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carlo
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2004! Ipermedia e Teatro_ Uni.LECCE_STAMMS_II anno
Università di Lecce
Anno accademico 2003-2004
Insegnamento
Informatica Multimediale
(Ipermedia e Teatro )
Docente
Carlo Infante
carlo@teatron.org
1. Edutainment. L’interattività tra teatro e ipermedia
Ricognizione sugli scenari dell’avanzamento tecnologico in relazione ai processi dell’apprendimento e all’evoluzione dei linguaggi scenici
nell’animazione teatrale con i nuovi media.
L’edutainment (educational + entertainment) si basa sul principio ludico dello sguardo dinamico proprio della percezione teatrale e alcune pratiche di
gioco multimediale in ambito educativo.
http://www.teatron.org/impararegiocando
2. Le web experience
Si tratta di scritture sceniche on line
http://www.teatron.org/W_E.html concepite per mettere in relazione il mondo d’Internet con quello della vita e del suo doppio: la scena
teatrale, quella disposta a cambiare in una continua sperimentazione sui linguaggi, multimediali, coreografici e musicali.
Sulla base di un concorso promosso da A_D_E
http://www.teatron.org/ade
hanno trovato forma nel web, con animazioni e altre soluzioni ipermediali, delle “scritture” che contemplano, oltre la realizzazione on line, le idee
per uno sviluppo spettacolare, teatrale, coreografico, performativo o installatorio, così da rendere possibile la creazione di un evento dal vivo in
ambiente scenico.
3. La scena artificiale
L’ibridazione tra teatro ed elettronica nell’arco delle ultime decine d’anni ha visto consolidarsi alcune specificità di nuova creazione
spettacolare.
Una stilizzata ricocognizione delle nuove costanti performative del videoteatro ,delle radioscene , dei teleraconti e delle performance mixed-media
ancor prima dell’avvento della multimedialità interattiva.
http://www.teatron.org/corpielettro/corpi_elettroniche.html
4. I teatri della memoria
La memoria scenica e l’ipermedia. La dinamica non-lineare nella ricostruzione multimediale di un’esperienza scenica ( propriamente sinestesica
nell’integrazione di più linguaggi) permette, secondo le potenzialità ipertestuali la ricombinazione degli elementi di un teatro fondato sulla
multisensorialità: dall’aspetto letterario delle drammaturgie scritte a quelle visive delle specificità scenografiche, dalla fisicità dell’attore
all’immaterialità delle risoluzioni audiovisive.
http://www.teatron.org/agapow/virtual/testi/teatrmem.htm
5. La ciberperformance e la nuova spettacolarità interattiva
Un analisi delle mutazioni teatrali delle ultime generazioni: dalle ascendenze artaudiane dell’estremizzazione del corpo alle pratiche
dell’interattività, delle tele-operazioni nel nuovo spazio-tempo digitale e del digital story-telling.
Il principio della percezione condivisa sulla quale si fonda l’idea stessa di teatro si misura con altri spazi-tempo come quelli espressi dagli
ambienti digitali.
http://www.teatron.org/agapow/perf/articoli/nuovaspe.htm
6. Il laboratorio d'arte dello spettatore
Dalla consapevolezza della funzione dello spettatore, come "autore di memoria e di senso", in grado di colmare con il proprio “sguardo partecipativo”
l'opera teatrale, alla pratica telematica che può tradurre
questo pensiero teatrale in azione di comunicazione(http://www.teatron.org/punto_vista_vita.html).
Le nuove sensibilità della “scrittura connettiva”, la pratica delle scrittura on line, rappresentano una significativa esperienza per espandere la
condivisione, nell’espressione di una comunicazione soggettiva e interrelazionale che si attesta a di qua della funzione critica e analitica dello
spettacolo.
Esperienza che trova sviluppo diffuso nel fenomeno dei weblog, i diari di bordo on line.
