All'interno dell'Impasto esistono in questo momento due grandi
direzioni di lavoro:
- Il lavoro fisico legato alla danza e al canto-danza curato
da Michela Lucenti
- Il lavoro teatrale-musicale e collettivamente drammaturgico
curato da Alessandro Berti
MICHELA LUCENTI deve alla sua formazione spuria (che va
dal Tanztheater di Pina Bausch, a Grotowski, fino all'avanspettacolo
italiano) l'elaborazione personalissima di una tecnica di canto-danza
assolutamente popolare e accessibile per il pubblico, una esplorazione
emotiva attraverso coreografie (dunque precise sequenze di movimento
danzato) pensate per essere cantate, oltre che ballate. Il suo lavoro
all'interno dell'Impasto verte proprio su una formazione composita
e 'stratificata' degli attori-danzatori e su un tentativo di far
eseguire loro una 'danza narrativa', di volta in volta rituale,
pagana, archetipica, guerresca non in virtù di una preparazione
meramente fisica e coreutica degli interpreti ma di un lavoro sullo
'stato' del corpo scenico, vale a dire sulla credibilità
interpretativa in quanto tale, centro della messa in scena e veicolo
di energia tra pubblico e spettacolo.
A fianco del quale si pone in questo momento il nomadismo poetico
di ALESSANDRO BERTI, il quale tende a guidare il gruppo (in
momenti comuni e in momenti separati) in un viaggio fisico e interiore
attraverso la realtà del presente, serbatoio di prassi e
ispirazione destinato di volta in volta ad essere trasfigurato in
creazioni registiche che sempre più alludono al magma scomposto
che le genera: biografie reali degli attori, luoghi abitati e vissuti
dal gruppo, lingue diverse parlate dai diversi interpreti, coralità
senza centro, contrasto tra struttura e individuo ecc.
Tale lavoro di ininterrotta 'traduzione attiva' delle nature dei
componenti l'esperienza collettiva avviene per molta parte in uno
spazio-tempo non teatrale, attraverso una 'raccolta' a tutto campo
di materiale vivo da teatralizzare successivamente in un tempo breve
e concentrato, 'racconto' solo provvisoriamente chiuso in un prodotto
che tenta di essere a un tempo datato e atemporale, critico e lirico,
strutturato e anarchico, insomma di ricreare frammenti di complessità
vitale.
Tali differenti modalità di lavoro, indipendenti dal punto
di vista della pedagogia e della ricerca espressiva concorrono di
volta in volta in maniera diversa a costruire l'impasto poetico-estetico
degli spettacoli, sintesi sempre nuove dello stato di questo percorso.
La Compagnia alterna momenti di lavoro separati a momenti comuni.
Tale movimento interno riguarda anche i singoli attori-danzatori,
spesso impegnati in un lavoro su più fronti e stimolati a
portare all'interno dell'esperienza la quantità maggiore
di partecipazione attiva e visione critica in termini personali,
estetici, poetici e politici.
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L'Agenda di Seattle
lo spazio pubblico dopo Genova e NY
di:
Alessandro Berti e Michela Lucenti
con:
Alberto Bellandi, Alessandro Berti, Edi Bianco, Emanuele Braga,
Maurizio Camilli, Francesco Gabrielli, Michela Lucenti, Sabrina
Marsili, Loredana Mazzola, Alex Nazzi, Paola Riascos e tanti altri.
testi e regia:
Alessandro Berti
coreografie:
Michela Lucenti
percussioni:
Terroritmo
canti:
Alessandro Berti e Michela Lucenti
immagini dalle manifestazioni:
Videomovimento, Bologna
datore luci:
Elvira Berardini
fonico:
Eurialo Predonzani
aiuto regia:
Paola Traverso
registrazioni:
Oasi Studio Roma
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