Lo spettacolo "Muscarìa" nasce da un lavoro di elaborazione drammaturgica e scenica delle brevi e folgoranti storie popolari tratte da "I mimi siciliani" di Francesco Lanza e delle fiabe di stolti e di furbi, di paura e dell'aldilà, tratte dall' "Opera completa" dei fratelli Grimm: sono testi che hanno rimandi atavici, "originari".

Non ci richiamano infatti soltanto le radici di questa o quella terra, ma come ogni opera di autentica cultura dilatano lo sguardo ben oltre i confini delle tradizioni locali.

Il tipo, la maschera che si delineano scarni e intensi nelle pagine di Lanza e dei Grimm, echeggiano infatti a quella dimensione antica di narrazione orale che è intrinseca al mondo contadino, e che viene così intensamente rappresentata per esempio anche nei quadri di Bruegel.

È un affresco autoironico e divertito, quasi il gioco leggero e pungente di una comunità che ama raccontarsi nella sua stoltezza e povertà.
Ma dietro la risata e lo scherno, si cela una profonda malinconia che l'elemento carnascialesco e irriverente di alcuni episodi esalta. È un ghigno, una smorfia un po' dolente a svelare la mancanza.

Pietra Selva Nicolicchia