Emblematico quello realizzato per la Biennale Teatro di Venia nel 1999. http://www.teatron.org/diario
7. Il suono del teatro
Analisi delle proprietà teatrali in quanto gioco dinamico che - attraverso la sinestesia, il principio sulla base del quale si associano tra loro
sfere sensoriali diverse - porta oltre i canoni della drammaturgia basata esclusivamente sull’alfabeto. E’ una questione di energia: recitar-cantando
ritmo tribale, trip-hop o “deep listening” che sia.
Una linea di ricerca che tratterà non solo di teatro musicale ma di come il suono si fa teatro, delle musiche di scena e delle colonne sonore che
spesso creano dei “sottotesti” sensoriali ad un teatro che sa essere campo magnetico di tutti i linguaggi.
http://www.teatron.org/pot/blog/article_2003_02_15_1933.html
8. Genius Loci
Laboratorio sulla progettualità culturale e multimediale basata sull’esperienza del campo di ricerca attivato a Roca nell’ambito del progetto “Genius
Loci. L’identità plurale del Salento”.
L’attività è già in corso attraverso il forum on line
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=185
Il corso si basa sull’utilizzo del forum telematico da parte degli studenti
http://www.teatron.org/forum
Bibliografia:
Derrick De Kerckhove, "Brainframes" Baskerville,1994
Pierre Levy, "L'intelligenza collettiva" Feltrinelli, 1996
Edgar Morin, "La testa ben fatta", Cortina, 2000
Carlo Infante, "Imparare giocando. L'interattività tra teatro e ipermedia", Bollati Boringhieri,2000
Stefano Gulmanelli, “PopWar. Visioni libertarie nell’uso delle nuove tecnologie”, Apogeo, 2003
Altri testi e altri materiali di supporto didattico verranno indicati nel forum
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angelo
Junior Member
Risposte: 9
Registrato il: 20-1-2004
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domanda
con un tipo di scenario interattivo, lo "spettatore" non è più tale ma diventa parte integrante dello spettaccolo stesso (come visto anche nei video)
quindi il teatro interattivo si muove verso una nuova concezione di spettacolo?
una sorta di inconsapevole azione e quindi reazione casuale...? non vorrei a ver detto una boiata
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Serena
Member
Risposte: 21
Registrato il: 7-10-2003
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Ipermedia?
Noi parliamo di ipermedia e teatro cercando di "mescolare" il tutto, ma oggi in una società in cui ormai è la tecnologia a governare, le persone non
saranno portate a preferire, paradossalmente, il teatro "tradizionale"?
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Mimmo Capozzi
Member
Risposte: 94
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domanda
...è giusto tuffarsi nella dimensione oceanica dell'ipermedia senza che vi sia una conoscenza, quantomeno di base, dei singoli linguaggi?
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
Registrato il: 10-3-2002
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La Testa Ben Fatta
Quota: | Originariamente scritto da Mimmo Capozzi
...è giusto tuffarsi nella dimensione oceanica dell'ipermedia senza che vi sia una conoscenza, quantomeno di base, dei singoli linguaggi?
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si
quando entri in mare non devi necessariamente conoscere tutte le cose che lo abitano o che lo navigano
l'ipermedia è una modalità digitale che ricombina i linguaggi che scegli di utilizzare
è chiaro che se devi produrre un ipermedia deco esserci sia competenze tecnologiche che culturali (alfabetiche,musicali, audiovisive,etc...)
ma qui stiamo trattando dei principi generali della progettualità
e poi
se proprio vogliamo dirla tutta
ribadisco il concetto-matrice sul quale baso il mio spirito pedagogico:
la suddivisione per discipline e linguaggi è un invenzione (comoda ma riduzionista)
utlizziamola ma non facciamoci vincolare troppo
consiglio di leggere il libro di Morin che ho inserito in bibliografia
La Testa Ben fatta
nel frattempo
trattiamo di questioni di connessione a questo forum
riprendo qui dall'email una tua che hai scritto prima di risolvere da solo il problema
<<<
salve prof.,
sono Mimmo Capozzi (quello del passaggio a Itaca) del 2° anno dello STAMMS, ho problemi con la registrazione al forum...una volta visualizzata
l'home-page del teatron non riesco ad aprire nessun link, ne a registrarmi ("impossibile visualizzare pagina")
spero che si tratti di fastidi temporanei.
