In scena due uomini, Amleto e Buckingham, custodi-guardiani di un orto artificiale popolato da grandi uova, forme di potenzialità e di trasformazione.
La loro è una mansione tecnico-scientifica, caratterizzata da compiti da eseguire e da momenti di dialogo e di gioco verbale.
Amleto gioca il ruolo della guida e del maestro, rispetto al suo assistente Buckingham (è il nome di un personaggio di un racconto di E.A.Poe), il quale tenta costantemente di mettere in dubbio e in crisi le apparenti sicurezze di Amleto.
Nel corso dello spettacolo Buckingham e Amleto assumeranno ruoli e personalità diverse, attraverso l’evocazione di frammenti di memoria.
I due sono infatti costituiti da un assemblaggio sperimentale di organi e di ‘pezzi’, di ordine fisico e mentale.

Percussioni e musica dal vivo accompagnano l’azione scenica, intrecciandosi talvolta con messaggi registrati, su una base costante di rumori, di suoni, di effetti tipici delle comunicazioni.

Lo spettacolo rielabora frammenti testuali provenienti da contesti anche molto distanti nel tempo e nello spazio, da passaggi delle Upanishad e della Bibbia a informazioni scientifiche o pseudo (ricavate da pubblicazioni scientifiche e da informazioni giornalistiche), passando attraverso autori classici, rinascimentali, moderni (Empedocle, Lorenzo dei Medici, Leopardi, Shakespeare, E.A.Poe, Michelstaedter ecc.). A questa struttura si aggiungono alcuni dialoghi e monologhi originali.

Il testo e lo spettacolo nel suo insieme intende portare all’attenzione del teatro - e con i mezzi che il teatro ha a disposizione - sulle trasformazioni che le nuove tecniche scientifiche (biologiche, chirurgiche, generative, comunicative) ci prospettano. ‘OGM’ non assume una posizione unitaria, generale sulla scienza: non si tratta infatti secondo noi di applicare categorie morali per lo più inadeguate alle nuove realtà e alle nuove possibilità, quanto di sviluppare un’attenzione laica, un’etica politica, una consapevolezza in grado di saper distinguere caso per caso. Di certo la percezione del mondo della natura, e della natura del proprio corpo, ha subito in questi anni una trasformazione enorme. Crediamo inutile ragionare con la categoria della ‘purezza’ (una delle più perniciose idee nel momento in cui viene applicata), ma ben più pericolosa è la fiducia tout court nella scienza. Tanto più se questa è soltanto la ricerca di profitto di multinazionali che vorrebbero sfuggire a ogni controllo. In ogni caso il lavoro vuole mettere in gioco un immaginario che attraversa il mitologico, lo scientifico, la fantascienza, con ironia.

OGM è stato presentato in teatro a Roma a Sala Uno (maggio 2001), successivamente all’aperto al Forte Prenestino di Roma (aprile 2001), per una serata a inviti (19 maggio) in una carrozzeria sotto gli archi dell’Acquedotto Felice al Casilino (Roma).

Caratteristiche tecniche

 

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