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DENTRO LA MEMORIA preghiere d’amore per radio, cittadini e strade buie con il Teatro delle Ariette
Bazzano (Bologna), 27 gennaio 2004
DENTRO LA MEMORIA
24 ore di ascolto e partecipazione:
preghiere d’amore per radio, cittadini e strade buie
DENTRO LA MEMORIA è un progetto, un pensiero o, meglio ancora, un gesto immaginato dal Teatro delle Ariette per il 27 gennaio, Giornata della
Memoria, realizzato con il Comune di Bazzano e la collaborazione di Buena Vista Cineclub, teatron.org e Radio Fujiko.
Un evento basato sulla trasmissione radiofonica di “IL DOLORE. Una preghiera d’amore” di Paola Berselli e Stefano Pasquini, da “IL DOLORE” scritto da
Marguerite Duras nel 1945.
Un’operazione concepita per essere ascoltata ed “agita” sul territorio, attraverso le radio alle finestre delle case, nelle autoradio dei veicoli
parcheggiati, nelle radioline dei viandanti…, mentre in diretta viene trasmessa da un rifugio segreto la preghiera d’amore.
Un progetto che vede la collaborazione di Carlo Infante (http://www.teatron.org) docente di “Performing Media”, linea di ricerca che riguarda l’interazione tra i sistemi dello spettacolo e i mezzi della
comunicazione, rilevandone l’interattività, oltre che tecnologica, psicologica, sociale e culturale.
DENTRO LA MEMORIA è un gesto immaginato per essere vissuto con il paese e i cittadini di Bazzano e con tutti quelli che faranno la scelta di
partecipare, entrando dentro la memoria vissuta nella frequenza radiofonica.
DENTRO LA MEMORIA è un momento d’ascolto e partecipazione: un atto che vuole coinvolgere il territorio, con le sue vie, le case, le attività sociali,
i singoli cittadini, ma anche le istituzioni e soprattutto i mezzi e gli strumenti della comunicazione. La radio prima di tutto, dentro cui la memoria
si sedimenta e diventa valore condiviso attraverso la parola trasmessa.
Uno strumento che si fa ambiente di comunicazione, trasportando altrove, nell’evocazione della memoria d’un altro tempo, conducendo in quel tempo
passato, di guerra: la seconda, la mondiale..
Mezzi di comunicazione come la radio sono integrati con altri strumenti di comunicazione che oltre ai pensieri, le idee, le informazioni trasportano
anche i corpi. Mezzi di comunicazione come il treno.
In questo senso è stata coinvolta la linea ferroviaria Suburbana Bologna-Vignola, per vivere non solo il tempo ma anche lo spazio (il vagone
ferroviario) del viaggio verso Bazzano, per chi viene da fuori.
DENTRO LA MEMORIA utilizza anche un altro mezzo di comunicazione quale il cinema, per una programmazione di film che alimentano l’immaginario
collettivo del progetto, in una selezione curata da Buena Vista Cineclub nella multisala di Bazzano.
DENTRO LA MEMORIA conta, inoltre, su un forum on line dove raccogliere informazioni ed emozioni in corso d’opera, per la Rete degli Sguardi, su http://www.teatron.org/forum.
DENTRO LA MEMORIA ha il suo teatro dell’ascolto nel territorio su Radio Fujiko, ascoltabile a Bologna e Bazzano su modulazione di frequenza 94,700
Mhz.
