Si scoperchia il pentolone teatro-scuola E terzo giorno fu.
Si sente la stanchezza. Ieri ho fatto dodici ore filate, cercando tra
hard disk, floppy e collegamenti alla rete locale dei file scritti dagli
insegnanti (dalle insegnanti che, come al solito, sono la maggioranza).
Tutti siamo stanchi, ma si percepisce una buona soddisfazione. Bene, benissimo. |
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Il gioco teatrale L' incontro con D.
Venturini ha posto in evidenza le seguenti parole chiave: |
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Abbiamo
discusso ieri sera a lungo a cena con le altre ragazze sulla figura di
colui/colei che "farà teatro" a scuola, e ci siamo convinte che
innanzitutto teatro non può essere una materia, ma che deve comunque
reclamare una sua trasversalità, pur rappresentando uno strumento
educativo autonomo. Voglio dire che teatro, che attraversa tutte
le letterature, in quanto forma primitiva e spontanea di espressione,
di "narrazione" che implica la vista oltre che l'udito, è contemporaneamente
materiale da indagare (quindi fine) e strumento di formazione (quindi
anche mezzo) attraverso la scoperta, che riesce a indurre nell'allievo,
del corpo, quindi di sé, e della parola, del gesto, ma anche del
pensiero, che si fa dialogo, scambio. La sfera che si allarga così
attorno al nucleo centrale che figura sullo stage, sul palcoscenico, che
sta dietro, in quanto lavoro, sia di preparazione, ma prima ancora di
comprensione dei meccanismi, risulta immensa, e fondamentale, assieme
a molto altro, è evidente, per l'educazione. E non parliamo certo
solo di educazione al controllo di sé, di educazione alla disciplina
del corpo e dei mezzi espressivi, di educazione alla comunicazione, ma
anche di educazione al riconoscimento della specificità e della
dignità dell'altro, alla convivenza civile, eccetera eccetera. |
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Prolegomeni per una definizione dei processi di educazione al teatro=scuola - Il teatro della scuola deve immergersi in un progetto-vuoto, che presuppone la tecnica dell'ascolto e la creazione di empatie attraverso l'azzeramento dell' ego - Quello che si deve raggiungere è l'obiettivo formativo e non lo spettacolo - La figura operativa, muovendo da una partecipata esplorazione conoscitiva delle situazioni d'ambiente e in base al patrimonio di tecniche e abilità pregresse, orienta il progetto-vuoto verso successive e progressive definizioni e focalizzazioni. - Creazione di un sostegno alla immaginazione connettiva- collettiva: qualsiasi elemento casuale può mobilitare il progetto attraverso dinamiche di creazione-costruzione. - Nell'avanzamento del processo si individueranno caratteristiche che richiedono competenze interne ed esterne che implicano la trasversalità del teatro come tale. - All'interno del processo occorre selezionare e definire uno o più indici di riferimento (sceneggiatura, musica, scenografia ecc.) secondo un metodo di concatenazione analogica. - Le competenze esterne devono comunque rispettare l'evoluzione del processo di costruzione. (donatella mario mia settimio)
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