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tullio
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PAROLE CHIAVE
TRASGRESSIONE- FRUSTRAZIONE SENTIMENTALE
VEDERE- CREDERE DI VEDERE
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Ascledippo
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Giustizia arriverà....
...........Giustizia arriverà.......
....................Giustizia arriverà............
Le "Baccanti" sono state un'emozione nuova e fortissima...mentre il coro si dava a sfrenate danze, il mio piccolo essere si è tutto scosso e
illuminato...e avrei voluto danzare anche io.
L'unico che non ho tanto apprezzato è stato il nostro amato Valter nelle vesti Penteo...in compenso il coro è stato davvero strepitoso..
In realtà come al solito non riesco a comunicare bene tutto ciò mi passa per la testa (il tutto scorre senza un evidente filo logico..)ma posso dirvi
che ti viene voglia di correre, di saltare di fare rumore, di fare silenzio, di ridere,di urlare, di parlare a voce bassa,
-di spogliarsi-,di recitare...
...e Penteo sgozzerà.........
............e Penteo sgozzerà.........
....................e Penteo sgozzerà.........
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5satiri
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Pulsione emotiva
Ancora una volta il classico entra nelle nostre vite con la sua particolare pulsione emotiva: la resa moderna dell\'opera di Euripide, pur nella
scelta di esaltare attraverso il coro la mimica e il pathos della gestualità, non tradisce il senso della tragedia che ci comunicava l\'originale.
Carino...
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alidifra
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parole chiave III C
irrazionalità logica
coerenza bestiale
individualità
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Morbillo
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Finalmente un'interpretazione della tragedia!
Non capisco le polemiche sul senso del tragico, visto che la rappresentazione era un libero adattamento. Personalmente, ho visto uno spostamento
dell'attenzione dall'individuo, centro dell'opera euripidea, al subconscio: mi è sembrato di assistere all'allucinazione di Penteo, al prevalere della
sua irrazionalità. E se per far prevalere questo concetto bisogna sacrificare alcune scene, pazienza. In fondo, non sono andato al Giacosa per vedere
Euripide, ma per vedere un "libero adattamento".
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NicOne
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Avevo già letto il testo delle Baccanti a scuola ed era l' unica tragedia che mi era veramente piaciuta tra tutte. Forse per questo, x' mi aspettavo
troppo dallo spettacolo, sono rimasta un pò delusa dalla resa teatrale. Il difetto più grosso,che è quello che trovo sempre nel teatro moderno, è
questo non-gusto, o almeno un gusto che non condivido, per l'estetica, la trascuratezza più completa per la scenografia, ridotta ad un semplice
quadrato di cartongesso ripiegabile, la scelta di costumi senza senso e senza senso un pò provocatori, come le Baccanti in mutande (?). certo che
nella mia fantasia tutto era più bello...One
Non vi dirò se lo spettacolo mi è piaciuto o meno, vi posso dire solo che vedendolo non ho ritrovato le "BACCANTI"di Euripide che mi ero immaginata
leggendolo fra i banchi di scuola e commentato dalla professoressa,soprattutto quando ho visto apparire in scena delle pistole,x creare l'effetto
della minaccia non sarebbero bastati dei bastoni??????
tutto il resto lo ha già detto One, non mi resta che salutarvi....Nico
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frank
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la collina e la cella
La collina dove hanno luogo i riti delle baccanti rappresenta chiaramente un'opposizione alla cella dove le donne sono rinchiuse: la libertà,
innanzitutto, di esprimere i propri istinti più remoti e animaleschi scatenandosi in preda a estasi e visioni.
La cella, al contrario, che si identificava con una proiezione di sbarre sulla scena, mostra l'isolamento delle Baccanti che deriva dal loro rapporto
privilegiato con la divinità che suscita l'ostilità di Penteo. La cella rappresenta il luogo nel quale vengono repressi dall'autorità gli istinti più
primitivi della popolazione, ritenuti pericolosi in quanto possono rappresentare una minaccia per l'ordine della città.