buon lavoro e a presto
<<<
non so bene cosa sia successo
ho appena provato a registrarmi con un nome nuovo
ed è andato tutto liscio
è anche vero che ho un'ADSL buona
ma delle volte il server di Teatron fa bizze
(ha migliaia di contatti al giorno!!!)
in quel caso
cliccate su AGGIORNA
il tastino con le due freccettine che si cercano
in alto a sinistra
e spesso si sblocca l'intoppino
ma la vera risposta è riprovare
sempre
non stopparsi
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vito2
Junior Member
Risposte: 3
Registrato il: 22-1-2004
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RIFLESSIONE:
Devo riconoscere che ero un po' scettico sulla utilità di questo insegnamento, riconosco invece che può essere un'alternativa al solito fare teatro o
spettacolo in genere...forse diventerà, o sta già diventando la forma più "gettonata" e quindi da quello che era l'"insolito", oggi è da considerare
il consueto.
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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scegli dal menù
Quota: | Originariamente scritto da vito2
RIFLESSIONE:
Devo riconoscere che ero un po' scettico sulla utilità di questo insegnamento, riconosco invece che può essere un'alternativa al solito fare teatro o
spettacolo in genere...forse diventerà, o sta già diventando la forma più "gettonata" e quindi da quello che era l'"insolito", oggi è da considerare
il consueto. |
devo dirti che sono d'accordo?
ok, ci siamo
entra nel merito
facci capire quali sono i punti tematici che t'interessa sviluppare tyra quelli indicati nel Menù in cima al forum
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vito2
Junior Member
Risposte: 3
Registrato il: 22-1-2004
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Buon giorno,
sono Vito2, leggendo i diversi punti sopra indicati, "web-experience" mi interessa, dovrei però saperne maggiormente per poter creare quelcosa di mio
con la rete, lo potremmo fare a lezione.
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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cogliere le opportunità:tradurre informazione in evoluzione
Quota: | Originariamente scritto da vito2
Buon giorno,
sono Vito2, leggendo i diversi punti sopra indicati, "web-experience" mi interessa, dovrei però saperne maggiormente per poter creare quelcosa di mio
con la rete, lo potremmo fare a lezione. |
ecco qui trovi delle info dettagliate
e ti consiglio di andare anche su
http://www.trovarsinrete.org/concorsosm2004.htm
dove si parla di Scrittura Mutante
è un concorso che ho ideato
pensando alle possibili soluzioni creative x il web
che stanno nascoste nell'underground
anche quello salentino
pensaci su
magari partecipa!
seguire il mio corso significa cogliere al volo le opportunità che lancio
tradurre le informazioni in evoluzione
e ricordatevi la competenza da webmaster non è decisiva
si trova sempre qualcuno in grado di...
il punto centrale è il progetto
parlo a tutti
vi aspetto qui
nel forum
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Serena
Member
Risposte: 21
Registrato il: 7-10-2003
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Anche se di come si fa MUSICA io non ne capisco molto, mi piace ascoltarla e mi piace la proposta de "IL TEATRO DEL SUONO", sono rimasta colpita dai
filmati che abbiamo visto in aula e da come i nostri sensi possono partecipare al mondo dell'ipermedia. Ma sto dicendo cavolate?
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
Registrato il: 10-3-2002
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affinare l'attenzione
Quota: | Originariamente scritto da Serena
Anche se di come si fa MUSICA io non ne capisco molto, mi piace ascoltarla e mi piace la proposta de "IL TEATRO DEL SUONO", sono rimasta colpita dai
filmati che abbiamo visto in aula e da come i nostri sensi possono partecipare al mondo dell'ipermedia. Ma sto dicendo cavolate?
