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carlo
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Risposte: 2024
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Corso di Ipermedia e Teatro all'Università di Lecce
qui s'apre il luogo di confronto sul nostro corso definito:
Ipermedia e Teatro
anche se in contesto istituzionale figura come
Informatica Multimediale
Teoria e tecniche del teatro in ambiente digitale
all'interno di Scienze e Tecnologie dello Spettacolo dell'Università di Lecce
Articolazione:
> I teatri della memoria multimediale
> La dimensione ludico partecipativa dei forum on line
> L'arte dello spettatore in rete: tra partecipazione e memoria del presente
> Il nuovo nomadismo: la dinamicità esplorativa, gli scenari digitali e
il pensiero della complessità
> L'edutainment: giocare e imparare navigando
> Corpi, mondi elettronici e mutazione
> La drammaturgia dell'interattività: interfacce, nuovo spazio-tempo digitale,
percezione
> Performing Media: digital story-telling (narrare in ambiente digitale) e web experience (la scrittura scenica on line)
alcune tracce di bibliografia:
> Derrick De Kerckhove, "Brainframes" Baskerville,1994
> Pierre Levy, "L'intelligenza collettiva" Feltrinelli, 1996
> Edgar Morin, "La testa ben fatta", Cortina, 2000
> Carlo Infante, "Imparare giocando. L'interattività tra teatro e ipermedia",
Bollati Boringhieri,2000
Altri riferimenti e forum su http://www.teatron.org
in questo ambiente/nonluogo/forum c'è spazio x tutti gli studenti che cercano informazioni e confronto
per quanto riguarda il progetto su L'integrazione Partecipata verrà attivato un forum specifico piu' avanti
nel frattempo date un'occhiata a quello già attivo da tempo su
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=72
qui, nel forum del Corso di Scienze e Tecnologie dello Spettacolo,
si andrà a selezionare, sulla base dei vostri interventi, il gruppo di lavoro x la mappa multimediale di quell'esperienza
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valeria
Newbie
Risposte: 1
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primo messaggio
colpita dall'idea del viaggiatore multimediale, vorrei visitare la mostra di Napoli su studioazzurro e cercare di avere maggiori informazioni anche
tramite questo nuovo forum
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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nomadismi in cerca di studioazzurro
Quota: | Originariamente scritto da valeria
colpita dall'idea del viaggiatore multimediale,
>>> sul nomadismo psichico torneremo a parlare<<<
vorrei visitare la mostra di Napoli su studioazzurro e cercare di avere maggiori informazioni anche tramite questo nuovo forum
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nel frattempo dai un'occhiata su
http://studioazzurro.com
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Eugenia Napolitano
Junior Member
Risposte: 2
Registrato il: 14-10-2002
Provenienza: Lecce
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Un'esperienza "diversa"!
Giungo all’esperienza STAMMS dopo aver concluso un precedente iter formativo in Lingue e Letterature Straniere. Il mio primo intervento sarà,
pertanto, “viziato” da una sorta di “deformazione professionale”!
Per anni ho “sentito parlare” di “introduzione delle nuove tecnologie nella didattica”: parole contrassegnate più da un semplice teorizzare che da
un’adeguata riflessione sulle modalità didattiche volte all’ effettiva adozione di quelle tecnologie nella pratica dell’insegnamento.
Solo l’esperienza su campo mi ha consentito di rendere fruibili quelle teorizzazioni.
Sono docente d’inglese presso una scuola privata di lingue e qui la “fortunata” opportunità di far uso, di tanto in tanto, dell’ “ipertesto” e della
correlata “multimedialità”.
