Le ragioni dei curatori

A seguito dell’esito fortunatissimo e del grande favore di pubblico e di critica ottenuto lo scorso ottobre dal Convegno ha ritenuto di ripetere anche per la prossima stagione l’esperienza, offrendo al pubblico e agli studiosi un’ulteriore opportunità di approfondire il discorso su un particolare aspetto delle nuove tendenze della scena teatrale nazionale, riguardante appunto la riscoperta e l’utilizzo di nuove forme di drammaturgia legate alle lingue o ai dialetti regionali. Una tendenza andata consolidandosi nel corso delle ultime stagioni, ma le cui radici si possono individuare in una radicata tradizione teatrale italiana che, dalla Commedia dell’Arte arriva - attraverso le forme di spettacolo popolare - fino al teatro di varietà e all’avanspettacolo della prima parte del secolo appena trascorso, e che si consolida nel dopoguerra in due figure fondamentali nella storia del taetro italiano e mondiale: Dario Fo e Eduardo De Filippo. Due attori-autori che proprio nella reinvenzione della lingua e della scrittura teatrali hanno saputo trovare nuove ragioni di poetica e di pratica scenica.

Quanto del loro insegnamento e della loro lezione trovi echi nella giovane scena e nell’ultima generazione di teatranti italiani, è il punto di partenza dal quale si è inteso procedere nella definizione delle tematiche e degli incontri di questa seconda edizione del "Teatro delle Lingue. Le Lingue del Teatro", dedicato, come da sottotitolo, alle "Generazioni".

Il Convegno si articola in una serie di manifestazioni (incontri, dibattiti, spettacoli e serate speciali), oltre che nella realizzazione di un Laboratorio di drammaturgia, "Le lingue e il presente della memoria" condotto da Renata Molinari. Un laboratorio nel quale, giovani autori e attori friulani cercheranno di elaborare uno o più testi sulla poetica della memoria e sul rapporto tra le generazioni nella chiave di una lettura linguistica. Saranno soprattutto tenute presenti, a questo proposito, le linee evolutive del rapporto stesso anche alla luce dei mutamenti del linguaggio e di quella che tali cambiamenti hanno comportato. E ai nuovi linguaggi che affollano l’immaginario giovanile contemporaneo, visto che il Convegno è realizzato anche in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione, sarà dedicata una sessione particolare con la partecipazione di esperti DI TEATRO E NUOVI MEDIA, psicologi, linguisti, sociologi, osservatori della giovane scena teatrale.

Mario Brandolin e Angela Felice