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no
ma cerca di affinare l'attenzione
quale delle cose che ho fatto vedere t'ha stimolato una riflessione?
per quanto riguarda il suono del teatro
andate a vedere il forum che si è sviluppato con i vostri colleghi del III anno (allora, lo scorso anno, era il II)
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=121
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Tambouriner
Member
Risposte: 154
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CARNE A TUTTI!!!
Lo spam dei Monty Python
Perché lo spam si chiama così in tutto il mondo? È cominciato tutto dalla carne Spam (in maiuscolo, in questo caso), marchio registrato della Hormel
Foods Corporation, e da una scenetta dei Monty Python, un gruppo di cabarettisti inglesi noti per il loro umorismo demenziale. In un bar dove ci sono
cinque vichinghi con tanto di elmi con le corna, una coppia di avventori chiede alla cameriera cosa si può mangiare, e questa risponde “uova e Spam,
uova pancetta e Spam, uova pancetta e salsiccia e Spam, Spam e fagioli abbrustoliti…”. I vichinghi si mettono allora a cantare in coro Spam, mentre la
coppia vuole un piatto dove lo Spam non ci sia. Da Spam, inteso come carne onnipresente tra tutte le altre pietanze, a spam inteso come messaggi
indesiderati sparsi in mezzo agli altri, il passo è stato breve. I dialoghi in inglese e tradotti in Italiano della scenetta (e anche il video) si
possono trovare a questo indirizzo:
http://www.spamterminator.it/spam.asp
(fonte: PCWorld n. 149 - Settembre 2003, pag. 34)
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
Registrato il: 10-3-2002
Provenienza: roma
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spam e altro e oltre
Quota: | Originariamente scritto da Tambouriner
Lo spam dei Monty Python
Perché lo spam si chiama così in tutto il mondo? È cominciato tutto dalla carne Spam (in maiuscolo, in questo caso), marchio registrato della Hormel
Foods Corporation, e da una scenetta dei Monty Python, un gruppo di cabarettisti inglesi noti per il loro umorismo demenziale. In un bar dove ci sono
cinque vichinghi con tanto di elmi con le corna, una coppia di avventori chiede alla cameriera cosa si può mangiare, e questa risponde “uova e Spam,
uova pancetta e Spam, uova pancetta e salsiccia e Spam, Spam e fagioli abbrustoliti…”. I vichinghi si mettono allora a cantare in coro Spam, mentre la
coppia vuole un piatto dove lo Spam non ci sia. Da Spam, inteso come carne onnipresente tra tutte le altre pietanze, a spam inteso come messaggi
indesiderati sparsi in mezzo agli altri, il passo è stato breve. I dialoghi in inglese e tradotti in Italiano della scenetta (e anche il video) si
possono trovare a questo indirizzo:
http://www.spamterminator.it/spam.asp
(fonte: PCWorld n. 149 - Settembre 2003, pag. 34) |
replico qui lo stesso intervento che ho fatto nel forum di Drammaturgia dell'Interattività
a qualcuno potrà apparire strano il tuo intervento
ma è da considerare come un input funzionale al nostro percorso
leggete PopWar
che ho indicato in bibliografia:
siamo bombardati dai media
dall'info-spazzatura (spam)
è una "powar"
che va combattuta con
soluzioni creative ed etiche al tempo stesso
ragioniamoci su
c'è da andare oltre
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salvator
Member
Risposte: 44
Registrato il: 15-2-2003
Provenienza: prov. LECCE
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Per ora non c'ho capito un gran ke (!) ma sono rimasto affascinato dalla possibilità ke le nuove tecnologie hanno di interagire con l'uomo o
viceversa!. Per questo dopo tanto navigare allego, per ki voglia capirne di + e con il permessso del fichissimo (!) Prof. Infante, una serie di link
sul tema appunto dell'INTERATTIVITà (ke non è una malattia come credevo!).
Se volete qualcosa di veloce leggetevi questo sito del DAMMS di Bologna sull'arte interattiva
http://www.noemalab.com/sections/specials/tetcm/arte_interattiva/pr...
Se invece volete approfondire vi propongo alcuni siti ke ho trovato sull'argomento:
se conoscete l'inglese abbuffatevene!