Il mio ruolo è quello di “guida”, impegnata a facilitare solo l'approccio con l’ipertesto. Per il resto, è il corsista che si appropria
dell'informazione linguistica in totale "autonomia", seguendo i percorsi più adatti ai propri bisogni. La libera associazione d’idee, il gioco, la
possibilità di sviluppare delle inferenze sulla base delle proprie esperienze personali, consentono anche al più “riluttante” di apprendere il tanto
odiato genitivo sassone! Spiegare un’interdentale sonora? Niente di più facile: basta un click e un’enorme bocca appare sullo schermo. In condizioni
di assenza della "tecnologia", devo procedere ad un face-à-face con ognuno dei corsisti in aula!!!
Questo Corso di Informatica Multimediale?
Sarà sicuramente un’altra “fortunata” opportunità di buttarmi in una nuova rete di "hotwords"!
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Sabrina Fiore
Junior Member
Risposte: 3
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CARTONI ANIMATI?SI, MA RICCHI DI DIFFERENZE
Sapendo usare poco il computer non so se ciò che ho pensato possa essere possibile.
Sono rimasta sconvolta, nel vero senso della parola, quando ci hanno raccontato ciò che accadeva negli anni '60-'70 nei confronti dei bambini
disabili. Durante il mio "turbamento", non so per quale motivo, mi è venuta in mente una bambina sotto forma di cartone animato che si muoveva nel
mondo di un' interfaccia immersiva secondo i miei comandi e che si soffermava in vari momenti culturali. Momenti, soprattutto, di teatro: incantesimo
che la travolge rendendola emotivamente compartecipe del dramma.
Sarebbe bello, nella quotidianità, avere ognuno il proprio cartone con il quale spaziare -sinesteticamente- in questo nuovo mondo per conoscere le
varie situazioni di cui è composta la nostra interfaccia e metterci quindi a confronto, in relazione alle nostre riflessioni. Forse sarà questo l'
unico mondo dove non esisteranno disuguaglianze, saremo tutti cartoni animati che vengono spronati, attraverso varie esperienze coinvolgenti, ad
evocare continuamente le loro emozioni all' ordine del giorno; ciò ci farà sentire fortunati proprio perchè ci arricchiremo delle nostre stesse
differenze.
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
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obiettivo: un'esperienza d'intelligenza connettiva
Quota: | Originariamente scritto da Eugenia Napolitano
Giungo all’esperienza STAMMS dopo aver concluso un precedente iter formativo in Lingue e Letterature Straniere. Il mio primo intervento sarà,
pertanto, “viziato” da una sorta di “deformazione professionale”!
Per anni ho “sentito parlare” di “introduzione delle nuove tecnologie nella didattica” (...)
Questo Corso di Informatica Multimediale?
>>> stai ponendo una domanda?
quale? <<<
Sarà sicuramente un’altra “fortunata” opportunità di buttarmi in una nuova rete di "hotwords"!
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si, quella rete sarà fatta da tutti quelli che la tesseranno:
l'obiettivo è attivare un'esperienza d'intelligenza connettiva...
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
Registrato il: 10-3-2002
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diversità non diseguaglianza
Quota: | Originariamente scritto da Sabrina Fiore
Sapendo usare poco il computer non so se ciò che ho pensato possa essere possibile.
Sono rimasta sconvolta, nel vero senso della parola, quando ci hanno raccontato ciò che accadeva negli anni '60-'70 nei confronti dei bambini
disabili.
>>>sarebbe utile che te, o qualcun altro, possa fare un report su ciò che è stato detto, anche con riferimenti precisi a questo passaggio sulla
battaglia degli anni "caldi" (Cutrofiano 1969) per l'inserimento dei disabili nel sistema scolastico pubblico.
In periodi in cui la diversità era diseguaglianza<<<
Durante il mio "turbamento", non so per quale motivo, mi è venuta in mente una bambina sotto forma di cartone animato che si muoveva nel mondo di un'
interfaccia immersiva secondo i miei comandi e che si soffermava in vari momenti culturali. Momenti, soprattutto, di teatro: incantesimo che la
travolge rendendola emotivamente compartecipe del dramma.
