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potimi
Junior Member
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presenza digitale
Certo non è semplice da capire (o forse accettare?), ma mi ha fatto bene sapere, scoprire che quel tuo picchiettare sul computer, Carlo, era un modo
per dialogare con noi... anche se posticipato: ora leggo e mi fa tornare un po' lì, accende luci su particolari diversi da quelli annotati da me, più
concentrata sul mio apprendere e misurarmi che sul gruppo, sul cerchio.
Note: Ascanio è contagioso per me... mi sono trovata a parlare per cinque minuti di "una salama da sugo che in realtà è da mezzo sugo, quindi noi
non possiamo mangiare il sugo perché la salama da sugo è da mezzo sugo, e allora mangiamo un mezzo sugo... ma cosa vuo dire mezzo sugo......?" e
così via
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carlo
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la ghiandaia
Quota: | Originariamente scritto da potimi
Certo non è semplice da capire (o forse accettare?), ma mi ha fatto bene sapere, scoprire che quel tuo picchiettare sul computer, Carlo, era un modo
per dialogare con noi... anche se posticipato: ora leggo e mi fa tornare un po' lì, accende luci su particolari diversi da quelli annotati da me, più
concentrata sul mio apprendere e misurarmi che sul gruppo, sul cerchio.
Note: Ascanio è contagioso per me... mi sono trovata a parlare per cinque minuti di "una salama da sugo che in realtà è da mezzo sugo, quindi noi
non possiamo mangiare il sugo perché la salama da sugo è da mezzo sugo, e allora mangiamo un mezzo sugo... ma cosa vuo dire mezzo sugo......?" e
così via |
la parola contagio è quella giusta
significa che è accadutp qualcosa
dentro
appena torno a casa (non sono ancora riuscito a scaricare quei testi picchiettati sul palmare... ho a che fare con window XP assai poco
compatibile...)
e dico picchiettare e mi tono in mente
quella ghiandaia che veniva a salutarci
ma vi rendete conto?
una ghiandaia è uccello di boschi...
eppure ci cercava
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carlo
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la superfetazione narrativa
è il 19 aprile
prima di pasqua
continua il laboratorio sull'oralità
e parte la sequenza degli "inizi di storia"
ciascuno se ne inventa una
ed ecco la superfetazione narrativa: il gioco in cui inizia a lievitare una storia presa a pretesto...
la rivolta dei calzini
e delle mutande, reggiseni,cavatte,camicie
ma le scarpe e le cinte no
non si affiancano ai calzini rivoltati
mentre una ghiandaia becchetta alla finestra
pomeriggio
ascoltiamo i repertori delle voci registrate da ascanio
dalle donne di rubiera alle operaie di pontedera e a quelle torinesi
ci sono le cose che si fanno e quelle di cui si parla
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carlo
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il web d'ascanio
ecco qui
http://www.ascaniocelestini.it/
il web d'ascanio
dove cercare altre tracce del suo percorso ai confini del teatro
x quei transiti che portano dentro...
dentro la nostra voglia di parlare il mondo al mondo
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ozzetta
Junior Member
Risposte: 2
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Dopo rubiera ho riflettuto molto sul fatto che si posse trasferire l'oralità nella scrittura mediatica, credo che non sia possibile, credo che è
un'altro fenomeno, una grandiosa opportunità per una ad esempio come me che ha bisogno di un po' di tempo per tradurre in parole comprensibili ciò che
pernso, ma credo che sia qualcosa di diverso dall'oralità, non riesce a mentenere qull'energia propria del corpo, dei suoni che fanno parte della
comunicazione orale...credo che l'energia elettrica non può conservare l'energia della persona, anche per il solo fatto che manca il suono, il ritmo e
il tono dell'emittente. Quindi la parola qui scritta arriverà in modo sicuramente diverso che se io "parlassi le stesse cose" e probbablmente se io
parlassi i concetti che ho appena scritto, a mia volta li esprimenrei in modo diverso e quindi a loro volta cambierebbero...
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potimi
Junior Member
Risposte: 5
Registrato il: 17-4-2003
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Quota: | Originariamente scritto da ozzetta
Dopo rubiera ho riflettuto molto ... credo che sia qualcosa di diverso dall'oralità, non riesce a mentenere qull'energia propria del corpo ...
probbablmente se io parlassi i concetti che ho appena scritto, a mia volta li esprimenrei in modo diverso e quindi a loro volta cambierebbero...
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Sono di strafretta e ho poco tempo per chiacchierare... ma sono completamente d'accordo con te... Chiara? di Padova? Se ho azzeccato vuol dire che le
poche cose che hai scritto nel forum hanno comunque fatto sì che ti "riconoscessi" anche senza corpo.
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carlo
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l'energia dei corpi, elettrica
Quota: | Originariamente scritto da ozzetta
Dopo rubiera ho riflettuto molto sul fatto che si posse trasferire l'oralità nella scrittura mediatica, credo che non sia possibile, credo che è
un'altro fenomeno, una grandiosa opportunità per una ad esempio come me che ha bisogno di un po' di tempo per tradurre in parole comprensibili ciò che
pernso, ma credo che sia qualcosa di diverso dall'oralità,
<<< certo è così
io non affermo il contrario
sostengo che la scrittura on line rispetto alla scrittura tradizionale
è + vicina all'oralità
<<<
non riesce a mentenere qull'energia propria del corpo, dei suoni che fanno parte della comunicazione orale...credo che l'energia elettrica non può
conservare l'energia della persona, anche per il solo fatto che manca il suono, il ritmo e il tono dell'emittente.
<<
visto che l'ho detto nel laboratorio di rubiera
che anche il ns corpo esprime energia elettrica
<<<
Quindi la parola qui scritta arriverà in modo sicuramente diverso che se io "parlassi le stesse cose" e probbablmente se io parlassi i concetti che ho
appena scritto, a mia volta li esprimenrei in modo diverso e quindi a loro volta cambierebbero... |
<<<
ok
la parola detta
condivisa tra corpi
è senza dubbio la condizione ideale di comunicazione
e ne siamo convinti visti che abbiamo condiviso un lavoro sull'oralità
ma detto questo
possiamo condividere qualcos'altro
un pensiero a posteriori
un'eco di memoria
con un'energia vicino a quel valore?
io credo, spero, di si
anche se è altra cosa
tutt'altra cosa
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