Eventi e progetti > Guernica
L'esperienza del secolo appena trascorso e, purtroppo, del millennio appena iniziato, ci mostra sempre più chiaramente che le guerre si giocano ormai utilizzando la popolazione civile come ostaggio, colpendola deliberatamente o nascondendone le stragi dietro agli effetti collaterali.
Sempre ovviamente in nome di una civiltà più ragionevole e ordinata in lotta contro oscure primitive forze del male.
Ma la civiltà, ci insegna Picasso, scompare nel cielo di Guernica, dalle cui altezze gli alfieri delle divinità naziste colpiscono gli indifesi senza vederne i volti o ascoltarne le grida.
Le guerre di oggi si definiscono sempre più nell'illusione tecnologica di eludere gli effetti allontanandone le cause con cinica scientificità e spaventosi ossimori come le bombe intelligenti.
E allora dove recuperare la pienezza dell'esistere dignitosamente su questa terra?
Forse riscoprendo l'eco infinita di ogni gesto, il legame delicato e profondo fra tutti i fenomeni e le creature e la responsabilità di tutti e di ciascuno: ogni pensiero, ogni parola, ogni azione.
L'arte del teatro insegna proprio questo, a riunire ciò che è separato e a scoprirne l'ineludibile interdipendenza: le menti e i corpi, noi e gli altri, la natura e l'uomo.
I grandi eventi della guerra, della memoria, della storia, sono incisi dentro di noi e vale la pena di sollevare il velo dell'incosciente smemoratezza quotidiana per riconoscerli come responsabilità individuali.
Si appartiene dunque innanzitutto al mondo e il tema della guerra non può perciò essere oggetto di una semplice conoscenza commemorativa delle nostre guerre.
Sarà invece affrontato con il più ampio ventaglio di punti di vista:
19 Gen. 2004
h. 11
Auditorium Istituto Vittone
Chieri (TO)