oggi
nell'aula magna dello IED si è svolto un incontro con Michele Sambin,
performer-musicista del
Tam teatromusica di Padova nonché autore multimediale.
Nell'incontro abbiamo visto alcune opere di archeologia video (alcune risalgono al 1974!!!)
e le documentazioni video di alcune esperienze di performing media, in una ricognizione tra quelle sperimentazioni che nell'arco di trent'anni lo hanno visto protagonista,
sul confine tra le arti del video, del teatro e della musica e ora della multimedialita'.
Sambin ora sta lavorando sullo sviluppo multimediale della sua ricerca teatrale, in forme che definisce il tableau sonnant.
'Il tableau, quadro, è una superficie circoscritta da una cornice dentro cui sta l’immagine', scrive Michele Sambin, è 'il supporto, la materia reale o virtuale su cui le immagini vengono fermate. Ma quando al termine tableau si aggiunge la parola vivant immediatamente scatta la sua diversa relazione con il tempo e con lo spettatore con la memoria e lo sguardo.
Il tableau vivant esiste solo nel tempo e vive solo della diretta relazione con chi lo sta guardando. Il tableau si stacca dalla dimensione atemporale per entrare nell’arte che contempla il tempo e la condivisione : l’arte della scena, il teatro. E diventa vivant perché costituito da esseri viventi che interagiscono tra loro avendo come compito la creazione di un’immagine. Un'immagine che evolve nel tempo senza necessariamente avere uno sviluppo narrativo ma che si rivolge piuttosto all'immaginario, alla costruzione di ciò che non appartiene alla realtà che ci porta verso un universo visionario. Per un gioco di assonanza , ma soprattutto per meglio definire ciò che facciamo, vivant diventa “sonnant”. Tableau sonnant: in definitiva un quadro vivente che suona. Una particolare forma di teatro-musica. Un ennesimo tentativo di definire con le parole ciò che spiega benissimo la scena attraverso i corpi, la musica, il video, la pittura digitale producendo un inestricabile sistema di segni capace di generare visioni emotive.(…) E’ paradossale che pur utilizzando tecnologie avanzate (pittura digitale, trasformazione del suono, video…) rimanga tutto legato alla forma primaria della comunicazione tra esseri viventi. Ma questa è l’insostituibile forza del teatro.”
Questa ricerca sul tableau sonnant si fonda sull’interazione sottile tra l’azione scenica e sonora con la visione digitale elaborata in tempo reale, con un geniale utilizzo di photoshop, inserendo nella condizione della performance interattiva una valenza pittorica-digitale che inscrive i segni sui corpi e la scena.
abbiamo poi discusso di alcuni progetti istituzionali che riguardano l'idea di performing media
un concetto da sperimentare amcora a pieno
qui c'è qualche piccola traccia
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