire solo sui protocolli e sul software, ma di un investimento ben più consistente per aggiornare un'infrastruttura ventennale obsoleta.
Ci sono prospettive di integrare fonia fissa e mobile in un unico apparecchio che con lo stesso numero funzioni da fisso/cordless nel raggio di 300 metri da casa, e oltre come un normale cellulare.
Grazie al wi-fi, anche i centri più piccoli hanno spesso possibilità di accesso veloce ad Internet, pur non essendo coperti da ADSL.

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minito666
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 15:46


Le performance degli artisti della Body art destano spesso scandalo per il ricorso esplicito ed esasperato ad azioni del corpo intime ed imbarazzanti quali l'espletazione dei propri bisogni fisiologici, la masturbazione, la tortura, ecc.
In questi atti provocatori ed estremi, in cui si fa ricorso in molti casi all'autolesionismo, gli artisti trovano una forma di liberazione catartica che attraverso il lavoro sul e con il proprio corpo, violento nelle azioni e nell'esibizione al pubblico, dà voce a debolezze, inclinazioni, perversioni come protesta contro l'umiliazione della condizione umana, espressa in una visione mistica e spesso drammatica.
Ma le parole non finiscono mai...........perche l'arte e in tutto
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-Lupin-
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 21:30
teatro e rapporto con le nuove generazioni


Caro professore,
affrontando il suo discorso sul teatro e il suo rapporto con le nuove generazioni, mi sono lasciato catturare dalla sua stessa visione di teatro inteso come uno spazio mentale che tende ad esprimersi nella sua molteplicità di codici.
Credo anch'io che questa sia la strada giusta da seguire per migliorare oltre che la performance interattiva, la vita della società dell'informazione, poichè solo attraverso la tecnologia di rappresentazione chiamata teatro possiamo confrontarci in modo attuale con il mondo.
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Sax84
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[*] Inviato il 26-3-2006 at 23:41
SMS


Polsi e pollici a rischio per la "sms mania"

Siete fan dei messaggi tramite telefonino? Fate attenzione a pollici e polsi . Con la frenesia della scrittura di Sms, infatti, crescono anche dolori e piccoli acciacchi alle articolazioni di mani e braccia. È nata addirittura una nuova patologia, il "danno da sforzo ripetuto" (Rsi), sottolineata da un boom che la rende quasi un'epidemia: più 38% in cinque anni, con 3,8 milioni di neo vittime l'anno.
I dati arrivano da un'indagine britannica condotta per conto del colosso della telefonia Virgin Mobile. Il sondaggio evidenzia i numeri di una dipendenza che non accenna a diminuire: più del 12% degli intervistati dice di comporre 20 Sms al giorno e il 10% arriva a digitarne addirittura 100.
L'esercito degli "sms addicted" (i drogati dei messaggi) corre rischi non soltanto per la quantità delle lettere digitate sulla tastiera del cellulare, ma anche per la velocità con cui il dito corre. Basti un caso da Guinness: Craig Crosbie, operaio scozzese, è in testa alla classifica degli autori più veloci del mondo con 160 caratteri scritti in soli 48 secondi.

Staibene.it

Siamo realmente di fronte ad un problema serio, o è solo un problemino che riguarda la fascia debole dei teenagers?
Il nuovo modo di comunicare tramite sms (short message system) sta causando prblemi alla persona (non solo a livello fisico ma anche psicologico), o in realtà è un innovativo metodo di comunicazione che mette in evidenza aspetti di noi stessi altrimenti sconosciuti?
Leggendo il capitolo riguardante gli SMS del libro del prof. e leggendo un po' nella rete mi sono reso conto che quasi sicuramente, questo dei messagini, è davvero un fenomeno interessante per alcuni punti di vista. Credo di aver capito che tramite "delle protesi" (tastiere, fogli, lavagne, schermi) l'essere umano riusce ad esprimersi in maniera diversa di come avrebbe fatto con il modo "tradizionale". A mio parere, credo che questo fattore dipenda dal fatto che, utilizzando per esempio un sms o il portale di una chat, riusciamo a visualizzare visivamente i nostri concetti per poi poterli modificare correggere o addiritura cancellare....cosa impossibile da farsi in un dialogo verbale.
Evidentemente, se il mio conceto è giusto, la quasi totalità dei teenagers si sente più sicura dietro una tastierina di un cell piuttosto che davanti ad una persona.
Dal punto di vista tecnico, c'è da dire però che l'espansione di questo fenomeno, è dovuta anche alla velocità della comunicazione e alla praticità della stessa, tanto da crearsi intorno a se un linguaggio in continuo aggiornamento (xò, xkè, c6, qlcosa,ecc...)per velocizzarla ulteriormente.
Ora cosa ne pensate voi di tutto ciò?
Dovremmo preservare le nostre dita e i nostri polsi, o in fondo gli SMS sono più utili che dannosi ???

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lilia
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[*] Inviato il 27-3-2006 at 14:04


a proposito di imparare giocando....
proprio questa settimana ho presentato in sede di esame il mio progetto interattivo che ha un fine educativo e che abbia un pubblico diverso da quello che vediamo quasi sempre rivolto verso questo mondo del web.un pubblico formato dai piu' piccini che si possano misurare con questa realta' dove non vi e' un insegnante una classe o dei compagni di banco ma un'interfaccia attraverso la quale entrare,estendere la propria mente e il proprio corpo,e imparare una disciplina quale inh questo caso la lingua inglese.
puo' a questo punto il computer sostituire il calore di un'insegnante??
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dany castronuovo
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[*] Inviato il 27-3-2006 at 14:18
entropia


Leggendo le riflessioni fatte da vari studenti riguardo il problema della mancanza di un adeguato insegnamento dell'informatica nelle scuole concordo pienamente con l'idea di un impegno maggiore e la volontà di potenziare questo settore con il contributo da parte di noi ragazzi innanzitutto e poi da parte degli insegnanti al fine di valorizzare questo settore evitando il rischio di immergersi in quella che è stata dal professore definita ''entropia''
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iacovone raffaele
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[*] Inviato il 27-3-2006 at 14:25
eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii


Finalmente Oggi 27\03\2006 sono riuscito a iscrivermi al forum!!!!
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nelly
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[*] Inviato il 27-3-2006 at 14:28


Salve prof.
sono Antonella Ingrosso, oggi avrei dovuto fare l'esame ma per problemi di tempo abbiamo spostato a domani, come già sà...
Le parlerò del progetto del Tam Teatromusica di Padova, una simulazione teatrale in un ambiente digitale...ambiente digitale, paragonato al teatro, perchè, come lei dice nel suo libro, nel teatro si impara a muovere il corpo nello spazio e ad interagire con gli altri.Nell'ambiente digitale avviene questo, sapersi muovere per comunicare, tenendo presente sia il piano educativo che quello ludico-partecipativo, fondamentale è il gioco, partecipando giocando, proprio quello che il Tam fà.
A proposito di questo volevo parlare di un gioco on-line, dove sono iscritta da quasi un mese, è ambientato nel medioevo, ogni utente deve adottare un ruolo: elfo, folletto,gnomo,fata, umano, guerriero e molti altri, decidere in che ambiente stare e puoi interagire con gli altri utenti senza mai parlare del "mondo esterno", così lo chiamano, e dando a chiunque del lei, si è controllato da un amministratore se dai informazioni personali. si sviluppa molto la fantasia, perchè ogni movimento e ogni azione è preceduta da una descrizione accurata di ciò che si fà.vi invito ad andare......... www.extremelot.it
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