PROGRAMMA
DENTRO LA MEMORIA
Nel sonno, nel treno, nel cinema, nella radio, nelle vie, nella nebbia, nella notte, nel dopo
dalle 00,00 alle 07,00 NEL SONNO
dalle 07,00 alle 21,00 NEL TRENO
Nella Ferrovia Suburbana Bologna-Vignola, piccole e semplici azioni quotidiane come leggere, però a voce alta, magari qualcosa di Primo Levi, o di
Etty Hillesum, o dei quotidiani del giorno, ascoltare qualcuno che parla o magari qualcuno che suona, proprio nel treno, quello che ti porta a scuola
o al lavoro
dalle 09,30 alle 19,00 NEL CINEMA
Nel cinema multisala di Bazzano il programma continuo di film scelti da Buena Vista Cineclub
dalle 21,00 alle 22,00 NELLA RADIO E NELLE VIE
In diretta su Radio Fujiko, il Teatro delle Ariette in collaborazione con teatron.org, i cittadini di Bazzano e tutti i partecipanti diffonde “IL
DOLORE. una preghiera d’amore” per radio, cittadini e strade buie
A Radio Fujiko il compito di diffondere il segnale su 94,700 Mhz
All’amministrazione il compito di spegnere le luci pubbliche del centro
Ai cittadini di spegnere le luci di casa, sintonizzare la radio su Radio Fujiko, metterla alla finestra, e poi scendere in strada, nella strada buia,
magari di accendere l’autoradio della macchina se è parcheggiata sotto casa
Ai commercianti, agli esercenti, a tutti quelli che hanno una vetrina o un’insegna luminosa di lasciarla spenta
Ai locali aperti di sintonizzare le loro radio su Radio Fujiko
A chi viene da fuori di portare una radio a pile e di camminare verso la piazza
A Paola di leggere, da un rifugio segreto, dentro le parole, dentro la memoria del dolore
All’ Angelo Garagnani, intanto, di fare del pane, caldo, per dopo, che fuori c’è freddo e all’ Angela dell’osteria Porta Castello di fare del brodo,
forse o del vino
A tutti di ascoltare e camminare, cercare qualcosa che è assente, presente soltanto dentro la memoria del freddo, del buio
dalle 22,00 alle 23,00 NELLA NOTTE, NELLA NEBBIA
A Buena Vista Cineclub il compito di proiettare, nella piazza di Bazzano, “Notte e nebbia” di Alain Resnais
Il pane caldo di Garagnani, il brodo o il vino di Porta Castello
fino alle 24,00 NEL DOPO
verso il sonno, ancora, di nuovo
IL DOLORE
una preghiera d’amore
Un gesto immaginato dal TEATRO DELLE ARIETTE
di e con Paola Berselli
regia Stefano Pasquini
da “Il dolore” di Marguerite Duras
Stavamo lavorando, io e mio marito, a una riscrittura di Antigone nella seconda guerra mondiale.
In libreria ho notato un libro di Marguerite Duras, una raccolta di racconti dal titolo Il dolore.
Questo titolo, la foto di copertina, gli anni in cui era stato scritto, mi hanno colpita.
Ho comprato il libro.
Ho letto Il dolore in poche ore e ho pianto.
L’ho riletto e ho provato dolore per quel dolore, ho provato dolore per quell’amore.
Ho pensato a mio marito, all’abbandono, al sacrificio.
Ho provato rabbia per me, per l’uomo, per la storia e ho deciso di leggere ancora Il dolore. (Paola Berselli)
“Il dolore” é tra le cose più importanti della mia vita. La parola “scritto” qui stonerebbe. Mi sono trovata davanti a pagine uniformemente piene di
una calligrafia minuta, straordinariamente regolare e calma. Mi sono trovata davanti a un disordine formidabile del pensiero e del sentimento che non
ho osato toccare, e davanti al quale mi vergogno della letteratura. (Marguerite Duras)
Il dolore é stato scritto nel 1945 a Parigi, quando la Duras militava nei ranghi della Resistenza, in attesa del ritorno del marito deportato nei
campi di concentramento.
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i libri consigliati, potreste leggerli ad alta voce sul trenino...
per la giornata della memoria
27 gennaio 2004 - Bazzano
ecco dei libri consigliati sul tema
x chi è in zona
potrebbe iniziare a leggerli sul trenino che dalla Stazione di Bologna Centrale viene su verso Bazzano
potrebbe leggerli ancher ad alta voce
già dalla primissima mattina alcuni amici pemsolari su Bol,ogna ci hanno promesso che lo faranno
anche quando riprenderanno la ferrovia x tornare su ed immergersi
“Dentro la memoria”
ecco i titoli
su questo forum potreste anche commentarli...
