carlo
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la scena invisibile
15.01
convegno sulla _Letteratura nello spazio dei flussi://nuove metamorfosi_
all’Università di Urbino dove il 16 gennaio
intervengo sulle “scritture mutanti”
http://www.soc.uniurb.it/nuovemetamorfosi/
21.01
alle ore 18
a Lecce
presso i Cantieri Teatrali Koreja .
verrà presentato l’instant book dal titolo _Il suono del teatro_
pubblicazione che raccoglie gli interventi
dell’omonimo convegno che ho curato il 28 e 29 febbraio 2003
info su
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=218
e riprendono le mie lezioni all’Università di Lecce
quelle x il II anno di Scienze e Tecnologie dello Spettacolo
_Ipermedia e Teatro_
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=216
e quelle x il III anno
_Drammaturgia dell’Interattività_
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=215
24.01
a Bologna
PALAZZO RE ENZO (Tel. 051227101) alle ore 18
Nell’ambito del Radio Cafe della Mostra _Marconi, genio del futuro_
Intervengo con degli ascolti guidati di alcuni cicli di teatro radiofonico da me curati negli anni ottanta,
tra cui _la scena invisibile_
qui trovi dettagli
http://www.marconigeniofuturo.it/events.asp?date=20040124
27.01
a Bazzano (Bologna)
per la Giornata della Memoria
collaboro con il Teatro delle Ariette al progetto
DENTRO LA MEMORIA
_preghiere d’amore per radio, cittadini e strade buie_
qui trovi il forum attivato con tutte le info
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=217
infine
a febbraio partiranno gli incontri sulla Creatività Digitale a Torino
ecco il link al programma, segnati le date sull’agenda
http://www.torinocultura.it/servlet/page?_pageid=223&_dad=portal30&...
e qui il forum
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=209
a proposito di forum
dai un’occhiata a quello attivato in relazione a _PopWar_ un libro da non perdere
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=211
e poi ti segnalo il blog che abbiamo attivato con la rivista MyMedia (l’ex Computer&Internet)
http://weblog.mymedia.it/
vi troverai info sempre fresche
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carlo
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un approfondimento
ecco delle note sulla selezione di opere radiofoniche che ho curato negli anni ottanta che presenterò a Bologna
La scena invisibile
Ciclo di trasmissioni radiofoniche per radiouno/audiobox (30’)
A cura di Carlo Infante
Una frase di Roland Barthes offre un’intuizione cardine, netta ed elementare:
"l'ascolto è in fondo come un piccolo teatro ".
Un teatro di percezione, immateriale.
Si pensi quindi al lavoro sensoriale dell'ascolto nei confronti della ricezione radiofonica e alla straordinaria importanza che ha espresso la radio
nell'immaginario collettivo prima dell'avvento televisivo.
Attraverso l'orecchio passava il mondo e i suoi rumori, vicini e lontani.
L'ascolto raccolto dall'etere acquistava allora una valenza di evento sociale e aggregatívo.
Oggi la percezione sonora è inesorabilmente soverchiata dalla sovraesposizione d’immagine e l'ascolto difficilmente trova un suo spazio che
necessariamente deve essere concentrato, sottile, selezionato.
Il fatto stesso che si stia abbassando la soglia della sensibilità auditiva dato l'inquinamento acustico della quotidianità ci induce a una
riflessione sull'urgenza di una riqualificazione dell’attitudine all'ascolto. Un aspetto questo che può rivelarsi determinante per un accrescimento
delle qualità sensibili, di quell'autopoiesí di cui l'uomo necessita per dare luogo alla propria evoluzione culturale. Solo a questo punto si può
porre la questione del teatro in radio, solo dopo aver posto al centro dell'attenzione la specificità del luogo radiofonico, l'ascolto.
Certo, il teatro rappresenta l'essenza originaria della radiofonia e il mirabile saggio di Arnheím lo rivela con precisione. Ma è indubbio che negli
ultimi anni si sia perduta questa attenzione, questa motivazione: quell'aura poetica che il teatro nella sua sopravvivenza d'inerte repertorio ha
completamente perduto anche nei confronti della sua specificità propria. E non è un caso che proprio dalla sperimentazione teatrale, da quell'area che
negli anni Ottanta ha dimostrato di creare nuovo pensiero teatrale e non solo spettacoli, siano arrivate le risoluzioni più definite di ciò che si può
definire 'drammaturgia radiofonica'. Questo è accaduto perché il teatro di ricerca ha per proprio statuto ideale saputo andare oltre la propria
specificità, ridefinendo le convenzioni sceniche, inventando nuovo linguaggio. Una sensibilità extrateatrale che seppe ben misurarsi con la
potenzialità dei sistemi di comunicazione e delle tecnologie possibili.