>>>ti seguo... questo è un ragionamento che sarebbe interessante riprendere + avanti, non lo perdere ci ragioneremo sul campo, a lezione<<<
Sarebbe bello, nella quotidianità, avere ognuno il proprio cartone con il quale spaziare -sinesteticamente- in questo nuovo mondo per conoscere le
varie situazioni di cui è composta la nostra interfaccia e metterci quindi a confronto, in relazione alle nostre riflessioni. Forse sarà questo l'
unico mondo dove non esisteranno disuguaglianze, saremo tutti cartoni animati che vengono spronati, attraverso varie esperienze coinvolgenti, ad
evocare continuamente le loro emozioni all' ordine del giorno; ciò ci farà sentire fortunati proprio perchè ci arricchiremo delle nostre stesse
differenze. |
>>>qui stai andando troppo forte, un cartoon non sostituisce l'esperienza...
la può ricreare x simulazione però:
sarà interessante trattare dell'apprendimento attraverso la simulazione...
ho dei link da darvi sul lavoro di ricerca di antinucci e parisi,
se li chiedete...<<<
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Sabrina Fiore
Junior Member
Risposte: 3
Registrato il: 9-10-2002
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Modalità: Not Set
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"GRAZIE FILOSOFIA!"
Vorrei dire: "Grazie Filosofia"! Perchè grazie a questa materia, studiata durante i miei anni di istituo magistrale," mi sono cambiata", ho ampliato i
miei orizzonti, mi sono formata e sono arrivata a conoscere il vero significato dei punti interrogativi e, conseguentemente, a misurarmi con numerosi
spunti critici che mi balzano in testa come se fossero necessari per appagarmi. Allora, in che misura il teatro dovrà essere presentato, affinchè
ognuno possa scoprire spunti interessanti per condurre proprie ricerche? Si potrà mai costruire un teatro attraverso un solo punto di vita ideato,
però, da molteplici punti di vista? In questo caso, gli spunti da cogliere, che ci fanno trovare la giusta carica, per cercare poi ciò che più ci
preme conoscere da vicino, non saranno limitati dai sopracitati molteplici punti di vista ideatori?
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Valentina
Member
Risposte: 34
Registrato il: 8-10-2002
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Addentrarsi nella multimedialità
Al contrario di Sabrina, non conosco la filosofia (e ciò mi dispiace tanto) ma, essendo uscita da un tecnico commerciale ed essendo in possesso di un
computer, posso dire di conoscerlo bene e di saperlo usare sufficientemente a livello scolastico e a livello personale. Non sarà tanto, ma ho avuto l'
occasione proprio a scuola di creare degli ipertesti per un elaborato finale che doveva coinvolgere tutte le discipline da noi studiate: è stato
davvero piacevole (in particolar modo in gruppo) stuzzicare la fantasia, l' inventiva per dare a questo lavoro un tocco di originalità, di stravaganza
e soprattutto per lasciare una traccia della nostra personalità.
Perciò, avendo l' opportunità di questo progetto, mi piacerebbe parteciparvi sia perchè si svolgerà su un tema che mi entusiasma e sia perchè potrebbe
arricchire le mie conoscenze informatiche. Mi appassiona soprattutto il fatto di poter entrare nel mondo della multimedialità, utilizzando testo,
grafica, suono e animazione, di poter agire sulla sinestesia e in tutto ciò poter anche coinvolgere il teatro!
Sarà sicuramente una bella esperienza e spero di poterne far parte e diventare quindi una presenza attiva.
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giorgio
Junior Member
Risposte: 7
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Quota: | Originariamente scritto da Sabrina Fiore
Si potrà mai costruire un teatro attraverso un solo punto di vita ideato, però, da molteplici punti di vista? |
Malgrado non sia del tutto privo di conoscenze filosofiche non capisco, mi devi perdonare Sabrina.
Credo che sia meglio un approccio più semplice, almeno all'inizio di questo percorso.