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Ire & Cla
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le baccanti
La tragedia greca "le baccanti", che è stata messa in scena al Teatro Giacosa giovedì 4 e venerdì 5 aprile, dalla compagnia "il Teatro di Dioniso" di
Ivrea, racconta la storia di Penteo (interpretato da Valter Malosti) il crudele governatore della città di Tebe e del Dio Dioniso adorato e amato da
tutte le donne della città (le Baccanti), che abbandonano le loro famiglie per seguirlo. Penteo però non vuole accettare questa situazione e con l'
aiuto di uno straniero (interpretato da Michela Cescon), che appoggia le Baccanti, a sua insaputa viene ingannato e quando raggiunge il luogo dove si
trovano le donne viene da loro sbranato e fatto a pezzi.
A noi personalmente la tragedia non è piaciuta perchè l'abbiamo trovata un po' difficile, crudele e abbastanza pesante. Ci congratuliamo però, con la
compagnia, che ha lavorato con impegno e siccome anche noi nel nostro piccolo facciamo teatro sappiamo quanto lavoro c'è dietro ad uno spettacolo e
quanta volontà e pazienza ci vogliono per riuscire a metterlo in scena.
Tra gli attori ci è piaciuta soprattutto Michela Cescon perchè è riuscita a coinvolgerci moltissimo, in particolare nel monologo finale e a farci
entrare nel vivo dello spettacolo.
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The judges
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Malosti: meglio regista!!!
Innanzitutto vorremmo esprimere il nostro disappunto riguardo alla non fedeltà- a tratti apprezzabile, ma alla lunga deleteria e controproducente ai
fini della "tragedia"- rispetto al testo euripideo.. Al di là della discutibile volontarietà della recitazione spiccia da parte di Malosti, ci sembra
che la figura di Penteo sia eccessivamente reinterpretata (nel testo originale assume uno spessore tragico non indifferente) e susciti un'ilarità
inadeguata..Inoltre, nonostante sia stato efficacemente ottenuto l'effetto della polarità comportamentale delle Baccanti, è stata "recisa" una
sezione, a nostro avviso, fondamentale per mettere maggiormente in luce quest'aspetto:il racconto del pastore..
Ci preme sottolineare che questa non vuole assolutamente essere una critica allo spettacolo nella sua totalità, che peraltro abbiamo avuto modo di
apprezzare ampiamente,tuttavia in un commento di questo genere ci è sembrato più opportuno sottolineare gli aspetti, sempre secondo il nostro modesto
parere, più... "vacillanti"..
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lpsephiroth
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ite bakcai
Eccomi giunto in questa terra tebana...
Mi si perdoni la citazione mal riuscita dal greco nell'oggetto. E' colpa del pc che non visualizza i caratteri greci.
Spettacolo travolgente. Da Malosti già si sapeva dell'attenzione particolare dedicata al coro. Riuscito, l'applauso al termine dell'invocazione a
Sisma è stato il legittimo sfogo di tanti studenti che quella parte l'avevano discussa in classe, chiedendosi come sarebbe stato possibile renderla a
teatro.
Azzeccata anche la scena della follia di Penteo, - vedo due soli su Tebe dalle sette porte - , in cui ho potuto assistere alla migliore
interpretazione di Dioniso e alla miglior stycomythia dell'intera rappresentazione. Le altre parti dialogate non hanno avuto lo stesso impatto,
Dioniso non sembrava convincente.
Azzeccato l'espediente del sogno di Penteo, sopratutto per la presenza di una bellissima ragazza passatemi l'annotazione poco professionale, ma non potevo non dirlo!
Pasticcio musicale decisamente coinvolgente e il pezzo di Wagner è stato un trionfo di emozioni intensissime.
Un dramma in movimento, un finale di stasi. Impeccabile dal punto di vista interpretativo, se voleva rappresentare l'uscita dalla prigione della
mania, della follia in cui erano rinchiuse le baccanti e il ritorno alla tranquillità, ma forse troppo brusco per il pubblico, per lo meno per me,
spiazzato dall'improvvisa pausa.
