Creature

Nel Museo Immaginario queste "creature" occupano un posto a se.
Mentre degli "armadi sensibili" è noto l'autore, nel caso delle "creature" l'artista (o gli artisti) risultano sconosciuti.
Antonio Catalano che ha ritrovato per primo questi reperti, componendoli in quella che egli crede essere la loro originaria forma di circa tremila anni fa, non si da pace. Ha messo al lavoro tutti i più importanti centri di atreologia per scoprire a quale civiltà appartengano le "statue" ritrovate (ma si può definirle così) e quali segreti celino i simbolici ammennicoli apposti sopra le stesse.
Tutta la comunità scientifica internazionale è stupefatta dell'evento.
I siti dei ritrovamenti: Pietragalla (PZ), Scurzolengo(AT) e Offagna (AN), farebbero pensare a opere di una civiltà pre-romana del periodo eneolitico, assimilabile ai Piceni, agli Italici o ai Liguri.
Sono evidenti infatti le similitudini, grandezza a parte, con statuette apotropaiche o devote appartenute a tali popolazioni.
Qualche esperto sostiene invece che trattasi di civiltà di altro sistema solare venuta sulla Terra per chissà quale motivo e poi tornata improvvisamente al proprio pianeta (vedi prof. De Picoulis).
In tal caso la scoperta sarebbe ancora più eccezionale.
Purtroppo gli esami istogenetici non danno risultati certi ma non è escluso che entro il 2005 si arrivi ad un primo consulto internazionale di precisazione scientifica.
Gli scavi sono tutt'ora in corso.

Gli esperti hanno dato alle "creature" un nome scientifico e hanno fornito un elenco di mestieri che esse potrebbero aver svolto nella loro vita reale.
Chiediamo ai visitatori della mostra di fornire proprie indicazioni circa le possibili identità e professione delle "creature" in esposizione.
Come diceva Galileo (o forse Einstein): "I rapporti tra scienza e immaginazione sono più stretti di quanto non si pensi".
Del resto lo stesso "principio di indeterminazione" di Heisenberg, mettendo in crisi le certezze della fisica atomica, introduce la necessità della relazione tra osservatore e oggetto osservato.
L'osservatore può modificare la natura della cosa osservata.

Invitiamo dunque il visitatore (bambino o adulto) a scrivere sull'apposito foglietto il nome che intende dare alla "creatura" e il suo possibile mestiere.
Una sorta di "job creation" che, chissà, possa anche aiutare i giovani visitatori a pensare, con fantasia, il proprio futuro.

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