Nietzsche,
Artaud e il dionisismo oggi. L'alterità come risorsa: per un approccio omeopatico
alla complessità del futuro digitale
Nietzsche
visse a Torino e in questa città, oltre a scrivere "Ecce Homo", attraversò
i momenti più acuti di un disturbo mentale provocato dalla sifilide.
In questa turbolenza sviluppò alcune di quelle intuizioni filosofiche
che lo hanno reso il più grande innovatore, con Freud e Marx, del
pensiero europeo.
E' nel senso di quella inquietudine psichica, ovvero la destabilizzazione
della "sanità" del pensiero e del buon senso comune, che si può trovare
oggi il valore di una critica a quello "scientismo positivistico"
in cui troppo spesso la cultura occidentale è rimasta bloccata.
Nietzsche ha per questo molto da dire oggi, in un mondo in cui le
certezze ideologiche e materialistiche sono sempre più deboli e in
cui una nuova generazione si predispone a vivere in un futuro digitale
in cui le regole dei sistemi precedenti si fanno sempre più relative.
La capacità di affrontare in termini filosofici la "caoticità dell'essere",
elemento costitutivo del dionisimo, il valore originario dello spirito
greco, gli ha permesso d'inserire nella cultura europea un fattore
di radicale reimpostazione dei propri assetti, partendo dai suoi fondamenti.
Apollo e Dioniso sono dentro ciascuno di noi, come il bene e il male,
come lo yin e yang per la cultura taoista: è nel rapporto tra questi
due aspetti, nell'unità di questi due opposti, nell'armonia e nel
contrappunto tra queste due differenti sensibilità che è possibile
cercare le risposte alle nostre domande di mondo.
E' in questo senso che va inteso quell' "approccio omeopatico alla
complessità del futuro digitale" di cui parlo, portando dentro di
sè, dentro la propria coscienza, quegli elementi di alterità e di
patologia sociale a piccoli dosi (omeopatiche appunto) per attivare
quelle modificazioni della sensibilità in gradi di affrontare in modo
creativo il conflitto previsto.
Tra identità e alterità si muove quindi questo percorso ipertestuale
in cui si collega Nietzsche ad Antonin Artaud, seguendo una pista
che individua nell'alterità teatrale, nei presagi
di Artaud, il motivo che più ci attrae nella definizione di una
possibile identità culturale che sappia misurarsi con un futuro in
cui verranno "ricombinati", sotto il segno dei meticciati e dei globalismi,
i nostri linguaggi.
E' in questo contesto che può essere vista la cosiddetta mutazione
cyber con tutte quelle diverse forme di performances e di eventi
disintegrati che danno vita a manifestazioni come quelle che descrivo
ne il rito dionisiaco della tribù elettronica.
L'ipertesto
è parte del progetto "Il
viandante e la sua ombra" del
teatro di Dioniso è verrà ultimato in occasione della
conferenza-navigazione il 16 febbraio 2001