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{17
maggio 2001}
I Magazzini
hanno lavorato spesso su Dante, in situazioni diverse, come se la sua
poesia potesse diventare un luogo che propizia gli incontri. Ora tornano
alla prima delle tre cantiche, quella dello smarrimento, delle passioni
più violente e brucianti, di personaggi schiantati. La sfida è sempre
la stessa: superare la distanza tra il poema sacro e la sua concreta
praticabilità scenica. Qui, due attori isolati nella luce si fanno i
narratori lirici e comici del viaggio più intenso della storia. Solitari
e generosi, si affidano alla parola del poeta, per farne emergere l'intrinseca
teatralità.
Federico Tiezzi, Sandro Lombardi (e Marion D'Amburgo) - prima come Carrozzone, poi come Magazzini Criminali, Infine come I Magazzini - hanno attraversato con profonda cultura e adesione alla modernità il paesaggio della sperimentazione teatrale italiana fin dagli anni '70. Hanno vinto premi (come singoli e come gruppo), e spesso hanno determinato con acutezza le tendenze più innovative del teatro contemporaneo. | ||||||||||||||
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