Qualsiasi espressione artistica porta fuori dal nostro corpo attraverso
una forma o un atto, la rappresentazione del nostro stato psichico,
percettivo e cognitivo.
E' tra la spinta innovativa delle tecnologie e la funzione conservativa
della psicologia umana che l'arte svolge una funzione straordinaria:
quella di interpretare la tecnologia rilevandone le potenzialità evolutive
e quindi le funzionali modificazioni psico-sensoriali per l'uomo.
Le avanguardie, da quelle del Futurismo e del Dada a quelle più mimetizzate
nell'ambito socio-politico come quelle Situazioniste, hanno in tal
senso agito il disordine e lo spiazzamento per arrivare poi alla riconfigurazione
sensoriale.
Una riflessione più accurata connessa alla performance più propriamente
teatrale ,intesa come opportunità per individuare l'evoluzione antropologica
tradotta in atti esemplari, trova in Antonin
Artaud la figura emblematica per quanto riguarda la centralità
del corpo in risposta al psicologismo ottocentesco del dramma borghese
.
Sullo
stesso percorso s'incontrerà decenni dopo il Living Theatre, il gruppo
americano che negli anni Sessanta contagiò l'Europa con le sue tensioni
libertarie e sessualmente liberatorie , le diverse esperienze della
Body art e della Postavanguardia teatrale italiana fino agli eventi
più attuali delle performance radicali come le auto-esposizioni estreme
di Orlan e Stelarc , e per altri versi di Antunez
Roca.
Eventi utili a mostrare come possa essere superata l'antinomia tra
corpo e macchina.
E' proprio su questo che Stelarc gioca
il suo personaggio-cyborg. Sarebbe limitato definirlo "artista", anche
perché non intende concepire il proprio corpo come un' "opera d'arte"
come bensì fanno personaggi come Orlan, famosa per le sue chirurgie
plastiche reificate, messe in scena attraverso installazioni video
. Dietro il suo slogan "enhancing the body" (innalzamento-miglioramento
del corpo) c'è qualcosa che è forse opportuno chiamare "necessità
evolutiva": innalzare il proprio corpo, spostando in avanti i termini
della sua funzionalità, fisica e mentale.
La sua elaborazione teorica è complessa e radicale almeno quanto quella
fisica. E' di una lucidità sorprendente la sua teoria sul "corpo obsoleto"
. Quando si pensa a come e quanto la tecnologia interviene sul corpo
per risolverne le disfunzioni (pensate a pacemaker e protesi varie),
perché allora non si dovrebbe essere disposti a fare un salto di qualità,
adeguando il corpo alle tecnologie ?
Stelarc va giù duro nel cercare le risposte a questa domanda. Le cerca
con tutto il corpo. Tra le sue ultime sperimentazioni c'è una performance
in cui ingoia una sonda endoscopica che esplora una sorta di "scultura"
creata nello stomaco. E già sta pensando di ricolonizzare il proprio
organismo con robot ultraminiaturizzati , tali da essere inghiottiti
senza problemi, per accrescere la popolazione batterica o monitorare
i capillari. Un vero "viaggio allucinante" di cui si può essere spettatori
allucinati attraverso una videoproiezione ai confini della realtà-corpo.
Altri
percorsi