Al di là del tentativo di parlare della contemporaneità
attraverso i grandi temi del presente, in un dialogo tra 'locale'
e 'globale', tra arte e vita, ci pare importante descrivere
il modo in cui, di luogo in luogo, lo spettacolo cambierà.
Gli artisti locali.
La compagnia arriverà nel luogo fissato per la rappresentazione
circa 15-20 giorni prima della data di spettacolo. A seguito di
una audizione-colloquio con giovani attori e/o danzatori locali
sceglieremo alcuni elementi che parteciperanno a un laboratorio
di produzione (vedi il bando per la audizione allegato) alla fine
del quale i ragazzi e le ragazze scelti prenderanno parte alla versione
de L'AGENDA DI SEATTLE rappresentata nella loro città.
La compagnia interagirà anche con alcuni artisti locali non-teatrali
che concorrerranno a loro modo alla costruzione del lavoro e in
particolare:
- Un pittore o un artista visivo, che dipingerà in diretta
durante lo spettacolo una serie di quadri ispirati alle sigle
degli enti globali (WTO, NATO, ONU ecc.);
- Un fotografo, le cui immagini prese direttamente dal territorio
che ci ospita saranno lo sfondo della prima parte dello spettacolo;
- Uno o più musicisti, che metteranno in scena un prologo
davanti al teatro con un nostro danzatore e interagiranno con
la musica dal vivo suonata nella prima e nell'ultima parte di
spettacolo;
A Ferrara hanno partecipato l'artista visiva Romolina Trentini,
il fotografo Manfredi Patitucci, il gruppo musicale Echo Logico
e i percussionisti di Garabombo Teatro.
A Udine hanno partecipato la pittrice e scenografa Luigina Tusini
e il percussionista Paolo Mayer.
A Bologna hanno partecipato il pittore di graffiti CiDiEms, il fotografo
Davide Boldrini e i musicisti senegalesi Djambè Rithm.
La società civile locale.
La compagnia effettuerà incontri informali con le forze più
attive della società civile, del volontariato, del giornalismo
indipendente ecc. Attraverso questa serie di incontri si raccoglieranno
informazioni, sensazioni, visioni che dovranno portare a:
- l'individuazione di uno o più problemi sociali e culturali
specificamente locali e/o varianti locali di questioni di portata
globale;
- un ritratto il più possibile complesso del territorio
attraverso acquisizioni di informazioni di qualsiasi genere, utili
a una drammaturgia coerentemente proveniente dal (indirizzata
al) luogo che ci ospita;
- una maggiore conoscenza e confronto reciproci tra le forze vitali
di mutamento presenti su quel territorio;
- elaborazione di una parte di testo teatrale che trasfiguri le
questioni emerse dall'incontro con il territorio all'interno dello
spettacolo.
Tale 'integrazione locale', lo ripetiamo, rappresenterà nello
spettacolo solo pochi minuti di lavoro ed andrà ad arricchire
una ricca base fissa di materiale testuale-registico-coreografico,
partitura di sostegno attorno a temi generali del presente e al
rapporto arte-vita.
Con tale valigia 'certa' fatta di testo, immagini, danze arriveremo
in ogni luogo che dovrà scrivere attraverso di noi una piccola
ma importante parte di spettacolo sempre diversa che dia conto del
proprio presente (o meglio di una libera interpretazione di esso).
C'è ovviamente molta variabilità nella riuscita e
nel taglio di questo incontro con la città: a Rovereto la
collaborazione è avvenuta soprattutto con due giovani giornalisti
dell'Adige, a Ferrara con alcune associazioni, a Udine con poeti,
giornalisti, scrittori e operatori sociali, a Bologna con le famiglie
dei Bilanci di Giustizia, Ya Basta! e il Centro Giovanile di Casalecchio
di Reno, a Milano con i centri sociali Torchiera e Leoncavallo,
il circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, Claudia Sala di LILA,
Radio Popolare.
Del luogo in questione saranno dunque coinvolte il più possibile:
- le energie sociali e culturali con una visione critica (non
piagnona ma in funzione dell'individuazione di possibili strategie
di mutamento/mantenimento di ciò che vale) ma anche
- alcuni artisti locali, 'forzati' dal progetto a intervenire
artisticamente con un taglio 'pubblico' in una collaborazione
che potrà essere inserita nello spettacolo ma che potrà
sfociare anche in una serie di iniziative (rassegne, spettacoli,
mostre) atte a disvelare anche il tessuto artistico del luogo.
Gli incontri.
Un'altra importante voce dell'insediamento dell'AGENDA nei territori
è l'organizzazione di incontri preparatori allo spettacolo,
serate pubbliche di conversazione con personalità del mondo
artistico, sociale e culturale del luogo o esterni al territorio.
A Ferrara ad esempio, in collaborazione col Teatro Comunale, abbiamo
organizzato una serie di incontri intitolati IDEE PER UN TEATRO
POLITICO CONTEMPORANEO a cui hanno partecipato Cesar Brie, Pippo
Delbono, Hans Kresnik, Elisa Vaccarino, Roberto Canziani.
A Udine abbiamo incontrato i giornalisti Gianfranco Capitta e Paolo
Rumiz.
A Bologna abbiamo organizzato un incontro tra L'Impasto, Claudio
Meldolesi, Laura Mariani e il Teatro delle Ariette. A Milano si
è svolta una serata sul Living Theatre con Cristina Valenti.
Le incursioni nello spazio pubblico.
L'ultimo segno che abbiamo lasciato nei territori riguarda la messa
in atto di vere e proprie 'incursioni' teatrali in luoghi non teatrali:
centri commerciali, mercati, uffici ecc.
A Rovereto il solo fatto di danzare un sabato pomeriggio in prossimità
delle casse di un supermercato assediato di clienti ha provocato
l'arrivo della polizia, oltre che una pubblicità gratuita
al nostro spettacolo. Non abbiamo ripetuto le incursioni altrove,
preferendo trasformare progressivamente lo spettacolo stesso in
un'incursione in teatro.
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L'Agenda di Seattle
lo spazio pubblico dopo Genova e NY
di:
Alessandro Berti e Michela Lucenti
con:
Alberto Bellandi, Alessandro Berti, Edi Bianco, Emanuele Braga,
Maurizio Camilli, Francesco Gabrielli, Michela Lucenti, Sabrina
Marsili, Loredana Mazzola, Alex Nazzi, Paola Riascos e tanti altri.
testi e regia:
Alessandro Berti
coreografie:
Michela Lucenti
percussioni:
Terroritmo
canti:
Alessandro Berti e Michela Lucenti
immagini dalle manifestazioni:
Videomovimento, Bologna
datore luci:
Elvira Berardini
fonico:
Eurialo Predonzani
aiuto regia:
Paola Traverso
registrazioni:
Oasi Studio Roma
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