Io sono arrivato alla conclusione, posso sbagliarmi naturalmente, che il Prof. Infante volesse coinvolgerci
in un meccanismo nuovo di utilizzo, sfruttamento ( non mi viene in mente altro termine) del teatro
e/o delle TECNICHE informatiche che abbiamo a disposizione per uno progetto innovativo nel metodo.
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Livia
Newbie
Risposte: 1
Registrato il: 8-11-2002
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Modalità: Not Set
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IO CI SONO!
Non ho avuto da subito una chiara visione di questo forum e dei diversi incontri intorno al progetto sull'integrazione,ma sono ancora qui con una gran
voglia di capire e partecipare in prima persona!Non ho fatto parte di nessun laboratorio ne'a Taurisano ne'a Otranto ,ma la mia esperienza l'ho fatta
a casa mia con i miei genitori giorno dopo giorno riuscendo ad integrarmi in modo molto naturale con i "diversi" se cosi' posso definirli.....Avendo
poca conoscenza del computer sto cercando ancora di capire cosa prevede il nostro progetto nei minimi particolari ma vorrei dire che IO CI SONO e
sono convinta che il nostro sara' un buon anzi un ottimo lavoro!
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
Registrato il: 10-3-2002
Provenienza: roma
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crediti e partecipazione al forum
bene state arrivando nel forum ma non siete tutti...
manca ancora qualcuno.
mi piacerebbe però avere dei feedback circonstanziati sulla mia lezione d'inaugurazione del corso e in particolare sull'incontro ristretto che abbiamo
poi fatto sul progetto speciale " per un'integrazione partecipata:quale teatro"
se vi occorrono ragguagli manderò testi e link sulle cose che v'interessano
vi ricordo che la partecipazione al forum concorre alla selezione del gruppo di lavoro e alla definizione dei crediti...
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Paola
Member
Risposte: 28
Registrato il: 9-10-2002
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…La necessità di cercare al di là dell’apparenza per comprendere, come diceva l’altro giorno Cannoletta, “la diversità come risorsa”…
E allora mi è tornato in mente un meraviglioso spettacolo di Antonio Viganò con la compagnia degli OISEAU MOUCHE a cui ho avuto la fortuna di
“partecipare” come spettatrice.
Ricordo che mi aveva colpito la scenografia: sul fondo, una grande finestra con i vetri a specchio che riflettevano l’immagine deformata di quanto
avveniva in scena. Questa finestra, così particolare, mi aveva fatto pensare, non so per quali processi mentali, al desiderio di fuga verso una
“realtà diversa”.
Ricordo il rumore dei sassolini, buttati a terra durante tutto lo spettacolo, come a volersi liberare di qualcosa di pesante.
Ricordo una frase, ripetuta spesso rivolgendosi verso il pubblico: “NOUS AVEC VOUS”
Ricordo di come l’avevo sentita pian piano entrare in me, -forse per la sua ripetitività o forse per la sua “semplice incisività”- e di come sentivo
fluire l’energia che quegli attori “speciali” (attori portatori di handicap) comunicavano attraverso il loro “ESSERE”, la dolcezza e l’armonia dei
movimenti, la cadenza, il suono, e la musicalità della loro voce.
Così, con una diversa consapevolezza, questo teatro è veramente un modo per entrare in contatto con l’emotività delle persone, un modo di
“partecipare” come spettatrice.
“I TEATRI DELLA MEMORIA MULTIMEDIALE”
Questa espressione mi piace molto.
Più volte mi è capitato di pensare al peso della memoria: dunque, io SONO quello che SONO STATA.
Nient’altro! Sono il risultato di tutte le mie esperienze e del mio vissuto: la mia memoria definisce in un certo senso, anche la conformazione
sensoriale attraverso cui riesco a esistere.
Credo che in questa ottica diventi molto stimolante considerare gli spazi “virtuali” come spazi di interazione sociale, luoghi in cui si raccontano e
si intrecciano “memorie”.
