Verso la costruzione di comunità Abbiamo capito che il teatro di partecipazione funziona perché destruttura le relazioni e le persone, e promuove la costruzione-ricostruzione di equilibri intrapersonali e interpersonali diversi rispetto a quelli socialmente codificati. E’ questo potere di destrutturazione-ricostruzione, questo suo “costruire comunità” ciò che lo rende efficace sui processi d’integrazione. E il senso di sé che deriva dall’appartenenza a una “comunità” è forse ciò che spinge i nostri alunni, ormai grandi e in altre scuole, a voler tornare da noi appena cominciamo il teatro; ciò che spinge i genitori a chiederci quando ricominciamo, ciò che spinge gli insegnanti a lavorare oltre tutti i tempi, a stare insieme anche senza protocolli. La nostra ricerca, in fondo, verifica questo: che il problema della integrazione è grave, che richiede energie competenze risorse tempi spazi strategie progetti. Ma che costruire le condizioni dell’integrazione significa soprattutto costruire contesti di lavoro e di vita che abbiano i caratteri della comunità
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