Razzismo, antisemitismo, Shoah - suggerimenti per un percorso di letture
autobiografie, diari
Lidia Beccaria Rolfi - “L’esile filo della memoria (Ravensbrück, 1945, un drammatico ritorno alla
libertà) - Einaudi, 1996
Mary Berg - “Il ghetto di Varsavia” (diario 1939 - 1943) - Einaudi, 1991
Anna Frank - “Diario” (edizione integrale) - Einaudi, 1992
Louise Jacobson - “Dal liceo ad Auschwitz” (lettere) - ediz. L’Unità, 1996
Etty Hillesum - “Diario 1941-1943” - Adelphi, 1985
Imre Kertész - “Essere senza destino” - Feltrinelli, 1999
Ruth Klüger - “Vivere ancora” - Einaudi, 1995
Primo Levi - “Se questo è un uomo” - Einaudi, 1958
Primo Levi - “La tregua” - Einaudi, 1963
Helen Lewis - “Il tempo di parlare” (sopravvivere nel lager a passo di danza) - Einaudi, 1996
Rosetta Loy - “La parola ebreo” - Einaudi, 1997
Jona Oberski - “Anni d’infanzia” (un bambino nei lager) - La Giuntina, 1980
Gitta Sereny - “In quelle tenebre” - Adelphi, 1975
Elie Wiesel - “La notte” - La Giuntina, 1980
racconti, romanzi
Rudi Assuntino, Marek Edelman - “Il guardiano” - Sellerio, 1998
Giorgio Bassani - “Il giardino dei Finzi Contini” - Einaudi, 1962
Roberto Benigni, Vincenzo Cerami - “La vita è bella” - Einaudi, 1998
Primo Levi - “Se non ora, quando?” - Einaudi, 1982
Rosetta Loy - “Ahi, Paloma” - Einaudi, 2000
Charles T. Powers - “La memoria della foresta” - Feltrinelli, 1998
Jonathan Safran Foer - “Ogni cosa è illuminata” - Guanda, 2002
Art Spiegelman - “MAUS” (racconto a fumetti di un sopravvissuto) - Einaudi, 2000
saggi, storia, ricerche
AA.VV. - “Le storie estreme e la storia” - L’Orecchio di Van Gogh, 1999
AA.VV. - “Memoria dei campi” (fotografie dei campi nazisti 1933 - 1999) - Contrasto, 2001
Jean Amery - “Intellettuale ad Auschwitz” - Bollati Boringhieri, 1982
Günther Anders - “Noi figli di Eichmann” (lettera aperta a Klaus Eichmann) - Giuntina, 1995
Hanna Arendt - “Le origini del totalitarismo” - Edizioni di Comunità, 1967
Hanna Arendt - “Ebraismo e modernità” - Edizioni Unicopli, 1986
Hanna Arendt - “L’immagine dell’inferno” (scritti sul totalitarismo) - Editori Riuniti, 2001
Hanna Arendt - “La banalitá del male, Eichmann a Gerusalemme” - Feltrinelli, 1964
Hanna Arendt - “Antisemitismo e identità ebraica” (scritti 1941 - 1945)
Edizioni di Comunità, 2002
Aureliana Armaroli, Anna Grattarola - “Razzismo di ieri, razzismo di oggi” - Thema Editore, 1998
Janine Bauman - “Inverno nel mattino” (una ragazza nel ghetto di Varsavia) - Il Mulino, 1994
Zygmunt Bauman - “Modernità e olocausto” - Il Mulino, 1992
Bruno Bettelheim - “Il cuore vigile” (autonomia individuale e società di massa) - Adelphi, 1988
Christopher R. Browning - “Uomini comuni” (polizia tedesca e soluzione finale in Polonia)
Einaudi, 1995
Christopher R. Browning - “Procedure finali” (lavoratori ebrei, assassini tedeschi) - Einaudi, 2001
Enrico Deaglio - “La banalità del bene” (storia di Giorgio Perlasca) - Feltrinelli, 1996
Giacomo Debenedetti - “16 ottobre 1943” - Einaudi, 2001
Marek Edelman, Hanna Kral - “Il ghetto di Varsavia” (memoria e storia dell’insurrezione)
Città Nuova Editrice, 1985
Raoul Hilberg - “La distruzione degli ebrei in Europa” - Einaudi, 1995
Karl Jaspers - “La questione della colpa” - Raffaello Cortina Editore, 1996
Hans Jonas - “Il concetto di Dio dopo Auschwitz” (una voce ebraica) - Il Melangolo, 1993
Hermann Langbein - “Uomini ad Auschwitz” (storia del campo di sterminio nazista) - Mursia, 1984
Primo Levi - “I sommersi e i salvati” - Einaudi, 1986
David Rousset - “L’universo concentrazionario” - Baldini & Castoldi, 1997
Annette Wieviarka - “Auschwitz spiegato a mia figlia” - Einaudi, 1992
a cura di Sergio Bassi
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documentari e film
ecco le schede dei documentari in proiezione al "cinemax 2" di Bazzano
tra un po' arriveranno anche i titoli e le schede dei film selezionati dal Buenavista Cineclub e che verranno proiettati al cinemax 1
DOCUMENTARI
CARA KITTY
Regia: W. Van der Sluis
Produzione: NL
Anno: 1987
Durata: 25' (b/n, col)
Partendo dal "vissuto" di Anne Frank, si passa a delineare, sia pure in modo sintetico, la storia della Shoah in genere. Esemplare la corrispondenza
tra testo ed immagini.