Un archivio in rete per accedere a tutti i casi di censura culturale della storia:
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=1729&IDCategoria=69
Volete farvi una passeggiata in bici per le vie di Manhattan o Amsterdam e leggere sui muri della cità?
http://www.jeffrey-shaw.net/html_main/show_work.php3?record_id=83 (il sito contiene dei video)
Piante virtuali che cambiano colore forma e dimensione ad ongi tocco!
http://www.mic.atr.co.jp/~christa/LINKS/NTT2/explan_p_e.html
Entrate in una stanza buia e vuota....
http://epidemic.cicv.fr/geogb/art/dtype/prj/loversgb.html
Una mostra con video proiezioni affrontando il rapporto tra uomo e tecnologia
http://www.museodellafotografia.it/Mostre/mostre%20di%20attualita/a...
Lattuga e ciliegie ma se vi va cercate nel web "Ixiana"
http://www.ruffini.org/Progetti/altrealleanze/ope12.htm
Interazione tra uomo e macchina e se avete l'ultima versione di realplayer cliccate su videoplace per vedere di cosa si tratta
http://www.artmuseum.net/w2vr/timeline/Krueger.html#
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Serena
Member
Risposte: 21
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Modalità: Not Set
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A SALVATOR:
Grazie mille degli indirizzi che ci hai consigliato, andrò sicuramente a visitarli! ciao, Serena.
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Tambouriner
Member
Risposte: 154
Registrato il: 20-3-2003
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POPWAR: BOLLETTINO DI GUERRA DEI NETATTIVISTI
Sono molti a credere che ci sia una nuova guerra in atto e Stefano Gulmanelli con il suo libro PopWar (editore Apogeo, 2003) ne dettaglia i campi di
battaglia e le armi in uso.
È un testo che riesce, con meno di 150 pagine, a rappresentare in modo esaustivo tutte le principali falangi del Net-Attivismo, tracciandone i
relativi manifesti ideologici e le linee d'azione. PopWar è il bollettino dal fronte, ove l'inviato è chiaramente nella trincea di una delle due
fazioni in lotta, i NetAttivisti, e l'unico punto di vista che emerge è il loro.
Ma va bene così. Sento il bisogno, a volte, di leggere o ascoltare argomentazioni palesemente di parte, per poi maturare un'opinione mediata e
ragionata confrontando più opinioni. Certo è, che la voce che si leva da PopWar è eccessivamente assolutista: il NetAttivismo contro l'ordine
costituito (peraltro efficacemente sintetizzato in Government che sta per Corporate Government), comunque e ovunque.
Vediamo i baluardi su cui si combatte la PopWar, racchiusi in tre principali diritti digitali:
- diritto alla libera riproduzione di informazioni e contenuti
- diritto alle infrastrutture comunicative
- diritto all'anonimato dell'utente e alla privacy del cittadino
Mentre per gli ultimi due temi due mi trovo vicino alle istanze di salvaguardia di tali diritti, in merito al discorso sul copyright mi sfugge una
realistica applicazione del principio della “libera riproduzione”.
Sicuramente il file sharing ha messo in crisi e in discussione dei modelli che parevano consolidati. Però ritengo sacrosanto il diritto di un
qualsiasi autore (musicisti, scrittori, aziende, ecc.) di salvaguardare il proprio lavoro. Chissà quale sarebbe il punto di vista di Gulmanelli se il
suo libro fosse riprodotto on-line e distribuito gratuitamente.
Non è un discorso che si può esaurire in poche righe, lo so. Però non condivido un'atteggiamento oltranzista per principio. E su PopWar, questo
spirito di frontiera assume tratti assoluti, per cui l'auspicio di cambiare le regole e le leggi può passare, secondo l'autore, esclusivamente
attraverso una sovversione, un golpe seppur virtuale ove tutte le azioni, legali o meno, diventano lecite.
