Dal diario di Merk
I simboli e le tracce dei dipinti
Questa serata aggiuntiva è stata decisa da Claudia per incontrare il sito Internet del Cantiere Orlando. Prima di parlare di questo, la coordinatrice ha modo di parlare dei simboli che ricorrono nel teatro delle Albe.
Claudia invita i ragazzi a riflettere su cosa rappresenti il metro che Alcina tiene in mano. Alessandro Bonoli, uno degli attori di Alcina, è un testimone del processo creativo e spiega l'arcano. Alcina prima disegna con il metro un quadrato, ovvero l'Isola, poi una corona, ovvero la Principessa.
Claudia introduce anche il tema delle calla. Un altro simbolo presente nella produzione delle Albe sono gli alberelli, presenti ad esempio in Bonifica e ne I 22 infortuni di Mor Arlecchino.
Le ragazze della non-scuola leggono alcuni scritti da inserire sul sito. Alcune di queste hanno paura e chiedono alla coordinatrice di leggere al posto loro. L'incontro si conclude con la visione del sito del Cantiere Orlando curato da Carlo Infante.
Qui sono raccolti i diversi sguardi degli spettatori degli spettatori ovvero:
Purtroppo la riunione è molto turbolenta. Claudia si vede costretta a interrompere l'incontro.
19 giugno, lunedì.
Claudia, dopo aver formato il cerchio davanti al pioppo, inizia il suo discorso. E' emozionata, parla con lunghe pause. Spiega perché ha sospeso l'incontro di mercoledì scorso. Parla dell'importanza dell'improvvisazione. Lei stessa sta improvvisando e il suo discorso è credibile e emoziona proprio perché non prevedibile.
La coordinatrice ci parla dell'importanza delle fotocopie che ci passa di volta in volta: vanno lette perché fanno parte integrante del corso. Ci consegna alcune lettere di Antonin Artaud contenute ne Il teatro e il suo doppio, ovvero Il teatro di Sèraphin, seconda, terza e quarta lettera a J.P. e I fratelli Marx nel capitolo Due note.
Non si preoccupa che il gruppo si assottigli, non vuole che si cazzeggi, auspica che le persone producano. Francesco dichiara di non venire al seminario per dare ma per ricevere.
Claudia si spiega meglio. Non obbliga nessuno a produrre, ma a tenere un atteggiamento positivo, che si realizza anche nell'ascolto degli altri.
Dopo un periodo iniziale di caos, spiega la coordinatrice, è ora necessario raccogliere documenti, scritti e giungere preparati all'incontro di Santarcangelo con un gruppo di spettatori di Pontedera.
Le visioni sono importanti, secondo Claudia, perché tante di queste aumentano la comprensione.
Inizia una discussione sul potere del dialogo e il fraintendimento che danno le parole, siccome ognuno le interpreta a suo modo.
Intervengo parlando dell'importanza che dò alla filosofia, come riflessioni utili nella navigazione della vita.
I partecipanti non sembrano molto d'accordo. L'incontro continua con la visione di alcune tracce, alcune riproduzioni di dipinti che Luca Scarlini, traduttore e studioso di teatro ha selezionato per Alcina.
Le immagini sono relative al tema delle streghe e della magia e provengono dal camerino di Ermanna Montanari.
La galleria di illustrazione è coloratissima e inquietante. Claudia mostra anche alcuni bozzetti provenienti dalla "Congrega di Alcina" e un'immagine del catalogo della mostra "Arte Americana ultimo decennio" che ha luogo alla Loggetta Lombardesca, a Ravenna.
La riproduzione mostra una donna incastonata nel muro. Alessandro Bonoli dice che quello doveva essere il quadro iniziale di Alcina: la strega murata nella sua casa-isola. All'ultimo momento si è deciso per il divano. L'incontro si conclude con due ragazze che mostrano il loro libro illustrato, fatto con i ritagli. E' la loro esposizione del Baldus.
Altre due ragazze ci fanno vedere i disegni che hanno fatto con i pastelli. Queste tavole illustrano la storia dello spettacolo di Alcina. (merk)