MEMORIA
Regia: Ruggero Gabbai
Produzione: Italia
Anno: 1997
Durata: 90' (col)
Un documento storico unico: è il racconto corale degli ebrei italiani deportati ad Auschwitz, le cui testimonianze sono state raccolte dagli storici
del C.D.E.C. di Milano, Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto Fargion. Il film è stato selezionato dal Festival Internazionale del Cinema di Berlino
nel 1997 ed ha vinto il Festival Internazionale di Norimberga nel 1999.
Considerato dalla critica come la massima espressione della Shoah in Italia, è stato trasmesso eccezionalmente in prima serata dalla Rai nell’aprile
del 1997 (è stato visto da 5 milioni di persone) ed è stato distribuito in home video nel 2000 dal gruppo editoriale l’Espresso.
NOTTE E NEBBIA
Regia: Alain Resnais
Produzione: Francia
Anno: 1955
Durata: 60' (b/n, col)
Prima seria riflessione sulla Shoah e sulla sua memoria. Documentario girato da Resnais nei campi di sterminio, così come si presentavano nel 1955,
con molti inserti di documenti originali girati nei giorni della liberazione. Un film che fece epoca e che contribuì a sollevare il velo di oblio che
copriva i crimini nazisti, ma che fu rifiutato, a causa del suo contenuto, dal Festival di Cannes del 1956.
QUELLA PAGINA STRAPPATA
Regia: Daniel Toaff
Produzione: Italia
Anno: 1988
Durata: 60' (b/n, col)
Uno dei rarissimi lavori, certamente il migliore, dedicati alla storia degli ebrei in Italia durante il fascismo. L’unico che si occupi in modo
esauriente della promulgazione delle leggi antiebraiche del 1938.
link a schede
http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=41329
AMEN
http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=34867
LA TREGUA
http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=26637
IL DECALOGO 8
http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=36419
GLI ULTIMI GIORNI
http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=10493
L'ORO DI ROMA
http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=11146
NOTTE E NEBBIA
http://www.cinematografo.it/bdcm/bancadati_scheda.asp?sch=1798
VOGLIAMO VIVERE
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carlo
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una lettera da alessandro
Che bellissima cosa questo giorno della memoria!
Non sarò in emilia ma vi penserò forte dal friuli.
Io non ho televisione ma in questi giorni che son
passato da reggio dai miei son rimasto sconvolto dal
livello di faiosità e falsità raggiunto...servono
tante cose come quelle che fate che facciamo...un
grande abbraccio e un in boccca al lupo
alessandro
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ariette
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una prova per vedere
bene
se clicco sotto dove dice
NOTIFICA VIA E-MAIL
m'avvista via posta
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carlo
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59 anni dopo: 59 abbracci
care ariette,
sono persuaso:
lavare il dolore che non va via è un'azione utile alla disciplina della nostra dignità.
tuttavia chi comprende dolore e dignità, desidera ridere, sentirsi amato da pensieri e persone e
perdersi in uno spirito morale.
chi invece non ne ha gli strumenti può sperare di attraversare l'esperienza della disperazione per veder più chiaro.
ho già versato le mie lacrime ai vostri racconti. adesso desidero asciugare le vostre e ballare con voi.
vi abbraccio cinquantanove volte.