Se questo permette di produrre le azioni, allora riflettevo che il teatro, non è un semplice rappresentare, ma con un processo inverso può entrare
nella vita mediandone i molteplici “linguaggi”.
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Valentina
Member
Risposte: 34
Registrato il: 8-10-2002
Utente offline
Modalità: Not Set
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Ero presente sia il giorno della lezione d' inaugurazione del corso e sia il giorno in cui si è fatto l' incontro ristretto sul progetto "per un'
integrazione parteciapata: quale teatro?", ma vorrei comunque avere, se fosse possibile, quei testi e quei link in riguardo e di cui si è parlato nel
forum. Grazie
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Giuliano Capani
Member
Risposte: 12
Registrato il: 9-10-2002
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Utente offline
Modalità: Not Set
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Dal soggettivo al collettivo.
Sul punto di vita e il punto di vista.
il teatro è anche un punto di vita ideato da molteplici punti di vista.
Come nasce un’idea?
Lo stimolo iniziale è dato da una percezione sensoriale (sia essa visiva [V], auditiva [A] o una sensazione emotiva [K]), ma questa rimane inerte se
non sollecita collegamenti con altri elementi che pre-esistono nella mappa cognitiva (MC) del percettore.
La capacità di provocare queste interconnessioni risiede in vari fattori tra cui: l’attenzionalità, la motivazione, la flessibilità, l’adattamento …
e, naturalmente, avere alle spalle una serie di esperienze cognitive consolidate.
Ora, lo studio sui libri è certamente lo strumento più facilmente accessibile per costruirsi le proprie MC, come pure l’esplorazione interattiva del
Web: ci si avvale dei percorsi cognitivi altrui per farli nostri (se li riteniamo efficaci e rispondenti alle nostre esigenze), ma questo è solo un
livello, diciamo così, mentale. Perché i pensieri possano produrre azioni e nuovi comportamenti occorre ‘incorporare’ le idee (come diceva Richard
Olivier nel mio film ‘Teatramando’ che avrete visto a lezione).
E qui passiamo al punto di vita. Le idee vanno vissute, sperimentate nel sociale, giacché non viviamo soli su questa terra!
Per questo il nostro modo di fare didattica non si ferma sui testi scritti, ma cerchiamo di creare le occasioni perché voi possiate interagire anche
nella vita con quello che è il vostro bagaglio di conoscenze che state acquisendo [vedi laboratori e vari elaborati scritti, filmati e
drammatizzati]
Vivere le idee vuol dire innanzitutto confrontarle, relazionarsi, farle diventare azioni, comportamenti, quindi comunicarle.
La comunicazione può servirsi di tanti mezzi. Quella che si esprime attraverso il teatro, per mia esperienza personale, è forse la più completa perché
crea una sinestesia, cioè interessa più canali sensoriali (V,A,K) contemporaneamente e quindi coinvolge totalmente la persona offrendogli un forte
stimolo e motivazione alla conoscenza e al cambiamento che da essa ne deriva.
La comunicazione è un elemento essenziale per lo sviluppo e l’evoluzione dell’individuo e della società.
L’esperienza comunicativa del forum offertaci da Carlo ci permette di confrontare i pensieri a distanza, ed è una situazione nuova e indiscutibilmente
efficace che andiamo sperimentando da qualche tempo, ma poi occorre che la distanza mentale si trasformi e generi azioni e comportamenti, cioè occorre
che
dai punti di vista si passi al punto di vita!
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Vinicio Antonio Attanasi
Junior Member
Risposte: 8
Registrato il: 8-10-2002
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Modalità: Not Set
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Purtroppo il giorno della presentazione del corso di informatica multimediale io non ero presente! Accetto l'offerta di avere i link ed i testi x
potermi aggiornare e raggiungere il livello di conoscenza che hanno gli altri partecipanti al forum!!! Grazie.
