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Lo spettacolo si sviluppa attorno all'idea centrale di una festa che coinvolge ben presto anche il pubblico, chiamato a mangiare e bere sulla scena.
È in questo clima leggero e svagato che si consuma il dramma della deportazione, vissuta direttamente, in prima persona dal pubblico stesso.
E dopo il passaggio obbligato attraverso l'incubo della "selezione", il pubblico potrà assistere all'inizio del processo descritto nel testo di Peter Weiss.
I deportati torneranno come testimoni, svolgendo la loro corale funzione di memoria, in una dimensione via via fredda, onirica, agghiacciante, dai ritmi cadenzati, martellanti, incalzanti che sfoceranno in un crescendo finale.
Lo spettacolo è stato replicato nel 1993 al Teatro Garybaldi di Settimo T.se, a Piobesi ed in diverse scuole torinesi.
Nel 1994 è stato rappresentato a Torino per la rassegna "Identità e differenza" in collaborazione con la Comunità Ebraica;
a Novellara (RE) in occasione del gemellaggio della cittadina emiliana con Nevè Shalom (Israele);
al Sermig di Torino, in collaborazione con l'associazione "Il libro ritrovato".
Nel 1995 a Casale Monferrato per i 400 anni della Sinagoga, ad Asti per le celebrazioni della Resistenza, a Torino per commemorare la Shoà.
Nel 1998 è inserito nella rassegna "Crescerà l'erba ad Auschwitz" in collaborazione con il Comitato oltre il Razzismo.
Nel 1998 è stato rappresentato presso la Schausspiel Munchen di Monaco di Baviera.
Nel 1999 è stato rappresentato al Festival ASTI TEATRO 21.
Nel 2000 è stato rappresentato a Campobasso all'interno di un progetto E.T.I.
A fine spettacolo, è nostra abitudine coinvolgere gli spettatori che lo desiderano in un momento di riflessione e di scambio sui temi trattati dalla messa in scena.
tratto da: L'istruttoria di Peter Weiss
scritto e diretto da: Pietra Selva Nicolicchia
interpreti: Gloria Liberati, Riccardo Maffiotti, Raffaella Tomellini, Francesca Ardesi, Pierpaolo Congiu, Savino Genovese, Antonio Villella, Marco Mazza, Eloisa Perone, Vilma Gabri.