Meravigliosa la citazione di Baudelaire e molto riuscita la contaminazione del finale, che nell'originale greco non mi è mai piaciuto... Molto più
carina l'interpretazione di Cadmo il fenicio come portatore dell'alfabeto e della scrittura per esorcizzare il rapporto con la divinità.
Alcuni tagli sono discutibili, Tiresia secondo me non poteva mancare, migliore la scelta di tagliare il primo annuncio del messaggero... E un altro
appunto: ma perchè oscurare il tragico riconoscimento da parte di Agave del cadavere del figlio????
Indubbiamente un gran lavoro, sicuramente innovativo e sicuramente di notevole impatto per alcuni espedienti mirabili che hanno saputo rendere
stupendamente l'originale. Discutibile quà e là, ma in fondo sono piccoli dettagli tra una danza e l'altra del coro, vero fulcro motore e in movimento
dell'intero dramma.
Una piccola segnalazione: Malosti, al momento di andare sul Citerone travestito da baccante non portava alcun tipo di calzatura. Tuttavia il
messaggero nella scena successiva riferisce di alcune baccanti che brandivano i resti dei suoi arti inferiori con ancora indosso le calzature... E'
vero, sono un maniaco ed è un dettaglio assolutamente di nessun conto però l'ho notato e riferisco.
Sempre e cmq ite Bakcai! Adesso, ripensandoci, ho deciso di uscire da quest'aula e ballare senza freni per un quarto d'ora... Che bello!!!
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Morbillo
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le baccanti a ivrea
Pensiamo che la magia dello spettacolo stesse proprio nella scelta di dare al coro e ai loro "balletti" la parte principale.I loro balletti, così
imperfetti, ma così vigorosi, erano sconvolgenti e coinvolgenti a livello emotivo ed inconscio.Il risultato è stato una lettura decisamente più
moderna della tragedia e secondo noi decisamente più interessante.
L'unica cosa che ci ha spiazzato è stata la brevità dello spettacolo...
e, vedendo le reazioni dei nostri vicini, non crediamo di essere stati gli unici a pensarlo!
meg & dax IVBi
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lpsephiroth
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Scusate di nuovo (grazie Ascledippo)
Ehm... Errata corrige... Pare che la mia citazione preferita fosse di Rimbaud... Chiedo venia... Grazie Ascledippo. L'ho notato grazie alla tua
immensa cultura... Grande Ele sei sempre la migliore!!!
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Dark Rainbow
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che dire? Nonostante l'apprezzabile bravura delle attrici, mi riferisco in particolare alle baccanti, il cui ruolo -come annunciato- centrale, era
stato curato davvero molto bene, lo spettacolo non riusciva a cogliere a fondo lo spirito della tragedia, vuoi per i tagli di scene fondamentali,
prima tra tutte quella relativa ad Agave, vuoi per l'intrusione di elementi estranei all'originale greco. Mi riferisco in particolare alle due guardie
il cui contributo alla vicenda oltre che minimo risultava anche fuori luogo. La fine dello spettacolo mi è parsa inoltre affrettata, e il riferimento
al successivo mito di Cadmo poco pertinente.
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gemma alone
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feelingz on my own...
e pensare che avevo scritto 2 pagine di impressioni pure... e per incomprensioni con questa macchina computerizzata, sono state cancellate, e
vabbe'.......
SI RICOMINCIA!!
quindi gia' ti ho detto che la mia e' stata una prospettiva particolare per la quale l'importante era la parola, non la teatrabilita' dell'
opera....