In definitiva: PopWar è utile, interessante, ricco di punti di vista pur raccolti solo nell'ambito del NetAttivismo. Sconsigliato ai quindicenni
terribili (è solo uno stereotipo, naturalmente) che se applicassero alla lettera le azioni dei NetAttivisti, potrebbero non rendersi conto di
infrangere svariate (attuali) leggi nella maggior parte del mondo.
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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scandaglia
Quota: | Originariamente scritto da salvator
Per ora non c'ho capito un gran ke (!)
<<<
e rieccoci...
è un problema che emerge costantemente
e non riguarda il fatto d'essere bizantino (mio padre tra l'altro era greco...)
bensì di trattare di questioni non ovvie
come quelle che riguardano la possibilità di coniugare la dimensione culturale con quella tecnologica
ma ce la faremo
ce la farai
sei ad ottimo punto
<<<
ma sono rimasto affascinato dalla possibilità ke le nuove tecnologie hanno di interagire con l'uomo o viceversa!. Per questo dopo tanto navigare
allego, per ki voglia capirne di + e con il permessso del fichissimo (!) Prof. Infante, una serie di link sul tema appunto dell'INTERATTIVITà (ke non
è una malattia come credevo!).
<<<
ottima ricerca
a questo punto rilancio
prima cosa:
falli funzionare i link
va dato uno spazio dopo l'ultima lettera dell'URL
seconda cosa:
scrivi una riga di commento e agganciala con le tematiche che esprimo nel corso
terza cosa:
leggi e rifletti su questi testi
clicca qui
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=94
scandaglia
stai aprendo la pista
voli verso un esame glorioso
vale x tutti!
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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link a PopWar
Quota: | Originariamente scritto da Tambouriner
Sono molti a credere che ci sia una nuova guerra in atto e Stefano Gulmanelli con il suo libro PopWar (editore Apogeo, 2003) ne dettaglia i campi di
battaglia e le armi in uso.
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eccellente
tamb
intervieni anche nel forum su PopWar!!!
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=211
a proposito dateci un'occhiata
vale la pena
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Tambouriner
Member
Risposte: 154
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IL NETATTIVISMO CI SALVERÀ?
NetAttivismo è un'innovativa forma di impegno e protesta sociale realizzata attraverso l'impiego delle nuove tecnologie.
Gulmanelli e Dagnino tracciano una sorta profilo sociale dell'attivista tecnologico, calzante però solo per il panorama statunitense. In Italia la
situazione è ben diversa, e i cosiddetti netattivisti sono per lo più relegati nei centri sociali, dove si condensa una specializzazione tecnologica
che farebbe gola a molte aziende. Del tutto simile la questione dei blog, che negli USA stanno costituendo un polo alternativo di informazione e
riflessione critica, mentre in Italia, per convinzione degli stessi protagonisti, ci si dedica ad attività ludiche. Il confortante panorama
del'attivismo digitale americano è quindi difficilmente replicabile nel nostro paese, a causa di differenze culturali basilari sul concetto di vita
partecipata.
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
Registrato il: 10-3-2002
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non mandate messaggi!
ma scrivete qui nel forum
anche xchè dei messaggi che m'avete mandato sono andati persi!
vi risponderò in queste pagine
SE OGNI TANTO NON S'APRONO
CLICCATE SU AGGIORNA (le 2 freccette)
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AngelaT
Member
Risposte: 10
Registrato il: 26-1-2004
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Ho ripescato un suo articolo su un Frigidaire di qualche anno fa a proposito dello spettacolo Afasia di Marcel.lì Antunez Roca, fondatore della
compagnia Fura des Baus di cui ci ha parlato. Devo essere sincera, non ho molti dubbi su come possano svilupparsi tecnicamente questi spettacoli, ma
ce li ho sulla linea intellettuale che seguono.
Tra l’elenco delle sue proposte, al punto 5 c’è “La ciberperformance e la nuova spettacolarità interattiva”. Ora, perché l’interattività a tutti i
costi? È solo un’altra avanguardia o è un mezzo per esprimere qualcosa che in un altro periodo storico non avrebbe avuto lo stesso significato?
