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II FASE: Tracce dal Forum “Il Corpo Poetico”
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alstaja - 4-11-2002 alle 18:20
Ho sentito la necessità di scrivere questi pensieri su un foglio
di carta mentre, incantato, vi osservavo abbandonarvi alle azioni stimolate
da Antonio Viganò. Pensavo: se ognuno di loro potesse vedersi in
questo momento! Saltano, ridono, assaporano l'aria e le sue vibrazioni
e, per un attimo, una stilla di tempo, ferma nel moto dell'universo, tornano
privi di catene. Luce che danza intorno a loro, con loro, dentro di loro.
No, no... adesso è chiaro: sono loro la luce. Mille colori che
si fondono insieme creando qualcosa che solo un momento prima era inimmaginabile.
Dieci, cento, mille figure, ma un unico intento: non separarsi. E' così
bello esplodere di gioia! Ma occhi lucidi già si domandano quanto
tutto ciò potrà durare prima di tornare ad essere "normali"?!
Quando il magico spazio delimitato dall'energia svanirà insieme
al gioco meraviglioso della luce danzante? Eppure una traccia, sepolta
nella memoria, ricorda quel bagliore accecante, quella libertà
prepotente. Forse, un giorno lontano, la luce fuggì atterrita dalle
tenebre di un'anima ferita e disillusa, trovando rifugio in una strana
scatola fatta di carne e di ossa. E' per questo che il mondo ci appare
così buio? E' questo il motivo per cui più corpi in sintonia
sembrano scintillare? Adesso continuano a saltare, ridere, vibrare e quando
due sguardi si incontrano scorgono la luce che, curiosa, spia da due piccoli
oblò un mondo che, finalmente, sta cambiando.
pinuccia - 8-11-2002 alle 10:21
Il corpo poetico mi sembra che abbia lasciato tracce. Con Gino si è
ricominciato a riflettere: quale tipo di didattica per una partecipazione
integrata in una pratica dove il corpo, il tempo, lo spazio e tutte le
altre categorie non legate ai saperi forti possono meglio coniugare le
relazioni tra docenti e alunni? E’ una settimana che con i bambini
della mia scuola abbiamo iniziato a lavorare; dall'analisi delle immagini,
dall'osservazione diretta, tutto il gruppo dei docenti mi sembra concorde
nel dire che qualcosa nella dinamica del gruppo classe , delle relazioni
che intercorrono tra alunni e alunni, docenti e docenti, docenti ed alunni,
inizia a cambiare. Oggi non posso dire cosa, certamente è qualcosa
che lascia una traccia anche se ancora debole. Ricordo che sulla sabbia,
a volte, le tracce sono deboli.
giancarlo - 8-11-2002 alle 12:31
l'altro giorno è venuto Antonio è sono stato gioso mi è
sembrato bellissimo
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