3 parole chiave: la prima potrebbe essere la MUSICA che senza alcun filtro di sorta ti trasporta nelle atmosfere, negli ambienti, ti parla piu' di
ogni altra presentazione o monologo o dialogo dell' essenziale utile ad apprezzare e calarti nella nuova storia che ti si vuole proporre.
la seconda il CORO. il coro, o meglio le menadi, che sono riuscite a mettere in comune con i loro ascoltatori i loro piu' profondi segreti, le loro
speranze, cio' che piu' le metteva in ricezione con la loro linfa vitale, che le metteva in tensione e le manteneva vive...
infine come terza parola ho scelto TEATRO...
e' proprio durante il monologo del messaggero che riportava la tragedia di penteo che mi e' risultato chiaro il motivo per cui non mi stava piacendo e
di conseguenza che concetto e' per me il teatro...
dovrebbe essere uno strumento di comunicazione che, facendosi forte della trasmettibilita' umana e dei sentimenti che sono veri esattamente come lo
sono gli attori ed il pubblico, riproduce il sogno della realta'.
deve dare chiavi di lettura che sono riconoscibili solamente attraverso la sensibilita', l'interiorita'... dovrebbe essere una sorta di diario delle
impressioni parzialmente tradotte in linguaggi riconoscibili dalla razionalita' e dalla quotidianita'dei sentimenti, che lasci la liberta' di
scegliere cio' che piu' si fonde con l' anima di ognuno.
di conseguenza il monologo del messaggero non m'e' piaciuto perche' non ha trovato una chiave per impressionare cio' che io avevo messo a
disposizione, piuttosto ha sfondato e ha macchiato la mia disponibilita'.
e' una sorta di rischio che si corre di subire una forma di violenza che non e' riconoscibile razionalmente ma diviene conscia qualora si riesca a
mettersi in comunicazione con la memoria dei propri sentimenti.
e' questa la forza estrema del teatro, imprime come una macchina fotografica dei sentimenti e delle impressioni che non sono cancellabili, ed e' forse
per questo motivo che e' difficile abituarsi al teatro ed allo stesso tempo(una volta superata la prima diffidenza) e' difficile disintossicarsi da
quel tipo di linguaggio.
grazie
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letregrazie
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la natura inverosimile
nonostante la difficoltà di immedesimazione dovuta alla natura inverosimile della vicenda rappresentata, abbiamo apprezzato molto l'interpretazione
degli attori e soprattutto di Michela Cescon. A nostro parere l'eccessiva durata delle danze ha penalizzato la parte recitativa.
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carlo
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Risposte: 2024
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DA LICIA RIGIRATO QUI DA ME, PERCHE' NON AVEVA FATTO new reply
la mia vocina fuori dal CORO
...insomma non mi ha colpito.Forse perchè la mia fantasia galoppa più velocemente di quella di Walter Malosti, e mi ero immaginata un impatto scenico
devastante, e non spoglio come lo è stato.In Macbeth,che mi è piaciuto moltissimo,ho trovato trascinante la scelta di lasciare allo spettatore lo
spazio per potersi immaginare paesaggi e ambienti,naturalmente con l'ausilio di luci e suoni...
Il modo di recitare non è stato superbo per tutti...forse in "Vivere"recitano meglio(con questo ci tengo a precisare che non seguo quel genere,anzi,mi
tengo ben lontano da tutto ciò che sia televisivo)...Carlo non stare troppo attaccato al pc!Un tua devota...
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carlo
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Risposte: 2024
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da CARLOTTA, UNA DELLE ATTRICI ( rigiro io, era andato fuori Forum)
Sono una delle Baccanti dello spettacolo di Malosti. Se avete qualcosa da chiedermi mi farà piacere rispondervi. Per ora vi dico che è stata
un'esperienza bellissima e quello che si è visto ad Ivrea è solo l'inizio di un gran lavoro!
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carlo
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Risposte: 2024
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da ILABIS x CARLOTTA (rigirato da me perchè andato fuori Forum)
Volevamo farti i nostri più vivi complimenti perchè avete fatto un gran lavoro e si è visto... BRAVE
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carlo
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Risposte: 2024
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Ok, il Forum è più complicato ma accresce le nostre potenzialità di conversazione
Quota: | Originariamente scritto da gemmasaramarco
PUNTO 5: FORUM POSSIBILMENTE PIU' AGEVOLE DA UTILIZZARE...
