Stagione in corso / Roccu u Stortu / 3
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Roccu u Stortu

/ le musiche

Il Parto delle Nuvole Pesanti, formazione emergente nel panorama della musica italiana, fin dall'inizio della sua storia ha sempre caratterizzato le sue esibizioni dal vivo in una continua contaminazione tra il rock e la tradizione etnica, cercando di dare alla propria musica una veste gestuale e un corpo mimico in grado di evocare ed esprimere l'essenza primordiale dei sentimenti.

Ciò gli ha consentito di sperimentare durante i concerti veri e propri momenti di teatro, di cui il funerale collettivo della "Padronessa di Palermo" e il ballo tarantato di "Raggia" sono gli esempi più significativi.

L'incontro con la Compagnia Krypton e il testo "Roccu u Stortu" ha dato la possibilità al gruppo di confrontarsi con una vera e propria situazione teatrale, dove musiche suonate dal vivo, non solo accompagnano e sottolineano i momenti più intensi dello spettacolo, ma interagiscono con l'attore sulla scena trascinandolo a volte verso l'orizzonte dell'improvvisazione.
La guerra che fa da sfondo alla storia di Roccu, è presente in molte canzoni del Parto, quali "Diserzione", "Una giornata diversa", ma trova il momento più esaltante in "Raggia" dove le guerre dei popoli si confondono con quella dell'uomo, dell'individuo subalterno, emarginato che urla tutta la sua rabbia in un canto arcaico ed ostinato.

Per "Roccu u Stortu" sono state composte alcune musiche originali cariche di tensione ritmica al limite del delirio ossessivo, e costruite sulla pulsazione di un tamburello attorno alla quale s'intrecciano i vortici sonori della fisarmonica e le voci tracciano linee belliche e a volte melodiche, quasi a voler sottolineare che anche le guerre più aspre, dure ed insignificanti possono riservare momenti di dolcezza e gesti d'amore.
La colonna sonora dello spettacolo è raccolta in un disco, il quinto del gruppo, registrato nell'ottobre 2001 e prodotto dal Parto. Il disco si intitola "Roccu u Stortu" e si compone di 23 tracce tra parti recitate da Fulvio Cauteruccio, sette canzoni originali e due brani completamente riarrangiati appartenenti al repertorio e pubblicati in ALISIFARE (95).


Roccu u Stortu

drammaturgia di:
Francesco Suriano

in regia e in scena:
Fulvio Cauteruccio

musiche:
Peppe Voltarelli, Amerigo Sirianni e Salvatore De Siena

 
               
 
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