Stagione in corso / Seppellitemi in Piedi
il logo di Viartisti, disegnato da Emanuele Luzzati

 

Seppellitemi in Piedi

Teatro Perempruner
30 Gen - 1 Feb 2003
h. 21

«Visto da questa estrema periferia tutto appare più chiaro.
Là, a non più di un chilometro dall'accampamento, sotto i grandi tiranti d'acciaio dello stadio, si esibiscono ogni domenica uomini "quotati" decine di miliardi di lire.
Qui, in questa terra di nessuno, spoglia, morta, al di qua dell'immensa spianata grigio-cemento dei posteggi, dei magazzini e dei capannoni industriali, abitano uomini il cui valore monetario s'avvicina allo zero assoluto.»


Fuori Luogo di Marco Revelli racconta, senza lacrime ma con sdegno, la vicenda, realmente accaduta ad un gruppo di zingari Rom romeni, accampati al confine tra il Comune di Torino e quello di Venaria Reale a cui viene negato il diritto di sopravvivere al freddo dell'inverno.
Una vicenda umana, sociale e politica palleggiatasi per mesi tra volontari impegnati, amministratori buoni, politici seri, che tuttavia non riescono a dare neppure una risposta di sussistenza temporanea ad un gruppo di circa 400 persone che si trovano al limite della sopravvivenza, soprattutto i neonati e i bambini. Tutti saranno inesorabilmente rispediti alla terra da cui erano scampati a persecuzione e morte.

E' una storia, quella di Fuori Luogo, che lo spettacolo mette in scena per raccontare le periferie delle città, luoghi di confine, crocevia dove si accumulano discariche e diseredati cacciati dai loro paesi o tenuti lontano dal centro benestante.
Per raccontare il nostro mondo visto da quel luogo.

La città è Torino ma potrebbe essere benissimo Firenze, Roma o Milano e seguendo le vicende dei protagonisti la storia ci porta attraverso l'Europa ad Est, in Romania, in un mondo parallelo, che sta accanto a noi e a noi sconosciuto.
Gli zingari nel nostro immaginario sono lo specchio deformante di tutte le paure legate alla diversità. Su di loro si focalizzano tutti gli stereotipi con cui bolliamo gli altri emigrati e si aggiunge qualcos'altro: l'inquietudine e il senso d'insicurezza che provoca in noi la loro mancata assimilazione, quasi fosse un insulto e una minaccia al nostro modo di vivere.
Gli zingari sono gli ultimi nomadi che si ostinano a percorrere l'Occidente, e anche se ormai battono le nostre strade da secoli rimangono i diversi tra i diversi.

Nonostante si riconosca loro il merito di aver inventato il Circo, nonostante ai tempi della bohème siano stati mitizzati in opere liriche e romanzi, nessuno ama gli zingari. E loro generalmente non vogliono essere amati. Sono fieri della loro differenza e diffidenti verso noi, i gage, i non zingari, almeno quanto noi lo siamo verso di loro.
Certo i loro punti di vista sulla vita appaiono inconciliabili coi nostri se soltanto si pensa che non hanno nel loro vocabolario nè la parola leggere, nè la parola scrivere. Che provano un piacere immenso nel giocare a mentire. Che per dire "baciami" dicono mangiami la faccia e considerano le ginocchia la parte più erotica del corpo.
Che spiegano la supremazia dell'oralità raccontando come Dio abbia distribuito le religioni nel mondo scrivendo la loro su una foglia di cavolo andata in pasto ad un mulo.

Seppellitemi in Piedi: clicca per ingrandire

 

Beppe Rosso durante lo spettacolo: clicca per ingrandire l'immagine

 


Seppellitemi in Piedi

tratto da:
Fuori Luogo di Marco Revelli

scritto da:
Remo Rostagno, Beppe Rosso, Filippo Taricco

regia:
Beppe Rosso

interpreti:
Beppe Rosso, Miki Paunkovic, Milan Paunkovic

 
               
 

 

© Viartisti 2003 - tutte le informazioni contenute nel sito possono essere diffuse liberamente con l'obbligo di indicarne la fonte in Viartisti.it
per segnalazioni webm@ster - design del sito nousab.org