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Post Blog
nonostante tutto ha funzionato
l'evento Post Blog alla Fiera del Libro
http://www.trovarsinrete.org/fieralibro2004.htm
con un sottotitolo che recitava chiaro: l'evoluzione del diario on line verso i nuovi format web
nonostante non fosse solo
un pow how (gli assembramenti rituali degli indiani prima delle grandi battaglie) di blogger
nonostante splinder che ci ha mollato
nonostante il rumore di fondo della fiera
nonostante l'ossessione d'appartenza a qualche tribù
nonostante la sordità di qualcuno ad ascoltare e a pensare
e il disincanto dei soliti annoiati dentro
ha funzionato
o no?
nel forum connesso a Performing Media
troverai degli sviluppi (in progress)
sulla questione dei nuovi format del web, oltre il blog
http://www.teatron.org/forum/viewthread.php?tid=240
Comments
Non so se ha funzionato, o per chi: so che il sottotitolo, ancora una volta, parla al futuro di un fenomeno ancora da capire nel suo presente (l'evoluzione) e non è affatto così chiaro (i nuovi format web?).
Eravate tutti d'accordo sul tema? Capita molto più spesso di quanto si possa pensare: si parla di qualcosa, e ciascuno (relatori e pubblico) ne ha un'immagine diversa. Di solito, non se ne esce bene. Io non sono riuscita a seguirvi, non so se per noia, appartenenza, disincanto o sordità ormai incipiente :)
mafe le parole riflettono le nostre intenzioni
chi le ha le trova: io ho trovato belle energie un pò arroccate intorno alla sana idea del blog. Ma in quel mondo tante anime: da quelle paraletterarie a quelle più ludiche a quelle partecipative e postpolitiche.
Il nuovo format web è quello che cerca nuove condizioni non solo formali x rilanciare la creatività connettiva.
Nel mio libro ne scrivo un bel pò.
Confrontiamoci la, se vuoi.
c'è un forum aperto.
Un po' ha funzionato, se un'amica non blogger mi ha chiamato per dirmi che stavate parlando alla radio.
Un po' ha funzionato se io e altri blogger, alla notizia, ci siamo lanciati all'assalto della radio.
Magari non avrei usato l'espressione blogprade... ma non si può essere d'accordo su tutto
le parole sono dei virus...
x capirci: usiamo la metafora dell'omeopatia
x curare il male (l'autocompiacimento dell'appartenenza... come quella del mondo bliog... ad esempio)
uso una parola-molecola "di male" che con ironia associa l'idea del GayPrade:
la giornata dell'orgoglio gay...
all'idea di un orgoglio blog
sia chiaro non c'entrano i gay
c'entra l'idea della giornata dell'orgoglio...
massimo rispetto x i blog (sono stato uno dei primi a mettersi in gioco su questa linea...)
ma attenti a non arroccarvi
l'incontro si intitolava PostBlog
non a caso
e post non stava x postare
ma x oltre, dopo il blog
a partire dal blog però
Ma siamo sicuri che questo "autocompiacimento dell'appartenenza" esista? Io ne sento parlare da sempre, ma non l'ho mai verificato. Quello dei blog è un mondo aperto, apertissimo: che compiacimento può esserci nello starci dentro?
Credo che ci sia un certo compiacimento intellettualoide nel dire: -ho un blog-, ovviamente con i soliti distinguo del caso.
Però se il compiacimento innocente diventa "orgoglio" per una comunità così vasta (ma allo stesso tempo così ridotta) e soprattutto così eterogenea nei fini e negli intenti, credo sia ridicolo.
sai di cosa c'è bisogno?
una disponibilità tale che porti a vedere in un fenomeno come quello dei blog l'insorgenza di una nuova sensibilità:connettiva.
Senza innamorarsi troppo di quel format, cercandone altri, cercando...
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Eravate tutti d'accordo sul tema? Capita molto più spesso di quanto si possa pensare: si parla di qualcosa, e ciascuno (relatori e pubblico) ne ha un'immagine diversa. Di solito, non se ne esce bene. Io non sono riuscita a seguirvi, non so se per noia, appartenenza, disincanto o sordità ormai incipiente :)