Va ricordata la turbolenza della postavanguardia nel mixare elementi diversi secondo uno spirito di contemporaneità che generava un'inedita
performatività. è da quella temperie che è possibile cogliere le istanze di nuova teatralità dalle quali si sono evolute sensibilità complesse fondate
principalmente sui dati percettivi della scena.
Ecco quindi quel grado di elaborazione sonora che ha sempre contraddistinto un teatro di nuova spettacolarità non solo attraverso le colonne sonore
che citavano i suoni del proprio tempo ma nella struttura stessa del discorso teatrale che si articolava per musicalità. Il suono in molti spettacoli
rappresentava il sottotesto sensoriale, l'ordito sul quale si tesseva l'azione scenica secondo principi drammaturgici pensati per l'ascolto. Da quella
molteplicità di esperienze, anche contraddittorie, sono emersi dei protagonisti che tra il 1988 e il 1990 hanno realizzato per Radiouno su progetto di
Carlo Infante e della Società di produzione indipendente Sinergie dei cicli dal titolo Teatri d'ascolto e La scena invisibile.
Momenti emblematici della programmazione di Radíouno ed in particolare della sua fascia sperimentale Audiobox diretta da Pínotto Fava, emblematíci per
la risonanza prodotta nel far parlare di radiofonia ed in particolare di 'teatro in radio'.
Un dato peculiare di questa operazione risiede nel fatto di aver prodotto delle inedite opportunità di consumo spettacolare dell’operazione
radiofonica. Ad ogni messa in onda infatti si creavano, in luoghi teatrali e non, dei 'teatri d'ascolto', degli eventi che interagivano teatralmente
con l'opera radiofonica trasmessa. Situazioni che rilasciavano l'idea stessa di valore d'uso della radio attraverso il gioco interattivo, 'portando
l'etere in terra'.
Sulla specificità dei programmi realizzati è interessante esporre un panorama informativo che delinei proprio le differenze di approccio nella
risoluzione sonora dei processi drammaturgici dei vari autori.
Quelle che seguono sono infatti delle brevissime note informative delle produzioni realizzate all'interno dei due cicli di Radiouno-Audiobox.
La scena invisibile (1989/90)
Le Troiane di Thierry Salmon - Giovanna Marini
L'edizione radiofonica dell'omonimo spettacolo messo in scena da Salmon, e in musica (attraverso le partiture cantate in greco antico) da Giovanna
Marini, esalta l’epica, delle Troiane sconfitte e preda dei Greci, coniugandola con un lirismo struggente.
La natura non indifferente di Antonio Neiwiller - Steve Lacy
jazz e teatro in libertà in questa performance che ha visto interagíre Antonio Neiwiller e i suoi attori con Steve Lacy, Potts e Avenel in un evento
ispirato a Joseph Beuys.
Quattro canti sulla circolarità del tempo di Giardini Pensili
Una drammaturgia sonora che Roberto Paci Dalò introduce con il suo clarinetto armonico per poi svilupparsi in un intreccio con grida di mercati arabi,
frammenti di liturgia ortodossa a Getsemani, e i testi di Isabella Bordoni recitati anche in ebraico e in ungherese, in una babele di lingue e
geografie sonore.
Vociferazione di Teatro Nucleo
Un concerto teatrale per voci che cantano con rabbia, in un urlo disperato che evoca una poetica degli sconfitti. Il concerto è un omaggio a
Majakovskij e a Demetrio Stratos.
Cenere di Teatro delle briciole - Tonino Guerra
Un'opera radio nata pensando, sognando, un film. Dalla sceneggiatura fiabesca di Tonino Guerra il Teatro delle briciole ha così realizzato un evento
teatrale in cui la voce del poeta romagnolo guida “fuori campo” sostenuta dalle dolci musiche di Nidi e Traversa.
Partitura di Toni Servillo
Un atto unico lirico e drastico, scritto da Enzo Moscato per una Napoli alla deriva di fine millennio e Toni Servillo che ne interpreta i toni più
torbidi e segreti in una sola moltitudine di vocalità. Una risposta poetica e sonora ai luoghi comuni della solarità nella rivelazione di un'altra
anima mediterranea, complici le musiche di Antonio Sinagra.
