Il Parto delle Nuvole Pesanti, formazione emergente nel
panorama della musica italiana, fin dall'inizio della sua storia
ha sempre caratterizzato le sue esibizioni dal vivo in una continua
contaminazione tra il rock e la tradizione etnica, cercando di dare
alla propria musica una veste gestuale e un corpo mimico in grado
di evocare ed esprimere l'essenza primordiale dei sentimenti.
Ciò gli ha consentito di sperimentare durante i concerti
veri e propri momenti di teatro, di cui il funerale collettivo della
"Padronessa di Palermo" e il ballo tarantato di
"Raggia" sono gli esempi più significativi.
L'incontro con la Compagnia Krypton e il testo "Roccu u
Stortu" ha dato la possibilità al gruppo di confrontarsi
con una vera e propria situazione teatrale, dove musiche suonate
dal vivo, non solo accompagnano e sottolineano i momenti più
intensi dello spettacolo, ma interagiscono con l'attore sulla scena
trascinandolo a volte verso l'orizzonte dell'improvvisazione.
La guerra che fa da sfondo alla storia di Roccu, è presente
in molte canzoni del Parto, quali "Diserzione",
"Una giornata diversa", ma trova il momento più
esaltante in "Raggia" dove le guerre dei popoli
si confondono con quella dell'uomo, dell'individuo subalterno, emarginato
che urla tutta la sua rabbia in un canto arcaico ed ostinato.
Per "Roccu u Stortu" sono state composte alcune
musiche originali cariche di tensione ritmica al limite del delirio
ossessivo, e costruite sulla pulsazione di un tamburello attorno
alla quale s'intrecciano i vortici sonori della fisarmonica e le
voci tracciano linee belliche e a volte melodiche, quasi a voler
sottolineare che anche le guerre più aspre, dure ed insignificanti
possono riservare momenti di dolcezza e gesti d'amore.
La colonna sonora dello spettacolo è raccolta in un disco,
il quinto del gruppo, registrato nell'ottobre 2001 e prodotto dal
Parto. Il disco si intitola "Roccu u Stortu" e
si compone di 23 tracce tra parti recitate da Fulvio Cauteruccio,
sette canzoni originali e due brani completamente riarrangiati appartenenti
al repertorio e pubblicati in ALISIFARE (95).
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