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bell'intervento GemmaSaraMarco (lo trovate in pagina1)
a proposito del punto5 sul Forum:
ho scelto quest'altro software rispetto all'altro
vedi
http://webtool.html.it/servizi2/forum/newtopic.asp?forumid=13940
su cui avevo avviato gli altri Forum
perchè permette di fare molte + cose.
E' più complicato d'accordo (infatti x mesi ho scelto di lavorare con l'altro, molto più immediato) ma ci aiuta ad entrare meglio nello spirito di
questo gioco d'interazione.
Come in questo caso dove ho potuto fare un "quote" del vostro interventio
rendendo più chiaro a chi legge il senso della mia replica.
Non pensate che ne valga la pena?
Dopotutto sono bastati pochi minuti per capire come funzionava, no?
E poi date un'occhiata alle Istruzioni x l'Uso (se sono poco chiare fate un reply, vi ripsonderò)
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=18
Pensate a quando potrete fare delle interrogazioni con questi forum...
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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Da BARBARA (rigirato da me, perchè andato fuori forum)
Secondo me la parte dedicata ai balli delle Baccanti era un po' troppo lunga, mentre si sarebbero dovuti potenziare i dialoghi soprattutto nella parte
iniziale, per facilitare la comprensione dello spettacolo.Nel complesso è stato apprezzabile e interessante.
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carlo
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Risposte: 2024
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Rilancio su Morbillo
Quota: | Originariamente scritto da Morbillo
Finalmente un'interpretazione della tragedia!
(...)
mi è sembrato di assistere all'allucinazione di Penteo, al prevalere della sua irrazionalità. E se per far prevalere questo concetto bisogna
sacrificare alcune scene, pazienza. In fondo, non sono andato al Giacosa per vedere Euripide, ma per vedere un "libero adattamento".
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morbillo
ha centrato il bersaglio
secondo me
a parte la questione del libero adattamento che mi sembra evidente
è nella dimensione onirica di Penteo che si entra con lo spettacolo.
Il doppio sogno di Penteo è la chiave
posseduto da dioniso e mangiato dalla madre...
una tragedia
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awe
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RAVE
Davvero geniali le Baccanti. Le attrici hanno saputo rendere e -soprattutto- trasmettere l'estasi profonda che lo spettatore attendeva, più o meno
consciamente. Devo ammettere che poco ho "visto" a causa del pessimo posto assegnatomi. Ma ho "sentito" molto: e con ciò non intendo solo banalmente
"udito", bensì mi riferisco allo stato d'animo, pervaso di piacevole sconforto. Credo che il "rave bacchico" rispecchiasse lo stato confusionale della
mia mente e che sia servito in qualche modo ad esorcizzare, traslandoli e trasponendoli sul palco scenico, i miei pensieri ed emozioni di vuoto, di
totalità, di sconforto, di gioia, di disprezzo, di affetto, di ammirazione, di odio, di amore, di dolore, di angoscia, di incomprensione, di
conquista, di disfatta... Sono essenzialmente persa. Ma in quel palchetto malpiazzato, soffocante e deprimente sentivo di non essere sola nel mio
tormento. Purtroppo, a casa, non ho chiuso occhio: fissavo il soffitto, con l'impressione di sprofondare nel materasso, rapita da... non so da che. E
in quelle interminabili ore di venerdì notte sono sprofondata nuovamente nell'angoscia (più che nel materasso!). Lo spettacolo ha sortito l'effetto
come di una droga che dopo l'effimera felicità ti rigetta, senza troppi complimenti, nella tristezza; e questa tristezza cade in fondo al cuore,
ancora più addolorato perchè ingannato.
Non ho compreso l'inserimento di elementi anacronistico-moderni, poco inerenti, come le guardie. E dall'alto della mia ignoranza non ho apprezzato, ma
se qualcuno mi illuminasse...
Di poco spessore, a mio avviso, Dioniso. Forse un errore quello di assegnare la parte ad una donna. Certo non è una considerazione maschilista:
semplicemente credo non fosse un ruolo così... femminile.
