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Guernica

Giu 2003


Intervento multidisciplinare sul tema della guerra
per le scuole medie superiori
2002-2003

L'esperienza del secolo appena trascorso e, purtroppo, del millennio appena iniziato, ci mostra sempre più chiaramente che le guerre si giocano ormai utilizzando la popolazione civile come ostaggio, colpendola deliberatamente o nascondendone le stragi dietro agli "effetti collaterali".

Sempre ovviamente in nome di una civiltà più ragionevole e ordinata in lotta contro oscure primitive forze del male.
Ma la civiltà, ci insegna Picasso, scompare nel cielo di Guernica, dalle cui altezze gli alfieri delle divinità naziste colpiscono gli indifesi senza vederne i volti o ascoltarne le grida.
Nella tempera di Picasso sono scomparsi colore e rilievo dalla simmetria prospettica degna della classicità rinascimentale: "quella" morte cancella la natura e la vita per lasciare solo uno scheletro che chiama in causa lo spettatore e lo costringe, come uomo, a prendere posizione.
Le guerre di oggi, contro gli uomini e la donna, si definiscono sempre più nell'illusione tecnologica di eludere gli effetti allontanandone le cause e insultando il potenziale umano coniando, con cinica scientificità, spaventosi ossimori come le "bombe intelligenti".

E allora dove possiamo recuperare noi il colore e il rilievo scomparsi? Dove recuperare la pienezza dell'esistere dignitosamente su questa terra?
Forse riscoprendo l'eco infinita di ogni gesto, il legame delicato e profondo fra tutti i fenomeni e le creature e la responsabilità di tutti e di ciascuno: ogni pensiero, ogni parola, ogni azione.

L'arte del teatro insegna proprio questo, a riunire ciò che è separato e a scoprirne l'ineludibile interdipendenza: le menti e i corpi, noi e gli altri, la natura e l'uomo.
I grandi eventi della guerra, della memoria, della storia, sono incisi dentro di noi e vale la pena di sollevare il velo dell'incosciente smemoratezza quotidiana per riconoscerli come responsabilità individuali.
Si appartiene dunque innanzitutto al mondo e il tema della guerra non può perciò essere oggetto di una semplice conoscenza commemorativa delle "nostre" guerre.


Sarà invece affrontato con il più ampio ventaglio di punti di vista: la prima fase, di seminari teatrali, sarà un fondamentale momento di coinvolgimento totale degli allievi, per preparare l'approccio multidisciplinare con l'interezza dell'essere.
La seconda fase si articolerà in interventi seminariali di storici, scienziati ed esperti di religioni, che offriranno approcci differenti alla questione e possibilità di confronto e di discussione.
La terza e ultima fase si snoderà fra l'elaborazione collettiva di un testo drammaturgico il laboratorio teatrale e la preparazione di un evento teatrale.

   
               
 

 

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