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Allora ci sono dei cretini che prendono il cadavere della rappresentazione, lo lucidano per farlo sembrare vivo e lo mandano in palcoscenico. Spesso puntano sulla loro popolarità, acquisita certo non in teatro, e battono moltissima cassa, ma è evidente però che il morto non seppellito puzza terribilmente di morto, e sarà messinscena, sarà entertainment, sarà fiction, sarà spettacolo dal vivo, sarà cabaret televisivo, - in realtà è solo commercio - ma non c'entra nulla col teatro.
E ci sono dei cretini che vogliono gioiosamente seppellire il morto a tutti i costi, e lo seppelliscono facendo vivere in scena un rito (che il più delle volte è un meraviglioso ironico rito di morte e di autodistruzione) e che può far piangere o ridere, può parlare di tutto, ma nello stesso tempo è il rito funebre cantato al teatro come rappresentazione.
I primi cretini sono veramente morti e marciscono nei loro sepolcri imbiancati; i secondi risorgono dalla morte insieme al teatro, e a volte salgono al cielo in una luce gloriosa. Lo Scenario Sensibile raccoglie questi cretini qui. E sono fortunati, e si trovano bene, perché il loro teatro non puzza!

E Lo Scenario Sensibile potrebbe essere descritto anche con l'immagine di un'oasi, perché come un'oasi ristora e dà piacere nell'inferno della nostra società dell'apparenza. Come l'acqua di un'oasi, questo teatro dell'oasi può essere attinto e condiviso da tutti. E' un teatro che emoziona, che illustra la condizione della vita contemporanea, che conserva, come in una piccola cripta, la fiammella di qualche valore dello spirito (come ad esempio che per essere non basta apparire). Intorno c'è il deserto globale dei riflessi abbaglianti, dove chi appare, crede di essere (come Il Grande Fratello, o, negli USA, la sfilata in passerella di bambini da adottare …). Sì, questo è un teatro che si contrappone.Non agli spettatori, come facevano le avanguardie novecentesche… ma si contrappone.

Se si guarda alle singole opere, esse raccontano storie singolari, piene di fascino e di cultura, insieme ad altre quotidiane, tenere o drammatiche. Portano in scena personaggi, epoche e testi unici (Caravaggio, Dante, Ubu re, Pinter, Isaia, Versailles…) insieme a testi nuovi (Acido fenico, Le zie). Il tema è il rapporto, spesso violento, tra individuo e società. Non è un teatro di messinscena convenzionale, di letteratura, un teatro palloso, come dicono i ragazzi. E' un teatro di interventi creativi, leggibili con una certa facilità; trascinante per energia ed entusiasmo giovanili; coinvolgente per la capacità di trasmettere il sentimento di pietà e di simpatia che lega l'uomo agli altri uomini.
La rassegna può essere letta per
confronti (tra attori o danzatori grandi e di diverso stile: Giorgio Rossi, Alfonso Santagata, Ermanna Montanari, Gianmarco Zappalaglio …notevole il confronto nello stesso spettacolo, tra il raffinato e lirico Sandro Lombardi e il semplice e ironico David Riondino); tra gruppi blasonati, (Sosta Palmizi, Krypton, Naturalis Labor, Albe, Magazzini …) e tra loro e quelli più nuovi; o per contaminazioni, fra il teatro e la musica rock ad esempio (Acido fenico, Isaia, I Polacchi); o per esposizione di tendenze: la spettacolarità che vuole risolversi in entusiasmo e vitalismo della comunicazione, e la spettacolarità come cripta luminosa, nella cui ombra vive la lampada scintillante di valori diversi dal conformismo di massa.

Valeriano Gialli

un teatro che non puzza

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