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Vinicio Antonio Attanasi
Junior Member
Risposte: 8
Registrato il: 8-10-2002
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Modalità: Not Set
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Leggendo il forum ho notato che tutti parlano di utilizzare la multimedialità come "premio di consolazione" x coloro che sono etichettati come dei
"diversi", ma bisogna stare attenti ad un dato molto importante : "l'umanità dell'uomo" !!! Vi chiedo: << Può una macchina imitare e soprattutto
trasmettere il tipico calore umano? >>. Ascoltare, consigliare, consolare,...!!!Secondo me l'aiuto che possiamo dare al prof. Infante e quello di
spremere le nostre meningi e pensare a come una creazione multimediale x l'integrazione possa esserci di ausilio x poter tramite il teatro (e non
solo!)trasmettere il "tipico calore umano" che pian piano si sta raffreddando!!!Molto probabilmente mi sbaglio! Ma purtroppo guardandomi intorno ciò
che vedo è solo gelo!!!(Questo non è uno sfogo personale ma un semplice punto di vista!!!!!!)
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carlo
Amministratore
Risposte: 2024
Registrato il: 10-3-2002
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Interaction/Interface/Info Design
Quota: | Originariamente scritto da Vinicio Antonio Attanasi
Purtroppo il giorno della presentazione del corso di informatica multimediale io non ero presente! Accetto l'offerta di avere i link ed i testi x
potermi aggiornare e raggiungere il livello di conoscenza che hanno gli altri partecipanti al forum!!! Grazie. |
ecco un link x ora
è una traccia del corso di formazione del Media Programme della Comunità Europea che sto curando
http://www.ars-media.it/id3/html/Newtrends/start.html
riguarda i tre aspetti chiave del mondo digitale.
Interaction ovvero l'interazione tra noi, i nostri corpi, e i sistemi di comunicazione
Interface, ovvero l'interfaccia: la soglia: la rappresentazione dello schermo interattivo
Info Design: ovvero l'architettura del sistema informativo
ma ne riparleremo
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Paola
Member
Risposte: 28
Registrato il: 9-10-2002
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CONSIDERAZIONI NOTTURNE -anche per Vinicio-
Sono figlia degli anni ’70, quando di “tecnologia” non si sentiva parlare e la tele era ancora in bianco e nero. Sono cresciuta a pane e favole e il
“Sapientino” era il gioco più “interattivo” che esisteva!
Che sorpresa quando ebbi regalato il primo videogame!!! Si poteva giocare a tennis: sullo schermo eri solo una barretta che andava su e giù e perfino
la pallina non era rotonda ma quadrata!
Il campo era stilizzato, ma rendeva l’idea (i prodigi della grafica erano abbastanza lontani!)
Eppure, l’emozione di muovermi attraverso la manopola (il joystick non c’era ancora!), fu enorme! Capire che ad un mio movimento reale ne
corrispondeva uno sullo schermo mi sembrava alquanto complicato.
Come poteva essere?
Nella fantasia di bambina quella meravigliosa novità restò per lungo tempo sospesa tra l’incantesimo e la diavoleria!!!
Poi arrivò il commodore 64, che era tutta un’altra cosa! Finalmente la “barretta” aveva preso delle fattezze quasi umane: c’erano i colori e si
potevano fare tante cose diverse…anche programmare! E poi, si poteva giocare con gli “ADVENTURE”: dei giochi bellissimi per veri esploratori in cui tu
digitavi “APRI PORTA” “ESAMINA STANZA” e il computer, che sembrava dotato di intelligenza propria, rispondeva ed eseguiva.
Eh, quanta strada è stata fatta da allora!
Ti rispondo Vinicio.
Hai ragione, il calore è necessario: capisco bene il bisogno (e lo sento anch’io prepotente) di parlare, guardarsi negli occhi, accarezzarsi,
“respirarsi” perché comunicare con l’esterno attraverso tutto il corpo è il modo più intimo e personale per raccontarsi. Come si può, rinunciare al
profumo di una sera d’estate, al calore del sole che riscalda la pelle, al rumore delle onde del mare?
