Esiste
oltre al lavoro dell'attore e dell'autore della scena, un'elaborazione dello
spettatore che si fa a suo modo autore di senso e di memoria, producendo l'ascolto
e la visione di uno spettacolo.
Il laboratorio d'arte dello spettatore intende potenziare questa qualità
di presenza culturale attiva, espandendo il lavoro dello spettatore oltre allo
"
sguardo partecipato"
per esprimere una scrittura che ricomponga la sua esperienza. In questo senso,
il web si presenta come il luogo ideale di questa composizione per via del gioco
libero delle associazioni logiche e analogiche proprie dell'ipertesto.
Considerate in questi termini le nuove tecnologie possono diventare nuove psicologie
della comunicazione, apparendo all'improvviso, agli occhi di chi vi si era distanziato
per diffidenza umanista, in quanto opportunità che tendono ad avvicinare
sempre più il pensiero all'azione culturale.
All'attività sul campo, nella partecipazione agli spettacoli, si sviluppa
il confronto e infine la traduzione dello sguardo in una scrittura "
connettiva",
concepita per il web, attraverso cui attivare (attraverso i "link",
le connessioni ipertestuali) la dinamicità delle combinazioni associative
con gli altri sguardi degli spettatori con cui si condivide l'esperienza, integrando
magari le proprie visioni con ulteriori risorse informative on line. (Carlo
Infante)