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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farsi contagiare dal desiderio di danzare
Quota: | Originariamente scritto da lpsephiroth
(...)
Un dramma in movimento, un finale di stasi. Impeccabile dal punto di vista interpretativo, se voleva rappresentare l'uscita dalla prigione della
mania, della follia in cui erano rinchiuse le baccanti e il ritorno alla tranquillità, ma forse troppo brusco per il pubblico, per lo meno per me,
spiazzato dall'improvvisa pausa.
>>>Lpse..., emblematico il tuo sguardo ci porta dentro lo spettacolo e si muove con bella presenza di spirito. E' molto vicino all'idea che intendo
trasmettere quando sostengo che la rete degli sguardi degli spettatori produce teatro...
(...) un altro appunto: ma perchè oscurare il tragico riconoscimento da parte di Agave del cadavere del figlio????
>>> qui però riemerge la contraddizione:
perchè pensare che il teatro debba riprodurre il testo scritto?
(...) Malosti, al momento di andare sul Citerone travestito da baccante non portava alcun tipo di calzatura. Tuttavia il messaggero nella scena
successiva riferisce di alcune baccanti che brandivano i resti dei suoi arti inferiori con ancora indosso le calzature... E' vero, sono un maniaco ed
è un dettaglio assolutamente di nessun conto però l'ho notato e riferisco.
>>> vedi, questo concentrarsi su un dettaglio è più importante di quello che si pensi
ma il problema, secondo me, non deve diventare quello di rendere plausibile la rappresentazione. Questo può valere per ilò cinema della
verosimiglianza non per il teatro.
(...)Sempre e cmq ite Bakcai! Adesso, ripensandoci, ho deciso di uscire da quest'aula e ballare senza freni per un quarto d'ora... Che bello!!!
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>>>questa è una cosa notevole
farsi contagiare del teatro, sentirsi addosso un pò di quell'energia desiderante che la scena trasmette é, forse,
il massimo che possa accadere.
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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sentirsi persi
Quota: | Originariamente scritto da awe
Davvero geniali le Baccanti. Le attrici hanno saputo rendere e -soprattutto- trasmettere l'estasi profonda che lo spettatore attendeva, più o meno
consciamente. Devo ammettere che poco ho "visto" a causa del pessimo posto assegnatomi. Ma ho "sentito" molto: e con ciò non intendo solo banalmente
"udito", bensì mi riferisco allo stato d'animo, pervaso di piacevole sconforto. Credo che il "rave bacchico" rispecchiasse lo stato confusionale della
mia mente e che sia servito in qualche modo ad esorcizzare, traslandoli e trasponendoli sul palco scenico, i miei pensieri ed emozioni di vuoto, di
totalità, di sconforto, di gioia, di disprezzo, di affetto, di ammirazione, di odio, di amore, di dolore, di angoscia, di incomprensione, di
conquista, di disfatta... Sono essenzialmente persa. |
awe, è molto intenso questo tuo "sguardo" attraverso l'orecchio: l'ascolto è in fondo come un piccolo teatro, diceva Roland Barthes
trovo bellissimo il fatto che ti sia rimasta addosso un'inquetudine teatrale tale da lasciarti sospesa nel sonno...
benissimo poi rilanciare l'idea del rave bacchico...
anche se poi ti fai prendere dalla critica analitica su ciò che t'aspettavi, secondo le tue prefigurazioni...
alla fine dei conti è più affascinate sentirsi persi piuttosto che ritrovarsi dentro le proprie certezze prefigurate, no?
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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kali, la terribile
ho scaricato dal web l'immagine di kali di cui parlavo + indietro, qui nel forum
perchè non cercate in rete anche voi qualcosa inerente il nostro percorso attraverso Le baccanti?
sia immagini che link ulteriori
è un modo x qualificare questo nostro scambio, oltre le analisi e gli sguardi soggettivi, raccogliendo indizi che contrassegnino questo gioco di
riflessi esperienziali.
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