carlo boldrin
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giadapau
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Mi trovo a Parigi, città che diventerà la mia nuova casa, almeno per ora. Dico diventerà perchè è solo una settimana che mi sono trasferita qui, per
amore, per vivere con il mio amore. Insieme stiamo facendo una cosa bellissima, la più bella forse, una bambina che per ora è ancora nella mia pancia
e non ha ancora un nome nè un colore di capelli. Non è ancora facile dire che sento questa città già come la mia casa. Certo non come lo era per la
Duras anche se vissuta con tutto quel dolore dentro. Vivo una strana coincidenza nel sentirmi parlare della Duras se penso che il libro che mi ha
stimolato alla lettura, oggi che sono una divoratrice di libri, sia stato "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Italia e Francia per me ora, per quei
libri, scritti nel sentimento del dolore, senza confini. Mi ricordo i brividi nel leggere, nel tempo libero delle comodità della mia vita di
adolescente, queste righe, questa vita così lontana...
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino 1979).
...e così vicine.
Insieme a quelle righe, le parole misurate e tremanti di un nonno che c'era stato in campo di concentramento e che era tornato da quel posto
irriconoscibile, con una figlia, mia madre, che quando lo ha visto entrare in casa gli ha chiesto se sapesse dove fosse il suo papà. Una fatica grande
ricordare e raccontare e cosi ha lasciato anche lui tante righe, convinto che scrivere aiutasse a ricordare e a non dimenticare. Questo me lo ha
sempre ripetuto ed ora che tengo i diari della mia vita, sento che è tutto merito suo.
Sarò a Bologna il 27 gennaio, casualmente, verrò a Bazzano, porterò questa piccola che cresce nella mia pancia, sarà il mio modo di trasmettere un
messaggio anche a lei. A sei mesi rispondono già agli stimoli sonori e tattili, sono sicura che riuscirò a trasmetterle anche la sensibilità verso un
passato che deve continuare a vivere nella memoria di oggi e di domani.
a presto, allora
Giada
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INFOSCREEN
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che bell'idea
Carissimi,
tanti cari saluti da Amburgo, al nord della Germania.
Noi, impiegati della ditta INFOSCREEN Hamburg vi facciamo un gran complimento per la vostra azione...
Cerchiamo di partecipare almeno pensando a voi e forse tramite l'internet.
Ciao Claudio
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Elisa Piselli
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Risposte: 1
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anche io...
care Ariette,
scrivo da Foligno (Perugia), mentre Paola leggerà "il dolore" io sarò su un palco a recitare per la giornata della memoria
Grazie per la vostra idea, mi sarebbe piaciuto essere lì
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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la lettera ai cittadini
l'ha fatta distribuire ilsindaco di bazzano
un piccolo bell'atto pubblico
Allegato: LETTERA CITTADINI 27 GENNAIO.doc (586kB)
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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e quella agli esercenti
c'è proprio da dire una cosa
nel suo piccolo
è importante che
degli atti ufficiali,
come le lettere di un sindaco,
abbiano un così alto tasso di poesia
Allegato: LETTERA ESERCENTI 27 GENNAIO.doc (587kB)
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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il teatro dentro
ecco finalmente sono riuscito a pubblicare le due lettere del sindaco
ieri avevo provato ma la rete non le aveva prese
ero in viaggio
ma ora approdo a bazzano con la neve
e la sua atmosfera tranquilla da provincia emiliana e ragionevole
ho conosciuto un buon oste, guido
che m'ha presentato una barbera dei colli bolognesi
generosa e sapiente
come quelle delle langhe che io tanto amo
ecco sono qui
mi guardo intorno condivido cibo e spirito con belle persone
siamo ad un buon punto
si montano schermi e microfoni
per l'azione discreta de Le Ariette
si, discreta
niente teatro fuori
teatro dentro: dentro la nostra capacità di ascoltare e di entrare in relazione
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ireneg
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Risposte: 1
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haiku
notte e neve
dal rifugio alla piazza
chissà... ho appena parlato con carlo degli haiku
poesie brevi giapponesi
come quelle inserite nelle agende moleskine 2004
nonostante tutto scrive un'intellettuale regressiva
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carlo
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Risposte: 2024
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di cos'è fatto un teatro?