Apprezzo ogni tipo di avanguardia, ma mi ci avvicino sempre con qualche difficoltà e in questo caso specifico ho molti dubbi.
Come mai Marcel.lì in Epizoo lasciava che fosse il pubblico a creare lo spettacolo attraverso di lui?
Magari non c’è una verità stabilita per queste espressioni artistiche, forse è questa la vera risposta.
Spero di essere stata chiara, l’argomento è controverso.
grazie
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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la rottura della cornice
Quota: | Originariamente scritto da AngelaT
Ho ripescato un suo articolo su un Frigidaire di qualche anno fa a proposito dello spettacolo Afasia di Marcel.lì Antunez Roca, fondatore della
compagnia Fura des Baus di cui ci ha parlato. Devo essere sincera, non ho molti dubbi su come possano svilupparsi tecnicamente questi spettacoli, ma
ce li ho sulla linea intellettuale che seguono.
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perfetto parliamone
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Tra l’elenco delle sue proposte, al punto 5 c’è “La ciberperformance e la nuova spettacolarità interattiva”. Ora, perché l’interattività a tutti i
costi? È solo un’altra avanguardia o è un mezzo per esprimere qualcosa che in un altro periodo storico non avrebbe avuto lo stesso significato?
<<<
l'avanguardia è finita
ha siglato una fase storica
che ora non ha + senso
sperimentare i nuovi linguaggi è invece necessario
sempre
x quanto riguarda l'interattività c'è da dire
che al di là della particolarità di alcune performance
trovo interessante
interrigarci sul valore antropolico delle trasformazioni che l'uso delle tecnologie comporta
anche x poter produrre degli anticorpi sociali al dominio dei media
dobbiamo saperli giocare quei media
x non farci giocare (lo so, suona retorico: ancor + da parte di chi mi sente svolgere questo concetto, come un "mantra",
da tempo...)
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Apprezzo ogni tipo di avanguardia, ma mi ci avvicino sempre con qualche difficoltà e in questo caso specifico ho molti dubbi.
Come mai Marcel.lì in Epizoo lasciava che fosse il pubblico a creare lo spettacolo attraverso di lui?
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è chiaro che è un semplice gioco
perverso quanto innocente:
il fatto di cliccare sull'interfaccia/cartoon
per far scattare i servomeccanismi ad aria compressa che intervengono sul corpo del performer
è un assioma
lo spettatore/user che determina l'azione
portando all'estrema conseguenza il principio dell'interattività
pensa solo ai trompe l'oeil che all'inizio del 900 fanno rotto la cornice
non solo quella fisica del quadro
ma quella mentale del pubblica dell'arte figurativa
era funzionale?
no
hanno spostato + in là i termoni del gioco
tutto qua
tutto questo fa parte della nostra crescita culturale
magari vale sono una regola
quella dello stile e della misura
(anche quando viene violata)
<<<
Magari non c’è una verità stabilita per queste espressioni artistiche, forse è questa la vera risposta.
Spero di essere stata chiara, l’argomento è controverso.
grazie
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portiamo0lo avanti questo ragionamento
ti va?
con altri tuoi colleghi magari
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AngelaT
Member
Risposte: 10
Registrato il: 26-1-2004
Utente offline
Modalità: Not Set
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Quindi è una questione di shock culturale?
L'importante è rompere gli schemi per non essere omologati. Il mezzo è il vero messaggio?
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Ira di Dio
Junior Member
Risposte: 6
Registrato il: 14-10-2003
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Al posto dei dadi...
Shockarsi culturalmente...
Che rottura di schemi omologati!
C'è un messaggio nel mezzo...
O un mezzo messaggio?
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AngelaT
Member
Risposte: 10
Registrato il: 26-1-2004
Utente offline
Modalità: Not Set
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Al posto dei dadi...
Shockarsi culturalmente...
Che rottura di schemi omologati!
C'è un messaggio nel mezzo...
O un mezzo messaggio?
Vorrei,
ma non ho capito. Mi perdo sempre in questo tipo di linguaggio.
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