diario di bordo
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Alla ricerca del nettare nella
Primavera dei teatri
Ci siamo, con Saverio e Dario abbiamo finalmente creato lopportunità
per fare di questo laboratorio
darte dello spettatore in rete qualcosa che possa realmente
contribuire a far nascere un "ecosistema" basato sullinterazione
sottile tra gli autori e gli spettatori della rassegna.
Queste cose possono nascere solo quando nasce quel "circolo dellempatia",
ovvero quello scambio denergia che accanto alla proliferazione delle
idee trova luogo il buon vivere e la simpatia.
È il posto giusto, quindi.
Ogni occasione è buona, le cene ,ad esempio, con del buon vino,
per giocare con le immagini e gli immaginari, come quella del buon Friedrich,
pittore romantico che ci evoca lo sguardo estatico dello spettatore.
La mettiamo su, è un icona che porta lontano. Componiamo le pagine
dando spazio prima di tutto a quella domanda che ogni tanto mi scappa
per vedere leffetto che fa. Va qui sotto, mentre qui a sinistra
trovi il nostro diario, giorno per giorno, fino allultimo respiro.
Qual
è la tua domanda di teatro?
Ma che domanda è? Eppure ha senso,eccome. Potrebbe essere tradotta
in "cosa cerchi nel teatro" ma si andrebbe a delegare a qualcosa
che è solo fuori di noi, sulla scena, altrove.
E invece no, o meglio non solo. Penso che molto da cercare sia dentro
ciascuno di noi, assiepato tra le vocazioni ancora inespresse e il desiderio
di mondo (di conoscenza e di esperienza tout court) che non aspettiamo
altro di esprimere.
A quella domanda arrivano le prime risposte. Eccole.
Vuoi mandarle anche te? Dai unocchiata a quello che è già
stato scritto e scrivi a carlo@teatron.org
Il corpo travagliato
Il teatro è opera darte?
I punti oscuri della mia mente
I frutti da godere
Il silenzio svelato
Come possono pensare che il teatro
sia una noia mortale?
La ferita aperta
Il viaggio della mente tra rovi
e viottoli
Lo sguardo che penetra il riflesso.
Un dialogo
Lenergia che si sprigiona
dal teatro
La saggezza del mondo nelle
viscere
In punta di piedi
Quel mondo magico a cui assistere
senza entrare
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