Originariamente scritto da Grazia
“Siete soli nella stanza, se si eccettuano due terminali di computer baluginanti nella penombra. State usando i terminali per comunicare con due
entità che si trovano in un'altra stanza e che non potete vedere. Con l'unico riferimento delle risposte alle vostre domande, dovete decidere [...]
chi è umano e chi la macchina. [...] Se non riuscite a distinguere la macchina intelligente dall'essere umano intelligente, il vostro fallimento
prova, riteneva Turing, che la macchina è in grado di pensare.”
Il test consisteva in una persona che poneva delle domande tramite una tastiera, rivolgendosi sia ad una persona che ad una macchina intelligente.
Turing era convinto che se, dopo un ragionevole periodo di tempo, la persona che poneva le domande non fosse stata capace di distinguere le risposte
della macchina da quelle dell'altra persona, la macchina in qualche modo si poteva considerare "intelligente".
Allan Turing, padre dell’informatica, riteneva possibile la costruzione di una macchina in grado di pensare.
Turing è stato una dei pionieri dello studio della logica dei computer, così come la conosciamo oggi, ed fu il primo ad interessarsi all’argomento
dell’intelligenza artificiale.
Ciò che Turing intravedeva era una macchina che riusciva a fare tutto, cosa che oggi diamo sicuramente per scontata.
Turing era dell’idea che si potesse creare una MACCHINA INTELLIGENTE seguendo gli schemi del cervello umano.
Qualcuno diceva che costruire un cervello non organico è lo scopo dell’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE.
Nel 1997, per la prima volta, un computer sconfisse a scacchi il campione mondiale e da quel momento si riconsiderò l’idea che si aveva sui computer e
si gridò alla nascita di una “MACCHINA CHE SA PENSARE”.
La macchina, giocando a scacchi, dispone di una velocità impensabile e, allo stesso tempo, esamina tutte le eventualità del gioco; il cervello umano,
invece, analizza il futuro ad una velocità inferiore, ma utilizza, al contrario della macchina, esperienza, memoria ed intuito.
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