Stai tranquillo, sentirsi vivi, carne e sangue, piacere e dolore, sono emozioni troppo forti per potervi rinunciare.
Credo che mai la “realtà virtuale” potrà sostituire la “carnalità”. Ma non dobbiamo dimenticare che la tecnologia è qualsiasi cosa che l’UOMO ha
inventato per estendere le funzionalità del proprio corpo e che quindi va semplicemente usata per le innumerevoli possibilità che offre! Va impiegata
fino in fondo per stimolare al massimo la funzione di “scambio” (in tutti i sensi). La possibilità stessa del “mascheramento” nelle chat, per esempio,
le rende assolutamente interessanti. Basta non lasciarsi fagocitare!
…Playstation? Tu non credi che i bambini di oggi giochino ancora a campana per le strade? O a calcio con una lattina schiacciata? Io si (o almeno lo
spero!)
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Sabry
Member
Risposte: 140
Registrato il: 14-11-2002
Provenienza: Leverano (Lecce)
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Modalità: Not Set
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Sono sempre Sabrina e vorrei sapere per quale motivo quando accedo sul forum con un computer dell' università esce scritto che la mia password è
errata. Per scrivere infatti ho dovuto registrarmi di nuovo con un altro nome.Dipende forse dal fatto che per accedere uso 2 computer?grazie,scrivero'
tra qualche giorno!
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Valentina
Member
Risposte: 34
Registrato il: 8-10-2002
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Vorrei riprendere ciò che Vinicio ha fatto notare in questo forum. Sono convinta che, come ha detto Paola, la "realtà virtuale" non arriverà mai a
sostituire la "carnalità", anche se oggi la maggior parte dei bambini preferisce essere "monopolizzata" dal computer, che non trovarsi con gli amici
per avere un confronto, stabilire relazioni o solo per giocarci. Sicuramente una macchina, per quanto possa metterci in contatto con altra gente
attraverso chat, scambio di posta, ecc.., non potrà darci in nessun modo il tipico calore umano, non potrà trasmettere alcun tipo di emozione
e,quindi, non potrà dare consigli, risolvere problemi, ascoltarci...
Ma non credo che si possa parlare di "gelo" solo perchè in alcuni interventi del forum si è affrontato maggiormente il discorso sulla multimedialità
mettendo magari da parte solo per un attimo il problema dell' integrazione. Sappiamo tutti infatti che il computer, la multimedialità sono qualcosa
in un certo senso di "astratto" di "poco tangibile", e che, per avere qualcosa di concreto, di reale, per trasmettere calore e affetto, per dare
emozioni, il teatro è sicuramente una delle forme migliori per farlo.
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Sabry
Member
Risposte: 140
Registrato il: 14-11-2002
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Modalità: Not Set
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"LA VERA CREATIVITA' CONSISTE NEL FRANTUMARE LE COSTRIZIONI"
Con l' incontro con Eugenio Barba ho fatto alcuni collegamenti con il nostro discorso.L' affermazione che piu' mi ha colpito e' stata questa: "La vera
creativita' consiste nel frantumare le costrizioni".Ci vuole quindi qualcosa che ci conosca e che ci faccia "uscire fuori", ci liberi dai pregiudizi
della nostra identita' culturale.Solo cosi',svincolati da queste "oppressioni" , potremo comprendere appieno la diversita' e creare un teatro
completamente nuovo.
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Eugenia Napolitano
Junior Member
Risposte: 2
Registrato il: 14-10-2002
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Modalità: Not Set
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Quota: | Originariamente scritto da Vinicio Antonio Attanasi
Leggendo il forum ho notato che tutti parlano di utilizzare la multimedialità come "premio di consolazione" x coloro che sono etichettati come dei
"diversi", ma bisogna stare attenti ad un dato molto importante : "l'umanità dell'uomo" !!! Vi chiedo: << Può una macchina imitare e soprattutto
trasmettere il tipico calore umano? >>. Ascoltare, consigliare, consolare,...!!!