Istinto occidentale di Laboratorio Teatro settimo
La riduzione radiofonica dell'omonimo spettacolo teatrale del Laboratorio Teatro Settimo esalta la vocazione sonora dell'operazione in cui si
intrecciano continuamente i piani dell'ascolto, dai concitati dialoghi telefonici alle ansiose conversazioni di quegli americani che negli anni Trenta
invasero l'Europa alla ricerca delle loro radici culturali e che Scott Fitzgerald (a cui è ispirata l'opera) narrò in Tenera è la notte.
Harmonicens Mundi di Koinè
La trasmissione percorre una cosmogonia sonora rilevando i caratteri peculiari, astrologici e astronomici, dei pianeti. Le orbite dei pianeti sono
inscritte, secondo Keplero (a cui è ispirata l'opera), in un ordine matematico ed armonico: la loro velocità orbitale può tradursi infatti in una
melodia musicale che creerà un complesso accordo cosmico.
La voce senza uomo di Lenz Rifrazioni
Una composizione per voci recitanti che Lenz e Martino Traversa hanno realizzato coniugando Majakovskíj e Bach.
Zasen di Kripton
Il flusso sensoriale e tecnologico della spettacolarità di Kripton si concentra in quest'opera nel paesaggio sonoro della scrittura.
Tre giorni e mezzo di Tam
L'opera in sette quadri trova al suo centro la vocalità solitaria di Laurent Dupont in un conflitto intimo con le sue risonanze.
L'anno prossimo a Marienbad di Transteatro
Si evoca, si cita, Robbe-Grillet e la sceneggiatura scritta per il film di Resnais in una partitura drammaturgica, e sonora, iterativa,
vertiginosa.
Nijinskii di Massimo Sarzi Amadè
Ispirata al diario di Nijinsky l'opera compone il ritratto di un uomo divorato dalle angosce, consumato dalla malattia mentale e circondato da due
figure femminili, la moglie e la sorella, che lo avvolgono.
Woyzeck di Andrea Renzi - Mario Martone - Peter Gordon
L'opera percorre il progetto drammaturgico di Buchner attraverso la sensibilità di un attore che da complice, esterno alla messinscena, s'immerge nel
personaggio.
Descrizione di una battaglia di Giorgio Barberio Corsetti
Tratta dall'omonimo spettacolo ispirata a Kafka l'opera è concepita come una composizione musicale per tre attori recitanti e tre strumenti, secondo
una partitura composta da Daniel Bacalov, Galliano Prosperi e Gianfranco Tedeschi.
Visibili ascolti di Pow
La trasmissione ricompone la memoria sonora del Festival di Narni Scenari dell'immateriale che ha avuto al suo centro un Radiofestival diretto da
Sergio Messina e un evento itinerante trasmesso in diretta da Radiouno.
Destate nella notte di Linea di confine
Un'opera inizialmente ispirata alla scrittura di Tahar Ben Jelloun e che in sede radiofonica ha acquistato altre evocazioni, intime, d'eco
femminile.
Fluido fiume di Enrico Frattarolí
Un'operazione di ceselli sonori e teatrali composta di brani joyciani per una 'messa in ascolto' in grado di rilevare le diffrazioni e i diversi
registri interpretativi di attori e suoni secondo icanoni della composizione musicale.
Ciclo radiofonico a cura di Carlo Infante. Produzione SINERGIE
Teatri d'ascolto (1988) 30’
Assoli di Antonio Neiwiller
La prova solitaria di un attore in dialogo con la sua eco.
Diffamazioni di Gustavo Frigerío
Un gioco dal massacro di voci 'pubbliche' e vizi privati.
Radioravennaafricana di Teatro delle Albe
Una trasmissione diretta da alcuni “griot”, i cantastorie senegalesi entrati a far parte delle Albe, e una bambina romagnola in un concerto di liriche
elettroniche ed ecologiche.
Radiocronaca in tempo di sport di Banda Magnetica
Un blitz elettrofunky con un inedito Sandro Cíotti protagonista di una parodia dello sport radiofonico.
Macchine sensibili di Tam
Una combinazione di vocalità, celibi e desideranti.
Il fiume di Koinè - Corrado Costa
Un flusso di parole, inesorabili come un fiume di tautologie.
Altre trasmissioni:
• “Per farla finita con il giudizio di Dio” di Antonin Artaud (1948, mai andata in onda per censura) 60’
• “Un Certo Discorso- Materiali di un viaggio nel Mezzogiorno”
Rai-Radio3 a cura di Pasquale Santoli e Carlo Infante Sicilia 4-1-1982 (90’)
• Il suono del teatro. Rai-Radio3. Introduzione a cura di Carlo Infante. 1986. 30’
• La Scena e il suo suono. Rai-Radio3. A cura di Carlo Infante. 1988. 8 format di 10’ circa
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