Certi ragazzi hanno paura Continuiamo le improvvisazioni sugli animali. Dai ragazzi vengono proposte interessanti e belle. Irene, una studentessa universitaria che è venuta a trovarci, fissa alcuni momenti sulla sua macchina fotografica. Francesco dà il suo contributo, è sempre presente e al centro di ogni gioco, riservando per se stesso, comunque e a dispetto delle mie obiezioni, uno spazio di libertà di azione maggiore rispetto agli altri. Sembra partecipe e interessato. Ascoltiamo il testo di Marco: Di solito destate cerco i polipi nelle piccole tane scavate negli scogli, di fronte ad esse lanimale mette delle pietre per non farsi vedere. Il polipo è un animale libero che si muove con i suoi tentacoli, chiudendosi e aprendosi come un ombrello. I polipi mi affascinano per i movimenti frizzanti dei loro tentacoli e per come si difendono spruzzando inchiostro. Sputano inchiostro per difendersi, perché hanno paura e si spaventano del resto come certi ragazzi che spesso hanno paura di stare con gli altri. Come il mio compagno Francesco Mi viene unidea: perché non discutere, parlare, raccontare tutti insieme, seduti in cerchio, mentre giochiamo a "il cacciatore e la preda" e imitiamo gli animali e leggiamo i nostri racconti ? E straordinaria la complessità dei pensieri e delle riflessioni dei ragazzi. In pochi attimi riescono ad individuare i nodi attorno a cui io sto lavorando da diversi giorni e con fatica, a sintetizzare le letture e gli studi nei quali io ho investito le mie energie in questi ultimi anni! Parte la musica. Tutti seduti in cerchio. A turno i ragazzi si alzano. Ciascuno dice la sua con ordine. Certi ragazzi hanno paura. Non si fidano, pensano continuamente che qualcuno possa aggredirli. Forse hanno avuto delle esperienze brutte. Considerano gli altri degli "avversari" sono gelosi oppure sono di carattere solitari, non sono sicuri di se stessi. Forse aggrediscono perché hanno paura che qualcuno invada il loro territorio entri nella tana che loro si sono costruiti con tanta fatica. E allora può accadere che anche gli altri abbiano paura di loro ma loro hanno paura della realtà. Non sanno cosa può succedere vorrebbero cambiare il mondo reale e allora se ne inventano un altro. Vorrebbero cambiare il corso degli eventi hanno paura di sbagliare si nascondono nella loro tana, che è più sicura. Alcuni bambini hanno tanta tanta paura del mondo che li circonda altri sono chiusi in se stessi hanno paura del vuoto. Hanno paura di crescere. Francesco ascolta apparentemente distratto ciò che dicono i compagni; guarda con gli occhi socchiusi questa specie di spettacolo/messinscena che abbiamo allestito (per lui?). Come al solito, lui non si espone e non si esprime. Non so risponde in maniera enigmatica ogni volta che gli si chiede un opinione. Invece lo so aggiunge precipitosamente, quando accenno ad allontanarmi da lui insieme al microfono. Non so |
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