poco fa
siamo andati
io e stefano
in onda su radio3,
su Fahrenheit,
radio x radio
e stefano ha tirato fuori una cosa che
m'ha colpito
è a proposito della lettera della Duras
che stasera verrà letta
e messinonda
e in ascolto
la Duras dichiara
d'essersi vergognata della lettatura
così come
Stefano dice d'essersi vergognato
del teatro
da qui l'idea di sottrarre teatro a questo progetto
di far ascoltare senza far vedere niente
lasciano gli spettatori soli
passeggiando per Bazzano
è bello
è crudo
è vero
riemergono pensieri che erano già stati rilanciati nel forum attivato per il progetto Teatro nelle Case
tutto centrato intorno a questa domanda:
di cos'è fatto un teatro?
qui trovi le tracce
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=183
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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la vetrina delle radio antiche
c'era un'immagine che m'è rimasta dentro
una delle poche
x un evento che si è connotato esclusivamente come momento d'ascolto e non di visione
era una vetrina che una coppia di amorevoli riparatori di radio-tv
hanno approntato x noi
aderendo all'iniziativa di Dentro La Memoria
avevano già espresso la disponibilità ad allestire un piccolo impianto audio con un buon sintonizzatore
ma quando nel pomeriggio si sono resi conto che sarebbe stata un'occasione bellissima per spolverare quei bellissimi apparecchi d'antan
si sono entusiasmati
abbiamo trovato tra quelle vecchie e gloriose radio quasi tutte in AM;
alcune che supportavano anche la Fm
la modulazione su cui trasmette l'emittente locale (radio Fujiko) a 94,70 mhz
Lui le tirava giù dagli scaffali e approntava antenne di fortuna
Lei le spolverava e cercavo il luogo dove posizionarle
le abbiamo accese:
una luminaria marconiana mirabile
nel buio delle strade (Comune ed Enel aveva accolto l'invito) quella vetrina
splendeva della sua luce giallognola
discreta
+ che conforme allo spirito dell'ascolto radiofonico della lettera della Duras letta da Paola dal profondo del rifigio antiaereo
su una radio
bella riscaldata dalle sue valvole
un bel gatto soriano godeva
e scrutava i curiosi che passando venivano catturati da quelle luminosiotà radio che evocavano inesorabilmente gli anni quaranta in cui era
ambientata
la lettura
un piccolo teatro di visione e di ascolto nella notte
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Murra Valentina
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dentro la memoria
TextIL 27 Gennaio é stato come tutti sanno, il giorno della memoria... il giorno dedicato alla
shoà, allo sterminio degli ebrei... IL progetto della radio é stato davvero "diverso"! Perché dico diverso? Perché la radio é forse l'unico mezzo di
comunicazione che ti fa solo ascoltare, senza vedere... senza delle immagini di riferimento che ti facciano, in questo caso, star male... Perché
precedentemente al 27 gennaio ne ho visti davvero tanti di documentari sul quell'orrore... ma forse sentire solo la voce ti dà più spazio per pensare
e immaginare! Una bella idea...
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carlo
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Risposte: 2024
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uno stato d'animo collettivo
Quota: | Originariamente scritto da Murra Valentina
TextIL 27 Gennaio é stato come tutti sanno, il giorno della memoria... il giorno dedicato alla
shoà, allo sterminio degli ebrei... IL progetto della radio é stato davvero "diverso"! Perché dico diverso? Perché la radio é forse l'unico mezzo di
comunicazione che ti fa solo ascoltare, senza vedere... senza delle immagini di riferimento che ti facciano, in questo caso, star male... Perché
precedentemente al 27 gennaio ne ho visti davvero tanti di documentari sul quell'orrore... ma forse sentire solo la voce ti dà più spazio per pensare
e immaginare! Una bella idea... |
è proprio qui la diversità da tutte quelle cose in cui ci sono immagini, rappresentazione, personalità... e a volte anche retoriche
quella voce disseminata nelle strade
quella lettera della duras
quella lettura di paola
entravano dentro ed eravamo noi
dentro di noi
e trarne le conseguenze
a trarne il teatro
si, il teatro inteso
come percezione condivisa
di uno spazio (la piazza, le strade...)
e di un tempo
(la notte fredda, quei 40 minuti di silenzio relativo)
che hanno acquistato la forma di uno stato d'animo collettivo
anche se vuoi
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