Comprendo appieno le tue perplessità, ma sono altresì convinta che sia importante “vivere” il rapporto con la multimedialità all’insegna di una
ragionata ed emozionabile interazione.
Far uso d’ipertesti, in qualsivoglia disciplina, non significa delegare ad un computer la capacità tutta “umana” del “dare e del ricevere”, che è poi
l’essenza stessa dell’insegnamento.
Innanzitutto, l’approccio ad un ipertesto deve essere guidato dalla metodologia dell’ “imparare ad imparare”: lo studente deve ESSERE AIUTATO,
SOLLECITATO a prendere coscienza delle proprie POTENZIALITA’ d’apprendimento.
Nel pieno rispetto di tali “risorse umane”, egli può comprende da sé, in modo autonomo, come accedere alle informazioni, come strutturarle e
decifrarle, confrontandosi continuamente con il gruppo d’appartenenza, fino a conquistare una propria INDIPENDENZA di pensiero e di azione. E non è
forse tale INDIPENDENZA a rappresentare una chiave d’accesso al superamento della “diversità”? Io credo di sì.
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Giuliano Capani
Member
Risposte: 12
Registrato il: 9-10-2002
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... Tutto insieme: la vita e le cose che crediamo di meritare....
Come diceva Bodini.
Chissà perché abbiamo questa credenza diffusa (la prima freccia l'ha scagliata Vinicio che ha un cuore caldo) che la multimedialità, o lcomunque
'approccio al 'nuovo' possa o debba essere esaustivo. Crediamo che possiamo chiedere e avere tutto da un mezzo così semplice come è quello del web.
La sua capacità è la INTERCONNESSIONE. Null'altro. quindi non chiediamo calore, affettività, emozionalità etc...
possiamo solo comunicare digitando e connetterci con gli altri, buttare fuori i nostri pensieri che rimarranno in questa grande scatola nera. Il che
non è poco, ma non è tutto.
Ci sono altre modalità per interconnessioni calde. Il teatro, per esempio, ne è un esempio. però bisogna praticarlo, non soltanto parlarne. Antonio,
mi sembra, ve ne abbia dato una dimostrazione.
Quindi spero che il dibattito su questo Forum prenda la strada delle riflessioni sul fare e non sul dire (anche perchè ne abbiamo dette un po' troppe
non vi pare?)
Giiuliano Capani
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Giuliano Capani
Member
Risposte: 12
Registrato il: 9-10-2002
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Quota: | Originariamente scritto da Sabry
Con l' incontro con Eugenio Barba ... .L' affermazione che piu' mi ha colpito e' stata questa: "La vera creativita' consiste nel frantumare le
costrizioni".Ci vuole quindi qualcosa che ci conosca e che ci faccia "uscire fuori", ci liberi dai pregiudizi della nostra identita' culturale.Solo
cosi',svincolati da queste "oppressioni" , potremo comprendere appieno la diversita' e creare un teatro completamente nuovo.------------ Quota: |
<<< Le parole di Eugenio secondo me vanno prese con molta attenzione. Chi ha lavorato con lui sa che il superare la propria identità culturale vuol
significare essere disposti al cambiamento, alla conoscenza, al confronto, non limitarsi al seguire la corrente e ad essere 'costretto' nelle proprie
convinzioni.
Certamente il teatro, ma non solo il teatro, è un mezzo che ci permette di conoscerci a fondo, ma nello stesso tempo. essendo comunicazione, la
conoscenza è interattiva, cioè avviene attraverso uno scambio. Per arrivare a questo evento comunicativo occorre 'conoscersi conoscendo'.
Non si tratta di un lavoro tutto interno da farsi in un laboratorio, ma di una serie di eventi conoscitivi da stimolare sul territorio in una
situazione reale. A Taurisano, per es. si svolge un lavoro del genere. | |
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